Non lo avrei mai immaginato
di
Anonima
genere
orge
Siamo una coppia di coniugi che vive una vita normale fatta di lavoro come tutti e di svago nei fine settimana, non avendo figli abbiamo maggiori disponibilità di movimento, a volte ci capita di trascorrere la notte fuori città magari perché fatti quei 150 - 200 km di viaggio decidiamo di non affaticarci alla guida, dato che solo mio marito ha la patente.
Sabato scorso, di comune accordo, abbiamo deciso di recarci in toscana e di visitare una azianda agricola di un cliente di mio marito, una persona affabile e pieno di premure.
Giunti nella tarda mattinata ci siamo fatti una doccia in un piccolo ma confortevole appartamentino ricavato al primo piano sopra gli uffici della azienda, poi, dopo aver fatto un piccolo riposino, veniamo avvisati dal figlio ventenne che il pranzo era pronto.
Trattandosi di un pranzo all'aperto e in campagna decido di mettermi un paio di pantaloncini e una camicetta molto leggera.
Nell'aia della fattoria vi era una tavolata imbandita di ogni ben di dio, e alla mensa vi erano già seduti una decina di dipendenti per lo più di nazionalità straniera, utilizzati per la campagna per i raccolti, e fra loro vi era la moglie del fattore, un donnone con una faccia simpatica e molto cordiale, che subito ci ha fatto accomodare a fianco del capotavola, cioè il marito.
Dopo una abbondante pranzo fatto con prodotti della azienda, e dopo aver bevuto una discreta quantità di vino, amari, grappe e caffè e conseguente ammazza caffè, ormai si era fatto il tardo pomeriggio. Mentre stavamo pranzando mi bagnai inavvertitamente sul davanti passando una bottiglia d'acqua, non rendendomi conto che i miei abbondanti seni mostravano tutta la loro bellezza. Nessuno osava farmelo notare, ma vedevo che mi guardavano con una certa insisteza, compresa la moglie del fattore, la quale mi sorrideva di continuo, ma credevo fosse un modo per rendersi simpatica.
I dipendenti della azienda invece mi guardavano e basta abbassando lo sguardo quando incrociavo il loro, in particolare quello di un bel ragazzo moro che sembrava essere a disagio.
Ormai un po' frastornati veniamo invitati dalla fattice ad andare a fare un pisolino in attesa della cena.
Un po' frastornati dalle abbondanti libagioni e dalle bevute accettiamo di buon grado.
Giunti in camera da letto mio marito appena sdraiato sul letto in un istate si addormenta, ma io putroppo non abituata a tanto mangiare e a tanto bere decido di fare quattro passi per smaltire il tutto.
Scendendo dalle scale mi accorgo che la camicetta pur asciugandosi era rimasta in parte trasparente, mostrando per buona parte del pranzo la parte superiore del mio corpo e i miei capezzoli diventati duri con il leggero sfregamento.
Giunta al fondo delle scale mi trovo davanti quel ragazzo moro che era stato di fronte a me durante il pranzo e che sicuramente, come gli altri, si era eccitato nel vedere la parte alta del mio corpo. Un po' imbarazzato mi chiese come mai non fossi a letto a riposarmi, e gli dissi che avevo bisogno di fare quattro passi per sentirmi meglio.
Vidi subito che il suo volto si illumina e con garbo mi chiese se puotesse lui farmi da Cicerone visto che quasi tutti erano a riposarsi e solo le fattrici stavano ricomponendo la tavolata che sarabbe stata fatta alla sera sul tardi.
L'idea di farmi accompagnare da lui nell'azianda, mi entusiasma tanto più al pensiero che gli piaccio e non poco. Allora iniziamo a visitare le stalle e lui si prodiga a raccontarmi la fasi delle lavorazioni, delle levate alla mattino presto, e di tutto quello che viene prodotto, camminando camminando arriviamo in fondo alla azienda dove ci sono i macchinari, falciatrici, tramogge per il grano, trattori. Incuriosita gli chiedo se è difficile guidarne uno, per me che non ho neppure la patente dell'auto.
In un attimo mi trovo in sella ad uno di quei bestioni, e difianco a me c'è lui, muscoloso, abbronzatissimo, con un buon odore di campagna sul corpo.
