Lo zio del sud

di
genere
incesti

Nella mia vita da Trav, non mi sono fatta mancare nulla, semplicemente ho cercato di prendere come si dice, al volo le occasioni, o meglio l'attimo fuggente. Avendo anche avuto fortunatamente una madre assai comprensiva, che sono riuscita a fare prima mia complice, poi mia alleata, credo di aver potuto raggiungere il Top di ciò che volevo fare. Certo non e sempre stato tutto rose e fiori, sopratutto i primi tempi in cui mia madre, dopo la scomparsa di mio padre, ha dovuto fare i conti con il dolore, e una vita in solitudine. Il fatto che poi il suo unico figlio, gli si era confessato Gay e per di piu voleva vivere una vita da Travestito, credo fu il colpo finale per lei. Una donna mia madre, cresciuta con dei valori pudici e cattolici tipici degli anni suoi, e che non ha mai voluto approfondire, se non dopo averla convinta a passare dalla mia parte. Mamma era una donna già in la con gli anni, la classica signora della porta accanto con cui zabettare di tutto. Capelli non troppo lunghi, occhiali da vista sul naso, sempre vestita casta con vestitoni lunghi e sobri, poco trucco sul viso, e una visione delle cose non certo come la vedevo io.. Ma era sempre mia madre, e le volevo bene cosi' com'era, mi accettò con fatica, ma la convinsi anno dopo anno e mese dopo mese ad accetare tutte le porcate che facevo, e le facevo assistere. Aveva assistito al mio sverginamento con un uomo maturo, aveva assistito varie volte aiutandomi pure, a fare l'amore con vari uomini, aveva pure fatto da testimone di nozze al mio matrimonio in svizzera con un sessant'enne. Ma prima di tutto questo, mamma, era una complice di ciò che facevo, e non capita tutti i giorni, di poter parlare faccia a faccia di grossi cazzi e di uomini nudi con la propria madre senza censura e senza problemi. Beh io lo facevo ogni santo giorno, la tiravo scema, su com'era fantastico sentire un cazzo duro che ti apre bene le natiche e ti sfonda entrando e uscendo, oppure quanto fosse bello poter ingoiare la sperma del mio amante mentre questo mi spruzzava in gola il suo seme caldo bianco e appiccicoso. Mamma ormai accettava quasi tutto da me. Aveva capito che non mi avrebbe fatto mai cambiar strada, e sperava sempre che mettessi un giorno o l'altro la testa apposto, che mi trovassi un brav'uomo almeno, e che la smettessi di troieggiare con tutti. L'episodio che vi vado a raccontare,successe un pomeriggio d'estate, mentre io e mamma, eravamo in casa, in un classico giorno di sole trascorso pigramente in salotto sul divano a guardare la TV, io in Intimo come spesso giravo in casa liberamente, con calze a rete, reggicalze, perizoma e reggiseno neri, zoccoli a zeppa alta ai piedi, lunghi capelli sciolti sulle spalle, un filo di trucco sul viso, unghie smaltate di rosa acceso, profumata, e il ventilatore acceso per rinfrescare l'aria ormai divenuta torrida. Fu proprio in quel pomeriggio, verso le 14:00 circa, che il citofono suonò, destandoci dal nostro assopimento. Fu Mamma ad alzarsi e a rispondere. Dal tono con cui accolse il misterioso visitatore, capii che doveva conoscerlo assai bene, tanto che quando riattaccò la cornetta del citofono, e tornò in salotto, mi ordinò senza mezzi termini, di andare a mettermi addosso una vestaglia e di comportarmi decentemente. Rimasi li a guardarla senza capire cosa gli prese, la vedevo assai agitata. Il mistero fu presto svelato, un mio zio che non avevo mai visto, ma di cui avevo sentito parlare da mio padre al tempo, era passato a trovarci all'improvviso, essendosi fermato a Milano per affari. un imprevisto che movimentò quel pomeriggio destinato altrimenti alla noia. Fui quasi spinta da