Il guardaroba a tre....
di
Parole di piacere
genere
trio
Le luci soffuse del ristorante creavano un'atmosfera intima, quasi sospesa. Sara e Marco erano seduti l'uno di fronte all'altra, ma i loro sguardi si incrociavano con una scintilla che andava oltre la semplice conversazione. Era una di quelle serate in cui la complicità di anni di matrimonio si trasformava in un'attrazione palpabile, un desiderio silenzioso che vibrava nell'aria tra loro.
Mentre il cameriere portava i loro piatti, le loro mani si sfiorarono sotto il tavolo, una scarica elettrica che fece accelerare i loro battiti. Le parole si fecero rade, sostituite da occhiate intense e sorrisi complici. Il profumo del cibo si mescolava a un'eccitazione crescente, un'urgenza improvvisa che li travolse.
Senza bisogno di parole, si intesero. Un'occhiata a un angolo defilato del locale, un piccolo gesto impercettibile. Si alzarono quasi simultaneamente, con la scusa di andare in bagno. Invece, si diressero verso una porta discreta che Sara aveva notato prima, un cartello poco illuminato indicava "Guardaroba".
Entrarono nel piccolo spazio angusto, il profumo di detersivo e di tessuti appesi nell'aria. La porta si chiuse dolcemente alle loro spalle, isolandoli dal brusio del ristorante. L'oscurità era quasi completa, interrotta solo da un flebile raggio di luce che filtrava da sotto la porta.
Si strinsero l'uno all'altra, i corpi che si cercavano con un'avidità repressa. Le mani di Marco scivolarono lungo la schiena di Sara, sentendo il brivido che la percorse. Le labbra si incontrarono in un bacio appassionato, un assaggio del desiderio che li consumava. Presto le loro mani iniziarono a esplorarsi con crescente audacia, i sussurri eccitati che riempivano il piccolo spazio.
All'improvviso, la porta si aprì con un leggero cigolio. Nella penombra apparve la figura di un cameriere, un giovane con un'espressione sorpresa e un po' imbarazzata sul volto. Aveva bussato leggermente, senza ricevere risposta, e pensando che fosse vuoto era entrato per riporre alcuni oggetti.
La scena che gli si presentò lo lasciò interdetto per un istante. Sara e Marco erano abbracciati, i vestiti leggermente scomposti, le loro mani intente a darsi piacere. Un silenzio teso riempì l'aria, rotto solo dai loro respiri accelerati.
Poi, un'ombra di un sorriso increspò le labbra del cameriere. Invece di scusarsi e ritirarsi immediatamente, chiuse lentamente la porta alle sue spalle. I suoi occhi saettarono tra Sara e Marco, un misto di curiosità e desiderio che si accendeva nel suo sguardo.
Marco e Sara si guardarono, un'incredulità mista a una strana eccitazione dipinta sui loro volti. Il cameriere fece un passo avanti, la sua voce un sussurro appena udibile. "Scusatemi... non volevo interrompere." Poi, con un gesto inaspettato, si sfilò il grembiule, posandolo su una pila di cappotti. "Posso... posso unirmi a voi?"
L'atmosfera nel piccolo guardaroba si fece elettrica, carica di una tensione nuova e inaspettata. Sara e Marco si scambiarono un'occhiata interrogativa, un tacito consenso che sembrava aleggiare tra loro. Il confine tra l'intimità di coppia e un'eccitante trasgressione si fece labile, aprendo le porte a un'esperienza inattesa e proibita.
L'esitazione di Sara durò solo un istante, dissolvendosi nel calore del momento e nella scintilla di audacia che le accendeva gli occhi. Marco le strinse leggermente la mano, un sorriso incoraggiante sulle labbra. "Perché no?" sussurrò, la sua voce roca per l'eccitazione.
Un velo di sorpresa e crescente desiderio si dipinse sul volto del cameriere. Si avvicinò timidamente a Sara, i suoi occhi scuri che la scrutavano con un'intensità inaspettata. Lei gli sorrise, un invito silenzioso che ruppe l'ultima barriera di incertezza.
