La mia padrona di casa è diventata la mia Mistress
di
Ladyslave
genere
saffico
Salve a tutte e tutti, vorrei raccontarvi un episodio della mia vita accadutomi nel 2016, quando frequentavo l’Università. Io mi chiamo Lisa, sono una ragazza alta 1.80, capelli castano chiari lunghi quasi fino al sedere e occhi verdi. Ho sempre avuto un fisico tonico e slanciato grazie alla pallavolo, sport che ho praticato sin da piccola fino al mio trasferimento per motivi di studi. All’epoca dei fatti che vi racconto avevo 20 anni fatti da pochi mesi (sono del ‘96), ero una studentessa fuori sede, e devo dire che fui particolarmente fortunata a trovare un appartamento economico nella città in cui ho studiato, viste le mie ristrette capacità economiche. In realtà, l’appartamento in questione è una dependance facente parte di una villa con ampio giardino e piscina. La padrona di casa si chiamava Claudia, una donna single di quasi 40 anni ben portati. Era una donna alta circa 1.70, capelli neri ricci molto folti e lunghi, occhi castano scuri profondi, un fisico asciutto che di mestiere faceva la ginecologa. Come vi dicevo io abitavo in questa casetta a bordo piscina e devo dire che mi ci trovavo benissimo. L’appartamento era completo di tutto e soprattutto mi piaceva perché potevo studiare in assoluta tranquillità, tant’è che i miei voti erano sempre molto alti. Arriva il mese di giugno 2016, fa molto caldo e io sto studiando per la sessione estiva. Mi mancano 3 esami per concludere la sessione e poter partire per le vacanze con il mio ragazzo che ho conosciuto a Pisa, la città dove studiavo. Quel sabato pomeriggio mi misi a studiare all’aperto, sul tavolo in giardino vicino alla piscina. Lungo il perimetro del giardino della villa, a ridosso della recinzione, c’erano delle siepi alte e fitte e il giardino era disseminato di piante di vario genere. Ad un certo punto esce la signora Claudia. Ricordo che indossava un bikini azzurro, occhiali da sole e un cappello bianco da sole.
’Buongiorno, dottoressa’
Io la chiamavo dottoressa e le davo sempre del lei. Dovete sapere che, fino ad allora, io e lei non avevamo avuto molta confidenza per via del fatto che avevamo orari diversi per cui ci vedevamo poche volte. Tuttavia mi ha sempre dato l’impressione di essere una donna molto gentile e per certi versi carismatica.
‘Ciao Lisa, come stai? Ti stai preparando per la sessione estiva?’
‘Si’
‘Brava fai bene. Io oggi ho un giorno di riposo e finalmente mi rilasso’
Io le sorrido e dico:’ fa bene dottoressa’
Claudia si stende sulla sdraio e comincia a spalmarsi la crema solare accarezzandosi tutto il corpo.
‘Lisa? Scusa se ti disturbo, mi spalmeresti la crema sulla schiena per favore?’
‘Certo, dottoressa. È un piacere’
Mi alzai e la raggiunsi. Lei si mise distesa sulla sdraio dopo essersi slacciata il reggiseno. Le spalmai la crema e ne approfittai, di mia iniziativa, per farle un massaggio alla schiena visto che provavo piacere nel farlo.
‘OOOOOHHHHH, siiii. Hai le mani d’oro Lisa. Guarda che non ti devi disturbare a farmi un massaggio’
‘Si figuri dottoressa. Guardi che mi fa davvero piacere, sa? E poi, se non ci prendiamo cura di noi tra donne, chi lo dovrebbe fare? Gli uomini?
Ci mettemmo a ridere mentre le mie mani continuavano a scorrere sulla sua pelle morbida e olivastra.
‘Comunque non chiamarmi dottoressa. Dammi del tu’
‘Va bene’
Il massaggio continuò per qualche altro minuto fino a quando non si asciugò la crema
‘Va bene così, Claudia?’
‘Si, grazie. Senti, è vero che secondo il nostro contratto di affitto tu non potresti usare la piscina. Tuttavia, visto che in questi mesi ti sei comportata sempre bene, paghi l’affitto puntuale e soprattutto sei stata così gentile, voglio che tu usi la piscina quando vuoi, ok?’
‘Davvero? Grazie mille Claudia’
Lei mi sorrise dolcemente, quasi come una mamma e mi disse:
‘Ad un patto: la usi solo tu, ok? Non voglio che vengano a fare il bagno altre persone. Non voglio casini’
‘Certo, si’
‘Senti, se hai voglia di fare una pausa, vai a metterti il costume e fammi compagnia. Ti va?’
In effetti erano settimane che studiavo senza sosta. Quando non studiavo lavoravo come cameriera in un locale, facevo esercizi fisici per tenermi in forma oppure stavo in compagnia di Daniele, il mio ragazzo. Per cui avevo proprio bisogno di una pausa.
‘Mi farebbe piacere, si’
’Dai vai a cambiarti che ti aspetto. Mi devi raccontare tutto sul tuo fidanzato’
Mi fece l’occhiolino e sorrise.
‘Dai, Claudia! Va bene, vado a cambiarmi’
Mi avviai verso la dependance portandomi via i libri per rimetterli a posto. Tornai in piscina dopo pochi minuti indossando un bikini nero.
Claudia mi vide arrivare e disse:
‘Dai stenditi che ti metto la crema. Devo ricambiare il favore’
‘Grazie, sei molto gentile’
Mi slacciò il reggiseno e mi spalmò la crema per poi tornare sulla sua sdraio e incominciammo a chiacchierare del più e del meno.
‘Senti ma da quanto non fai una visita ginecologica?’
‘Beh l’ultima volta è stata a settembre. L’ho fatta a Vicenza, la mia città. Qui a Pisa non ho mai fatto visite mediche’
‘Ma guarda che io ti posso visitare, sai? Ti ricordo che faccio la ginecologa’
‘Si lo so. È che non ti ho mai chiesto nulla perché avevo paura di disturbare’
‘Ma non dire così! Guarda che mi fa piacere. Nei prossimi giorni fissiamo un appuntamento? Magari una sera, verso la fine dell’orario di visite, passi nella clinica privata dove lavoro e ti faccio un check-up completo senza farti pagare nulla, ok?’
‘Davvero Claudia, sei troppo buona. Non me la sento di accettare. Non voglio fare la figura della scroccona’
Claudia acquisisce un tono più autorevole facendosi scura in volto dicendomi:
‘Se ti dico che puoi, puoi. Ok?’
‘Va bene, accetto’
Il volto di Claudia torna ad essere dolce e mi sorride dicendomi:
‘Brava Lisa. Sei una ragazza intelligente. È importante che tu faccia le visite di controllo. Senti ma... il tuo ragazzo per caso è quel tipo alto, spalle larghe, occhi penetranti che vedo ogni tanto entrare?’
Io sorrisi per la descrizione che fece di Daniele e dissi:
‘Si, è lui. Stiamo insieme da 3 mesi’
‘Complimenti, è davvero un bel ragazzo. Che cosa fa lui di bello nella vita?’
‘Lui ha finito l’università l’anno scorso, ha 24 anni e ora è un soldato. È un paracadutista della Folgore. Ci siamo conosciuti quando lui stava ancora alla caserma Gamerra qui a Pisa. Adesso sta a Livorno ma riusciamo a vederci tutte le settimane’
‘Ma dai? Che bello! Sai che, quando avevo la tua età, ho frequentato anche io qualche ragazzo della caserma del tuo fidanzato? Ricordo che a letto mi facevano vedere le stelle!’
‘Claudia!’
Lei si mette a ridere e mi fa:
‘Che ho detto di male? Guarda che da ragazza mi davo da fare, sai? E poi, essendo io un medico, un po’ di anatomia avevo bisogno di praticarla oltre che studiarla sui libri’
‘Ma se fai la ginecologa!’
‘Eh va be..... Cosa vuol dire? L’importante è applicarsi!’
Scoppiammo a ridere e proseguimmo il pomeriggio insieme parlando del più e del meno facendo anche un bel bagno in piscina. Arrivano le ore 17 circa e io dissi:
‘Grazie per il pomeriggio passato assieme Claudia. Ora devo andare a lavorare’
‘Va bene, buon lavoro. Ascolta: martedì verso le 18 in clinica c’è poca gente per cui ti posso visitare senza problemi, ok?
‘Grazie Claudia. Sei molto gentile’
Claudia mi sorride ancora e mi lascia andare. Ricordo che quel weekend lavorai molto. Arrivò martedì pomeriggio e, dopo avere studiato tutto il giorno, mi recai verso la clinica per la visita ginecologica concordata con Claudia. Ricordo che indossavo una gonna corta al ginocchio di jeans, una maglietta e delle infradito. Arrivai in clinica e salii al reparto di ginecologia. Ricordo che vicino alla porta automatica del reparto vi era una targa di metallo con incisi i nomi dei medici che vi lavoravano tra cui, Claudia. Le porte si aprirono e il reparto sembrava deserto. Dalla guardiola esce un’infermiera sui 60 anni che mi dice:
‘Signorina? Guardi che le visite di ambulatorio si fanno fino alle 17. Ce l’ha la prenotazione? Come si chiama?’
Io ero imbarazzata e non sapevo che dire
‘Beh..... Io......’
Si apre una porta lungo il corridoio dalla quale spunta Claudia che dice:
‘Ciao! Sei Lisa, vero? Non si preoccupi Sandra. La ragazza non ha la prenotazione perché è la figlia di una paziente che ho visitato stamattina. La signora mi ha detto che la figlia aveva bisogno di una visita urgente e io le ho detto di mandarmela fuori orario di visite stasera stessa perché mi sono preoccupata’
L’infermiera fece uno sguardo di sufficienza e disse:
‘Va bene, dottoressa. Se la vede lei con il primario poi?’
‘Non ti preoccupare, Sandra. Lo dico io al primario. Dai Lisa, entra!’
Claudia mi fece l’occhiolino senza farsi notare dall’infermiera e io mi tranquillizzai, chiuse la porta e si sedette alla scrivania. Alle sue spalle vi era una grande libreria di mogano piena di libri di medicina e la scrivania era grande fatta dello stesso legno. Il suo studio, oltre ad essere pulitissimo, era un luogo lussuoso dal quale trasudava comunque grande professionalità.
