Le schiave sessuali all'università 1
di
padronebastardo
genere
dominazione
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Cominciò tutto per caso, Jack aveva deciso di dare una mano a un’amica che doveva sostenere l’esame di statistica alla London school of economics. Un giorno in cui non aveva molto da fare sostò fuori dall’aula dove si teneva l’esame per vedere se fosse riuscito ad ottenere qualche informazione.
Pensò infatti che stazionando fuori dall’aula dove si teneva l’esame avrebbe potuto farsi un’idea di quali potessero essere le domande. Vennero in soccorso a Jack un gruppo di ragazze irlandesi abbastanza bruttine, basse e cicciottelle che agivano come un gruppo di mutuo soccorso che avevano fatto un lavoro certosino di raccolta delle tracce con le connazionali che frequentavano l’università.
La cosa cominciò a suscitare l’ilarità generale, infatti i bidelli non capivano cosa ci trovasse Jack in quel gruppo di ragazze così brutte visto che era un bel ragazzo. Visto che l’amicizia con i bidelli avrebbe potuto tornargli utile raccontò loro la verità ossia che tutto questo lavoro era focalizzato a scoparsi una ragazza che trovava serie difficoltà a passare quell’esame.
Questo gli permise di venire a sapere che i bidelli avevano messo in piedi un commercio florido e gli spiegarono come avrebbe fatto ad ottenere le domande dell’esame per la sua amica. Avevano scoperto infatti che il professore di statistica era gay pur essendo sposato con moglie e figli e questo permetteva loro di ricattarlo, perché se la notizia si fosse saputa avrebbe avuto sicuramente dei grossi problemi. Con il sostegno dei bidelli l’amica di Jack avrebbe dovuto solo presentarsi all’esame e intestare i moduli: le risposte le avrebbe scritto il professore.
Mentre aspettava fuori dall’aula dell’esame Jennifer(l’amica che doveva sostenere l’esame), Jack ebbe modo di vedere uscire molti studenti che uscivano dall’aula sbuffando per non essere stati in grado di rispondere alle domande. Tra questi, le fighette stupende non mancavano. Erano tutte matricole appena uscite dal liceo, ma in particolare una interessava a Jack.
Una di queste si chiamava Susan, aveva una pelliccia costosissima e sotto la pelliccia due gambe da copertina, con una gonna cortissima. Due tette stupende che contribuivano a dare l’immagine della ragazza ricca, bellissima e che gode a far morire di desiderio gli uomini che le capitavano a tiro. Era come se avesse esposto il prezzo da pagare per scoparla, ma era un prezzo che Jack non poteva permettersi.
Preparò il discorso che doveva farle, recitando la parte dell’amico consolatore che si meravigliava che non sapesse nulla delle soluzioni disponibili sul mercato.
“Ma dai carina come sei, come fai a non prendere il massimo dei voti, le diceva”. Si era preparato all’opportunità di prendersi uno sganassone, cosa che con sua grande sorpresa non avveni.
“Magari sapessi come! Cosa devo fare mettermi a strillare che ci sto in attesa che trovo qualcuno che si vende l’esame?”
“Quello che vende il massimo dei voti c’è l’hai davanti! se ci mettiamo d’accordo basta che ti presenti all’esame per prendere il massimo dei voti!”.
Susan rispose da commerciante consumata “come funziona?”
Jack le disse “pensa tu a quello che vuoi fare per superare l’esame basta che mi chiami e ci mettiamo d’accordo.” Le mise a mano dietro la schiena, la tirò a sé per baciarla non trovando nessuna resistenza. Stava per andarsene quando le chiese il numero e le disse che si chiamava Sofia.
Nel pomeriggio Jack andò a casa di Jennifer che era felicissima per aver passato l’esame, che gli chiese se potesse farle passare un altro esame così senza fatica. Sapendo bene che per ottenere il risultato che si prefiggeva doveva fare una marchetta, deliziò il cazzo di Jack con ogni raffinatezza di cui era capace. Fece tutto lei fino a quando Jack non decise di fare i suoi comodi mettendole il cazzo in culo.
Mentre si rivestivano Jennifer fece una battuta sarcastica sul numero di cagnette che si sarebbe fatto da oggi in poi Jack facendo l’aggiusta esami
Dopo aver aspettato un attimo disse a Jack” pensi che solo a te piacciono le belle ragazze?”
Jennifer confessò poi che anche a lei piaceva fare sesso con delle belle ragazze, ma sognava di farlo in un contesto di esercizio del potere, per cui sognava di assistere ai colloqui tra Jack e le ragazze che sarebbero andate a letto con lui per superare qualche esame. Era cinica e desiderava ritagliarsi una fetta di potere per prendersi le ragazze più carine senza dover fare a loro la corte. Impreziosì poi il discorso proponendo a Jack di mettersi a lavorare per lui, perché per lei essendo una donna sarebbe stato più facile trovare le ragazze che ci stavano.
