Al concerto con Anna

di
genere
tradimenti

Quella sera ero andato a sentire un noiosissimo concerto con Anna, la cantante del mio gruppo: era un noiosissimo concerto di musica jazz e bossanova, ma era una bella occasione di stare da solo assieme ad Anna, che a me piaceva molto e con la quale qualche anno prima ci avevo anche provato, senza concludere nulla in quanto era già impegnata. E lo era in quel periodo! Nonostante ciò per me era un piacere passare del tempo con lei, e ovviamente gustarmi un po’ la vista e i sensi stando vicino a lei.
Mi piacevano un sacco quei suoi capelli neri, non lunghissimi ma perfetti per lei e nell’insieme: aveva il rossetto molto evidente, con un sorriso tutto particolare, e un vestitino nero; era estate per cui indossava solo quello. Il suo profumo e la sua pelle mi avevano sempre fatto impazzire: ero però pur sempre uno di quei bravi ragazzi da film, che sanno stare al loro posto sapendo che una è già impegnata.
Non perdevo mai occasione però di guardarle il culo e le gambe alle prove, specie quando si piegava per raccogliere qualcosa; magari lei ne era addirittura consapevole?
Nella noia del concerto, tra un brano e l’altro, chiacchieravamo tantissimo e ci guardavamo negli occhi; la musica sovrastava a tratti i nostri discorsi, quindi spesso e volentieri mi avvicinavo a lei e lei a me per sentitici. Sentivo il suo respiro addosso: faccio fatica ad esprimere quanto ciò mi eccitasse; la voglia di baciarla era fortissima e ad un certo punto lo faccio, convinto che stavo facendo soltanto una cazzata. Ma lei mi sorride e comincia a baciarmi a sua volta: questo proprio non me l’aspettavo! Provo a mettere dentro un po’ di lingua e lei comincia a succhiarmela: questo mi fa eccitare moltissimo! Passo a baciarle il collo ma lei inizialmente si divincola e mi ferma: “Così mi eccito troppo!” mi risponde; io, credendo quasi fosse un sogno, continuo a baciarla e le metto la mano sulla coscia: tonica e calda come me l’ero immaginata, tutte quelle volte che mi ero masturbato pensando a lei e a noi.
A questo punto subentra una Anna che non credevo potesse prendere forma: con la sua mano mi palpa il pene; dopo un po’ le propongo di uscire dal locale per stare più tranquilli insieme. Ci pensa e risponde: “Non lo so, ma tu con quante ragazze sei stato?”; aveva capito benissimo dove volevo andare a parare!
Ovviamente mento sulle mie esperienze e cerco di mostrarmi sicuro di me stesso. Anna si convince e usciamo assieme: saliamo nella mia macchina, la porto vicino ad un distributore poco lontano da lì. Ricominciamo a baciarci e lei ricomincia a toccarmi il pene: mi tira giù i pantaloni e comincia a segarmi; ansimo e la supplico di continuare, ma lei a tratti si ferma per non farmi venire.
Le dico che voglio metterglielo dentro e lei accetta: ci sediamo nei posti dietro e lei si toglie le mutande; col vestito addosso si siede sopra di me e comincia a cavalcarmi. Aveva una voce molto acuta di solito quando parlava, ma godendo e ansimando la voce si è fatta più corposa e dannatamente sexy, simile alla sua voce quando cantava; la sua figa era così stretta, continuava scoparmi, io le toccavo il culo e lei si stringeva a me, mi toccava il dorso, la nuca, con le sue mani snelle e affusolate. I suoi movimenti di bacino sul mio cazzo, mi viene duro solo a scrivere queste cose e ricordarmele.
Capovolgo la situazione e con uno scatto stendo Anna sui sedili e comincio a penetrarla attivamente: lei continua a stringersi a me e baciarmi; a questo punto le vengo dentro. Ricordo ancora la sua fica, con qualche accenno di pelo, sporca del mio sperma.
"Ti voglio ancora”, mi sussurra Anna...
scritto il
2020-01-20
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