Io e Giacomo 2

di
genere
gay

Due giorni dopo quel fantastico pompino in auto al buio morivo dalla voglia di rivedere Giacomo, che mi aveva invitato a passare il pomeriggio insieme a lui nel suo appartamento.
Mi recai quindi a casa sua, non vedevo l'ora di vederlo. Mi fece salire e appena aperta la porta mi salutò con un grande sorriso e mi invitò ad entrare. Pochi secondi e mi ritrovai le sue labbra sulle mie, non potei far altro che ricambiare il suo bacio, aveva un sapore così buono. Le mie mani nel frattempo scesero verso il basso, verso il suo culo così sodo e perfetto, lo afferrai per bene.
Lui ricambiò andando a stuzzicare il mio cazzo che in men che non si dica era diventato di marmo. Mi slacciò la cintura mentre continuava a baciarmi sul collo, io intanto misi le mani nelle sue mutande per palpare ancora meglio il suo culo.
Si tolse i pantaloni e le mutande anche lui e rimanemmo per qualche istante in piedi l'uno di fronte all'altro a segare i nostri cazzoni di 18 cm.
Poi si inginocchiò e iniziò a succhiare con un bel ritmo. Estasiato dalla sua bocca chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare dal rumore della sua bocca che spompinava il mio membro con grande ferocia.
Dovetti fermarlo :"Piano o mi farai venire subito" gli dissi baciandolo.
Ma lui non mi ascoltò e continuo nella sua azione. Colta la sua sfida gli presi la testa e inizia a scopargli la bocca con grande forza, la saliva colava sul mio cazzo rendendolo ben lubrificato. Arrivai quasi all'orgasmo ma mi fermai e lo feci alzare.
Ci togliemmo anche la maglietta e a quel punto mi prese per mano e mi portò in camera da letto.
"Adesso voglio che mi spacchi in due il culo" mi disse facendomi ancora di più eccitare.
Tirai fuori il preservativo, dai miei pantaloni che mi ero portato in camera, ma lui me lo fece mettere via..."Voglio sentirlo tutto dentro"
Si mise a pecora, il suo culo depilato era più bello che mai. Lui era molto più esperto di me e così fu lui a portare il mio cazzo verso il suo buchetto e a mettere dentro la punta.
"Ora fai l'uomo" mi disse sfidandomi ancora una volta.
Io iniziai piano, ma mi resi conto che il mio cazzo era perfetto per quel culo e iniziai a scopare sempre con maggiore forza.
Le mie mani presero possesso dei suoi glutei, li stringevo e li mordevo, avevano un profumo divino.
"Più forte, più forte" mi disse Giacomo
Vidi le mie palle sbattere sul suo culo e la cosa mi eccitò ancora di più.
Gli presi il collo con la mano e gli dissi :"Voglio che mi cavalchi"
Levai il cazzo dal suo buchetto e mi sdraio, lui non se lo fece ripetere due volte e si posizionò sopra di me iniziando a cavalcarmi.
Gli presi in mano il cazzo e lo segai con forza.
Mentre lo scopavo ci baciavano e la mia attenzione si spostò sui suoi capezzoli belli turgidi che iniziai a leccare e mordere. Da lì a poco lui venne sulla mia pancia, con la mano ne raccolsi quanta più potevo e me la sparsi sulle labbra facendola assaggiare anche lui.
Scopavamo da quasi un'ora e sentivo che sarei venuto da un momento all'altro.
Smise di cavalcarmi e iniziò a segarmi tenendo la bocca bella aperta. Venni e la mia sborra finì sulla sua faccia e sulle coperte.
Lo aiutai a ripulirsi e rimanemmo fino ad ora di cena sul suo letto a baciarci e a segarci a vicenda ogni qual volta il cazzo ci tornava duro.
"È stata la scopata migliore che abbia mai fatto" mi disse Giacomo.
"Sei meglio di tutte le ragazze che mi sono fatto in questi anni" risposi io.
Dopo quel giorno, qualche mese dopo conobbi una bella ragazza che tutt'ora è la mia fidanzata. Confesso però che quando la scopo a pecora penso ancora a Giacomo e a quel fantastico pomeriggio di sesso.
scritto il
2020-06-06
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