4 - Cuck a vita - Antonella e i nudisti
di
lizards
genere
tradimenti
Prima fidanzata, primo tradimento e subito capii che le donne che tradiscono mi piacciono di più. Da lì in poi ho convinto tutte le mie fidanzate a farlo.
Un meritato weekend di vacanza con Antonella, la mia ragazza, una bella ragazza bel viso capelli rossi, occhi verdi, spirito intraprendente, seno piccolo che garda il cielo da solo e un sorriso contagioso. E estate e andiamo nella sua città di mare, tante aspettative di divertimento e le proposte si accavallano però quasi pensare arriviamo e andiamo al primo stabilimento che ci capita.
Relax, fancazzo, sole, sdraio, mare, bagno, scherziamo e giochiamo poi, alla sera, party e musica sempre lì, bel giro di ragazzi che se la mangiano con gli occhi e ci provano con lei che ama le avances e le attenzioni. Bel giro di ragazze per la gioia anche dei miei occhi, poi sul tardi ce ne andiamo a dormire dai suoi, bisogna fare piano per non disturbarli però… e quindi non si può scopare. Ci tocca ingoiare la nostra eccitazione che è bella forte, ma siamo anche stanchi, però restiamo un poco a scherzare sottovoce “Ti ho vista sai? Che ti strusciavi su quel ragazzone tutto denti e capelli, e magari strusciando tigli avrai anche misurato il cazzo” – “Ma cosa dici? Era un lento e il lento si balla così… certo, non ha mancato di farmi sentire che era ben dotato, ma in fondo era un bel ragazzo” – “Ah eri già bella che pronta a farmi le corna, eh?” – “Amore… i candidati non sarebbero mancati, hai rischiato di più col biondino aveva uno sguardo e un modo che mi faceva sesso… ma poi parli tu che avevi gli occhi piantati nel culo di ogni squinzia che ti venisse a sculettarti davanti, scommetto che ti sei sborrato nei pantaloni” – “no, ma ho rotto l’elastico degli slip” ridacchiammo ancora un po’.
La mattina dopo ce la prendemmo comoda e pranzammo insieme ai suoi, poi si fa una puntata pomeridiana al mare prima del rientro. Per strada mi viene un’idea, “senti, ma non c’è una spiaggia libera, così non buttiamo altri soldi… magari nudista, così tu puoi fare bird watching…” – “certo che c’è, ci andavo sempre da sbarba è appena un poco più lontana… ma che vuol dire bird watching?” – “vuol dire che ti rifai gli occhi guardando gli uccelli” sghignazza “andiamo a vedere se sono passerotti o condor!”
Arriviamo e ci incamminiamo, rigorosamente nudi nati, sulla bella spiaggia incolta in un misto di dune sparse e scogli, cosa che da modo di non essere del tutto in vista dal bagnasciuga dove c’è qualche passeggiatore che butta l’occhio alle coppiette fra le dune, tutto normale, tutto tranquillo.
Dopo qualche centinaio di metri troviamo il nostro posto, stendiamo i teli e ci sdraiamo “Allora? Erano condor o passerotti?” – “poca roba, avrò visto al massimo un rondone… e tu?” – “sei di gran lunga la regina della spiaggia: bellissima, eccitante e troia” sghignazza “oh, ma quanti complimenti… e l’ultimo è il più gradito” – “l’ultimo è il più meritato”
Sghignazziamo ancora un po’ dandoci battute piccanti, siamo sempre più eccitati, ci sta una mega scopata, quando a lei scappa “ecco, quello è un condor!” mi giro e vedo sul bagnasciuga un uomo abbronzatissimo, sulla cinquantina, magrolino, un metro e settanta scarso ma con un cazzo che da moscio gli arriva a metà coscia “Apri le gambe, amore, fagli vedere che bel boschetto rosso hai sulla figa, magari viene a domandarti se è rosso naturale” lei lentamente ubbidisce sorridendo maliziosa e senza distogliere lo sguardo dal cazzone moscio.
