Andando in discoteca con mia mamma
di
Stephan Dusked
genere
incesti
udeth.p@gmail.com
La serata era andata magnificamente.
Eravamo tornati a casa il giorno dopo, alle cinque di pomeriggio, dopo una mattinata passata a dormire. Le era voluto parecchio per ristabilirsi dalla sbronza colossale, e non si ricordava quasi nulla. L’avevo lasciata nuda sul letto, chissà cosa aveva pensato al suo risveglio, mi chiesi.
Io le avevo raccontato che si era addormentata dopo aver bevuto di tutto, e lei sembrava credermi abbastanza.
Non finimmo tutte le bottiglie, e lei voleva ricominciare quasi subito a bere appena sveglia, ma io le dissi che non doveva esagerare.
Mi abbracciò e mi baciò teneramente, mi disse che era stata una stupida a smettere di bere, se per me andava bene poteva cominciare a bere forte come un tempo, si sentiva di nuovo in forze e voleva farmi divertire, divertirsi con me.
Io non le dissi che cosa avevamo fatto quella sera, per ora era meglio se non si ricordava niente, anche se penso che nel suo subconscio, qualcosa ricordasse.
Rimase intontita per il resto della sera, rimanemmo abbracciati a dormire, sussurrandoci parole dolci.
Comunque qualche bicchiere glielo avrei concesso. Per la verità più di uno. Amavo vederla ubriaca e porca.
Le stappai una bottiglia verso le quattordici. Si era svegliata da due ore e mi sembrava che un altro po’ di vino potesse farle bene.
Bevve un buon bicchiere di vino e poi si mise a coccolarmi e darmi teneri bacini.
Io le risposi con trasporto.
‘Sto ricominciando a bere come un tempo.’
‘Voglio tanto bene alla mia mamma, anche se beve.’
Mi baciò teneramente e mi accarezzò la schiena.
‘Mi dai un altro bicchiere di vino?’
Glielo concessi volentieri. Lo bevve e l’accompagna sul divanetto in cucina.
‘Ieri sera devo aver bevuto davvero tanto, per sentirmi così ora.’
Non aveva capito che era passato un giorno intero dalla sua sbronza.
‘Non ricordi nulla, mamma?’
‘Solo tanto alcol e poi è nebbia completa. Non ho fatto nulla di male, vero?’
‘No, mammina mia.’
Mi coccolò teneramente. Ogni suo tocco mi mandava in estasi oramai, e lei non faceva caso alle mie erezioni che non tenevo più nascoste.
Poi cominciammo a disfare le valigie.
Portammo in cucina le bottiglie che rimanevano, non erano poche e poteva anche esserci un’altra bella festa, volendo.
‘Ho tanta sete, eheheh, amore mio non vorrei partire di nuovo, però.’
‘Se succede mamma cosa importa, siamo io e te, ti coccolerò tantissimo come ieri sera.’
‘Mi hai coccolata soltanto, vero tesoro di mamma?’
‘E ci siamo dati tanti bacini.’
‘Il mio amore’, e mi diede un bacio con lo schiocco, poi un altro ed un altro.
Le versai altri due bicchieri mentre pian piano sistemava la roba per casa.
‘Comincio a sentirmi accaldata, eheh. Lo sai che la tua mammina beve troppo?’
Le diedi un bacio sulle labbra.
‘Wow, il mio Francesco è diventato intraprendente. Hic.’
Rispose al mio bacio con trasporto.
Le versai un altro bicchiere che lei bevve senza problemi.
Cominciava ad essere un pochino ubriaca, le accarezzai i seni ma parve non accorgersene quasi, del resto eravamo strettamente abbracciati.
Aveva gli occhi molto lucidi. La sua bocca piena era invitante e smaniosa di altri baci.
La baciai sulla bocca ed introdussi la lingua.
Liberò un seno e me lo offrì, non sapevo se fosse già abbastanza ubriaca per fare queste cose senza inibizioni, ma io cominciai a leccarle e succhiarle il capezzolo.
‘Il mio dolce bambino, mi succhia il seno come un neonato.’
‘Sei ubriaca, mamma?’
‘Sono ubriaca del mio tesoro, del mio amore per te.’
