Zia Alessia

di
genere
incesti

Ciao, mi chiamo Alessandro e ho 21 anni. Sin da piccolo ho sempre avuto una strana ossessione, che nel corso degli anni ha reso la mia vita in famiglia un po' difficile, ovvero i piedi di mia zia. Premetto che non sono un feticista, anzi, mi fanno quasi ribrezzo i piedi di qualsiasi altra donna, ma non so per quale strana ragione, i piedi di mia zia mi fanno letteralmente impazzire. Forse questa mia "passione" è nata per un gioco che mia zia mi faceva fare quando ero piccolo. Da bambino trovavo i piedi molto buffi e mia zia per farmi divertire mi faceva toccare i suoi piedi. Questo piccolo gioco è andato avanti per qualche anno, fino a quando sono diventato troppo grande per continuare. E qui sono insorti i primi problemi. Ogni singola volta che vedevo mia zia, l'unico mio pensiero era trovare una scusa per toccarle i piedi, per sfiorarglieli, ma tutto ciò non era semplice. La situazione si aggravava in estate, quando mia zia trascorreva con noi sia il mese di luglio che di agosto. Questa convivenza era per me un'agonia. Vedere mia zia continuamente in scarpe aperte mi eccitava costantemente. Proprio nell'estate dei miei 16 anni ho iniziato ad avvertire le prime pulsioni sessuali, a capire che non mi bastava più sfiorarglieli in quelle rare occasioni, io li volevo baciare, leccare, mettere il mio cazzo tra le sue dita. Ho iniziato, quindi, a comportarmi sempre più in modo audace e a tratti sfrontato. Ogni qual volta lei si sdraiasse sul letto per riposare, io mi sdraiavo accanto a lei mettendomi ai piedi del letto e facevo finta di addormentarmi. Appena notavo chi mia zia stava dormendo, sapendo che ha un sonno molto molto pesante a causa di alcuni farmaci che prende per dormire, cominciava per me il divertimento. Per i primi giorni mi sono limitato a toccarle i piedi, ma con il passare del tempo non mi bastava più. Ho iniziato a baciarli e a leccarli e, notando che lei non si svegliava, addirittura a succhiarle le dita dei piedi. Tutto ciò è andato avanti per qualche estate. La mia perversione però cresceva con il tempo e 3 anni dopo, quando avevo 19 anni, mi sono spinto oltre. Ho iniziato usare i suoi piedi per segarmi. Le infilavo il cazzo tra i due piedini e le venivo sulle piante dei piedi, per poi ripulirla con delle salviettine. Tutto cambiò, fortunatamente in meglio, a marzo di quest'anno. Il lockdown ha portato mia zia, che aveva divorziato da poco, a stare a casa mia per quel periodo. Casa mia è grande, ma non abbiamo una stanza degli ospiti, quindi essendo l'unico tra i miei fratelli ad avere un letto matrimoniale, mia zia è stata costretta a dormire con me per questi mesi. La situazione per me era quasi insostenibile. Ero perennemente eccitato, non riuscivo quasi a dormire con lei accanto e dovevo farmi 2 seghe al giorno, oltre a quelle che mi facevo usando i piedi di mia zia. Mia zia è una bellissima donna di 40 anni, con un corpo mozzafiato, una quinta di seno soda e un culo che farebbe invidia a qualsiasi 20enne. Non la guardavo più con gli stessi occhi, non guardavo più i suoi piedi, ora il mio desiderio era un'altro: scoparmela per bene. Di notte non cercavo più i suoi piedini, ma ho iniziato a palparle le tette, a strusciarle il cazzo sul culo, fino ad usare le sue mani per delle maestose seghe. Più passava il tempo, più notavo dei cambiamenti in mia zia. Era sempre più sorridente, si vestiva più provocante e faceva delle battutine non da lei. A giugno con la scusa del primo caldo mi aveva chiesto se per me fosse un problema se lei avesse dormito in reggiseno e mutandine. Colsi l'occasione al volo.
