La mia padrona di casa è diventata la mia Mistress 3
di
Ladyslave
genere
saffico
Salve a tutte e tutti, sono ancora qui per raccontarvi l’ultimo episodio di sottomissione, particolarmente significativo, intercorso tra me, la mia Mistress e un’altra persona. Siamo nell’Anno Accademico 2017/2018 ossia io mio terzo e ultimo anno di Università a Pisa. Come vi ho già raccontato nei precedenti episodi, io dovevo fare da schiava alla mia padrona di casa ogni mese al fine di ottenere un canone di locazione altamente vantaggioso per le mie tasche. Prima di arrivare a raccontarvi l’episodio in questione nello specifico, voglio cogliere l’occasione per descrivere un fatto molto romantico avvenuto tra me e Daniele perché, vedete, la mia vita universitaria non è stata caratterizzata soltanto da perversioni sadomaso, ma vi sono anche stati episodi d’amore significativi che ho vissuto, appunto, con Daniele, il mio fidanzato.
Siamo ad aprile 2018 e tutto procede bene: i miei voti sono ottimi, mi mancano 2 esami e sto già lavorando alla tesi per laurearmi a luglio. Ricordo che ero appena uscita dalla biblioteca dove avevo studiato tutto il pomeriggio con le mie amiche dell’università e mi stavo dirigendo al supermercato per fare un po’ di spesa fino a quando non mi arriva una telefonata da un numero fisso che non conoscevo:
‘Buonasera, parlo con la signorina Lisa (cognome)?’
‘Si, sono io. Chi parla?’
‘Sono il tenente (cognome e nome), la chiamo dalla caserma Vannucci di Livorno’
‘Oddio.... è successo qualcosa a Daniele?’
‘Non si preoccupi signorina, il suo fidanzato sta abbastanza bene. Praticamente oggi in addestramento è caduto male e ha preso una distorsione alla caviglia. La chiamo perché il medico ha detto che il caporale deve stare una settimana a riposo e, visto che il ragazzo ha a disposizione dei giorni di licenza, ha chiesto di passarli presso la sua abitazione. Ho bisogno di avere conferma da parte sua per ospitarlo. Anche perché, nel caso, saremmo noi a doverlo accompagnare presso casa sua. Sarebbe disponibile?’
Avrei avuto il mio amore per una settimana a casa mia. Cosa potevo desiderare di più?
‘Certo che può venire! Confermo!’
‘Va bene, Daniele ci ha dato il suo indirizzo a Pisa, tra circa un’ora arriverà a casa sua, buona serata’
‘Grazie, a lei!’
Io accelerai il passo verso il supermercato, volevo preparare una buona cenetta per il mio Daniele. Avevo un sorriso da ebete stampato in volto che certamente mi dava un’aria da cretina ma non mi importava, ero felice e basta.
Arrivai a casa, non feci in tempo a posare sul tavolo le buste della spesa e lo zaino che sento bussare alla porta: è Gianluca, il collega di Daniele, si è presentato in uniforme mimetica e in testa il basco amaranto della Folgore.
‘Ciao Lisa, come stai? Ma lo sai che sei sempre più carina?’
Io gli sorrisi con sguardo di rimprovero e dissi:
‘Sto bene, grazie. E soprattutto sono felicemente fidanzata, ricordi?’
‘Ah già! Il tuo fidanzato! Ora te lo scarico dal mezzo’
‘Stai attento che non è mica un sacco di patate!’
‘Ma va la! Sta meglio di me quello!’
Gianluca si diresse verso il mezzo militare parcheggiato fuori dalla villa, aprì la portiera del passeggero e aiutò Daniele a scendere portando il suo zaino. Daniele indossava ancora la mimetica e il basco come Gianluca ma stava usando le stampelle tenendo sollevato il piede sinistro che gli faceva male. Io gli corsi incontro baciandolo e dissi:
‘Amore mio? Come stai?’
Lui mi rassicurò con il suo bellissimo sorriso e mi disse:
‘Sto bene Lisa, stai tranquilla’
Entrammo in casa e Gianluca mi disse che sarebbe passato a riprenderlo una settimana dopo e che io nel frattempo avrei dovuto prendermi cura di lui applicandogli una pomata antinfiammatoria e di fargli poi una fasciatura stretta alla caviglia come aveva ordinato il medico della caserma.
‘Tutto chiaro Lisa?’
‘Si, Gianluca’
‘Ok, ora rientro in caserma. Ci vediamo ragazzi! Ah, un’altra cosa: il medico ha detto che Dani deve riposare per cui niente zozzerie. Mi dispiace’
Gli diedi uno schiaffo sul bavero della giacca e dissi:
‘Finiscila di fare lo scemo e trovati una fidanzata!’
‘Ma di ragazze fighe come te ce ne sono poche in giro’
‘Gianluca!’
E Daniele disse:
‘Bravo, tornatene in caserma a farti le seghe’
Salutammo Gianluca che finalmente ci lasciò da soli. Io saltai addosso a Daniele che stava sul divano e lo soffocai di baci fino a quando mi disse:
‘Amore? Dai stai tranquilla. Ti prego, mangiamo. A causa dell’incidente di stamattina ho saltato il pranzo perché mi hanno portato all’ospedale a fare i raggi per vedere se c’era qualcosa di rotto’
‘Va bene, dai. Ora preparo la cena’
Ricordo che cenammo come sempre l’uno di fronte all’altro nella mia cucina. Daniele gradì molto il pasto che avevo preparato, tant’è che fece il bis. Aveva davvero molta fame. Ad un certo punto si allungò verso lo zaino, tirò fuori il portafogli e mi porse dei soldi
‘Amore non voglio rimanere qui a sbafo. So che tu, essendo ancora una studentessa, non hai grandi disponibilità economiche per cui lasciami contribuire alle spese fino a quando rimango qui’
Daniele, ovviamente, non sapeva che Claudia mi faceva lo sconto sull’affitto in cambio di sessioni sadomaso, per cui avevo qualche soldo da parte. Io sfoggiai il mio sorriso sensuale e dissi:
‘Beh, se vuoi rimanere qui certamente non puoi starci gratis. Ma non voglio i tuoi soldi..... Voglio qualcos’altro.........’
‘Amore, a parte gli scherzi, il medico ha detto davvero che devo riposare. Anche perché ultimamente l’addestramento è più duro del solito’
‘E allora cosa sei venuto a fare qui? Se volevi riposare potevi tornartene a Milano dai tuoi, no?’
‘Io pensavo ti facesse piacere stare con me anche senza fare sesso’
‘Beh, mi dispiace ma io non sono tua madre o un’infermiera’
‘Certo che voi vicentine, sembrate tanto delle provinciali e invece.....’
‘E invece noi vicentine siamo cattive, sai?’
‘Oltre che porche.....’
‘Si! Molto porche......’
Daniele era la mia preda, sapevo che lo avrei fatto cedere di li a poco ma avevo bisogno di una scusa, di un ‘casus belli’ e quindi gli feci una proposta:
‘Amore? Stavo pensando che magari hai bisogno di farti una doccia, vero?’
‘In effetti sono ancora sudato da stamattina e avrei bisogno di lavarmi. Ma mi arrangio piano, piano’
‘No, sentimi bene: se vuoi stare a casa mia devi rispettare le mie regole, soldato’
‘Signorsì!’
‘Ora io lavo i piatti e poi ti aiuto a lavarti’
‘Va bene’
Lavai le stoviglie e portai Daniele in bagno dove lo aiutai a denudarsi e a sedersi sullo sgabello di plastica che avevo posizionato davanti alla porta della doccia. Nel giro di un attimo rimasi anche io senza veli notando con soddisfazione l’erezione imponente del mio ragazzo. Aprii l’acqua calda e mi lavai per prima esibendo le mie grazie. Passai la spugna su tutto Il mio corpo massaggiandomi tutta, soprattutto sul mio seno, la mia pancia piatta e sul mio bellissimo sedere sodo fino a quando tutto il mio corpo non fu totalmente ricoperto di schiuma vellutata. Il mio sguardo si fece sempre più sensuale e provocante alla ricerca dei bellissimi occhi di Daniele. Il tutto coadiuvato dai miei versi:
‘AAAAHHHHH! Che bello farsi una bella doccia calda dopo una giornata passata in biblioteca a studiare. Ne avevo proprio bisogno’
‘Te lo meriti proprio, amore mio’
‘Dani? Mi lavi la schiena per favore?’
‘Certo!’
Mi sedetti sulle sue ginocchia passandogli la spugna e Daniele cominciò a lavarmi la schiena con delicatezza baciandomi il collo
‘Amore mio, hai le mani d’oro. Ti amo tanto, lo sai? Ora però devi lavare anche il mio fiore delicato’
Mi alzai e mi misi di fronte a lui, appoggiai un piede sul suo ginocchio di modo che avesse la mia pesca giusto davanti alla faccia. Guardai in basso e vidi il cazzo di Daniele irrigidirsi così tanto che gli si vedevano le vene e la sua cappella da rossa divenne viola. Gli porsi il gel intimo apposito e Daniele mi lavò con molta gentilezza praticando un movimento lento che mi fece ansimare:
‘OOOOOOOOHHHHHHH............ SSSSSSIIIIIIII........... Daniele, sei bravissimo!!!! Sono la ragazza più fortunata del mondo! Ora però devo lavarti io’
‘Grazie, amore mio’
Gli diedi un bacio con la lingua e cominciai a passare la spugna su tutto il suo corpo partendo dal collo per poi scendere sulle braccia dove notai una cosa al suo braccio sinistro:
‘Amore? Quando hai fatto questo tatuaggio?’
‘Non te l’ho detto? L’ho fatto la settimana scorsa’
Era il suo primo tatuaggio e aveva scelto di farsi tatuare la scritta: ‘Folgore’ sopra il gomito in stile mosso (digitando su internet: ‘scritta folgore’ lo trovate). Comunque mi piacque quel tatuaggio e continuai a lavarlo proseguendo sul petto, sugli addominali, la schiena, le gambe e anche i piedi facendo attenzione alla sua caviglia. Infine rimasi in ginocchio di fronte a ciò che in quel momento desideravo di più al mondo: il suo pene eretto. Rimasi immobile in quella posizione guardandolo negli occhi sfoggiando tutto il mio erotismo passandomi la lingua tra le labbra, mi misi sulla mano un po’ di detergente intimo e lavai con amore l’apparato genitale del mio ragazzo masturbando il suo pene praticandogli un massaggio ai testicoli. Dopodiché sciacquai il suo corpo ed il mio con acqua calda e gli dissi:
‘Ma questo bel cazzone da quanto non sborra?’
‘Sono quasi 5 giorni, tesoro’
‘Amore te l’ho detto tante volte che ti devi prendere cura del tuo apparato genitale. Io mi masturbo tutte le sere pensando a te, lo sai?’
‘Lo so però in caserma non c’è molta intimità. Mi faccio le seghe solo quando non resisto più’
‘Adesso mi prendo io cura di te’
Cominciai come al solito usando solo la punta della lingua dalle palle per poi salire pianissimo lungo tutta l’asta del suo pene circonciso, arrivare alla sua cappella, girarci attorno sempre e solo con la punta della lingua, per poi tornare alle sue grosse palle. Continuai così diverse volte, e quando il suo pene fu pieno di saliva, risalii di nuovo la sua asta per succhiare con passione la sua cappella ficcandomi in bocca gran parte del suo cazzo. Daniele era immobile sullo sgabello che godeva
‘AAAAAHHHHHH LISA!!!! QUANTO SEI TROIA!’
Io continuai così per diversi minuti fino a quando Daniele mi disse che stava per venire. Io mi fermai, mi sedetti sul suo ginocchio per pomiciare un po’ mentre continuavo a fargli una sega e lui possedeva il mio seno
‘I tuoi capezzoli sono duri’
‘E aspetta di sentire come è messa la mia passerina’
Ci asciugammo e andammo in camera da letto. Io gli leccai ancora le palle e glielo succhiai sbattendogli la passerina in faccia. Facemmo uno splendido 69, lui me la leccava e mi penetrava l’ano con un dito.
‘OOOOOHHHHH, SIIIII DANI!!! FAMMI SENTIRE LA TUA TROIA!!!!!’
Non resistetti più, mi girai posizionandomi sopra di lui per guardarlo fisso negli occhi e decisi di fargli una proposta:
‘Amore? Voglio cominciare a fare sesso con te senza preservativo. Tu però promettimi che non mi metti incinta, ok?’
‘Te lo prometto’
‘Ti giuro che un giorno ti darò un figlio. Ti amo’
‘Quando arriverà quel giorno, saremo anche sposati..... Ti amo tanto!’
‘OOOOOHHHHHSSSSSIIIIIII Dani! Io voglio essere tua moglie’
Lo baciai con passione mentre prendevo il suo membro posizionando la sua grossa cappella nella mia vagina. Era la prima volta in vita mia che facevo sesso senza preservativo e devo dire che è tutta un’altra cosa. La sua carne e la mia finalmente erano una cosa sola. Lo cavalcai decidendo il ritmo, lui mi strizzava i capezzoli, mi sculacciava e mi diceva:
‘Dai! Vienimi sul cazzo! Voglio che la tua figa me lo lucidi per bene!’
Adoravo quando diceva queste porcate e così fu:
‘DANI? AAAAAHHHHHH!!!!’
‘Dai, Lisa! SSSSIIIIIII!!!!! BRAVAAAAA!’
‘DANI? Tu sei l’unico che mi fa sentire una vera donna!!! AAAAAAAHHHHHH!’
‘Dai bella puledra! Cavalca il tuo stallone! Dacci dentro! AAAAAAHHHHH’
Il tutto era coadiuvato da baci infuocati, sculacciate, e profondi movimenti di bacino che mi mandarono in estasi mistica per non so quanto tempo fino a quando dissi:
‘DANI? NON SONO PIÙ IN ME!!!! STO PERDENDO IL CONTROLLO DEL MIO CORPO!!!!! SSSIIIIIII!!!!!! AAAAAHHHHHH!!!!!!!’
‘Lasciati andare, amore mio. Ti tengo stretta forte!’
‘AAAAHHHHH!!!!! AAAAAHHHHHH!!! AAAAAAAHHHHHHHSSSSSSSSIIIIIIIIIIIII!!!!!!!! SSSSSSSSIIIIIIII!!!!!!!! AAAAAAAHHHHHHH!!!!!!!!’
Gli venni sul cazzo.... e sulle palle...... Fu un orgasmo prorompente. Grazie a Dio c’era Daniele a tenermi stretta perché altrimenti sarei caduta dal letto facendomi male. Dani mi teneva stretta a sé sussurrandomi parole dolci all’orecchio mentre io, gradualmente, riprendevo i sensi avendo ancora il suo membro dentro la mia vagina. Appena mi ripresi continuai a farmi scopare ancora avendo altri orgasmi e alla fine mi sdraiai su di lui ansimando e baciandolo.
‘Amore? Amore..... Non ce la faccio più...... Mi hai fatto vedere le stelle.....Ti amo amore mio..... Ora voglio fare venire te’
Scesi sul suo corpo, gli leccai gli addominali per poi raggiungere il suo pene. Leccai con delicatezza attorno alla sua cappella circoncisa che aveva ancora il sapore del mio fiore profumato. Percorsi con la lingua su e giù i suoi 21 cm di cazzo più volte per poi avvolgere con le labbra la sua cappella piena della mia saliva e quindi gli feci un pompino massaggiandogli i testicoli gonfi. Ero felice, fare i pompini all’uomo che amo è una sorta di vocazione per me. Andai avanti per diversi minuti, Daniele era sempre più eccitato, si dimenava come un cavallo selvaggio ma io lo tenevo a bada strizzandogli le palle.
‘Lisa, sto per venire!!!!’
Io continuai succhiando con maggiore avidità e passione, fino a quando Daniele si irrigidì, mi strinse i capelli e mi venne in bocca.
‘AAAAAAHHHHH!!!! AAAAAAHHHHHH!!!!!! AAAAAAAAAAHHHHHHH!!!!!! LISAAAAAAAA!!!!!!’