Mentre sistemava i suoi abiti notai una maglietta di strass, molto corta, che sicuramente le avrebbe lasciato un’ampia scollatura.
‘Che ne dici se andiamo in discoteca, mamma?’
‘Sono un po’ ubriaca amore, dici che è il caso?’
‘Penso che sarebbe tutto molto divertente mamma, mi piacerebbe.’
‘Wow, allora andiamo Francesco, hic, ho voglia di ballare col mio bambino.’
La aiutai ad alzarsi, ed andò poi in bagno per rifarsi il trucco e cambiarsi.
Era un po’ malferma sulle gambe.
Si mise allo specchio, e rise guardandosi.
‘Ho un seno fuori amore.’
La accarezzai da dietro, e la spogliai e le tirai su il vestito che era deliziosamente scollato.
Si girò a cercare le mie labbra.
‘Sono una mamma molto generosa, hic. Ti piace avere una mamma così?’
‘Sei bellissima, mamma, e non ti cambierei con nessun’altra.’
Mi baciò in bocca.
‘Voglio far divertire il mio bambino, penso che sia bello.’
Mia mamma sapeva il fatto suo.
‘Sei pronto per la discoteca amore? Versami un’altra coppa di champagne, hic.’
‘Sì mamma.’
Le versai lo champagne sulla coppa e lei trangugiò come il suo solito.
Rise.
‘Vieni qui che ti abbraccio.’
Mi avvicinai, e mi mise la lingua in bocca, baciandomi con trasporto.
‘Ora vediamo se riesco ad accendere la macchina, hic.’
‘Mi piace vederti così ubriaca, mamma.’
‘Il mio amore, ed a me piace stare così con te.’
Evitai però di farla guidare, non era il caso forse, chiusi il portone del garage e salii sulla macchina. Lei rideva.
‘Amore, sarà meglio che prendi la patente in fretta, se facciamo delle serate fuori, in queste condizioni potrei essere’ hic, un pericolo pubblico.’
Il mio foglio rosa sarebbe bastato per ora.
Si sporse a baciarmi, ed io risposi al suo bacio passionale.
Le misi una mano in mezzo alle gambe e la macchina sbandò pericolosamente.
Avevo voglia di metterle le mani tra i seni, ma temevo che saremmo finiti fuori strada.
La lasciai stare per un po’, e lei sembrò riprendere un attimo il controllo.
Andammo prima in un pub, entrammo con lei che barcollava vistosamente, e furono in molti a girarsi a guardarla.
Mi sentii fiero di avere una donna così sexy al mio fianco.
Ordinò due giri di vodka, si sedette su quei sgabelli al bancone e trangugiò la prima come fosse acqua, o il suo chinotto che beveva abitualmente.
Le feci l’occhiolino, e le diedi anche il mio bicchiere.
Lei rise, e lo bevve subito.
Mi baciò in bocca, davanti a tutto il locale. Fu meraviglioso.
‘Ho voglia di ballare, hic.’
C’era una musica ovattata all’interno del locale, mia mamma cominciò a muoversi e dimenare il suo culetto.
‘Vuoi che mi spogli per te, hic, amore?’
‘Non qui mamma, daremmo spettacolo.’
Mi baciò con passione sulla bocca.
Il suo fisico ancora asciutto, una quarta piena, il vestito scollato e l’evidente stato di ubriachezza continuavano ad attirare gli sguardi maschili.
Penso che pochi potevano supporre che fosse mia madre, del resto era molto giovane e i segni dell’età non l’avevano ancora minimamente toccata.
Cominciai a limonare con lei, tastandole il seno.
‘Sono ubriaca, amore mio.’
‘Lo so, mi piaci da morire.’
‘Ho voglia di succhiartelo, qui davanti a tutti.’
La sua voce era molto impastata, era davvero su di giri.
‘Andiamo in discoteca, mamma.’
La abbracciai e mentre ci dirigevamo verso la macchina le tenevo una mano sopra il culo. Volevo che tutti mi inviadessero la mia meravigliosa mamma.
Salimmo in macchina e partimmo verso la discoteca.
Durante la strada però, vedemmo due ragazzi che chiedevano un passaggio.
