Suonano alla porta

di
genere
dominazione

Suonano alla porta e vado ad aprire ancora un po’ vergognosa nella mia tenuta da cameriera che il mio padrone mi ha fatto indossare da quando sono una femmina al suo servizio, io he sono una delle più importanti fiscaliste della città ho preso atto della mia inferiorità rispetto al mio Padrone, mio figlio che è risultato il migliore dell’istituto e cui ho votato la mia obbedienza fino al rientro di mio marito dagli Stati Uniti tra sei mesi.
Le scarpe col tacco 12 slanciano le mie gambe velate in un paio di autoreggenti nere finissime, la gonna a portafoglio che arriva appena al bordo delle calze si apre ad ogni passo lasciando intravedere la mia intima nudità.
Questo mi imbarazza non poco perché da dietro sicuramente si possono intravvedere i segni della frusta che il mio padrone ha usato per addestrarmi nel mio ruolo di sua serva totalmente disponibile ai Suoi voleri. Una camicia bianca semitrasparente lascia intravvedere i miei capezzoli evidenziati con il rossetto e si intravede soprattutto la scritta sui seni “proprietà di padron Marco” che ho fatto due sere fa e che ho diligentemente ripassato da poco.
Il culo mi duole parecchio per i colpi ricevuti e le striature che numerose lo adornano strusciando contro la gonna mi ricordano il tempo che il mio padrone mi ha dedicato e mi rendono orgogliosa della Sua attenzione nei miei confronti.
Con un brivido ricordo in un attimo l’emozione quando mi ha fatto appoggiare nuda contro il vetro della finestra che non volevo lasciare aperta per paura di essere vista dallo studio di fronte e mi ha colpito con una bacchetta liscia e flessibile..
-: RIMANI FERMA SCHIAVA E DARISCI BENE AL VETRO.. OGNI COLPO RINGRAZIAMI PER IL TEMPO CHE PERDO CON TE…
I colpi sono arrivati forti e lenti per lasciarmi il tempo di sentire bene il dolore e la vergogna di essere così potenzialmente esposta agli sguardi di qualche sconosciuto o peggio di qualcuno che mi riconosce dallo studio prospicente
Ha avuto cura di colpirmi tra l’attaccatura delle autoreggenti e il fondo della schiena così da colorare bene il mio sederino
Ho resistito ben 10 colpi prima di cadere a terra piangente scusandomi per la mia scarsa resistenza..
-NON TI PREOCCUPARE CONTINUEREMO PIU’TARDI - mi ha detto…
Mi sono rimessa in ginocchio e ho imboccati il cazzo eretto del mio padrone per farmi perdonare e sono riuscita ad arrivare con il mio nasino alla sua pancia forte e piatta annusando l’odore della sua eccitazione, quasi stozzandomi ma resistendo ai rudi assalti del suo cazzo contro la mia gola. ..

Poi ho fatto le faccende di casa, nuda, con le autoreggenti e le scarpe col tacco alto che mi obbligano a tenere bene in mostra il mio sedere striato e gioiosamente indolenzito per la lezione ricevuta, la bocca col sapore dello sperma di mio figlio. Io che sono stata abituata da mio marito alla colf a tempo pieno ora pulisco per il mio Padrone con orgoglio di essere sua schiava con le tette che ballonzolano mentre spolvero e passo lo straccio per terra con le finestre spalancate e i capezzoli ritti per il freddo ...

Ho preparato il pranzo e l’ho servito in mansarda dove il padrone mi ha legato per i polsi e appesa alla trave del soffitto, tirando la corda fino a lasciarmi in punta di piedi. Lui ha mangiato con calma mentre penzolavo attaccata alla corda e cercavo disperatamente di alleviare il dolore che cominciava a irradiarsi dalle spalle puntando i miei decolté sul pavimento che inesorabile scivolava via per il tremito che incominciava a pervadere il mio corpo. Dopo il suo pasto ha ripreso la bacchetta e mi ha dato altri 10 colpi sulla schiena minacciandomi che se avessi gridato me ne avrebbe dati altrettanti sul seno.

