C’era un Volta e adesso non c’è più — Capitolo 1
di
Kyger Litor
genere
comici
C'era una volta, in un paese lontano lontano ma molto lontano (minchia se era lontano), un principe azzurro che non si chiamava Azzurro ma si chiamava Light Blue poiché, anche in quel paese lontano lontano ma molto lontano e talmente piccolo piccolo ma molto piccolo (minchia se era piccolo) che compariva solo sulle cartine più dettagliate (non c’era neppure sul TOMTOM), faceva figo l'americanismo.
Ovviamente, crescendo e guardando la tv e i video musicali su YouTube, MTV, VEVO ecc. il piccolo principe iniziò a farsi chiamare L.B. da leggersi “El Bi”, chiaramente.
Come in ogni fiaba che si rispetti, L.B. era sfigatissimo; cioè, lo so, di solito quelle così sfigate da cadere in coma per cent'anni a causa della stupidissima punta di un fuso sono le principesse, ma io sono per la parità dei sessi quindi nella mia storia lo sfigato è il principe …. e basta !!!
Dicevamo... L.B. era uno sfigato; la sua mamma, come tutte le regine delle fiabe, era morta quando lui era molto piccolo.
Ebbene si, fare la regina delle fiabe è una merda; o ci lasciano le penne giovani, o sono delle gran stronze.
Se al cospetto di voi ragazze arrivasse uno e vi dicesse: “Sono il re di un paese lontano lontano ma molto lontano (ma minchia se è lontano), vuoi sposarmi e diventare la mia regina?” gli direste: “Col cazzo!“ di sicuro
Inoltre, il principe era di salute cagionevolissima, era allergico alle graminacee ed alle mele, soffriva di asma e di emorroidi ed aveva avuto un'acne giovanile tremenda tanto che i paggi del castello lo chiamavano, dietro le spalle, Brufolo Bill; ed il nomignolo era rimasto anche ora che l’acne era guarita.
Nonostante ciò era bello, molto bello ….. a parte, appunto, tra i 15 e i 19 anni quando la sua faccia sembrava un enorme e lucido insieme di bozzi rossi e gialli; L.B. era talmente bello che il padre iniziò a sospettare che in realtà non fosse figlio suo.
In effetti non aveva tutti i torti; L.B. era alto e slanciato, con gli occhi azzurri (ekkekazzo era o non era il principe azzurro? E allora anche gli occhi erano azzurri!), aveva gli zigomi marcati, il mento volitivo, lunghi e folti capelli biondi adornavano il suo capo. Perfino il pallore della sua pelle lo rendeva bello. Ok, a parte nel pieno di brufolandia. Ed aveva una ragguardevole dotazione, perfino.
Il Re invece era basso e tozzo, coi capelli scuri ed ispidi e pure un po' radi, la sua pelle era ricoperta di bozzi; beh ecco, quanto a questo nel pieno dell'acne però una certa somiglianza con L.B. c'era, ma in fondo che volete? Il Re era stato davvero un rospo da fiaba (con tanto di autentico certificato di incantesimo di trasmutazione), prima di ricevere un bacio da una principessa e trasformarsi in umano.
Il fatto che il Re non fosse sicuro che il suo unico figlio fosse davvero il suo unico figlio aveva avuto due conseguenze:
una crescente antipatia ed insofferenza del sovrano nei confronti del ragazzo che, per questo, venne relegato nell'ala più lontana, buia, cupa, umida, piena di spifferi e ragnatele del castello, cosa che non giovava certo né alla sua salute né al suo umore.
il desiderio spasmodico di un altro erede, che fosse sicuramente sangue del suo sangue, cioè che somigliasse ad un rospo come lui.
Per mettere in pratica il sopraesposto punto 2 il Re, che nella sua posizione poteva permettersi di scegliere, non si era mica risposato una rospetta, (cosa che forse avrebbe facilitato la somiglianza dell'eventuale marmocchio con il simpatico anfibio); certo che no!