‘Prego Lisa, accomodati’
‘Claudia, non vorrei crearti dei problemi con il primario’
‘Non ti preoccupare! Il primario ed io siamo amici. Qua dentro faccio praticamente tutto quello che voglio. Ora, prima di procedere con la visita, devo farti delle domande per preparare la tua cartella clinica, ok?’
‘Ok’
‘Interventi subiti?’
‘Ho fatto solo l’appendicectomia da piccola’
‘Fumi, bevi?’
‘No’
‘Fai uso droghe?’
‘No, mai’
‘Pratichi qualche sport?’
‘Ho giocato a pallavolo dagli 8 ai 19 anni, nella mia città, Vicenza. Ma da quando sono qui a Pisa faccio corsa all’aperto ed esercizi a corpo libero per tenermi in forma’
‘Fai bene, brava! Primo ciclo mestruale?’
‘A 14 anni’
‘Primo rapporto sessuale?’
‘A 16 anni’
‘Ultimo rapporto sessuale?’
‘10 giorni fa circa. Con il mio ragazzo’
‘Usate precauzioni?’
‘Si, usiamo sempre il preservativo’
‘Hai mai preso la pillola?’
‘No, mai’
Nel pormi queste domande Claudia fu molto gentile rivolgendosi a me con un tono rassicurante
‘Bene Lisa. La tua anamnesi è completa. Ora spogliati che procediamo con la visita’
Io mi tolsi tutto quanto e rimasi in piedi. Claudia si avvicinò e mi auscultò con lo stetoscopio
‘Respira profondamente, Lisa. Ancora. Ancora. Ancora. Bene Lisa. Ora siediti che voglio misurarti la pressione’
Claudia prese lo sfigmomanometro e mi misurò anche la pressione
‘Bene, Lisa. Devo dire che, anni di sport hanno giovato molto al tuo corpo. Il tuo battito cardiaco e la tua pressione sanguigna sono perfetti’
‘Bene, grazie Claudia’
‘Ora procediamo con la palpazione del seno, ok?’
‘Va bene’
Claudia mi sorrise, mi fece mettere in piedi e alzare il gomito verso l’alto mettendo la mano dietro spalla, prima un braccio e poi l’altro. Claudia mi tastò i seni alla ricerca di eventuali noduli. La palpazione durò qualche minuto e la dottoressa fu molto delicata e gentile. I miei capezzoli nel frattempo divennero turgidi. Claudia ovviamente li ha notati ma certamente sarà abituata, pensai.
‘Bene, Lisa. Non ci sono noduli’ Che misura hai di reggiseno? Una quarta?’
‘Eh si, hai indovinato!’
‘Ci ho fatto l’occhio ormai. Bene Lisa ora accomodati sul lettino così possiamo completare la visita’
‘Va bene’
Io mi accomodai e misi le gambe sul poggia ginocchia. Claudia si lavò le mani e si mise i guanti di lattice.
‘Ci siamo Lisa. Sei tranquilla? Se ci sono problemi dimmelo, ok?’
‘Ok’
Claudia procedette delicatamente. Esaminò le grandi e piccole labbra, mi poggiò il dito indice sul clitoride facendo un movimento rotatorio come se fosse un massaggio. Nel frattempo prese lo speculum e mi disse:
‘Ora procediamo con lo speculum. Faccio piano, ti metto pure una goccia di gel lubrificante, ok?’
‘Va bene, Claudia. Mi fido di te’
Claudia procedette e mi penetrò con lo speculum per poi aprirlo allargandomi la vagina per esaminarla. Dopo qualche minuto lo estrasse delicatamente e mi fece di nuovo un massaggino al clitoride e fece una cosa strana: sempre con lo stesso dito indice, scese con la punta e mi accarezzò le labbra della vagina salendo e scendendo 3 o 4 volte. Prese una salvietta e mi pulì la vulva.
‘Benissimo Lisa, abbiamo finito! Ora puoi rivestirti. Se vuoi altre salviette per pulirti, prendine pure’
Io mi rivestii, Claudia si lavò ancora le mani e mi disse:
‘Allora? Tutto bene? Ci si sente più tranquilli dopo una visita di controllo, vero?’
‘Si, è proprio vero. Grazie Claudia. Sei stata davvero molto delicata e professionale’
Claudia mi sorrise e disse:
‘Vai pure, Lisa. Io ora devo finire di inserire i dati nel pc per aggiornare la tua cartella clinica. Ci vediamo, ok?’
‘Buona serata’
Io tornai a casa contenta per la visita andata bene e passai i giorni successivi a studiare e passai a pieni voti gli ultimi 3 esami della sessione. Arrivano i primi di luglio e finalmente posso rilassarmi. Il mio fidanzato viene a prendermi per festeggiare i buoni voti ottenuti. Daniele è bellissimo. È alto quasi 1.90, capelli castani corti, lui ha sempre fatto nuoto, ma grazie all’addestramento militare il suo fisico è ancora più scolpito. Ha un po’ di barbetta tipica dei soldati e soprattutto i suoi occhi che mi hanno conquistata. Dovete sapere che il mio amore ha un occhio marrone e uno verde. Quando l’ho visto negli occhi la prima volta ho capito che era quello giusto. Ricordo che quella sera indossava dei jeans chiari, una camicia aperta a V e una bella collana di cuoio. Io indossavo una gonna plissettata rossa, una camicetta bianca e sandali con il tacco. Vidi arrivare Daniele e gli saltai al collo baciandolo con foga
‘Ciao amore mio! Mi sei mancata tantissimo! Congratulazioni per i tuoi voti’
‘Ti amo Dani’
‘Dai andiamo che ti porto fuori a cena’
Salimmo in macchina e andammo verso il ristorante. Ci sedemmo a tavola e io, come un fiume in piena, mi misi a raccontare della sessione d’esami, i professori e un sacco di cazzate mie. Daniele mi ascoltava e sorrideva. È un ragazzo molto dolce, mi rispetta, mi ascolta e mi fa sentire protetta.
La cena procedette magnificamente, bevemmo del buon vino e poi facemmo una passeggiata romantica in giro per Pisa. Tornammo a casa e ci mettemmo sul mio divano a ridere e scherzare come al ristorante. Tuttavia io lo desidero. Gli sbottono la camicia e gli bacio gli addominali. Gli tolgo i pantaloni e le mutande e mi soffermo ad ammirare il suo magnifico cazzo circonciso. Io soffio sulla cappella, la mia lingua esce lentamente dalla mia bocca per leccargli la cappella. Daniele sussulta e geme. Scendo lungo i 21 cm del suo pene e arrivo fino ai suoi testicoli che lecco delicatamente.
‘Lisa, sei fantastica’
Io sorrido. Adoro fare stare bene il ragazzo che amo. Continuo a leccarlo e poi gli faccio un bel pompino con tanta saliva mentre lo tengo per le palle. Daniele si agita, stringe i pugni sul divano mi prende per i capelli, si dimena.
‘Lisa spostati, ti prego!’
Io mi tolgo mentre ancora sbavo e gli sorrido con lo sguardo da porca
‘Stavi per farmi venire’
‘Non sarebbe la prima volta che mi vieni in bocca’
Lui si alza dal divano e mi fa sedere. Io tengo le gambe chiuse. Daniele mi sorride, mi accarezza e mi dice:
‘Ora voglio ricambiare, amore mio’
‘Ho una piccola sorpresa per te’
Io apro le gambe e lo sguardo del mio fidanzato sembra quello di uno a cui si sono aperte le porte del paradiso
‘Oggi mi sono depilata e alla fine ho deciso di non mettere le mutandine’
Daniele scende delicatamente e soffia sulla mia vulva lucida di umori. Io sussulto. Daniele scende delicatamente, mi bacia l’interno cosce e comincia a succhiarmi la figa piano mentre io gli sbrodolo in bocca i miei umori. Io mi faccio avanti con il bacino, Daniele è in ginocchio di fronte a me che mi tiene le gambe aperte tenendole dal basso. Io quindi mi rilasso e mi lascio andare. Daniele lecca, succhia, mi penetra con le dita. È un ragazzo magnifico. È attento al mio piacere e mi fa raggiungere l’orgasmo
‘AAAAAHHHHHH!!!! AAAAAHHHHH!!!!!! VENGO DANI! AAAAAAAHHHHHHH!!!!!!!’
Io gli schizzo in bocca mentre le mia gambe vibrano ancora. Lui mi accarezza dolcemente mentre chiudo gli occhi per qualche minuto. Mi bacia dappertutto e mi ripulisce la vulva con la lingua
‘Amore hai avuto un orgasmo magnifico’
Io gli sorrido, apro gli occhi e, guardando fuori dalla finestra, vedo la piscina. Nella mia dependance non c’era l’aria condizionata e quella sera faceva molto caldo. Mi viene in mente un’idea:
‘Amore? Spogliati dai che andiamo a farci un bagno in piscina’
‘Sicura? Ma non avevi detto che non potevi usarla?’
‘Amore sono le 2 di notte. La padrona di casa starà dormendo’
‘Ok’
Ci spogliammo lasciando i vestiti nel mio salottino e ci buttammo in acqua completamente nudi. Ridemmo e giocammo in acqua per circa un’ora tra baci e toccatine spinte. I nostri baci si fanno sempre più intensi, la mia mano non riesce a staccarsi dal suo cazzo, i nostri sguardi sono sempre più colmi di desiderio. Ho voglia di mettermi comoda per fare l’amore con il mio uomo. Uscimmo dalla piscina e tornammo nella dependance a fare l’amore nel mio letto per tutta la notte. Lo facemmo in tutte le posizioni, godemmo tantissimo e ci addormentammo nudi alle prime luci dell’alba.
A mezzogiorno Daniele mi sveglia dolcemente porgendomi la colazione che mi ha portato a letto. Mangiammo assieme e alle 13 lui partì per tornare in caserma a Livorno.
‘Amore allora ci vediamo venerdì prossimo. Ti passo a prendere in macchina che andiamo in traghetto fino in Sardegna. Sei felice amore?’