Quando ha finito ero completamente sudata ( per questo mi si è sbiadita la scritta PROPRIETA’ DI PADRON MARCO) ma ero riuscita a rimanere in silenzio anche se mi ero inarcata e avevo scosso la corda con grande forza tra gli spasmi del dolore e la volontà di mantenere il silenzio per dimostrargli la mia obbedienza. Mi si è avvicinato e mi ha accarezzato il collo scendendo giù fino a solleticare i capezzoli, prima accarezzandoli, tirucchiandoli dolcemente e poi stringendoli con forza uno per uno, facendomi gemere lamentosamente, continuando fino al pancino e giù fino alla mia fica che era sorprendentemente bagnata con le grandi labbra aperte a fiore per il piacere sottile che provavo a rendere felice il mio padrone per il mio impegno.
Inaspettatamente mi ha infilato due dita in profondità e ha cominciato il suo giochetto di muoverle dentro e fuori di me, accarezzandomi il clitoride, poi rientrando fino in fondo e di nuovo fuori pizzicandomi le labbra e ho cominciato ad ansimare, gemere ondeggiando sulla corda, offrendomi alle sue dita… ad un tratto le ha levate e mi ha detto -SUCCHIA PICCOLA TROIA SENTI IL TUO SAPORE DI CAGNA IN CALORE – e ho cominciato a succhiare le Sue dita diligentemente come una brava cagnetta – ANCORA NON HAI CAPITO CHE MI DEVI GUARDARE NEGLI OCCHI E FARMI VEDERE QUANTI TI SENTI MIA !!! - mi ha levato le sue dita di bocca e si è avvicinato cingendomi con le sue braccia fino a raggiungere il mio culo e saggiando la consistenza del mio buchino fino a penetrarlo prima con una poi con due dita facilitato dai succhi che colavano dalla mia fica portandomi fino al limite dell’orgasmo…

CAGNETTA NON DEVI GODERE FINO A QUANDO NON TI DARO’ IL PERMESSO, ALTRIMENTI TI DOVRO’ DARE UN'ALTRA LEZIONE DI UBBIDIENZA ! ……FORSE PIU’ TARDI STASERA … lasciandomi frastornata e confusa ma felice per la mezza promessa..

Con questo stato d’animo apro la porta agli ospiti del mio padrone, il Maestro Boris e valeria la sua assistente che avevo conosciuto due giorni prima alla stazione.
I Maestro è un uomo alto e robusto con uno sguardo penetrante, scuro di carnagione, con i capelli lunghi raccolti da una coda, diversi tatuaggi escono dalla maglietta tesa sul suo petto, giacca blue e jeans di marca, serio mi saluta ed entra da vero…. Padrone
valeria lo segue, spettacolare in un miniabito nero di Armani che la veste aderente mettendo in risalto il suo splendido seno, lasciando scoperte le lunghe gambe nude e dei piccoli piedi curatissimi in un sandalo con un tacco 10. Un trucco leggero mette in risalto i suoi occhi e le labbra, che mi hanno sfiorato nel bagno della stazione, evidenziate da un rossetto rosso lampone; una strana collana a maglie d’oro le adorna il collo finendo dentro lo scollo del miniabito.
Lei entra sorridendomi e dandomi un bacio a stampo sulla bocca… un brivido mi percorre la schiena.

Faccio strada verso il salotto dove il mio padrone attende il suo Maestro e valeria mi segue invece in cucina dove sto finendo di preparare l’aperitivo
-SEI MOLTO SEXI IN QUESTA TENUTA DA CAMERIERA …. MA VEDO CHE IL TUO PADRONE TI HA BATTUTO!! mi dice avvicinandosi da dietro e accarezzandomi appena il sedere con le sue splendide mani
Un brivido ancora più forte mi passa la schiena e istintivamente mi inarco cercando il contatto della sua mano. - Anche il mio Maestro a volte mi lascia dei segni per la mia disattenzione o perché non faccio abbastanza bene gli esercizi delle arti di cui lui è cultore…ma lui preferisce i seni - dice sottovoce..