Io fui felice di ricevere tutti quegli schizzi di sperma in bocca. Il suo fu un orgasmo violento, copioso e liberatorio da vero uomo quale lui è. Inghiottii la gran parte dello sperma e ne trattenni in bocca una piccola quantità, salii su di lui, gli sorrisi e lo baciai con foga passandogli le ultime gocce della sua essenza. Lo accarezzai e mi presi cura di lui controllandogli la caviglia, dopodiché mi accoccolai tra le sue braccia appoggiando la testa sul suo petto rimanendo nudi. Ci scambiammo tante coccole in silenzio fino a quando gli dissi:
‘Dunque lascerai l’Esercito questo autunno?’
Dani rimase in silenzio qualche istante perché per lui sarebbe stato difficile lasciare la Folgore e lo capivo. Aveva fatto tanti sacrifici per entrare in quel reparto e i suoi colleghi li considerava come fratelli.
‘Si, Lisa. Lascerò le Forze Armate. Ci ho pensato molto e sono arrivato alla conclusione che tu sei il mio futuro, amore mio. Per quanto riguarda l’Esercito, dopo 5 anni di servizio, credo che sia giusto porre fine a questa esperienza. Tutto ciò che inizia deve finire prima o poi’
Io alzai lo sguardo, gli sorrisi dolcemente e dissi:
‘Tranne il nostro amore. Quello non finirà mai!’
Dani ricambiò il sorriso, mi baciò e facemmo l’amore ancora una volta per poi addormentarci. Nei giorni successivi Daniele rimase sempre a casa a riposare mentre io passavo le giornate a lezione e in biblioteca a studiare per poi tornare a casa, cenare assieme, guardare un film, fare progetti per il futuro, medicare la sua caviglia e poi fare l’amore.
Arriva il settimo giorno e ormai Daniele cammina anche se zoppica lievemente. Gianluca lo viene a prendere, io piango come una cretina mentre continuo a baciare Daniele. Ogni suo bacio per me è prezioso e non voglio perdermene neanche uno.
‘E basta, Lisa! Non lo hai consumato di pompini questa settimana?’
E Daniele rispose:
‘E tu non ti sei ammazzato di seghe in caserma?’
‘Si! Quando penso a Lisa mi ammazzo di seghe, si!’
Daniele gli diede un pugno molto forte sulla spalla e Gianluca disse:
‘AHIA! Lisa prenditi cura di me per una settimana! Magari anche due!’
‘Amore io ora devo andare. Grazie di tutto. Ci vediamo presto, ok? Sul letto ti ho lasciato la mia felpa della Folgore perché so che ti piace tanto. Nella tasca ti ho lasciato una cosa. Ti amo!’
‘Stai attento amore mio. Ciao ragazzi!’
Daniele e Gianluca se ne andarono e io mi sentii molto sola. Andai in camera da letto e mi accoccolai come un gatto stringendo a me la felpa con l’odore del ragazzo che amo e nella tasca trovai una busta con 300€ e un biglietto. Non era necessario che mi desse dei soldi ma Daniele è fatto così.
Nel biglietto c’era scritto:
‘Lisa, amore mio, grazie per questa bellissima settimana passata assieme.
PS: se cerchi le mutandine bagnate che avevi ieri sera prima di fare l’amore, sappi che le ho prese io.
Ti amo’
Mi fece eccitare parecchio l’idea che Daniele usasse le mie mutandine per masturbarsi e io feci lo stesso nei giorni seguenti indossando la sua felpa sentendo il suo odore. Usai i soldi nella busta per farmi tatuare sul braccio destro la scritta: ‘per sempre’ in corsivo e poi mi feci fare 2 piercing, uno all’ombelico (un piccolo pendaglio a forma di stella) e uno al naso (un brillantino).
Arriva il mese di giugno, io ho appena passato anche gli ultimi 2 esami e sto finendo di sistemare gli ultimi dettagli della mia tesi di laurea. Claudia, pochi giorni prima di farmi pagare l’ultima rata d’affitto e sottomettermi, mi dà appuntamento a casa sua perché mi deve parlare di una cosa. Io mi presentai a casa sua verso le ore 19 e Claudia mi accolse con un sorriso raggiante.
‘Ciao Lisa, come stai? Com’è andata la sessione?’
‘Buonasera, è andata bene grazie! A metà luglio mi laureo’
‘Dai, entra! Voglio presentarti una persona’
Ricordo che Claudia indossava un vestito color panna che le arrivava al ginocchio e stava a piedi nudi. Entrammo in casa e in salotto c’era una ragazza molto carina ad attenderci, la quale indossava un vestito di lino a fiori e dei sandali. La ragazza in questione è alta circa 1.70, capelli castano chiari lunghi, occhi color nocciola, un neo sulla guancia sinistra vicino al naso e un bel sorriso. Aveva anche una rosa tatuata sulla gamba sinistra, sul polpaccio sotto al ginocchio. Claudia si rivolge a lei dicendole:
‘Francesca, lei è Lisa, la ragazza che abita nell’appartamento a cui sei interessata. Ora io e lei dobbiamo andare un attimo nel mio studio che devo parlarle di una cosa. Nel frattempo tu aspettaci qui. Torniamo subito!’
‘Va bene, vi aspetto qui’
Io e Claudia percorremmo il corridoio ed entrammo nel suo studio, chiuse la porta, si accomodò alla poltrona dietro la scrivania e mi disse:
‘Mettiti in ginocchio di fronte alla scrivania’
Io eseguii l’ordine e mi disse:
‘Allora schiava? Tutto bene? Ti stai per laureare?’
‘Si, Mistress! Sono molto felice’
‘Te lo meriti. in fin dei conti, hai resistito e lottato per arrivare a questo grande traguardo e sono davvero felice per te’
‘Grazie, Mistress’
‘Ora però voglio farti una proposta molto seria: Vedi, io ci tengo molto a te. Quando abbiamo avviato il nostro rapporto Mistress/Slave per me era solo un gioco ma, sessione dopo sessione, ho incominciato a provare un sentimento sempre più profondo nei tuoi confronti. Per questo motivo vorrei che dopo la laurea tu venissi a vivere qui con me stabilmente, mentre nella dependance ci andrebbe a vivere un’inquilina alla quale proporrei lo stesso trattamento cui sei stata sottoposta tu: sessioni di bdsm in cambio di un canone agevolato. Tu Vivresti come una principessa, non dovrai assolutamente lavorare. Come tu ben sai, io provengo da una famiglia molto facoltosa e per me non sarebbe un problema mantenerti e farti vivere nel lusso più raffinato. Ogni tuo desiderio verrebbe esaudito immediatamente e alla mia morte, dato che saremmo unite civilmente, tu diventeresti la mia unica erede. Ovviamente, se accetti, devi lasciare Daniele. Tu saresti mia e mia soltanto.
Che mi rispondi?’
Io rimasi di stucco. Non immaginavo minimamente che Claudia avrebbe mai potuto farmi una proposta del genere. Tuttavia non avrei mai lasciato Daniele. I sacrifici che ho fatto in questi anni li ho fatti anche per lui che è tutta la mia vita. Voglio laurearmi e renderlo orgoglioso di me come io lo sono di lui per poi cominciare la nostra vita insieme.
‘Mistress.... Io..... Mi dispiace ma non posso accettare’
Claudia abbassò lo sguardo, sorrise e mi disse:
‘Capisco. Mi aspettavo questa tua risposta ma volevo provarci comunque.
Cambiando argomento, pensaci bene: hai già visto Francesca da qualche parte prima di oggi?’
Io ci pensai un attimo ed effettivamente aveva ragione Claudia: è una studentessa del primo anno! L’ho vista durante l’Anno Accademico in giro per i corridoi dell’Università.
‘Ora che ci penso, credo di averla vista all’Università, Mistress’
Claudia mi sorrise maliziosamente e disse:
‘Esatto! Sapendo che te ne saresti andata a luglio mi sono chiesta: con chi giocherò io? Voglio un’altra schiava! Poco tempo fa ho messo un annuncio immobiliare in cui ho scritto che l’affitto ammonta a 500€ al mese trattabili. Mi hanno risposto in molti, ma ai maschi ho detto di no subito e, visto che una donna sofisticata come me merita solo il meglio, per quanto riguarda le candidate femminili, mi sono messa a fare una preselezione. Ieri è venuta qui una ragazza in sovrappeso che puzzava pure. L’altro ieri si è presentata una tipa magra, bruttina, poco curata e piena di brufoli in faccia. Erano davvero indecenti.
Ora è arrivata Francesca. Mi piace, è una ragazza molto carina, sensuale che mi intriga. Per cui ti ordino di portarla nella dependance, gliela fai vedere e le dici come ottenere il dimezzamento del canone di locazione’
Io non avevo mai detto a nessuno ciò che facevo con Claudia, mi tremarono un po’ le gambe e dissi:
‘Mistress, io ho paura di dire certe cose a terze persone. E se andasse in giro a dire tutto?’
‘Non ti preoccupare, schiava. Se lei andasse in giro a dire certe cose la denuncerei per diffamazione e la rovinerei economicamente. Una donna benestante come me può permettersi i migliori avvocati, sai?’
‘Capisco, Mistress. Eseguirò l’ordine’
‘Brava. Un’ultima cosa: visto che la prossima sarà la nostra ultima sessione di bdsm, ho deciso di non farti pagare i 250€ di affitto ma di sottometterti assieme a Francesca, sempre se dovesse essere interessata alla cosa. Consideralo come una sorta di regalo di addio’
‘Grazie Mistress. Non so che dire, sei troppo buona’
Claudia si alzò dalla scrivania, venne verso di me, mi prese per i capelli tirandoli indietro obbligandomi a rivolgere il volto verso l’alto e mi disse:
‘Apri bene la bocca e tira fuori la lingua’
Io lo feci e in un attimo Claudia condensò sulle sue labbra una buona dose di saliva che scese dalla sua bocca arrivando sulla mia lingua. Io accolsi il suo sputo e inghiottii la sua saliva schiumosa senza battere ciglio.
‘Non sai che dire? Tu non devi dire nulla perché sei solo un’inutile sputacchiera. Ora baciami i piedi e vattene che devo lavorare’
Mi abbassai, le baciai i piedi e uscii dallo studio dirigendomi verso il salotto dove ad attendermi c’era Francesca la quale stava ammirando l’arredamento lussuoso della casa.
‘Francesca, giusto? Piacere io sono Lisa. Claudia mi ha detto di farti vedere la dependance e spiegarti tutto quanto relativamente all’affitto. Lei non può perché ha da fare’
‘Va bene, andiamo’
Uscimmo dalla villa e attraversammo il giardino per poi arrivare all’appartamento, entrammo e io le descrissi come era composta la dependance:
‘Allora, la dependance è composta da una cucina che fa anche da soggiorno, c’è il bagno completo di tutto, compresa la lavatrice, e la camera con un letto matrimoniale. Anche il Wi-Fi è compreso. Come vedi l’appartamento è piccolo, essenziale ma ci si vive bene. Io ci ho vissuto 3 anni da sola e mi ci sono trovata molto bene’
Francesca rimase in silenzio e la lasciai guardarsi attorno, la vedevo molto curiosa e interessata. Io mi sedetti sul tavolo in cucina fino a quando Francesca disse:
‘Va bene, mi piace, si. Sembra il posto perfetto per studiare tranquilli’
‘Lo è in effetti! Tant’è vero che io mi sto per laureare!’
‘Io comincio il secondo anno a settembre e devo trovarmi un altro appartamento perché il padrone di casa mi ha informato del fatto che mi aumenta l’affitto e io non posso permettermelo’
‘Capisco’
‘A proposito di affitto, Claudia mi ha detto che il prezzo è di 500€ ma che si può dimezzare........ Mi spieghi in che modo? Perché ha insistito nel dirmi che devi essere tu a dirmelo’
Mi sudarono le mani e mi misi le mani in faccia perché ero davvero agitata. Avevo bisogno di entrare un po’ in confidenza con lei prima di dirle una cosa del genere e preparai del caffè da bere assieme con la scusa di fare due chiacchiere. A parte le nostre città di provenienza (io sono di Vicenza, lei di Ancona) Francesca era una ragazza molto simile a me: veniva da una famiglia di umili origini ed era abituata come la sottoscritta a studiare moltissimo sin da piccola e a fare dei lavoretti quando possibile. Mi aveva dato l’idea di essere una ragazza responsabile, matura e simpatica. Dopo avere parlato del più e del meno per circa un’ora, Francesca è ritornata sul discorso iniziale chiedendomi:
‘Riguardo al dimezzamento dell’affitto, per caso devo fare le pulizie a casa sua o cose del genere?’
‘No, Francesca. Claudia ha già una colf che viene tutte le mattine a fare le pulizie’
‘E allora cosa devo fare?’
Io presi coraggio e le dissi chiaramente:
‘Senti, Francesca, voglio parlare con te da donna a donna, ok? Mi sembri una ragazza sveglia e intelligente per cui voglio essere sincera. Vedi, Claudia ha un hobby un po’ particolare. Ora ti farò vedere un video perché così è più facile fartelo capire. Prima però voglio che tu mi prometta che non dirai niente a nessuno, ok?’
Francesca inghiottì l’ultimo sorso di caffè, era visibilmente agitata per l’avvertimento che le ho dato promettendomi che non avrebbe detto nulla a nessuno. Io presi il cellulare e cercai su internet un video bdsm e lo avviai girando il cellulare verso Francesca rimanendo in silenzio. Nel video c’era una donna vestita in latex che frustava una ragazza. Le mie mani sudavano sempre più, io alzai lo sguardo e vidi Francesca che guardava il video attonita. Chiusi il video e Francesca si lasciò cadere sconvolta all’indietro sul divano mettendosi le mani sul volto rimanendo in silenzio. Io la osservai per qualche istante e le dissi:
‘Francesca? Guarda che non sei obbligata’
‘Ho bisogno di questo sconto, Lisa. Non posso permettermi di pagare 500€. Grossomodo ho capito, però spiegami in maniera più dettagliata in che cosa consiste questa cosa, per favore’
Io le descrissi tutto quello che c’è da sapere riguardo alle sessioni di sadomasochismo che tiene Claudia, la durata, i luoghi e sul comportamento che Claudia pretende. Le dissi che Claudia l’avrebbe sottoposta a visite ginecologiche gratuite ogni 3 mesi e che lei si sarebbe dovuta mantenere in ottima forma fisica come già era. Aggiunsi che Claudia, essendo molto esperta, ci andava piano all’inizio per poi aumentare l’intensità del dolore passo dopo passo. Rimanemmo a parlare di questa cosa fino a mezzanotte allorché Francesca mi disse:
‘Va bene, Lisa. Io ti ringrazio di tutto ma ora devo andare perché domani ho un impegno. Nel frattempo io ci penso e casomai ti dico’
‘Ok, Il mio numero ce l’hai. Buonanotte!’
I giorni successivi passarono tranquillamente. Io finivo di preparare la tesi e nel frattempo chattavo con Francesca, la quale era piena di dubbi e incertezze che io cercavo di sopire fino a quando si decise e mi disse:
‘Io devo assolutamente provare a fare questa cosa. Ho bisogno di questo appartamento’
‘Vedrai che andrà tutto bene’
Contattai Claudia per dirle che Francesca si era decisa una volta per tutte e lei mi disse che la settimana successiva, dopo avere effettuato la visita ginecologica ad entrambe nella clinica presso cui lavora, avrebbe organizzato una sessione dove io e Francesca saremmo dovute essere sottomesse assieme. Per me sarebbe stata l’ultima volta, per Francesca la prima. Io mi rivedevo molto in Francesca e provavo molta empatia nei suoi confronti. Io e Francesca ci trovammo due giorni dopo per andare a fare la visita ginecologica assieme fuori dagli orari di visita. Claudia visitò prima me e poi Francesca. L’esito fu positivo per entrambe.
Cinque giorni dopo la visita, io e Francesca ci trovammo nella mia dependance una mezz’ora prima dell’appuntamento con Claudia. Francesca era molto emozionata e la invitai ad entrare per calmarsi un po’.
