Il compleanno, bagnato
di
Imarchino
genere
orge
Il compleanno, bagnato...
Le ultime calde sere d’estate si fanno sentire, il mare non mitiga più i corpi sudati, ma l’afa dei cento città ti fa boccheggiare, per fortuna questo compleanno, era in piscina magari ci scappava una nuotata...
Arrivammo al compleanno alle nove, parcheggiamo dentro il cortile della villa che ci ospitava, il padrone di casa era un ragazzetto sui 25 anni, atletico i suoi erano pieni di soldi, ma lui non lo dava a vedere, era molto tranquillo, amichevole, sua sorella, una bella ragazza lesbica, vestiva a maschiaccio, con capelli biondi pettinati alla “Mirko, di Kiss me Licia”, anche lei molto cordiale con le femmine, soprattutto con la mia compagna.
Mangiammo, gli amici che ci avevano accompagnato, parlavano tutti insieme, io mi fermai a parlare un po’ con tutti, ma soprattutto con le colleghe della mia compagna, una ragazza bionda, lavorava poco distante dalla nostra città e con una una splendida collega di più lontano, era bellissima, castana, occhi verdi, della mia età con un corpo ma sopratutto un culo da favola...
Arrivammo alla mezzanotte, e dopo i tanti auguri, presero la festeggiata di peso e lo fiondarono in piscina, subito dopo il suo ragazzo, via via tutti o quasi, io mi spogliai e buttai prima che mi buttassero.
Tornai fuori in mutande poco dopo, tutti appena usciti si levarono quello che rimaneva dei vestiti, rimanendo in mutande e reggiseni...
Dopo il taglio della torta, infreddoliti e mezzi brilli partirono le sfide, cominciò tutto con le gare di balletti al ritmo di musica, poi, pian piano, la gente tornava a casa, il cerchio di persone che rimanevano si assottigliava e complice ancora l’alcol rimanemmo in dieci a giocare al gioco della bottiglia...
I primi passi erano ingenui, al massimo baci a stampo, poi il gioco si scaldò, toccó a me e mi capitò la sorella del proprietario, il gruppo urlo “baciatevi i capezzoli!”, mi misi a ridere, lei anche ma mi avvicino e cominciò a stuzzicarmi i capezzoli con la lingua, mordicchiarli e ciucciarli, poi si alzò, si sbottono il reggiseno, “Ora tocca a te!”, io mi chinai e ricambiai esattamente alla solita maniera che aveva fatto lei, le sue tette sode che mi sembravano piccole, senza reggiseno erano bellissime, perfette, tonde una seconda abbondante, con due capezzoli in proporzione, le sentivo man mano più calde, i capezzoli più turgidi, si stava eccitando, dopo poco mi staccai, la fissai negl’occhi, “E per fortuna che eri lesbica” le borbottai, lei sorrise e si risedette nel gruppo a tette al vento...
Toccava a me indicare chi doveva girare la bottiglia, guardai la mia compagna, un po’ accigliata per quanto era appena successo, le porsi la bottiglia di spumante che utilizzavamo, “Speriamo che ti capiti un bel pisellone”, lei prese la bottiglia stizzita e la fece ruotare, bingo, il fratello, si alzò in piedi anche lui, “Tu leccale la fica!, tu il cazzo amore...”, dissi appena tutti smisero di dire cose a vanvera...
Lei rimase un attimo interdetta, come tutti, “Bhe, io ho succhiato le tette a lei, te non poi essere a di meno”, a queste mie parole, si alzò la gonna, si tolse le mutandine e mettendosi a sedere su di una sedia, divaricò le gambe offrendo la sua fichetta rasata al ragazzo che non perse tempo, si fiondò a leccagliela di gusto, sempre più intensamente, mettendoci anche un paio di dita dentro, lei si sentiva che gemeva, si stava toccando le tette e a largava ancora di più le gambe per offrire tutto quel ben di Dio al ragazzetto.
Lo spettacolo che stava offrendo non lo vedevo solo io, mi godevo le facce e i movimenti di tutti, sedute affianco a me, c’erano la bella castana con gl’occhi verdi, che si stava mordendo le labbra alla mia sinistra la migliore amica della mia compagna, incredula ma curiosa di ciò che stava fissando, dall’altra porte vedevo la biondina, che con una mano si masturbava alla grande, le mutandine erano già calate alle caviglie e le cosce aperte ad infilare le dita nella sua fica rasata alla perfezione, ogni tanto si toccava le tette, e mandava indietro il capo, gli altri due maschi rimasti, si toccavano il pacco ormai già duro, mentre la festeggiata e il suo ragazzo gurdavano e parlottavano fra di loro.