Prendo il vassoio con i bicchieri e la bottiglia e lei quello dei salatini e raggiungiamo i nostri Padroni che nel frattempo stanno chiacchierando del torneo appena finito

COME TI HO INSEGNATO CAGNETTA ? dice il mio Padrone con uno sguardo duro che mi fa tremare e gambe facilitandomi il mettermi in ginocchio davanti a loro e porgendo a braccia tese il pesante vassoio d’argento con sopra 4 flûte e la bottiglia di Ca’del Bosco Annamaria Clementi 2009 per festeggiare il grande risultato al torneo

BRAVA SERVA … mentre il Maestro stappa la bottiglia e versa due bicchieri.. “ LA MIA ASSISTENTE STASERA NON BEVE, DOVRA’ DARE UNA MANO ALLA TUA SERVA… IN TUTTO E PER TUTTO” dice sorridendo guardandola severamente negli occhi e lei abbassa gli lo sguardo con un lampo di preoccupazione per il tono usato dal suo Maestro

In ginocchio con le braccia che sorreggono il vassoio mi sento terribilmente a disagio, è la prima volta difronte ad altri e mi vergono ma anche sono fiera di mostrare al suo Maestro che il Padron Marco mi ha bene educata.. con questi pensieri nella testa mi accorgo che il Maestro ha appena ordinato a valeria qualcosa… in un silenzio carico di tensione ben netto .. “NON MI FARE RIPETERE LE COSE DUE VOLTE, VISTO CHE SEI DECISAMENTE OVERDRESSED, SPOGLIATI E DAI UNA MANO ALLA SERVA DI PADRON MARIO “

Con gli occhi bassi valeria porta una mano dietro la schiena, tira giù la cerniera e con un gesto flessuoso e sexy lascia cadere il tubino di Armani a terra, un piccolo passo e si sposta di lato rimanendo in una posizione eretta a gambe leggermente divaricate il busto in fuori e le mani appoggiate sulle sue natiche in una posa di attesa scattante evidentemente lungamente familiare.
E’ sensazionale completamente nuda con solo le scarpe che la slanciano e la collana, che a questo punto è il suo unico ornamento, si scopre essere una lunga catenella d’oro che dopo un giro sul collo scende sui seni attraversando una campanella sui capezzoli, che si cominciano a tendere, scende tra le gambe, scomparendo tra le labbra della fica accuratamente rasata e risale intorno alla vita.
- Girati, fai vedere il mio regalo al mio allievo preferito e alla sua serva..
Un attimo di esitazione poi lei obbedisce chinandosi in avanti portando le mani alle caviglie, evidenziando un butt plug con un anello da cui passa la catena che risale alla vita..
- in posizione ! e valeria ritorna nella sua posizione in pedi petto in fuori e mani sulle natiche..

Gli occhi del Padron Marco si accendono di un lampo e mi ordina, guardandomi negli occhi “ CAGNETTA NON VORRAI MICA RIMANERE VESTITA MENTRE LA TUA AMICA CI DA’ QUESTO BELLO SPETTACOLO ! “
Ed io, la donna sicura di me, una delle più importanti fiscaliste della città, mi sento tremare le ginocchia davanti al mio Padrone.
Porto le mani alla camicetta e la sbottono, lasciando libere le mie mammelle con i capezzoli che si ergono sconci nella tonalità del mio rossetto scoprendo anche la scritta “proprietà di Padron Marco “ che aveva sancito il mio totale abbandono nelle mani di mio figlio.
Imbarazzata, è la prima volta difronte ed estranei, lascio scivolare la camicetta a terra e poi mi slaccio la gonnellina che fa la stessa fine sul pavimento.