‘Lisa, io non lo so. Mi stanno venendo i dubbi dell’ultimo minuto. Mi spaventa l’idea di farmi frustare’
‘Stai tranquilla. Guarda me: io ho passato gli ultimi 2 anni a farmi frustare da Claudia. Se ce l’ho fatta io, ce la farai anche tu. Stasera ci sarò anch’io con te e vedrai che andrà tutto bene’
‘Sono felice del fatto che ci sia anche tu, questo mi darà la forza per resistere’
Io le sorrisi, le accarezzai il viso e le dissi:
‘Sono le 20. Dobbiamo andare’
Uscimmo di casa ed attraversammo il giardino per arrivare alla porta di Claudia. Io suonai il campanello mentre Francesca mi stringeva la mano.
Claudia ci aprì sfoggiando un sorriso smagliante conducendoci immediatamente in salotto. Era visibilmente felice e soddisfatta per la sua nuova schiava e si sedette come al solito sulla sua poltrona salutandoci a modo suo:
‘Buonasera, schiave’
Io e Francesca rispondemmo in coro:
‘Buonasera, Mistress’
‘Sono davvero felice di avervi qui stasera. Una Dea come me merita solo le migliori servitrici al suo cospetto’
Claudia indossava una gonna nera, una camicetta grigia, ai piedi aveva dei sandali con il tacco alto neri e i suoi capelli neri erano legati in una treccia benfatta, non aveva neanche un capello fuori posto. Io e Francesca eravamo vestite in maniera simile perché le dissi io cosa indossare visto che conoscevo i gusti di Claudia. Indossavamo entrambe dei pantaloncini di jeans, una camicetta, sandali bassi e i capelli raccolti a coda di cavallo.
‘Bene, schiave. La settimana scorsa ho eseguito la visita medica ad entrambe e siete risultate sanissime. Ora spogliatevi completamente e poi mani sulla testa’
Ci denudammo e rimanemmo immobili con le mani sulla testa mentre Claudia ammirava i nostri corpi senza veli
‘Bene! Siete davvero molto belle, schiave. I vostri corpi sono molto ben curati e le vostre forme sono sensuali e aggraziate’
‘Grazie, Mistress’
‘Lisa mettiti a 4 zampe e baciami i piedi’
‘Si, Mistress’
Io eseguii l’ordine velocemente mentre Francesca doveva guardare per imparare. Claudia si rivolse a Francesca dicendo:
‘Hai visto che brava la mia Lisa? È una schiava eccellente e tu devi diventare brava almeno quanto lei’
‘Si, Mistress’
‘Ora accucciati anche tu. Voglio che mi baciate un piede a testa’
Mentre baciavamo i piedi a Claudia, ogni tanto cercavo lo sguardo di Francesca per incoraggiarla e, devo dire, che se la stava cavando bene.
‘Basta così, schiave. Ora mi alzo ma voi dovete rimanere a 4 zampe’
‘Si, Mistress’
Claudia si alzò dalla poltrona impugnando una bacchetta di rattan che stava al suo fianco e si mise dietro di noi.
‘Avete dei culi bellissimi, schiave. Ora inarcate la schiena in modo da alzare bene le natiche verso di me’
Eseguimmo l’ordine e io fui la prima a farsi bacchettare il culo. Ricevetti una ventina di colpi, 10 per natica e Claudia disse:
‘Hai visto, Francesca? Lisa è bravissima a ricevere i colpi. Ora tocca a te’
Io ero a fianco di Francesca, le strinsi la mano e ci guardammo negli occhi mentre Claudia la colpiva. Le diede 5 colpi per natica, la metà di quelli che ho preso io. Francesca fu molto brava e io le sorrisi per incoraggiarla.
‘Brava Francesca. Te la cavi bene considerando che è la tua prima volta’
‘Grazie, Mistress’
‘Ora alzatevi e mani sulla testa’
Eseguimmo l’ordine e Claudia mise a ciascuna di noi un paio di manette ai polsi e un paio di cavigliere ai piedi per poi condurci nel suo dungeon. Sembravamo due carcerate ai lavori forzati. Scendemmo le scale e notai un paio di modifiche rispetto all’ultima sessione bdsm a cui ero stata sottoposta il mese precedente: la porta della cella di detenzione era stata cambiata, non era più la porta di ferro tipica degli scantinati che c’era fino al mese scorso, ma una porta fatta con le sbarre verniciata di bianco come nelle carceri vere e poi alla parete di fronte alla croce di Sant’Andrea era stato fissato un gancio con una catena lunga circa 1 metro. Claudia ordinò a Francesca di sedersi per terra e attaccò le sue manette alla catena agganciata al muro come se fosse un cane mentre io fui liberata dalle manette per poi essere fissata alla croce dando la schiena a Claudia. La Mistress strinse le manette della croce di Sant’Andrea ai miei polsi e alle caviglie per poi posizionarsi dietro di me. Ero nuda, con le gambe e le braccia divaricate ad attendere la mia punizione mentre Francesca mi guardava. Era arrivato il momento della tortura, Claudia si avvicinò a me tenendo in mano la frusta e mi accarezzò la schiena dicendomi:
‘Sai Lisa, sono molto triste oggi. Purtroppo è l’ultima volta che ti userò per i miei piaceri’
‘Mi dispiace che tu sia triste, Mistress’
‘Mi piacciono il tuo nuovo tatuaggio e i tuoi piercing. Li trovo di buon gusto e graziosi’
‘Sei troppo buona, Mistress’
‘Appena assaggerai la frusta non sarai più della stessa opinione’
Claudia fece qualche passo indietro facendo schioccare la frusta sul pavimento e disse a Francesca:
‘Ora guarda e impara come si comporta una vera schiava’
Claudia cominciò a frustarmi la schiena, le natiche e le gambe aumentando l’intensità dei colpi via via che mi frustava.
‘Sei una lurida schiava!’
‘AHI! AHI! Si, Mistress!’
‘Anche se adesso te ne vai, rimarrai sempre una schiava leccapiedi!’
‘AAAAHHHHH’
‘Succhiapassere!’
‘AAAAAAAHHHHHHHH!!!!!’
‘Palo da frusta!’
‘AAAAAAHHHHHHHHHH!!!! AAAAAAAHHHHHHHH!!!!!!’
‘Sei un buco da fottere con il mio strapon!’
‘AAAAAAAHHHHHH CHE DOLOREEEEE!!!!! AAAAAAHHHHHHH!!!!!!’
‘Urla, troia! URLA!!!!’
‘AAAAAAHHHHHHH!!!!!!! AAAAAAHHHHHHH!!!!!!!!! AAAAAAHHHHHHH!!!!!!!!! PIETÀÀÀÀÀÀÀÀÀ!!!!!!! TI IMPLOROOOOO!!!!!! PIETÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀ!!!!!!!!!!’
Fu molto doloroso come sempre ma io tra un gemito di dolore e l’altro, cercavo di stringere i denti e sopportare il tutto con dignità. Ricevetti 30 frustate, credo (oltre agli insulti) e Claudia mi fece poi girare per frustarmi anche la parte davanti del corpo. Mentre Claudia mi riammanettava alla croce vidi Francesca seduta a terra con la schiena appoggiata al muro, in catene, con le ginocchia piegate e le gambe leggermente divaricate che mi fissava con lo sguardo visibilmente eccitato mentre si massaggiava la passerina. A quanto pare le piaceva lo spettacolo.
Intanto Claudia mi fissava le manette della croce alle caviglie e ai polsi, mi mise le pinze per i capezzoli, per poi sussurrarmi all’orecchio:
‘Ti piace, schiava? No! Non rispondere! Ho un metodo infallibile per sapere se godi come la puttana indegna che sei’
Claudia mi accarezzò il corpo soffermandosi sul mio piercing per poi ficcarmi un dito tra le mia labbra vaginali senza penetrarmi e il risultato fu quello che si aspettava: era zuppo dei miei umori. Claudia sorrise, mi ficcò il dito in bocca mi accarezzò il volto dolcemente, il suo sguardo si fece triste e mi disse:
‘Perché te ne vai? Perché mi fai soffrire?’
E una lacrima scese dal suo occhio destro. Non avevo mai visto Claudia piangere.
Fece qualche passo indietro e mi diede altre frustate colpendomi il seno, la pancia, le braccia, le gambe fermandosi a circa 20 colpi. Dopo avermi frustata si rivolse a Francesca dicendole:
‘Hai visto, schiava? È così che ci si fa frustare. Il dolore va sopportato con dignità e sacrificio. Lisa è una schiava eccellente e tu devi essere alla sua altezza, capito?’
‘Ssss....ssssiiiii..... Mistress’
‘Ora osservala bene dalla testa ai piedi perché è questa la fine che farai’
Rimasi incatenata alla croce per diversi minuti mentre nella stanza regnava il silenzio e gli occhi di Francesca e Claudia si posavano su ogni angolo del mio corpo martoriato. Ad un certo punto Claudia sganciò le manette di Francesca dalla catena fissata al muro e la condusse da me dicendole:
‘Tocca il corpo di Lisa. Senti com’è caldo dopo tutte quelle frustate’
‘Si, Mistress’
Francesca aveva ancora le manette e cominciò ad accarezzarmi prima il volto ed io le baciai le mani che avevano il profumo inebriante ed irresistibile della sua passerina, poi scese sul mio collo, mi toccò il seno e mi chiese, riferendosi alle pinze per i capezzoli:
‘Ti fanno male?’
‘Un po’’
Scese ancora ed accarezzò la mia pancia piatta per poi chiedermi:
‘Posso?’
‘Fai pure’
Con delicatezza, Francesca raggiunse il mio monte di venere per poi arrivare alla mia vulva, le sue dita si bagnarono insinuandosi delicatamente nella mia intimità e cominciò a massaggiarmi il clitoride per qualche istante donandomi piacere.
‘OOOOOOOOHHHHHHH....... SSSSSIIIIIIII...... grazie Francesca’
‘Sono io che ti ringrazio, Lisa. Sei un esempio per me’
Claudia interruppe la scena dopo qualche minuto liberandomi dalla croce e dalle pinze per capezzoli, per poi incatenarmi al muro al posto di Francesca la quale prese posizione alla croce con le spalle rivolte verso la Mistress.
‘Bene! È arrivato il tuo momento, novizia! Sei pronta?’
‘Ssss....ssiiiii..... Mistress. Sono pronta!’
Claudia cominciò piano a colpirle le natiche, la schiena e le gambe distribuendo bene i colpi per poi aumentarne l’intensità. Io ero seduta con la schiena appoggiata al muro e le gambe leggermente divaricate a massaggiarmi la passerina perché il piacere sessuale mi aiutava a sopportare il dolore delle frustate subite. Francesca, nel frattempo, subiva le frustate con dignità stringendo i denti e dimenandosi il meno possibile. Dopo 15 frustate, Claudia si fermò e le accarezzò la schiena dandole un pizzicotto molto forte stringendole una porzione di pelle arrossata per via dei colpi inferti e Francesca reagì:
‘AAAAHHHHIIIIIAAAAA!!!!! Ti prego, Mistress! Mi fai male!’
‘AHIA UN CAZZO! Subisci in silenzio!’
Claudia liberò Francesca dalla croce, la fece girare, le diede un ceffone in pieno volto e poi la incatenò nuovamente alla croce rivolgendo la parte davanti del suo corpo verso Claudia per il secondo giro di frustate. Io e Francesca ci guardammo negli occhi e le feci un cenno con la testa per incoraggiarla e lei rispose annuendo con il capo. Francesca tremava come una foglia, Claudia strinse forte la frusta e cominciò a colpirle il seno, poi la pancia e le gambe.
‘Ti piace farti frustare, eh? Sei una lurida schiava! Vedrai che ti addestrerò bene!’
Francesca chiuse gli occhi, si rilassò e ad ogni colpo, anziché urlare di dolore, emetteva dei gemiti di resa:
‘AH..... AAAAH....... AAAAHHHH.......’
E dopo circa 9/10 frustate, successe qualcosa di inaspettato:
‘Brava troietta! Arrenditi che adoro frustarti!’
‘......... Mi....... dispiace....... mmm...aaaa........ non resis......... AAAAAAAHHHHHHHHH’
Dalla vagina di Francesca partì un copioso fiotto di urina che ci lasciò tutte esterrefatte. Fu una pisciata lunga e fece rumore impattando sul pavimento. Quando Francesca finì di urinare, vi era ai suoi piedi una grossa pozza di urina, il suo volto era rosso per la vergogna mentre Claudia rimase basita con la bocca aperta a metà. Rimanemmo tutte in silenzio per qualche minuto, silenzio che fu rotto da Francesca:
‘Perdonami, Mis....’
‘COME TI SEI PERMESSA!?!!!?!?!? HAI PISCIATO SUL MIO PAVIMENTO!!!!!!!!!!’
Claudia si mise a camminare nervosamente avanti e indietro per la stanza e disse:
‘ORA VERRAI SEVERAMENTE PUNITA PER QUESTA GRAVISSIMA INFRAZIONE!!!!’
Io avevo intuito che sarebbe stata crudele e Francesca non ce l’avrebbe fatta, quindi intervenni:
‘Mistress, ti prego punisci me al suo posto! È colpa mia. Avrei dovuto dirle di fare pipì prima della sessione. Ti prego punisci me al suo posto. So che ha fatto una cosa grave ma so anche che tu, nel profondo del tuo cuore, sei una donna giusta e saggia’
Claudia rilassò il volto che poco prima era nero di rabbia, mi sorrise e disse a Francesca:
‘Hai visto, lurida cagnetta? È così che parla una schiava ubbidiente e devota’
Claudia si diresse verso Francesca, la liberò dalla croce, le mise le due paia di manette, ai polsi per davanti e alle caviglie per poi condurla in cella dicendole:
‘Ora starai in prigione. Mi fai schifo!’
Francesca si mise a piagnucolare e andò a stendersi sulla branda. Non la vedevo più perché tra me e lei c’era la parete bianca della cella. Claudia si diresse verso di me, mi liberò dalle manette e mi imprigionò alla gogna, si diresse verso l’armadio degli attrezzi per il bdsm dove ripose la frusta e prese una barra divaricatrice nera con delle cavigliere di pelle. Claudia si mise dietro di me e io, dallo specchio di fronte a me la vidi inginocchiarsi per fissarmi alle caviglie la barra in questione. Avevo le gambe (e quindi la passerina) spalancate e non potevo assolutamente muoverle. Claudia mi sculacciò e disse:
‘Hai voluto fare l’eroina per salvare la tua amichetta? Adesso punirò quella parte del corpo che ha oltraggiato il mio Sacro Dungeon’
‘Si, Mistress’
Claudia prese un flogger di colore nero, si mise dietro di me alla mia sinistra, tenendo il manico del flogger nella mano destra e impugnando i lacci con la sinistra.
‘Sei pronta?’
Io avevo capito che sarebbe stata una punizione dolorosa. Strinsi i denti e dissi:
‘Si, Mistress. Sono pronta’
Vidi Claudia sorridere dal riflesso dello specchio, e cominciò a colpirmi la passerina dal basso verso l’alto. Le fronde della frusta bruciavano come il fuoco. Fu più doloroso del previsto:
‘AAAAAAHHHHH!!!!! AAAAAAAHHHHHHH!!!!!!! CHE DOLORE!!!!!!’
‘Zitta, schiava!!! Comportati con dignità! Hai voluto fare l’eroina? E adesso la paghi!’
Era duro da ammettere ma Claudia aveva perfettamente ragione. Se c’è una cosa che ho imparato in prigione è proprio questa: chi ha la frusta ha sempre ragione. Mentre chi viene denudato e ammanettato deve subire e basta.
‘Ti chiedo scusa, Mistress’
Claudia continuò a colpirmi, io strinsi i denti, le mie gambe tremavano ma rimanevano inesorabilmente aperte a causa della barra divaricatrice e Claudia mi colpì senza alcuna pietà proprio sulla vulva e l’interno cosce. Dopo una ventina di colpi io non ce la facevo più e dissi in lacrime:
‘BASTA!!!! BASTA!!!!! TI PREGO, BASTA!!!!!!’
Claudia rimase in silenzio ad osservarmi per un po’ e all’improvviso mi diede lil colpo di grazia, più forte degli altri:
‘AAAAAAAAAHHHHHHHHH!!!!!!! CHE DOLOREEEEEEE!!!!!!!!’