Nella mia mente, nacque un’idea molto malsana.
udeth.p@gmail.com
La serata era andata magnificamente.
Eravamo tornati a casa il giorno dopo, alle cinque di pomeriggio, dopo una mattinata passata a dormire. Le era voluto parecchio per ristabilirsi dalla sbronza colossale, e non si ricordava quasi nulla. L’avevo lasciata nuda sul letto, chissà cosa aveva pensato al suo risveglio, mi chiesi.
Io le avevo raccontato che si era addormentata dopo aver bevuto di tutto, e lei sembrava credermi abbastanza.
Non finimmo tutte le bottiglie, e lei voleva ricominciare quasi subito a bere appena sveglia, ma io le dissi che non doveva esagerare.
Mi abbracciò e mi baciò teneramente, mi disse che era stata una stupida a smettere di bere, se per me andava bene poteva cominciare a bere forte come un tempo, si sentiva di nuovo in forze e voleva farmi divertire, divertirsi con me.
Io non le dissi che cosa avevamo fatto quella sera, per ora era meglio se non si ricordava niente, anche se penso che nel suo subconscio, qualcosa ricordasse.
Rimase intontita per il resto della sera, rimanemmo abbracciati a dormire, sussurrandoci parole dolci.
Comunque qualche bicchiere glielo avrei concesso. Per la verità più di uno. Amavo vederla ubriaca e porca.
Le stappai una bottiglia verso le quattordici. Si era svegliata da due ore e mi sembrava che un altro po’ di vino potesse farle bene.
Bevve un buon bicchiere di vino e poi si mise a coccolarmi e darmi teneri bacini.
Io le risposi con trasporto.
‘Sto ricominciando a bere come un tempo.’
‘Voglio tanto bene alla mia mamma, anche se beve.’
Mi baciò teneramente e mi accarezzò la schiena.
‘Mi dai un altro bicchiere di vino?’
Glielo concessi volentieri. Lo bevve e l’accompagna sul divanetto in cucina.
‘Ieri sera devo aver bevuto davvero tanto, per sentirmi così ora.’
Non aveva capito che era passato un giorno intero dalla sua sbronza.
‘Non ricordi nulla, mamma?’
‘Solo tanto alcol e poi è nebbia completa. Non ho fatto nulla di male, vero?’
‘No, mammina mia.’
Mi coccolò teneramente. Ogni suo tocco mi mandava in estasi oramai, e lei non faceva caso alle mie erezioni che non tenevo più nascoste.
Poi cominciammo a disfare le valigie.
Portammo in cucina le bottiglie che rimanevano, non erano poche e poteva anche esserci un’altra bella festa, volendo.
‘Ho tanta sete, eheheh, amore mio non vorrei partire di nuovo, però.’
‘Se succede mamma cosa importa, siamo io e te, ti coccolerò tantissimo come ieri sera.’
‘Mi hai coccolata soltanto, vero tesoro di mamma?’
‘E ci siamo dati tanti bacini.’
‘Il mio amore’, e mi diede un bacio con lo schiocco, poi un altro ed un altro.
Le versai altri due bicchieri mentre pian piano sistemava la roba per casa.
‘Comincio a sentirmi accaldata, eheh. Lo sai che la tua mammina beve troppo?’
Le diedi un bacio sulle labbra.
‘Wow, il mio Francesco è diventato intraprendente. Hic.’
Rispose al mio bacio con trasporto.
Le versai un altro bicchiere che lei bevve senza problemi.
Cominciava ad essere un pochino ubriaca, le accarezzai i seni ma parve non accorgersene quasi, del resto eravamo strettamente abbracciati.
Aveva gli occhi molto lucidi. La sua bocca piena era invitante e smaniosa di altri baci.
La baciai sulla bocca ed introdussi la lingua.
Liberò un seno e me lo offrì, non sapevo se fosse già abbastanza ubriaca per fare queste cose senza inibizioni, ma io cominciai a leccarle e succhiarle il capezzolo.
‘Il mio dolce bambino, mi succhia il seno come un neonato.’
‘Sei ubriaca, mamma?’
‘Sono ubriaca del mio tesoro, del mio amore per te.’