So di far fare una bella figura al mio padrone con le mie lunghe gambe e le Chanel alte che le slanciano ulteriormente e i segni della frusta che adornano il mio culetto alto e sodo in modo molto erotico che perseguono sulla schiena in motivo damascato

SPLENDIDA LA TUA CAGNETTA CON QUESTI SEGNI ! BRAVO, VEDO CHE HAI COMINCIATO AD ADDESTRARLA -- “Ho portato un regalo per la tua cagnetta immaginando che non fosse “ingioiellata” come la mia e tira fuori dalla tasca della giacca un voluminoso sacchettino morbido come un portagioielli.
- VALERIA METTILI ALLA TUA AMICA !”

Lei scatta e estrae dal sacchetto due campanelline con un morsetto, si avvicina e prende tra le sue dita un mio capezzolo, lo tira e lo gira tra le dita, facendomi quasi piegare le ginocchia dal piacere, rendendolo ancora più turgido e applica il morsetto facendomi provare un dolore che si irradia per tutta la schiena; mi devo trattenere per non emettere un lamento, lo stesso fa con l’altro
Poi tira fuori dal sacchetto un plug fatto a pera con la base larga e una campanella attaccata
- FACCIA A TERRA E ALLARGATI LE NATICHE ! ordina il mio padrone
valeria porta l’oggetto alla bocca insalivandolo mentre mi giro ed espongo la mia rosellina come mi ha detto il mio padrone cominciando a piangere per la paura di quel “coso”
piano ma con fermezza me lo inserisce nel culo e sento il mio sfintere allargarsi fino a farmi molto male per poi improvvisamente cedere ad accoglierlo
- IN PIEDI, SVELTA !
mi sento a disagio ma la mia mucosa si adatta all’intrusione e il fastidio passa in fretta, almeno finché sto ferma con le gambe un po’ allargate.

-BENE SERVA PUOI PORTARE LE PIZZETTE E PREPARARE LA CENA

Rapidamente passiamo in cucina, nude, io con i miei campanellini che tintinnano e valeria con la sua catenella che suona sfregando tra gli anellini stimolando sicuramente i capezzoli, l’interno della sua fichetta implume e il suo buchetto. Questo pensiero mi fa bagnare e anche il fatto che ci siano altri che mi vedono a servire nuda il mio Padrone mi provoca piacevoli sensazioni nel pancino
valeria deve essere anche lei nella stessa situazione e mi si avvicina appoggiando il suo seno sul mio, le nostre bocche sono a pochi millimetri e ci baciamo dolcemente in un turbinare di lingue.
La mia mano corre al suo seno e mi trovo la catenella tra le dita e la tiro un po’, un gemito di piacere esce dalle sue labbra senza smettere di baciarmi
Sto per perdere il controllo ma per fortuna valeria si riprende e si allontana da me, - siamo pazze se ci scoprono il Maestro ci leva la pelle con la frusta, altro che le carezze che ti ha fatto il tuo Padrone !!

Prende il vassoio con le pizzette e torna rapidamente in salotto mentre mi affaccendo tra i fornelli con la testa che mi gira un po’

La cena si svolge tranquillamente con i due Maschi a tavola che parlano del torneo e dei prossimi impegni sportivi e noi che devotamente li serviamo rimanendo dietro di loro pronte alle loro esigenze. Mi fanno male i capezzoli nella morsa delle campanelline e il sedere comincia a darmi fastidio ma il tintinnio che faccio mentre mi muovo dalla cucina alla sala da pranzo mi preannuncia un dopo cena che mi da le vertigini…. valeria da parte sua è sempre più rossa nello sforzo di resistere alle stimolazioni della catenella che si muove seguendo i suoi movimenti, vedo che per lei è particolarmente gravoso sporgersi con una mano dietro la schiena a porgere il vino per riempire il bicchiere dei due Maschi, manovra che pur bevendo i due con moderazione, deve ripetere più e più volte…