Per compiacermi accende il grosso mezzo e chinato su di me mi aiuta a manovrare il volante, il mezzo fa per mia colpa dei sobbalzi e lui per eviate di cadere e nella mossa improvvisa nel prendere il volante con la mano entra nella ia camicetta aprendola strappandola.
Un po' per paura dell'istantaneo sussulto dell'enorme trattore e un po' per eccitazione di trovarmi con la camicetta completamente aperta senza reggiseno mi sono abbracciata a lui.
Spento il motore e con la camicetta ormai in brandelli mi sono trovata fra le sue possenti braccia, e lui piegandosi su di me ha iniziato a toccarmi i capezzoli, io eccitatissima mi sono lasciata cadere sul fieno e lui sopra di me, ci siamo baciati con una frenesia incredibile, in un attimo mi ha slacciato il pantaloncini mentre io gli toglievo la maglietta, continuando a baciarci e a toccarci, in un attimo eravamo spogliati, un corpo vibrante era sopra di me, e poi io sopra di lui, la voglia era alle stelle.
Io inginocchiata e lui davanti a me trepidante e il suo enorme pene, un pene come quello non lo avevo mai visto neppure nelle riviste porno, di fronte al mio viso, me lo strofinava sul volto sulle labbra fra i seni e la voglia saliva per tutti e due, in un attimo mi sono trovata con la bocca spalancata e con la punta del suo pene che voleva entrare, ma era veramente troppo grosso, solo aprendo la mia bocca al massimo finalmente lui me lo ha introdotto fino a raggiungere la gola, me lo metteva e me lo toglieva stantuffando dentro, evitando di che io potessi avere conati, poi ancora su e giú, ogni tanto me lo sfilava dalla bocca a tenendogli le palle gli succhiavo e leccavo tutto fino a leccargli il culo mentre gli facevo una sega.
Ad un certo meomento mi sdraia a terra e divaricandomi le gambe inizia a leccarmela a momenti con dolcezza e a momenti con forza, ma l'idea di poterglielo succhiare è talmente forte che ci siamo messi in posizione 69 e mentre lui mi entrava in bocca lui mi leccava, dopo un po lui si gira verso di me è mi chiede, vogli scoparti, francamente la voglia è tantissima al solo pensiero che il suo enorme cazzo mi sfondi la fica mi fa bagnare come non mai.
La paura di essere penetrata e più forte di quella delle malattie, non capisco più nulla sono in sua balia, mentre lui si alza sopra di me gli dico che ho paura di essere penetrata, ma lui mi rassicura, vedrai farò pianissimo, e poi stai tranquilla ogni tre mesi donno il sangue, e sono più di 6 mesi che non faccio sesso, si però tutto quello che mi dice quasi quasi non lo sento, ho una immensa voglie del suo cazzo, provarlo tutto sentirlo tutto dentro di me.
Non mi importa di nulla voglio il suo cazzo, mentre mi bacia come un ossesso, appoggia il suo pene alla mia vagina, sento la sua enorme cappella puntare dentro di me, mi rendo conto che nella eccitazione sono io a portarmi il suo corpo verso dime, pian piano la sua cappella incomincia ad aprire la mia vagina e più sento dolore e più io lo tiro verso di me, quando pia piano lo sento entrare giù sempre di più e lui incomincia a farlo ritmare dentro di me, e spaventosamente grosso, provo dolore ed un enorme piacere, lui continua sempre di più e sempre più forte, mi fa male molto male ma provo un piacere indescrivibile.
Mentre lui e dentro di me, che mi stà ora stantuffando con violenza, un rumuore sordo risuona nel deposito attrezzi e mi accorgo che non siamo soli, dietro di lui ci sono tre ragazzi della fattoria che si stanno segando, uno di loro si avvicina alla mia bocca mettendoci prima due dita simulando un pene e poi visto che non reagisco metre il grosso cazzo mi stantuffa mi trovo in un attimo invece che le dita, un pene nella mia bocca, non posso e forse non voglio reagire, dopo poco sento un liquido scendermi nella gola, e poi un'altro mette il suo pene mentre vengo continuamente scopata da quell'enorme attrezzo, dopo un po il ragazzo si sfila da sopra di me e segandosi sul mio viso mentre ho in bocca un altro pene che freneticamente si muove nella mia bocca, scosta con forza l'amico e mi rimette il suo enorme cazzo ed una fontana calda di liquido entra nella mia gola, una quantita di sperma mai vista e mai sentita.