La mia compagna fece un sospiro e si alzò, mise il ragazzetto al suo posto, scostando i boxer tiro fuori il cazzo del suo nuovo amichetto, era già duro, gli diede una bella leccata poi lo fece sparire in bocca, succhiandolo e segandolo per poi farlo sparire di nuovo in gola, si era messa in ginocchio, il suo culo e la sua fica, puntavano la bionda lesbica, che dopo trenta secondi si alzò, si tolse completamente le mutande, si avvicinò al culo della mia compagna, e dopo averle palpato la fica per bene, infilando il pollice dentro, si mise a leccagliela non lasciando il buco del culo indietro, passava dalla dica al culo con grande maestria, sentivo la mia lei mugolare di piacere e darci dentro ancora di più con il pompino al ragazzo...
Lo spettacolo della mia lei aveva fatto eccitare tutti, la festeggiata ormai a tette al vento anche lei, si strusciava la sui ragazzo, come una cavallerizza siede sul dorso del suo cavallo, aveva anche allungato una mano per segare in ragazzo più vicino, che apprezzava molto, anche l’altro ormai aveva il cazzo di fuori se lo menava alla grande guardando ciò che aveva davanti e alla sua destra, io mi tolsi le mutande, presi la mano della migliore amica della mia compagna e l’avvolsi al mio cazzo lei non si fece pregare molto e cominciò a segarmi, subito dopo si alzò, si mise in ginocchio, e nella solita posizione della mia amata cominciò a pomparmelo, era più brava ci sapeva fare proprio bene, mi guardava con la faccia da puttana, si vedeva che le piaceva succhiarlo.
Allungai la mia mano destra sulla collega della mia fidanzata, era già senza mutandine anche lei, si stava masturbando la fica da sola, non feci in tempo a metterle la mano sulla patata che due dita erano già dentro, contiamo così un paio di minuti, poi mi alzai, feci spostare la pompinara e la misi a tu per tu con la fica della della collega, “ora leccale la fica, mi raccomando, per bene, come mi stati facendo il pompino!.”, non mi dovetti ripetere, era già lì che si gustava la fica, leccava e leccava, lei aveva divaricato le gambe, per farla arrivare meglio, anche le sue tette erano nude e sode, i capezzoli turgidi se li strizzava quasi a strapparli, notai che la pompinara anche a ancora le muntandine, le sfilai violentemente, le diedi uno schiaffo sonoro sul culo per poi infilarle un dito dentro, “ahhh!”, mugolò lei, “troppo chiuso, non l’hai mai preso è ora di rimediare!, ma tra un attimo!”, le dissi.
Mi diressi verso la mia fidanzata, pesi la lesbica e misi al posto del ragazzetto, la mia compagna non capiva cosa volessi fare, presi il ragazzetto e lo strai sotto di lei, appena pronti presi in mano il cazzo del ragazzetto, e lo ficcai nella fica della mia compagna, poi presi la testa di lei “Ora è il momento di leccare la fica amore!”, così fece si fiondò sulla passera della lesbica che teneva le gambe alte e le labbra della fica divaricare, in attesa di essere scopata anche lei, era bellissima, andai verso la festeggiata, il suo ragazzo ora era disteso e lei lo cavalcava all’amazzone, mentre segava e pompava a turno i due ragazzi rimasti, la alzai, presi anche il suo ragazzo, e lo misi a sedere, lei a pecora cominciò a succhiarlo, poi presi uno dei due ragazzi a caso, le lo convinsi a scoparle il culo, “Nooo, in culo nooo!”, protestò lei, “è il momento di provare mia cara!”, dissi al ragazzo di sfondarla, e lui dopo un paio di dentro fuori, lo ficco tutto dentro e la cominciò a scopare, “Senti come godi ora, hai la fica fradicia!”, mentre gl’ela toccavo.
Presi per la mano l’altro ragazzo, lo misi dietro la mia compagna, “Ora, amore due cazzi e una fica!”, le dissi, lei mi sorrise per un attimo, poi si rifiondò sulla fichetta della lesbica, allargai le chiappe della mia signora e invitai il ragazzo a farci entrare il cazzo, un secondo dopo era già dentro, e la stava fottendo.