Appesa, con le punte dei sandali che strusciano appena per terra, valeria è bellissima, tesa, il seno alto incatenato, il sollevarsi del petto che tira inevitabilmente la catenella, la pancia piattissima nel tentativo vano di contrastare lo sfregamento e la stimolazione del clitoride e dell’ano che questa trasmette, il maestro con la bacchetta di bambù che ho già ben conosciuto che si avvicina a lei sorridendo
-vediamo se sei capace di resistere senza gridare ai 20 colpi che Marco ha dato alla sua cagnetta…per ogni volta che griderai ti darò due colpi in più sui seni e poi Marco ne darà altrettanti alla sua cagnetta, vediamo se ti basta come incentivo….

Questo è il gioco del dopocena nella mansarda dove avevo subito nel pomeriggio il mio supplemento di educazione all’obbedienza e ricordando il dolore e il piacere che ne avevo ricevuto mi si è stretto lo stomaco dalla paura, mi si è anche bagnata di colpo la passerotta

valeria si è mostrata resistente e ben intenzionata a resistere ai duri colpi del suo maestro ed ho capito quanto dolce fosse stata la punizione impartitami dal mio Padrone
I colpi si susseguivano senza una cadenza ma tutti molto forti e precisi andando a disegnare splendidamente il sedere e della poveretta che si contorceva inarcandosi in un balletto estremamente sensuale ma alla fine ha ceduto e al 15 colpo ha cominciato a urlare e piangere reagendo debolmente fino alla fine dei rapidi colpi che sono seguiti.
-mi hai fatto fare una figura pessima e come promesso ti toccano 10 colpi sul seno che ti darà Marco che si deve allenare per la sua cagnetta
Oddio mi ero dimenticata che poi sarebbero toccati a me…. Ho cominciato a piangere ma uno sguardo di valeria che non esprimeva tutto questa paura mi ha un po’ tranquillizzata.

I colpi si susseguono cadenzati , lenti, con il mio Padrone che cerca di colpire secondo le indicazioni del suo Maestro
-lentamente senza furia prendi bene la mira sulla parte superiore del seno destro poi del sinistro poi a parte inferiore…. Bene così, non aver paura di colpire troppo forte, tieni il polso fermo, dai il colpo più secco …
Valeria ha il volto rigato di lacrime, non ha quasi più voce e ad ogni colpo trasale e si scuote tutta ma non so perché ho la sensazione che stia per godere.. forse perché le stimolazioni che si trasmettono lungo la catenella l’hanno fatta arrivare ad un punto di non ritorno; il respiro è diventato affannoso, la pelle lucide di sudore la tensione sulle braccia che fa strusciare la catenella all’interno della sua fica rorida .. l’ultimo colpo, forte e secco che le colpisce il capezzolo destro ed esplode in un grido roco di dolore e godimento..
Il Maestro scioglie il nodo della corda che la tiene sospesa e, ancora scossa dai tremiti del piacere e la pelle arrossata dai segni della frusta, la adagia al pavimento – TROIA RINGRAZIA IL MIO ALLIEVO PER IL PIACERE CHE TI HA DATO !! e lei con gli occhi appannati si avvicina carponi a mio Padrone, gli slaccia i pantaloni e tira fuori il suo cazzo svettante e turgido e lo imbocca. Incomincia a succhiarlo e ad andare sempre più in profondità nella sua gola fino ad arrivare a toccare la pancia del mio Padrone e trattenersi per diversi secondi… per poi ricominciare la sua danza con la sua belle testa e la sua splendida bocca … - antonella COSA ASPETTI NON VORRSI LASCIARLA FARE TUTTO DA SOLA !!! AIUTA LA TUA AMICA … - l’ordine arriva improvviso e inaspettato ma io, come un automa mi inginocchio e a quattro zampe li raggiungo sculettando, sapendo di dare uno spettacolo arrapante con il mio culo vestito del gioiello che mi aveva regalato e le mie lunghe gambe inguainate nelle autoreggenti velate e i tacchi rivolti vero l’alto quasi a minacciare il mio osservatore.
Mi avvicino volenterosa e comincio a contendere il maestoso cazzo di mio figlio a valeria imboccandolo e inghiottendolo quasi con foga per far vedere che non ero seconda a nessuno nel ricevere il cazzo del mio Padrone nella mia gola profonda…lei nel frattempo mi leccava il viso e si scambiavamo brevi slinguazzate scambiandoci i fili di bava che colavano copiosi… poi ha cominciato a scendere e a mordermi i capezzoli ancora con le campanelline attaccate, facendomi rabbrividire di dolore e di piacere e, mentre il cazzo del mio Padrone si ingrossava sempre di più facendomi presagire di essere quasi al limite, ha cominciato a leccarmi la fica e grilletto turgido desideroso di attenzioni. Dopo poco lui è vento copiosamente nella mia gola e il piacere simultaneamente mi ha travolto in uno spasimo che si è irradiato dalla mia fica alla schiena ai capezzoli e alla mia testa….
BRAVE ! UN GRAN BELLO SPETTACOLO ! – il Maestro ci ha riportato alla realtà con tono sprezzante e lo sguardo duro ORA TOCCA ALLA CAGNETTA ESSERE APPESA E RICEVERE LE ATTENZIONI DELLA VERGA !!- e cosi è stato e mi sono trovata legata per le mani, appesa alla trave del soffitto, come stamani a pranzo.