A questo punto mi trovo con gli altri tre che alternativamente mi scopano e a turno mi spermano dentro la mia bocca, solo uno mi rovescia a pancia sotto e gli altri due mi sollevano la pancia per favorire l'amico che ancora non ha spermato, sento il pene di lui che punta il mio culetto, dico di no, con insistenza ma uno di loro mi minaccia di dire tutto a mio marito, per paura e con un piacere inconscio attendo di essere penetrata cosa che puntualmente avviene, per un bel po vengo montata fino a che non sento il mio culo che si riempie di borra calda, penso che a questo punto sia finito tutto, sono sfinita, ma non è così, ormai e quasi sera e da un angolo buoi appere il fattore il quale vuole anche lui la sua parte non so più che fare sono disperata ma nel contempo eccitata, si avvicina, e non c'è più l'uono gioviale che avevo conosciuto a tavola, si sbottona i pantaloni e tirando fuori il pene me lo strofina fra i senti, dicendomi, ti è piaciuta l'accoglienza, ma questo volendo non è nulla, volendo si può fare di più, e mentre tutti e 5 stanno a guardare lui mi infila il pene in bocca tenendomi la testa e spingendomenla su e giú finchè anche lui mi riempie la bocca di sperma dicendomi succhia succhia TROIA ormai è tardi e veramente non ce la faccio più, ma non è finita, il gioco riprende ed io devo sottostare ad un carosello di cazzi che devono nuovamente svuotarsi dentro la mia bocca ed ora dentro il mio culo, infatti a turno riprendono ad incularmi mentre altri mi sborravano a turno in bocca.
Finalmente quando tutti sono eseusti, si sente una voce da lontano, è mio marito che ignaro di tutto mi stà cercado, fortunatamente il fattore avvisato da uno di loro che mi ero strappata la camicetta mi aveva portato una blusa, mi rivesto velocemente dolorante in tutto il corpo, e con un fuggi fuggi mi trovo da sola con il fattore che nel frattempo si era ricomposto, e appena giunto mio marito con aria disinvolta gli dice, facevo vedere a sua moglie la fattoria, e rivolto a me mi ha chiesto...le è piaciuta?
Sabato scorso, di comune accordo, abbiamo deciso di recarci in toscana e di visitare una azianda agricola di un cliente di mio marito, una persona affabile e pieno di premure.
Giunti nella tarda mattinata ci siamo fatti una doccia in un piccolo ma confortevole appartamentino ricavato al primo piano sopra gli uffici della azienda, poi, dopo aver fatto un piccolo riposino, veniamo avvisati dal figlio ventenne che il pranzo era pronto.
Trattandosi di un pranzo all'aperto e in campagna decido di mettermi un paio di pantaloncini e una camicetta molto leggera.
Nell'aia della fattoria vi era una tavolata imbandita di ogni ben di dio, e alla mensa vi erano già seduti una decina di dipendenti per lo più di nazionalità straniera, utilizzati per la campagna per i raccolti, e fra loro vi era la moglie del fattore, un donnone con una faccia simpatica e molto cordiale, che subito ci ha fatto accomodare a fianco del capotavola, cioè il marito.
Dopo una abbondante pranzo fatto con prodotti della azienda, e dopo aver bevuto una discreta quantità di vino, amari, grappe e caffè e conseguente ammazza caffè, ormai si era fatto il tardo pomeriggio. Mentre stavamo pranzando mi bagnai inavvertitamente sul davanti passando una bottiglia d'acqua, non rendendomi conto che i miei abbondanti seni mostravano tutta la loro bellezza. Nessuno osava farmelo notare, ma vedevo che mi guardavano con una certa insisteza, compresa la moglie del fattore, la quale mi sorrideva di continuo, ma credevo fosse un modo per rendersi simpatica.
I dipendenti della azienda invece mi guardavano e basta abbassando lo sguardo quando incrociavo il loro, in particolare quello di un bel ragazzo moro che sembrava essere a disagio.
Ormai un po' frastornati veniamo invitati dalla fattice ad andare a fare un pisolino in attesa della cena.