La nuova regina, Grimilde, era una strafiga spaziale, una ex modella di pochi anni più vecchia di L.B., con gambe chilometriche, cosce tornite, vita affusolata, seno impertinente, viso perfetto, capelli folti e pelle luminosa.
La matrigna affollava tutti i sogni bagnati del giovane principe che, relegato nei più oscuri ed insalubri meandri del castello per colpa delle antipatie paterne e gravato dalla sua cagionevole salute, non è che avesse mai avuto molto a che fare con belle donne fascinose. Infatti, L.B., aveva perso la verginità con una lontana lontana ma tanto lontana cugina in visita parentale.
La ragazza, per colpa della “benedizione” mal riuscita di una fata madrina maldestra, (tale Fata Sgualdrina), era sempre talmente infoiata che si trombava qualunque cosa respirasse; oltre ad attingere a pieno alla propria immensa collezione di vibratori e dildi (e L.B. sospettava che si fosse trombata perfino qualcosa che aveva già smesso di respirare, ma non ne aveva le prove...). Fatto sta che la cugina aveva talmente prosciugato L.B. che, quando era ripartita, lui aveva dovuto passare due mesi a letto nutrito esclusivamente a zabaione e Carnitina ogni tre ore come fosse una poppata per neonati.
Dopo questa estenuante esperienza aveva avuto solo una breve relazione con una cameriera, molto meno famelica della cugina, che era stata allontanata non appena il Re si era accorto della cosa, e poi c'erano state solo pippe, astinenza e ancora pippe; tante pippe. E meno male che perfino nei paesi lontani lontani ma molto lontani arrivavano i porno online tipo youskizz, yousprizz, youcazz, youmazz ecc. ecc. anche se la connessione internet del castello era andata praticamente in pensione da quando suo padre aveva sposato la fascinosa Grimilde che si aggirava per il maniero in abiti succinti e semitrasparenti, incurante del clima non proprio clemente del paese lontano lontano ma molto lontano ed altresì incurante dell’eccesso di produzione di testosterone di tutti gli abitanti maschi. Ovviante L.B. non faceva altro che masturbarsi pensando a lei.
Ma le sue occhiate furtive non passarono inosservate alla scaltra matrigna.
Non esattamente soddisfatta dal marito, che ormai aveva la sua età e dopo aver passato parecchi anni nello stagno sotto forma di rospo soffriva di cervicale e di artrite, la bellissima donna si era messa alla ricerca di un giocattolino sessuale discreto con cui passare qualche momento interessante quando il Re era impegnato altrove. E perché non tenere tutto in famiglia, dato che il giovane L.B. era un gran bel ragazzo?
Una sera che il Re era in visita al regno vicino vicino ma molto vicino, dal padre di Raperonzolo che, peraltro, L.B. non ricordava con piacere dopo che, mezzo ubriaco per la festa dei suoi diciott'anni, era partito con un principe amico per la sua torre ed aveva tentato di arrampicarsi lungo la famosa treccia. Ma la stronza capelluta non aveva usato lo shampoo ed il balsamo miracolosi della pubblicità ma uno di quelli di sotto marca del supermercato ed i capelli sfibrati si erano rotti facendolo cadere rovinosamente sull'unico rovo nel raggio di due chilometri ….
Dicevamo che la matrigna si era fatta un lungo bagno profumato, si era messa un babydoll molto sexy e trasparente con niente sotto ed aveva convocato, nei suoi quartieri, l'ignaro figliastro con una scusa.
Il poveretto venne interrotto, dal servitore mandato a chiamarlo, nel bel mezzo di una sega furiosa in cui si immaginava di spingersi in mezzo ai magnifici seni di Grimilde mentre lei chinava la testa e gli leccava la cappella gonfia ad ogni colpo; quindi quando arrivò agli appartamenti della matrigna, nonostante il chilometrico viaggio dall'ala lontanissima del castello dove il re l'aveva relegato, era ancora in uno stato di eccitazione tale che il rigonfiamento nei suoi pantaloni l'avrebbe visto perfino la nonna di Cappuccetto Rosso, che era notoriamente cieca come una talpa.