Il primo bacio fu cauto, labbra che si sfioravano con una dolcezza inattesa. Poi, l'intensità crebbe rapidamente, le lingue che si intrecciavano in una danza umida e sensuale. Sara sentì un brivido percorrerle la schiena, un misto di nervosismo e un'eccitazione che non provava da tempo.
Marco si fece più vicino, le sue mani che le accarezzavano i fianchi con gesti possessivi. Il cameriere si staccò dalle labbra di Sara, i suoi occhi ora pieni di un desiderio ardente. Le baciò il collo, la spalla, scendendo sempre più in basso mentre le sue mani si facevano più audaci.
Il piccolo guardaroba si trasformò in un'alcova segreta di piacere proibito. I corpi si strinsero, i sussurri e i gemiti si mescolavano in un crescendo di sensualità. Le mani si muovevano con urgenza, esplorando ogni curva, ogni anfratto.
Sara si ritrovò al centro di un turbine di sensazioni nuove ed eccitanti. Le carezze di Marco, familiari eppure cariche di una nuova intensità, si univano alle attenzioni del cameriere, un tocco fresco e inaspettato che la portava oltre i confini della sua normale esperienza.
Non ci furono parole, solo gemiti soffocati e respiri affannosi. Il contatto fisico divenne l'unico linguaggio, un dialogo intenso e primordiale. Sara si abbandonò al piacere, il corpo che rispondeva con abbandono alle stimolazioni che la travolgevano.
Le mani del cameriere la sollevarono, le sue gambe che si strinsero attorno alla sua vita. Il suo corpo si mosse contro di lei con un ritmo crescente, mentre le labbra di Marco la raggiungevano, baciandola con passione. Sara si sentì ondeggiare, un'ebbrezza che la trasportava sempre più lontano.
Il piccolo spazio del guardaroba pulsava di un'energia selvaggia e liberatoria. Tre corpi intrecciati in un unico desiderio, un momento rubato che infrangeva le regole e liberava le fantasie più nascoste. Il confine tra l'inaspettato e l'inevitabile si era dissolto, lasciando spazio solo al piacere intenso e condiviso.
Mentre il cameriere portava i loro piatti, le loro mani si sfiorarono sotto il tavolo, una scarica elettrica che fece accelerare i loro battiti. Le parole si fecero rade, sostituite da occhiate intense e sorrisi complici. Il profumo del cibo si mescolava a un'eccitazione crescente, un'urgenza improvvisa che li travolse.
Senza bisogno di parole, si intesero. Un'occhiata a un angolo defilato del locale, un piccolo gesto impercettibile. Si alzarono quasi simultaneamente, con la scusa di andare in bagno. Invece, si diressero verso una porta discreta che Sara aveva notato prima, un cartello poco illuminato indicava "Guardaroba".
Entrarono nel piccolo spazio angusto, il profumo di detersivo e di tessuti appesi nell'aria. La porta si chiuse dolcemente alle loro spalle, isolandoli dal brusio del ristorante. L'oscurità era quasi completa, interrotta solo da un flebile raggio di luce che filtrava da sotto la porta.
Si strinsero l'uno all'altra, i corpi che si cercavano con un'avidità repressa. Le mani di Marco scivolarono lungo la schiena di Sara, sentendo il brivido che la percorse. Le labbra si incontrarono in un bacio appassionato, un assaggio del desiderio che li consumava. Presto le loro mani iniziarono a esplorarsi con crescente audacia, i sussurri eccitati che riempivano il piccolo spazio.
All'improvviso, la porta si aprì con un leggero cigolio. Nella penombra apparve la figura di un cameriere, un giovane con un'espressione sorpresa e un po' imbarazzata sul volto. Aveva bussato leggermente, senza ricevere risposta, e pensando che fosse vuoto era entrato per riporre alcuni oggetti.