Un po' frastornati dalle abbondanti libagioni e dalle bevute accettiamo di buon grado.
Giunti in camera da letto mio marito appena sdraiato sul letto in un istate si addormenta, ma io putroppo non abituata a tanto mangiare e a tanto bere decido di fare quattro passi per smaltire il tutto.
Scendendo dalle scale mi accorgo che la camicetta pur asciugandosi era rimasta in parte trasparente, mostrando per buona parte del pranzo la parte superiore del mio corpo e i miei capezzoli diventati duri con il leggero sfregamento.
Giunta al fondo delle scale mi trovo davanti quel ragazzo moro che era stato di fronte a me durante il pranzo e che sicuramente, come gli altri, si era eccitato nel vedere la parte alta del mio corpo. Un po' imbarazzato mi chiese come mai non fossi a letto a riposarmi, e gli dissi che avevo bisogno di fare quattro passi per sentirmi meglio.
Vidi subito che il suo volto si illumina e con garbo mi chiese se puotesse lui farmi da Cicerone visto che quasi tutti erano a riposarsi e solo le fattrici stavano ricomponendo la tavolata che sarabbe stata fatta alla sera sul tardi.
L'idea di farmi accompagnare da lui nell'azianda, mi entusiasma tanto più al pensiero che gli piaccio e non poco. Allora iniziamo a visitare le stalle e lui si prodiga a raccontarmi la fasi delle lavorazioni, delle levate alla mattino presto, e di tutto quello che viene prodotto, camminando camminando arriviamo in fondo alla azienda dove ci sono i macchinari, falciatrici, tramogge per il grano, trattori. Incuriosita gli chiedo se è difficile guidarne uno, per me che non ho neppure la patente dell'auto.
In un attimo mi trovo in sella ad uno di quei bestioni, e difianco a me c'è lui, muscoloso, abbronzatissimo, con un buon odore di campagna sul corpo.
Per compiacermi accende il grosso mezzo e chinato su di me mi aiuta a manovrare il volante, il mezzo fa per mia colpa dei sobbalzi e lui per eviate di cadere e nella mossa improvvisa nel prendere il volante con la mano entra nella ia camicetta aprendola strappandola.
Un po' per paura dell'istantaneo sussulto dell'enorme trattore e un po' per eccitazione di trovarmi con la camicetta completamente aperta senza reggiseno mi sono abbracciata a lui.
Spento il motore e con la camicetta ormai in brandelli mi sono trovata fra le sue possenti braccia, e lui piegandosi su di me ha iniziato a toccarmi i capezzoli, io eccitatissima mi sono lasciata cadere sul fieno e lui sopra di me, ci siamo baciati con una frenesia incredibile, in un attimo mi ha slacciato il pantaloncini mentre io gli toglievo la maglietta, continuando a baciarci e a toccarci, in un attimo eravamo spogliati, un corpo vibrante era sopra di me, e poi io sopra di lui, la voglia era alle stelle.
Io inginocchiata e lui davanti a me trepidante e il suo enorme pene, un pene come quello non lo avevo mai visto neppure nelle riviste porno, di fronte al mio viso, me lo strofinava sul volto sulle labbra fra i seni e la voglia saliva per tutti e due, in un attimo mi sono trovata con la bocca spalancata e con la punta del suo pene che voleva entrare, ma era veramente troppo grosso, solo aprendo la mia bocca al massimo finalmente lui me lo ha introdotto fino a raggiungere la gola, me lo metteva e me lo toglieva stantuffando dentro, evitando di che io potessi avere conati, poi ancora su e giú, ogni tanto me lo sfilava dalla bocca a tenendogli le palle gli succhiavo e leccavo tutto fino a leccargli il culo mentre gli facevo una sega.
Ad un certo meomento mi sdraia a terra e divaricandomi le gambe inizia a leccarmela a momenti con dolcezza e a momenti con forza, ma l'idea di poterglielo succhiare è talmente forte che ci siamo messi in posizione 69 e mentre lui mi entrava in bocca lui mi leccava, dopo un po lui si gira verso di me è mi chiede, vogli scoparti, francamente la voglia è tantissima al solo pensiero che il suo enorme cazzo mi sfondi la fica mi fa bagnare come non mai.