Io gli sorrisi e lo baciai
‘Amore, mi manchi di già. Fai il bravo in caserma, ok? Lo sai che sono gelosa’
‘Tranquilla amore mio. Lo sai che amo solo te. Le ragazze della caserma non sono belle come te’
Ci salutammo e io tornai a dormire ancora un po’. Alle 14 circa, Claudia bussa alla porta. Vado ad aprire ancora assonnata con addosso solo la biancheria intima, noto che Claudia è scura in volto come se fosse arrabbiata e dico:
‘Ciao Claudia. Qualcosa non va?’
‘Appena puoi vieni a casa mia che ti devo dire una cosa abbastanza urgente’
‘Mi vesto e arrivo subito’
Indossai un paio di pantaloncini, una maglietta e le infradito, uscii di casa, attraversai il giardino e suonai il campanello. Claudia mi aprì, ricordo che indossava dei pantaloni neri attillati, una camicetta grigia, scarpe nere tacco 12 e capelli sciolti. Io entrai e la seguii in salotto dove lei si sedette su una poltrona e si rivolse a me con tono arrabbiato dicendomi:
‘Hai infranto il nostro patto, Lisa’
Io ero spiazzata
‘Come scusa? Cosa intendi?’
‘Che ti avevo detto riguardo alla piscina?’
Cazzo! Claudia ha visto me e Dani ieri sera
‘Claudia hai ragione. Ti chiedo scusa, io........’
‘Non me ne frega niente delle tue scuse. Comunque hai appena finito l’anno accademico, giusto? Il che significa che hai 2 mesi di tempo per trovarti un nuovo appartamento dove andare. Non ti voglio più come mia inquilina’
Cazzo io non posso permettermi un altro appartamento! No, questo non può accadere. L’appartamento mi serve per i prossimi 2 anni fino alla laurea. Devo assolutamente farmi perdonare
‘Claudia, ti prego lo so di avere fatto un grosso errore. Non volevo mancarti di rispetto. Ti giuro che non succederà mai più’
Claudia stava zitta. Tamburellava le dita sulla poltrona guardandosi attorno spazientita. Io mi misi ad insistere fino a mettermi addirittura in ginocchio con le mani giunte. La stavo implorando letteralmente.
‘Ti prego Claudia, ti sto supplicando! Sono disposta a qualsiasi cosa pur di farmi perdonare da te!’
Mentre pronunciavo queste parole mi misi a singhiozzare e mi scesero le lacrime dagli occhi. A questo punto il volto di Claudia cambia e il suo sguardo da arrabbiato passa all’essere sensuale. La sua bocca serrata si rilassa e diventa un sorriso erotico.
Claudia si alza e si avvicina a me chinandosi in avanti. Il suo volto è a pochi centimetri dal mio e si rivolge a me con un tono caldo e dolce accarezzandomi il viso
‘Sei davvero disposta a tutto per tenerti l’appartamento?’
‘Si Claudia. Qualsiasi cosa!’
Claudia sorride e si avvicina al mio orecchio leccandolo con la punta della lingua. Io resto immobile. Tra me e me penso: Calmati Lisa, ragiona. Claudia a quanto pare è lesbica e tu le piaci. Qual’è il problema? Sei forse omofoba? No! E allora? E poi, in quarta liceo, ho avuto un’esperienza saffica e non mi è dispiaciuta affatto. Per cui se vuole scoparmi in cambio di tenermi come inquilina io non ci penso due volte. Ci sto.
Claudia mi lecca ancora l’orecchio e io gemo per farle capire che mi piace. Lei si stacca, ci guardiamo negli occhi, si avvicina e mi bacia con la lingua. Io continuo a starci e cerco di baciarla meglio che posso.
Claudia mi sorride guardandomi negli occhi e dice:
‘Baci molto bene Lisa’
‘Grazie Claudia. Anche tu’
Claudia torna a sedersi sulla poltrona e mi dice:
‘Bene Lisa, voglio giocare a carte scoperte con te perché sei una ragazza sveglia. Vedi, io nel tempo libero ho la passione per il BDSM nel ruolo di dominatrice. Fino ad oggi ho avuto solo schiavi maschi, ma ora voglio cogliere l’occasione dell’infrazione che hai commesso per fare si che tu possa essere la mia prima schiava. A me piace usare la frusta, la bacchetta, le pinze per i capezzoli, la gogna, le manette e cose di questo tipo. Hai presente il mondo del sadomasochismo, vero?’
Io sono rimasta di stucco. Pensavo fosse una lesbica che aveva voglia di farsela leccare. Invece è una sadica a cui piace frustare la gente. Io ho guardato molti video sul bdsm e torture varie e non mi è mai capitato di provare certe pratiche che, comunque, mi incuriosivano.
‘Si Claudia. Ho guardato molti video su internet ma non le ho mai fatte’
‘Ti avverto che se non accetti di sottoporti alla sessione di sottomissione che voglio infliggerti, a settembre non sarai più la mia inquilina. Se invece accetti, sappi che la sessione durerà dalle ore 8 di stasera fino a domani mattina e a settembre sarai ancora la mia inquilina come lo sei stata quest’anno. Adesso sono le 14:20, torna alla dependance e pensaci su’
Io mi alzai e tornai alla dependance. Passai il pomeriggio a pensarci e a fissare l’ora sul mio cellulare andando avanti e indietro per l’appartamento. Io in realtà avevo già deciso, l’appartamento era troppo importante per me. Ricordo che mangiai qualcosa, mi feci una doccia e indossai le stesse cose di prima cambiando solo la biancheria. Poco prima delle 20 mi trovai di fronte alla sua porta e suonai al campanello.
Claudia era vestita come prima e tornammo in salotto come nel pomeriggio. Lei si sedette e si mise a sorseggiare una coppa di vino rosso sorridendo soddisfatta.
‘Bene, Lisa. A quanto pare hai deciso di farti sottomettere. Ci tieni proprio a quella dependance, vero?’
Io sono un po’ imbarazzata ma cerco comunque di risponderle:
‘Ci tengo, si. E poi devo dire che potrebbe essere una bella esperienza, se vissuta con la persona giusta’
Claudia posa il bicchiere di vino sul tavolino al suo fianco e mi dice:
‘Bene schiava, da ora in poi continuerai a darmi del tu ma mi dovrai chiamare Mistress. Chiaro?’
‘Si Mistress’
‘Spogliati. Togliti tutto’
Io mi tolsi pantaloncini, maglietta e biancheria intima in un attimo rimanendo completamente nuda
Claudia mi osservò per qualche minuto in silenzio terminando la coppa di vino
‘Ti sei depilata da poco?’
‘Ieri pomeriggio, Mistress’
‘Lo hai fatto per Daniele?’
Io arrossii un poco
‘Si Mistress. Ci tenevo ad essere bella liscia per il ragazzo che amo’
‘Oh ma che tenera la mia schiavetta che si fa bella per il suo principe azzurro e poi si fa il bagno nella MIA piscina dove le avevo proibito di portare altre persone’
Io abbasso lo sguardo perché mi vergogno per non avere mantenuto la parola data
‘Mettiti in ginocchio, toglimi le scarpe e fammi un massaggio ai piedi, schiava’
Io obbedisco senza fiatare. Mi abbasso e le tolgo le scarpe delicatamente e comincio a massaggiarle i piedi dolcemente.
‘È la prima volta che fai un massaggio ai piedi schiava?’
‘Si Mistress’
‘Impegnati. La tua Mistress merita solo il meglio’
‘Come desideri, Mistress’
Claudia si rilassa poggiandosi sullo schienale più comodamente chiudendo gli occhi mentre io proseguo e cambio piede quando me lo ordina.
‘È giunto il momento che cominci a combinare l’uso delle mani con la tua bocca. Capisci, schiava?’
‘Si, Mistress’
Mi avvicinai piano con la bocca e cominciai a leccarle i piedi partendo dall’alluce. Ho voluto sfruttare la mia bravura nel fare i pompini per leccarle i piedi meglio che potevo.
‘Brava schiava. Ora scendi con la lingua fino al tallone. Mi devi leccare pulire bene tutto il piede. Soprattutto tra le dita’
Feci come voleva. Continuai per diversi minuti a massaggiare e leccare i suoi piedi fino a quando mi ordinò di smettere, si alzò dalla poltrona impugnando una bacchetta di rattan riposta al suo fianco.
‘Bene Lisa. Ho molto apprezzato il massaggio ai piedi’
‘Mi fa piacere Mistress’
‘Ora mettiti a 4 zampe’
Io eseguì l’ordine senza fiatare. Claudia mi camminava attorno a piedi nudi. Aveva un passo sicuro, trionfale. Fece scorrere la punta della bacchetta dal mio sedere, risalendo la schiena fino alle spalle per poi scendere e risalire più volte.
‘Hai un corpo magnifico schiava’
‘Grazie Mistress’
‘Ti ricordi che, quando ti ho visitata, ti ho messo il gel lubrificante?’
‘Si, Mistress’
‘Sappi che non era affatto necessario. Eri già lubrificata per conto tuo’
Alzai lo sguardo e lei mi fece un sorriso a 32 denti. Io riabbassai la testa arrossendo. Ero bagnata? Io non me ne sono neanche resa conto! Tuttavia questa sua affermazione mi ha fatto sentire una sensazione di calore a livello vaginale. Claudia appoggia il suo dito indice sulla mia vulva e lo strofina lievemente per poi portarselo alla bocca e assaporare la mia essenza.
‘È molto dolce. Mi piace la fighetta della mia schiava. Hai scopato con Daniele ieri notte?’
‘Si Mistress’
‘Ti fa godere?’
‘Moltissimo Mistress’
‘Ora voglio bacchettarti il sedere. Sei pronta?’
Io inarcai la schiena per alzare il culo in maniera da offrirglielo su un piatto d’argento.
‘Sono pronta Mistress’
I primi colpi furono leggeri ma poi divennero sempre più forti e io cominciai a gemere di dolore
‘AHI! AHI! AHI!’
‘Silenzio schiava!’
Strinsi i denti e continuai a subire stando in silenzio altre decine di colpi sul sedere. Claudia smette di colpirmi e mi accarezza il sedere insinuandosi ancora tra le mie cosce.
‘Brava schiava. Brava e bagnata!’
