Video-chat
di
cagliostrus
genere
poesie
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Ormai sono mesi che passo il mio tempo
a parlare col mondo dei danni del cuore,
e fra i tanti uno solo, a cui non consento
di vedermi la faccia, mi riempie d’amore.
Fra i tanti uno solo e gli permetto da giorni,
di vedermi le labbra e guardarmi più oltre,
dove il mento diventa poi spalle e poi fianchi,
dove il cuore che batte rifiata e poi
gonfia, i miei seni in penombra lasciati alla voglia.
Lui mi dice che mai ha visto più bella,
una donna che a sera si veste e si trucca,
come fosse invitata ad un ballo di gala,
e si mette le calze e si lima le unghie,
perché alle volte accavalla le gambe,
e la mano risalga tra le trame di seta,
fin sotto la gonna che s’alza di incanto,
e non resta che pelle che s’apre e che chiede,
e lui di rimando mi incita a farlo,
a credermi bella, regina del sogno.
Ed io mi accarezzo seguendo parole,
che scorrono in fretta e sanno d’amore,
coi suoi modi cortesi che colano miele,
e promesse convinte d'invitarmi una sera,
a una cena in penombra, con una luce velata.
Se fosse per me l'avrei già deciso,
se fosse per me avrei accettato l’invito,
ma è lui che desidera aspettare del tempo,
perché teme sia un sogno, soltanto un incanto.
Ormai sono mesi che passo il mio tempo
a parlare col mondo dei danni del cuore,
e fra i tanti uno solo, a cui non consento
di vedermi la faccia, mi riempie d’amore.
Fra i tanti uno solo e gli permetto da giorni,
di vedermi le labbra e guardarmi più oltre,
dove il mento diventa poi spalle e poi fianchi,
dove il cuore che batte rifiata e poi
gonfia, i miei seni in penombra lasciati alla voglia.
Lui mi dice che mai ha visto più bella,
una donna che a sera si veste e si trucca,
come fosse invitata ad un ballo di gala,
e si mette le calze e si lima le unghie,
perché alle volte accavalla le gambe,
e la mano risalga tra le trame di seta,
fin sotto la gonna che s’alza di incanto,
e non resta che pelle che s’apre e che chiede,
e lui di rimando mi incita a farlo,
a credermi bella, regina del sogno.
Ed io mi accarezzo seguendo parole,
che scorrono in fretta e sanno d’amore,
coi suoi modi cortesi che colano miele,
e promesse convinte d'invitarmi una sera,
a una cena in penombra, con una luce velata.
Se fosse per me l'avrei già deciso,
se fosse per me avrei accettato l’invito,
ma è lui che desidera aspettare del tempo,
perché teme sia un sogno, soltanto un incanto.
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