Il tipo non perde tempo percorre velocemente la ventina di metri che ci separano, ma non per chiederle del suo splendido boschetto, le chiede invece una sigaretta, lei da seduta gli sorride e gli passa il pacchetto, lui se ne accende una e ne offre anche a lei e gliela accende, stiamo ridendo tutti. Lui accendendole la sigaretta ha procurato, piegandosi su di lei, di strusciarle il cazzone moscio sulla spalla e anche ora è lì, appoggiato alla spalla di Antonella e lui, rialzandosi un poco lo lascia penzolare incredibilmente moscio a pochi centimetri dal suo viso.
Lei gli sorride da sotto “che bello che è” e sempre guardandolo negli occhi sorridendo strofina la guancia sul cazzo poi sposta lo sguardo e gli stampa un bacio sulla cappella guardando me negli occhi “Vuoi farci un giro?” le chiedo, anche lui mi guarda sorridendo pregustando una bella scopata. Antonella intanto ha preso a fare leccarello e a ciucciare la cappella, ogni tanto si interrompe per dare un tiro alla sigaretta, sbocchina sorridendo contenta alternando lo sguardo da me a lui. Pian piano il cazzo si intosta è ben oltre i 25 centimetri di un bel diametro e, quando ha raggiunto il grado giusto di durezza, Antonella esclama tutta felice e eccitata “ma è un monumento!” ma quasi non riesce a finire la frase perche lui ha preso a scoparla in bocca. Più che la cappellona turgida e viola, però, lei non riesce a prendere, ma se la ciuccia di gusto che un vero spettacolo, io mi sego.
Ma lei si ferma e sempre sorridendo lo fa sdraiare, gli sputa sulla cappella, gli monta sopra, impugna il cazzone e se lo punta nella figa incominciando a farselo accomodare dentro prende ad andare su e giù prima prudentemente e poi mugolando se lo fa arrivare sempre più su. Dopo poco se lo sta chiavando da esperta cavallerizza e il cazzo scompare tutto nella sua fighetta santa. Anzi, oramai ex fighetta, perché si vede bene che il cazzone la slarga dolcemente e lei si lascia slargare volentieri, anzi, ne cerca di più, ora si sbattono con dei bei colpi e lei in breve gode il suo primo orgasmo… eccome se se lo gode quel bel cazzone. E’ un orgasmo squassante che lei non domina, è in delirio e lui ne approfitta per sbattersela gusto da sotto finchè non prende a sborrarle dentro procurandole un immediato secondo orgasmo. Antonella non ci ha nemmeno pensato a dirgli di non sborrale nella figa e lui non ci ha pensato un momento a svuotarsi i coglioni nella sua figa grugnendo di soddisfazione mentre lei lo incitava a dargliene ancora.
Io sono felicissimo.
E eccitatissimo anche, ho il cazzo durissimo, lei è sdraiata sul telo a gambe aperte, io ne approfitto subito infilarmi nella sua figa “sì, amore, scopami, voglio anche te” è una sensazione meravigliosa scopare quella figa ben slargata lubrificata da sborra e miele, ma poi lei sghignazza “Amore… non ti sento” lui è in ginocchio vicino a lei, sta fumando e guardandola fa “che bella troia, me la sono proprio goduta, non prendertela per le corna, prima o poi doveva fartele… è troppo figa, il cazzo le piace troppo… ma forse chissà quante te ne avrà già messe… e giustamente anche” lei gli sorride e fa “te ne intendi di troie tu, eh?” a questo punto realizzo che forse tutta una serie di cose che non mi tornavano erano suoi cornini, ma non mi dispiace, anzi, mentre la scopo le dico “smettila di dire cazzate e ciuccia quella bella cappella” lei ubbidisce volentieri e impugnato il cazzo moscio incomincia a ciucciarglielo. Lui insiste “brava… si vedeva da lontano che eri una gran pompinara, sono andato a colpo sicuro, che ciuccia cazzi…”, lei sorride e ubbidiente ciuccia facendo un rumore eccitante “Brava, amore, sei uno spettacolo meraviglioso”
