Dalla friendzone al cuckolding: La mia storia reale
di
BFFcuck
genere
dominazione
Ho deciso, finalmente, di raccontare la mia storia. Magari qualcuno ci si riconosce o ha avuto esperienze simili. Vi parlerò del rapporto tra me e la mia migliore amica. Per preservare la nostra privacy cambierò i nomi: da questo momento io sarò Marco e lei Simona.
Beh, che dire. Parto dagli albori della nostra "relazione": abbiamo pochi anni di differenza e ci conosciamo da tanti anni, nessuno dei due saprebbe dire il giorno in cui ci siamo conosciuti. Io sono un ragazzo, non a detta mia da di altre ragazze, carino. Non un superfigo ma mi difendo insomma, mentre lei è una ragazza decisamente bella. Soprattutto sicura di sé e con un carattere molto socievole e uno sguardo magnetico. Ha un fascino che trascende la semplice bellezza fisica, i ragazzi sono attratti da lei come lo sono le falene da una lampada in piena notte. Inutile dire che da subito subii questo fascino e in breve ne fui innamorato perso. Purtroppo per me, nonostante il mio aspetto piacente e una buona dose di socievolezza, ho sempre avuto difficoltà nel flirtare con le ragazze, quindi i miei tentativi di approccio con Simona si rilevarono un completo fallimento. Già intorno ai 16 anni mi dichiarai la prima volta: "Marco, per me sei un amico", mi rispose Simona nel più naturale dei modi. Questa fu la prima friendzone.
Un ragazzo, normalmente, avrebbe tagliato i ponti dopo una risposta del genere. Invece, io, succube della bellezza di Simona e, soprattutto, timoroso di perderla, ne rimasi amico. Via via più intimo, via via più zerbino. Ogni minuto con lei era ed è oro. Una volta compiuto i 18 anni, la accompagnavo in piccole compere, a fare shopping o a prendere qualcosa da bere. Già all'epoca mi raccontava, in modo del tutto innocente, come se fossi una sua amica, dei suoi incontri con altri ragazzi. I primi baci, le prime delusioni in amore. Io, da fedele spalla, la consolavo e la ascoltavo. Già all'epoca iniziai a masturbarmi non solo su di lei, ma anche sui suoi ragazzi. Mi eccitavano anche loro e soprattutto loro che la possedevano.
Gli anni passano, ormai, entrambi abbiamo passato i 20 anni. Le sue esperienze con ragazzi si fanno sempre più complete. Anche io comincio ad avere le mie esperienze con altre ragazze, ma non sono soddisfatto. Cerco sempre e comunque Simona. Il nostro rapporto è ormai decisamente intimo. Restiamo abbracciati per ore nei lunghi pomeriggi d'estate. Lei mi parla sempre con innocenza dei suoi ragazzi, di chi le scrive, di chi sente. La massaggio pure senza maglietta. Sì, anche questo. Dopo quella volta mi dovetti masturbare subito; ebbi un orgasmo potentissimo. E poi venne quel suo ragazzo. Riccardo. Fino ad allora Simona era rimasta, in fatto di rapporti sessuali, molto tranquilla. Ne aveva avuti certo, ma mai del tutto appaganti. Con Riccardo cambiò la sonata. Lui lo potremmo definire il classico manzo, toro, alfa quello che volete. Un ragazzo figo sotto tutti i punti di vista, con un fisico eccezionale e un cazzo ancor più eccezionale, sopra i 20 cm sicuramente. Ma, soprattutto, uno scopatore divino. Simona per un anno si fece trapanare da questo alfa. Lei mi raccontava praticamente ogni dettaglio delle sue scopate. Di come e quanto godeva, di quanto fosse prestante e di quando durasse Riccardo. Solo ora mi rendo conto che mi raccontava con dovizia di particolari i suoi rapporti, non più con l'innocenza di un tempo, ma con una certa malizia. Penso che all'epoca si fosse accorta di quanto mi eccitava la situazione e sicuramente lei non ne era dispiaciuta.
