Umiliante decadenza di un ricco manager professionista ridotto in schiavitù (1° parte)

di
genere
dominazione

Mi chiamo Luca e sono un giovane 50enne di bell’aspetto. Sono un avvocato di discreta fama e mi occupo di fallimenti, ma sono anche sveglio nell’approfittarne tanto da essere diventato anche un buon imprenditore.
La mia compagna, che presto è diventata moglie, molto carina capelli castano scuri e con con grandi occhi vivaci come lei, ed un fisico perfettamente conformato e due splendide ragazze tra i 21 e 19 anni frutto del vecchio matrimonio della mia compagna. Splendida villa nel quartiere prati con tanto di giovane collaboratrice domestica ed ex baby sitter che vive nella dependance da ormai più di 15 anni (ora ne ha 40)
Una vita perfetta che ovviamente non durerà a lungo.
Ma iniziamo con calma. Come dicevo una vita agiata anche se notevolmente incasinata dal tanto lavoro.
In ufficio, nello studio legale, siamo 2 avvocati ed un commercialista e condividiamo una giovane e splendida segretaria che impeccabile ci organizza lavori ed appuntamenti con precisione certosina, e rappresenta per tutti un grandissimo aiuto e ma soprattutto un sogno erotico inarrivabile.
Con una vita agiata ed un lavoro importante basilari nella mia vita sono state le fughe di lavoro in altre città italiane ed estere.
In quei viaggi difficilmente mi facevo mancare qualche momento dedicato a me ed alla mia nascosta passione per la sottomissione alla donna ed ai suoi piedi.
Ho provato tante professioniste della dominazione, o semplici escort anche di livello elevato che spesso portavo anche nei costosi ristoranti per cercare di creare un feeling e con le quali poi mi recavo negli hotel dove diventavo il loro giocattolino. Strisciavo a terra, leccavo suole e scarpe come fossero gelati, mi facevo insultare e denigrare, annusavo i loro piedi e solo dopo aver aspirato tutto il loro profumo mi dedicavo all’arte di leccarli. Ma ogni volta restavo comunque deluso. Un gran senso di vuoto e nulla di particolarmente rilevante.
Le mistress conoscono un pò i rituali di noi schiavi feticisti, qualcuna più in gamba è riuscita anche a farmi assaggiare un pò di piaceri della sodomizzazione con discreti strap-on ma comunque ho vissuto tante sensazioni forti che però svanivano senza lasciare entusiasmanti ricordi.
Le escort invece sono meno propense a capire i nostri gusti e le devi istruire o comunque guidare, ma quello che mi intriga un pò di più è che molte di loro restano spiazzate dalle mie richieste ma poi tendono sempre a riportare il gioco dove sono più forti.
Quello che emotivamente mi attira è proprio il momento della mia confessione e la susseguente reazione perplessa e confusa. Il mio sogno sono appunto donne “normali” che non vengono con te solo per i soldi ma che davanti alle mie stravaganti richieste accettino per curiosità e per divertimento accettino di provare a capire ed assecondare le mie passioni.
Ma ho sempre capito che il mio è destinato a rimanere un sogno. Quando confessi la tua passione la prima reazione è di disgusto, poi la vittima prescelta scompare o subito, o di li a poco.
Quindi non resta che rivolgersi a professioniste del mestiere. Per cercare nuove emozioni un giorno che ero a Bologna per lavoro decisi di contattarne 3, ma di trovarle per strada. Di quelle abituate ai 30€ per pochi minuti e via. Ne ho trovata una giovane e carina ucraina, alla quale ho chiesto di chiamare un paio di amiche “belle come lei”. Sicuramente la mia Leila era la più bella, mentre le amiche per quanto più o meno carine erano molto volgari. Le ho proposta un’ottima ricompensa e mi sono fatto portare in uno dei loro appartamenti. Ambiente umile ed anche se confortevole ed ordinato dava la sensazione di un posto lercio, dove sono passati milioni di vecchi porci che pagano i loro averi, solo per un pompino.
