Io e mia sorella in quarantena. 3
di
Antonio01
genere
incesti
Rieccoci qua, ormai fra me e mia sorella in questa quarantena si era stretto un legame molto stretto e senza limiti, come raccontato nei racconti scorsi scopavamo come pazzi. Al idea del altro nudo perdevamo tutte e due la testa, ma la domanda che mi ponevo era questa, è più una questione di bisogno visto la quarantena o ci piace far sesso fra noi??mi faccio questa domanda perché ogni momento che restavano da soli scopavamo, e ora vi racconto una di queste volte. Uno di questi giorni rimasti soli a casa nel pomeriggio raccolsi alcuni panni sporchi e mi avviai verso il magazzino dove si trovava la lavatrice. Arrivato li trovai mia sorella che anche lei doveva fare il bucato. Senza farmi sentire, rimasi a guardarla, visto che piegandosi a inserire i vestiti nella lavartrice e che indossava un pantaloncino di stoffa corto e stretto mi offriva una bella vista del due sedere. In tempo record mi aveva già fatto eccitare, facendomi buttare i vesti a terra, per uscire la mia asta e giocarci. Era mia sorella ma ormai il sol pensiero o vista di lei nuda mi faceva perdere la testa. Avicinandomi a lei la Chiamai e dandole una pacca dolce sul sedere la faci alzare e voltare verso di me, sorridendo e contenta di quello che vedeva. Spingendola verso la lavatrice le alzai la maglietta, non indossando niente di sotto le potevo toccare le tette facendola eccitare per poi arrivare a toccarla sui pantaloncini, dove non resisti e staccandomi da lei si tolse con velocità la maglietta per poi abbassarsi a togliersi i suoi pantaloncini e abbassare i miei indumenti. Una volta tutte e due in piena libertà dai nostri vestiti, si alzo e si sedette sulla lavatrice aprendo le game toccandosi. Io con una mano la aiuti inserendolo due dita nella figa e con l'altra giocavo con la mia asta. Una volta che lei fu pronta tolse le mie dita dalla sua figa e se le infilo in Bocca cicciucciandole e con l'altra mano guido la mia asta verso la sua figa. una volta entrata la punta, io con la mano che mi stava succhiando le dita le tappai la bocca per poi metterglielo tutto dentro in un solo colpo, lasciandoglielo dentro per pochi secondi e poi incominciando a scoparla con un ritmo tranquillo. Mia sorella aveva davvero un corpo stupendo una pelle vellutata due tette che ti invitavo a prenderle a morsi, labbra carnose che al contatto con tuo corpo ti facevano inpazzire e sparavano anche ottimi pompini e una figa bollente che ti fondeva l'asta. Cmq torniamo a noi, dopo un po' che accusava dei mie colpi incominciava a non sentirli più, la sua figa diventava sempre più bollente. A quel punto le presi le gambe portandole alla mia testa e tenendomi dalla lavatrice incominciai a scoparla con colpi più violenti pressandola contro la lavatrice e facendola tornare a godere e contorcersi. Adorava la mia asta che mi urlo in faccia che le piaceva da pazzi e che era mostruosa. Ad ogni mio colpo era tutto un terremoto, accompagnato da un gemito di goduria strozzato sul finire da un altro mio colpo. Eravamo in estasi quando lei appogiandomi una mano sul petto mi chiese di fermarmi e staccarmi da lei, cosa che feci. Riprese un attimo il respiro e poi pretese che le leccassi la figa mettendosi a pecora sulla lavatrice. Leccando le la figa potevo sentire i suoi umori bollenti uscire e come pulsava. Godeva come una pazza, mi urlava di andare più veloce con la lingua, mi aiuti anche con le dita allargando la figa è penetrandole la figa bollente . La cosa le piaceva così tanto che non resisti più di tanto e premendo la mia testa con la sua mano sulla sua figa, mi venne in faccia con ondate di umori bollenti. Una volta che ebbe finito le dissi che era il mio turno alzandomi velocemente la incominciai a scopare per come era posizionata sulla lavatrice. La sbattevo con forza e violenza, tenendole la testa pressata sulla lavatrice in modo che non si muovese. Urlava come una pazza non capendo se le piaceva o le stavo facendo male visto che la sua figa non era più bollente visto che era venuta, ma continuai lo stesso a sbatterla con tutte le mie forze. E quando fui sul punto di venire la lasciai inginocchia per venirle ripetutamente in faccia.
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