mamma, anzi trascinata per un braccio in camera a coprirmi, e intanto che andava ad aprire la porta di casa, mi fece mille raccomandazioni. Sbuffando le promisi che avrei fatto la brava e mi sarei comportata bene. Promessa ovviamente che non avevo intenzione di mantenere. Quando mamma finalmente apri' la porta per far entrare l'uomo, rimasi a fissarlo curiosa di sapere chi fosse il misterioso zio dalla calabria, L'uomo, forse sui sessant'anni, capelli corti brizzolati, un po di pancia, viso abbronzato, pantalone lungo elegante, maglietta colorata senza maniche, scarpe leggere in stoffa bianche come i pantaloni leggeri che indossava. Occhiali da sole tirati sulla testa, orologio Longines al polso, entrò stringendo la mano e baciando sulle guance mamma. L'uomo mi vide in piedi sulla soglia della camera da letto, mamma cercò imbarazzatissima di presentarmi come poteva, dato mi ero messa si la vestaglia come aveva chiesto lei, ma l'avevo lasciata aperta e non chiusa, quindi ciò che avevo addosso sotto, si notava ugualmente. Mamma prima cercò di presentarmi come figlio, poi si corresse, e spiegò come poteva che ero un travestito. L'uomo per nulla imbarazzato, ma forse divertito, mi fece un sorrisone, mi strinse a se baciandomi sulle guance come aveva fatto con mamma. e cosi tu sei la mia nipotina, disse scherzandoci sopra. fece un bel complimento per il mio fisichetto femminile, e il mio abbigliamento sexy. Lo ringraziai, con mamma sempre piu imbarazzata, che ruppe il ghiaccio, invitando l'uomo ad accomodarsi sul divano in salotto. Io dapprima restai in disparte, poi mi uni' ai due seduta anchio sul divano a piu posti, mentre loro fecero un breve riassunto di cosa avevano fatto negli ultimi secoli sopratutto cosa faceva mio zio a milano in quella stagione calda. La cosa sembrava andare per le lunghe, e sembrava essere assai noiosa, quindi interruppi, chiedendo se a zio andava magari una birra fresca. L'uomo accettò volentieri, e quindi li lasciai per andare in cucina a preparare un bel bicchierone di Birra gelata, tornando con un vassoio in mano, che poggiai sul tavolo e offrendo il bicchiere fresco con un sorriso malizioso all'uomo, che prese dalle mie manine smaltate, la birra fredda. lo fissavo per capire che tipo fosse, ma l'uomo sembrava piu squadrare me per lo stesso motivo. Mamma continuava ad attirare l'attenzione dell'uomo, forse per distrarlo da me, aveva sicuramente capito a cosa puntavo, e mi guardava sempre storta ad ogni occasione. Me ne fregai, e cercai di portare avanti il mio piano di conquista. Ero carina e forse un po troppo convinta che nessuno poteva resistere al mio fascino da troietta. Avevo un visino da cerbiatta, un fisichetto magro e femminile, un bel culo sodo e tondo, due coscie ben proporzionate che terminavano in una caviglia stretta, delle braccia esili e un cazzo che nascondevo benissimo. Lunghi capelli biondi mesciati, lisci fino sotto a metà schiena. Forse un po troppo sicura di me, ma sapevo quanto valevo, e cosa avevo da offrire ai maschi, ecco perchè ero convinta che mai nessuno mi avrebbe rifiutata. Senza malizia, ma solo perchè iniziavo a sentir caldo con addosso il vestaglione, lo tolsi, restando completamente in bella vista con il mio intimo. Vidi mamma fare una smorfia, ma non ci badai e mi tornai a sedere accanto all'uomo dalla sua parte, mentre mamma era dall'altro lato. Mamma fece un appunto, ma zio si mise immezzo dicendo subito che non gli dava affatto fastidio, anzi che apprezzava il mio modo di essere, gli sorrisi facendo la linguaccia a mia madre, che sbuffando, cercò di riportare l'attenzione sul discorso che gli interessava, a cui l'uomo però adesso prestava ben poca