Bagnata? Mi sono eccitata, cazzo! Mi piace essere sottomessa a quanto pare. È un lato di me che ancora non conoscevo. Va bene: ormai sono in ballo e devo ballare. Terrò duro fino alla fine
‘Alzati schiava. Vieni con me’
Mi alzai e seguì Claudia fino in cantina. Scendemmo le scale e ci trovammo nel suo dungeon. Era una stanza pulita, il pavimento era piastrellato e le pareti imbiancate. Ricordo che vi era una gogna di legno nera fissata al pavimento con uno specchio posizionato davanti, una croce di Sant’Andrea nera che aveva 4 manette d’acciaio alle estremità, ognuna con una piccola catenella fissata alla croce. C’era anche uno scaffale pieno di strumenti per il bdsm. C’erano fruste, manette, falli, dildo, un sacco di roba. Sulla sinistra di questo stanzone c’era una porta che dava accesso ad una stanzetta più piccola, più tardi venni a sapere cos’era.
‘Bene schiava, ora vieni qui che ti ammanetto alla croce’
Mi avvicinai e mi feci ammanettare mani e piedi alla croce con la schiena rivolta verso la Mitress la quale prese una frusta di cuoio dallo scaffale.
‘Bene schiava, ora ti frusterò la schiena e le gambe. Sei pronta?’
Io ero un po’ spaventata all’idea di farmi frustare. Tuttavia riuscii a trovare il coraggio di balbettare:
‘S...sss.....ssiii Mistress. Sono pronta’
Claudia cominciò a colpirmi piano come prima per poi aumentare l’intensità dei colpi. Mi colpiva la schiena, le spalle, le gambe e ancora il sedere già provato dalle bacchettate. I colpi si fanno sempre più forti, io grido, piango, stringo i denti. A un certo punto non ce la faccio più e dico:
‘Basta Mistress! Ti prego, non ce la faccio più! Abbi pietà, per favore!’
Claudia stette zitta qualche istante mentre io sospiravo ancora e disse:
‘Sei stata brava per essere la prima volta. Hai resistito a 30 frustate. Ti do altri 10 colpi’
Mi colpì e io non potei fare altro che subire in silenzio. Anzi, tra le grida.
Claudia venne verso di me per farmi cambiare posizione: sempre incatenata alla croce ma stavolta girata verso di lei. Si recò allo scaffale per prendere due mollette di metallo da applicare ai capezzoli. Strinsi i denti mentre me le applicava e poi riprese a frustarmi. Stavolta si concentrò sul mio addome e le cosce. I suoi colpi erano sempre più decisi, io cominciai a tremare e riuscì a malapena a balbettare:
‘BBBbaassstaaaa..... Ti prego Mistress...... Basta........’
Mi diede altre poche frustate e mi lasciò così incatenata per non so quanto tempo. Rimase immobile a fissarmi, non dimenticherò mai il suo sguardo fiero rivolto verso il mio corpo tutto rosso. Dopo aver contemplato la sua sadica opera, Claudia mi liberò dalla croce e mi tolse anche le mollette dai capezzoli per poi ammanettarmi le mani e le caviglie con due paia di manette, un paio per i polsi e l’altro, quello con la catena più lunga, per le caviglie tipo quelle dei carcerati nei film.
Claudia aprì la porta della stanzetta di cui vi parlavo e mi ci portò dentro: era una stanzetta con una branda di ferro che sopra aveva un vecchio materasso e di fianco al letto c’era un rotolo di carta igienica e un secchio di metallo. La stanza era una cella di detenzione.
‘Hai mai infranto la legge? Sei mai stata in prigione?’
‘No, Mistress’
‘Bene, questa sarà la tua cella di detenzione. Il secchio sarà il tuo cesso. Buona notte schiava’
‘Buona notte, Mistress’
Claudia sorrise e mi diede un bacino a stampo sulla guancia, uscì dalla stanza e mi chiuse a chiave lì dentro. Ricordo che mi guardai un attimo attorno e mi coricai sulla branda. Le manette rendevano ancora più scomoda una situazione che era già poco confortevole di suo. Però va bene, sono in prigione, sono nuda in manette e mi devo adattare alla mia situazione di privazione della libertà. Rimasi sveglia ad accarezzare i segni rossi come il fuoco sparsi su tutto sul mio corpo per darmi un po’ di sollievo. Mi accarezzai e le mie carezze raggiunsero la mia intimità. Mi masturbai e l’orgasmo che raggiunsi mi aiutò ad alleviare il dolore delle piaghe che avevo. Mi alzai per pisciare, mi misi in posizione e urinai nel secchio. Mi sdraiai ancora ma dormii poco. Nel frattempo il sole sorge, non so che ora sia. La luce del sole entra nella mia cella dalla piccola finestra in alto sulla parete. Io sono stesa a pancia in su a guardare i miei capezzoli, i miei polsi e i miei piedi ammanettati. Devo dire che mi piace il mio corpo in queste condizioni. Mi piace ciò che ho patito e che sto subendo.
Sento dei passi scendere le scale: è Claudia. La porta si apre e lei entra sfoggiando il suo magnifico sorriso. Claudia indossa solo la biancheria intima: un completino di pizzo bianco coordinato perizoma e reggiseno.
‘Buongiorno schiava. Dormito bene?’
‘Si Mistress. Se posso, vorrei farti i complimenti per la biancheria che indossi, è molto bella’
Claudia mi guarda con fare malizioso e provocante dicendomi:
‘Grazie schiava. Vedo che la prigione ti ha fatto imparare un po’ di educazione. Dai, esci’
Uscii dalla cella e Claudia mi tolse le manette. Claudia portò le manette allo scaffale, si tolse le mutandine e si infilò uno strap on duo (una cintura con un dildo che penetra sia chi subisce la penetrazione, sia la vagina di chi lo indossa per procurare piacere alla donna penetrante). Il dildo attaccato sul davanti è un lungo e grosso cazzo nero. Claudia si avvicina e mi fa mettere in ginocchio.
‘Fammi vedere come fai i pompini, schiava’
Io cominciai a succhiare come facevo sempre. Con delicatezza da principio per poi aumentare il ritmo.
‘Ah, si schiava. Succhiamelo come se fosse il cazzo dì Daniele’
Fu doloroso pensare a Daniele. Amore mio.... Io ti amo e ti amerò per sempre. Perdonami per ciò che sto facendo.....
Continuai a succhiare con avidità e tanta saliva, Claudia mi tira per i capelli per togliermi il suo cazzo dalla bocca, mi porta alla gogna che viene chiusa con un lucchetto, ed io nel frattempo divarico le gambe e alzo il culo. So cosa mi aspetta, non ho più paura.
Claudia si posiziona dietro di me, la vedo dallo specchio, mi osserva per qualche minuto e poi si inginocchia, mi apre le natiche e comincia a leccarmela. Io godo come una matta e mi lascio andare.
‘AAAAHHHHHHH!!!!!! SSSSIIII MISTRESS!!!!!! AAAAAAHHHHHHH!!!!!!
Ebbi un orgasmo abbastanza in fretta, dallo specchio vidi qualche goccia del mio nettare cadere a terra mentre le mie gambe tremavano e Claudia mi teneva per leccarmi l’ano. Si alzò e disse:
‘Buonissima la tua figa, schiava’
Disse queste parole mentre si leccava le dita e io la guardavo sempre dallo specchio. Prese il suo cazzo e lo posizionò sulle mie labbra vaginali. Dovetti stringere i denti perché la mia passerina si abituasse a quel membro enorme.
‘Hai una fighetta sottile e stretta, schiavetta mia. Proprio come piace a me. Adesso ti scopo’
Io non dissi più nulla e la lasciai fare, ero totalmente in balìa del suo volere. Non potevo fare altro che godere e fare godere lei. Io ebbi un altro orgasmo, lei due.
Mi liberò dalla gogna e mi condusse di nuovo in cella dove lei si tolse il reggiseno e lo strap on e si stese sul fianco della branda a gambe spalancate e mi disse:
‘Mettiti in ginocchio e leccami la figa, schiava!’
Io eseguì senza fiatare. Diedi un bacino sul suo monte di venere dove c’era un piccolo ciuffetto di peli pubici e mi dedicai a leccarle la figa depilata e lucida di umori. Ebbe un altro orgasmo, mi venne in bocca. Io succhiai tutto e la coccolai mentre si rilassava. Dopo qualche minuto si alzò e mi fece stendere a terra a pancia in sù con i gomiti appoggiati alle piastrelle del pavimento in modo che il mio busto potesse essere rialzato. Lei si mise a cavalcioni su di me e pieghò le ginocchia tenendo aperte le labbra della vagina con le dita. Rimanemmo in silenzio per qualche secondo fino a quando Claudia disse:
‘Ecco, schiava. Arriva!’
Dalla sua vagina uscì un fiotto di urina calda che mi colpì in faccia. Io non feci una piega. La sua pisciata fu lunga e se la godette. Quando finì io mi leccai le labbra. La sua urina aveva un sapore amaro ma non troppo, forse grazie alle secrezioni vaginali.
‘Bene schiava, la sessione è finita. Di sopra ho una grande vasca da bagno. Adesso saliamo e tu mi farai da ancella’
‘Si, Mistress’
Entrammo nella vasca da bagno e io lavai il corpo della mia Mistress. Dopodiché mi lavai anche io e poi, finito il bagno, pranzammo insieme.
A pranzo Claudia era tornata quella di prima, rideva e scherza, fino a quando mi disse:
‘Senti Lisa voglio farti una proposta seria: tu a settembre tornerai a Pisa per proseguire gli studi, giusto? Ebbene, se decidi di fare una volta al mese altre sessioni di sottomissione come quella di stanotte, io ti dimezzo il canone di locazione della dependance’
‘Dici davvero?’
‘Certo!’
Cavolo io pagavo 500€ al mese utenze incluse. Se mi avesse dimezzato l’affitto avrei avuto la possibilità di mettere da parte dei soldi. Tuttavia avrei dovuto sottopormi mensilmente a una sessione di bdsm per ottenere tutto ciò e soprattutto Daniele non lo avrebbe mai saputo.
‘Va bene Mistress. Accetto!’