Sistemati tutti, tornai dalle due troie iniziali, avevano cambiato posto, ora era la bella mora che leccava alla mia amica, che si era sdraiata in terra, la feci alzare, mi starai io in terra, cazzo ritto, dove due istanti dopo la mia amica stava per sedersi offrendomi la fica, ma svelto lo puntai al suo culo, ormai era troppo tardi per fermassi, se lo infilò in un sol colpo nel buchetto mai utilizzato, “ahhhhhhhh”, urlò con un misto di dolore e piacere.
Con le mani la aiutai a sorreggersi, si ritirò su per per un istante, voleva quasi togliersi il mio cazzo dal suo culetto stretto, ma poi se lo rimise tutto dentro, la tirai a me, la sua schiena appoggiata al mio petto le sue gambe divaricate, offrivano la sua fichetta alla bella mora, che puntava con quegl’occhi il buchetto ancora non utilizzato, le feci il cenno di leccagliela, e così fece, io stavo fottendo il culo della mia amica che cominciava a gradire, lei la fica, le sue tette erano dure e calde e la mora le leccava con gusto la fica, “Oddio, amore, Marco mi sta fottendo il culo!”, mi ero dimenticato del suo fidanzato, che era a dormire su di una sdraio, lo guardai, si stava alzando e svegliando, si accorse di tutto quello che stava succedendo e si spogliò anche lui, “Vieni a scoparti la più bona!, è rimasta senza cazzo!”.
Il fidanzato della mia amica, si porto dietro la bella mora, che con una mano si era aperta le chiappe e a pecora le stava offrendo la sua fica, non ci pensò due minuti dopo essersi sputato sul cazzo, ormai già duro, lo infilò in un sol colpo, mentre lei leccava la fica alla sua fidanzata e ogni tanto le mie palle.
“Oddio mi riempiono di sborra”, era la festeggiata, quello che la stava scopando da dietro, le riempiva di calda sborra la fica e il suo ragazzo, le stava venendo in bocca, uno spettacolo, a lei tremavano le gambe poco dopo si accasciò a terra, grondante di sperma, da le gambe e dalla bocca, “Anche a meeeee” era la mia fidanzata questa volta, i due che la stavano scopando alla grande, vennero anche loro sia nel culo che nella fica, mentre la mia compagna succhiva la fica della biondina lesbica ancora più forte, che mugolò di piacere, poi la biondina si alzò andò dietro la mia fidanzata e togliendole i cazzi dal culo e dalla fica, ammirò le colate di sborra che uscivano dai suoi buchi, si lanciò sulla fica ancora aperta e gocciolante a ingoiare tutto quel nettare, “Oddio, vengo ancoraaaaa!” poi la mia fidanzata, si sdraiò sopra il ragazzetto, tremante di piacere, baciandolo.
Senti la bella bora staccarsi dalla fica della mia amica, la vidi inginocchiare davanti all’asta del suo fidanzato e aspettare la spruzzata con la bocca, che subito dopo arrivò con una gran foga, la raccolse quasi tutta ma qualche spruzzo le colpo un occhio e poi i capelli, “Ora tocca a te!”, sussurrai alla mia amica, cominciai a muovermi più velocemente, agitando la mia mano destra sulla sua fica, rimasta orfana di attenzioni, “Oddio siiiii!”, gridava mentre le sborravo il culo, poi si accasciò su di me.
Ci rialzammo tutti, nudi, appiccicaticci di sborra, e ci guardammo, “Che bella festa!”, esclamai raggiungendo la mia fidanzata, poi vi rivestimmo, prendemmo un bicchiere e con lo spumante avanzato brindammo a noi, raggiungendo le macchine ci salutammo tutti, poco dopo il cancello, i miei compagni di viaggio si addormentarono, le ultime battute furono, “Marco, mi fa male il culo però ora!”, le rispose la sua migliore amica, “Vedrai ti passerà presto, e poi lo vorrai riprendere!”, sorrisi alla mia fidanzata, “E non vorrai fare più a meno di essere inculata, vero amore?”, annui dolcemente.
Dopo aver riaccompagnato tutti, appena arrivati a casa guardai il telefono, messaggini vari, alcuni video dei ragazzi, ma soprattutto foto di tutte le ragazze sul gruppo della festa, mostrando il culo o la fica ancora aperta, seguivano un hashtag, #nevoglioancora, la mia ragazza si sdraiò, sul letto allargo le gambe e mostrando anche il culo e mi guardò, le feci la foto, la inviai sul gruppo, #semprepronti.