Passano gli anni, ormai ho abbandonato ogni speranza di andare a letto con lei. Ma siamo un'ottima squadra, ci supportiamo nei momenti di difficoltà, ci sentiamo quotidianamente, ci scambiamo consigli. Ma, c'è un ma. Simona possiede un lato definiamolo autoritario che è sempre rimasto latente. Quel lato che mi ha friedzonato e che prova forse un certo piacere nel raccontarmi incontri erotici piccanti. Questo lato è finalmente saltato fuori. Ultimamente i nostri discorsi sessuali vertevano più sul mondo fetish: adoratori di piedi, sottomissioni, adorazioni. Simona in effetti ha lo sguardo da mistress; ha quel guizzo negli occhi che non aspetta altro che comandarti. Dopo una giornata passata insieme a camminare, torniamo a casa sua. Abita da sola, si toglie le scarpe e mi chiede un massaggio ai piedi doloranti. Inutile dire che mi fiondo subito sui suoi piedi, iniziando un massaggio molto rilassante. Dopo qualche minuto, si vede che anche lei stava cercando il modo di dirmelo, mi dice con fare perentorio: "Marco, leccami i piedi". La guardo, deglutisco, mi inginocchio e inizio a baciarglieli. Non so per quanto andammo avanti, lei ogni tanto mi tirava uno schiaffetto per spronarmi a leccare meglio; alla fine mi disse: "Marco, resteremo ancora amici, questo è certo, ma da adesso sarai anche il mio leccapiedi confidente". Feci un cenno con il capo per confermare questo nuovo stato.
Passa ancora qualche mese, le nostre sessioni di adorazione dei piedi si ripetono una o due volte alla settimana; ogni tanto si pratica anche face sitting (lei rigorosamente sempre in intimo, ma il solo pensiero di avere le sue chiappe sode e grosse sulla mia faccia è una sensazione stupenda). Nel mentre mi racconta le prestazioni amorose con il suo ragazzo attuale, Manuel. Manuel che un giorno si presenta a casa di Simona, appena dopo una delle nostre sessioni. Mi osserva con un sorriso sardonico: lui sa, penso io. Simona glielo ha detto.
Non faccio tempo a pensare questo che i due si stanno voluttuosamente baciando proprio di fronte a me. Inizialmente non capisco. Si buttano sul divano, di fianco a me, Manuel le stringe i seni e la bacia ancora. Le leva la maglia con violenza, lei inizia a gemere dopo che la lingua esperta di Manuel le stuzzica i piccoli sedi sodi. Simona, già eccitata, mi dice: "Marco, Manuel è a conoscenza del nostro rapporto, se così vogliamo chiamarlo; è d'accordo. E da adesso vorrei che una mia piccola perversione diventi realtà. Vorrei avere un cuckold, e chi mi meglio di te può esserlo? Ci conosciamo da tantissimi anni e siamo ancora amici. In realtà sei sempre stato un po' un cuckold, ma in senso figurato capisci? Anche se tu non mi hai detto che ti ecciti quando ti racconto dei miei incontri, lo vedo nei tuoi occhi quanto ti piaccia sapermi con un altro. Eccoti quindi un regalo, un segno della nostra amicizia eterna". Ripresero a toccarsi come se non ci fossi. Erano entrambi nudi ormai. "Manu è proprio carino non trovi?" disse Simona. "Sì. Hai ragione" risposi. In effetti lo era, prestante, ben proporzionato e con un bel cazzo. "Ti chiediamo solo di non masturbarti, Marco, non voglio vedere un altro cazzo oltre al mio" disse Manuel.
Manuel iniziò a leccarla con arte, la mia Simo gemeva di piacere. Già in estasi, Manuel le saltò addosso e inizia a violarla con forza prima a missionaria, poi di forza la mette a 90, cominciando letteralmente a trapanarla, alternando sapienti schiaffi sul culo e un dirty talking da maestro. In quel momento la cosa che mi venne più naturale fu di inginocchiarmi e di leccarle i piedi. Sarà stato questo atto di devozione o il martellamento di Manuel, ma Simona raggiunse l'orgasmo. E poco dopo anche Manuel si accasciò sul letto, sborrando prima nel sesso della mia amata amica. Manuel, poco dopo andò via, il lavoro chiama! Rimasi con Simona. Lei nuda, io a massaggiarla lentamente mentre lo sperma di Manuel ancora sgocciolava dalla sua vagina.
