Io, loro e lei
di
Fabcrisp
genere
trio
IO,LORO E LEI
Personaggi:
Francesco: io
Stefania: la ragazza di Francesco
Andrea e Vincenzo: gli amici di Francesco
Estate. Località marina.
Segnava 35 gradi il termometro quel giorno ma un pensiero fisso riusciva a distogliermi da quella sedia d’ufficio rovente. I miei dieci giorni di ferie con la mia ragazza STEFANIA, 22 anni, alta un metro e sessantacinque centimetri, magra, capelli biondo castano, occhi verde smeraldo, labbra non eccessivamente carnose, una terza di seno e un bel culetto sodo. Soli io e lei a goderci il sole, la spiaggia, le onde del mare che avrebbero scrollato via tutti i problemi e cullato le nostre anime stanche. A proposito io mi chiamo FRANCESCO, ho 26 anni e sono impiegato presso un azienda di informatica da circa un anno. Partimmo di sera per evitare il caldo rovente del giorno ed arrivare con calma nella mia casa marina dove ci attendevano i miei genitori. Al termine della cena io e Stefania ci ritirammo nella nostra stanza e miei genitori nella loro, entrambe al secondo piano. Nelle giornate che seguirono godemmo della compagnia dei miei genitori al nostro stabilimento di fiducia da anni. Allegri e spensierati eravamo sempre alla ricerca di posti nuovi, ristoranti di pesce, serate di musica, cinema all’aperto e varie sagre enogastronomiche. Dopo circa una settimana però i miei genitori dovettero rientrare in città per lavoro ma dissero che noi potevamo tranquillamente terminare i nostri giorni di vacanza lì a casa. Avevamo tutto l’appartamento di 180 metri quadri per noi. Passarono un paio di giorni e mentre Stefania era in acqua ed io sul lettino ad asciugarmi al sole improvvisamente mi squillò il telefono. Era il mio amico ANDREA che mi disse che era insieme ad un altro mio amico VINCENZO in un paesino sul mare a pochi chilometri da me e Stefania. Li invitai a stare da me per i giorni successivi visto che non avevano un appartamento fisso in loco e avrebbero dovuto anticipare il loro rientro in città, così ci raggiunsero in serata presso la mia abitazione. Durante la cena io e Stefania ridemmo a crepapelle per le battute di Vincenzo ed Andrea che arrivavano a raffica, senza tregua. Verso mezzanotte decidemmo di andare a dormire così condussi i miei amici nella loro stanza al primo piano aiutandoli a sistemarsi, poi presi le scale a chiocciola e salii in camera da Stefania che nel frattempo si era denudata completamente, come suo solito, per il troppo caldo. Chiusi la porta a chiave. Ovviamente vederla così mi eccitò da morire e decidemmo di fare l’amore. Dopo un intenso giro di rodeo eiaculai sul suo splendido seno. L’indomani mi svegliai alle 07:00 per il troppo caldo. Tentai di dormire ancora un po' ma ormai avevo perso completamente il sonno; mi vestii e scesi al piano terra per fare colazione. Trovai in cucina Andrea e Vincenzo che evidentemente avevano avuto il mio stesso problema. Dopo aver fatto colazione ci sistemammo fuori in giardino sui divanetti a fumare.
VINCENZO:
“Oggi che si fa quindi? ”
FRANCESCO:
“Beh di solito noi passiamo la giornata ad uno stabilimento che frequento da anni”
VINCENZO:
“D’accordo… Ma è ben frequentato almeno?”
FRANCESCO:
“In che senso?”.
ANDREA:
“Eddai è chiaro Francè!”
“Ci sono belle fighe o no?” disse infine Vincenzo provocando una fragorosa risata a me e ad Andrea.
FRANCESCO:
“Beh veramente non se ne vedono molte, sai è più uno stabilimento per famiglie… Qualche volta capita eh, però non sempre.”
ANDREA:
“Noo dai che palle!! Non possiamo andare da qualche altra parte?”
FRANCESCO:
“Si però ormai abbiamo già pagato gli ombrelloni e lettini fino a fine vacanza, non mi va di buttare i soldi inutilmente. Dai male che va passeggiamo, giochiamo a biliardino. E poi scusate non dovete nemmeno pagare l’ombrellone e lettino perché potete prendere quello dei miei.”
Silenzio. Andrea e Vincenzo si guardarono per un attimo, poi Vincenzo esclamò “Vabbè.. Ma solo perché c’è ombrellone e lettini gratis!”. Risata generale. “Heilà ragazzi buongiorno! Avete fatto un casino assurdo, beati voi che siete così carichi di prima mattina!” disse Stefania presentandosi alle nostre spalle. Indossava una maglietta bianca, pantaloncino rosso ed infradito. Era bellissima. Notai per un attimo gli sguardi rapiti dei miei amici che ammiravano la mia ragazza.
FRANCESCO:
“Ehy ciao amore, ma sei già pronta per andare al mare?”
STEFANIA:
“Beh visto che ormai era impossibile dormire con voi che facevate baccano ho pensato di prepararmi. Ho fatto anche colazione ma non vi siete accorti minimamente di niente… Vabbè, andiamo?”
Io, Andrea e Vincenzo tornammo nelle nostre stanze per alcuni minuti per prepararci, poi prendemmo la mia auto e ci avviamo allo stabilimento. Giunti sul posto non c’erano molte persone, solo alcune famigliole e bambini schiamazzanti che si agitavano tra costruzioni di castelli di sabbia e guerre con pistole ad acqua. I nostri ombrelloni erano in seconda fila, l’uno accanto all’altro. Stefania si spogliò subito rivelando il costume azzurro molto attillato e corse in acqua. Ancora una volta gli sguardi dei miei amici indugiarono sul fondoschiena della mia ragazza mentre correva verso il mare. “Voi rimanete vestiti così come siete?” dissi riportandoli alla realtà. “Si… Cioè no, ovvio!” disse Vincenzo ridendo. Dopo pochi minuti tutti e quattro eravamo in acqua a ridere e a schizzarci con l’acqua. Eravamo tutti allegri e spensierati in quella calda giornata di Agosto.
STEFANIA:
“Ragazzi voi quanto tempo riuscite a trattenere il respiro sott’acqua?”
“Beh oddio non saprei, perché?” disse Andrea tra lo stupito e il divertito.
STEFANIA:
“Facciamo a gara dai! Ci immergiamo tutti al mio tre e chi risale su per ultimo, vince!”
ANDREA:
“Ahaha ok. E invece chi risale per prima? Immagino ci sia un pegno da pagare. Sennò non è divertente!”
VINCENZO:
“Giusto!”
STEFANIA:
“Mmh va bene, mi sembra giusto… Però cosa?”
Riflettemmo per alcuni istanti, poi dissi “Beh chi perde offre da bere, no?”.
VINCENZO:
“Sii! Andrè vai al bar e paga in anticipo 4 granite grazie, noi ti aspettiamo qui”
ANDREA:
“Sese ti piacerebbe! Mi sa che pagherai te che sei na pippa al sugo Vincè!”
Risata generale. Poi Stefania disse “Va bene dai, siete pronti? Uno… due e...tre!”. Un secondo e tutti ci immergemmo in acqua. Il silenzio era assordante. Tutti noi ci guardavamo, nessuno che voleva cedere. D’un tratto Vincenzo fece una faccia così buffa che mi ricordò una triglia con i grandi occhi spaesati e la faccia gonfia per lo sforzo. Non ce la feci e risi come un ebete ritornando inesorabilmente in superficie continuando a ridere. Avevo perso. “Che testa di ca**o!” pensai mentre mi tornava in mente l’immagine della sua faccia. Dopo alcuni secondi però Vincenzo mi raggiunse stremato. Rimanevano solo Andrea e Stefania in gara per la vittoria. Notai delle bollicine provenire dal punto in cui Andrea era posizionato, stava per cedere. Infatti dopo altri cinque secondi riemerse facendoci compagnia. “Merda!” esclamò Andrea. Ridemmo. Stefania riemerse con forza urlando vittoria. I nostri sguardi però rimasero estasiati. Nel riemergere gli si era scostato il pezzo di sopra del costume rivelando i suoi splendidi seni. Lei non si accorse di nulla per alcuni istanti, poi guardandosi si coprì velocemente. “Ops, scusate!” disse Stefania in evidente imbarazzo. “No tranquilla, non abbiamo visto nulla!” disse Vincenzo con tono sarcastico voltandosi dall’altro lato. “Vabbè comunque amore mi spiace ma tocca a te pagare! Ahaha!” commentò Stefania. Risata generale. “Va bene, va bene. Andiamo” dissi. Ci sedemmo al bar dello stabilimento e sorseggiamo le nostre granite. Alcuni minuti dopo Stefania si alzò e chiese al gestore di poter usare la toilette. Rimasti soli Vincenzo esordì dicendo “Certo che sei proprio fortunato!”. Feci finta di non capire.
VINCENZO:
“Intendo con Stefania. E’ una ragazza solare, simpatica…”
ANDREA:
“…molto bella!”
FRANCESCO:
“Si lo so, diciamo che ho capito a cosa vi state riferendo!”
VINCENZO:
“Ahaha scusa Fra ma non abbiamo potuto fare a meno di guardare! Ha delle tette paurose!”
