Sono una Troia non Sono una Santa (parte 1)

di
genere
tradimenti

Eravamo nell'atrio del cinema da qualche minuto in attesa che iniziasse l'ultimo spettacolo. Di fronte a noi c'era un uomo piccolo e tozzo con una notevole pancia che indossava un raffinato completo a tre pezzi a quadri verde e marrone, che aveva chiaramente visto giorni migliori.
Lo notai solo per il modo in cui guardava mia moglie. Ora non fraintendetemi, molte persone guardano mia moglie e di solito non ci bado. Ma con lui... Era il modo in cui inclinava la testa da un lato mentre la fissava, i suoi occhi correvano su e giù per il suo corpo, come se stesse scansionando il suo codice a barre. Era molto sfacciato e a peggiorare le cose era il modo in cui si leccava continuamente le labbra mentre lo faceva.

Che mi guardino la moglie è normale. Non è straordinariamente bella, ma ha quell'aspetto da florida casalinga che molti uomini sembrano trovare decisamente attraente. Inoltre ha una folta capigliatura bionda naturale, gambe lunghe e ben modellate, che basta un vestito elegante e un po' di trucco per farla sembrare uno schianto. Messa così, dà l'impressione di essere davvero calda e ne ho visti parecchi di uomini sbavare apertamente per lei. Per questo avevamo deciso da tempo che se il gioco diventava pesante sarebbe comunque dipeso da lei giudicare, in qualsiasi situazione spiacevole potesse trovarsi, se cavarsela da sola o richiedere il mio coniugale intervento. Anche al fine di impedirmi di affrontare altre lotte in esagerata difesa del suo onore, cosa alquanto incresciosa in cui mi ero gettato a capo fitto un paio di volte, quando eravamo più giovani.

Comunque, quella sera si era vestita un po' più sexy del solito. Niente di scandaloso, solo una bella camicetta, una gonna e un paio di tacchi alti. Avevamo cenato al ristorante, cosa che ormai capitava di rado e avevamo bevuto un po' di vino; beh, anche un po' più di un po'. A dirla tutta la stavo in segreto preparando per dopo. Approfittando di un raro week-end senza figli, la volevo pronta ad una nottata caliente, alla quale anche il film avrebbe contribuito, poiché ero stato informato da fonte affidabile che questo “50 Sfumature di Grigio” era di un genere che l'avrebbe sicuramente messa in vena!

Probabilmente in vena lo era già, perché durante la sera si era slacciata abilmente qualche bottone della camicetta e ora mi stava mostrando un gran belvedere. Non una quantità esagerata, ma quanto bastava per accennare ai più grandi tesori nascosti all'interno. La gonna era corta con il bordo obliquo che arrivava all'incirca tra metà della coscia e le ginocchia, abbastanza corta da mostrare distintamente la curva delle sue cosce. Come ho già detto in precedenza, mia moglie ha delle gambe fantastiche. La gonna aderente evidenziava in modo seducente il forte rigonfiamento del suo generoso culo rotondo. Un paio di sandali con tacco alto completava il suo outfit e siccome era una serata calda non portava le calze.

Finalmente ci fu permesso di entrare. Passate le porte persi di vista l'uomo grassoccio e presto mi dimenticai di lui. Guidai mia moglie verso il retro del teatro. Non obiettò al mio suggerimento, ma le sue sopracciglia sollevate e un sorriso ironico mi comunicarono che aveva capito in cosa speravo. Avevo selezionato con cura il punto, pensando che saremmo stati abbastanza isolati da poter avere un po' di libertà d'azione, quando il film fosse arrivato alle scene più audaci. Insomma, cercavo un revival di giovinezza, per così dire.

Mentre Katia si sistemava sul sedile accanto a me, sentii una fitta allo stomaco. Una cosa improvvisa ma abbastanza intensa, per alcuni secondi, prontamente svanita. Alla fine le luci del cinema si affievolirono, mentre le pubblicità e i trailer dei film in arrivo cominciavano a scorrere. Katia incrociò le gambe e io le misi una mano sul ginocchio dandole una stretta amorevole. Mi guardò negli occhi e sorrise. Incoraggiato, le feci scivolare la mano lungo la gamba e sotto la gonna, ma mentre lo facevo il dolore tornò, come per dispetto. Lottai per alcuni minuti, ma i crampi peggioravano. Potevo sentire il mio stomaco brontolare e volevo disperatamente liberarmi almeno dell'aria, sperando che potesse aiutare ad alleviare la situazione. Ma sapevo che se l'avessi fatto senza dubbio mi sarei giocato la sospirata seratina piccante, agli occhi di lei. Quindi, proprio mentre il film iniziava mi sporsi verso mia moglie: "Katia, mi dispiace, ma devo andare in bagno", sussurrai.