Email imarchino52@gmail.com
Le ultime calde sere d’estate si fanno sentire, il mare non mitiga più i corpi sudati, ma l’afa dei cento città ti fa boccheggiare, per fortuna questo compleanno, era in piscina magari ci scappava una nuotata...
Arrivammo al compleanno alle nove, parcheggiamo dentro il cortile della villa che ci ospitava, il padrone di casa era un ragazzetto sui 25 anni, atletico i suoi erano pieni di soldi, ma lui non lo dava a vedere, era molto tranquillo, amichevole, sua sorella, una bella ragazza lesbica, vestiva a maschiaccio, con capelli biondi pettinati alla “Mirko, di Kiss me Licia”, anche lei molto cordiale con le femmine, soprattutto con la mia compagna.
Mangiammo, gli amici che ci avevano accompagnato, parlavano tutti insieme, io mi fermai a parlare un po’ con tutti, ma soprattutto con le colleghe della mia compagna, una ragazza bionda, lavorava poco distante dalla nostra città e con una una splendida collega di più lontano, era bellissima, castana, occhi verdi, della mia età con un corpo ma sopratutto un culo da favola...
Arrivammo alla mezzanotte, e dopo i tanti auguri, presero la festeggiata di peso e lo fiondarono in piscina, subito dopo il suo ragazzo, via via tutti o quasi, io mi spogliai e buttai prima che mi buttassero.
Tornai fuori in mutande poco dopo, tutti appena usciti si levarono quello che rimaneva dei vestiti, rimanendo in mutande e reggiseni...
Dopo il taglio della torta, infreddoliti e mezzi brilli partirono le sfide, cominciò tutto con le gare di balletti al ritmo di musica, poi, pian piano, la gente tornava a casa, il cerchio di persone che rimanevano si assottigliava e complice ancora l’alcol rimanemmo in dieci a giocare al gioco della bottiglia...
I primi passi erano ingenui, al massimo baci a stampo, poi il gioco si scaldò, toccó a me e mi capitò la sorella del proprietario, il gruppo urlo “baciatevi i capezzoli!”, mi misi a ridere, lei anche ma mi avvicino e cominciò a stuzzicarmi i capezzoli con la lingua, mordicchiarli e ciucciarli, poi si alzò, si sbottono il reggiseno, “Ora tocca a te!”, io mi chinai e ricambiai esattamente alla solita maniera che aveva fatto lei, le sue tette sode che mi sembravano piccole, senza reggiseno erano bellissime, perfette, tonde una seconda abbondante, con due capezzoli in proporzione, le sentivo man mano più calde, i capezzoli più turgidi, si stava eccitando, dopo poco mi staccai, la fissai negl’occhi, “E per fortuna che eri lesbica” le borbottai, lei sorrise e si risedette nel gruppo a tette al vento...
Toccava a me indicare chi doveva girare la bottiglia, guardai la mia compagna, un po’ accigliata per quanto era appena successo, le porsi la bottiglia di spumante che utilizzavamo, “Speriamo che ti capiti un bel pisellone”, lei prese la bottiglia stizzita e la fece ruotare, bingo, il fratello, si alzò in piedi anche lui, “Tu leccale la fica!, tu il cazzo amore...”, dissi appena tutti smisero di dire cose a vanvera...
Lei rimase un attimo interdetta, come tutti, “Bhe, io ho succhiato le tette a lei, te non poi essere a di meno”, a queste mie parole, si alzò la gonna, si tolse le mutandine e mettendosi a sedere su di una sedia, divaricò le gambe offrendo la sua fichetta rasata al ragazzo che non perse tempo, si fiondò a leccagliela di gusto, sempre più intensamente, mettendoci anche un paio di dita dentro, lei si sentiva che gemeva, si stava toccando le tette e a largava ancora di più le gambe per offrire tutto quel ben di Dio al ragazzetto.
Lo spettacolo che stava offrendo non lo vedevo solo io, mi godevo le facce e i movimenti di tutti, sedute affianco a me, c’erano la bella castana con gl’occhi verdi, che si stava mordendo le labbra alla mia sinistra la migliore amica della mia compagna, incredula ma curiosa di ciò che stava fissando, dall’altra porte vedevo la biondina, che con una mano si masturbava alla grande, le mutandine erano già calate alle caviglie e le cosce aperte ad infilare le dita nella sua fica rasata alla perfezione, ogni tanto si toccava le tette, e mandava indietro il capo, gli altri due maschi rimasti, si toccavano il pacco ormai già duro, mentre la festeggiata e il suo ragazzo gurdavano e parlottavano fra di loro.