Quello che convinse Jack a prenderla come socia fu però quando le disse che le sarebbero bastati i suoi avanzi. Era cinica come lui e questo gli piaceva soprattutto perché si sarebbe risparmiato la fatica di cercare le prede. Tra l’altro i loro gusti coincidevano, anche lei era interessata che nel letto di Jack finissero ragazze giovanissime, magari vergini e molto belle. Le piaceva da morire l’idea di avere a disposizione ragazze che lo facevano per la prima volta. Si sarebbe mostrata amica all’inizio per poi godere nel vederle scorticate nel letto di Jack.
Ovviamente Jennifer si mise a completa disposizione di Jack e anzi si raccomandò di metterle volgarmente le mani addosso ogni volta che si incontravano all’università in segno di sottomissione.
La fiducia di jack fu ben ripagata in quanto mise in piedi una vera catena di montaggio. Le sue prede telefonavano a Jack, gli dicevano che erano sue amiche e gli chiedevano di incontrarlo.
L’episodio chiave avvenne però con la sua migliore amica che inizialmente era recalcitrante, infatti non le bastò farla scopare da Jack, ma la voleva avere al suo servizio. Cominciò a sbeffeggiarla costringendola a lavorare per lei e per Jack dicendole che non le sarebbe più bastato scopare per passare qualche esame da oggi in poi, ma avrebbe dovuto collaborare di più portando un amica per ogni esame in più che avesse voluto passare, si mostrò implacabile dicendole con una certa volgarità tu passi gli esami e le tue amiche aprono le cosce, ma mi raccomando sceglile belle, giovani e carine perché al nostro padrone piace la carne fresca.
Jennifer continuo dicendo cara mia vedrai che quando non saprai dove sbattere la testa per passare un esame, verrai da me e mi implorerai di rimetterti nel letto del padrone, non vorrai mica far venire il crepacuore tuo padre che vuole tanto la figlia laureata alla London school of economic?
A Jessica così si chiamava scesero le lacrime dal viso, perché sapeva che sarebbe stata costretta ad accettare.
Il sistema funzionava benissimo, il passaparola e i consigli disinteressati delle care amiche che si vendevano le migliori amiche funzionava a meraviglia, in fondo era più facile dare via la fighetta o il culo che faticare sui libri.
Il lavoro di Jack proseguì anche sul fronte dei bidelli, dopo lunghe trattative ed estenuanti spiegazioni li convinse che grazie alla loro cosca diffusa in tutte le università londinesi avrebbero potuto sfruttare le conoscenze, i ricatti, la fame di potere che caratterizzava professori e assistenti universitari. Non ci volle molte a mettere in vendita tutti gli esami di tutte le università londinesi.
http://www.padronebastardo.org
Cominciò tutto per caso, Jack aveva deciso di dare una mano a un’amica che doveva sostenere l’esame di statistica alla London school of economics. Un giorno in cui non aveva molto da fare sostò fuori dall’aula dove si teneva l’esame per vedere se fosse riuscito ad ottenere qualche informazione.
Pensò infatti che stazionando fuori dall’aula dove si teneva l’esame avrebbe potuto farsi un’idea di quali potessero essere le domande. Vennero in soccorso a Jack un gruppo di ragazze irlandesi abbastanza bruttine, basse e cicciottelle che agivano come un gruppo di mutuo soccorso che avevano fatto un lavoro certosino di raccolta delle tracce con le connazionali che frequentavano l’università.
La cosa cominciò a suscitare l’ilarità generale, infatti i bidelli non capivano cosa ci trovasse Jack in quel gruppo di ragazze così brutte visto che era un bel ragazzo. Visto che l’amicizia con i bidelli avrebbe potuto tornargli utile raccontò loro la verità ossia che tutto questo lavoro era focalizzato a scoparsi una ragazza che trovava serie difficoltà a passare quell’esame.
Questo gli permise di venire a sapere che i bidelli avevano messo in piedi un commercio florido e gli spiegarono come avrebbe fatto ad ottenere le domande dell’esame per la sua amica. Avevano scoperto infatti che il professore di statistica era gay pur essendo sposato con moglie e figli e questo permetteva loro di ricattarlo, perché se la notizia si fosse saputa avrebbe avuto sicuramente dei grossi problemi. Con il sostegno dei bidelli l’amica di Jack avrebbe dovuto solo presentarsi all’esame e intestare i moduli: le risposte le avrebbe scritto il professore.
Mentre aspettava fuori dall’aula dell’esame Jennifer(l’amica che doveva sostenere l’esame), Jack ebbe modo di vedere uscire molti studenti che uscivano dall’aula sbuffando per non essere stati in grado di rispondere alle domande. Tra questi, le fighette stupende non mancavano. Erano tutte matricole appena uscite dal liceo, ma in particolare una interessava a Jack.
Una di queste si chiamava Susan, aveva una pelliccia costosissima e sotto la pelliccia due gambe da copertina, con una gonna cortissima. Due tette stupende che contribuivano a dare l’immagine della ragazza ricca, bellissima e che gode a far morire di desiderio gli uomini che le capitavano a tiro. Era come se avesse esposto il prezzo da pagare per scoparla, ma era un prezzo che Jack non poteva permettersi.