FRANCESCO:
“Lo so..”
ANDREA:
“Peccato, io ho visto poco e niente. E’ stato così inaspettato cazzo!”
VINCENZO:
“Già, peccato… Non si può tornare indietro nel tempo, no?”
ANDREA:
“Eh mi sa di no Vincè”
Silenzio. Tornarono a bere le loro granite.
FRANCESCO:
“E se vi dicessi che potrebbero esserci altre occasioni?”
Per poco Vincenzo non si strozzò.
ANDREA:
“Che vuoi dire scusa?”
VINCENZO:
“Già, non puoi mica dirgli >”
FRANCESCO:
“No certo che no, però potrei farvela spiare stanotte”.
Silenzio lungo.
ANDREA:
“Ma stai scherzando? Ahaha che coglione che sei!”
Risero.
FRANCESCO:
“Vabbè peggio per voi che vi devo dire”
VINCENZO:
“Ma scusa e come dovremmo fare? Illuminaci!”
FRANCESCO:
“Semplice, stanotte andremo a dormire ognuno nelle nostre stanze, giusto? Lei dorme sempre nuda la notte. Quando si addormenta vi mando un messaggio. Voi salite e vi faccio entrare.”
VINCENZO:
“See vabbè… e se si sveglia? ”
FRANCESCO:
“Di solito ha il sonno pesante”
Silenzio.
ANDREA:
“Non lo so Fra.. è un po' rischioso, no?”
FRANCESCO:
“Beh allora non vi resta altro che sperare in un altro incidente come quello di oggi.. come volete..”
Tornai a bere la mia granita osservando gli schiamazzi della gente. Nel frattempo la porta del bagno si aprì e Stefania stava tornando nuovamente da noi. “D’accordo. Ci sto” disse Vincenzo. Guardammo Andrea. Esitò, poi disse “Va bene, facciamolo!”. Sorridemmo. “Ehilà eccomi, di che parlavate?” chiese Stefania sedendosi.
FRANCESCO:
“Niente di che, dicevamo che manco quest’anno la squadra di Vincenzo è bona a fare un campionato decente!”
VINCENZO:
“Ma statte zitto và che ce potete solo fa ombra noi, sti scappati de casa!”
Continuammo un po' con gli sfottò calcistici commentando il calciomercato che giungemmo alla conclusione non soddisfò le aspettative di nessuno di noi tre pur appartenendo a tre fedi calcistiche differenti. La giornata proseguì tranquilla fino a cena con il solito show comico dei miei amici. Dopo aver visto un po' di televisione Stefania cominciò a sbadigliare e annunciammo che ci saremmo ritirati nella nostra camera. Mentre Stefania spariva nella scala a chiocciola, lanciai uno sguardo ad i miei amici che intercettarono rispondendo con un cenno di intesa. Chiusi la porta a chiave e spegnendo la luce diedi la buonanotte a Stefania con un bacio lungo ed appassionato. Prima di mettermi a dormire impostai la sveglia alle tre di notte con la vibrazione e poggiai il telefono sul comodino. La notte era afosa e io ebbi difficoltà ad addormentarmi, poi finalmente caddi tra le braccia di Morfeo. Un rumore mi scosse nel buio. Era la sveglia che cessai deciso dopo un paio di impulsi di vibrazione. Controllai Stefania. Sembrava dormire beata. Accesi il telefono, Andrea era online e gli scrissi con il cuore in gola “OK” e lui mi rispose con l’emoticon del pollice in su. Stava per accadere sul serio. Un brivido mi percorse lungo la colonna vertebrale. Mi alzai e lentamente mi avviai scalzo alla porta. Girai la chiave il più piano possibile per non fare rumore. La spalancai. I miei amici erano lì ed indossavano come me soltanto calzini e boxer. Gli feci spazio per farli entrare. Quella notte la fortuna era dalla nostra parte perché una splendida luna piena illuminava il necessario la stanza. Entrambi si posizionarono al lato di Stefania che dormiva sul fianco. Cominciarono a tastarsi i loro peni che piano piano si gonfiavano sempre più nelle loro mutande. Vedere la mia ragazza ammirata dai miei amici mi eccitò e poco potevo nascondere ai miei amici. Andrea mi guardò e notò la mia erezione. Prese il telefono e dopo alcuni secondi il mio telefono vibrò nella mia mano. Lessi il messaggio “Possiamo segarci? E’ troppo bella”. In quel momento il mio pene si gonfiò ancora di più. “Va bene” risposi allegando l’emoticon dell’occhiolino. Lui sorrise e mostrò la mia risposta a Vincenzo il quale sorrise come mai avevo visto prima. Si abbassarono le mutande facendo balzare fuori due enormi peni. Io feci lo stesso e mi unii a loro all’altro lato del letto. Ci masturbammo con forza osservandola ma d’un tratto lei si girò supina. Trasalimmo. “Oddio si è svegliata, è finita” pensai. Guardai Vincenzo ed Andrea immobili e con il gelo nelle vene come me. I nostri respiri annullati completamente. Aspettammo qualche secondo poi però ci ridestammo vedendo finalmente il pube rasato di lei che ci si offriva davanti. Dormiva ancora beata. Rincuorati tornammo con più foga di prima a toccarci i sessi. Dopo qualche minuto Vincenzo emise un debole gemito e liberò il suo sperma addosso al corpo di Stefania. Io lo guardai esterrefatto e lui mi bisbigliò “Scusa non ce l’ho fatta a trattenermi” e si mise vicino la porta aspettando Andrea che mi guardò e mi sussurrò: “Ti prego posso anche io? Non ce la faccio più”. Vedere la mia Stefania schizzata da quello sperma che non era il mio che lentamente si diffondeva sul suo corpo mi fece pompare ancora più sangue nelle vene. “Va bene” dissi. Qualche minuto dopo entrambi ci liberammo del nostro seme copioso che si mischiò a quello di Vincenzo creando un chiazza importante sul ventre di Stefania. La stanza era un misto tra sudore e liquido seminale di maschi vogliosi. Feci uscire in fretta Andrea e Vincenzo, richiusi la porta a chiave e tornai a sdraiarmi accanto a lei. Ero appagato come mai lo ero stato in vita mia. Quella situazione così assurda ma allo stesso tempo così eccitante non mi fece dormire più per tutta la notte. Presi sonno quando le prime luci dell’alba si abbatterono sulla nostra finestra; qualche minuto dopo avvertii che Stefania si sta svegliando. Aprendo solo un occhio quasi a fessura riuscii a sbirciare quello che stava facendo. Dapprima si stiracchiò, poi dopo qualche secondo realizzò che aveva dello sperma addosso. Non disse nulla, lo fissò. Poi con le dita ne prese un po' per sentirne la consistenza e successivamente le portò alla bocca e assaggiò quel liquido. Io rimasi immobile. Non sapevo cosa fare, pertanto finsi di continuare a dormire. Richiusi l’occhio completamente. Qualche secondo dopo Stefania mi stava baciando sulle labbra. Stava provando a svegliarmi o così credeva. Non reagii subito ma aspettai qualche istante per rispondere al suo bacio. “Buongiorno porcellino mio!” esordì Stefania.
FRANCESCO:
“Ehy amore..”
STEFANIA:
“Ma questa? Tesoro.. Non potevi aspettare che mi svegliassi?”
Non so come ma senza pensarci troppo la mia bocca disse:
FRANCESCO:
“Eri troppo bella e non ho resistito”
STEFANIA:
“Eh ammazza ma quanta ne hai cacciata? Eri bello pieno amore!”
FRANCESCO:
“Eh si…”
Dopo alcune coccole mattutine lei si infilò in doccia. Scesi giù ma non trovai nessuno in cucina. I miei amici erano in giardino a fumare e parlottare a bassa voce tra loro. “Buongiorno” dissi annunciandomi alle loro spalle. Loro si voltarono e mi sorrisero. “Fra ma che cazzo abbiamo combinato stanotte?” disse divertito Vincenzo.
ANDREA:
“Ma si è accorta di qualcosa? E’ già sveglia?”
FRANCESCO:
“Si è sveglia, si sta lavando. Le ho fatto credere che tutto quello sperma fosse il mio”
VINCENZO:
“Nooo vabbè! Grande! Ahaha”
FRANCESCO:
“Per un attimo ho pensato che avesse capito tutto e che mi avrebbe urlato contro di tutto, meno male!”
ANDREA:
“Mamma mia, meno male davvero!”
FRANCESCO:
“Avete già fatto colazione?”
ANDREA:
“No veramente aspettavamo voi, così la facevamo insieme”
FRANCESCO:
”D’accordo vado a vedere a che punto è Stefania e scendiamo”
Qualche minuto dopo tutti e quattro eravamo a tavola a fare colazione. La giornata passò tranquillamente in spiaggia in allegria e consultando la guida degli eventi del giorno organizzammo un uscita serale e decidemmo di recarci in un paese vicino a vedere un concerto. Naturalmente ci ritirammo anticipatamente a casa nel pomeriggio per poterci riposare e preparare per la serata. “Tesoro mi butto in doccia, vieni anche tu?” disse Stefania buttando il suo costume sul letto.