E con questa immagine di suprema devozione si chiude il racconto.
Beh, che dire. Parto dagli albori della nostra "relazione": abbiamo pochi anni di differenza e ci conosciamo da tanti anni, nessuno dei due saprebbe dire il giorno in cui ci siamo conosciuti. Io sono un ragazzo, non a detta mia da di altre ragazze, carino. Non un superfigo ma mi difendo insomma, mentre lei è una ragazza decisamente bella. Soprattutto sicura di sé e con un carattere molto socievole e uno sguardo magnetico. Ha un fascino che trascende la semplice bellezza fisica, i ragazzi sono attratti da lei come lo sono le falene da una lampada in piena notte. Inutile dire che da subito subii questo fascino e in breve ne fui innamorato perso. Purtroppo per me, nonostante il mio aspetto piacente e una buona dose di socievolezza, ho sempre avuto difficoltà nel flirtare con le ragazze, quindi i miei tentativi di approccio con Simona si rilevarono un completo fallimento. Già intorno ai 16 anni mi dichiarai la prima volta: "Marco, per me sei un amico", mi rispose Simona nel più naturale dei modi. Questa fu la prima friendzone.
Un ragazzo, normalmente, avrebbe tagliato i ponti dopo una risposta del genere. Invece, io, succube della bellezza di Simona e, soprattutto, timoroso di perderla, ne rimasi amico. Via via più intimo, via via più zerbino. Ogni minuto con lei era ed è oro. Una volta compiuto i 18 anni, la accompagnavo in piccole compere, a fare shopping o a prendere qualcosa da bere. Già all'epoca mi raccontava, in modo del tutto innocente, come se fossi una sua amica, dei suoi incontri con altri ragazzi. I primi baci, le prime delusioni in amore. Io, da fedele spalla, la consolavo e la ascoltavo. Già all'epoca iniziai a masturbarmi non solo su di lei, ma anche sui suoi ragazzi. Mi eccitavano anche loro e soprattutto loro che la possedevano.
Gli anni passano, ormai, entrambi abbiamo passato i 20 anni. Le sue esperienze con ragazzi si fanno sempre più complete. Anche io comincio ad avere le mie esperienze con altre ragazze, ma non sono soddisfatto. Cerco sempre e comunque Simona. Il nostro rapporto è ormai decisamente intimo. Restiamo abbracciati per ore nei lunghi pomeriggi d'estate. Lei mi parla sempre con innocenza dei suoi ragazzi, di chi le scrive, di chi sente. La massaggio pure senza maglietta. Sì, anche questo. Dopo quella volta mi dovetti masturbare subito; ebbi un orgasmo potentissimo. E poi venne quel suo ragazzo. Riccardo. Fino ad allora Simona era rimasta, in fatto di rapporti sessuali, molto tranquilla. Ne aveva avuti certo, ma mai del tutto appaganti. Con Riccardo cambiò la sonata. Lui lo potremmo definire il classico manzo, toro, alfa quello che volete. Un ragazzo figo sotto tutti i punti di vista, con un fisico eccezionale e un cazzo ancor più eccezionale, sopra i 20 cm sicuramente. Ma, soprattutto, uno scopatore divino. Simona per un anno si fece trapanare da questo alfa. Lei mi raccontava praticamente ogni dettaglio delle sue scopate. Di come e quanto godeva, di quanto fosse prestante e di quando durasse Riccardo. Solo ora mi rendo conto che mi raccontava con dovizia di particolari i suoi rapporti, non più con l'innocenza di un tempo, ma con una certa malizia. Penso che all'epoca si fosse accorta di quanto mi eccitava la situazione e sicuramente lei non ne era dispiaciuta.
