Al concerto con Anna
di
Priapo90
genere
tradimenti
Quella sera ero andato a sentire un noiosissimo concerto con Anna, la cantante del mio gruppo: era un noiosissimo concerto di musica jazz e bossanova, ma era una bella occasione di stare da solo assieme ad Anna, che a me piaceva molto e con la quale qualche anno prima ci avevo anche provato, senza concludere nulla in quanto era già impegnata. E lo era in quel periodo! Nonostante ciò per me era un piacere passare del tempo con lei, e ovviamente gustarmi un po’ la vista e i sensi stando vicino a lei.
Mi piacevano un sacco quei suoi capelli neri, non lunghissimi ma perfetti per lei e nell’insieme: aveva il rossetto molto evidente, con un sorriso tutto particolare, e un vestitino nero; era estate per cui indossava solo quello. Il suo profumo e la sua pelle mi avevano sempre fatto impazzire: ero però pur sempre uno di quei bravi ragazzi da film, che sanno stare al loro posto sapendo che una è già impegnata.
Non perdevo mai occasione però di guardarle il culo e le gambe alle prove, specie quando si piegava per raccogliere qualcosa; magari lei ne era addirittura consapevole?
Nella noia del concerto, tra un brano e l’altro, chiacchieravamo tantissimo e ci guardavamo negli occhi; la musica sovrastava a tratti i nostri discorsi, quindi spesso e volentieri mi avvicinavo a lei e lei a me per sentitici. Sentivo il suo respiro addosso: faccio fatica ad esprimere quanto ciò mi eccitasse; la voglia di baciarla era fortissima e ad un certo punto lo faccio, convinto che stavo facendo soltanto una cazzata. Ma lei mi sorride e comincia a baciarmi a sua volta: questo proprio non me l’aspettavo! Provo a mettere dentro un po’ di lingua e lei comincia a succhiarmela: questo mi fa eccitare moltissimo! Passo a baciarle il collo ma lei inizialmente si divincola e mi ferma: “Così mi eccito troppo!” mi risponde; io, credendo quasi fosse un sogno, continuo a baciarla e le metto la mano sulla coscia: tonica e calda come me l’ero immaginata, tutte quelle volte che mi ero masturbato pensando a lei e a noi.
A questo punto subentra una Anna che non credevo potesse prendere forma: con la sua mano mi palpa il pene; dopo un po’ le propongo di uscire dal locale per stare più tranquilli insieme. Ci pensa e risponde: “Non lo so, ma tu con quante ragazze sei stato?”; aveva capito benissimo dove volevo andare a parare!
Ovviamente mento sulle mie esperienze e cerco di mostrarmi sicuro di me stesso. Anna si convince e usciamo assieme: saliamo nella mia macchina, la porto vicino ad un distributore poco lontano da lì. Ricominciamo a baciarci e lei ricomincia a toccarmi il pene: mi tira giù i pantaloni e comincia a segarmi; ansimo e la supplico di continuare, ma lei a tratti si ferma per non farmi venire.
Le dico che voglio metterglielo dentro e lei accetta: ci sediamo nei posti dietro e lei si toglie le mutande; col vestito addosso si siede sopra di me e comincia a cavalcarmi. Aveva una voce molto acuta di solito quando parlava, ma godendo e ansimando la voce si è fatta più corposa e dannatamente sexy, simile alla sua voce quando cantava; la sua figa era così stretta, continuava scoparmi, io le toccavo il culo e lei si stringeva a me, mi toccava il dorso, la nuca, con le sue mani snelle e affusolate. I suoi movimenti di bacino sul mio cazzo, mi viene duro solo a scrivere queste cose e ricordarmele.
Capovolgo la situazione e con uno scatto stendo Anna sui sedili e comincio a penetrarla attivamente: lei continua a stringersi a me e baciarmi; a questo punto le vengo dentro. Ricordo ancora la sua fica, con qualche accenno di pelo, sporca del mio sperma.
"Ti voglio ancora”, mi sussurra Anna...
Mi piacevano un sacco quei suoi capelli neri, non lunghissimi ma perfetti per lei e nell’insieme: aveva il rossetto molto evidente, con un sorriso tutto particolare, e un vestitino nero; era estate per cui indossava solo quello. Il suo profumo e la sua pelle mi avevano sempre fatto impazzire: ero però pur sempre uno di quei bravi ragazzi da film, che sanno stare al loro posto sapendo che una è già impegnata.
Non perdevo mai occasione però di guardarle il culo e le gambe alle prove, specie quando si piegava per raccogliere qualcosa; magari lei ne era addirittura consapevole?
Nella noia del concerto, tra un brano e l’altro, chiacchieravamo tantissimo e ci guardavamo negli occhi; la musica sovrastava a tratti i nostri discorsi, quindi spesso e volentieri mi avvicinavo a lei e lei a me per sentitici. Sentivo il suo respiro addosso: faccio fatica ad esprimere quanto ciò mi eccitasse; la voglia di baciarla era fortissima e ad un certo punto lo faccio, convinto che stavo facendo soltanto una cazzata. Ma lei mi sorride e comincia a baciarmi a sua volta: questo proprio non me l’aspettavo! Provo a mettere dentro un po’ di lingua e lei comincia a succhiarmela: questo mi fa eccitare moltissimo! Passo a baciarle il collo ma lei inizialmente si divincola e mi ferma: “Così mi eccito troppo!” mi risponde; io, credendo quasi fosse un sogno, continuo a baciarla e le metto la mano sulla coscia: tonica e calda come me l’ero immaginata, tutte quelle volte che mi ero masturbato pensando a lei e a noi.
A questo punto subentra una Anna che non credevo potesse prendere forma: con la sua mano mi palpa il pene; dopo un po’ le propongo di uscire dal locale per stare più tranquilli insieme. Ci pensa e risponde: “Non lo so, ma tu con quante ragazze sei stato?”; aveva capito benissimo dove volevo andare a parare!
Ovviamente mento sulle mie esperienze e cerco di mostrarmi sicuro di me stesso. Anna si convince e usciamo assieme: saliamo nella mia macchina, la porto vicino ad un distributore poco lontano da lì. Ricominciamo a baciarci e lei ricomincia a toccarmi il pene: mi tira giù i pantaloni e comincia a segarmi; ansimo e la supplico di continuare, ma lei a tratti si ferma per non farmi venire.
Le dico che voglio metterglielo dentro e lei accetta: ci sediamo nei posti dietro e lei si toglie le mutande; col vestito addosso si siede sopra di me e comincia a cavalcarmi. Aveva una voce molto acuta di solito quando parlava, ma godendo e ansimando la voce si è fatta più corposa e dannatamente sexy, simile alla sua voce quando cantava; la sua figa era così stretta, continuava scoparmi, io le toccavo il culo e lei si stringeva a me, mi toccava il dorso, la nuca, con le sue mani snelle e affusolate. I suoi movimenti di bacino sul mio cazzo, mi viene duro solo a scrivere queste cose e ricordarmele.
Capovolgo la situazione e con uno scatto stendo Anna sui sedili e comincio a penetrarla attivamente: lei continua a stringersi a me e baciarmi; a questo punto le vengo dentro. Ricordo ancora la sua fica, con qualche accenno di pelo, sporca del mio sperma.
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