FRANCESCO:
“No amore vai prima te, finisco di leggere un paio di notizie al cellulare e poi vengo anch’io”
STEFANIA:
“D’accordo”
Il bagno con doccia era situato all’interno della nostra camera pertanto lasciò la porta appannata; dall’esterno, grazie allo specchio appeso all’interno sulla parete si poteva vedere tranquillamente riflesso l’intero bagno. Mandai un messaggio ad Andrea dicendo “Sta in doccia. Venite?”. Qualche secondo dopo mi arrivò la sua risposta “Apri la porta cazzo! Siamo qui fuori” con annessa l’emoticon del maiale. Aprii e vidi che erano completamente nudi. Mi superarono dirigendosi alla porta del bagno cercando uno spazio per poter spiare all’interno. Cominciarono a masturbarsi come due assatanati visto che Stefania stranamente non aveva tirato la tendina della doccia completamente lasciando una visuale perfetta del suo corpo bagnato ai miei amici. Vincenzo d’un tratto notò il costume sul letto. Prese le mutandine e le annusò con decisione, sembrava quasi che volesse riempirsi i polmoni di quell’odore e aumentò il ritmo della masturbazione. Entrambi dopo qualche minuto eiacularono soddisfatti sul pavimento della camera lasciando a me il compito di pulire in fretta perché Stefania stava per uscire dal bagno. Afferrai un fazzoletto e cercai di rimuovere in fretta come meglio potevo lo sperma dal pavimento. Sembrava tutto in ordine. Mi gettai sul letto con il telefono appena in tempo perché Stefania aprì la porta scalza con solo l’accappatoio bianco addosso.
STEFANIA:
“Ehy ma sei ancora al telefono? Ti ho aspettato per un bel po”
FRANCESCO:
“Mh? Ah si scusa e che mi sono messo a leggere degli articoli e non mi sono reso conto del tempo”
STEFANIA:
“Ehi ma che diavolo?.. Il pavimento è appiccicoso qui.”
Mi gelai. “Merda! Dovevo inumidire il fazzoletto con l’acqua almeno!” pensai. Cercando di essere il più disinvolto possibile dissi quasi distrattamente “Ah si?”
STEFANIA:
“Eh si guarda qua, tocca tu stesso”
Toccai il pavimento. Effettivamente era decisamente appiccicoso.
FRANCESCO:
“Non so amore forse ci siamo portati qualcosa sotto le scarpe rientrando a casa”
Silenzio.
STEFANIA:
“Mmh, si può darsi… Comunque ti dispiace pulire te con il mocio? Sennò non faccio in tempo a prepararmi”
FRANCESCO:
“Sisi tranquilla lo passo io”.
Incredibile. Stavo letteralmente pulendo lo sperma dei miei amici da terra e lei ne aveva dei residui sulle piante dei piedi senza saperlo. “Fortuna che non ci ha scoperti!” pensai mentre strizzavo il mocio. Ancora una volta quel rischio, quel brivido lungo la schiena mi aveva eccitato da impazzire. Un’ora e mezza dopo io, Stefania, Andrea e Vincenzo eravamo in macchina con lo stereo al massimo che sfrecciavamo verso il concerto che ci attendeva. L’odore del mare, della birra e dei cocktail invadeva l’aria del concerto sulla spiaggia. Eravamo sudatissimi, leggermente brilli ma felici della splendida serata. Tornati a casa alle due di notte ci recammo ognuno nelle rispettive stanze dandoci appuntamento per l’indomani mattina. Stefania cadde nel suo solito sonno profondo prima di quanto mi aspettassi. Io non riuscivo a prendere sonno tanta era l’adrenalina che avevo accumulato in corpo quella sera e quanto pare non ero il solo. Circa mezz’ora dopo infatti Andrea mi manda le emoticon di due melanzane con scritto “Durissimi”. “Salite ora. Dorme già.” risposi. Si fiondarono in camera e carichi di testosterone iniziarono a segarsi. Dopo poco me lo tirai fuori anche io. Era davvero bellissima. Sembrava una dea scesa in terra, una sirena che con il suo canto chiama a se i marinai erranti. Aumentammo il ritmo quando d’improvviso…
STEFANIA:
“Ma invece di segarvi come degli sfigati perché non mi scopate invece?”
Silenzio. I nostri respiri si bloccarono nel buio. Stefania si mosse e accese la luce del comodino rivelando me ed i miei amici completamente nudi ed eretti. Ci osservò squadrando bene i nostri volti e successivamente i nostri membri.
STEFANIA:
”Voi pensate che io sia stupida o cosa? Francesco mi ritieni una stupida?”
Ero impietrito. Non sapevo cosa dire; farfugliai “Ma no amore io..”
STEFANIA:
“Stai zitto… Pensavi non l’avessi capito che l’altra mattina tutto quello sperma non poteva essere tutto tuo? Conosco bene il tuo sapore e quello era decisamente più salato! Ma non ne ero totalmente sicura e così oggi pomeriggio ti ho messo alla prova. Ho visto chiaramente i tuoi amici che mi spiavano masturbandosi mentre ero sotto la doccia!”
ANDREA:
“Stefania guarda scusaci, è stata tutta una nostra idea. Francesco non voleva, l’abbiamo conv..”
STEFANIA:
“Tranquilli ragazzi, se non avessi voluto non vi avrei mai permesso di spiarmi, ne tantomeno lasciarvi il mio costume usato sul letto a vostra disposizione”
Ero confuso. Quindi Stefania aveva sempre saputo tutto e nonostante ciò non aveva detto niente. Anzi aveva addirittura apprezzato le attenzioni dei miei amici! “Allora? Che volete fare? Volete scoparmi o no?” disse Stefania aprendo le cosce verso i nostri sessi. Vincenzo si buttò letteralmente addosso a Stefania indirizzando il suo pene gonfio verso il suo viso. Andrea mi guardò quasi a cercare la mia approvazione. Io gli feci cenno di andare. Lui sorrise e raggiunse anche lui il viso di Stefania. Eccitatissimo mi avviai verso di loro ma Stefania smettendo di succhiare il pene di Vincenzo ma continuando a masturbare entrambi mi disse “No tu no. Tu adesso guardi come i tuoi amici mi scopano per bene”. Un attimo di silenzio.
ANDREA:
“Fra mi dispiace”
“Si Fra scusa eh..” mi disse Vincenzo , poi rivolgendosi a Stefania continuò “Dai troia succhiaci i cazzi fino alle palle!”. Stordito e sconsolato indietreggiai e mi sedetti sul bordo del letto a guardare il trio che se la spassava. Non avevo mai visto Stefania così eccitata, succhiava con forza i membri dei miei amici che a giudicare dalle loro espressioni sembrava fossero in paradiso. Alcuni minuti dopo Stefania rivolgendosi ad Andrea e a Vincenzo disse “Bene ora che siete belli duri scopatemi”.
ANDREA:
“Cavolo però non abbiamo i preservativi con noi”
VINCENZO:
“Ma sei serio?”
ANDREA:
“Si ho dimenticato di passare a comprarli”
VINCENZO:
“Ma porca troia!”
Pensai “Meno male!” ma non ebbi nemmeno il tempo di gioire di quella piccola notizia che Stefania si rivolse a me dicendo “Prestagli i tuoi Francesco. Ne hai un bel po' in valigia se non ricordo male” “Uhh davvero? Daje Fra caccia sti cosi!” disse raggiante Vincenzo. Non sapevo cosa fare, provai a uscirmene dicendo “Ma no io veramente non…”
VINCENZO:
“Aoh ! Nun rompe er cazzo. Io mo devo sborrà. Dai caccia sti preservativi prima che mi incazzo”.
L’espressione di Vincenzo mi gelò; non l’avevo mai visto così arrabbiato. “Dai Fra ti prego!” insistette Andrea. Guardai ancora Stefania che mi fece cenno di muovermi. Mi alzai, aprii la valigia e presi due profilattici che diedi alla mia ragazza
STEFANIA:
“Ohh era ora cazzo!”
Vincenzo provò a prenderne uno dalle mani di Stefania che però lo bloccò e gli disse “Aspetta. Rilassatevi ragazzi… ve li metto io”. “Che zoccola” pensai. “Con me non l’hai mai fatto”. I miei amici ridacchiarono e si distesero supini sul letto ponendo le mani dietro la nuca mentre osservano Stefania che calzava con la bocca i preservativi lungo le loro protuberanze massicce fino ad arrivare alla base.
ANDREA:
“Mmh si, che brava”
Stefania ridacchiò, poi disse “Beh chi comincia?” ”Io!” disse Vincenzo bruciando sul tempo Andrea che si dovette accontentare per il momento solo della bocca di lei. Vincenzo prese Stefania allargandole le cosce, si posizionò e cominciò a penetrarla muovendo il bacino lentamente avanti e indietro.
STEFANIA:
“Ahh si che bello…”
VINCENZO:
“Ti piace eh? E’ dal primo giorno che siamo arrivati che volevamo scoparti troia!”
“Ah si? Non me ne ero accorta sai?” commentò sarcastica Stefania provocando una risatina compiaciuta dei miei amici.
STEFANIA:
“Dai aumenta il ritmo porco!”
Sentirla godere e parlare così mi fece avere un erezione mostruosa. Lo tirai fuori e cominciai a masturbarmi osservando gli affondi di Vincenzo che stavano letteralmente spaccando la vagina di Stefania che mugolava di piacere. Dopo alcuni minuti Vincenzo lasciò spazio ad Andrea che cominciò a montarla come una bestia assatanata.