Preparò il discorso che doveva farle, recitando la parte dell’amico consolatore che si meravigliava che non sapesse nulla delle soluzioni disponibili sul mercato.
“Ma dai carina come sei, come fai a non prendere il massimo dei voti, le diceva”. Si era preparato all’opportunità di prendersi uno sganassone, cosa che con sua grande sorpresa non avveni.
“Magari sapessi come! Cosa devo fare mettermi a strillare che ci sto in attesa che trovo qualcuno che si vende l’esame?”
“Quello che vende il massimo dei voti c’è l’hai davanti! se ci mettiamo d’accordo basta che ti presenti all’esame per prendere il massimo dei voti!”.
Susan rispose da commerciante consumata “come funziona?”
Jack le disse “pensa tu a quello che vuoi fare per superare l’esame basta che mi chiami e ci mettiamo d’accordo.” Le mise a mano dietro la schiena, la tirò a sé per baciarla non trovando nessuna resistenza. Stava per andarsene quando le chiese il numero e le disse che si chiamava Sofia.
Nel pomeriggio Jack andò a casa di Jennifer che era felicissima per aver passato l’esame, che gli chiese se potesse farle passare un altro esame così senza fatica. Sapendo bene che per ottenere il risultato che si prefiggeva doveva fare una marchetta, deliziò il cazzo di Jack con ogni raffinatezza di cui era capace. Fece tutto lei fino a quando Jack non decise di fare i suoi comodi mettendole il cazzo in culo.
Mentre si rivestivano Jennifer fece una battuta sarcastica sul numero di cagnette che si sarebbe fatto da oggi in poi Jack facendo l’aggiusta esami
Dopo aver aspettato un attimo disse a Jack” pensi che solo a te piacciono le belle ragazze?”
Jennifer confessò poi che anche a lei piaceva fare sesso con delle belle ragazze, ma sognava di farlo in un contesto di esercizio del potere, per cui sognava di assistere ai colloqui tra Jack e le ragazze che sarebbero andate a letto con lui per superare qualche esame. Era cinica e desiderava ritagliarsi una fetta di potere per prendersi le ragazze più carine senza dover fare a loro la corte. Impreziosì poi il discorso proponendo a Jack di mettersi a lavorare per lui, perché per lei essendo una donna sarebbe stato più facile trovare le ragazze che ci stavano.
Quello che convinse Jack a prenderla come socia fu però quando le disse che le sarebbero bastati i suoi avanzi. Era cinica come lui e questo gli piaceva soprattutto perché si sarebbe risparmiato la fatica di cercare le prede. Tra l’altro i loro gusti coincidevano, anche lei era interessata che nel letto di Jack finissero ragazze giovanissime, magari vergini e molto belle. Le piaceva da morire l’idea di avere a disposizione ragazze che lo facevano per la prima volta. Si sarebbe mostrata amica all’inizio per poi godere nel vederle scorticate nel letto di Jack.
Ovviamente Jennifer si mise a completa disposizione di Jack e anzi si raccomandò di metterle volgarmente le mani addosso ogni volta che si incontravano all’università in segno di sottomissione.
La fiducia di jack fu ben ripagata in quanto mise in piedi una vera catena di montaggio. Le sue prede telefonavano a Jack, gli dicevano che erano sue amiche e gli chiedevano di incontrarlo.
L’episodio chiave avvenne però con la sua migliore amica che inizialmente era recalcitrante, infatti non le bastò farla scopare da Jack, ma la voleva avere al suo servizio. Cominciò a sbeffeggiarla costringendola a lavorare per lei e per Jack dicendole che non le sarebbe più bastato scopare per passare qualche esame da oggi in poi, ma avrebbe dovuto collaborare di più portando un amica per ogni esame in più che avesse voluto passare, si mostrò implacabile dicendole con una certa volgarità tu passi gli esami e le tue amiche aprono le cosce, ma mi raccomando sceglile belle, giovani e carine perché al nostro padrone piace la carne fresca.
Jennifer continuo dicendo cara mia vedrai che quando non saprai dove sbattere la testa per passare un esame, verrai da me e mi implorerai di rimetterti nel letto del padrone, non vorrai mica far venire il crepacuore tuo padre che vuole tanto la figlia laureata alla London school of economic?
A Jessica così si chiamava scesero le lacrime dal viso, perché sapeva che sarebbe stata costretta ad accettare.
Il sistema funzionava benissimo, il passaparola e i consigli disinteressati delle care amiche che si vendevano le migliori amiche funzionava a meraviglia, in fondo era più facile dare via la fighetta o il culo che faticare sui libri.
Il lavoro di Jack proseguì anche sul fronte dei bidelli, dopo lunghe trattative ed estenuanti spiegazioni li convinse che grazie alla loro cosca diffusa in tutte le università londinesi avrebbero potuto sfruttare le conoscenze, i ricatti, la fame di potere che caratterizzava professori e assistenti universitari. Non ci volle molte a mettere in vendita tutti gli esami di tutte le università londinesi.
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