La trovò acciambellata sul letto, col seno e le lunghe gambe che facevano capolino dall'indumento più impalpabile che avesse mai visto. L.B. deglutì a fatica data la salivazione praticamente azzerata … avrebbe sicuramente fatto l'alba a suon di pippe. Ma si sbagliava! La regina gli fece cenno di avvicinarsi e si alzò srotolandosi con un movimento sinuoso.
Lo fronteggiò, a meno di un passo di distanza:
“Mio caro figliastro” gli disse con fare impertinente carezzandogli la mascella con un dito “Ultimamente, quante seghe ti sei fatto pensando a me?”
L.B. sbiancò e poi arrossì fece tutti i colori della cartella Pantone …. pensava di essere stato così discreto... aveva sempre cercato di non sbavare in sua presenza e aveva gettato coscienziosamente tutti i fazzolettini di carta sporchi di sperma nel water …. com'era possibile che qualcuno se ne fosse accorto?
Con un sorriso sardonico, la matrigna proseguì:
“Dato che, il tuo amico qua sotto, è molto indisciplinato, e tuo padre non si cura molto della tua educazione, spetta a me insegnarti come ci si comporta!”
Il principe si cagò letteralmente sotto!
Grimilde aveva fama di essere stronza perfida, gli era giunta voce che lanciasse qualunque cosa avesse per le mani addosso alle cameriere se solo sbagliavano a pettinarle una ciocca di capelli, chissà cosa avrebbe fatto a lui…
Paralizzato, non reagì neppure quando la donna gli strappò di dosso i vestiti facendoli cadere a terra e poi lo spinse rudemente verso il letto, facendovelo cadere sopra.
Legate alle quattro colonne del baldacchino c'erano quattro manette; rapida come un poliziotto dei film, Grimilde, fissò i polsi e le caviglie del giovane che quasi spariva nello spesso materasso di piume. (Non paese lontano lontano ma molto lontano non vedevano la pubblicità dell’Eminflex con Giorgio Mastrota con vi regala un bel copri materasso se prendete quello con MemoryFoam).
La regina si impossessò della sua virilità che, se possibile, era più dura di prima; gli si mise a cavalcioni e lo cavalcò senza requie per ore ululando come un’ossessa …
“Ecco fatto! Ho tratto il mio godimento e finalmente l’asta virile è stata domata!” Esclamò la regina al termine della “punizione”. (Dopo aver goduto Grimilde tendeva ad usare arcaiche espressioni per significare l’accaduto)
Prima di aprire le manette, fece giurare al principe di mantenere il silenzio e gli disse che la sua punizione non era finita: gli avrebbe comunicato lei quando e dove ricevere la seconda razione. Nel frattempo, gli era vietato masturbarsi.
Intontito, L.B. percorse la strada fino alla sua stanza su una nuvoletta dorata. Non masturbarsi? Sarebbe andato in giro con le ortiche nelle mutande per un'altra serata come quella!
Non dovette attendere molto: la regina soddisfatta dalle prestazioni del figliastro, lo convocò di nuovo dopo pochi giorni, approfittando di una battuta di caccia che tenne impegnato il marito tutto il giorno.
Ma l'occasione fa l'uomo ladro e la donna puttana; ben presto le convocazioni arrivarono anche mentre il Re era al castello, magari impegnato in riunioni col Gran C’haUmBellAno (ebbene si, era gay) od in udienze e allenamenti col maestro di scherma.
Rospo sì ma non scemo, il sovrano infine mangiò la foglia ed incaricò il fido Capitano delle Guardie di condurre indagini segrete che, inevitabilmente, palesarono il suo stato di rospo cornuto ….
