Un giorno come tanti altri

di
genere
zoofilia

Era un giorno come tanti altri, e come tale dopo il lavoro, mi recai alla fattoria di mio nonno dove vive da solo dopo la che la nonna ci ha lasciati. Quando arrivai, scoprii con mia sorpresa che non era un casa, il che era piuttosto strano: il nonno usciva piuttosto raramente dato che ci pensava mia madre a fare la spesa anche per lui, perciò pensavi fosse andato in paese. Avevo una copia delle chiavi di casa sua con me ( come al solito), per cui entrai e scoprii tramite un biglietto da lui lasciato che dalle 16 alle 19 e mezza circa sarebbe rimasto a giocare a carte con i suoi amici del circolo del paese. La notizia mi riempi di gioia, perché ciò significava che avevo un’altra ( tanto attesa) occasione per fottere e farmi fottere a mia volta da tutti i sui animali. Erano appena le 16 e 20, quindi avevo tutto il tempo del mondo: feci ambarabacicicocco per scegliere da chi iniziare. Il mio dito si fermò sui maiali. Il nonno aveva 3 scrofe e 1 solo porco maschio così decisi di iniziare con una delle scrofe: una di loro aveva partorito da poco per cui preferii non infastidirla, un’altra sembrava di pessimo umore quindi anche lei era esclusa, così ripiegai sull’ultima che aveva anche un piccolo punto in più a favore; era completamente ricoperta di fango e soprattutto di merda. Iniziai con lo strusciarle il cazzo addosso per godermi un po’ quella bella distesa di cacca che la ricopriva, poi le andai sul retro; ero indeciso fra figa e culo, poi notai che aveva il buco del culo pieno di feci, quindi iniziai dalla figa per potermi poi godere a pieno quel bel buchino sporco. Pompai come un demonio per 5 minuti, poi non resistetti più e glielo buttai in culo; bello caldo, stretto e soprattutto pieno di calda e cremosa merda. Affondai il cazzo in quella piacevole miscela liquida e iniziai a fare dentro fuori dentro fuori per 20 minuti buoni , poi sborrai come un toro dentro il suo bel culetto. Soddisfatto guardai l’ora : 16 e 40, avevo ancora molto tempo. Poi passai al porco: era ora di farsi fottere duro. Non appena mi misi a pecora davanti a lui, non perde tempo e me lo butto dentro senza pietà; sentivo il suo magnifico cazzo a trivella trapanarmi il culo finché non si bloccò e iniziò a sborrare prima normale sperma liquido, poi lo sperma gelatinoso. Mi riempi il buco del culo senza ritegno mentre mi ansimava vicino alla faccia con il suo fetido alito, poi si staccò e se ne andò in un angolino a dormire. Finito con i maiali , pensavo di fottermi qualche gallina, ma scartai l’idea, erano troppo piccole per i miei gusti, così passai ai cavalli. Il nonno aveva ben 10 cavalli: 5 stalloni e 5 giumente: come prima partii dalle femmine, questa volta era tutte disponibili a differenza delle scrofe, così scelsi Mariella, la cavalla più sudicia, dapprima dopo essermi procurato un panchetto per essere all’altezza del suo culo, iniziai a scoparla in figa godendo non poco, ma ad un certo punto alzò di scatto la coda, ed io sapevo che voleva dire: doveva cagare: così non persi tempo e glielo buttai in culo facendo assaggiare alla mia cappella un po’ di calda merda di cavallo. Purtroppo avevo già pompato a lungo la sua figa, quindi dopo poco sborrai, ma poco importava , tanto non avevo ancora finito. Adesso infatti toccava agli stalloni, stavolta scelsi, ovviamente, quello col cazzo più grosso è lungo, Piero, ma per farlo arrapare dovetti strusciare prima un fazzoletto sulla figa di una delle giumente, Per poi strusciarmelo sul buco del culo, in modo da fargli credere che fosse una figa. Terminati i preparativi entrai nel suo recinto, mi girai e mi misi a 90, sculettando come una battona per invitarlo a fottermi; d’altra parte, lui non perse tempo e iniziò ad incularmi a sangue facendomi godere come una puttana , tanto che dopo un po’ inizia a sborrare senza nemmeno toccarmi. Durò poco, forse 5 minuti , ma fu una goduria immensa. Mi inondò il culo con un mare di sborra, tanto che iniziò a sgorgarmi dal culo prima ancora che tirasse fuori la sua mazza. Quando finii erano appena le 19, quindi pensai, perché non fottermi davvero anche qualche gallina?
scritto il
2020-07-05
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