La scena che gli si presentò lo lasciò interdetto per un istante. Sara e Marco erano abbracciati, i vestiti leggermente scomposti, le loro mani intente a darsi piacere. Un silenzio teso riempì l'aria, rotto solo dai loro respiri accelerati.
Poi, un'ombra di un sorriso increspò le labbra del cameriere. Invece di scusarsi e ritirarsi immediatamente, chiuse lentamente la porta alle sue spalle. I suoi occhi saettarono tra Sara e Marco, un misto di curiosità e desiderio che si accendeva nel suo sguardo.
Marco e Sara si guardarono, un'incredulità mista a una strana eccitazione dipinta sui loro volti. Il cameriere fece un passo avanti, la sua voce un sussurro appena udibile. "Scusatemi... non volevo interrompere." Poi, con un gesto inaspettato, si sfilò il grembiule, posandolo su una pila di cappotti. "Posso... posso unirmi a voi?"
L'atmosfera nel piccolo guardaroba si fece elettrica, carica di una tensione nuova e inaspettata. Sara e Marco si scambiarono un'occhiata interrogativa, un tacito consenso che sembrava aleggiare tra loro. Il confine tra l'intimità di coppia e un'eccitante trasgressione si fece labile, aprendo le porte a un'esperienza inattesa e proibita.
L'esitazione di Sara durò solo un istante, dissolvendosi nel calore del momento e nella scintilla di audacia che le accendeva gli occhi. Marco le strinse leggermente la mano, un sorriso incoraggiante sulle labbra. "Perché no?" sussurrò, la sua voce roca per l'eccitazione.
Un velo di sorpresa e crescente desiderio si dipinse sul volto del cameriere. Si avvicinò timidamente a Sara, i suoi occhi scuri che la scrutavano con un'intensità inaspettata. Lei gli sorrise, un invito silenzioso che ruppe l'ultima barriera di incertezza.
Il primo bacio fu cauto, labbra che si sfioravano con una dolcezza inattesa. Poi, l'intensità crebbe rapidamente, le lingue che si intrecciavano in una danza umida e sensuale. Sara sentì un brivido percorrerle la schiena, un misto di nervosismo e un'eccitazione che non provava da tempo.
Marco si fece più vicino, le sue mani che le accarezzavano i fianchi con gesti possessivi. Il cameriere si staccò dalle labbra di Sara, i suoi occhi ora pieni di un desiderio ardente. Le baciò il collo, la spalla, scendendo sempre più in basso mentre le sue mani si facevano più audaci.
Il piccolo guardaroba si trasformò in un'alcova segreta di piacere proibito. I corpi si strinsero, i sussurri e i gemiti si mescolavano in un crescendo di sensualità. Le mani si muovevano con urgenza, esplorando ogni curva, ogni anfratto.
Sara si ritrovò al centro di un turbine di sensazioni nuove ed eccitanti. Le carezze di Marco, familiari eppure cariche di una nuova intensità, si univano alle attenzioni del cameriere, un tocco fresco e inaspettato che la portava oltre i confini della sua normale esperienza.
Non ci furono parole, solo gemiti soffocati e respiri affannosi. Il contatto fisico divenne l'unico linguaggio, un dialogo intenso e primordiale. Sara si abbandonò al piacere, il corpo che rispondeva con abbandono alle stimolazioni che la travolgevano.
Le mani del cameriere la sollevarono, le sue gambe che si strinsero attorno alla sua vita. Il suo corpo si mosse contro di lei con un ritmo crescente, mentre le labbra di Marco la raggiungevano, baciandola con passione. Sara si sentì ondeggiare, un'ebbrezza che la trasportava sempre più lontano.
Il piccolo spazio del guardaroba pulsava di un'energia selvaggia e liberatoria. Tre corpi intrecciati in un unico desiderio, un momento rubato che infrangeva le regole e liberava le fantasie più nascoste. Il confine tra l'inaspettato e l'inevitabile si era dissolto, lasciando spazio solo al piacere intenso e condiviso.
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