attenzione. Sicuramente la mia vicinanza attirava le attenzioni dello zio piu dei discorsi di mia madre, che ormai non sapeva piu che dire per riportarlo dalla sua parte. Alla fine fu proprio l'uomo a interrompere mamma, e a voler invece approfondire la mia conoscenza, chiedendomi l'età, preferenze e se avevo un compagno. Mamma a quel punto si scusò, e filò dritta in cucina, a fare cosa non lo saprò mai, ma credo fosse dispiaciuta della mia intromissione. Rimasi quindi sola con l'uomo sul divano a fissarci come due che cercano di scoprire i segreti dell'altro ma senza svelare le carte. Zio adesso che mamma non c'era, mi rivelò, di avere un debole per quelle come me, e mi disse che al sud di Femminielli, ne aveva conosciuti parecchi, strizzandomi pure l'occhio in modo malizioso. chiese poi se poteva mettersi piu comodo senza mancarmi di rispetto, non mi opposi, la birra alla fine stava facendo il suo effetto, e stava facendo sudare l'uomo, che chiese prima se potesse togliersi la maglietta per rinfrescarsi accanto al ventilatore, lo aiutai a togliere la maglietta. Mamma ancora non si vedeva, benchè tenessi costantemente d'occhio la porta d'entrata del salotto aperta. L'uomo tornò a sedersi scusandosi continuamente, io continuavo a sorridergli divertita, era evidentemente in imbarazzo, nonostante la sua ammissione di provare per me attrazione. Forse era imbarazzato per via di mia madre, infondo erano sempre parenti anche se alla lontana, ad un tratto l'uomo dal troppo sudore, cercò un fazzolettino dalla tasca dei pantaloni, e involontariamente, la sua manona sfiorò la mia, che era appoggiata sul divano a pochi centimetri da lui. Zio si scusò nuovamente, fu a quel punto che gli dissi chiaramente di smetterla di scusarsi inutilmente, e di provare magari a baciarmi. L'uomo rimase sorpreso da quella mia uscita, e dopo un paio di secondi di imbarazzo, sorrise, Non era il caso mi disse, mia madre era di la, e poi non voleva mancarle di rispetto. Cosi' feci io la prima mossa, a me del rispetto di mamma non me ne fregava una sega, mi avvicinai all'uomo, gli buttai le braccia al collo, avvicinai il mio viso al suo, e attaccai le mie labbra bagnate alle sue. Coincidenza volle, che mamma tornò proprio in quell'istante in salotto beccandomi sul fatto. Iniziò in modo isterico ad urlare, mi voltai senza togliere le braccia dal collo dell'uomo, che a torso nudo si trovò in una situazione di imbarazzo totale, e rimase impietrito. Mamma avanzando iniziò a sgridarmi con le sue solite maniere, facendomi il solito cazziatone difronte all'uomo,che dopo un'attimo di smarrimento, intervenne in mia difesa, dicendo che si era tolto la maglietta perchè la birra lo aveva fatto sudare, e che io non avevo fatto nulla di cosi' grave, anzi aveva pure apprezzato il bacio di sua nipote. Mamma rimese lei a sua volta stupita dalle dichiarazioni dell'uomo. Tutto quel casino per un semplice bacio, nemmeno me lo stessi scopando. Mamma sapeva conoscendomi che era quella la mia vera intenzione, ed era intenzionata a non fare brutte figure difronte al parente. Ma una figuraccia la stava comunque facendo ugualmente, comportandosi a quel modo. Lo zio la calmò e la fece sedere facendola ragionare, dicendo che era pronto ad ascoltare se tra noi ci fossero stati dei problemi. L'uomo era un convinto della comunicazione, preferiva le parole piuttosto che degli strilli e della violenza fisica. Mamma lo accontentò, e come un fiume in piena, iniziò a sfogarsi, dicendogli che era stufa della mia troiaggine, che era stanca di fare figuracce con ogni uomo perchè io non sapevo stare al mio posto. Zio valutato le due parti, dato avevo anchio detto la mia, fece un po da