E mentre mi scopo il figone largo e pieno di sborra il suo lavoro di bocca comincia a dare i suoi frutti, il cazzone torna turgido e duro e lui prende a scoparla in bocca. A quel punto dico “E no, la tua figa merita di prenderlo ancora quel cazzone” lei ride “sì, ne voglio ancora, grazie di cuore, amore” e si mette di pecora mentre io e il cazzone ci scambiamo di posto. Questa volta il cazzone entrò tutto in un sol colpo e prese a sbattersela mentre lei, gemendo, quasi sembra dimenticarsi di avere il mio cazzo in bocca “la spiaggia nudista paga sempre, questa settimana mi sono scopato altre sei troie, una al giorno” lei gli risponde ridendo “mettendo in mostra il tuo bell’uccello non ti sarà difficile convincere le troie…”ansima e ride “… ma io mi son fatta troia per te… non lo avevo mai tradito il mio uomo…” geme dal piacere e ride ancora “ma perché vuoi farmi diventare gelosa del tuo cazzo prima ancora che tu abbia finito di scoparmi per bene…?” ride lui ora “onorato di averti fatto diventare troia e averti fatto fare le prime corna” ridono insieme mentre lui la sbatte inesorabilmente “però le altre non sono state capaci di farmi fare la doppia, tu sei troia dentro e queste corna mi sa che non saranno le ultime…” stavolta ridiamo tutti e tre, io mi sego e le strofino la cappella sulle labbra mentre il cazzone fa i suoi comodi nella figa della mia donna che mugola dal piacere.
E finalmente, con un crescendo di gemiti, lui esplode la sua seconda sborrata nella sua ex fighetta, mentre gode in un orgasmo lungo e intenso.
Poi anch’io le sborro in bocca e lei ciuccia tutto con avidità e lui si fa pulire il cazzo dalle sue labbra, ci scambiamo i telefoni e saluti.
Più tardi, in auto, Antonella mi accarezza la testa e ridendo fa “tranquillo, amore, le corna non si vedono” – “… se guardano me, amore, ma se guardano te si vede benissimo quanto sei troia”
Un meritato weekend di vacanza con Antonella, la mia ragazza, una bella ragazza bel viso capelli rossi, occhi verdi, spirito intraprendente, seno piccolo che garda il cielo da solo e un sorriso contagioso. E estate e andiamo nella sua città di mare, tante aspettative di divertimento e le proposte si accavallano però quasi pensare arriviamo e andiamo al primo stabilimento che ci capita.
Relax, fancazzo, sole, sdraio, mare, bagno, scherziamo e giochiamo poi, alla sera, party e musica sempre lì, bel giro di ragazzi che se la mangiano con gli occhi e ci provano con lei che ama le avances e le attenzioni. Bel giro di ragazze per la gioia anche dei miei occhi, poi sul tardi ce ne andiamo a dormire dai suoi, bisogna fare piano per non disturbarli però… e quindi non si può scopare. Ci tocca ingoiare la nostra eccitazione che è bella forte, ma siamo anche stanchi, però restiamo un poco a scherzare sottovoce “Ti ho vista sai? Che ti strusciavi su quel ragazzone tutto denti e capelli, e magari strusciando tigli avrai anche misurato il cazzo” – “Ma cosa dici? Era un lento e il lento si balla così… certo, non ha mancato di farmi sentire che era ben dotato, ma in fondo era un bel ragazzo” – “Ah eri già bella che pronta a farmi le corna, eh?” – “Amore… i candidati non sarebbero mancati, hai rischiato di più col biondino aveva uno sguardo e un modo che mi faceva sesso… ma poi parli tu che avevi gli occhi piantati nel culo di ogni squinzia che ti venisse a sculettarti davanti, scommetto che ti sei sborrato nei pantaloni” – “no, ma ho rotto l’elastico degli slip” ridacchiammo ancora un po’.
