La poltrona

di
genere
etero


La luce è spenta. C'è solo la TV accesa senza audio che illumina debole la stanza. Il letto è vuoto. Sento un fruscio. Giro la testa verso la finestra chiusa e solo allora ti vedo. Sei lì, nascosto, seduto su di una vecchia poltrona con i box abbassati, che ti tocchi come un adolescente in preda agli ormoni. "No che fai! Non fermarti!". Ti dico avanzando in punta di piedi verso te. "Mi stavi aspettando?" ti chiedo. "No, ti credevo al lavoro a quest'ora.. Ti stavo pensando.." "tsss silenzio, non parlare, non smettere.. Sono qui". E mi avvicino di più. Ti guardo.. Ti voglio.. Faccio un passo indietro, anzi due. Lascio cadere la giacca a terra. E pure il vestito scivola giù. "Guardami e continua. Sono qui. Non pensarmi. Qui per te. Con te. Mi giro lentamente, ti do' le spalle e mi allontano verso l'armadio. Appoggio una mano contro l'anta mentre l'altra si infila negli slip. Allargo un po' le gambe, inarco la schiena e comincio a muovere il culo mentre mi accarezzo il clitoride. E poi su e giù: le dita scorrono piano lungo la fica umida. Girano, strisciano, entrano ed escono tra i miei sospiri che si mischiano a tuoi solitari. "Ti stai toccando si', ti piace? Aspetta..". Senza voltarmi mi tolgo mutande e reggiseno e riprendo da dove mi ero interrotta. Pochi secondi e mi giro:voglio il tuo sguardo su di me e voglio vederti mentre godi menandoti l'uccello. Appoggio la schiena contro l'armadio, piego le ginocchia ed apro le gambe. Ti fisso mentre mi stringo un seno e mi tocco sotto con avidità. "Mi vuoi? Dimmi se mi vuoi o continuo da sola". Mi rispondi a fatica.. "Non ho sentito.. Un attimo che mi avvicino...Dicevi? Non ti sento ancora.." un altro passo verso di te.. Non basta.. Ancora uno.. "Adesso rispondimi.. Anzi no!" E mi piego su di te.. Sei sudato, eccitato. Ti bacio sulle labbra e mi metto in ginocchio.. Sono a 10 cm dalla tua mano che stringe con forza il tuo pisello duro, gonfio, bello.. Proprio come piace a me. La sposto per metterci la mia e farle prendere il suo posto.. Lo sento adesso finalmente.. é mio. Lo tengo forte ma senza esagerare e lo muovo.. piano, lenta mentre non smetto di guardarti. Avvicino la bocca ed inizio a leccarti la cappella delicatamente con la punta della lingua. Piccoli cerchi che ti danno piacere. Ancora un po' poi apro le labbra e me ne prendo solo un pezzetto. Lo tolgo e ne prendo ancora un po'. E così di nuovo fino ad infilarmelo tutto.. O quasi.. È lungo, grosso, dritto. Non te lo succhio ancora: voglio leccartelo tutto bene bene, passandoti la lingua lungo l'asta, partendo dalle palle fino a su per riscendere di nuovo e poi risalire ed ancora riscendere e risalire fino a non resistere più e prenderlo in bocca per succhiartelo vogliosa come la mia fica bagnata tra le mie dita che hanno ripreso a toccarla mentre ti regalo uno dei migliori pompini che ti abbia mai fatto. Tu non parli, non apri bocca se non me emettere gemiti di piacere. Il tuo respiro aumenta sempre di più.. Il tuo cazzo è sempre più gonfio e fatico a tenerlo in bocca. E tutto questo mi eccita. Tanto. troppo. Mi tocco più forte, spingo due dita nella mia fica che entrano ed escono velocemente. E velocemente te lo succhio mentre la tua mano guida la mia testa. Non so più cosa fare se continuare così o stringertelo con forza e segartelo mentre lo riprendo a leccare golosa. Non ce la faccio più..ormai sono un lago e la mia mano scivola contenta. Ma non voglio venire, no, è troppo piacevole per finire.. E mentre lo penso mi fai "eccomi, ma sì ci sono sì! Ed a quello punto mi arrendo all'orgasmo e mi lascio andare..
scritto il
2020-04-17
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