Claudia ripose il flogger nell’armadio e si posizionò dietro di me rimanendo in silenzio. Io la vidi inginocchiarsi dietro di me e posizionarsi di fronte alla mia vagina per ammirarne a pieno il risultato della sua crudeltà e si mise a soffiare delicatamente sulla mia vulva donandomi una sensazione di piacere.
‘AAAAAAHHHHHHH............ È stato doloroso ma giusto. Grazie, Mistress’
Claudia rispose tirando fuori la lingua e cominciò a leccarmela come una forsennata per diversi minuti facendomi inevitabilmente venire:
‘AAAAAHHHHH....... Grazie, Mistress!!!! Mi fai venireeeeee....... AAAAAAHHHHH!!!!!!!!!’
Ebbi un orgasmo intenso che mi fece cedere le ginocchia. Claudia mi liberò dalla gogna dopo qualche minuto e mi tolse anche la barra divaricatrice che ripose immediatamente nell’armadio per poi condurmi verso la cella di detenzione dove ad attendermi c’era Francesca. Claudia aprì la porta e mi diede il suo strapon duo, mi baciò e disse:
‘Buonanotte, schiave!’
‘Buonanotte, Mistress’
Claudia chiuse la porta della cella e ci lasciò da sole. Leccandomela in quel modo aveva acceso la mia voglia di fare sesso. Francesca era nuda sulla branda con le manette ai polsi e alle caviglie mentre io non le avevo. Era coricata su un fianco dandomi le spalle, con la faccia rivolta verso il muro. Io mi avvicinai lasciando a terra il giocattolo e le dissi:
‘Posso sdraiarmi anch’io, per favore?’
Francesca mi fece spazio restando in silenzio, io mi sdraiai e la abbracciai stringendola forte, cosa che la fece piangere come una fontana.
‘Ehi? Francesca? Perché piangi?’
‘Perché......... per colpa mia........ tu sei stata torturata........ ho sentito ogni colpo che hai subito e soprattutto le tue urla di dolore........ tutto per colpa mia!’
Feci in modo che Francesca si girasse verso di me, la guardai negli occhi e le asciugai le lacrime con le mie labbra baciandole il viso:
‘Francesca, va tutto bene. Sei stata bravissima!’
Continuai a baciarle il volto con delicatezza mentre con le mani la accarezzavo tutta. Partii dal collo, scesi sui suoi fianchi, risalii per la schiena per poi stringere le mie mani attorno ai suoi seni, le feci venire i capezzoli duri e mi fiondai a succhiarglieli:
‘Lisa? Perchè fai così? AAAAAHHHHHH........’
‘Perché sei finita in galera con una porca, Francesca’
Mi feci avanti e le ficcai la lingua in bocca stringendomi a lei. La tenni stratta forte tra le mie braccia mentre le mie mani si insinuavano su tutto il suo corpo. Le toccai il seno, le accarezzai la schiena e le strinsi il culo, la sculacciai facendola ansimare e le misi una mano nella sua intimità trovandola bella bagnata.
‘Ti desidero, Francesca.... Hai delle belle tette sode.... Che misura hai di reggiseno?’
‘Ho una terza e tu?’
‘Una quarta...... Ho voglia di succhiarti i capezzoli.......’
‘AAAAAHHHHHH....... Lisa....... Prendimi...... Voglio essere tua’
‘Tu sei già mia’
La sculacciai forte stringendole le natiche tra le mani, le ficcai ancora la lingua in bocca per poi metterla a pecorina posizionandomi dietro di lei. Francesca si mise a 4 zampe senza fiatare, anzi. Alzò il culo mettendomi la sue parti intime in evidenza. Io mi abbassai, le morsi il sedere continuando a sculacciarla ammirando la sua passerina umida di umori, soffiai facendola godere per poi fiondarmi con la lingua a leccargliela dando delle belle pennellate anche al suo ano stretto. Aveva delle labbra morbidissime e un po’ più spesse delle mie. Il suo era davvero un fiore delicato e profumatissimo. Nel frattempo Francesca stava impazzendo per me:
‘Lisa? Ti prego, possiedimi’
‘AAAAAAAHHHHHHH!!!!! SSSSSIIIIIIIII!!!!!! LISAAAA!!!!!! CAZZO, MI FAI MORIREEEEE!!!!!!’
Continuai a praticarle sesso orale per diversi minuti penetrando la sua dolce pesca con le dita, la quale reagiva meravigliosamente donandomi il suo nettare ad ogni orgasmo che riuscivo a farle avere:
‘Lisa...... ti prego....... è il secondo orgasmo che mi fai raggiungere con la tua bocca.......’
‘È passato il dolore per le frustate che hai preso?’
‘Ora che mi ci fai pensare....... Non sento più dolore’
‘Era proprio quello che volevo ottenere leccandotela!’
Mi misi lo strapon duo per la prima volta nella vita. Ricordo che indossarlo fu facile grazie al fatto che la mia vagina era molto lubrificata e quindi la parte del giocattolo che doveva penetrarmi entrò in un attimo donandomi immediatamente una sensazione di piacere. Mi allacciai lo strapon alla vita e presi in mano quell’enorme cazzo nero che Claudia negli anni aveva utilizzato per scoparmi decine di volte, appoggiai la cappella sulle labbra della vagina di Francesca e la penetrai iniziando a scoparmela per bene sentendo dentro di me lo strapon che stimolava benissimo la mia vagina ad ogni spinta che davo:
‘Lisa? Ma da dove viene questo cazzo?’
Francesca non aveva visto che Claudia mi aveva dato lo strapon, quindi rimase spiazzata sentendosi penetrata all’improvviso:
‘È un regalo che mi ha fatto la Mistress. Ora stai zitta e godi. Voglio scoparti per bene!’
‘Si, Lisa! Stanotte sono tua!’
Scopai Francesca a pecorina per decine di minuti. Andai avanti sculacciandola, le tirai i capelli e le stimolai il clitoride facendole avere un altro orgasmo che la fece urlare e tremare di piacere.
‘LISA? MI STAI SCOPANDO COME UNA TROIA! SSSIIIIII!!!!!! AAAAAHHHHHH!!!!!!’
‘Cerca di muovere il bacino, così fai godere anche me’
‘SI, AMORE!’
Francesca fece un movimento dolce del bacino a destra e a sinistra che mi stimolava sempre di più l’interno della vagina facendomi raggiungere un orgasmo potente:
‘AAAAAAAHHHHHHH!!!!!!!! DAI TROIA!!!!!! MUOVI BENE IL CULO CHE MI FAI VENIRE!!!!!!!! AAAAAAAAHHHHHHHH!!!!!!!!’
Ebbi un orgasmo intenso che mi bagnò le cosce. Tirai i capelli di Francesca avvolti tra le mie mani facendole male:
‘AHIA! Lisa! Mi fai male se mi tiri i capelli così!’
Io per tutta risposta le diedi un potente ceffone sulla natica replicando:
‘Zitta! E ora in ginocchio sul pavimento che mi devi lucidare il cazzo!’
Scendemmo dalla branda e Francesca eseguì il mio ordine senza fiatare. In un attimo era in ginocchio per terra davanti al mio cazzo pronta per farmi un pompino.
‘Succhiamelo, dai’
Francesca si avvicinò timidamente al mio bel cazzo nero, ne era quasi spaventata ma allo stesso tempo lo desiderava e lo mise in bocca piano, piano succhiando sempre più profondamente mentre io decidevo il ritmo della pompata tenendole la testa
‘Brava Francesca, succhialo bene. Sei così brava anche con il tuo fidanzato?’
‘Sono single’
‘Allora fai pratica con il mio bel cazzo, dai’
Dopo qualche minuto mi tolsi lo strapon e ci mettemmo sulla branda a farci le coccole. Ad un certo punto mi alzai e mi posizionai sul secchio nell’angolo della cella. Al che Francesca mi chiese:
‘Che fai, Lisa?’
‘Questo secchio è il nostro cesso, devo fare pipì. Potresti girarti, per favore? Vorrei un po’ di privacy’
‘Ti prego, non vorrei tu pensassi che io sia una pervertita ma, posso guardarti?’
‘E va bene, guardami pure’
‘Grazie!’
Francesca scese dalla branda e si mise in ginocchio davanti a me a fissare la mia intimità. Io avevo le ginocchia piegate leggermente, le cosce distanziate e con due dita tenevo aperte le labbra del mio fiore delicato perché Francesca potesse godersi lo spettacolo, mi rilassai e un copioso fiotto di urina cominciò a sgorgare dalla mia vagina.
‘AAAAAAAHHHHHH!!!!!! UUUUUUUUHHHHHHH! CAZZO CHE BELLA PISCIATA!’
Francesca rimase in silenzio a guardarmi urinare come se si fosse trovata di fronte ad una fonte di acqua purissima. Nel frattempo io finii di pisciare, mi stesi sulla branda appoggiando il sedere sul bordo della medesima, allargai le gambe e, senza dire una parola, Francesca si avvicinò capendo cosa doveva fare, ossia: leccarmela per bene.
‘Brava Francesca! Puliscimi bene! UUUUUUUHHHHHH’
Grazie ai colpi che mi furono inferti con il flogger nelle parti intime, la mia vagina era davvero molto sensibile. Francesca mi lambì con la lingua per diversi minuti come una forsennata dedicandosi in special modo al mio clitoride penetrandomi la vagina anche con le dita rimanendo in ginocchio sul pavimento mentre io stavo sulla branda. Mi distesi appoggiando la schiena sul materasso piegando le ginocchia al fine di esporle anche il mio secondo orefizio che Francesca prontamente leccò facendomi rilassare completamente. Questa sessione di sesso orale e masturbazione durò fino al mio orgasmo ad esso dovuto:
‘AAAAAHHHHH!!!!!! SSSSSIIIIII FRANCESCA! FRANCESCA, SSSSSSSIIIIIIII! AAAAAAAHHHHHHHH!!!!!! SEI UNA TROIAAA!!!!!!!’
Chiusi gli occhi ansimando mentre Francesca mi baciava dolcemente le parti intime ed infine ci coricammo abbracciate scambiandoci baci e carezze.
‘Io davvero non so dome ringraziarti, Lisa. All’inizio avevo paura ma tu hai reso questa esperienza davvero speciale!’
‘Figurati, è stato un piacere. Tu sei stata molto brava con Claudia, credimi. Come vanno i tuoi polsi e caviglie? Ti fanno male le manette?’
‘Mi danno un po’ fastidio ma non mi lamento, dai. In fin dei conti sono finita in cella con una bellissima ragazza. E a te fa ancora male dove ti ha colpito la Mistress? Il tuo corpo è pieno di segni rossi’
‘Ora il dolore è passato grazie soprattutto agli orgasmi che mi hai donato’
Ci accarezzammo per poi baciarci ancora e Francesca mi chiese:
‘Cosa significa il tuo tatuaggio?’
‘Mi sono fatta tatuare questa scritta perché l’amore tra me e Daniele durerà per sempre. Ne sono convinta!’
‘Sono felice per te. Ti stai per laureare e andrai a vivere con Daniele’
‘Ancora non ci credo, sai? Comunque anche tu hai un bellissimo tatuaggio sulla gamba. È davvero molto grazioso!’
La baciai e finimmo per fare sesso ancora una volta, ci facemmo le coccole e poi Francesca si addormentò tra le mie braccia come un cucciolo.
Il mattino seguente Claudia entrò nella cella vestita come la sera prima, ci alzammo per renderle omaggio dicendole:
‘Buongiorno, Mistress’
Claudia sorrise e disse:
‘Buongiorno, schiave! Vedo che vi siete divertite stanotte!’
Si avvicinò a noi, mi sorrise accarezzandomi il volto e mi disse:
‘Congratulazioni! Da ora in avanti, Lisa, non sarai più una schiava! Sei libera di andare!’
Io sussultai per l’emozione e dissi:
‘Pp.... ppposso..... posso uscire, quindi?’
Claudia mi sorrise amorevolmente e rispose:
‘Ma certo! Il nostro patto si scioglie oggi!’
Abbracciai Francesca dandole un ultimo bacio in bocca, Claudia ci fece uscire dalla cella ordinando a Francesca di sedersi a terra vicino alla catena attaccata al muro dove fu incatenata immediatamente. Uscimmo lasciando Francesca da sola nel Dungeon. Imboccando le scale cercai lo sguardo di Francesca un ultima volta per incoraggiarla e lei mi rispose facendomi un mezzo sorriso. L’ultima volta che la vidi nel Dungeon era seduta per terra, nuda, con le mani e i piedi in catene e lo sguardo di chi si è rassegnato al suo destino fatto di schiavitù, torture ed umiliazioni. Mi feci la doccia nel bagno di Claudia e mi rimisi i vestiti che avevo lasciato in salotto la sera precedente. Claudia mi offrì la colazione e mi disse che, non appena fossi uscita dalla sua casa, sarebbe scesa da Francesca per torturarla e io le dissi:
‘Ti prego, Claudia non essere troppo dura con lei’
Lo sguardo di Claudia si fece serio e mi rispose:
‘Mi dispiace ma non è più affar tuo quello che faccio con la mia nuova schiava’
‘Hai ragione, ti chiedo scusa. Tuttavia, in nome del rapporto che c’è stato tra noi due, ti scongiuro, abbi pietà di lei. Fallo per me. So di essere stata importante per te’
‘La voglio punire per ciò che ha fatto ieri sera dissacrando il mio Dungeon. Però, visto che sei tu a chiedermelo, ci andrò leggera per stavolta, ok?’
Io le sorrisi soddisfatta di tanta benevolenza e replicai:
‘Grazie! Sei davvero molto buona!’
Cambiammo argomento e parlammo della mia tesi di laurea e dei miei progetti di vita con Daniele che di lì a poco si sarebbero realizzati. Claudia mi ascoltò con molta attenzione per poi invitarmi cortesemente ad andare visto che aveva da fare con Francesca. Io mi congedai senza fiatare e me ne tornai nella dependance. Guardai l’ora, erano circa le 10:30 del mattino. Io proseguii la giornata sbrigando le mie faccende fino a quando, alle 14 circa, Francesca bussò alla mia porta. Io la feci accomodare e le chiesi:
‘Allora? Com’è andata? Sempre se ti va di parlarne, ovviamente’
‘Tu sei l’unica con cui potrei mai parlare di certe cose, Lisa. È andata bene, dai! Volevo ringraziarti perché Claudia mi ha detto che ti sei spesa per me. Sei stata molto gentile! Alla fine mi ha messa alla gogna e mi ha dato bacchettato il sedere dandomi parecchi colpi insultandomi. Dopo avermi liberata dalla gogna mi ha condotto nel suo maestoso bagno privato dove ho lavato il suo corpo entrando nella vasca assieme a lei, l’ho massaggiata come mi ha ordinato e poi abbiamo fatto sesso nel suo letto’
‘Mi dispiace per le bacchettate che hai preso, Francesca’
‘Non tutto il male viene per nuocere. Alla fine la Mistress mi ha detto che nonostante tutto ho superato la prova e da settembre sarò la sua nuova inquilina a 250€ al mese. Ho raggiunto il mio obiettivo!’
‘Sono felice per te’
‘E poi, devo dire che fino a ieri sera ero molto spaventata all’idea di fare la schiava e subire certe cose. Ora però, grazie anche al tuo aiuto, credo di essermi abituata all’idea e che ce la farò!’
La abbracciai e le offrii qualcosa da mangiare per poi salutarci definitivamente.
A luglio 2018 mi laureai a pieni voti e a settembre andai a vivere con Daniele in Germania dove tutt’ora viviamo e ci amiamo più di allora tant’è che stiamo pensando di avere un bambino. Mentre io cominciavo la mia nuova vita con Daniele, in quello stesso mese di settembre 2018, Francesca andava a vivere nella dependance dove io ho abitato e quindi farsi a sottomettere da Claudia ogni mese. Fin dai primi mesi Francesca mi ha tenuta aggiornata via whatsapp sulle sessioni di bdsm alle quali viene sottoposta e mi dice che sta resistendo bene ai livelli crescenti di dolore.
Ora siamo nel 2020 e finalmente anche lei sta per laurearsi.