Passano gli anni, ormai ho abbandonato ogni speranza di andare a letto con lei. Ma siamo un'ottima squadra, ci supportiamo nei momenti di difficoltà, ci sentiamo quotidianamente, ci scambiamo consigli. Ma, c'è un ma. Simona possiede un lato definiamolo autoritario che è sempre rimasto latente. Quel lato che mi ha friedzonato e che prova forse un certo piacere nel raccontarmi incontri erotici piccanti. Questo lato è finalmente saltato fuori. Ultimamente i nostri discorsi sessuali vertevano più sul mondo fetish: adoratori di piedi, sottomissioni, adorazioni. Simona in effetti ha lo sguardo da mistress; ha quel guizzo negli occhi che non aspetta altro che comandarti. Dopo una giornata passata insieme a camminare, torniamo a casa sua. Abita da sola, si toglie le scarpe e mi chiede un massaggio ai piedi doloranti. Inutile dire che mi fiondo subito sui suoi piedi, iniziando un massaggio molto rilassante. Dopo qualche minuto, si vede che anche lei stava cercando il modo di dirmelo, mi dice con fare perentorio: "Marco, leccami i piedi". La guardo, deglutisco, mi inginocchio e inizio a baciarglieli. Non so per quanto andammo avanti, lei ogni tanto mi tirava uno schiaffetto per spronarmi a leccare meglio; alla fine mi disse: "Marco, resteremo ancora amici, questo è certo, ma da adesso sarai anche il mio leccapiedi confidente". Feci un cenno con il capo per confermare questo nuovo stato.
Passa ancora qualche mese, le nostre sessioni di adorazione dei piedi si ripetono una o due volte alla settimana; ogni tanto si pratica anche face sitting (lei rigorosamente sempre in intimo, ma il solo pensiero di avere le sue chiappe sode e grosse sulla mia faccia è una sensazione stupenda). Nel mentre mi racconta le prestazioni amorose con il suo ragazzo attuale, Manuel. Manuel che un giorno si presenta a casa di Simona, appena dopo una delle nostre sessioni. Mi osserva con un sorriso sardonico: lui sa, penso io. Simona glielo ha detto.
Non faccio tempo a pensare questo che i due si stanno voluttuosamente baciando proprio di fronte a me. Inizialmente non capisco. Si buttano sul divano, di fianco a me, Manuel le stringe i seni e la bacia ancora. Le leva la maglia con violenza, lei inizia a gemere dopo che la lingua esperta di Manuel le stuzzica i piccoli sedi sodi. Simona, già eccitata, mi dice: "Marco, Manuel è a conoscenza del nostro rapporto, se così vogliamo chiamarlo; è d'accordo. E da adesso vorrei che una mia piccola perversione diventi realtà. Vorrei avere un cuckold, e chi mi meglio di te può esserlo? Ci conosciamo da tantissimi anni e siamo ancora amici. In realtà sei sempre stato un po' un cuckold, ma in senso figurato capisci? Anche se tu non mi hai detto che ti ecciti quando ti racconto dei miei incontri, lo vedo nei tuoi occhi quanto ti piaccia sapermi con un altro. Eccoti quindi un regalo, un segno della nostra amicizia eterna". Ripresero a toccarsi come se non ci fossi. Erano entrambi nudi ormai. "Manu è proprio carino non trovi?" disse Simona. "Sì. Hai ragione" risposi. In effetti lo era, prestante, ben proporzionato e con un bel cazzo. "Ti chiediamo solo di non masturbarti, Marco, non voglio vedere un altro cazzo oltre al mio" disse Manuel.
Manuel iniziò a leccarla con arte, la mia Simo gemeva di piacere. Già in estasi, Manuel le saltò addosso e inizia a violarla con forza prima a missionaria, poi di forza la mette a 90, cominciando letteralmente a trapanarla, alternando sapienti schiaffi sul culo e un dirty talking da maestro. In quel momento la cosa che mi venne più naturale fu di inginocchiarmi e di leccarle i piedi. Sarà stato questo atto di devozione o il martellamento di Manuel, ma Simona raggiunse l'orgasmo. E poco dopo anche Manuel si accasciò sul letto, sborrando prima nel sesso della mia amata amica. Manuel, poco dopo andò via, il lavoro chiama! Rimasi con Simona. Lei nuda, io a massaggiarla lentamente mentre lo sperma di Manuel ancora sgocciolava dalla sua vagina.
E con questa immagine di suprema devozione si chiude il racconto.
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Commenti dei lettori al racconto erotico