Questa sensazione di profonda umiliazione mi stava eccitando. Io ricco possidente abituato ad alberghi a 5 stelle rinchiuso in una umile dimora in compagnia di 3 prostitute di strada che davanti ai 3 bigliettoni da 500€ erano in difficoltà. Quasi impaurite ma felici per il regalino appena ricevuto, la prima cosa che mi hanno chiesto davanti a quel compenso è cosa avrei voluto fare. Erano sicure della mia stranezza e di questi tempi si erano in parte impaurite. Allora le ho subito rassicurate. Ragazze tranquille che io non vi chiederò nulla che faccia del male a voi. Così dicendo mi sono inginocchiato, mi giravo per guardarle in viso ed ho visto la loro perplessità nascosta dietro un timido sorriso. A quel punto mi sono gettato a terra ai piedi della mia prescelta iniziando a baciare i suoi polverosi stivali. Mentre ero intento a mostrare la mia passione sento le ragazze chiacchierare nella loro incomprensibile lingua frammista a tante risatine. Finalmente mi sentivo veramente umiliato e stranamente felice mentre strisciavo ai loro piedi baciando il dorso delle loro scarpe. Ok ragazze io voglio essere per qualche ora il vostro schiavo. Deridetemi umiliatemi e schiacciatemi sotto i vostri piedi. Voglio leccare le vostre scarpe iniziando dalle suole, voglio vedervi ridere di me del vostro schiavo e voglio sentirmi offendere ed umiliare senza ritegno.
Le ragazze hanno cercato di accontentarmi e devo essere sincero sono state brave. Erano incuriosite ed ogni volta che io obbedivo ai loro ordini si facevano una bella risatina… Unico neo è che non sempre capivo i loro dialoghi. Ma loro si divertivano ed io sfrenavo la mia passione annusando, baciando e leccando scarpe, calze e piedi delle incredule ragazze. Una di loro, tale rosanna indossava calzerotti che coprivano le calze di nylon. Guardando come annusavo con passione i piedi delle amiche decide di tapparmi la bocca, in modo da farmi respirare solo con il naso e così toltosi i calzerotti me li infila in bocca… e giù di risate delle amiche. Ho passato quasi due ore sotto i loro piedi, sono arrivato a leccare anche il pavimento per ripulire le gocce di sperma che si è liberata dopo due ore di umiliazione ed è stata la prima volta che un’esperienza del genere mi ha lasciato un segno ed un fervido ricordo.
Ma anche questa esperienza è per i miei gusti ancora molto limitata. Manca una componente fondamentale. Ciò che manca è la figa. Quella che leccherei, come i piedi, per ore ed ore, quella dalla quale poter bere i gustosissimi umori, quella dalla quale potrebbe sgorgare il nettare vescicale. Non mi fa paura leccare suole o pavimenti, ma invece mi fa un pò senso leccare una figa di una prostituta.
Sono le donne normali che vorrei diventassero le mie padrone. La segretaria dello studio, la nostra collaboratrice, ma anche la stessa mia moglie vorrei diventassero le mie aguzzine.
Quando ho aperto la mia attività imprenditoriale ho avuto bisogno di una nuova segretaria. Ho provato prima a convincere la segretaria dello studio, l’algida Frida, ma come già pensavo lei non voleva rinunciare al suo ruolo fondamentale nel nostro studio. Però mi ha suggerito una sua amica, diversa da lei, certamente meno rigida, anzi quasi il suo opposto, ma nonostante un carattere molto socievole e umano anche molto efficiente ed affidabile.
Anche lei tremendamente carina quando è venuta al colloquio mi ha stregato all’istante. Sicura di sé, sprizzava vitalità e competenza con risposte assolutamente appropriate, ma anche umoristiche e sarcastiche che delineavano una sprizzante ed intelligente personalità
Il taller elegante e giovanile, la calza nera ed il tacco erano solo un piccolo particolare di quella perfetta creatura.
Più parlavo con lei e più sognavo di diventare il suo umile schiavo. Sognavo di vederla seduta alla mia scrivania che mi intimava di strisciare ai suoi piedi sotto il tavolo. Ma sognavo anche di strisciare sotto la sua piccola scrivania e di poter godere del sapore e dell’odore dei suoi meravigliosi piedini…. Continua
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2020-11-17
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