Sono davvero felice per lei e spero possa presto riguadagnare la libertà come ho fatto io. Mi scuso per la lunghezza del racconto ma, essendo una vicenda che ho vissuto sulla mia pelle, ho voluto raccontare tutto con dovizia di particolari. Anche perché il fatto di raccontare tali vicende, mi ha aiutato a superare il tutto e a vivere più serenamente la mia nuova vita con Daniele che nel frattempo ha lasciato l’Esercito e ora viviamo insieme all’estero e stiamo pensando di avere un bambino e sposarci.
Siamo ad aprile 2018 e tutto procede bene: i miei voti sono ottimi, mi mancano 2 esami e sto già lavorando alla tesi per laurearmi a luglio. Ricordo che ero appena uscita dalla biblioteca dove avevo studiato tutto il pomeriggio con le mie amiche dell’università e mi stavo dirigendo al supermercato per fare un po’ di spesa fino a quando non mi arriva una telefonata da un numero fisso che non conoscevo:
‘Buonasera, parlo con la signorina Lisa (cognome)?’
‘Si, sono io. Chi parla?’
‘Sono il tenente (cognome e nome), la chiamo dalla caserma Vannucci di Livorno’
‘Oddio.... è successo qualcosa a Daniele?’
‘Non si preoccupi signorina, il suo fidanzato sta abbastanza bene. Praticamente oggi in addestramento è caduto male e ha preso una distorsione alla caviglia. La chiamo perché il medico ha detto che il caporale deve stare una settimana a riposo e, visto che il ragazzo ha a disposizione dei giorni di licenza, ha chiesto di passarli presso la sua abitazione. Ho bisogno di avere conferma da parte sua per ospitarlo. Anche perché, nel caso, saremmo noi a doverlo accompagnare presso casa sua. Sarebbe disponibile?’
Avrei avuto il mio amore per una settimana a casa mia. Cosa potevo desiderare di più?
‘Certo che può venire! Confermo!’
‘Va bene, Daniele ci ha dato il suo indirizzo a Pisa, tra circa un’ora arriverà a casa sua, buona serata’
‘Grazie, a lei!’
Io accelerai il passo verso il supermercato, volevo preparare una buona cenetta per il mio Daniele. Avevo un sorriso da ebete stampato in volto che certamente mi dava un’aria da cretina ma non mi importava, ero felice e basta.
Arrivai a casa, non feci in tempo a posare sul tavolo le buste della spesa e lo zaino che sento bussare alla porta: è Gianluca, il collega di Daniele, si è presentato in uniforme mimetica e in testa il basco amaranto della Folgore.
‘Ciao Lisa, come stai? Ma lo sai che sei sempre più carina?’
Io gli sorrisi con sguardo di rimprovero e dissi:
‘Sto bene, grazie. E soprattutto sono felicemente fidanzata, ricordi?’
‘Ah già! Il tuo fidanzato! Ora te lo scarico dal mezzo’
‘Stai attento che non è mica un sacco di patate!’
‘Ma va la! Sta meglio di me quello!’
Gianluca si diresse verso il mezzo militare parcheggiato fuori dalla villa, aprì la portiera del passeggero e aiutò Daniele a scendere portando il suo zaino. Daniele indossava ancora la mimetica e il basco come Gianluca ma stava usando le stampelle tenendo sollevato il piede sinistro che gli faceva male. Io gli corsi incontro baciandolo e dissi:
‘Amore mio? Come stai?’
Lui mi rassicurò con il suo bellissimo sorriso e mi disse:
‘Sto bene Lisa, stai tranquilla’
Entrammo in casa e Gianluca mi disse che sarebbe passato a riprenderlo una settimana dopo e che io nel frattempo avrei dovuto prendermi cura di lui applicandogli una pomata antinfiammatoria e di fargli poi una fasciatura stretta alla caviglia come aveva ordinato il medico della caserma.
‘Tutto chiaro Lisa?’
‘Si, Gianluca’
‘Ok, ora rientro in caserma. Ci vediamo ragazzi! Ah, un’altra cosa: il medico ha detto che Dani deve riposare per cui niente zozzerie. Mi dispiace’
Gli diedi uno schiaffo sul bavero della giacca e dissi:
‘Finiscila di fare lo scemo e trovati una fidanzata!’
‘Ma di ragazze fighe come te ce ne sono poche in giro’
‘Gianluca!’
E Daniele disse:
‘Bravo, tornatene in caserma a farti le seghe’
Salutammo Gianluca che finalmente ci lasciò da soli. Io saltai addosso a Daniele che stava sul divano e lo soffocai di baci fino a quando mi disse:
‘Amore? Dai stai tranquilla. Ti prego, mangiamo. A causa dell’incidente di stamattina ho saltato il pranzo perché mi hanno portato all’ospedale a fare i raggi per vedere se c’era qualcosa di rotto’
‘Va bene, dai. Ora preparo la cena’
Ricordo che cenammo come sempre l’uno di fronte all’altro nella mia cucina. Daniele gradì molto il pasto che avevo preparato, tant’è che fece il bis. Aveva davvero molta fame. Ad un certo punto si allungò verso lo zaino, tirò fuori il portafogli e mi porse dei soldi
‘Amore non voglio rimanere qui a sbafo. So che tu, essendo ancora una studentessa, non hai grandi disponibilità economiche per cui lasciami contribuire alle spese fino a quando rimango qui’
Daniele, ovviamente, non sapeva che Claudia mi faceva lo sconto sull’affitto in cambio di sessioni sadomaso, per cui avevo qualche soldo da parte. Io sfoggiai il mio sorriso sensuale e dissi:
‘Beh, se vuoi rimanere qui certamente non puoi starci gratis. Ma non voglio i tuoi soldi..... Voglio qualcos’altro.........’
‘Amore, a parte gli scherzi, il medico ha detto davvero che devo riposare. Anche perché ultimamente l’addestramento è più duro del solito’
‘E allora cosa sei venuto a fare qui? Se volevi riposare potevi tornartene a Milano dai tuoi, no?’
‘Io pensavo ti facesse piacere stare con me anche senza fare sesso’
‘Beh, mi dispiace ma io non sono tua madre o un’infermiera’
‘Certo che voi vicentine, sembrate tanto delle provinciali e invece.....’
‘E invece noi vicentine siamo cattive, sai?’
‘Oltre che porche.....’
‘Si! Molto porche......’
Daniele era la mia preda, sapevo che lo avrei fatto cedere di li a poco ma avevo bisogno di una scusa, di un ‘casus belli’ e quindi gli feci una proposta:
‘Amore? Stavo pensando che magari hai bisogno di farti una doccia, vero?’
‘In effetti sono ancora sudato da stamattina e avrei bisogno di lavarmi. Ma mi arrangio piano, piano’
‘No, sentimi bene: se vuoi stare a casa mia devi rispettare le mie regole, soldato’
‘Signorsì!’
‘Ora io lavo i piatti e poi ti aiuto a lavarti’
‘Va bene’
Lavai le stoviglie e portai Daniele in bagno dove lo aiutai a denudarsi e a sedersi sullo sgabello di plastica che avevo posizionato davanti alla porta della doccia. Nel giro di un attimo rimasi anche io senza veli notando con soddisfazione l’erezione imponente del mio ragazzo. Aprii l’acqua calda e mi lavai per prima esibendo le mie grazie. Passai la spugna su tutto Il mio corpo massaggiandomi tutta, soprattutto sul mio seno, la mia pancia piatta e sul mio bellissimo sedere sodo fino a quando tutto il mio corpo non fu totalmente ricoperto di schiuma vellutata. Il mio sguardo si fece sempre più sensuale e provocante alla ricerca dei bellissimi occhi di Daniele. Il tutto coadiuvato dai miei versi:
‘AAAAHHHHH! Che bello farsi una bella doccia calda dopo una giornata passata in biblioteca a studiare. Ne avevo proprio bisogno’
‘Te lo meriti proprio, amore mio’
‘Dani? Mi lavi la schiena per favore?’
‘Certo!’
Mi sedetti sulle sue ginocchia passandogli la spugna e Daniele cominciò a lavarmi la schiena con delicatezza baciandomi il collo
‘Amore mio, hai le mani d’oro. Ti amo tanto, lo sai? Ora però devi lavare anche il mio fiore delicato’
Mi alzai e mi misi di fronte a lui, appoggiai un piede sul suo ginocchio di modo che avesse la mia pesca giusto davanti alla faccia. Guardai in basso e vidi il cazzo di Daniele irrigidirsi così tanto che gli si vedevano le vene e la sua cappella da rossa divenne viola. Gli porsi il gel intimo apposito e Daniele mi lavò con molta gentilezza praticando un movimento lento che mi fece ansimare:
‘OOOOOOOOHHHHHHH............ SSSSSSIIIIIIII........... Daniele, sei bravissimo!!!! Sono la ragazza più fortunata del mondo! Ora però devo lavarti io’
‘Grazie, amore mio’
Gli diedi un bacio con la lingua e cominciai a passare la spugna su tutto il suo corpo partendo dal collo per poi scendere sulle braccia dove notai una cosa al suo braccio sinistro:
‘Amore? Quando hai fatto questo tatuaggio?’
‘Non te l’ho detto? L’ho fatto la settimana scorsa’
Era il suo primo tatuaggio e aveva scelto di farsi tatuare la scritta: ‘Folgore’ sopra il gomito in stile mosso (digitando su internet: ‘scritta folgore’ lo trovate). Comunque mi piacque quel tatuaggio e continuai a lavarlo proseguendo sul petto, sugli addominali, la schiena, le gambe e anche i piedi facendo attenzione alla sua caviglia. Infine rimasi in ginocchio di fronte a ciò che in quel momento desideravo di più al mondo: il suo pene eretto. Rimasi immobile in quella posizione guardandolo negli occhi sfoggiando tutto il mio erotismo passandomi la lingua tra le labbra, mi misi sulla mano un po’ di detergente intimo e lavai con amore l’apparato genitale del mio ragazzo masturbando il suo pene praticandogli un massaggio ai testicoli. Dopodiché sciacquai il suo corpo ed il mio con acqua calda e gli dissi:
‘Ma questo bel cazzone da quanto non sborra?’
‘Sono quasi 5 giorni, tesoro’
‘Amore te l’ho detto tante volte che ti devi prendere cura del tuo apparato genitale. Io mi masturbo tutte le sere pensando a te, lo sai?’
‘Lo so però in caserma non c’è molta intimità. Mi faccio le seghe solo quando non resisto più’
‘Adesso mi prendo io cura di te’
Cominciai come al solito usando solo la punta della lingua dalle palle per poi salire pianissimo lungo tutta l’asta del suo pene circonciso, arrivare alla sua cappella, girarci attorno sempre e solo con la punta della lingua, per poi tornare alle sue grosse palle. Continuai così diverse volte, e quando il suo pene fu pieno di saliva, risalii di nuovo la sua asta per succhiare con passione la sua cappella ficcandomi in bocca gran parte del suo cazzo. Daniele era immobile sullo sgabello che godeva
‘AAAAAHHHHHH LISA!!!! QUANTO SEI TROIA!’
Io continuai così per diversi minuti fino a quando Daniele mi disse che stava per venire. Io mi fermai, mi sedetti sul suo ginocchio per pomiciare un po’ mentre continuavo a fargli una sega e lui possedeva il mio seno
‘I tuoi capezzoli sono duri’
‘E aspetta di sentire come è messa la mia passerina’
Ci asciugammo e andammo in camera da letto. Io gli leccai ancora le palle e glielo succhiai sbattendogli la passerina in faccia. Facemmo uno splendido 69, lui me la leccava e mi penetrava l’ano con un dito.
‘OOOOOHHHHH, SIIIII DANI!!! FAMMI SENTIRE LA TUA TROIA!!!!!’
Non resistetti più, mi girai posizionandomi sopra di lui per guardarlo fisso negli occhi e decisi di fargli una proposta:
‘Amore? Voglio cominciare a fare sesso con te senza preservativo. Tu però promettimi che non mi metti incinta, ok?’
‘Te lo prometto’
‘Ti giuro che un giorno ti darò un figlio. Ti amo’
‘Quando arriverà quel giorno, saremo anche sposati..... Ti amo tanto!’
‘OOOOOHHHHHSSSSSIIIIIII Dani! Io voglio essere tua moglie’
Lo baciai con passione mentre prendevo il suo membro posizionando la sua grossa cappella nella mia vagina. Era la prima volta in vita mia che facevo sesso senza preservativo e devo dire che è tutta un’altra cosa. La sua carne e la mia finalmente erano una cosa sola. Lo cavalcai decidendo il ritmo, lui mi strizzava i capezzoli, mi sculacciava e mi diceva:
‘Dai! Vienimi sul cazzo! Voglio che la tua figa me lo lucidi per bene!’
Adoravo quando diceva queste porcate e così fu:
‘DANI? AAAAAHHHHHH!!!!’
‘Dai, Lisa! SSSSIIIIIII!!!!! BRAVAAAAA!’
‘DANI? Tu sei l’unico che mi fa sentire una vera donna!!! AAAAAAAHHHHHH!’
‘Dai bella puledra! Cavalca il tuo stallone! Dacci dentro! AAAAAAHHHHH’
Il tutto era coadiuvato da baci infuocati, sculacciate, e profondi movimenti di bacino che mi mandarono in estasi mistica per non so quanto tempo fino a quando dissi:
‘DANI? NON SONO PIÙ IN ME!!!! STO PERDENDO IL CONTROLLO DEL MIO CORPO!!!!! SSSIIIIIII!!!!!! AAAAAHHHHHH!!!!!!!’
‘Lasciati andare, amore mio. Ti tengo stretta forte!’
‘AAAAHHHHH!!!!! AAAAAHHHHHH!!! AAAAAAAHHHHHHHSSSSSSSSIIIIIIIIIIIII!!!!!!!! SSSSSSSSIIIIIIII!!!!!!!! AAAAAAAHHHHHHH!!!!!!!!’
Gli venni sul cazzo.... e sulle palle...... Fu un orgasmo prorompente. Grazie a Dio c’era Daniele a tenermi stretta perché altrimenti sarei caduta dal letto facendomi male. Dani mi teneva stretta a sé sussurrandomi parole dolci all’orecchio mentre io, gradualmente, riprendevo i sensi avendo ancora il suo membro dentro la mia vagina. Appena mi ripresi continuai a farmi scopare ancora avendo altri orgasmi e alla fine mi sdraiai su di lui ansimando e baciandolo.
‘Amore? Amore..... Non ce la faccio più...... Mi hai fatto vedere le stelle.....Ti amo amore mio..... Ora voglio fare venire te’
Scesi sul suo corpo, gli leccai gli addominali per poi raggiungere il suo pene. Leccai con delicatezza attorno alla sua cappella circoncisa che aveva ancora il sapore del mio fiore profumato. Percorsi con la lingua su e giù i suoi 21 cm di cazzo più volte per poi avvolgere con le labbra la sua cappella piena della mia saliva e quindi gli feci un pompino massaggiandogli i testicoli gonfi. Ero felice, fare i pompini all’uomo che amo è una sorta di vocazione per me. Andai avanti per diversi minuti, Daniele era sempre più eccitato, si dimenava come un cavallo selvaggio ma io lo tenevo a bada strizzandogli le palle.
‘Lisa, sto per venire!!!!’
Io continuai succhiando con maggiore avidità e passione, fino a quando Daniele si irrigidì, mi strinse i capelli e mi venne in bocca.
‘AAAAAAHHHHH!!!! AAAAAAHHHHHH!!!!!! AAAAAAAAAAHHHHHHH!!!!!! LISAAAAAAAA!!!!!!’
Io fui felice di ricevere tutti quegli schizzi di sperma in bocca. Il suo fu un orgasmo violento, copioso e liberatorio da vero uomo quale lui è. Inghiottii la gran parte dello sperma e ne trattenni in bocca una piccola quantità, salii su di lui, gli sorrisi e lo baciai con foga passandogli le ultime gocce della sua essenza. Lo accarezzai e mi presi cura di lui controllandogli la caviglia, dopodiché mi accoccolai tra le sue braccia appoggiando la testa sul suo petto rimanendo nudi. Ci scambiammo tante coccole in silenzio fino a quando gli dissi:
‘Dunque lascerai l’Esercito questo autunno?’