La mia compagna fece un sospiro e si alzò, mise il ragazzetto al suo posto, scostando i boxer tiro fuori il cazzo del suo nuovo amichetto, era già duro, gli diede una bella leccata poi lo fece sparire in bocca, succhiandolo e segandolo per poi farlo sparire di nuovo in gola, si era messa in ginocchio, il suo culo e la sua fica, puntavano la bionda lesbica, che dopo trenta secondi si alzò, si tolse completamente le mutande, si avvicinò al culo della mia compagna, e dopo averle palpato la fica per bene, infilando il pollice dentro, si mise a leccagliela non lasciando il buco del culo indietro, passava dalla dica al culo con grande maestria, sentivo la mia lei mugolare di piacere e darci dentro ancora di più con il pompino al ragazzo...
Lo spettacolo della mia lei aveva fatto eccitare tutti, la festeggiata ormai a tette al vento anche lei, si strusciava la sui ragazzo, come una cavallerizza siede sul dorso del suo cavallo, aveva anche allungato una mano per segare in ragazzo più vicino, che apprezzava molto, anche l’altro ormai aveva il cazzo di fuori se lo menava alla grande guardando ciò che aveva davanti e alla sua destra, io mi tolsi le mutande, presi la mano della migliore amica della mia compagna e l’avvolsi al mio cazzo lei non si fece pregare molto e cominciò a segarmi, subito dopo si alzò, si mise in ginocchio, e nella solita posizione della mia amata cominciò a pomparmelo, era più brava ci sapeva fare proprio bene, mi guardava con la faccia da puttana, si vedeva che le piaceva succhiarlo.
Allungai la mia mano destra sulla collega della mia fidanzata, era già senza mutandine anche lei, si stava masturbando la fica da sola, non feci in tempo a metterle la mano sulla patata che due dita erano già dentro, contiamo così un paio di minuti, poi mi alzai, feci spostare la pompinara e la misi a tu per tu con la fica della della collega, “ora leccale la fica, mi raccomando, per bene, come mi stati facendo il pompino!.”, non mi dovetti ripetere, era già lì che si gustava la fica, leccava e leccava, lei aveva divaricato le gambe, per farla arrivare meglio, anche le sue tette erano nude e sode, i capezzoli turgidi se li strizzava quasi a strapparli, notai che la pompinara anche a ancora le muntandine, le sfilai violentemente, le diedi uno schiaffo sonoro sul culo per poi infilarle un dito dentro, “ahhh!”, mugolò lei, “troppo chiuso, non l’hai mai preso è ora di rimediare!, ma tra un attimo!”, le dissi.
Mi diressi verso la mia fidanzata, pesi la lesbica e misi al posto del ragazzetto, la mia compagna non capiva cosa volessi fare, presi il ragazzetto e lo strai sotto di lei, appena pronti presi in mano il cazzo del ragazzetto, e lo ficcai nella fica della mia compagna, poi presi la testa di lei “Ora è il momento di leccare la fica amore!”, così fece si fiondò sulla passera della lesbica che teneva le gambe alte e le labbra della fica divaricare, in attesa di essere scopata anche lei, era bellissima, andai verso la festeggiata, il suo ragazzo ora era disteso e lei lo cavalcava all’amazzone, mentre segava e pompava a turno i due ragazzi rimasti, la alzai, presi anche il suo ragazzo, e lo misi a sedere, lei a pecora cominciò a succhiarlo, poi presi uno dei due ragazzi a caso, le lo convinsi a scoparle il culo, “Nooo, in culo nooo!”, protestò lei, “è il momento di provare mia cara!”, dissi al ragazzo di sfondarla, e lui dopo un paio di dentro fuori, lo ficco tutto dentro e la cominciò a scopare, “Senti come godi ora, hai la fica fradicia!”, mentre gl’ela toccavo.
Presi per la mano l’altro ragazzo, lo misi dietro la mia compagna, “Ora, amore due cazzi e una fica!”, le dissi, lei mi sorrise per un attimo, poi si rifiondò sulla fichetta della lesbica, allargai le chiappe della mia signora e invitai il ragazzo a farci entrare il cazzo, un secondo dopo era già dentro, e la stava fottendo.