La paura di essere penetrata e più forte di quella delle malattie, non capisco più nulla sono in sua balia, mentre lui si alza sopra di me gli dico che ho paura di essere penetrata, ma lui mi rassicura, vedrai farò pianissimo, e poi stai tranquilla ogni tre mesi donno il sangue, e sono più di 6 mesi che non faccio sesso, si però tutto quello che mi dice quasi quasi non lo sento, ho una immensa voglie del suo cazzo, provarlo tutto sentirlo tutto dentro di me.
Non mi importa di nulla voglio il suo cazzo, mentre mi bacia come un ossesso, appoggia il suo pene alla mia vagina, sento la sua enorme cappella puntare dentro di me, mi rendo conto che nella eccitazione sono io a portarmi il suo corpo verso dime, pian piano la sua cappella incomincia ad aprire la mia vagina e più sento dolore e più io lo tiro verso di me, quando pia piano lo sento entrare giù sempre di più e lui incomincia a farlo ritmare dentro di me, e spaventosamente grosso, provo dolore ed un enorme piacere, lui continua sempre di più e sempre più forte, mi fa male molto male ma provo un piacere indescrivibile.
Mentre lui e dentro di me, che mi stà ora stantuffando con violenza, un rumuore sordo risuona nel deposito attrezzi e mi accorgo che non siamo soli, dietro di lui ci sono tre ragazzi della fattoria che si stanno segando, uno di loro si avvicina alla mia bocca mettendoci prima due dita simulando un pene e poi visto che non reagisco metre il grosso cazzo mi stantuffa mi trovo in un attimo invece che le dita, un pene nella mia bocca, non posso e forse non voglio reagire, dopo poco sento un liquido scendermi nella gola, e poi un'altro mette il suo pene mentre vengo continuamente scopata da quell'enorme attrezzo, dopo un po il ragazzo si sfila da sopra di me e segandosi sul mio viso mentre ho in bocca un altro pene che freneticamente si muove nella mia bocca, scosta con forza l'amico e mi rimette il suo enorme cazzo ed una fontana calda di liquido entra nella mia gola, una quantita di sperma mai vista e mai sentita.
A questo punto mi trovo con gli altri tre che alternativamente mi scopano e a turno mi spermano dentro la mia bocca, solo uno mi rovescia a pancia sotto e gli altri due mi sollevano la pancia per favorire l'amico che ancora non ha spermato, sento il pene di lui che punta il mio culetto, dico di no, con insistenza ma uno di loro mi minaccia di dire tutto a mio marito, per paura e con un piacere inconscio attendo di essere penetrata cosa che puntualmente avviene, per un bel po vengo montata fino a che non sento il mio culo che si riempie di borra calda, penso che a questo punto sia finito tutto, sono sfinita, ma non è così, ormai e quasi sera e da un angolo buoi appere il fattore il quale vuole anche lui la sua parte non so più che fare sono disperata ma nel contempo eccitata, si avvicina, e non c'è più l'uono gioviale che avevo conosciuto a tavola, si sbottona i pantaloni e tirando fuori il pene me lo strofina fra i senti, dicendomi, ti è piaciuta l'accoglienza, ma questo volendo non è nulla, volendo si può fare di più, e mentre tutti e 5 stanno a guardare lui mi infila il pene in bocca tenendomi la testa e spingendomenla su e giú finchè anche lui mi riempie la bocca di sperma dicendomi succhia succhia TROIA ormai è tardi e veramente non ce la faccio più, ma non è finita, il gioco riprende ed io devo sottostare ad un carosello di cazzi che devono nuovamente svuotarsi dentro la mia bocca ed ora dentro il mio culo, infatti a turno riprendono ad incularmi mentre altri mi sborravano a turno in bocca.
Finalmente quando tutti sono eseusti, si sente una voce da lontano, è mio marito che ignaro di tutto mi stà cercado, fortunatamente il fattore avvisato da uno di loro che mi ero strappata la camicetta mi aveva portato una blusa, mi rivesto velocemente dolorante in tutto il corpo, e con un fuggi fuggi mi trovo da sola con il fattore che nel frattempo si era ricomposto, e appena giunto mio marito con aria disinvolta gli dice, facevo vedere a sua moglie la fattoria, e rivolto a me mi ha chiesto...le è piaciuta?
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