Claudia sorrise, era davvero felice, e mi porse la mano per stringerla al fine di concludere il nostro patto. Finimmo di pranzare e io tornai alla mia dependance. Passarono i giorni e finalmente arrivò venerdì e Daniele giunse a casa mia per venirmi a prendere per andare al mare in Sardegna. Avremmo avuto per 10 giorni la casa al mare dei suoi genitori a nostra completa disposizione, da soli. Dopo la vacanza non sarei tornata a Pisa ma a sarei andata direttamente a Vicenza. Mentre Daniele caricava le mie valigie in macchina, io andai a salutare Claudia. Suonai al campanello, lei aprì la porta, i sorrise e mi abbracciò.
‘Ci vediamo a settembre Lisa. Divertiti e passa delle belle vacanze’
Io mi staccai dal suo abbraccio e le dissi:
‘Si Mistress. Ci vediamo a settembre’
Le feci l’occhiolino e me ne andai, pensai a lei durante la traversata in traghetto. Passai una bellissima vacanza romantica con Daniele e a settembre tornai a Pisa. Come avevamo pattuito, l’affitto mi fu dimezzato in cambio di una sessione al mese di bdsm per i due anni successivi fino alla mia laurea avvenuta nel luglio 2018.
’Buongiorno, dottoressa’
Io la chiamavo dottoressa e le davo sempre del lei. Dovete sapere che, fino ad allora, io e lei non avevamo avuto molta confidenza per via del fatto che avevamo orari diversi per cui ci vedevamo poche volte. Tuttavia mi ha sempre dato l’impressione di essere una donna molto gentile e per certi versi carismatica.
‘Ciao Lisa, come stai? Ti stai preparando per la sessione estiva?’
‘Si’
‘Brava fai bene. Io oggi ho un giorno di riposo e finalmente mi rilasso’
Io le sorrido e dico:’ fa bene dottoressa’
Claudia si stende sulla sdraio e comincia a spalmarsi la crema solare accarezzandosi tutto il corpo.
‘Lisa? Scusa se ti disturbo, mi spalmeresti la crema sulla schiena per favore?’
‘Certo, dottoressa. È un piacere’
Mi alzai e la raggiunsi. Lei si mise distesa sulla sdraio dopo essersi slacciata il reggiseno. Le spalmai la crema e ne approfittai, di mia iniziativa, per farle un massaggio alla schiena visto che provavo piacere nel farlo.
‘OOOOOHHHHH, siiii. Hai le mani d’oro Lisa. Guarda che non ti devi disturbare a farmi un massaggio’
‘Si figuri dottoressa. Guardi che mi fa davvero piacere, sa? E poi, se non ci prendiamo cura di noi tra donne, chi lo dovrebbe fare? Gli uomini?
Ci mettemmo a ridere mentre le mie mani continuavano a scorrere sulla sua pelle morbida e olivastra.
‘Comunque non chiamarmi dottoressa. Dammi del tu’
‘Va bene’
Il massaggio continuò per qualche altro minuto fino a quando non si asciugò la crema
‘Va bene così, Claudia?’
‘Si, grazie. Senti, è vero che secondo il nostro contratto di affitto tu non potresti usare la piscina. Tuttavia, visto che in questi mesi ti sei comportata sempre bene, paghi l’affitto puntuale e soprattutto sei stata così gentile, voglio che tu usi la piscina quando vuoi, ok?’
‘Davvero? Grazie mille Claudia’
Lei mi sorrise dolcemente, quasi come una mamma e mi disse:
‘Ad un patto: la usi solo tu, ok? Non voglio che vengano a fare il bagno altre persone. Non voglio casini’
‘Certo, si’
‘Senti, se hai voglia di fare una pausa, vai a metterti il costume e fammi compagnia. Ti va?’
In effetti erano settimane che studiavo senza sosta. Quando non studiavo lavoravo come cameriera in un locale, facevo esercizi fisici per tenermi in forma oppure stavo in compagnia di Daniele, il mio ragazzo. Per cui avevo proprio bisogno di una pausa.
‘Mi farebbe piacere, si’
’Dai vai a cambiarti che ti aspetto. Mi devi raccontare tutto sul tuo fidanzato’
Mi fece l’occhiolino e sorrise.
‘Dai, Claudia! Va bene, vado a cambiarmi’
Mi avviai verso la dependance portandomi via i libri per rimetterli a posto. Tornai in piscina dopo pochi minuti indossando un bikini nero.
Claudia mi vide arrivare e disse:
‘Dai stenditi che ti metto la crema. Devo ricambiare il favore’
‘Grazie, sei molto gentile’
Mi slacciò il reggiseno e mi spalmò la crema per poi tornare sulla sua sdraio e incominciammo a chiacchierare del più e del meno.
‘Senti ma da quanto non fai una visita ginecologica?’
‘Beh l’ultima volta è stata a settembre. L’ho fatta a Vicenza, la mia città. Qui a Pisa non ho mai fatto visite mediche’
‘Ma guarda che io ti posso visitare, sai? Ti ricordo che faccio la ginecologa’
‘Si lo so. È che non ti ho mai chiesto nulla perché avevo paura di disturbare’
‘Ma non dire così! Guarda che mi fa piacere. Nei prossimi giorni fissiamo un appuntamento? Magari una sera, verso la fine dell’orario di visite, passi nella clinica privata dove lavoro e ti faccio un check-up completo senza farti pagare nulla, ok?’
‘Davvero Claudia, sei troppo buona. Non me la sento di accettare. Non voglio fare la figura della scroccona’
Claudia acquisisce un tono più autorevole facendosi scura in volto dicendomi:
‘Se ti dico che puoi, puoi. Ok?’
‘Va bene, accetto’
Il volto di Claudia torna ad essere dolce e mi sorride dicendomi:
‘Brava Lisa. Sei una ragazza intelligente. È importante che tu faccia le visite di controllo. Senti ma... il tuo ragazzo per caso è quel tipo alto, spalle larghe, occhi penetranti che vedo ogni tanto entrare?’
Io sorrisi per la descrizione che fece di Daniele e dissi:
‘Si, è lui. Stiamo insieme da 3 mesi’
‘Complimenti, è davvero un bel ragazzo. Che cosa fa lui di bello nella vita?’
‘Lui ha finito l’università l’anno scorso, ha 24 anni e ora è un soldato. È un paracadutista della Folgore. Ci siamo conosciuti quando lui stava ancora alla caserma Gamerra qui a Pisa. Adesso sta a Livorno ma riusciamo a vederci tutte le settimane’
‘Ma dai? Che bello! Sai che, quando avevo la tua età, ho frequentato anche io qualche ragazzo della caserma del tuo fidanzato? Ricordo che a letto mi facevano vedere le stelle!’
‘Claudia!’
Lei si mette a ridere e mi fa:
‘Che ho detto di male? Guarda che da ragazza mi davo da fare, sai? E poi, essendo io un medico, un po’ di anatomia avevo bisogno di praticarla oltre che studiarla sui libri’
‘Ma se fai la ginecologa!’
‘Eh va be..... Cosa vuol dire? L’importante è applicarsi!’
Scoppiammo a ridere e proseguimmo il pomeriggio insieme parlando del più e del meno facendo anche un bel bagno in piscina. Arrivano le ore 17 circa e io dissi:
‘Grazie per il pomeriggio passato assieme Claudia. Ora devo andare a lavorare’
‘Va bene, buon lavoro. Ascolta: martedì verso le 18 in clinica c’è poca gente per cui ti posso visitare senza problemi, ok?
‘Grazie Claudia. Sei molto gentile’
Claudia mi sorride ancora e mi lascia andare. Ricordo che quel weekend lavorai molto. Arrivò martedì pomeriggio e, dopo avere studiato tutto il giorno, mi recai verso la clinica per la visita ginecologica concordata con Claudia. Ricordo che indossavo una gonna corta al ginocchio di jeans, una maglietta e delle infradito. Arrivai in clinica e salii al reparto di ginecologia. Ricordo che vicino alla porta automatica del reparto vi era una targa di metallo con incisi i nomi dei medici che vi lavoravano tra cui, Claudia. Le porte si aprirono e il reparto sembrava deserto. Dalla guardiola esce un’infermiera sui 60 anni che mi dice:
‘Signorina? Guardi che le visite di ambulatorio si fanno fino alle 17. Ce l’ha la prenotazione? Come si chiama?’
Io ero imbarazzata e non sapevo che dire
‘Beh..... Io......’
Si apre una porta lungo il corridoio dalla quale spunta Claudia che dice:
‘Ciao! Sei Lisa, vero? Non si preoccupi Sandra. La ragazza non ha la prenotazione perché è la figlia di una paziente che ho visitato stamattina. La signora mi ha detto che la figlia aveva bisogno di una visita urgente e io le ho detto di mandarmela fuori orario di visite stasera stessa perché mi sono preoccupata’
L’infermiera fece uno sguardo di sufficienza e disse:
‘Va bene, dottoressa. Se la vede lei con il primario poi?’
‘Non ti preoccupare, Sandra. Lo dico io al primario. Dai Lisa, entra!’
Claudia mi fece l’occhiolino senza farsi notare dall’infermiera e io mi tranquillizzai, chiuse la porta e si sedette alla scrivania. Alle sue spalle vi era una grande libreria di mogano piena di libri di medicina e la scrivania era grande fatta dello stesso legno. Il suo studio, oltre ad essere pulitissimo, era un luogo lussuoso dal quale trasudava comunque grande professionalità.
‘Prego Lisa, accomodati’
‘Claudia, non vorrei crearti dei problemi con il primario’
‘Non ti preoccupare! Il primario ed io siamo amici. Qua dentro faccio praticamente tutto quello che voglio. Ora, prima di procedere con la visita, devo farti delle domande per preparare la tua cartella clinica, ok?’
‘Ok’
‘Interventi subiti?’
‘Ho fatto solo l’appendicectomia da piccola’
‘Fumi, bevi?’
‘No’
‘Fai uso droghe?’
‘No, mai’
‘Pratichi qualche sport?’
‘Ho giocato a pallavolo dagli 8 ai 19 anni, nella mia città, Vicenza. Ma da quando sono qui a Pisa faccio corsa all’aperto ed esercizi a corpo libero per tenermi in forma’
‘Fai bene, brava! Primo ciclo mestruale?’
‘A 14 anni’
‘Primo rapporto sessuale?’
‘A 16 anni’
‘Ultimo rapporto sessuale?’