Sistemati tutti, tornai dalle due troie iniziali, avevano cambiato posto, ora era la bella mora che leccava alla mia amica, che si era sdraiata in terra, la feci alzare, mi starai io in terra, cazzo ritto, dove due istanti dopo la mia amica stava per sedersi offrendomi la fica, ma svelto lo puntai al suo culo, ormai era troppo tardi per fermassi, se lo infilò in un sol colpo nel buchetto mai utilizzato, “ahhhhhhhh”, urlò con un misto di dolore e piacere.
Con le mani la aiutai a sorreggersi, si ritirò su per per un istante, voleva quasi togliersi il mio cazzo dal suo culetto stretto, ma poi se lo rimise tutto dentro, la tirai a me, la sua schiena appoggiata al mio petto le sue gambe divaricate, offrivano la sua fichetta alla bella mora, che puntava con quegl’occhi il buchetto ancora non utilizzato, le feci il cenno di leccagliela, e così fece, io stavo fottendo il culo della mia amica che cominciava a gradire, lei la fica, le sue tette erano dure e calde e la mora le leccava con gusto la fica, “Oddio, amore, Marco mi sta fottendo il culo!”, mi ero dimenticato del suo fidanzato, che era a dormire su di una sdraio, lo guardai, si stava alzando e svegliando, si accorse di tutto quello che stava succedendo e si spogliò anche lui, “Vieni a scoparti la più bona!, è rimasta senza cazzo!”.
Il fidanzato della mia amica, si porto dietro la bella mora, che con una mano si era aperta le chiappe e a pecora le stava offrendo la sua fica, non ci pensò due minuti dopo essersi sputato sul cazzo, ormai già duro, lo infilò in un sol colpo, mentre lei leccava la fica alla sua fidanzata e ogni tanto le mie palle.
“Oddio mi riempiono di sborra”, era la festeggiata, quello che la stava scopando da dietro, le riempiva di calda sborra la fica e il suo ragazzo, le stava venendo in bocca, uno spettacolo, a lei tremavano le gambe poco dopo si accasciò a terra, grondante di sperma, da le gambe e dalla bocca, “Anche a meeeee” era la mia fidanzata questa volta, i due che la stavano scopando alla grande, vennero anche loro sia nel culo che nella fica, mentre la mia compagna succhiva la fica della biondina lesbica ancora più forte, che mugolò di piacere, poi la biondina si alzò andò dietro la mia fidanzata e togliendole i cazzi dal culo e dalla fica, ammirò le colate di sborra che uscivano dai suoi buchi, si lanciò sulla fica ancora aperta e gocciolante a ingoiare tutto quel nettare, “Oddio, vengo ancoraaaaa!” poi la mia fidanzata, si sdraiò sopra il ragazzetto, tremante di piacere, baciandolo.
Senti la bella bora staccarsi dalla fica della mia amica, la vidi inginocchiare davanti all’asta del suo fidanzato e aspettare la spruzzata con la bocca, che subito dopo arrivò con una gran foga, la raccolse quasi tutta ma qualche spruzzo le colpo un occhio e poi i capelli, “Ora tocca a te!”, sussurrai alla mia amica, cominciai a muovermi più velocemente, agitando la mia mano destra sulla sua fica, rimasta orfana di attenzioni, “Oddio siiiii!”, gridava mentre le sborravo il culo, poi si accasciò su di me.
Ci rialzammo tutti, nudi, appiccicaticci di sborra, e ci guardammo, “Che bella festa!”, esclamai raggiungendo la mia fidanzata, poi vi rivestimmo, prendemmo un bicchiere e con lo spumante avanzato brindammo a noi, raggiungendo le macchine ci salutammo tutti, poco dopo il cancello, i miei compagni di viaggio si addormentarono, le ultime battute furono, “Marco, mi fa male il culo però ora!”, le rispose la sua migliore amica, “Vedrai ti passerà presto, e poi lo vorrai riprendere!”, sorrisi alla mia fidanzata, “E non vorrai fare più a meno di essere inculata, vero amore?”, annui dolcemente.
Dopo aver riaccompagnato tutti, appena arrivati a casa guardai il telefono, messaggini vari, alcuni video dei ragazzi, ma soprattutto foto di tutte le ragazze sul gruppo della festa, mostrando il culo o la fica ancora aperta, seguivano un hashtag, #nevoglioancora, la mia ragazza si sdraiò, sul letto allargo le gambe e mostrando anche il culo e mi guardò, le feci la foto, la inviai sul gruppo, #semprepronti.
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