STEFANIA:
“Mmmh che tori che siete ragazzi! Sto per venire!”.
Andrea aumentò ulteriormente il ritmo facendo venire Stefania. “Merda!” esclamò Andrea.
VINCENZO:
“Che c’è? Che è successo fratè?”
Silenzio. Andrea estrasse il pene da Stefania e tutti notammo che il preservativo era ormai inutilizzabile.
ANDREA:
“Fra me ne presti un altro? Ci sono andato troppo pesante scusa”.
Rimasi imbambolato per un attimo. Poi mi alzai ma quando stavo per prendere l’ennesimo profilattico Stefania esclamò “No aspettate. Voglio che mi scopiate senza, voglio sentire la vostra pelle a contatto con la mia”. Vincenzo incredulo si sfilò il preservativo.
FRANCESCO:
“No ragazzi dai aspettate un attimo, questo è un po' troppo”
In un nanosecondo Vincenzo mi venne incontro e minaccioso mi avvertì “Se non la smetti di rompere i coglioni giuro che te faccio male Fra con tutto che ti voglio bene”
Silenzio.
VINCENZO:
“Mi sono spiegato?”
Feci cenno con la testa di si.
STEFANIA:
“Dai Vincenzo lascialo stare, ha capito mi pare, no? Vieni qui a prendermi il culo. Tu Andrea continua davanti”
Stefania ancora una volta mi sorprese quella notte. Mai mi aveva permesso di penetrale l’ano. Diceva che era troppo doloroso, ma adesso sembrava non farsene un problema. Cominciarono a montarla come degli animali oramai liberi di qualunque protezione. Lei era alle stelle, li incitava a spingere sempre più forte finché dopo diverse stoccate Andrea esclamò “Ahh sii, sto venendo Stefania!”
STEFANIA:
“Mmh si Andre riempimi per bene dai!”
Andrea si arrestò quasi di colpo.
ANDREA:
“Ma che dici? Vuoi che ti venga dentro?”
STEFANIA:
“Si daiii”
“Ma io…” disse Andrea guardandomi con aria preoccupata.
VINCENZO:
“Aoh hai sentito che ha detto? Sborra sta troia dai che tra un po' la inondo pure io”
Distolsi lo sguardo. Avrebbero inseminato la mia ragazza, la mia Stefania. Qualche secondo dopo sentii Andrea godere. Mi voltai nuovamente verso di loro. Quando rimosse il suo pene, la vagina di Stefania espelleva alcune gocce di sperma che cominciarono a colare verso l’ano che Vincenzo stava ancora sfondando con forza taurina per la prima volta.
VINCENZO:
“Ahh si sto pe sborrà”
“Aspetta!” disse Stefania interrompendo la sua corsa all’orgasmo.
VINCENZO:
“Che c’è?”
STEFANIA:
“Sborrami dentro anche tu”
VINCENZO:
“Ma che…”
STEFANIA:
“Dai muoviti voglio sentirmi la fica piena”
Vincenzo per la prima volta sembrò aver perso per un attimo tutta la sua autorevolezza ma poi disse “Ok troia prendi”. Pochi secondi dopo e anche lo sperma di Vincenzo si mischiò a quello di Andrea facendo urlare di piacere Stefania. Silenzio. Andrea e Vincenzo erano stremati e giacevano nudi e sudati come maiali ai due lati del letto con Stefania in mezzo a loro. “Francesco..” mi chiamò d’un tratto Stefania
FRANCESCO:
“Si?”
STEFANIA:
“Adesso c’è spazio anche per te. Voglio che aggiungi la tua sborra a quella dei tuoi amici”
Il mio pene si indurì e così dopo alcuni minuti liberai anche io il mio seme represso fino a quel momento. Era davvero piena, c’era sperma ovunque. L’aria era satura di seme e sudore. Ci fu un silenzio di alcuni minuti riempito soltanto dai nostri respiri che pian piano tornavano ad essere regolari. “Francesco.. Stanotte io dormo con loro e tu vai a dormire nella loro stanza. Sai il letto non è abbastanza grande per tutti e quattro…” disse divertita Stefania. La guardai incredulo.
STEFANIA:
“Si hai capito bene, adesso per favore puoi chiudere la porta? Grazie”
Guardai Andrea e Vincenzo per cercare un supporto. Andrea distolse lo sguardo mentre Vincenzo mi fece cenno con la mano di togliere il disturbo. Afferrai le mie mutande e chiusi la porta della stanza alle mie spalle sul corridoio buio. Cominciai a scendere per le scale a chiocciola e mentre vi ero a metà sentii dal piano superiore la porta della stanza chiudersi a chiave. Sconsolato continuai a scendere e raggiunsi la camera dei miei amici che avevano lasciato in un completo disordine. Scostai i loro indumenti dal letto e mi ci adagiai sopra nel buio della notte. Il mattino seguente mi svegliai presto come mio solito, andai in cucina ma non trovai nessuno e nemmeno in giardino. Tornai in camera e mi stesi nuovamente sul letto guardando il soffitto. Passarono circa due ore ma di loro nessuna traccia. Decisi di salire le scale e andare a vedere. Appena giunto sul pianerottolo udii dei rumori provenienti dalla camera da letto. Stavano facendo nuovamente sesso. Provai ad aprire la porta ma era ancora chiusa a chiave dalla sera prima. Non si accorsero nemmeno della maniglia perché non ricevetti risposta alcuna. Tornai di sotto a prepararmi la colazione. Ci misi mezz’ora per bere una semplice tazza di the con biscotti. Mi ero appena alzato da tavola quando vidi sbucare dalla scala a chiocciola Stefania completamente nuda. “Ehy buongiorno” disse mentre si avvicinava sempre di più verso di me.
FRANCESCO:
“Buongiorno..”
STEFANIA:
“Dormito bene?”
FRANCESCO:
“Senti Stefania noi dobbiamo parlare..”
STEFANIA:
“Di cosa? Di come mi hai fatta spiare dai tuoi amici per ben due giorni? Non hai avuto alcun rispetto per me Francesco. Ti ho semplicemente dato quello meritavi.”
FRANCESCO:
“Stefania io non volevo, era solo uno stupido gioco e..”
Silenzio. Mi portai le mani al volto.
STEFANIA:
“Senti, io onestamente dopo stanotte ho capito che non mi meriti. E’ finita”
FRANCESCO:
“No Stefania ti prego..”
“Scusami ma adesso devo tornare dai ragazzi, sai poverini hanno perso energie e io li voglio belli carichi per un altro round. Tranquillo in giornata togliamo il disturbo… Addio” concluse Stefania mentre si avviava con un vassoio carico di biscotti e 3 tazze di the nuovamente su per le scale a chiocciola. Piansi. Avevo rovinato tutto. Dopo alcuni minuti ero fuori di casa per dare il tempo a i miei oramai ex amici e fidanzata di lasciare la villetta. Quando tornai due ore dopo non c’erano più. Trascorsi i restanti giorni della mia vacanza da solo. Tornato in città fui assorbito dal lavoro che mi aiutò a non pensare. Passarono i mesi e di loro non ebbi più notizia. Un giorno mentre uscivo dall’ufficio mi trovai davanti Andrea con le lacrime agli occhi e un aria distrutta dal dolore. Pochi minuti dopo mi comunicò che Vincenzo aveva avuto un incidente in moto e che aveva perso la vita in ospedale il giorno prima. Rimasi immobile, impassibile, incapace di reagire. Andrea mi abbracciò singhiozzando. Non ebbi la forza di abbracciarlo ma nemmeno di respingerlo. Il giorno successivo mi presentai al funerale. Era una giornata uggiosa, l’autunno era finito e l’inverno si sarebbe presto imposto nell’aria. Pensai di trovare Stefania ma non si presentò. Nemmeno Andrea sapeva che fine avesse fatto. Dopo il funerale mi raccontò che quel giorno, quando abbandonarono la mia casa al mare, lui e Vincenzo litigarono. Disse a Vincenzo che avevano esagerato con me e che lui non avrebbe alimentato oltre quella situazione a tre. Fecero il tragitto insieme fino alla stazione ma presero poi due direzioni diverse. Da allora fino a qualche giorno prima non seppe più nulla di Vincenzo né tantomeno di Stefania che sembrò essere sparita nel nulla. Quando finì il racconto ci fu silenzio.
FRANCESCO:
“Andrea, apprezzo che tu mi abbia raccontato la verità. Nonostante tutto tu hai avuto la forza di fermarti e di non seguirli.”
ANDREA:
“Se solo potessi tornare indietro Francè.. ti giuro che non mi sarei fatto coinvolgere proprio dall’inizio”
FRANCESCO:
“Lo so… Senti Andrea io ora ho bisogno di tempo per riflettere. Non so se riuscirò a perdonarti”
Mi alzai e lo lasciai solo a quel tavolino del bar. Le ferite hanno il proprio tempo per sanarsi. Ho perso una donna, ho perso un amico, ma forse per Andrea la porta non si era chiusa del tutto, solo appannata; forse un giorno riuscirò ad aprire quella porta ed abbracciarlo. Quel giorno, forse, avrò trovato un amico vero.