Appreso dell’adulterio e deciso a far fuori il figlio, corse all'armeria a prendere l'ascia più affilata disponibile per far scempio del figlio cornificatore, ma il capo stalliere, che aveva L.B. in simpatia, riuscì ad avvertirlo per tempo.
Il principe era appena rientrato nei suoi appartamenti dopo essere stato spremuto ben bene dalla matrigna. Appresa la notizia si gettò addosso il suo mantello più pesante, infilò in tasca l’iPhone, mise gli stivali e corse fuori dalla regolamentare porticina segreta che tutti i castelli delle fiabe hanno sul retro, quella che dava sul Bosco Oscuro.
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Ovviamente, crescendo e guardando la tv e i video musicali su YouTube, MTV, VEVO ecc. il piccolo principe iniziò a farsi chiamare L.B. da leggersi “El Bi”, chiaramente.
Come in ogni fiaba che si rispetti, L.B. era sfigatissimo; cioè, lo so, di solito quelle così sfigate da cadere in coma per cent'anni a causa della stupidissima punta di un fuso sono le principesse, ma io sono per la parità dei sessi quindi nella mia storia lo sfigato è il principe …. e basta !!!
Dicevamo... L.B. era uno sfigato; la sua mamma, come tutte le regine delle fiabe, era morta quando lui era molto piccolo.
Ebbene si, fare la regina delle fiabe è una merda; o ci lasciano le penne giovani, o sono delle gran stronze.
Se al cospetto di voi ragazze arrivasse uno e vi dicesse: “Sono il re di un paese lontano lontano ma molto lontano (ma minchia se è lontano), vuoi sposarmi e diventare la mia regina?” gli direste: “Col cazzo!“ di sicuro
Inoltre, il principe era di salute cagionevolissima, era allergico alle graminacee ed alle mele, soffriva di asma e di emorroidi ed aveva avuto un'acne giovanile tremenda tanto che i paggi del castello lo chiamavano, dietro le spalle, Brufolo Bill; ed il nomignolo era rimasto anche ora che l’acne era guarita.
Nonostante ciò era bello, molto bello ….. a parte, appunto, tra i 15 e i 19 anni quando la sua faccia sembrava un enorme e lucido insieme di bozzi rossi e gialli; L.B. era talmente bello che il padre iniziò a sospettare che in realtà non fosse figlio suo.
In effetti non aveva tutti i torti; L.B. era alto e slanciato, con gli occhi azzurri (ekkekazzo era o non era il principe azzurro? E allora anche gli occhi erano azzurri!), aveva gli zigomi marcati, il mento volitivo, lunghi e folti capelli biondi adornavano il suo capo. Perfino il pallore della sua pelle lo rendeva bello. Ok, a parte nel pieno di brufolandia. Ed aveva una ragguardevole dotazione, perfino.
Il Re invece era basso e tozzo, coi capelli scuri ed ispidi e pure un po' radi, la sua pelle era ricoperta di bozzi; beh ecco, quanto a questo nel pieno dell'acne però una certa somiglianza con L.B. c'era, ma in fondo che volete? Il Re era stato davvero un rospo da fiaba (con tanto di autentico certificato di incantesimo di trasmutazione), prima di ricevere un bacio da una principessa e trasformarsi in umano.
Il fatto che il Re non fosse sicuro che il suo unico figlio fosse davvero il suo unico figlio aveva avuto due conseguenze:
una crescente antipatia ed insofferenza del sovrano nei confronti del ragazzo che, per questo, venne relegato nell'ala più lontana, buia, cupa, umida, piena di spifferi e ragnatele del castello, cosa che non giovava certo né alla sua salute né al suo umore.
il desiderio spasmodico di un altro erede, che fosse sicuramente sangue del suo sangue, cioè che somigliasse ad un rospo come lui.
Per mettere in pratica il sopraesposto punto 2 il Re, che nella sua posizione poteva permettersi di scegliere, non si era mica risposato una rospetta, (cosa che forse avrebbe facilitato la somiglianza dell'eventuale marmocchio con il simpatico anfibio); certo che no!