psicologo per entrambe, e ci fece capire prima a mia madre e poi a me, che non era quella la strada giusta da seguire per un buon rapporto madre e figlia, se era quello che volevamo. Disse che mamma doveva alla fine accettarmi cosi' com'ero, con i miei pregi e difetti, io dovevo fare altrettanto con lei. Finito il discorso, ci sembrò davvero tutto cosi' ridicolo, alla fine ci volevamo bene, e ci ridemmo sopra senza pensarci piu. Credo che da li il mio rapporto con mia madre cambiò radicalmente in meglio, forse anche grazie alle parole di quello zio che mai avevo conosciuto, e arrivato all'improvviso come mandato dalla provvidenza. Mamma, capi' che la mia troiaggine non poteva fermarla ne controllarla, ma poteva consigliarla, non mettendomi al muro ogni volta che puntavo ad un uomo. Le cose migliorarono a tal punto che pure zio, che fino a prima, si era sentito imbarazzato, prese la situazione piu apertamente, e chiese se potevamo riprendere quel bacio che era stato interrotto da mia madre, e che gli era tanto piaciuto. In via di confessioni, zio si lasciò scappare, che aveva avuto una relazione proprio con una trav durata qualche anno, all'insaputa della moglie. Mamma ovviamente ne rimase stupita ma io che avevo capito subito che lo zio era dalla mia parte, Non me lo feci ripetere due volte, tornai a gettargli le braccia al collo, e lo ribaciai con piu passione di prima infilandogli la lingua in bocca, tutto sotto lo sguardo di mia madre, che stavolta non intervenne. tutto si svolse con la massima calma e pacatezza, intanto che baciavo l'uomo, gli tolsi le braccia dal collo, per trafficare con i suoi pantaloni, glieli sbottonai, slacciai la cintura, e frugai con una manina tra le sue mutande, estraendo un bel cazzo duro e già pronto all'uso. sapevo di non essere stata presuntuosa, e che ben pochi uomini mi avrebbero resistito. Mamma dal canto suo, guardava come imbambolata senza fiatare piu, ne dire una sola frase. Aveva già provato a dire qualcosa, ma era stata prontamente zittita dall'uomo, e se a lui andava bene cosi', mamma doveva accettare la situazione, per quanto imbarazzante potesse essere. Mi staccai dalle labbra dello zio solo per chinarmi sul suo cazzo, prenderlo in mano, e infilarmelo tutto in gola senza dire una sola parola, sfidando lo sguardo di mia madre, che dal canto suo se ne stava buona a osservarmi all'opera. L'uomo gemette di piacere senza piu vergogna, mi accarezzò i lunghi capelli mentre facevo su e giu con la testa sul suo bel cazzo duro e grosso. Doveva aver pisciato da poco, perchè ne aveva tutto l'odore, ma non mi fermai di certo. intanto che succhiavo, con l'altra mano libera, aiutai l'uomo a togliersi calzoni e mutande, facendolo restare finalmente nudo e piu libero. Solo alora mamma azzardò un: " Sei sicuro di quello che stai facendo?" L'uomo la guardò con un sorriso, e gli rispose a tono: "Tranquilla Maria, non ce nulla di sbagliato... tranquilla ti dico,fidati, non vergognarti, non ce motivo". Detto questo, l'uomo chiese ad entrambe, se si potesse andare in camera da letto, o se potevamo fare tutto li sul divano. Mamma non rispose subito, in evidente imbarazzo, nonostante ciò che l'uomo le aveva detto, toccò a me rispondere che la camera era pronta all'uso, e tirandolo per un braccio, lo alzai di forza costringendolo nudo e col cazzo duro, a passare accanto a mamma e trascinarlo in camera da letto. Mia madre rimase per qualche minuto sola in salotto, forse ancora a metabolizzare ciò che si stava verificando, io stavo per fare l'amore con uno dei suoi piu cari amici di gioventu', e tutto sembrava almeno ai sui occhi paradossale, ma reale quanto bastava. Io dal canto mio, ero eccitatissima