Distolse gli occhi dallo schermo un secondo e mi lanciò uno sguardo di compatimento: "Seriamente? Non avresti potuto andarci prima?" sussurrò con un pizzico di disprezzo. Scosse la testa e riportò la sua attenzione sullo schermo. Non aveva senso cercare di spiegare. Feci una smorfia mentre il dolore si aggravava, ma dubito che lei l'abbia vista. Era abbastanza buio dove eravamo seduti ora che le luci si erano spente.
Mi alzai e avanzai lungo il corridoio. Mi sentivo malissimo e il tono di delusione nella sua voce non mi aveva aiutato. Era passato un po' di tempo da quando mia moglie mi aveva permesso di toccarla intimamente. Cominciai a domandarmi se la fortuna mi avrebbe abbandonato anche quella sera. Scavalcate le gambe di mia moglie, ero a circa metà strada lungo lo spazio fra le poltrone quando ho visto le persone alla fine della fila alzarsi. Un uomo più anziano le stava superando. Sgomitando superò anche me. Mentre mi voltavo per raggiungere i bagni, lo vidi accomodarsi su un sedile a soli tre posti da Katia. Non mi piacque affatto, soprattutto in vista di con ciò che avevo pianificato di fare con mia moglie in seguito. Avrei preferito che fosse più lontano, o meglio ancora in un'altra fila.
Diedi di nuovo un'occhiata a mia moglie. Stava guardando dalla mia parte, ovviamente chiedendosi cosa stessi facendo. Notai che l'uomo di mezza età che mi aveva incrociato sembrava molto più interessato a guardare mia moglie. Ho visto mia moglie quindi guardare l'uomo. Evidentemente le aveva detto qualcosa perché era chiaro che stava parlando con lui e probabilmente non era qualcosa di piacevole, dal modo in cui aveva incrociato le braccia sul petto. Fu allora che mi resi conto che era l'uomo grassoccio notato nell'atrio!
Una fitta opprimente mi fece piegare in due, tornando a intervalli con una violenza sempre maggiore. La situazione mi stava sfuggendo di mano e avevo davvero bisogno di andare in bagno prima che fosse troppo tardi. Ci arrivai appena in tempo e ci vollero dieci minuti buoni prima di riuscire a scaricarmi del tutto.
Tornai in sala, che sembrava essere abbastanza piena, tranne per la zona dove eravamo seduti io e mia moglie. Me ne compiacqui, posizionamento perfetto, mi dissi sogghignando fra me e me. L'azione sullo schermo prometteva di essere alquanto scabrosa a giudicare dai sospiri e dai gemiti che uscivano dagli altoparlanti. Tornai di nuovo alla mia fila di posti, ma non poteva essere quella giusta: l'uomo grassoccio di mezza età non era più seduto dove l'avevo lasciato. Se n'era andato? Strizzai gli occhi, scrutando più forte nell'oscurità. Ero sicuro che questa era la nostra fila. Lo schermo del cinema divenne improvvisamente più luminoso permettendomi finalmente di distinguerlo. "Cazzo" sibilai piano. Ora era seduto accanto a Katia. Ci mancava solo questo. Un vecchio tricheco seduto accanto a mia moglie, che ovviamente non se n'era nemmeno accorta, affascinata dall'azione eccitante che si stava svolgendo sullo schermo.
Guardai come era seduta mia moglie. Avevo una visione perfetta di tutto il suo corpo. Sfortunatamente avevo anche la visione perfetta dell'uomo grassoccio di mezza età. E non mi piaceva molto quello che stavo vedendo.
Seduto alla sua destra, stava a le braccia conserte, col gomito decisamente appoggiato a Katia. Mi sembrò strano quindi lo guardai per un po', fino a quando capii che stava premendo il dorso della sua mano, nascosta sotto il gomito, contro il seno, largo e prosperoso, di mia moglie. Mio Dio ... la stava palpando? Di certo lei non stava dando alcun segno di essere consapevole di ciò che le stava facendo. Questo ovviamente lo incoraggiava a premere ancora più forte contro di lei. Anche da dove ero, accanto al muro un paio di metri dietro di loro, potevo vedere che il suo seno era manipolato con forza. Non mi sbagliavo, era quello che stavo vedendo. La stava decisamente palpando. Possibile che lei non sapesse che cosa le stava facendo?
Oh si. Ecco. Lei lo sapeva. Sembrò contrarsi e allontanare il suo corpo da lui, ma i suoi occhi non smettevano di fissare lo schermo. Mi concessi un'occhiata al film per capire che cosa mai la stesse avvincendo così tanto. I protagonisti del film stavano simulando una scena hard piuttosto pesante. Sembrava estremamente realistico. E molto eccitante.
Riportai l'attenzione verso mia moglie, per vedere l'uomo grassoccio appoggiarsi di nuovo a lei. Ero allo stesso tempo scandalizzato e incuriosito da quel che notavo. In realtà non è che lei non reagisse, ogni tanto si muoveva di scatto, accennava a una gomitata, ma con lunghi intervalli, molto più lunghi di quanto io pensassi necessario. Finalmente si girò a guardarlo e sembrò dirgli qualcosa di brutto mentre allargava le braccia e si raddrizzava sul sedile. Quello che non mi quadrava però era la maniera decisamente blanda, quasi tollerante, con la quale vedevo mia moglie reagire. Perché non gli urlava? Perché non gli aveva ancora mollato uno schiaffo? Perché, non si era almeno alzata e allontanata da lui? Furono queste inquietanti domande, questo dubbio angosciante che mi portò, invece di piombar loro addosso, a sedermi in silenzio, quasi a nascondermi, un paio di posti alle spalle di lei.
---------segue----------
scritto il
2020-04-01
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