La nuova regina, Grimilde, era una strafiga spaziale, una ex modella di pochi anni più vecchia di L.B., con gambe chilometriche, cosce tornite, vita affusolata, seno impertinente, viso perfetto, capelli folti e pelle luminosa.
La matrigna affollava tutti i sogni bagnati del giovane principe che, relegato nei più oscuri ed insalubri meandri del castello per colpa delle antipatie paterne e gravato dalla sua cagionevole salute, non è che avesse mai avuto molto a che fare con belle donne fascinose. Infatti, L.B., aveva perso la verginità con una lontana lontana ma tanto lontana cugina in visita parentale.
La ragazza, per colpa della “benedizione” mal riuscita di una fata madrina maldestra, (tale Fata Sgualdrina), era sempre talmente infoiata che si trombava qualunque cosa respirasse; oltre ad attingere a pieno alla propria immensa collezione di vibratori e dildi (e L.B. sospettava che si fosse trombata perfino qualcosa che aveva già smesso di respirare, ma non ne aveva le prove...). Fatto sta che la cugina aveva talmente prosciugato L.B. che, quando era ripartita, lui aveva dovuto passare due mesi a letto nutrito esclusivamente a zabaione e Carnitina ogni tre ore come fosse una poppata per neonati.
Dopo questa estenuante esperienza aveva avuto solo una breve relazione con una cameriera, molto meno famelica della cugina, che era stata allontanata non appena il Re si era accorto della cosa, e poi c'erano state solo pippe, astinenza e ancora pippe; tante pippe. E meno male che perfino nei paesi lontani lontani ma molto lontani arrivavano i porno online tipo youskizz, yousprizz, youcazz, youmazz ecc. ecc. anche se la connessione internet del castello era andata praticamente in pensione da quando suo padre aveva sposato la fascinosa Grimilde che si aggirava per il maniero in abiti succinti e semitrasparenti, incurante del clima non proprio clemente del paese lontano lontano ma molto lontano ed altresì incurante dell’eccesso di produzione di testosterone di tutti gli abitanti maschi. Ovviante L.B. non faceva altro che masturbarsi pensando a lei.
Ma le sue occhiate furtive non passarono inosservate alla scaltra matrigna.
Non esattamente soddisfatta dal marito, che ormai aveva la sua età e dopo aver passato parecchi anni nello stagno sotto forma di rospo soffriva di cervicale e di artrite, la bellissima donna si era messa alla ricerca di un giocattolino sessuale discreto con cui passare qualche momento interessante quando il Re era impegnato altrove. E perché non tenere tutto in famiglia, dato che il giovane L.B. era un gran bel ragazzo?
Una sera che il Re era in visita al regno vicino vicino ma molto vicino, dal padre di Raperonzolo che, peraltro, L.B. non ricordava con piacere dopo che, mezzo ubriaco per la festa dei suoi diciott'anni, era partito con un principe amico per la sua torre ed aveva tentato di arrampicarsi lungo la famosa treccia. Ma la stronza capelluta non aveva usato lo shampoo ed il balsamo miracolosi della pubblicità ma uno di quelli di sotto marca del supermercato ed i capelli sfibrati si erano rotti facendolo cadere rovinosamente sull'unico rovo nel raggio di due chilometri ….
Dicevamo che la matrigna si era fatta un lungo bagno profumato, si era messa un babydoll molto sexy e trasparente con niente sotto ed aveva convocato, nei suoi quartieri, l'ignaro figliastro con una scusa.