dalla cosa, e per nulla preoccupata di come sarebbero finite le cose. Anzi, come dicevo all'inizio, cercavo di prendere cogliere l'attimo ogni volta che potevo. Se l'uomo non mi avesse voluta, non avrei insistito, non lo avevo minacciato di scopare con me o gli avrei sparato. Era stato lui a decidere da uomo maturo e adulto, certo il fatto che conoscesse mia madre, forse rendeva le cose un po piu eccitanti per me, e imbarazzanti per lei, ma come ripeto, era stato l'uomo a decidere e se a lui andava cosi' perchè dovevo preoccuparmi io? ci buttammo sul lettone matrimoniale dove dormiva mia madre, e li sulle lenzuola profumate e fresche, iniziammo ad amoreggiare senza vergogna. Quando finalmente anche mia madre si decise ad entrare in camera, ci trovò uno sopra l'altro in un appassionato sessantanove. L'uomo sdraiato a pancia sopra con me sopra di lui a succhiargli il cazzo, mentre lui dall'altro capo succhiava il mio. Ci davamo dentro come maiali, e all'arrivo di mamma, la fissai come per dirgli, che te ne frega, divertiamoci. Mamma non colse il mio pensiero, si accostò al bordo del lettone sedendosi come ipnotizzata da noi, con i suoi occhioni fissi dietro le grosse lenti degli occhiali. L'uomo ormai senza piu inibizioni, forse anche per le birre bevute che ne avevano aiutato il desiderio, mi fece alzare e mettere seduta su di lui. con le ginocchia piegate, misi le mie manine sulle mie chiappe, cercando di allargarmele, avevo i lunghi capelli che ora mi coprivano il viso, mia madre allungò un braccio e me li scostò da un lato, la guardai sorridendo, e li lei sospirò un: "Hai vinto... ", l'uomo la rimproverò con tono gentile: "Maria, non dire cosi' per favore... non ha vinto nessuno, si sta solo facendo l'amore, oggi si fa cosi', non e piu come ai nostri tempi sai..." Mia madre messa da parte ogni forma di imbarazzo, vedendomi in difficoltà, disse: " Dai faccio io lascia stare, mettiti dritta..." mi sistemai mentre le dolci manine di mia madre si posizionarono sulle mie natiche destra e sinistra, aprendomele, mentre lentamente, mi sedevo sulla cappella turgida e bella gonfia dell'uomo. Finalmente la sua cappella scivolò senza nessun problema, tra le mie natiche aperte da mamma, ed entrò a metà dell'asta. mamma prontamente tolse le sue manine, mentre io prendevo quelle dell'uomo e iniziai a saltellare su e giu, facendo scivolare il suo cazzo dentro tutto fino alle palle pelose. Se non sbaglio quella viene chiamata la posizione del missionario, o alla Cowgirl. Zio iniziò a gemere senza sosta mentre iniziavo a cavalcarlo sempre piu veloce, e anchio gemevo e sospiravo, tenendo gli occhi fissi su mia madre, sorridendole. Lei a tratti mi ricambiava il sorriso, in altri momenti, sembrava preoccupata e faceva una faccia poco convinta. Lo zio aveva davvero un bel cazzo, e fare la sua conoscenza a quel modo fu fantastico, mamma invece continuava da bordo letto ad essere assai preoccupata ma non ci intralciava piu ormai, aveva capito che era inutile opporsi a quel punto, ed era meglio assecondarci. Eravamo quasi tutti adulti, tranne me ovviamente che avevo appena diciassette anni e mezzo. Nonostante non fosse un adone, zio era il tipico uomo del sud, caliente, abbronzato con la pelle olivastra, niente peli, se non sul cazzo, e nonostante un po di pancetta e di fianchi larghetti, si poteva dire un bell'uomo di mezza età. faceva troppo caldo, iniziammo a sudare nuovamente e il ventilatore era rimasto in salotto. Zio a quel punto ebbe un'idea unica, dato non la sperimentai piu con nessun'altro, mi fece alzare dal suo bel cazzo, mamma mi aiutò a scendere dal letto, lui stesso si alzò, chiedendo di spostarci in doccia, aveva