Mentre sistemava i suoi abiti notai una maglietta di strass, molto corta, che sicuramente le avrebbe lasciato un’ampia scollatura.
‘Che ne dici se andiamo in discoteca, mamma?’
‘Sono un po’ ubriaca amore, dici che è il caso?’
‘Penso che sarebbe tutto molto divertente mamma, mi piacerebbe.’
‘Wow, allora andiamo Francesco, hic, ho voglia di ballare col mio bambino.’
La aiutai ad alzarsi, ed andò poi in bagno per rifarsi il trucco e cambiarsi.
Era un po’ malferma sulle gambe.
Si mise allo specchio, e rise guardandosi.
‘Ho un seno fuori amore.’
La accarezzai da dietro, e la spogliai e le tirai su il vestito che era deliziosamente scollato.
Si girò a cercare le mie labbra.
‘Sono una mamma molto generosa, hic. Ti piace avere una mamma così?’
‘Sei bellissima, mamma, e non ti cambierei con nessun’altra.’
Mi baciò in bocca.
‘Voglio far divertire il mio bambino, penso che sia bello.’
Mia mamma sapeva il fatto suo.
‘Sei pronto per la discoteca amore? Versami un’altra coppa di champagne, hic.’
‘Sì mamma.’
Le versai lo champagne sulla coppa e lei trangugiò come il suo solito.
Rise.
‘Vieni qui che ti abbraccio.’
Mi avvicinai, e mi mise la lingua in bocca, baciandomi con trasporto.
‘Ora vediamo se riesco ad accendere la macchina, hic.’
‘Mi piace vederti così ubriaca, mamma.’
‘Il mio amore, ed a me piace stare così con te.’
Evitai però di farla guidare, non era il caso forse, chiusi il portone del garage e salii sulla macchina. Lei rideva.
‘Amore, sarà meglio che prendi la patente in fretta, se facciamo delle serate fuori, in queste condizioni potrei essere’ hic, un pericolo pubblico.’
Il mio foglio rosa sarebbe bastato per ora.
Si sporse a baciarmi, ed io risposi al suo bacio passionale.
Le misi una mano in mezzo alle gambe e la macchina sbandò pericolosamente.
Avevo voglia di metterle le mani tra i seni, ma temevo che saremmo finiti fuori strada.
La lasciai stare per un po’, e lei sembrò riprendere un attimo il controllo.
Andammo prima in un pub, entrammo con lei che barcollava vistosamente, e furono in molti a girarsi a guardarla.
Mi sentii fiero di avere una donna così sexy al mio fianco.
Ordinò due giri di vodka, si sedette su quei sgabelli al bancone e trangugiò la prima come fosse acqua, o il suo chinotto che beveva abitualmente.
Le feci l’occhiolino, e le diedi anche il mio bicchiere.
Lei rise, e lo bevve subito.
Mi baciò in bocca, davanti a tutto il locale. Fu meraviglioso.
‘Ho voglia di ballare, hic.’
C’era una musica ovattata all’interno del locale, mia mamma cominciò a muoversi e dimenare il suo culetto.
‘Vuoi che mi spogli per te, hic, amore?’
‘Non qui mamma, daremmo spettacolo.’
Mi baciò con passione sulla bocca.
Il suo fisico ancora asciutto, una quarta piena, il vestito scollato e l’evidente stato di ubriachezza continuavano ad attirare gli sguardi maschili.
Penso che pochi potevano supporre che fosse mia madre, del resto era molto giovane e i segni dell’età non l’avevano ancora minimamente toccata.
Cominciai a limonare con lei, tastandole il seno.
‘Sono ubriaca, amore mio.’
‘Lo so, mi piaci da morire.’
‘Ho voglia di succhiartelo, qui davanti a tutti.’
La sua voce era molto impastata, era davvero su di giri.
‘Andiamo in discoteca, mamma.’
La abbracciai e mentre ci dirigevamo verso la macchina le tenevo una mano sopra il culo. Volevo che tutti mi inviadessero la mia meravigliosa mamma.
Salimmo in macchina e partimmo verso la discoteca.
Durante la strada però, vedemmo due ragazzi che chiedevano un passaggio.
Nella mia mente, nacque un’idea molto malsana.
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