Per rendere la cosa più interessante il Maestro mi ha lasciato completamente penzolante e lasciato oscillare..- così sarà più difficile prendere la mira… caro allievo ma ti servirà per il coordinamento occhio-colpo, sarà un buon allenamento vedrai…!
Il mio Padrone sorridendo ha alzano la bacchetta e calcolando il tempo …..ssccccaaffff! , un segno rossastro attraverso il mio seno sinistro ha sottolineato la perfezione del colpo e poi … uno dopo l’altro a destra e sinistra i segni si sono succeduti paralleli e bene allineati, facendomi un male terribile ma rendendomi orgogliosa di mio figlio che dimostrava una così eccellente coordinazione su un bersaglio in movimento…
Le campanelline sui miei capezzoli e sul mio culo avevano risuonato per tutta la durata dell’”esercizio” e davvero avevano suonato come campane a festa sotto i colpi rapidi e implacabili del mio Padrone !! ero così fiera di lui che quando mi hanno fatto scendere sono corsa a gattoni a baciarli i piedi per la gioia
BRAVA CAGNETTA LECCA I PIEDI DEL TUO PADRONE E PORGI IL TUO CULO AL MIO MAESTRO CHE TI ONORERA’ DELLA SUA ATTENZIONE !
Il maestro si è levato i pantaloni aiutato da valeria e mi ha strusciato il suo cazzo caldo sulla mia fica vogliosa e colante e poi con un unico affondo è entrato dentro di me fino alla radice strappandomi un grido gutturale di piacere. Poi si è attaccato ai miei fianchi e ha cominciato a pompare dapprima lentamente e poi sempre più profondamente e velocemente… ho cominciato a godere e a strisciarmi con il viso e con le tette sui piedi di mio figlio, quasi a strapparmi le campanelle sulle sue gambe come una vera cagna in calore… non capivo più nulla !!
In qual momento mi sono sentita catapultare sul divano e il Maestro mi ha preso con le mani le caviglie e è di nuovo entrato con furia dentro di me cominciando a frugare con la sua lingua la mia bocca gorgogliante di piacere e poi mi ha cominciato a mordere i capezzoli tirandomi le mollette che tenevano le campanelline.. uno brivido elettrico si è irradiato dalla mia fica slabbrata dagli assalti poderosi di quel cazzo poderoso ed ho cominciato a gridare :- godooooo godooo sono la sua serva la sua puttana la sua schiava …..fottimi la fica, slabbramela, battimi a sangue quando vuoi per il Tuo piacere !!!
A quel punto ho sentito il Maestro schizzare il suo sperma caldo prima dentro di me e poi sulla mia pancia, il seno con fiotti densi e caldi e l’ho accolto con gioia indescrivibile. Erano due settimane che mi trattenevo per il divieto di godere che il mio Padrone mi aveva impartito e finalmente avevo trovato una soddisfazione perversa e dolorosa ma pazzescamente appagante, essere la schiava di mio figlio aveva infine i suoi aspetti positivi.
Già mio figlio, dov’era nel frattempo il mio Padrone? riemergendo dal limbo in cui ero finita sento il rumore familiare di un cazzo che entra e sbatte contro la pancia di una fortunata sotto l’incalzare dei colpi, metto a fuoco e vedo valeria a pecorina infilzata vigorosamente dal cazzo di mio figlio e subire i suoi attacchi gemendo rumorosamente mentre Lui attaccato alla catenella che la avvolgeva stimolava contemporaneamente mammelle,, fica e culo ! uno spettacolo selvaggio che mi ha causato un fitta di gelosia alla mia fica ancora pulsante.... in fondo ero io la sua cagna, la sua schiava fedele ed ero io che meritavo tutto quello che Lui stava facendo a lei .. ma in quel momento un grido gutturale ha accompagnato il godimento di valeria e gli schizzi di mio figlio prontamente raccolti dalla bocca vogliosa di quella splendida puttanella in calore.