Dani rimase in silenzio qualche istante perché per lui sarebbe stato difficile lasciare la Folgore e lo capivo. Aveva fatto tanti sacrifici per entrare in quel reparto e i suoi colleghi li considerava come fratelli.
‘Si, Lisa. Lascerò le Forze Armate. Ci ho pensato molto e sono arrivato alla conclusione che tu sei il mio futuro, amore mio. Per quanto riguarda l’Esercito, dopo 5 anni di servizio, credo che sia giusto porre fine a questa esperienza. Tutto ciò che inizia deve finire prima o poi’
Io alzai lo sguardo, gli sorrisi dolcemente e dissi:
‘Tranne il nostro amore. Quello non finirà mai!’
Dani ricambiò il sorriso, mi baciò e facemmo l’amore ancora una volta per poi addormentarci. Nei giorni successivi Daniele rimase sempre a casa a riposare mentre io passavo le giornate a lezione e in biblioteca a studiare per poi tornare a casa, cenare assieme, guardare un film, fare progetti per il futuro, medicare la sua caviglia e poi fare l’amore.
Arriva il settimo giorno e ormai Daniele cammina anche se zoppica lievemente. Gianluca lo viene a prendere, io piango come una cretina mentre continuo a baciare Daniele. Ogni suo bacio per me è prezioso e non voglio perdermene neanche uno.
‘E basta, Lisa! Non lo hai consumato di pompini questa settimana?’
E Daniele rispose:
‘E tu non ti sei ammazzato di seghe in caserma?’
‘Si! Quando penso a Lisa mi ammazzo di seghe, si!’
Daniele gli diede un pugno molto forte sulla spalla e Gianluca disse:
‘AHIA! Lisa prenditi cura di me per una settimana! Magari anche due!’
‘Amore io ora devo andare. Grazie di tutto. Ci vediamo presto, ok? Sul letto ti ho lasciato la mia felpa della Folgore perché so che ti piace tanto. Nella tasca ti ho lasciato una cosa. Ti amo!’
‘Stai attento amore mio. Ciao ragazzi!’
Daniele e Gianluca se ne andarono e io mi sentii molto sola. Andai in camera da letto e mi accoccolai come un gatto stringendo a me la felpa con l’odore del ragazzo che amo e nella tasca trovai una busta con 300€ e un biglietto. Non era necessario che mi desse dei soldi ma Daniele è fatto così.
Nel biglietto c’era scritto:
‘Lisa, amore mio, grazie per questa bellissima settimana passata assieme.
PS: se cerchi le mutandine bagnate che avevi ieri sera prima di fare l’amore, sappi che le ho prese io.
Ti amo’
Mi fece eccitare parecchio l’idea che Daniele usasse le mie mutandine per masturbarsi e io feci lo stesso nei giorni seguenti indossando la sua felpa sentendo il suo odore. Usai i soldi nella busta per farmi tatuare sul braccio destro la scritta: ‘per sempre’ in corsivo e poi mi feci fare 2 piercing, uno all’ombelico (un piccolo pendaglio a forma di stella) e uno al naso (un brillantino).
Arriva il mese di giugno, io ho appena passato anche gli ultimi 2 esami e sto finendo di sistemare gli ultimi dettagli della mia tesi di laurea. Claudia, pochi giorni prima di farmi pagare l’ultima rata d’affitto e sottomettermi, mi dà appuntamento a casa sua perché mi deve parlare di una cosa. Io mi presentai a casa sua verso le ore 19 e Claudia mi accolse con un sorriso raggiante.
‘Ciao Lisa, come stai? Com’è andata la sessione?’
‘Buonasera, è andata bene grazie! A metà luglio mi laureo’
‘Dai, entra! Voglio presentarti una persona’
Ricordo che Claudia indossava un vestito color panna che le arrivava al ginocchio e stava a piedi nudi. Entrammo in casa e in salotto c’era una ragazza molto carina ad attenderci, la quale indossava un vestito di lino a fiori e dei sandali. La ragazza in questione è alta circa 1.70, capelli castano chiari lunghi, occhi color nocciola, un neo sulla guancia sinistra vicino al naso e un bel sorriso. Aveva anche una rosa tatuata sulla gamba sinistra, sul polpaccio sotto al ginocchio. Claudia si rivolge a lei dicendole:
‘Francesca, lei è Lisa, la ragazza che abita nell’appartamento a cui sei interessata. Ora io e lei dobbiamo andare un attimo nel mio studio che devo parlarle di una cosa. Nel frattempo tu aspettaci qui. Torniamo subito!’
‘Va bene, vi aspetto qui’
Io e Claudia percorremmo il corridoio ed entrammo nel suo studio, chiuse la porta, si accomodò alla poltrona dietro la scrivania e mi disse:
‘Mettiti in ginocchio di fronte alla scrivania’
Io eseguii l’ordine e mi disse:
‘Allora schiava? Tutto bene? Ti stai per laureare?’
‘Si, Mistress! Sono molto felice’
‘Te lo meriti. in fin dei conti, hai resistito e lottato per arrivare a questo grande traguardo e sono davvero felice per te’
‘Grazie, Mistress’
‘Ora però voglio farti una proposta molto seria: Vedi, io ci tengo molto a te. Quando abbiamo avviato il nostro rapporto Mistress/Slave per me era solo un gioco ma, sessione dopo sessione, ho incominciato a provare un sentimento sempre più profondo nei tuoi confronti. Per questo motivo vorrei che dopo la laurea tu venissi a vivere qui con me stabilmente, mentre nella dependance ci andrebbe a vivere un’inquilina alla quale proporrei lo stesso trattamento cui sei stata sottoposta tu: sessioni di bdsm in cambio di un canone agevolato. Tu Vivresti come una principessa, non dovrai assolutamente lavorare. Come tu ben sai, io provengo da una famiglia molto facoltosa e per me non sarebbe un problema mantenerti e farti vivere nel lusso più raffinato. Ogni tuo desiderio verrebbe esaudito immediatamente e alla mia morte, dato che saremmo unite civilmente, tu diventeresti la mia unica erede. Ovviamente, se accetti, devi lasciare Daniele. Tu saresti mia e mia soltanto.
Che mi rispondi?’
Io rimasi di stucco. Non immaginavo minimamente che Claudia avrebbe mai potuto farmi una proposta del genere. Tuttavia non avrei mai lasciato Daniele. I sacrifici che ho fatto in questi anni li ho fatti anche per lui che è tutta la mia vita. Voglio laurearmi e renderlo orgoglioso di me come io lo sono di lui per poi cominciare la nostra vita insieme.
‘Mistress.... Io..... Mi dispiace ma non posso accettare’
Claudia abbassò lo sguardo, sorrise e mi disse:
‘Capisco. Mi aspettavo questa tua risposta ma volevo provarci comunque.
Cambiando argomento, pensaci bene: hai già visto Francesca da qualche parte prima di oggi?’
Io ci pensai un attimo ed effettivamente aveva ragione Claudia: è una studentessa del primo anno! L’ho vista durante l’Anno Accademico in giro per i corridoi dell’Università.
‘Ora che ci penso, credo di averla vista all’Università, Mistress’
Claudia mi sorrise maliziosamente e disse:
‘Esatto! Sapendo che te ne saresti andata a luglio mi sono chiesta: con chi giocherò io? Voglio un’altra schiava! Poco tempo fa ho messo un annuncio immobiliare in cui ho scritto che l’affitto ammonta a 500€ al mese trattabili. Mi hanno risposto in molti, ma ai maschi ho detto di no subito e, visto che una donna sofisticata come me merita solo il meglio, per quanto riguarda le candidate femminili, mi sono messa a fare una preselezione. Ieri è venuta qui una ragazza in sovrappeso che puzzava pure. L’altro ieri si è presentata una tipa magra, bruttina, poco curata e piena di brufoli in faccia. Erano davvero indecenti.
Ora è arrivata Francesca. Mi piace, è una ragazza molto carina, sensuale che mi intriga. Per cui ti ordino di portarla nella dependance, gliela fai vedere e le dici come ottenere il dimezzamento del canone di locazione’
Io non avevo mai detto a nessuno ciò che facevo con Claudia, mi tremarono un po’ le gambe e dissi:
‘Mistress, io ho paura di dire certe cose a terze persone. E se andasse in giro a dire tutto?’
‘Non ti preoccupare, schiava. Se lei andasse in giro a dire certe cose la denuncerei per diffamazione e la rovinerei economicamente. Una donna benestante come me può permettersi i migliori avvocati, sai?’
‘Capisco, Mistress. Eseguirò l’ordine’
‘Brava. Un’ultima cosa: visto che la prossima sarà la nostra ultima sessione di bdsm, ho deciso di non farti pagare i 250€ di affitto ma di sottometterti assieme a Francesca, sempre se dovesse essere interessata alla cosa. Consideralo come una sorta di regalo di addio’
‘Grazie Mistress. Non so che dire, sei troppo buona’
Claudia si alzò dalla scrivania, venne verso di me, mi prese per i capelli tirandoli indietro obbligandomi a rivolgere il volto verso l’alto e mi disse:
‘Apri bene la bocca e tira fuori la lingua’
Io lo feci e in un attimo Claudia condensò sulle sue labbra una buona dose di saliva che scese dalla sua bocca arrivando sulla mia lingua. Io accolsi il suo sputo e inghiottii la sua saliva schiumosa senza battere ciglio.
‘Non sai che dire? Tu non devi dire nulla perché sei solo un’inutile sputacchiera. Ora baciami i piedi e vattene che devo lavorare’
Mi abbassai, le baciai i piedi e uscii dallo studio dirigendomi verso il salotto dove ad attendermi c’era Francesca la quale stava ammirando l’arredamento lussuoso della casa.
‘Francesca, giusto? Piacere io sono Lisa. Claudia mi ha detto di farti vedere la dependance e spiegarti tutto quanto relativamente all’affitto. Lei non può perché ha da fare’
‘Va bene, andiamo’
Uscimmo dalla villa e attraversammo il giardino per poi arrivare all’appartamento, entrammo e io le descrissi come era composta la dependance:
‘Allora, la dependance è composta da una cucina che fa anche da soggiorno, c’è il bagno completo di tutto, compresa la lavatrice, e la camera con un letto matrimoniale. Anche il Wi-Fi è compreso. Come vedi l’appartamento è piccolo, essenziale ma ci si vive bene. Io ci ho vissuto 3 anni da sola e mi ci sono trovata molto bene’
Francesca rimase in silenzio e la lasciai guardarsi attorno, la vedevo molto curiosa e interessata. Io mi sedetti sul tavolo in cucina fino a quando Francesca disse:
‘Va bene, mi piace, si. Sembra il posto perfetto per studiare tranquilli’
‘Lo è in effetti! Tant’è vero che io mi sto per laureare!’
‘Io comincio il secondo anno a settembre e devo trovarmi un altro appartamento perché il padrone di casa mi ha informato del fatto che mi aumenta l’affitto e io non posso permettermelo’
‘Capisco’
‘A proposito di affitto, Claudia mi ha detto che il prezzo è di 500€ ma che si può dimezzare........ Mi spieghi in che modo? Perché ha insistito nel dirmi che devi essere tu a dirmelo’
Mi sudarono le mani e mi misi le mani in faccia perché ero davvero agitata. Avevo bisogno di entrare un po’ in confidenza con lei prima di dirle una cosa del genere e preparai del caffè da bere assieme con la scusa di fare due chiacchiere. A parte le nostre città di provenienza (io sono di Vicenza, lei di Ancona) Francesca era una ragazza molto simile a me: veniva da una famiglia di umili origini ed era abituata come la sottoscritta a studiare moltissimo sin da piccola e a fare dei lavoretti quando possibile. Mi aveva dato l’idea di essere una ragazza responsabile, matura e simpatica. Dopo avere parlato del più e del meno per circa un’ora, Francesca è ritornata sul discorso iniziale chiedendomi:
‘Riguardo al dimezzamento dell’affitto, per caso devo fare le pulizie a casa sua o cose del genere?’
‘No, Francesca. Claudia ha già una colf che viene tutte le mattine a fare le pulizie’
‘E allora cosa devo fare?’
Io presi coraggio e le dissi chiaramente:
‘Senti, Francesca, voglio parlare con te da donna a donna, ok? Mi sembri una ragazza sveglia e intelligente per cui voglio essere sincera. Vedi, Claudia ha un hobby un po’ particolare. Ora ti farò vedere un video perché così è più facile fartelo capire. Prima però voglio che tu mi prometta che non dirai niente a nessuno, ok?’
Francesca inghiottì l’ultimo sorso di caffè, era visibilmente agitata per l’avvertimento che le ho dato promettendomi che non avrebbe detto nulla a nessuno. Io presi il cellulare e cercai su internet un video bdsm e lo avviai girando il cellulare verso Francesca rimanendo in silenzio. Nel video c’era una donna vestita in latex che frustava una ragazza. Le mie mani sudavano sempre più, io alzai lo sguardo e vidi Francesca che guardava il video attonita. Chiusi il video e Francesca si lasciò cadere sconvolta all’indietro sul divano mettendosi le mani sul volto rimanendo in silenzio. Io la osservai per qualche istante e le dissi:
‘Francesca? Guarda che non sei obbligata’
‘Ho bisogno di questo sconto, Lisa. Non posso permettermi di pagare 500€. Grossomodo ho capito, però spiegami in maniera più dettagliata in che cosa consiste questa cosa, per favore’
Io le descrissi tutto quello che c’è da sapere riguardo alle sessioni di sadomasochismo che tiene Claudia, la durata, i luoghi e sul comportamento che Claudia pretende. Le dissi che Claudia l’avrebbe sottoposta a visite ginecologiche gratuite ogni 3 mesi e che lei si sarebbe dovuta mantenere in ottima forma fisica come già era. Aggiunsi che Claudia, essendo molto esperta, ci andava piano all’inizio per poi aumentare l’intensità del dolore passo dopo passo. Rimanemmo a parlare di questa cosa fino a mezzanotte allorché Francesca mi disse:
‘Va bene, Lisa. Io ti ringrazio di tutto ma ora devo andare perché domani ho un impegno. Nel frattempo io ci penso e casomai ti dico’
‘Ok, Il mio numero ce l’hai. Buonanotte!’
I giorni successivi passarono tranquillamente. Io finivo di preparare la tesi e nel frattempo chattavo con Francesca, la quale era piena di dubbi e incertezze che io cercavo di sopire fino a quando si decise e mi disse:
‘Io devo assolutamente provare a fare questa cosa. Ho bisogno di questo appartamento’
‘Vedrai che andrà tutto bene’
Contattai Claudia per dirle che Francesca si era decisa una volta per tutte e lei mi disse che la settimana successiva, dopo avere effettuato la visita ginecologica ad entrambe nella clinica presso cui lavora, avrebbe organizzato una sessione dove io e Francesca saremmo dovute essere sottomesse assieme. Per me sarebbe stata l’ultima volta, per Francesca la prima. Io mi rivedevo molto in Francesca e provavo molta empatia nei suoi confronti. Io e Francesca ci trovammo due giorni dopo per andare a fare la visita ginecologica assieme fuori dagli orari di visita. Claudia visitò prima me e poi Francesca. L’esito fu positivo per entrambe.
Cinque giorni dopo la visita, io e Francesca ci trovammo nella mia dependance una mezz’ora prima dell’appuntamento con Claudia. Francesca era molto emozionata e la invitai ad entrare per calmarsi un po’.
‘Lisa, io non lo so. Mi stanno venendo i dubbi dell’ultimo minuto. Mi spaventa l’idea di farmi frustare’
‘Stai tranquilla. Guarda me: io ho passato gli ultimi 2 anni a farmi frustare da Claudia. Se ce l’ho fatta io, ce la farai anche tu. Stasera ci sarò anch’io con te e vedrai che andrà tutto bene’
‘Sono felice del fatto che ci sia anche tu, questo mi darà la forza per resistere’
Io le sorrisi, le accarezzai il viso e le dissi:
‘Sono le 20. Dobbiamo andare’
Uscimmo di casa ed attraversammo il giardino per arrivare alla porta di Claudia. Io suonai il campanello mentre Francesca mi stringeva la mano.