La mattina dopo ce la prendemmo comoda e pranzammo insieme ai suoi, poi si fa una puntata pomeridiana al mare prima del rientro. Per strada mi viene un’idea, “senti, ma non c’è una spiaggia libera, così non buttiamo altri soldi… magari nudista, così tu puoi fare bird watching…” – “certo che c’è, ci andavo sempre da sbarba è appena un poco più lontana… ma che vuol dire bird watching?” – “vuol dire che ti rifai gli occhi guardando gli uccelli” sghignazza “andiamo a vedere se sono passerotti o condor!”
Arriviamo e ci incamminiamo, rigorosamente nudi nati, sulla bella spiaggia incolta in un misto di dune sparse e scogli, cosa che da modo di non essere del tutto in vista dal bagnasciuga dove c’è qualche passeggiatore che butta l’occhio alle coppiette fra le dune, tutto normale, tutto tranquillo.
Dopo qualche centinaio di metri troviamo il nostro posto, stendiamo i teli e ci sdraiamo “Allora? Erano condor o passerotti?” – “poca roba, avrò visto al massimo un rondone… e tu?” – “sei di gran lunga la regina della spiaggia: bellissima, eccitante e troia” sghignazza “oh, ma quanti complimenti… e l’ultimo è il più gradito” – “l’ultimo è il più meritato”
Sghignazziamo ancora un po’ dandoci battute piccanti, siamo sempre più eccitati, ci sta una mega scopata, quando a lei scappa “ecco, quello è un condor!” mi giro e vedo sul bagnasciuga un uomo abbronzatissimo, sulla cinquantina, magrolino, un metro e settanta scarso ma con un cazzo che da moscio gli arriva a metà coscia “Apri le gambe, amore, fagli vedere che bel boschetto rosso hai sulla figa, magari viene a domandarti se è rosso naturale” lei lentamente ubbidisce sorridendo maliziosa e senza distogliere lo sguardo dal cazzone moscio.
Il tipo non perde tempo percorre velocemente la ventina di metri che ci separano, ma non per chiederle del suo splendido boschetto, le chiede invece una sigaretta, lei da seduta gli sorride e gli passa il pacchetto, lui se ne accende una e ne offre anche a lei e gliela accende, stiamo ridendo tutti. Lui accendendole la sigaretta ha procurato, piegandosi su di lei, di strusciarle il cazzone moscio sulla spalla e anche ora è lì, appoggiato alla spalla di Antonella e lui, rialzandosi un poco lo lascia penzolare incredibilmente moscio a pochi centimetri dal suo viso.
Lei gli sorride da sotto “che bello che è” e sempre guardandolo negli occhi sorridendo strofina la guancia sul cazzo poi sposta lo sguardo e gli stampa un bacio sulla cappella guardando me negli occhi “Vuoi farci un giro?” le chiedo, anche lui mi guarda sorridendo pregustando una bella scopata. Antonella intanto ha preso a fare leccarello e a ciucciare la cappella, ogni tanto si interrompe per dare un tiro alla sigaretta, sbocchina sorridendo contenta alternando lo sguardo da me a lui. Pian piano il cazzo si intosta è ben oltre i 25 centimetri di un bel diametro e, quando ha raggiunto il grado giusto di durezza, Antonella esclama tutta felice e eccitata “ma è un monumento!” ma quasi non riesce a finire la frase perche lui ha preso a scoparla in bocca. Più che la cappellona turgida e viola, però, lei non riesce a prendere, ma se la ciuccia di gusto che un vero spettacolo, io mi sego.