BRAVO MIO ALLIEVO PREDILETTO, TI MERITI UN PREMIO, QUALE CULO VUOI PROFANARE STASERA ? QUELLO ALLENATO E ACCOGLIENTE DI valeria O QUELLO DELLA TUA SERVA antonella ?
A quel punto io mi sono lanciata ai suoi piedi e l’ho supplicato di prendermi con forza, con brutalità e violenza, di sfondare il mio culo di cagna, di slabbrare le mie mucose grinzose fino a farle sanguinare perché volevo dimostrarGli quanto lo adoravo e quanto ero disposta a fare per Lui per dimostragli la mia gratitudine per il suo interessamento verso la sua cagna e la mia totale dedizione.
Alle mie parole il suo cazzo ha rialzato la testa orgoglioso e minaccioso, pronto a fare scempio del mio buco fremente, che peraltro gli apparteneva totalmente.. che cagna vogliosa e masochista che ero diventata in pochi giorni, che cambiamento dalla distinta e rispettabile commercialista in carriera alla troia gocciolante di voglia che si trovava davanti mio figlio
PENSO CHE TI FARO’ TATUARE PERMANENTEMENTE LA SCRITTA “PROPRIETA’ DI PADRON MARCO” PERCHE’ CONTINUA AD ANDARE VIA DATO CHE SUDI COME UNA PUTTANA IN CALORE…OVVIAMENTE DOPO CHE AVRO’ SFONDATO IL TUO CULO E LO AVRO’ RESO UN BUCO ACCOGLIENTE ANCHE PER IL GRANDE CAZZO DEL MIO MAESTRO…
Le sue parole mi hanno stretto la bocca dello stomaco perché già mi immaginavo la difficoltà di spiegare le cosa a mio marito ma in quel momento mi sono resa conto che non mi importava nulla di lui, che non sarei mai tornata indietro, che sarei stata per sempre la sua troia personale, il suo buco, il suo svuota palle il suo cesso se avesse voluto e che bene mi sarebbe stato il tatuaggio che sanciva tutto questo..
Mi sono messa in ginocchio sul divano porgendo il mio miserabile culo all’attenzione del mio Padrone e con la gioia nel cuore mi sono strappata il plug che mi aveva inserito con tanta dolcezza valeria. Un grido e il mio buco era a Sua dispozione, Lui si è avvicinato col maestoso cazzo dritto e lo ha infilato nella mia indegna fica – BRAVO LUBRIFICALO ALTRIMENTI POTRESTI FARTI MALE ! ha convenuto il Maestro. Così giovane e già così responsabile ho pensato io con un indegno moto di orgoglio. Dopo due o tre pompate che mi hanno tolto il respiro, è uscito, ha appuntato il suo cazzo sul mio buco ancora un poco allargato e con un colpo secco è entrato poi è riuscito e subito dopo con un altro colpo è affondato fino a sbattere la sua pancia piatta e forte contro le mie chiappe martoriate… ho gridato forte e a lungo, fino a farmi mancare il respiro per il dolore dell’intrusione che mi aveva di sicuro lacerato le mucose ma poi, dopo due o tre affondi, il mio buco indegno si è abituato all’intrusione e ho cominciato a sentire un piacere perverso ed appagante salirmi dalla corona del culo violata dal mio Signore e una litania di ringraziamento ha cominciato ad uscirmi dalla bocca – grazie, grazie mio Signore , grazie di sfondarmi con tanta forza, di fare scempio delle mie mucose, di farmi sanguinare per darmi l’opportunità dimostrarti la mia devozione !! ! e di nuovo – sono la tua insignificante serva, la tua schiava per sempre, fino a che tu mi vorrai la tua puttana disposta a tutti i tuoi voleri …..