‘10 giorni fa circa. Con il mio ragazzo’
‘Usate precauzioni?’
‘Si, usiamo sempre il preservativo’
‘Hai mai preso la pillola?’
‘No, mai’
Nel pormi queste domande Claudia fu molto gentile rivolgendosi a me con un tono rassicurante
‘Bene Lisa. La tua anamnesi è completa. Ora spogliati che procediamo con la visita’
Io mi tolsi tutto quanto e rimasi in piedi. Claudia si avvicinò e mi auscultò con lo stetoscopio
‘Respira profondamente, Lisa. Ancora. Ancora. Ancora. Bene Lisa. Ora siediti che voglio misurarti la pressione’
Claudia prese lo sfigmomanometro e mi misurò anche la pressione
‘Bene, Lisa. Devo dire che, anni di sport hanno giovato molto al tuo corpo. Il tuo battito cardiaco e la tua pressione sanguigna sono perfetti’
‘Bene, grazie Claudia’
‘Ora procediamo con la palpazione del seno, ok?’
‘Va bene’
Claudia mi sorrise, mi fece mettere in piedi e alzare il gomito verso l’alto mettendo la mano dietro spalla, prima un braccio e poi l’altro. Claudia mi tastò i seni alla ricerca di eventuali noduli. La palpazione durò qualche minuto e la dottoressa fu molto delicata e gentile. I miei capezzoli nel frattempo divennero turgidi. Claudia ovviamente li ha notati ma certamente sarà abituata, pensai.
‘Bene, Lisa. Non ci sono noduli’ Che misura hai di reggiseno? Una quarta?’
‘Eh si, hai indovinato!’
‘Ci ho fatto l’occhio ormai. Bene Lisa ora accomodati sul lettino così possiamo completare la visita’
‘Va bene’
Io mi accomodai e misi le gambe sul poggia ginocchia. Claudia si lavò le mani e si mise i guanti di lattice.
‘Ci siamo Lisa. Sei tranquilla? Se ci sono problemi dimmelo, ok?’
‘Ok’
Claudia procedette delicatamente. Esaminò le grandi e piccole labbra, mi poggiò il dito indice sul clitoride facendo un movimento rotatorio come se fosse un massaggio. Nel frattempo prese lo speculum e mi disse:
‘Ora procediamo con lo speculum. Faccio piano, ti metto pure una goccia di gel lubrificante, ok?’
‘Va bene, Claudia. Mi fido di te’
Claudia procedette e mi penetrò con lo speculum per poi aprirlo allargandomi la vagina per esaminarla. Dopo qualche minuto lo estrasse delicatamente e mi fece di nuovo un massaggino al clitoride e fece una cosa strana: sempre con lo stesso dito indice, scese con la punta e mi accarezzò le labbra della vagina salendo e scendendo 3 o 4 volte. Prese una salvietta e mi pulì la vulva.
‘Benissimo Lisa, abbiamo finito! Ora puoi rivestirti. Se vuoi altre salviette per pulirti, prendine pure’
Io mi rivestii, Claudia si lavò ancora le mani e mi disse:
‘Allora? Tutto bene? Ci si sente più tranquilli dopo una visita di controllo, vero?’
‘Si, è proprio vero. Grazie Claudia. Sei stata davvero molto delicata e professionale’
Claudia mi sorrise e disse:
‘Vai pure, Lisa. Io ora devo finire di inserire i dati nel pc per aggiornare la tua cartella clinica. Ci vediamo, ok?’
‘Buona serata’
Io tornai a casa contenta per la visita andata bene e passai i giorni successivi a studiare e passai a pieni voti gli ultimi 3 esami della sessione. Arrivano i primi di luglio e finalmente posso rilassarmi. Il mio fidanzato viene a prendermi per festeggiare i buoni voti ottenuti. Daniele è bellissimo. È alto quasi 1.90, capelli castani corti, lui ha sempre fatto nuoto, ma grazie all’addestramento militare il suo fisico è ancora più scolpito. Ha un po’ di barbetta tipica dei soldati e soprattutto i suoi occhi che mi hanno conquistata. Dovete sapere che il mio amore ha un occhio marrone e uno verde. Quando l’ho visto negli occhi la prima volta ho capito che era quello giusto. Ricordo che quella sera indossava dei jeans chiari, una camicia aperta a V e una bella collana di cuoio. Io indossavo una gonna plissettata rossa, una camicetta bianca e sandali con il tacco. Vidi arrivare Daniele e gli saltai al collo baciandolo con foga
‘Ciao amore mio! Mi sei mancata tantissimo! Congratulazioni per i tuoi voti’
‘Ti amo Dani’
‘Dai andiamo che ti porto fuori a cena’
Salimmo in macchina e andammo verso il ristorante. Ci sedemmo a tavola e io, come un fiume in piena, mi misi a raccontare della sessione d’esami, i professori e un sacco di cazzate mie. Daniele mi ascoltava e sorrideva. È un ragazzo molto dolce, mi rispetta, mi ascolta e mi fa sentire protetta.
La cena procedette magnificamente, bevemmo del buon vino e poi facemmo una passeggiata romantica in giro per Pisa. Tornammo a casa e ci mettemmo sul mio divano a ridere e scherzare come al ristorante. Tuttavia io lo desidero. Gli sbottono la camicia e gli bacio gli addominali. Gli tolgo i pantaloni e le mutande e mi soffermo ad ammirare il suo magnifico cazzo circonciso. Io soffio sulla cappella, la mia lingua esce lentamente dalla mia bocca per leccargli la cappella. Daniele sussulta e geme. Scendo lungo i 21 cm del suo pene e arrivo fino ai suoi testicoli che lecco delicatamente.
‘Lisa, sei fantastica’
Io sorrido. Adoro fare stare bene il ragazzo che amo. Continuo a leccarlo e poi gli faccio un bel pompino con tanta saliva mentre lo tengo per le palle. Daniele si agita, stringe i pugni sul divano mi prende per i capelli, si dimena.
‘Lisa spostati, ti prego!’
Io mi tolgo mentre ancora sbavo e gli sorrido con lo sguardo da porca
‘Stavi per farmi venire’
‘Non sarebbe la prima volta che mi vieni in bocca’
Lui si alza dal divano e mi fa sedere. Io tengo le gambe chiuse. Daniele mi sorride, mi accarezza e mi dice:
‘Ora voglio ricambiare, amore mio’
‘Ho una piccola sorpresa per te’
Io apro le gambe e lo sguardo del mio fidanzato sembra quello di uno a cui si sono aperte le porte del paradiso
‘Oggi mi sono depilata e alla fine ho deciso di non mettere le mutandine’
Daniele scende delicatamente e soffia sulla mia vulva lucida di umori. Io sussulto. Daniele scende delicatamente, mi bacia l’interno cosce e comincia a succhiarmi la figa piano mentre io gli sbrodolo in bocca i miei umori. Io mi faccio avanti con il bacino, Daniele è in ginocchio di fronte a me che mi tiene le gambe aperte tenendole dal basso. Io quindi mi rilasso e mi lascio andare. Daniele lecca, succhia, mi penetra con le dita. È un ragazzo magnifico. È attento al mio piacere e mi fa raggiungere l’orgasmo
‘AAAAAHHHHHH!!!! AAAAAHHHHH!!!!!! VENGO DANI! AAAAAAAHHHHHHH!!!!!!!’
Io gli schizzo in bocca mentre le mia gambe vibrano ancora. Lui mi accarezza dolcemente mentre chiudo gli occhi per qualche minuto. Mi bacia dappertutto e mi ripulisce la vulva con la lingua
‘Amore hai avuto un orgasmo magnifico’
Io gli sorrido, apro gli occhi e, guardando fuori dalla finestra, vedo la piscina. Nella mia dependance non c’era l’aria condizionata e quella sera faceva molto caldo. Mi viene in mente un’idea:
‘Amore? Spogliati dai che andiamo a farci un bagno in piscina’
‘Sicura? Ma non avevi detto che non potevi usarla?’
‘Amore sono le 2 di notte. La padrona di casa starà dormendo’
‘Ok’
Ci spogliammo lasciando i vestiti nel mio salottino e ci buttammo in acqua completamente nudi. Ridemmo e giocammo in acqua per circa un’ora tra baci e toccatine spinte. I nostri baci si fanno sempre più intensi, la mia mano non riesce a staccarsi dal suo cazzo, i nostri sguardi sono sempre più colmi di desiderio. Ho voglia di mettermi comoda per fare l’amore con il mio uomo. Uscimmo dalla piscina e tornammo nella dependance a fare l’amore nel mio letto per tutta la notte. Lo facemmo in tutte le posizioni, godemmo tantissimo e ci addormentammo nudi alle prime luci dell’alba.
A mezzogiorno Daniele mi sveglia dolcemente porgendomi la colazione che mi ha portato a letto. Mangiammo assieme e alle 13 lui partì per tornare in caserma a Livorno.
‘Amore allora ci vediamo venerdì prossimo. Ti passo a prendere in macchina che andiamo in traghetto fino in Sardegna. Sei felice amore?’
Io gli sorrisi e lo baciai
‘Amore, mi manchi di già. Fai il bravo in caserma, ok? Lo sai che sono gelosa’
‘Tranquilla amore mio. Lo sai che amo solo te. Le ragazze della caserma non sono belle come te’
Ci salutammo e io tornai a dormire ancora un po’. Alle 14 circa, Claudia bussa alla porta. Vado ad aprire ancora assonnata con addosso solo la biancheria intima, noto che Claudia è scura in volto come se fosse arrabbiata e dico:
‘Ciao Claudia. Qualcosa non va?’
‘Appena puoi vieni a casa mia che ti devo dire una cosa abbastanza urgente’
‘Mi vesto e arrivo subito’
Indossai un paio di pantaloncini, una maglietta e le infradito, uscii di casa, attraversai il giardino e suonai il campanello. Claudia mi aprì, ricordo che indossava dei pantaloni neri attillati, una camicetta grigia, scarpe nere tacco 12 e capelli sciolti. Io entrai e la seguii in salotto dove lei si sedette su una poltrona e si rivolse a me con tono arrabbiato dicendomi:
‘Hai infranto il nostro patto, Lisa’
Io ero spiazzata
‘Come scusa? Cosa intendi?’