Claudia ci aprì sfoggiando un sorriso smagliante conducendoci immediatamente in salotto. Era visibilmente felice e soddisfatta per la sua nuova schiava e si sedette come al solito sulla sua poltrona salutandoci a modo suo:
‘Buonasera, schiave’
Io e Francesca rispondemmo in coro:
‘Buonasera, Mistress’
‘Sono davvero felice di avervi qui stasera. Una Dea come me merita solo le migliori servitrici al suo cospetto’
Claudia indossava una gonna nera, una camicetta grigia, ai piedi aveva dei sandali con il tacco alto neri e i suoi capelli neri erano legati in una treccia benfatta, non aveva neanche un capello fuori posto. Io e Francesca eravamo vestite in maniera simile perché le dissi io cosa indossare visto che conoscevo i gusti di Claudia. Indossavamo entrambe dei pantaloncini di jeans, una camicetta, sandali bassi e i capelli raccolti a coda di cavallo.
‘Bene, schiave. La settimana scorsa ho eseguito la visita medica ad entrambe e siete risultate sanissime. Ora spogliatevi completamente e poi mani sulla testa’
Ci denudammo e rimanemmo immobili con le mani sulla testa mentre Claudia ammirava i nostri corpi senza veli
‘Bene! Siete davvero molto belle, schiave. I vostri corpi sono molto ben curati e le vostre forme sono sensuali e aggraziate’
‘Grazie, Mistress’
‘Lisa mettiti a 4 zampe e baciami i piedi’
‘Si, Mistress’
Io eseguii l’ordine velocemente mentre Francesca doveva guardare per imparare. Claudia si rivolse a Francesca dicendo:
‘Hai visto che brava la mia Lisa? È una schiava eccellente e tu devi diventare brava almeno quanto lei’
‘Si, Mistress’
‘Ora accucciati anche tu. Voglio che mi baciate un piede a testa’
Mentre baciavamo i piedi a Claudia, ogni tanto cercavo lo sguardo di Francesca per incoraggiarla e, devo dire, che se la stava cavando bene.
‘Basta così, schiave. Ora mi alzo ma voi dovete rimanere a 4 zampe’
‘Si, Mistress’
Claudia si alzò dalla poltrona impugnando una bacchetta di rattan che stava al suo fianco e si mise dietro di noi.
‘Avete dei culi bellissimi, schiave. Ora inarcate la schiena in modo da alzare bene le natiche verso di me’
Eseguimmo l’ordine e io fui la prima a farsi bacchettare il culo. Ricevetti una ventina di colpi, 10 per natica e Claudia disse:
‘Hai visto, Francesca? Lisa è bravissima a ricevere i colpi. Ora tocca a te’
Io ero a fianco di Francesca, le strinsi la mano e ci guardammo negli occhi mentre Claudia la colpiva. Le diede 5 colpi per natica, la metà di quelli che ho preso io. Francesca fu molto brava e io le sorrisi per incoraggiarla.
‘Brava Francesca. Te la cavi bene considerando che è la tua prima volta’
‘Grazie, Mistress’
‘Ora alzatevi e mani sulla testa’
Eseguimmo l’ordine e Claudia mise a ciascuna di noi un paio di manette ai polsi e un paio di cavigliere ai piedi per poi condurci nel suo dungeon. Sembravamo due carcerate ai lavori forzati. Scendemmo le scale e notai un paio di modifiche rispetto all’ultima sessione bdsm a cui ero stata sottoposta il mese precedente: la porta della cella di detenzione era stata cambiata, non era più la porta di ferro tipica degli scantinati che c’era fino al mese scorso, ma una porta fatta con le sbarre verniciata di bianco come nelle carceri vere e poi alla parete di fronte alla croce di Sant’Andrea era stato fissato un gancio con una catena lunga circa 1 metro. Claudia ordinò a Francesca di sedersi per terra e attaccò le sue manette alla catena agganciata al muro come se fosse un cane mentre io fui liberata dalle manette per poi essere fissata alla croce dando la schiena a Claudia. La Mistress strinse le manette della croce di Sant’Andrea ai miei polsi e alle caviglie per poi posizionarsi dietro di me. Ero nuda, con le gambe e le braccia divaricate ad attendere la mia punizione mentre Francesca mi guardava. Era arrivato il momento della tortura, Claudia si avvicinò a me tenendo in mano la frusta e mi accarezzò la schiena dicendomi:
‘Sai Lisa, sono molto triste oggi. Purtroppo è l’ultima volta che ti userò per i miei piaceri’
‘Mi dispiace che tu sia triste, Mistress’
‘Mi piacciono il tuo nuovo tatuaggio e i tuoi piercing. Li trovo di buon gusto e graziosi’
‘Sei troppo buona, Mistress’
‘Appena assaggerai la frusta non sarai più della stessa opinione’
Claudia fece qualche passo indietro facendo schioccare la frusta sul pavimento e disse a Francesca:
‘Ora guarda e impara come si comporta una vera schiava’
Claudia cominciò a frustarmi la schiena, le natiche e le gambe aumentando l’intensità dei colpi via via che mi frustava.
‘Sei una lurida schiava!’
‘AHI! AHI! Si, Mistress!’
‘Anche se adesso te ne vai, rimarrai sempre una schiava leccapiedi!’
‘AAAAHHHHH’
‘Succhiapassere!’
‘AAAAAAAHHHHHHHH!!!!!’
‘Palo da frusta!’
‘AAAAAAHHHHHHHHHH!!!! AAAAAAAHHHHHHHH!!!!!!’
‘Sei un buco da fottere con il mio strapon!’
‘AAAAAAAHHHHHH CHE DOLOREEEEE!!!!! AAAAAAHHHHHHH!!!!!!’
‘Urla, troia! URLA!!!!’
‘AAAAAAHHHHHHH!!!!!!! AAAAAAHHHHHHH!!!!!!!!! AAAAAAHHHHHHH!!!!!!!!! PIETÀÀÀÀÀÀÀÀÀ!!!!!!! TI IMPLOROOOOO!!!!!! PIETÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀÀ!!!!!!!!!!’
Fu molto doloroso come sempre ma io tra un gemito di dolore e l’altro, cercavo di stringere i denti e sopportare il tutto con dignità. Ricevetti 30 frustate, credo (oltre agli insulti) e Claudia mi fece poi girare per frustarmi anche la parte davanti del corpo. Mentre Claudia mi riammanettava alla croce vidi Francesca seduta a terra con la schiena appoggiata al muro, in catene, con le ginocchia piegate e le gambe leggermente divaricate che mi fissava con lo sguardo visibilmente eccitato mentre si massaggiava la passerina. A quanto pare le piaceva lo spettacolo.
Intanto Claudia mi fissava le manette della croce alle caviglie e ai polsi, mi mise le pinze per i capezzoli, per poi sussurrarmi all’orecchio:
‘Ti piace, schiava? No! Non rispondere! Ho un metodo infallibile per sapere se godi come la puttana indegna che sei’
Claudia mi accarezzò il corpo soffermandosi sul mio piercing per poi ficcarmi un dito tra le mia labbra vaginali senza penetrarmi e il risultato fu quello che si aspettava: era zuppo dei miei umori. Claudia sorrise, mi ficcò il dito in bocca mi accarezzò il volto dolcemente, il suo sguardo si fece triste e mi disse:
‘Perché te ne vai? Perché mi fai soffrire?’
E una lacrima scese dal suo occhio destro. Non avevo mai visto Claudia piangere.
Fece qualche passo indietro e mi diede altre frustate colpendomi il seno, la pancia, le braccia, le gambe fermandosi a circa 20 colpi. Dopo avermi frustata si rivolse a Francesca dicendole:
‘Hai visto, schiava? È così che ci si fa frustare. Il dolore va sopportato con dignità e sacrificio. Lisa è una schiava eccellente e tu devi essere alla sua altezza, capito?’
‘Ssss....ssssiiiii..... Mistress’
‘Ora osservala bene dalla testa ai piedi perché è questa la fine che farai’
Rimasi incatenata alla croce per diversi minuti mentre nella stanza regnava il silenzio e gli occhi di Francesca e Claudia si posavano su ogni angolo del mio corpo martoriato. Ad un certo punto Claudia sganciò le manette di Francesca dalla catena fissata al muro e la condusse da me dicendole:
‘Tocca il corpo di Lisa. Senti com’è caldo dopo tutte quelle frustate’
‘Si, Mistress’
Francesca aveva ancora le manette e cominciò ad accarezzarmi prima il volto ed io le baciai le mani che avevano il profumo inebriante ed irresistibile della sua passerina, poi scese sul mio collo, mi toccò il seno e mi chiese, riferendosi alle pinze per i capezzoli:
‘Ti fanno male?’
‘Un po’’
Scese ancora ed accarezzò la mia pancia piatta per poi chiedermi:
‘Posso?’
‘Fai pure’
Con delicatezza, Francesca raggiunse il mio monte di venere per poi arrivare alla mia vulva, le sue dita si bagnarono insinuandosi delicatamente nella mia intimità e cominciò a massaggiarmi il clitoride per qualche istante donandomi piacere.
‘OOOOOOOOHHHHHHH....... SSSSSIIIIIIII...... grazie Francesca’
‘Sono io che ti ringrazio, Lisa. Sei un esempio per me’
Claudia interruppe la scena dopo qualche minuto liberandomi dalla croce e dalle pinze per capezzoli, per poi incatenarmi al muro al posto di Francesca la quale prese posizione alla croce con le spalle rivolte verso la Mistress.
‘Bene! È arrivato il tuo momento, novizia! Sei pronta?’
‘Ssss....ssiiiii..... Mistress. Sono pronta!’
Claudia cominciò piano a colpirle le natiche, la schiena e le gambe distribuendo bene i colpi per poi aumentarne l’intensità. Io ero seduta con la schiena appoggiata al muro e le gambe leggermente divaricate a massaggiarmi la passerina perché il piacere sessuale mi aiutava a sopportare il dolore delle frustate subite. Francesca, nel frattempo, subiva le frustate con dignità stringendo i denti e dimenandosi il meno possibile. Dopo 15 frustate, Claudia si fermò e le accarezzò la schiena dandole un pizzicotto molto forte stringendole una porzione di pelle arrossata per via dei colpi inferti e Francesca reagì:
‘AAAAHHHHIIIIIAAAAA!!!!! Ti prego, Mistress! Mi fai male!’
‘AHIA UN CAZZO! Subisci in silenzio!’
Claudia liberò Francesca dalla croce, la fece girare, le diede un ceffone in pieno volto e poi la incatenò nuovamente alla croce rivolgendo la parte davanti del suo corpo verso Claudia per il secondo giro di frustate. Io e Francesca ci guardammo negli occhi e le feci un cenno con la testa per incoraggiarla e lei rispose annuendo con il capo. Francesca tremava come una foglia, Claudia strinse forte la frusta e cominciò a colpirle il seno, poi la pancia e le gambe.
‘Ti piace farti frustare, eh? Sei una lurida schiava! Vedrai che ti addestrerò bene!’
Francesca chiuse gli occhi, si rilassò e ad ogni colpo, anziché urlare di dolore, emetteva dei gemiti di resa:
‘AH..... AAAAH....... AAAAHHHH.......’
E dopo circa 9/10 frustate, successe qualcosa di inaspettato:
‘Brava troietta! Arrenditi che adoro frustarti!’
‘......... Mi....... dispiace....... mmm...aaaa........ non resis......... AAAAAAAHHHHHHHHH’
Dalla vagina di Francesca partì un copioso fiotto di urina che ci lasciò tutte esterrefatte. Fu una pisciata lunga e fece rumore impattando sul pavimento. Quando Francesca finì di urinare, vi era ai suoi piedi una grossa pozza di urina, il suo volto era rosso per la vergogna mentre Claudia rimase basita con la bocca aperta a metà. Rimanemmo tutte in silenzio per qualche minuto, silenzio che fu rotto da Francesca:
‘Perdonami, Mis....’
‘COME TI SEI PERMESSA!?!!!?!?!? HAI PISCIATO SUL MIO PAVIMENTO!!!!!!!!!!’
Claudia si mise a camminare nervosamente avanti e indietro per la stanza e disse:
‘ORA VERRAI SEVERAMENTE PUNITA PER QUESTA GRAVISSIMA INFRAZIONE!!!!’
Io avevo intuito che sarebbe stata crudele e Francesca non ce l’avrebbe fatta, quindi intervenni:
‘Mistress, ti prego punisci me al suo posto! È colpa mia. Avrei dovuto dirle di fare pipì prima della sessione. Ti prego punisci me al suo posto. So che ha fatto una cosa grave ma so anche che tu, nel profondo del tuo cuore, sei una donna giusta e saggia’
Claudia rilassò il volto che poco prima era nero di rabbia, mi sorrise e disse a Francesca:
‘Hai visto, lurida cagnetta? È così che parla una schiava ubbidiente e devota’
Claudia si diresse verso Francesca, la liberò dalla croce, le mise le due paia di manette, ai polsi per davanti e alle caviglie per poi condurla in cella dicendole:
‘Ora starai in prigione. Mi fai schifo!’
Francesca si mise a piagnucolare e andò a stendersi sulla branda. Non la vedevo più perché tra me e lei c’era la parete bianca della cella. Claudia si diresse verso di me, mi liberò dalle manette e mi imprigionò alla gogna, si diresse verso l’armadio degli attrezzi per il bdsm dove ripose la frusta e prese una barra divaricatrice nera con delle cavigliere di pelle. Claudia si mise dietro di me e io, dallo specchio di fronte a me la vidi inginocchiarsi per fissarmi alle caviglie la barra in questione. Avevo le gambe (e quindi la passerina) spalancate e non potevo assolutamente muoverle. Claudia mi sculacciò e disse:
‘Hai voluto fare l’eroina per salvare la tua amichetta? Adesso punirò quella parte del corpo che ha oltraggiato il mio Sacro Dungeon’
‘Si, Mistress’
Claudia prese un flogger di colore nero, si mise dietro di me alla mia sinistra, tenendo il manico del flogger nella mano destra e impugnando i lacci con la sinistra.
‘Sei pronta?’
Io avevo capito che sarebbe stata una punizione dolorosa. Strinsi i denti e dissi:
‘Si, Mistress. Sono pronta’
Vidi Claudia sorridere dal riflesso dello specchio, e cominciò a colpirmi la passerina dal basso verso l’alto. Le fronde della frusta bruciavano come il fuoco. Fu più doloroso del previsto:
‘AAAAAAHHHHH!!!!! AAAAAAAHHHHHHH!!!!!!! CHE DOLORE!!!!!!’
‘Zitta, schiava!!! Comportati con dignità! Hai voluto fare l’eroina? E adesso la paghi!’
Era duro da ammettere ma Claudia aveva perfettamente ragione. Se c’è una cosa che ho imparato in prigione è proprio questa: chi ha la frusta ha sempre ragione. Mentre chi viene denudato e ammanettato deve subire e basta.
‘Ti chiedo scusa, Mistress’
Claudia continuò a colpirmi, io strinsi i denti, le mie gambe tremavano ma rimanevano inesorabilmente aperte a causa della barra divaricatrice e Claudia mi colpì senza alcuna pietà proprio sulla vulva e l’interno cosce. Dopo una ventina di colpi io non ce la facevo più e dissi in lacrime:
‘BASTA!!!! BASTA!!!!! TI PREGO, BASTA!!!!!!’
Claudia rimase in silenzio ad osservarmi per un po’ e all’improvviso mi diede lil colpo di grazia, più forte degli altri:
‘AAAAAAAAAHHHHHHHHH!!!!!!! CHE DOLOREEEEEEE!!!!!!!!’
Claudia ripose il flogger nell’armadio e si posizionò dietro di me rimanendo in silenzio. Io la vidi inginocchiarsi dietro di me e posizionarsi di fronte alla mia vagina per ammirarne a pieno il risultato della sua crudeltà e si mise a soffiare delicatamente sulla mia vulva donandomi una sensazione di piacere.
‘AAAAAAHHHHHHH............ È stato doloroso ma giusto. Grazie, Mistress’
Claudia rispose tirando fuori la lingua e cominciò a leccarmela come una forsennata per diversi minuti facendomi inevitabilmente venire:
‘AAAAAHHHHH....... Grazie, Mistress!!!! Mi fai venireeeeee....... AAAAAAHHHHH!!!!!!!!!’
