"Sogno" con te
di
Amante Silenzioso
genere
etero
Non so come mai quella notte fosse venuta a dormire da me. Per l'occasione e per non destare sospetti l'avevo fatta dormire in camera di mia sorella che in quei giorni si trovava fuori città.
Ero così felice di averla li per me che mi trovavo al settimo cielo.
Era piena notte; fuori il silenzio più assoluto; la luna splendeva in quella notte d'inverno. Mi alzai dal letto ed entrai di soppiatto in camera di mia sorella che per quella notte era diventata il covo di quella che chiamavo amica ma che in cuor mio consideravo la mia metà.
Lei dormiva profondamente. Mi coricai abbracciandola con il mio corpo. Il mio pene già duro le si appoggiò sulle sua natiche formose e soffici. L'abbracciai con le mie possenti braccia e con le mani le presi i suoi bellissimi seni, stringendoli e giocando con i capezzoli attraverso il reggiseno nero e di pizzo che portava. Lei si sveglio sorridendo e sentì una scossa attraversarle il corpo, una scossa che la fece piegare su se stessa.
Lei si alzò, sorrise e iniziò a togliersi il reggiseno lasciandolo cadere sulle bianche e soffici lenzuola. Nel frattempo le sue mani si erano intrufolate nelle mia intimità e si muovevano sinuose.
Vedendola così anche io preso da una forza erotica infilai la mia mano nelle sue mutande e mi avventurai nella sua intimità già umida di piacere.
Con le dita iniziai a farla godere e tra un urlo e un sospiro venne.
A quel punto si avvicinò alla mia faccia, mi baciò il collo e mi sussurrò "Ora è il momento".
La presi per i fianchi la feci stendere al letto e avvicinai la punta del mio pene alle porte del suo paradiso, la guardai per un attimo nel volto che ormai esprimeva un grado di piacere fortissimo e con una mossa felina entrai. Facemmo l'amore tutta la notte, tra sospiri, baci, carezze e sguardi. Una notte così non poteva che essere un sogno, o forse lo era, fu comunque il sogno più bello.
Ero così felice di averla li per me che mi trovavo al settimo cielo.
Era piena notte; fuori il silenzio più assoluto; la luna splendeva in quella notte d'inverno. Mi alzai dal letto ed entrai di soppiatto in camera di mia sorella che per quella notte era diventata il covo di quella che chiamavo amica ma che in cuor mio consideravo la mia metà.
Lei dormiva profondamente. Mi coricai abbracciandola con il mio corpo. Il mio pene già duro le si appoggiò sulle sua natiche formose e soffici. L'abbracciai con le mie possenti braccia e con le mani le presi i suoi bellissimi seni, stringendoli e giocando con i capezzoli attraverso il reggiseno nero e di pizzo che portava. Lei si sveglio sorridendo e sentì una scossa attraversarle il corpo, una scossa che la fece piegare su se stessa.
Lei si alzò, sorrise e iniziò a togliersi il reggiseno lasciandolo cadere sulle bianche e soffici lenzuola. Nel frattempo le sue mani si erano intrufolate nelle mia intimità e si muovevano sinuose.
Vedendola così anche io preso da una forza erotica infilai la mia mano nelle sue mutande e mi avventurai nella sua intimità già umida di piacere.
Con le dita iniziai a farla godere e tra un urlo e un sospiro venne.
A quel punto si avvicinò alla mia faccia, mi baciò il collo e mi sussurrò "Ora è il momento".
La presi per i fianchi la feci stendere al letto e avvicinai la punta del mio pene alle porte del suo paradiso, la guardai per un attimo nel volto che ormai esprimeva un grado di piacere fortissimo e con una mossa felina entrai. Facemmo l'amore tutta la notte, tra sospiri, baci, carezze e sguardi. Una notte così non poteva che essere un sogno, o forse lo era, fu comunque il sogno più bello.
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