‘Che ti avevo detto riguardo alla piscina?’
Cazzo! Claudia ha visto me e Dani ieri sera
‘Claudia hai ragione. Ti chiedo scusa, io........’
‘Non me ne frega niente delle tue scuse. Comunque hai appena finito l’anno accademico, giusto? Il che significa che hai 2 mesi di tempo per trovarti un nuovo appartamento dove andare. Non ti voglio più come mia inquilina’
Cazzo io non posso permettermi un altro appartamento! No, questo non può accadere. L’appartamento mi serve per i prossimi 2 anni fino alla laurea. Devo assolutamente farmi perdonare
‘Claudia, ti prego lo so di avere fatto un grosso errore. Non volevo mancarti di rispetto. Ti giuro che non succederà mai più’
Claudia stava zitta. Tamburellava le dita sulla poltrona guardandosi attorno spazientita. Io mi misi ad insistere fino a mettermi addirittura in ginocchio con le mani giunte. La stavo implorando letteralmente.
‘Ti prego Claudia, ti sto supplicando! Sono disposta a qualsiasi cosa pur di farmi perdonare da te!’
Mentre pronunciavo queste parole mi misi a singhiozzare e mi scesero le lacrime dagli occhi. A questo punto il volto di Claudia cambia e il suo sguardo da arrabbiato passa all’essere sensuale. La sua bocca serrata si rilassa e diventa un sorriso erotico.
Claudia si alza e si avvicina a me chinandosi in avanti. Il suo volto è a pochi centimetri dal mio e si rivolge a me con un tono caldo e dolce accarezzandomi il viso
‘Sei davvero disposta a tutto per tenerti l’appartamento?’
‘Si Claudia. Qualsiasi cosa!’
Claudia sorride e si avvicina al mio orecchio leccandolo con la punta della lingua. Io resto immobile. Tra me e me penso: Calmati Lisa, ragiona. Claudia a quanto pare è lesbica e tu le piaci. Qual’è il problema? Sei forse omofoba? No! E allora? E poi, in quarta liceo, ho avuto un’esperienza saffica e non mi è dispiaciuta affatto. Per cui se vuole scoparmi in cambio di tenermi come inquilina io non ci penso due volte. Ci sto.
Claudia mi lecca ancora l’orecchio e io gemo per farle capire che mi piace. Lei si stacca, ci guardiamo negli occhi, si avvicina e mi bacia con la lingua. Io continuo a starci e cerco di baciarla meglio che posso.
Claudia mi sorride guardandomi negli occhi e dice:
‘Baci molto bene Lisa’
‘Grazie Claudia. Anche tu’
Claudia torna a sedersi sulla poltrona e mi dice:
‘Bene Lisa, voglio giocare a carte scoperte con te perché sei una ragazza sveglia. Vedi, io nel tempo libero ho la passione per il BDSM nel ruolo di dominatrice. Fino ad oggi ho avuto solo schiavi maschi, ma ora voglio cogliere l’occasione dell’infrazione che hai commesso per fare si che tu possa essere la mia prima schiava. A me piace usare la frusta, la bacchetta, le pinze per i capezzoli, la gogna, le manette e cose di questo tipo. Hai presente il mondo del sadomasochismo, vero?’
Io sono rimasta di stucco. Pensavo fosse una lesbica che aveva voglia di farsela leccare. Invece è una sadica a cui piace frustare la gente. Io ho guardato molti video sul bdsm e torture varie e non mi è mai capitato di provare certe pratiche che, comunque, mi incuriosivano.
‘Si Claudia. Ho guardato molti video su internet ma non le ho mai fatte’
‘Ti avverto che se non accetti di sottoporti alla sessione di sottomissione che voglio infliggerti, a settembre non sarai più la mia inquilina. Se invece accetti, sappi che la sessione durerà dalle ore 8 di stasera fino a domani mattina e a settembre sarai ancora la mia inquilina come lo sei stata quest’anno. Adesso sono le 14:20, torna alla dependance e pensaci su’
Io mi alzai e tornai alla dependance. Passai il pomeriggio a pensarci e a fissare l’ora sul mio cellulare andando avanti e indietro per l’appartamento. Io in realtà avevo già deciso, l’appartamento era troppo importante per me. Ricordo che mangiai qualcosa, mi feci una doccia e indossai le stesse cose di prima cambiando solo la biancheria. Poco prima delle 20 mi trovai di fronte alla sua porta e suonai al campanello.
Claudia era vestita come prima e tornammo in salotto come nel pomeriggio. Lei si sedette e si mise a sorseggiare una coppa di vino rosso sorridendo soddisfatta.
‘Bene, Lisa. A quanto pare hai deciso di farti sottomettere. Ci tieni proprio a quella dependance, vero?’
Io sono un po’ imbarazzata ma cerco comunque di risponderle:
‘Ci tengo, si. E poi devo dire che potrebbe essere una bella esperienza, se vissuta con la persona giusta’
Claudia posa il bicchiere di vino sul tavolino al suo fianco e mi dice:
‘Bene schiava, da ora in poi continuerai a darmi del tu ma mi dovrai chiamare Mistress. Chiaro?’
‘Si Mistress’
‘Spogliati. Togliti tutto’
Io mi tolsi pantaloncini, maglietta e biancheria intima in un attimo rimanendo completamente nuda
Claudia mi osservò per qualche minuto in silenzio terminando la coppa di vino
‘Ti sei depilata da poco?’
‘Ieri pomeriggio, Mistress’
‘Lo hai fatto per Daniele?’
Io arrossii un poco
‘Si Mistress. Ci tenevo ad essere bella liscia per il ragazzo che amo’
‘Oh ma che tenera la mia schiavetta che si fa bella per il suo principe azzurro e poi si fa il bagno nella MIA piscina dove le avevo proibito di portare altre persone’
Io abbasso lo sguardo perché mi vergogno per non avere mantenuto la parola data
‘Mettiti in ginocchio, toglimi le scarpe e fammi un massaggio ai piedi, schiava’
Io obbedisco senza fiatare. Mi abbasso e le tolgo le scarpe delicatamente e comincio a massaggiarle i piedi dolcemente.
‘È la prima volta che fai un massaggio ai piedi schiava?’
‘Si Mistress’
‘Impegnati. La tua Mistress merita solo il meglio’
‘Come desideri, Mistress’
Claudia si rilassa poggiandosi sullo schienale più comodamente chiudendo gli occhi mentre io proseguo e cambio piede quando me lo ordina.
‘È giunto il momento che cominci a combinare l’uso delle mani con la tua bocca. Capisci, schiava?’
‘Si, Mistress’
Mi avvicinai piano con la bocca e cominciai a leccarle i piedi partendo dall’alluce. Ho voluto sfruttare la mia bravura nel fare i pompini per leccarle i piedi meglio che potevo.
‘Brava schiava. Ora scendi con la lingua fino al tallone. Mi devi leccare pulire bene tutto il piede. Soprattutto tra le dita’
Feci come voleva. Continuai per diversi minuti a massaggiare e leccare i suoi piedi fino a quando mi ordinò di smettere, si alzò dalla poltrona impugnando una bacchetta di rattan riposta al suo fianco.
‘Bene Lisa. Ho molto apprezzato il massaggio ai piedi’
‘Mi fa piacere Mistress’
‘Ora mettiti a 4 zampe’
Io eseguì l’ordine senza fiatare. Claudia mi camminava attorno a piedi nudi. Aveva un passo sicuro, trionfale. Fece scorrere la punta della bacchetta dal mio sedere, risalendo la schiena fino alle spalle per poi scendere e risalire più volte.
‘Hai un corpo magnifico schiava’
‘Grazie Mistress’
‘Ti ricordi che, quando ti ho visitata, ti ho messo il gel lubrificante?’
‘Si, Mistress’
‘Sappi che non era affatto necessario. Eri già lubrificata per conto tuo’
Alzai lo sguardo e lei mi fece un sorriso a 32 denti. Io riabbassai la testa arrossendo. Ero bagnata? Io non me ne sono neanche resa conto! Tuttavia questa sua affermazione mi ha fatto sentire una sensazione di calore a livello vaginale. Claudia appoggia il suo dito indice sulla mia vulva e lo strofina lievemente per poi portarselo alla bocca e assaporare la mia essenza.
‘È molto dolce. Mi piace la fighetta della mia schiava. Hai scopato con Daniele ieri notte?’
‘Si Mistress’
‘Ti fa godere?’
‘Moltissimo Mistress’
‘Ora voglio bacchettarti il sedere. Sei pronta?’
Io inarcai la schiena per alzare il culo in maniera da offrirglielo su un piatto d’argento.
‘Sono pronta Mistress’
I primi colpi furono leggeri ma poi divennero sempre più forti e io cominciai a gemere di dolore
‘AHI! AHI! AHI!’
‘Silenzio schiava!’
Strinsi i denti e continuai a subire stando in silenzio altre decine di colpi sul sedere. Claudia smette di colpirmi e mi accarezza il sedere insinuandosi ancora tra le mie cosce.
‘Brava schiava. Brava e bagnata!’
Bagnata? Mi sono eccitata, cazzo! Mi piace essere sottomessa a quanto pare. È un lato di me che ancora non conoscevo. Va bene: ormai sono in ballo e devo ballare. Terrò duro fino alla fine
‘Alzati schiava. Vieni con me’
Mi alzai e seguì Claudia fino in cantina. Scendemmo le scale e ci trovammo nel suo dungeon. Era una stanza pulita, il pavimento era piastrellato e le pareti imbiancate. Ricordo che vi era una gogna di legno nera fissata al pavimento con uno specchio posizionato davanti, una croce di Sant’Andrea nera che aveva 4 manette d’acciaio alle estremità, ognuna con una piccola catenella fissata alla croce. C’era anche uno scaffale pieno di strumenti per il bdsm. C’erano fruste, manette, falli, dildo, un sacco di roba. Sulla sinistra di questo stanzone c’era una porta che dava accesso ad una stanzetta più piccola, più tardi venni a sapere cos’era.
‘Bene schiava, ora vieni qui che ti ammanetto alla croce’
Mi avvicinai e mi feci ammanettare mani e piedi alla croce con la schiena rivolta verso la Mitress la quale prese una frusta di cuoio dallo scaffale.