Ebbi un orgasmo intenso che mi fece cedere le ginocchia. Claudia mi liberò dalla gogna dopo qualche minuto e mi tolse anche la barra divaricatrice che ripose immediatamente nell’armadio per poi condurmi verso la cella di detenzione dove ad attendermi c’era Francesca. Claudia aprì la porta e mi diede il suo strapon duo, mi baciò e disse:
‘Buonanotte, schiave!’
‘Buonanotte, Mistress’
Claudia chiuse la porta della cella e ci lasciò da sole. Leccandomela in quel modo aveva acceso la mia voglia di fare sesso. Francesca era nuda sulla branda con le manette ai polsi e alle caviglie mentre io non le avevo. Era coricata su un fianco dandomi le spalle, con la faccia rivolta verso il muro. Io mi avvicinai lasciando a terra il giocattolo e le dissi:
‘Posso sdraiarmi anch’io, per favore?’
Francesca mi fece spazio restando in silenzio, io mi sdraiai e la abbracciai stringendola forte, cosa che la fece piangere come una fontana.
‘Ehi? Francesca? Perché piangi?’
‘Perché......... per colpa mia........ tu sei stata torturata........ ho sentito ogni colpo che hai subito e soprattutto le tue urla di dolore........ tutto per colpa mia!’
Feci in modo che Francesca si girasse verso di me, la guardai negli occhi e le asciugai le lacrime con le mie labbra baciandole il viso:
‘Francesca, va tutto bene. Sei stata bravissima!’
Continuai a baciarle il volto con delicatezza mentre con le mani la accarezzavo tutta. Partii dal collo, scesi sui suoi fianchi, risalii per la schiena per poi stringere le mie mani attorno ai suoi seni, le feci venire i capezzoli duri e mi fiondai a succhiarglieli:
‘Lisa? Perchè fai così? AAAAAHHHHHH........’
‘Perché sei finita in galera con una porca, Francesca’
Mi feci avanti e le ficcai la lingua in bocca stringendomi a lei. La tenni stratta forte tra le mie braccia mentre le mie mani si insinuavano su tutto il suo corpo. Le toccai il seno, le accarezzai la schiena e le strinsi il culo, la sculacciai facendola ansimare e le misi una mano nella sua intimità trovandola bella bagnata.
‘Ti desidero, Francesca.... Hai delle belle tette sode.... Che misura hai di reggiseno?’
‘Ho una terza e tu?’
‘Una quarta...... Ho voglia di succhiarti i capezzoli.......’
‘AAAAAHHHHHH....... Lisa....... Prendimi...... Voglio essere tua’
‘Tu sei già mia’
La sculacciai forte stringendole le natiche tra le mani, le ficcai ancora la lingua in bocca per poi metterla a pecorina posizionandomi dietro di lei. Francesca si mise a 4 zampe senza fiatare, anzi. Alzò il culo mettendomi la sue parti intime in evidenza. Io mi abbassai, le morsi il sedere continuando a sculacciarla ammirando la sua passerina umida di umori, soffiai facendola godere per poi fiondarmi con la lingua a leccargliela dando delle belle pennellate anche al suo ano stretto. Aveva delle labbra morbidissime e un po’ più spesse delle mie. Il suo era davvero un fiore delicato e profumatissimo. Nel frattempo Francesca stava impazzendo per me:
‘Lisa? Ti prego, possiedimi’
‘AAAAAAAHHHHHHH!!!!! SSSSSIIIIIIIII!!!!!! LISAAAA!!!!!! CAZZO, MI FAI MORIREEEEE!!!!!!’
Continuai a praticarle sesso orale per diversi minuti penetrando la sua dolce pesca con le dita, la quale reagiva meravigliosamente donandomi il suo nettare ad ogni orgasmo che riuscivo a farle avere:
‘Lisa...... ti prego....... è il secondo orgasmo che mi fai raggiungere con la tua bocca.......’
‘È passato il dolore per le frustate che hai preso?’
‘Ora che mi ci fai pensare....... Non sento più dolore’
‘Era proprio quello che volevo ottenere leccandotela!’
Mi misi lo strapon duo per la prima volta nella vita. Ricordo che indossarlo fu facile grazie al fatto che la mia vagina era molto lubrificata e quindi la parte del giocattolo che doveva penetrarmi entrò in un attimo donandomi immediatamente una sensazione di piacere. Mi allacciai lo strapon alla vita e presi in mano quell’enorme cazzo nero che Claudia negli anni aveva utilizzato per scoparmi decine di volte, appoggiai la cappella sulle labbra della vagina di Francesca e la penetrai iniziando a scoparmela per bene sentendo dentro di me lo strapon che stimolava benissimo la mia vagina ad ogni spinta che davo:
‘Lisa? Ma da dove viene questo cazzo?’
Francesca non aveva visto che Claudia mi aveva dato lo strapon, quindi rimase spiazzata sentendosi penetrata all’improvviso:
‘È un regalo che mi ha fatto la Mistress. Ora stai zitta e godi. Voglio scoparti per bene!’
‘Si, Lisa! Stanotte sono tua!’
Scopai Francesca a pecorina per decine di minuti. Andai avanti sculacciandola, le tirai i capelli e le stimolai il clitoride facendole avere un altro orgasmo che la fece urlare e tremare di piacere.
‘LISA? MI STAI SCOPANDO COME UNA TROIA! SSSIIIIII!!!!!! AAAAAHHHHHH!!!!!!’
‘Cerca di muovere il bacino, così fai godere anche me’
‘SI, AMORE!’
Francesca fece un movimento dolce del bacino a destra e a sinistra che mi stimolava sempre di più l’interno della vagina facendomi raggiungere un orgasmo potente:
‘AAAAAAAHHHHHHH!!!!!!!! DAI TROIA!!!!!! MUOVI BENE IL CULO CHE MI FAI VENIRE!!!!!!!! AAAAAAAAHHHHHHHH!!!!!!!!’
Ebbi un orgasmo intenso che mi bagnò le cosce. Tirai i capelli di Francesca avvolti tra le mie mani facendole male:
‘AHIA! Lisa! Mi fai male se mi tiri i capelli così!’
Io per tutta risposta le diedi un potente ceffone sulla natica replicando:
‘Zitta! E ora in ginocchio sul pavimento che mi devi lucidare il cazzo!’
Scendemmo dalla branda e Francesca eseguì il mio ordine senza fiatare. In un attimo era in ginocchio per terra davanti al mio cazzo pronta per farmi un pompino.
‘Succhiamelo, dai’
Francesca si avvicinò timidamente al mio bel cazzo nero, ne era quasi spaventata ma allo stesso tempo lo desiderava e lo mise in bocca piano, piano succhiando sempre più profondamente mentre io decidevo il ritmo della pompata tenendole la testa
‘Brava Francesca, succhialo bene. Sei così brava anche con il tuo fidanzato?’
‘Sono single’
‘Allora fai pratica con il mio bel cazzo, dai’
Dopo qualche minuto mi tolsi lo strapon e ci mettemmo sulla branda a farci le coccole. Ad un certo punto mi alzai e mi posizionai sul secchio nell’angolo della cella. Al che Francesca mi chiese:
‘Che fai, Lisa?’
‘Questo secchio è il nostro cesso, devo fare pipì. Potresti girarti, per favore? Vorrei un po’ di privacy’
‘Ti prego, non vorrei tu pensassi che io sia una pervertita ma, posso guardarti?’
‘E va bene, guardami pure’
‘Grazie!’
Francesca scese dalla branda e si mise in ginocchio davanti a me a fissare la mia intimità. Io avevo le ginocchia piegate leggermente, le cosce distanziate e con due dita tenevo aperte le labbra del mio fiore delicato perché Francesca potesse godersi lo spettacolo, mi rilassai e un copioso fiotto di urina cominciò a sgorgare dalla mia vagina.
‘AAAAAAAHHHHHH!!!!!! UUUUUUUUHHHHHHH! CAZZO CHE BELLA PISCIATA!’
Francesca rimase in silenzio a guardarmi urinare come se si fosse trovata di fronte ad una fonte di acqua purissima. Nel frattempo io finii di pisciare, mi stesi sulla branda appoggiando il sedere sul bordo della medesima, allargai le gambe e, senza dire una parola, Francesca si avvicinò capendo cosa doveva fare, ossia: leccarmela per bene.
‘Brava Francesca! Puliscimi bene! UUUUUUUHHHHHH’
Grazie ai colpi che mi furono inferti con il flogger nelle parti intime, la mia vagina era davvero molto sensibile. Francesca mi lambì con la lingua per diversi minuti come una forsennata dedicandosi in special modo al mio clitoride penetrandomi la vagina anche con le dita rimanendo in ginocchio sul pavimento mentre io stavo sulla branda. Mi distesi appoggiando la schiena sul materasso piegando le ginocchia al fine di esporle anche il mio secondo orefizio che Francesca prontamente leccò facendomi rilassare completamente. Questa sessione di sesso orale e masturbazione durò fino al mio orgasmo ad esso dovuto:
‘AAAAAHHHHH!!!!!! SSSSSIIIIII FRANCESCA! FRANCESCA, SSSSSSSIIIIIIII! AAAAAAAHHHHHHHH!!!!!! SEI UNA TROIAAA!!!!!!!’
Chiusi gli occhi ansimando mentre Francesca mi baciava dolcemente le parti intime ed infine ci coricammo abbracciate scambiandoci baci e carezze.
‘Io davvero non so dome ringraziarti, Lisa. All’inizio avevo paura ma tu hai reso questa esperienza davvero speciale!’
‘Figurati, è stato un piacere. Tu sei stata molto brava con Claudia, credimi. Come vanno i tuoi polsi e caviglie? Ti fanno male le manette?’
‘Mi danno un po’ fastidio ma non mi lamento, dai. In fin dei conti sono finita in cella con una bellissima ragazza. E a te fa ancora male dove ti ha colpito la Mistress? Il tuo corpo è pieno di segni rossi’
‘Ora il dolore è passato grazie soprattutto agli orgasmi che mi hai donato’
Ci accarezzammo per poi baciarci ancora e Francesca mi chiese:
‘Cosa significa il tuo tatuaggio?’
‘Mi sono fatta tatuare questa scritta perché l’amore tra me e Daniele durerà per sempre. Ne sono convinta!’
‘Sono felice per te. Ti stai per laureare e andrai a vivere con Daniele’
‘Ancora non ci credo, sai? Comunque anche tu hai un bellissimo tatuaggio sulla gamba. È davvero molto grazioso!’
La baciai e finimmo per fare sesso ancora una volta, ci facemmo le coccole e poi Francesca si addormentò tra le mie braccia come un cucciolo.
Il mattino seguente Claudia entrò nella cella vestita come la sera prima, ci alzammo per renderle omaggio dicendole:
‘Buongiorno, Mistress’
Claudia sorrise e disse:
‘Buongiorno, schiave! Vedo che vi siete divertite stanotte!’
Si avvicinò a noi, mi sorrise accarezzandomi il volto e mi disse:
‘Congratulazioni! Da ora in avanti, Lisa, non sarai più una schiava! Sei libera di andare!’
Io sussultai per l’emozione e dissi:
‘Pp.... ppposso..... posso uscire, quindi?’
Claudia mi sorrise amorevolmente e rispose:
‘Ma certo! Il nostro patto si scioglie oggi!’
Abbracciai Francesca dandole un ultimo bacio in bocca, Claudia ci fece uscire dalla cella ordinando a Francesca di sedersi a terra vicino alla catena attaccata al muro dove fu incatenata immediatamente. Uscimmo lasciando Francesca da sola nel Dungeon. Imboccando le scale cercai lo sguardo di Francesca un ultima volta per incoraggiarla e lei mi rispose facendomi un mezzo sorriso. L’ultima volta che la vidi nel Dungeon era seduta per terra, nuda, con le mani e i piedi in catene e lo sguardo di chi si è rassegnato al suo destino fatto di schiavitù, torture ed umiliazioni. Mi feci la doccia nel bagno di Claudia e mi rimisi i vestiti che avevo lasciato in salotto la sera precedente. Claudia mi offrì la colazione e mi disse che, non appena fossi uscita dalla sua casa, sarebbe scesa da Francesca per torturarla e io le dissi:
‘Ti prego, Claudia non essere troppo dura con lei’
Lo sguardo di Claudia si fece serio e mi rispose:
‘Mi dispiace ma non è più affar tuo quello che faccio con la mia nuova schiava’
‘Hai ragione, ti chiedo scusa. Tuttavia, in nome del rapporto che c’è stato tra noi due, ti scongiuro, abbi pietà di lei. Fallo per me. So di essere stata importante per te’
‘La voglio punire per ciò che ha fatto ieri sera dissacrando il mio Dungeon. Però, visto che sei tu a chiedermelo, ci andrò leggera per stavolta, ok?’
Io le sorrisi soddisfatta di tanta benevolenza e replicai:
‘Grazie! Sei davvero molto buona!’
Cambiammo argomento e parlammo della mia tesi di laurea e dei miei progetti di vita con Daniele che di lì a poco si sarebbero realizzati. Claudia mi ascoltò con molta attenzione per poi invitarmi cortesemente ad andare visto che aveva da fare con Francesca. Io mi congedai senza fiatare e me ne tornai nella dependance. Guardai l’ora, erano circa le 10:30 del mattino. Io proseguii la giornata sbrigando le mie faccende fino a quando, alle 14 circa, Francesca bussò alla mia porta. Io la feci accomodare e le chiesi:
‘Allora? Com’è andata? Sempre se ti va di parlarne, ovviamente’
‘Tu sei l’unica con cui potrei mai parlare di certe cose, Lisa. È andata bene, dai! Volevo ringraziarti perché Claudia mi ha detto che ti sei spesa per me. Sei stata molto gentile! Alla fine mi ha messa alla gogna e mi ha dato bacchettato il sedere dandomi parecchi colpi insultandomi. Dopo avermi liberata dalla gogna mi ha condotto nel suo maestoso bagno privato dove ho lavato il suo corpo entrando nella vasca assieme a lei, l’ho massaggiata come mi ha ordinato e poi abbiamo fatto sesso nel suo letto’
‘Mi dispiace per le bacchettate che hai preso, Francesca’
‘Non tutto il male viene per nuocere. Alla fine la Mistress mi ha detto che nonostante tutto ho superato la prova e da settembre sarò la sua nuova inquilina a 250€ al mese. Ho raggiunto il mio obiettivo!’
‘Sono felice per te’
‘E poi, devo dire che fino a ieri sera ero molto spaventata all’idea di fare la schiava e subire certe cose. Ora però, grazie anche al tuo aiuto, credo di essermi abituata all’idea e che ce la farò!’
La abbracciai e le offrii qualcosa da mangiare per poi salutarci definitivamente.
A luglio 2018 mi laureai a pieni voti e a settembre andai a vivere con Daniele in Germania dove tutt’ora viviamo e ci amiamo più di allora tant’è che stiamo pensando di avere un bambino. Mentre io cominciavo la mia nuova vita con Daniele, in quello stesso mese di settembre 2018, Francesca andava a vivere nella dependance dove io ho abitato e quindi farsi a sottomettere da Claudia ogni mese. Fin dai primi mesi Francesca mi ha tenuta aggiornata via whatsapp sulle sessioni di bdsm alle quali viene sottoposta e mi dice che sta resistendo bene ai livelli crescenti di dolore.
Ora siamo nel 2020 e finalmente anche lei sta per laurearsi.
Sono davvero felice per lei e spero possa presto riguadagnare la libertà come ho fatto io. Mi scuso per la lunghezza del racconto ma, essendo una vicenda che ho vissuto sulla mia pelle, ho voluto raccontare tutto con dovizia di particolari. Anche perché il fatto di raccontare tali vicende, mi ha aiutato a superare il tutto e a vivere più serenamente la mia nuova vita con Daniele che nel frattempo ha lasciato l’Esercito e ora viviamo insieme all’estero e stiamo pensando di avere un bambino e sposarci.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
La mia padrona di casa è diventata la mia Mistress 2
Commenti dei lettori al racconto erotico