visto andando in bagno poco prima, che avevamo una bella doccia larga e comoda. Ci si poteva rinfrescare a dovere facendo l'amore ugualmente li dentro. Non perdemmo tempo, e ci infilammo in bagno dentro al Box doccia, aprendo l'acqua fresca che ci rinfrescò subito e ci tolse la cappa di sudore. li in piedi, Zio mi appoggiò al muro, mi fece aprire bene le gambe, mi insaponò il culetto, e prendendomi per i fianchi stretti, mi infilò il suo cazzo con un colpo solo. Il suo bel cazzo rientrò dentro tutto scivolando a dovere con il sapone che fece da aiuto, e iniziò a stantuffarmi a dovere, mentre mamma fuori con degli accappatoi in mano guardava dal vetro trasparente della doccia. Zio sapeva scopare benissimo, come presumo ogni uomo caliente del sud, e dopo avermi dato un paio di stantuffate in piu senza sborrare, chiuse l'acqua mi tolse bruscamente il suo bel cazzo dal culetto ed uscii dalla doccia aprendo il Box, ma rifiutò l'accappatoio che mamma gli porse, mi prese per un braccio e mi portò in cucina, dove mi fece sedere sui fornelli a gambe aperte, riprendendo a scoparmi li senza dirmi una parola ma solo gemendo come un maiale, e facendomi pure urlare dal piacere, mamma non sapeva piu che fare, e ci stava dietro, cercando di dire senza che la ascoltassimo, di andare almeno sul letto o sul divano. Zio mi diede qualche stantuffata anche sui fornelli prima di trascinarmi finalmente sul lettone ancora umidi e bagnati. Li finalmente fini' il suo lavoro, facendomi sdraiare su un fianco e da dietro sollevata una gamba, mi penetrò per la terza o quarta volta, chiedendo pure a mamma di aiutarlo e tenermi sollevata la gamba lei, in modo che potesse scoparmi meglio e senza fatica. io nuda e senza piu il mio completino intimo, venivo sfondata a dovere dal suo bel cazzo che mi stantuffava con velocità facendomi sospirare ad ogni colpo che mi dava. Mamma dal canto suo, ora sembrava divertita e non piu preoccupata come all'inizio. Anzi ci fu un breve episodio che precedette quello che avremmo fatto poi piu avanti nel tempo io e lei, avevo i capelli bagnati appiccicati un po ovunque, tra viso e schiena e spalle, mamma che mi teneva sollevata la gamba mentre zio mi sfondava, vedendomi continuamente godere e urlare, suppongo per tapparmi la bocca, avvicinò il suo viso al mio che la guardavo sempre fissa negli occhi, e mi baciò sulle labbra. Fu un bacio casto senza lingua ne trasporto, ma fu un bacio vero sulle labbra,prima che lo zio mentre mi sfondava, da dietro con un braccio si infilò attorno a me, mi prese in mano il cazzo duro, e mi masturbò facendomi spruzzare proprio addosso a mia madre. sporcai il vestito di mamma che lasciò la mia gamba ridendosela come una scema. Dopo poco, lo stesso zio mi riempi' il culo di caldo sperma scaricandomi dei fiotti di sperma che mi lavarono dentro,venendo con un gemito. fu un pomeriggio da ricordare, anche perchè lo zio riparti' proprio quella sera stessa, nonostante io e mamma lo avessimo quasi ricattato per restare ancora da noi almeno qualche giorno, c'era il divano letto, la casa era piccola ma ci si poteva sistemare. Zio rifiutò, dicendo aveva già posto in albergo, e che doveva tornare al sud al massimo tra un paio di giorni, e che si era fermato da noi solo per una visita. Visita che si rivelò davvero fantastica,e quella stessa sera, zio, con il sole calato e la sera che rinfrescava l'aria decise di andarsene. Fu come torno a ripetere, un'esperienza unica che apri' a me e mia madre, le porte per un rapporto unico che sarebbe andato avanti per molto tempo a venire. greta-sex@libero.it per opinioni e commenti.
scritto il
2020-01-18
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