FINE
Personaggi:
Francesco: io
Stefania: la ragazza di Francesco
Andrea e Vincenzo: gli amici di Francesco
Estate. Località marina.
Segnava 35 gradi il termometro quel giorno ma un pensiero fisso riusciva a distogliermi da quella sedia d’ufficio rovente. I miei dieci giorni di ferie con la mia ragazza STEFANIA, 22 anni, alta un metro e sessantacinque centimetri, magra, capelli biondo castano, occhi verde smeraldo, labbra non eccessivamente carnose, una terza di seno e un bel culetto sodo. Soli io e lei a goderci il sole, la spiaggia, le onde del mare che avrebbero scrollato via tutti i problemi e cullato le nostre anime stanche. A proposito io mi chiamo FRANCESCO, ho 26 anni e sono impiegato presso un azienda di informatica da circa un anno. Partimmo di sera per evitare il caldo rovente del giorno ed arrivare con calma nella mia casa marina dove ci attendevano i miei genitori. Al termine della cena io e Stefania ci ritirammo nella nostra stanza e miei genitori nella loro, entrambe al secondo piano. Nelle giornate che seguirono godemmo della compagnia dei miei genitori al nostro stabilimento di fiducia da anni. Allegri e spensierati eravamo sempre alla ricerca di posti nuovi, ristoranti di pesce, serate di musica, cinema all’aperto e varie sagre enogastronomiche. Dopo circa una settimana però i miei genitori dovettero rientrare in città per lavoro ma dissero che noi potevamo tranquillamente terminare i nostri giorni di vacanza lì a casa. Avevamo tutto l’appartamento di 180 metri quadri per noi. Passarono un paio di giorni e mentre Stefania era in acqua ed io sul lettino ad asciugarmi al sole improvvisamente mi squillò il telefono. Era il mio amico ANDREA che mi disse che era insieme ad un altro mio amico VINCENZO in un paesino sul mare a pochi chilometri da me e Stefania. Li invitai a stare da me per i giorni successivi visto che non avevano un appartamento fisso in loco e avrebbero dovuto anticipare il loro rientro in città, così ci raggiunsero in serata presso la mia abitazione. Durante la cena io e Stefania ridemmo a crepapelle per le battute di Vincenzo ed Andrea che arrivavano a raffica, senza tregua. Verso mezzanotte decidemmo di andare a dormire così condussi i miei amici nella loro stanza al primo piano aiutandoli a sistemarsi, poi presi le scale a chiocciola e salii in camera da Stefania che nel frattempo si era denudata completamente, come suo solito, per il troppo caldo. Chiusi la porta a chiave. Ovviamente vederla così mi eccitò da morire e decidemmo di fare l’amore. Dopo un intenso giro di rodeo eiaculai sul suo splendido seno. L’indomani mi svegliai alle 07:00 per il troppo caldo. Tentai di dormire ancora un po' ma ormai avevo perso completamente il sonno; mi vestii e scesi al piano terra per fare colazione. Trovai in cucina Andrea e Vincenzo che evidentemente avevano avuto il mio stesso problema. Dopo aver fatto colazione ci sistemammo fuori in giardino sui divanetti a fumare.
VINCENZO:
“Oggi che si fa quindi? ”
FRANCESCO:
“Beh di solito noi passiamo la giornata ad uno stabilimento che frequento da anni”
VINCENZO:
“D’accordo… Ma è ben frequentato almeno?”
FRANCESCO:
“In che senso?”.
ANDREA:
“Eddai è chiaro Francè!”
“Ci sono belle fighe o no?” disse infine Vincenzo provocando una fragorosa risata a me e ad Andrea.
FRANCESCO:
“Beh veramente non se ne vedono molte, sai è più uno stabilimento per famiglie… Qualche volta capita eh, però non sempre.”
ANDREA:
“Noo dai che palle!! Non possiamo andare da qualche altra parte?”
FRANCESCO:
“Si però ormai abbiamo già pagato gli ombrelloni e lettini fino a fine vacanza, non mi va di buttare i soldi inutilmente. Dai male che va passeggiamo, giochiamo a biliardino. E poi scusate non dovete nemmeno pagare l’ombrellone e lettino perché potete prendere quello dei miei.”
Silenzio. Andrea e Vincenzo si guardarono per un attimo, poi Vincenzo esclamò “Vabbè.. Ma solo perché c’è ombrellone e lettini gratis!”. Risata generale. “Heilà ragazzi buongiorno! Avete fatto un casino assurdo, beati voi che siete così carichi di prima mattina!” disse Stefania presentandosi alle nostre spalle. Indossava una maglietta bianca, pantaloncino rosso ed infradito. Era bellissima. Notai per un attimo gli sguardi rapiti dei miei amici che ammiravano la mia ragazza.
FRANCESCO:
“Ehy ciao amore, ma sei già pronta per andare al mare?”
STEFANIA:
“Beh visto che ormai era impossibile dormire con voi che facevate baccano ho pensato di prepararmi. Ho fatto anche colazione ma non vi siete accorti minimamente di niente… Vabbè, andiamo?”
Io, Andrea e Vincenzo tornammo nelle nostre stanze per alcuni minuti per prepararci, poi prendemmo la mia auto e ci avviamo allo stabilimento. Giunti sul posto non c’erano molte persone, solo alcune famigliole e bambini schiamazzanti che si agitavano tra costruzioni di castelli di sabbia e guerre con pistole ad acqua. I nostri ombrelloni erano in seconda fila, l’uno accanto all’altro. Stefania si spogliò subito rivelando il costume azzurro molto attillato e corse in acqua. Ancora una volta gli sguardi dei miei amici indugiarono sul fondoschiena della mia ragazza mentre correva verso il mare. “Voi rimanete vestiti così come siete?” dissi riportandoli alla realtà. “Si… Cioè no, ovvio!” disse Vincenzo ridendo. Dopo pochi minuti tutti e quattro eravamo in acqua a ridere e a schizzarci con l’acqua. Eravamo tutti allegri e spensierati in quella calda giornata di Agosto.
STEFANIA:
“Ragazzi voi quanto tempo riuscite a trattenere il respiro sott’acqua?”
“Beh oddio non saprei, perché?” disse Andrea tra lo stupito e il divertito.
STEFANIA:
“Facciamo a gara dai! Ci immergiamo tutti al mio tre e chi risale su per ultimo, vince!”
ANDREA:
“Ahaha ok. E invece chi risale per prima? Immagino ci sia un pegno da pagare. Sennò non è divertente!”
VINCENZO:
“Giusto!”
STEFANIA:
“Mmh va bene, mi sembra giusto… Però cosa?”
Riflettemmo per alcuni istanti, poi dissi “Beh chi perde offre da bere, no?”.
VINCENZO:
“Sii! Andrè vai al bar e paga in anticipo 4 granite grazie, noi ti aspettiamo qui”
ANDREA:
“Sese ti piacerebbe! Mi sa che pagherai te che sei na pippa al sugo Vincè!”
Risata generale. Poi Stefania disse “Va bene dai, siete pronti? Uno… due e...tre!”. Un secondo e tutti ci immergemmo in acqua. Il silenzio era assordante. Tutti noi ci guardavamo, nessuno che voleva cedere. D’un tratto Vincenzo fece una faccia così buffa che mi ricordò una triglia con i grandi occhi spaesati e la faccia gonfia per lo sforzo. Non ce la feci e risi come un ebete ritornando inesorabilmente in superficie continuando a ridere. Avevo perso. “Che testa di ca**o!” pensai mentre mi tornava in mente l’immagine della sua faccia. Dopo alcuni secondi però Vincenzo mi raggiunse stremato. Rimanevano solo Andrea e Stefania in gara per la vittoria. Notai delle bollicine provenire dal punto in cui Andrea era posizionato, stava per cedere. Infatti dopo altri cinque secondi riemerse facendoci compagnia. “Merda!” esclamò Andrea. Ridemmo. Stefania riemerse con forza urlando vittoria. I nostri sguardi però rimasero estasiati. Nel riemergere gli si era scostato il pezzo di sopra del costume rivelando i suoi splendidi seni. Lei non si accorse di nulla per alcuni istanti, poi guardandosi si coprì velocemente. “Ops, scusate!” disse Stefania in evidente imbarazzo. “No tranquilla, non abbiamo visto nulla!” disse Vincenzo con tono sarcastico voltandosi dall’altro lato. “Vabbè comunque amore mi spiace ma tocca a te pagare! Ahaha!” commentò Stefania. Risata generale. “Va bene, va bene. Andiamo” dissi. Ci sedemmo al bar dello stabilimento e sorseggiamo le nostre granite. Alcuni minuti dopo Stefania si alzò e chiese al gestore di poter usare la toilette. Rimasti soli Vincenzo esordì dicendo “Certo che sei proprio fortunato!”. Feci finta di non capire.
VINCENZO:
“Intendo con Stefania. E’ una ragazza solare, simpatica…”
ANDREA:
“…molto bella!”
FRANCESCO:
“Si lo so, diciamo che ho capito a cosa vi state riferendo!”
VINCENZO:
“Ahaha scusa Fra ma non abbiamo potuto fare a meno di guardare! Ha delle tette paurose!”
FRANCESCO:
“Lo so..”