‘Bene schiava, ora ti frusterò la schiena e le gambe. Sei pronta?’
Io ero un po’ spaventata all’idea di farmi frustare. Tuttavia riuscii a trovare il coraggio di balbettare:
‘S...sss.....ssiii Mistress. Sono pronta’
Claudia cominciò a colpirmi piano come prima per poi aumentare l’intensità dei colpi. Mi colpiva la schiena, le spalle, le gambe e ancora il sedere già provato dalle bacchettate. I colpi si fanno sempre più forti, io grido, piango, stringo i denti. A un certo punto non ce la faccio più e dico:
‘Basta Mistress! Ti prego, non ce la faccio più! Abbi pietà, per favore!’
Claudia stette zitta qualche istante mentre io sospiravo ancora e disse:
‘Sei stata brava per essere la prima volta. Hai resistito a 30 frustate. Ti do altri 10 colpi’
Mi colpì e io non potei fare altro che subire in silenzio. Anzi, tra le grida.
Claudia venne verso di me per farmi cambiare posizione: sempre incatenata alla croce ma stavolta girata verso di lei. Si recò allo scaffale per prendere due mollette di metallo da applicare ai capezzoli. Strinsi i denti mentre me le applicava e poi riprese a frustarmi. Stavolta si concentrò sul mio addome e le cosce. I suoi colpi erano sempre più decisi, io cominciai a tremare e riuscì a malapena a balbettare:
‘BBBbaassstaaaa..... Ti prego Mistress...... Basta........’
Mi diede altre poche frustate e mi lasciò così incatenata per non so quanto tempo. Rimase immobile a fissarmi, non dimenticherò mai il suo sguardo fiero rivolto verso il mio corpo tutto rosso. Dopo aver contemplato la sua sadica opera, Claudia mi liberò dalla croce e mi tolse anche le mollette dai capezzoli per poi ammanettarmi le mani e le caviglie con due paia di manette, un paio per i polsi e l’altro, quello con la catena più lunga, per le caviglie tipo quelle dei carcerati nei film.
Claudia aprì la porta della stanzetta di cui vi parlavo e mi ci portò dentro: era una stanzetta con una branda di ferro che sopra aveva un vecchio materasso e di fianco al letto c’era un rotolo di carta igienica e un secchio di metallo. La stanza era una cella di detenzione.
‘Hai mai infranto la legge? Sei mai stata in prigione?’
‘No, Mistress’
‘Bene, questa sarà la tua cella di detenzione. Il secchio sarà il tuo cesso. Buona notte schiava’
‘Buona notte, Mistress’
Claudia sorrise e mi diede un bacino a stampo sulla guancia, uscì dalla stanza e mi chiuse a chiave lì dentro. Ricordo che mi guardai un attimo attorno e mi coricai sulla branda. Le manette rendevano ancora più scomoda una situazione che era già poco confortevole di suo. Però va bene, sono in prigione, sono nuda in manette e mi devo adattare alla mia situazione di privazione della libertà. Rimasi sveglia ad accarezzare i segni rossi come il fuoco sparsi su tutto sul mio corpo per darmi un po’ di sollievo. Mi accarezzai e le mie carezze raggiunsero la mia intimità. Mi masturbai e l’orgasmo che raggiunsi mi aiutò ad alleviare il dolore delle piaghe che avevo. Mi alzai per pisciare, mi misi in posizione e urinai nel secchio. Mi sdraiai ancora ma dormii poco. Nel frattempo il sole sorge, non so che ora sia. La luce del sole entra nella mia cella dalla piccola finestra in alto sulla parete. Io sono stesa a pancia in su a guardare i miei capezzoli, i miei polsi e i miei piedi ammanettati. Devo dire che mi piace il mio corpo in queste condizioni. Mi piace ciò che ho patito e che sto subendo.
Sento dei passi scendere le scale: è Claudia. La porta si apre e lei entra sfoggiando il suo magnifico sorriso. Claudia indossa solo la biancheria intima: un completino di pizzo bianco coordinato perizoma e reggiseno.
‘Buongiorno schiava. Dormito bene?’
‘Si Mistress. Se posso, vorrei farti i complimenti per la biancheria che indossi, è molto bella’
Claudia mi guarda con fare malizioso e provocante dicendomi:
‘Grazie schiava. Vedo che la prigione ti ha fatto imparare un po’ di educazione. Dai, esci’
Uscii dalla cella e Claudia mi tolse le manette. Claudia portò le manette allo scaffale, si tolse le mutandine e si infilò uno strap on duo (una cintura con un dildo che penetra sia chi subisce la penetrazione, sia la vagina di chi lo indossa per procurare piacere alla donna penetrante). Il dildo attaccato sul davanti è un lungo e grosso cazzo nero. Claudia si avvicina e mi fa mettere in ginocchio.
‘Fammi vedere come fai i pompini, schiava’
Io cominciai a succhiare come facevo sempre. Con delicatezza da principio per poi aumentare il ritmo.
‘Ah, si schiava. Succhiamelo come se fosse il cazzo dì Daniele’
Fu doloroso pensare a Daniele. Amore mio.... Io ti amo e ti amerò per sempre. Perdonami per ciò che sto facendo.....
Continuai a succhiare con avidità e tanta saliva, Claudia mi tira per i capelli per togliermi il suo cazzo dalla bocca, mi porta alla gogna che viene chiusa con un lucchetto, ed io nel frattempo divarico le gambe e alzo il culo. So cosa mi aspetta, non ho più paura.
Claudia si posiziona dietro di me, la vedo dallo specchio, mi osserva per qualche minuto e poi si inginocchia, mi apre le natiche e comincia a leccarmela. Io godo come una matta e mi lascio andare.
‘AAAAHHHHHHH!!!!!! SSSSIIII MISTRESS!!!!!! AAAAAAHHHHHHH!!!!!!
Ebbi un orgasmo abbastanza in fretta, dallo specchio vidi qualche goccia del mio nettare cadere a terra mentre le mie gambe tremavano e Claudia mi teneva per leccarmi l’ano. Si alzò e disse:
‘Buonissima la tua figa, schiava’
Disse queste parole mentre si leccava le dita e io la guardavo sempre dallo specchio. Prese il suo cazzo e lo posizionò sulle mie labbra vaginali. Dovetti stringere i denti perché la mia passerina si abituasse a quel membro enorme.
‘Hai una fighetta sottile e stretta, schiavetta mia. Proprio come piace a me. Adesso ti scopo’
Io non dissi più nulla e la lasciai fare, ero totalmente in balìa del suo volere. Non potevo fare altro che godere e fare godere lei. Io ebbi un altro orgasmo, lei due.
Mi liberò dalla gogna e mi condusse di nuovo in cella dove lei si tolse il reggiseno e lo strap on e si stese sul fianco della branda a gambe spalancate e mi disse:
‘Mettiti in ginocchio e leccami la figa, schiava!’
Io eseguì senza fiatare. Diedi un bacino sul suo monte di venere dove c’era un piccolo ciuffetto di peli pubici e mi dedicai a leccarle la figa depilata e lucida di umori. Ebbe un altro orgasmo, mi venne in bocca. Io succhiai tutto e la coccolai mentre si rilassava. Dopo qualche minuto si alzò e mi fece stendere a terra a pancia in sù con i gomiti appoggiati alle piastrelle del pavimento in modo che il mio busto potesse essere rialzato. Lei si mise a cavalcioni su di me e pieghò le ginocchia tenendo aperte le labbra della vagina con le dita. Rimanemmo in silenzio per qualche secondo fino a quando Claudia disse:
‘Ecco, schiava. Arriva!’
Dalla sua vagina uscì un fiotto di urina calda che mi colpì in faccia. Io non feci una piega. La sua pisciata fu lunga e se la godette. Quando finì io mi leccai le labbra. La sua urina aveva un sapore amaro ma non troppo, forse grazie alle secrezioni vaginali.
‘Bene schiava, la sessione è finita. Di sopra ho una grande vasca da bagno. Adesso saliamo e tu mi farai da ancella’
‘Si, Mistress’
Entrammo nella vasca da bagno e io lavai il corpo della mia Mistress. Dopodiché mi lavai anche io e poi, finito il bagno, pranzammo insieme.
A pranzo Claudia era tornata quella di prima, rideva e scherza, fino a quando mi disse:
‘Senti Lisa voglio farti una proposta seria: tu a settembre tornerai a Pisa per proseguire gli studi, giusto? Ebbene, se decidi di fare una volta al mese altre sessioni di sottomissione come quella di stanotte, io ti dimezzo il canone di locazione della dependance’
‘Dici davvero?’
‘Certo!’
Cavolo io pagavo 500€ al mese utenze incluse. Se mi avesse dimezzato l’affitto avrei avuto la possibilità di mettere da parte dei soldi. Tuttavia avrei dovuto sottopormi mensilmente a una sessione di bdsm per ottenere tutto ciò e soprattutto Daniele non lo avrebbe mai saputo.
‘Va bene Mistress. Accetto!’
Claudia sorrise, era davvero felice, e mi porse la mano per stringerla al fine di concludere il nostro patto. Finimmo di pranzare e io tornai alla mia dependance. Passarono i giorni e finalmente arrivò venerdì e Daniele giunse a casa mia per venirmi a prendere per andare al mare in Sardegna. Avremmo avuto per 10 giorni la casa al mare dei suoi genitori a nostra completa disposizione, da soli. Dopo la vacanza non sarei tornata a Pisa ma a sarei andata direttamente a Vicenza. Mentre Daniele caricava le mie valigie in macchina, io andai a salutare Claudia. Suonai al campanello, lei aprì la porta, i sorrise e mi abbracciò.
‘Ci vediamo a settembre Lisa. Divertiti e passa delle belle vacanze’
Io mi staccai dal suo abbraccio e le dissi:
‘Si Mistress. Ci vediamo a settembre’
Le feci l’occhiolino e me ne andai, pensai a lei durante la traversata in traghetto. Passai una bellissima vacanza romantica con Daniele e a settembre tornai a Pisa. Come avevamo pattuito, l’affitto mi fu dimezzato in cambio di una sessione al mese di bdsm per i due anni successivi fino alla mia laurea avvenuta nel luglio 2018.
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