La prima notte con mia zia in intimo, devo ammetterlo, non è stata per nulla facile. Vedere quel culo così perfetto con solo quel minuscolo perizoma che lo copriva, mi eccitava tremendamente. Per non parlare di quelle tettone enormi che mettevano in seria difficoltà quel reggiseno che lasciava intravedere un capezzolo turgido da prendere a morsi e succhiare avidamente. Mi avvicinai a lei, con il cazzo che stava per esplodere e glielo appoggiai sul culo. Non mi bastava. Preso dall'eccitazione posizionai il mio cazzo tra le sue chiappe sode e avvolgenti e cominciai a segarmi con il culo di mia zia, la mia adorata zia. Fiotti di sperma le inondavano il culo, macchiandole quel risicatissimo perizoma di bianco, macchie che non riuscii a levare. Temevo che mia zia se ne accorgesse l'indomani, ma l'eccitazione era troppa, dunque mi addormentai palpandole quel maestoso seno. Sapevo di aver oltrepassato il limite, ma mi mancava ancora una cosa da fare: violare la bocca di mia zia. Un pompino era tutto ciò che volevo. Come al solito attesi che mia zia si addormentasse, ma stavolta il tutto era più pericoloso. Il rischio che mia zia si svegliasse mentre le infilavo il cazzo in bocca era molto alto. Però a questo punto nulla mi spaventava più, l'eccitazione era troppa per ragionare lucidamente. Così mi alzai dal letto e andai dal suo lato. Testai la situazione prima sfiorandole le labbra e poi infilandole un dito in bocca. Sembrava assopita come al solito, dunque proseguì. Presi il mio cazzo e glielo passai sulle sue labbra carnose, le aprì la bocca e glielo infilai dentro. Ero al settimo cielo. Sentire quella calda lingua sul glande fu una sensazione indescrivibile. Inizia a usare la sua bocca come se fosse una vagina, i miei colpi diventarono sempre più forti, fino ad inondarle la bocca e la faccia di sperma caldo. Non contento decisi di osare ancor di più il giorno dopo, ormai non avevo più freni inibitori. Volevo raggiungere l'ultima parte rimasta tabù, la figa. Volevo toccarla, baciarla, leccarla, penetrarla dolcemente. Arrivò la sera e il rituale iniziò come al solito. Stavolta mi posizionai tra le sue cosce e iniziai a massaggiarle la figa da sopra le mutandine. Notai qualcosa di strano però, mia zia era leggermente irrequieta e faceva dei versetti strani. Diedi la colpa al fatto che si fosse messa a letto molto nervosa a causa di una discussione avvenuta poco prima con l'ex marito, dunque non diedi molto peso a questi segni e continuai. Le scostai le mutandine e vidi il paradiso. Una figa perfetta, rasata come quella di una pornostar. Non capivo più nulla ormai e preso dall'eccitazione del momento mi ci fiondai con la lingua, senza pensare a fare piano per non svegliarla. La leccavo come non ci fosse un domani, la penetravo con la lingua e con le dita. Ad un certo punto però senti le mani di mia zia spingere la mia testa tra le sue cosce, gemeva e si muoveva. Che stesse sognando? Si era accorta di me? Alzai lo sguardo e la vidi. Mi guardava ridendo e con un'espressione che non le avevo mai vista. Era lussuriosa, si mordeva il labbro e stringeva le sue tette. Rimasi esterrefatto, ma lei sembrava quasi stupita dal fatto che mi fossi fermato e mi disse le parole che non mi sarei mai aspettato:"finalmente Alessandro!". Sapeva ogni cosa, lo aveva sempre saputo. Sapeva delle mie seghe con i suoi piedi, sapeva che avevo usato il suo culo e la sua bocca. Ora aspettava solo questo. A quelle parole non ci vidi più. Mi fiondai su di lei, baciandola avidamente. La sua lingua danzava con la mia. Le tolsi il reggiseno e mi immersi in quei seni. Li mordevo, succhiavo ,come avevo sempre sognato. Presi il mio cazzo e lo posizionai tra le sue tette che lei stringeva. La mia cappella le sfiorava le labbra. Prese in mano lei la situazione. Mi mise la sua figa in faccia e lei prese il mio cazzo in bocca. 69 da pornostar. Succhiava con una maestria unica, come solo chi ha una voglia di cazzo immane può fare. Volevo ora il mio footjob, ciò che avevo da sempre desiderato. Presi il mio cazzo e lo misi tra i suoi piedi. Andavano su e giù, ruotavano e le sue dita mi stuzzicavano la cappella. Una vera maestra mia zia, si vedeva che lo aveva già fatto. Mancava solo una cosa. Ripresi il comando, le allargai le gambe e senza alcuna delicatezza le infilai il cazzo nella figa. Iniziai a spingere, le sue tette ballavano sotto ai colpi della mia verga. Gemeva, urlava, ormai non si tratteneva più. La girai, si mise a pecorina. Volevo il pacchetto completo. Sputai sul suo buco del culo, glielo leccai per bene e gli appoggiai la mia cappella. Fece un po' di resistenza, non voleva, non aveva mai fatto l'anale. Ma a quel punto a me non importava più nulla. La impalai, urlava dal dolore che presto si tramutò in eccitazione. Stavo per venire. La feci inginocchiare, glielo misi in bocca e sborrai come non avevo mai fatto prima. Ingoiò tutto e mi ripulì il cazzo, leccandomi dallo scroto in sù, solleticandomi il glande con la punta della lingua. Da quel giorno in poi la nostra convivenza è un sogno. Ogni sera scopiamo come due amanti. Ma la storia continua...
scritto il
2020-08-13
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