ANDREA:
“Peccato, io ho visto poco e niente. E’ stato così inaspettato cazzo!”
VINCENZO:
“Già, peccato… Non si può tornare indietro nel tempo, no?”
ANDREA:
“Eh mi sa di no Vincè”
Silenzio. Tornarono a bere le loro granite.
FRANCESCO:
“E se vi dicessi che potrebbero esserci altre occasioni?”
Per poco Vincenzo non si strozzò.
ANDREA:
“Che vuoi dire scusa?”
VINCENZO:
“Già, non puoi mica dirgli >”
FRANCESCO:
“No certo che no, però potrei farvela spiare stanotte”.
Silenzio lungo.
ANDREA:
“Ma stai scherzando? Ahaha che coglione che sei!”
Risero.
FRANCESCO:
“Vabbè peggio per voi che vi devo dire”
VINCENZO:
“Ma scusa e come dovremmo fare? Illuminaci!”
FRANCESCO:
“Semplice, stanotte andremo a dormire ognuno nelle nostre stanze, giusto? Lei dorme sempre nuda la notte. Quando si addormenta vi mando un messaggio. Voi salite e vi faccio entrare.”
VINCENZO:
“See vabbè… e se si sveglia? ”
FRANCESCO:
“Di solito ha il sonno pesante”
Silenzio.
ANDREA:
“Non lo so Fra.. è un po' rischioso, no?”
FRANCESCO:
“Beh allora non vi resta altro che sperare in un altro incidente come quello di oggi.. come volete..”
Tornai a bere la mia granita osservando gli schiamazzi della gente. Nel frattempo la porta del bagno si aprì e Stefania stava tornando nuovamente da noi. “D’accordo. Ci sto” disse Vincenzo. Guardammo Andrea. Esitò, poi disse “Va bene, facciamolo!”. Sorridemmo. “Ehilà eccomi, di che parlavate?” chiese Stefania sedendosi.
FRANCESCO:
“Niente di che, dicevamo che manco quest’anno la squadra di Vincenzo è bona a fare un campionato decente!”
VINCENZO:
“Ma statte zitto và che ce potete solo fa ombra noi, sti scappati de casa!”
Continuammo un po' con gli sfottò calcistici commentando il calciomercato che giungemmo alla conclusione non soddisfò le aspettative di nessuno di noi tre pur appartenendo a tre fedi calcistiche differenti. La giornata proseguì tranquilla fino a cena con il solito show comico dei miei amici. Dopo aver visto un po' di televisione Stefania cominciò a sbadigliare e annunciammo che ci saremmo ritirati nella nostra camera. Mentre Stefania spariva nella scala a chiocciola, lanciai uno sguardo ad i miei amici che intercettarono rispondendo con un cenno di intesa. Chiusi la porta a chiave e spegnendo la luce diedi la buonanotte a Stefania con un bacio lungo ed appassionato. Prima di mettermi a dormire impostai la sveglia alle tre di notte con la vibrazione e poggiai il telefono sul comodino. La notte era afosa e io ebbi difficoltà ad addormentarmi, poi finalmente caddi tra le braccia di Morfeo. Un rumore mi scosse nel buio. Era la sveglia che cessai deciso dopo un paio di impulsi di vibrazione. Controllai Stefania. Sembrava dormire beata. Accesi il telefono, Andrea era online e gli scrissi con il cuore in gola “OK” e lui mi rispose con l’emoticon del pollice in su. Stava per accadere sul serio. Un brivido mi percorse lungo la colonna vertebrale. Mi alzai e lentamente mi avviai scalzo alla porta. Girai la chiave il più piano possibile per non fare rumore. La spalancai. I miei amici erano lì ed indossavano come me soltanto calzini e boxer. Gli feci spazio per farli entrare. Quella notte la fortuna era dalla nostra parte perché una splendida luna piena illuminava il necessario la stanza. Entrambi si posizionarono al lato di Stefania che dormiva sul fianco. Cominciarono a tastarsi i loro peni che piano piano si gonfiavano sempre più nelle loro mutande. Vedere la mia ragazza ammirata dai miei amici mi eccitò e poco potevo nascondere ai miei amici. Andrea mi guardò e notò la mia erezione. Prese il telefono e dopo alcuni secondi il mio telefono vibrò nella mia mano. Lessi il messaggio “Possiamo segarci? E’ troppo bella”. In quel momento il mio pene si gonfiò ancora di più. “Va bene” risposi allegando l’emoticon dell’occhiolino. Lui sorrise e mostrò la mia risposta a Vincenzo il quale sorrise come mai avevo visto prima. Si abbassarono le mutande facendo balzare fuori due enormi peni. Io feci lo stesso e mi unii a loro all’altro lato del letto. Ci masturbammo con forza osservandola ma d’un tratto lei si girò supina. Trasalimmo. “Oddio si è svegliata, è finita” pensai. Guardai Vincenzo ed Andrea immobili e con il gelo nelle vene come me. I nostri respiri annullati completamente. Aspettammo qualche secondo poi però ci ridestammo vedendo finalmente il pube rasato di lei che ci si offriva davanti. Dormiva ancora beata. Rincuorati tornammo con più foga di prima a toccarci i sessi. Dopo qualche minuto Vincenzo emise un debole gemito e liberò il suo sperma addosso al corpo di Stefania. Io lo guardai esterrefatto e lui mi bisbigliò “Scusa non ce l’ho fatta a trattenermi” e si mise vicino la porta aspettando Andrea che mi guardò e mi sussurrò: “Ti prego posso anche io? Non ce la faccio più”. Vedere la mia Stefania schizzata da quello sperma che non era il mio che lentamente si diffondeva sul suo corpo mi fece pompare ancora più sangue nelle vene. “Va bene” dissi. Qualche minuto dopo entrambi ci liberammo del nostro seme copioso che si mischiò a quello di Vincenzo creando un chiazza importante sul ventre di Stefania. La stanza era un misto tra sudore e liquido seminale di maschi vogliosi. Feci uscire in fretta Andrea e Vincenzo, richiusi la porta a chiave e tornai a sdraiarmi accanto a lei. Ero appagato come mai lo ero stato in vita mia. Quella situazione così assurda ma allo stesso tempo così eccitante non mi fece dormire più per tutta la notte. Presi sonno quando le prime luci dell’alba si abbatterono sulla nostra finestra; qualche minuto dopo avvertii che Stefania si sta svegliando. Aprendo solo un occhio quasi a fessura riuscii a sbirciare quello che stava facendo. Dapprima si stiracchiò, poi dopo qualche secondo realizzò che aveva dello sperma addosso. Non disse nulla, lo fissò. Poi con le dita ne prese un po' per sentirne la consistenza e successivamente le portò alla bocca e assaggiò quel liquido. Io rimasi immobile. Non sapevo cosa fare, pertanto finsi di continuare a dormire. Richiusi l’occhio completamente. Qualche secondo dopo Stefania mi stava baciando sulle labbra. Stava provando a svegliarmi o così credeva. Non reagii subito ma aspettai qualche istante per rispondere al suo bacio. “Buongiorno porcellino mio!” esordì Stefania.
FRANCESCO:
“Ehy amore..”
STEFANIA:
“Ma questa? Tesoro.. Non potevi aspettare che mi svegliassi?”
Non so come ma senza pensarci troppo la mia bocca disse:
FRANCESCO:
“Eri troppo bella e non ho resistito”
STEFANIA:
“Eh ammazza ma quanta ne hai cacciata? Eri bello pieno amore!”
FRANCESCO:
“Eh si…”
Dopo alcune coccole mattutine lei si infilò in doccia. Scesi giù ma non trovai nessuno in cucina. I miei amici erano in giardino a fumare e parlottare a bassa voce tra loro. “Buongiorno” dissi annunciandomi alle loro spalle. Loro si voltarono e mi sorrisero. “Fra ma che cazzo abbiamo combinato stanotte?” disse divertito Vincenzo.
ANDREA:
“Ma si è accorta di qualcosa? E’ già sveglia?”
FRANCESCO:
“Si è sveglia, si sta lavando. Le ho fatto credere che tutto quello sperma fosse il mio”
VINCENZO:
“Nooo vabbè! Grande! Ahaha”
FRANCESCO:
“Per un attimo ho pensato che avesse capito tutto e che mi avrebbe urlato contro di tutto, meno male!”
ANDREA:
“Mamma mia, meno male davvero!”
FRANCESCO:
“Avete già fatto colazione?”
ANDREA:
“No veramente aspettavamo voi, così la facevamo insieme”
FRANCESCO:
”D’accordo vado a vedere a che punto è Stefania e scendiamo”
Qualche minuto dopo tutti e quattro eravamo a tavola a fare colazione. La giornata passò tranquillamente in spiaggia in allegria e consultando la guida degli eventi del giorno organizzammo un uscita serale e decidemmo di recarci in un paese vicino a vedere un concerto. Naturalmente ci ritirammo anticipatamente a casa nel pomeriggio per poterci riposare e preparare per la serata. “Tesoro mi butto in doccia, vieni anche tu?” disse Stefania buttando il suo costume sul letto.