Ero felice ed al settimo cielo, accanto a noi il MAESTRO fotteva nel culo valeria col suo possente randello e la poverella squittiva e si dimenava e si lamentava sotto i colpi incalzanti che la scuotevano mentre le mano salda la teneva per i capelli con la testa all’indietro per meglio incalzarla con colpi poderosi… ad un certo punto le nostre grida si inseguivano forti ed orgogliose di compiacere i nostri PADRONI che quasi all’unisono hanno inondato i nostri budelli col loro sperma..io sono quasi svenuta dal godimento che mi è esploso in testa per la perversione di essere letteralmente inculata a sangue da mio figlio e sono caduta esanime sul divano.

Mi sono lentamente riavuta sentendo il fresco e l’umidità che mi stava dando sollievo alle mie intimità violate e aprendo gli occhi ho visto valeria che con la sua bocca stupenda si stava prendendo cura di me … -hai bisogno di un pò di cure per lenire i tuoi buchi provati da questi assalti mi ha detto guardandomi negli occhi con un aria da porcellina birichina sollevando la bocca dalla mia fica in fiamme—penso che anche tu hai bisogno di attenzioni e sollievo le ho risposto e mi sono trovata per la prima volta nella mia vita in un 69 perverso a leccare i buchi davanti e dietro della mia nuova amica.
Le assaporavo le piccole labbra, mordicchiavo il suo clitoride gonfio di voglia, infilavo la mia lingua nella sua vagina ancora allagata dallo sperma di mio figlio, succhiavo perversamente quello che usciva dal suo buco del culo ero davvero fuori di testa e nello stesso tempo pervasa da una dolcezza sensuale per quello che stava contraccambiano valeria con le mie mucose sanguinanti per la selvaggia profanazione che avevo implorato di ricevere e che mio figlio mi aveva inflitto con tutta la sua giovanile irruenza.
La sua lingua indugiava sulle mie mucose, infilandosi in ogni buco, con le sue dita entrava e usciva portando con se lo sperma del Maestro e quello del mio Padrone succhiandolo con avidità come se fosse una prelibatezza, poi passava al mio grilletto congestionato per lenire con la saliva le sua ipersensibilità non ottenendo altro che farmi inarcare per il godimento che stava montando di nuovo nel mio ventre
In quel momento una sferzata forte e inattesa sul culo già così martoriato mi ha stappato un grido di dolore risvegliandomi bruscamente dal mio nirvana - CAGNA IN CALORE NON OSARE VENIRE SENZA IL MIO PERMESSO !………
scritto il
2020-06-15
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