Ma lei si ferma e sempre sorridendo lo fa sdraiare, gli sputa sulla cappella, gli monta sopra, impugna il cazzone e se lo punta nella figa incominciando a farselo accomodare dentro prende ad andare su e giù prima prudentemente e poi mugolando se lo fa arrivare sempre più su. Dopo poco se lo sta chiavando da esperta cavallerizza e il cazzo scompare tutto nella sua fighetta santa. Anzi, oramai ex fighetta, perché si vede bene che il cazzone la slarga dolcemente e lei si lascia slargare volentieri, anzi, ne cerca di più, ora si sbattono con dei bei colpi e lei in breve gode il suo primo orgasmo… eccome se se lo gode quel bel cazzone. E’ un orgasmo squassante che lei non domina, è in delirio e lui ne approfitta per sbattersela gusto da sotto finchè non prende a sborrarle dentro procurandole un immediato secondo orgasmo. Antonella non ci ha nemmeno pensato a dirgli di non sborrale nella figa e lui non ci ha pensato un momento a svuotarsi i coglioni nella sua figa grugnendo di soddisfazione mentre lei lo incitava a dargliene ancora.
Io sono felicissimo.
E eccitatissimo anche, ho il cazzo durissimo, lei è sdraiata sul telo a gambe aperte, io ne approfitto subito infilarmi nella sua figa “sì, amore, scopami, voglio anche te” è una sensazione meravigliosa scopare quella figa ben slargata lubrificata da sborra e miele, ma poi lei sghignazza “Amore… non ti sento” lui è in ginocchio vicino a lei, sta fumando e guardandola fa “che bella troia, me la sono proprio goduta, non prendertela per le corna, prima o poi doveva fartele… è troppo figa, il cazzo le piace troppo… ma forse chissà quante te ne avrà già messe… e giustamente anche” lei gli sorride e fa “te ne intendi di troie tu, eh?” a questo punto realizzo che forse tutta una serie di cose che non mi tornavano erano suoi cornini, ma non mi dispiace, anzi, mentre la scopo le dico “smettila di dire cazzate e ciuccia quella bella cappella” lei ubbidisce volentieri e impugnato il cazzo moscio incomincia a ciucciarglielo. Lui insiste “brava… si vedeva da lontano che eri una gran pompinara, sono andato a colpo sicuro, che ciuccia cazzi…”, lei sorride e ubbidiente ciuccia facendo un rumore eccitante “Brava, amore, sei uno spettacolo meraviglioso”
E mentre mi scopo il figone largo e pieno di sborra il suo lavoro di bocca comincia a dare i suoi frutti, il cazzone torna turgido e duro e lui prende a scoparla in bocca. A quel punto dico “E no, la tua figa merita di prenderlo ancora quel cazzone” lei ride “sì, ne voglio ancora, grazie di cuore, amore” e si mette di pecora mentre io e il cazzone ci scambiamo di posto. Questa volta il cazzone entrò tutto in un sol colpo e prese a sbattersela mentre lei, gemendo, quasi sembra dimenticarsi di avere il mio cazzo in bocca “la spiaggia nudista paga sempre, questa settimana mi sono scopato altre sei troie, una al giorno” lei gli risponde ridendo “mettendo in mostra il tuo bell’uccello non ti sarà difficile convincere le troie…”ansima e ride “… ma io mi son fatta troia per te… non lo avevo mai tradito il mio uomo…” geme dal piacere e ride ancora “ma perché vuoi farmi diventare gelosa del tuo cazzo prima ancora che tu abbia finito di scoparmi per bene…?” ride lui ora “onorato di averti fatto diventare troia e averti fatto fare le prime corna” ridono insieme mentre lui la sbatte inesorabilmente “però le altre non sono state capaci di farmi fare la doppia, tu sei troia dentro e queste corna mi sa che non saranno le ultime…” stavolta ridiamo tutti e tre, io mi sego e le strofino la cappella sulle labbra mentre il cazzone fa i suoi comodi nella figa della mia donna che mugola dal piacere.
E finalmente, con un crescendo di gemiti, lui esplode la sua seconda sborrata nella sua ex fighetta, mentre gode in un orgasmo lungo e intenso.
Poi anch’io le sborro in bocca e lei ciuccia tutto con avidità e lui si fa pulire il cazzo dalle sue labbra, ci scambiamo i telefoni e saluti.
Più tardi, in auto, Antonella mi accarezza la testa e ridendo fa “tranquillo, amore, le corna non si vedono” – “… se guardano me, amore, ma se guardano te si vede benissimo quanto sei troia”
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