FRANCESCO:
“No amore vai prima te, finisco di leggere un paio di notizie al cellulare e poi vengo anch’io”
STEFANIA:
“D’accordo”
Il bagno con doccia era situato all’interno della nostra camera pertanto lasciò la porta appannata; dall’esterno, grazie allo specchio appeso all’interno sulla parete si poteva vedere tranquillamente riflesso l’intero bagno. Mandai un messaggio ad Andrea dicendo “Sta in doccia. Venite?”. Qualche secondo dopo mi arrivò la sua risposta “Apri la porta cazzo! Siamo qui fuori” con annessa l’emoticon del maiale. Aprii e vidi che erano completamente nudi. Mi superarono dirigendosi alla porta del bagno cercando uno spazio per poter spiare all’interno. Cominciarono a masturbarsi come due assatanati visto che Stefania stranamente non aveva tirato la tendina della doccia completamente lasciando una visuale perfetta del suo corpo bagnato ai miei amici. Vincenzo d’un tratto notò il costume sul letto. Prese le mutandine e le annusò con decisione, sembrava quasi che volesse riempirsi i polmoni di quell’odore e aumentò il ritmo della masturbazione. Entrambi dopo qualche minuto eiacularono soddisfatti sul pavimento della camera lasciando a me il compito di pulire in fretta perché Stefania stava per uscire dal bagno. Afferrai un fazzoletto e cercai di rimuovere in fretta come meglio potevo lo sperma dal pavimento. Sembrava tutto in ordine. Mi gettai sul letto con il telefono appena in tempo perché Stefania aprì la porta scalza con solo l’accappatoio bianco addosso.
STEFANIA:
“Ehy ma sei ancora al telefono? Ti ho aspettato per un bel po”
FRANCESCO:
“Mh? Ah si scusa e che mi sono messo a leggere degli articoli e non mi sono reso conto del tempo”
STEFANIA:
“Ehi ma che diavolo?.. Il pavimento è appiccicoso qui.”
Mi gelai. “Merda! Dovevo inumidire il fazzoletto con l’acqua almeno!” pensai. Cercando di essere il più disinvolto possibile dissi quasi distrattamente “Ah si?”
STEFANIA:
“Eh si guarda qua, tocca tu stesso”
Toccai il pavimento. Effettivamente era decisamente appiccicoso.
FRANCESCO:
“Non so amore forse ci siamo portati qualcosa sotto le scarpe rientrando a casa”
Silenzio.
STEFANIA:
“Mmh, si può darsi… Comunque ti dispiace pulire te con il mocio? Sennò non faccio in tempo a prepararmi”
FRANCESCO:
“Sisi tranquilla lo passo io”.
Incredibile. Stavo letteralmente pulendo lo sperma dei miei amici da terra e lei ne aveva dei residui sulle piante dei piedi senza saperlo. “Fortuna che non ci ha scoperti!” pensai mentre strizzavo il mocio. Ancora una volta quel rischio, quel brivido lungo la schiena mi aveva eccitato da impazzire. Un’ora e mezza dopo io, Stefania, Andrea e Vincenzo eravamo in macchina con lo stereo al massimo che sfrecciavamo verso il concerto che ci attendeva. L’odore del mare, della birra e dei cocktail invadeva l’aria del concerto sulla spiaggia. Eravamo sudatissimi, leggermente brilli ma felici della splendida serata. Tornati a casa alle due di notte ci recammo ognuno nelle rispettive stanze dandoci appuntamento per l’indomani mattina. Stefania cadde nel suo solito sonno profondo prima di quanto mi aspettassi. Io non riuscivo a prendere sonno tanta era l’adrenalina che avevo accumulato in corpo quella sera e quanto pare non ero il solo. Circa mezz’ora dopo infatti Andrea mi manda le emoticon di due melanzane con scritto “Durissimi”. “Salite ora. Dorme già.” risposi. Si fiondarono in camera e carichi di testosterone iniziarono a segarsi. Dopo poco me lo tirai fuori anche io. Era davvero bellissima. Sembrava una dea scesa in terra, una sirena che con il suo canto chiama a se i marinai erranti. Aumentammo il ritmo quando d’improvviso…
STEFANIA:
“Ma invece di segarvi come degli sfigati perché non mi scopate invece?”
Silenzio. I nostri respiri si bloccarono nel buio. Stefania si mosse e accese la luce del comodino rivelando me ed i miei amici completamente nudi ed eretti. Ci osservò squadrando bene i nostri volti e successivamente i nostri membri.
STEFANIA:
”Voi pensate che io sia stupida o cosa? Francesco mi ritieni una stupida?”
Ero impietrito. Non sapevo cosa dire; farfugliai “Ma no amore io..”
STEFANIA:
“Stai zitto… Pensavi non l’avessi capito che l’altra mattina tutto quello sperma non poteva essere tutto tuo? Conosco bene il tuo sapore e quello era decisamente più salato! Ma non ne ero totalmente sicura e così oggi pomeriggio ti ho messo alla prova. Ho visto chiaramente i tuoi amici che mi spiavano masturbandosi mentre ero sotto la doccia!”
ANDREA:
“Stefania guarda scusaci, è stata tutta una nostra idea. Francesco non voleva, l’abbiamo conv..”
STEFANIA:
“Tranquilli ragazzi, se non avessi voluto non vi avrei mai permesso di spiarmi, ne tantomeno lasciarvi il mio costume usato sul letto a vostra disposizione”
Ero confuso. Quindi Stefania aveva sempre saputo tutto e nonostante ciò non aveva detto niente. Anzi aveva addirittura apprezzato le attenzioni dei miei amici! “Allora? Che volete fare? Volete scoparmi o no?” disse Stefania aprendo le cosce verso i nostri sessi. Vincenzo si buttò letteralmente addosso a Stefania indirizzando il suo pene gonfio verso il suo viso. Andrea mi guardò quasi a cercare la mia approvazione. Io gli feci cenno di andare. Lui sorrise e raggiunse anche lui il viso di Stefania. Eccitatissimo mi avviai verso di loro ma Stefania smettendo di succhiare il pene di Vincenzo ma continuando a masturbare entrambi mi disse “No tu no. Tu adesso guardi come i tuoi amici mi scopano per bene”. Un attimo di silenzio.
ANDREA:
“Fra mi dispiace”
“Si Fra scusa eh..” mi disse Vincenzo , poi rivolgendosi a Stefania continuò “Dai troia succhiaci i cazzi fino alle palle!”. Stordito e sconsolato indietreggiai e mi sedetti sul bordo del letto a guardare il trio che se la spassava. Non avevo mai visto Stefania così eccitata, succhiava con forza i membri dei miei amici che a giudicare dalle loro espressioni sembrava fossero in paradiso. Alcuni minuti dopo Stefania rivolgendosi ad Andrea e a Vincenzo disse “Bene ora che siete belli duri scopatemi”.
ANDREA:
“Cavolo però non abbiamo i preservativi con noi”
VINCENZO:
“Ma sei serio?”
ANDREA:
“Si ho dimenticato di passare a comprarli”
VINCENZO:
“Ma porca troia!”
Pensai “Meno male!” ma non ebbi nemmeno il tempo di gioire di quella piccola notizia che Stefania si rivolse a me dicendo “Prestagli i tuoi Francesco. Ne hai un bel po' in valigia se non ricordo male” “Uhh davvero? Daje Fra caccia sti cosi!” disse raggiante Vincenzo. Non sapevo cosa fare, provai a uscirmene dicendo “Ma no io veramente non…”
VINCENZO:
“Aoh ! Nun rompe er cazzo. Io mo devo sborrà. Dai caccia sti preservativi prima che mi incazzo”.
L’espressione di Vincenzo mi gelò; non l’avevo mai visto così arrabbiato. “Dai Fra ti prego!” insistette Andrea. Guardai ancora Stefania che mi fece cenno di muovermi. Mi alzai, aprii la valigia e presi due profilattici che diedi alla mia ragazza
STEFANIA:
“Ohh era ora cazzo!”
Vincenzo provò a prenderne uno dalle mani di Stefania che però lo bloccò e gli disse “Aspetta. Rilassatevi ragazzi… ve li metto io”. “Che zoccola” pensai. “Con me non l’hai mai fatto”. I miei amici ridacchiarono e si distesero supini sul letto ponendo le mani dietro la nuca mentre osservano Stefania che calzava con la bocca i preservativi lungo le loro protuberanze massicce fino ad arrivare alla base.
ANDREA:
“Mmh si, che brava”
Stefania ridacchiò, poi disse “Beh chi comincia?” ”Io!” disse Vincenzo bruciando sul tempo Andrea che si dovette accontentare per il momento solo della bocca di lei. Vincenzo prese Stefania allargandole le cosce, si posizionò e cominciò a penetrarla muovendo il bacino lentamente avanti e indietro.
STEFANIA:
“Ahh si che bello…”
VINCENZO:
“Ti piace eh? E’ dal primo giorno che siamo arrivati che volevamo scoparti troia!”
“Ah si? Non me ne ero accorta sai?” commentò sarcastica Stefania provocando una risatina compiaciuta dei miei amici.
STEFANIA:
“Dai aumenta il ritmo porco!”
Sentirla godere e parlare così mi fece avere un erezione mostruosa. Lo tirai fuori e cominciai a masturbarmi osservando gli affondi di Vincenzo che stavano letteralmente spaccando la vagina di Stefania che mugolava di piacere. Dopo alcuni minuti Vincenzo lasciò spazio ad Andrea che cominciò a montarla come una bestia assatanata.
STEFANIA:
“Mmmh che tori che siete ragazzi! Sto per venire!”.
Andrea aumentò ulteriormente il ritmo facendo venire Stefania. “Merda!” esclamò Andrea.
VINCENZO:
“Che c’è? Che è successo fratè?”
Silenzio. Andrea estrasse il pene da Stefania e tutti notammo che il preservativo era ormai inutilizzabile.
ANDREA:
“Fra me ne presti un altro? Ci sono andato troppo pesante scusa”.
Rimasi imbambolato per un attimo. Poi mi alzai ma quando stavo per prendere l’ennesimo profilattico Stefania esclamò “No aspettate. Voglio che mi scopiate senza, voglio sentire la vostra pelle a contatto con la mia”. Vincenzo incredulo si sfilò il preservativo.
FRANCESCO:
“No ragazzi dai aspettate un attimo, questo è un po' troppo”
In un nanosecondo Vincenzo mi venne incontro e minaccioso mi avvertì “Se non la smetti di rompere i coglioni giuro che te faccio male Fra con tutto che ti voglio bene”
Silenzio.
VINCENZO:
“Mi sono spiegato?”
Feci cenno con la testa di si.
STEFANIA:
“Dai Vincenzo lascialo stare, ha capito mi pare, no? Vieni qui a prendermi il culo. Tu Andrea continua davanti”
Stefania ancora una volta mi sorprese quella notte. Mai mi aveva permesso di penetrale l’ano. Diceva che era troppo doloroso, ma adesso sembrava non farsene un problema. Cominciarono a montarla come degli animali oramai liberi di qualunque protezione. Lei era alle stelle, li incitava a spingere sempre più forte finché dopo diverse stoccate Andrea esclamò “Ahh sii, sto venendo Stefania!”
STEFANIA:
“Mmh si Andre riempimi per bene dai!”
Andrea si arrestò quasi di colpo.
ANDREA:
“Ma che dici? Vuoi che ti venga dentro?”
STEFANIA:
“Si daiii”
“Ma io…” disse Andrea guardandomi con aria preoccupata.
VINCENZO:
“Aoh hai sentito che ha detto? Sborra sta troia dai che tra un po' la inondo pure io”
Distolsi lo sguardo. Avrebbero inseminato la mia ragazza, la mia Stefania. Qualche secondo dopo sentii Andrea godere. Mi voltai nuovamente verso di loro. Quando rimosse il suo pene, la vagina di Stefania espelleva alcune gocce di sperma che cominciarono a colare verso l’ano che Vincenzo stava ancora sfondando con forza taurina per la prima volta.
VINCENZO:
“Ahh si sto pe sborrà”
“Aspetta!” disse Stefania interrompendo la sua corsa all’orgasmo.
VINCENZO:
“Che c’è?”
STEFANIA:
“Sborrami dentro anche tu”
VINCENZO:
“Ma che…”
STEFANIA:
“Dai muoviti voglio sentirmi la fica piena”
Vincenzo per la prima volta sembrò aver perso per un attimo tutta la sua autorevolezza ma poi disse “Ok troia prendi”. Pochi secondi dopo e anche lo sperma di Vincenzo si mischiò a quello di Andrea facendo urlare di piacere Stefania. Silenzio. Andrea e Vincenzo erano stremati e giacevano nudi e sudati come maiali ai due lati del letto con Stefania in mezzo a loro. “Francesco..” mi chiamò d’un tratto Stefania
FRANCESCO:
“Si?”
STEFANIA:
“Adesso c’è spazio anche per te. Voglio che aggiungi la tua sborra a quella dei tuoi amici”
Il mio pene si indurì e così dopo alcuni minuti liberai anche io il mio seme represso fino a quel momento. Era davvero piena, c’era sperma ovunque. L’aria era satura di seme e sudore. Ci fu un silenzio di alcuni minuti riempito soltanto dai nostri respiri che pian piano tornavano ad essere regolari. “Francesco.. Stanotte io dormo con loro e tu vai a dormire nella loro stanza. Sai il letto non è abbastanza grande per tutti e quattro…” disse divertita Stefania. La guardai incredulo.
STEFANIA:
“Si hai capito bene, adesso per favore puoi chiudere la porta? Grazie”
Guardai Andrea e Vincenzo per cercare un supporto. Andrea distolse lo sguardo mentre Vincenzo mi fece cenno con la mano di togliere il disturbo. Afferrai le mie mutande e chiusi la porta della stanza alle mie spalle sul corridoio buio. Cominciai a scendere per le scale a chiocciola e mentre vi ero a metà sentii dal piano superiore la porta della stanza chiudersi a chiave. Sconsolato continuai a scendere e raggiunsi la camera dei miei amici che avevano lasciato in un completo disordine. Scostai i loro indumenti dal letto e mi ci adagiai sopra nel buio della notte. Il mattino seguente mi svegliai presto come mio solito, andai in cucina ma non trovai nessuno e nemmeno in giardino. Tornai in camera e mi stesi nuovamente sul letto guardando il soffitto. Passarono circa due ore ma di loro nessuna traccia. Decisi di salire le scale e andare a vedere. Appena giunto sul pianerottolo udii dei rumori provenienti dalla camera da letto. Stavano facendo nuovamente sesso. Provai ad aprire la porta ma era ancora chiusa a chiave dalla sera prima. Non si accorsero nemmeno della maniglia perché non ricevetti risposta alcuna. Tornai di sotto a prepararmi la colazione. Ci misi mezz’ora per bere una semplice tazza di the con biscotti. Mi ero appena alzato da tavola quando vidi sbucare dalla scala a chiocciola Stefania completamente nuda. “Ehy buongiorno” disse mentre si avvicinava sempre di più verso di me.
FRANCESCO:
“Buongiorno..”
STEFANIA:
“Dormito bene?”
FRANCESCO:
“Senti Stefania noi dobbiamo parlare..”
STEFANIA:
“Di cosa? Di come mi hai fatta spiare dai tuoi amici per ben due giorni? Non hai avuto alcun rispetto per me Francesco. Ti ho semplicemente dato quello meritavi.”
FRANCESCO:
“Stefania io non volevo, era solo uno stupido gioco e..”
Silenzio. Mi portai le mani al volto.
STEFANIA:
“Senti, io onestamente dopo stanotte ho capito che non mi meriti. E’ finita”
FRANCESCO:
“No Stefania ti prego..”
“Scusami ma adesso devo tornare dai ragazzi, sai poverini hanno perso energie e io li voglio belli carichi per un altro round. Tranquillo in giornata togliamo il disturbo… Addio” concluse Stefania mentre si avviava con un vassoio carico di biscotti e 3 tazze di the nuovamente su per le scale a chiocciola. Piansi. Avevo rovinato tutto. Dopo alcuni minuti ero fuori di casa per dare il tempo a i miei oramai ex amici e fidanzata di lasciare la villetta. Quando tornai due ore dopo non c’erano più. Trascorsi i restanti giorni della mia vacanza da solo. Tornato in città fui assorbito dal lavoro che mi aiutò a non pensare. Passarono i mesi e di loro non ebbi più notizia. Un giorno mentre uscivo dall’ufficio mi trovai davanti Andrea con le lacrime agli occhi e un aria distrutta dal dolore. Pochi minuti dopo mi comunicò che Vincenzo aveva avuto un incidente in moto e che aveva perso la vita in ospedale il giorno prima. Rimasi immobile, impassibile, incapace di reagire. Andrea mi abbracciò singhiozzando. Non ebbi la forza di abbracciarlo ma nemmeno di respingerlo. Il giorno successivo mi presentai al funerale. Era una giornata uggiosa, l’autunno era finito e l’inverno si sarebbe presto imposto nell’aria. Pensai di trovare Stefania ma non si presentò. Nemmeno Andrea sapeva che fine avesse fatto. Dopo il funerale mi raccontò che quel giorno, quando abbandonarono la mia casa al mare, lui e Vincenzo litigarono. Disse a Vincenzo che avevano esagerato con me e che lui non avrebbe alimentato oltre quella situazione a tre. Fecero il tragitto insieme fino alla stazione ma presero poi due direzioni diverse. Da allora fino a qualche giorno prima non seppe più nulla di Vincenzo né tantomeno di Stefania che sembrò essere sparita nel nulla. Quando finì il racconto ci fu silenzio.
FRANCESCO:
“Andrea, apprezzo che tu mi abbia raccontato la verità. Nonostante tutto tu hai avuto la forza di fermarti e di non seguirli.”
ANDREA:
“Se solo potessi tornare indietro Francè.. ti giuro che non mi sarei fatto coinvolgere proprio dall’inizio”
FRANCESCO:
“Lo so… Senti Andrea io ora ho bisogno di tempo per riflettere. Non so se riuscirò a perdonarti”
Mi alzai e lo lasciai solo a quel tavolino del bar. Le ferite hanno il proprio tempo per sanarsi. Ho perso una donna, ho perso un amico, ma forse per Andrea la porta non si era chiusa del tutto, solo appannata; forse un giorno riuscirò ad aprire quella porta ed abbracciarlo. Quel giorno, forse, avrò trovato un amico vero.
FINE
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