Il poveretto venne interrotto, dal servitore mandato a chiamarlo, nel bel mezzo di una sega furiosa in cui si immaginava di spingersi in mezzo ai magnifici seni di Grimilde mentre lei chinava la testa e gli leccava la cappella gonfia ad ogni colpo; quindi quando arrivò agli appartamenti della matrigna, nonostante il chilometrico viaggio dall'ala lontanissima del castello dove il re l'aveva relegato, era ancora in uno stato di eccitazione tale che il rigonfiamento nei suoi pantaloni l'avrebbe visto perfino la nonna di Cappuccetto Rosso, che era notoriamente cieca come una talpa.
La trovò acciambellata sul letto, col seno e le lunghe gambe che facevano capolino dall'indumento più impalpabile che avesse mai visto. L.B. deglutì a fatica data la salivazione praticamente azzerata … avrebbe sicuramente fatto l'alba a suon di pippe. Ma si sbagliava! La regina gli fece cenno di avvicinarsi e si alzò srotolandosi con un movimento sinuoso.
Lo fronteggiò, a meno di un passo di distanza:
“Mio caro figliastro” gli disse con fare impertinente carezzandogli la mascella con un dito “Ultimamente, quante seghe ti sei fatto pensando a me?”
L.B. sbiancò e poi arrossì fece tutti i colori della cartella Pantone …. pensava di essere stato così discreto... aveva sempre cercato di non sbavare in sua presenza e aveva gettato coscienziosamente tutti i fazzolettini di carta sporchi di sperma nel water …. com'era possibile che qualcuno se ne fosse accorto?
Con un sorriso sardonico, la matrigna proseguì:
“Dato che, il tuo amico qua sotto, è molto indisciplinato, e tuo padre non si cura molto della tua educazione, spetta a me insegnarti come ci si comporta!”
Il principe si cagò letteralmente sotto!
Grimilde aveva fama di essere stronza perfida, gli era giunta voce che lanciasse qualunque cosa avesse per le mani addosso alle cameriere se solo sbagliavano a pettinarle una ciocca di capelli, chissà cosa avrebbe fatto a lui…
Paralizzato, non reagì neppure quando la donna gli strappò di dosso i vestiti facendoli cadere a terra e poi lo spinse rudemente verso il letto, facendovelo cadere sopra.
Legate alle quattro colonne del baldacchino c'erano quattro manette; rapida come un poliziotto dei film, Grimilde, fissò i polsi e le caviglie del giovane che quasi spariva nello spesso materasso di piume. (Non paese lontano lontano ma molto lontano non vedevano la pubblicità dell’Eminflex con Giorgio Mastrota con vi regala un bel copri materasso se prendete quello con MemoryFoam).
La regina si impossessò della sua virilità che, se possibile, era più dura di prima; gli si mise a cavalcioni e lo cavalcò senza requie per ore ululando come un’ossessa …
“Ecco fatto! Ho tratto il mio godimento e finalmente l’asta virile è stata domata!” Esclamò la regina al termine della “punizione”. (Dopo aver goduto Grimilde tendeva ad usare arcaiche espressioni per significare l’accaduto)
Prima di aprire le manette, fece giurare al principe di mantenere il silenzio e gli disse che la sua punizione non era finita: gli avrebbe comunicato lei quando e dove ricevere la seconda razione. Nel frattempo, gli era vietato masturbarsi.
Intontito, L.B. percorse la strada fino alla sua stanza su una nuvoletta dorata. Non masturbarsi? Sarebbe andato in giro con le ortiche nelle mutande per un'altra serata come quella!
Non dovette attendere molto: la regina soddisfatta dalle prestazioni del figliastro, lo convocò di nuovo dopo pochi giorni, approfittando di una battuta di caccia che tenne impegnato il marito tutto il giorno.
Ma l'occasione fa l'uomo ladro e la donna puttana; ben presto le convocazioni arrivarono anche mentre il Re era al castello, magari impegnato in riunioni col Gran C’haUmBellAno (ebbene si, era gay) od in udienze e allenamenti col maestro di scherma.
Rospo sì ma non scemo, il sovrano infine mangiò la foglia ed incaricò il fido Capitano delle Guardie di condurre indagini segrete che, inevitabilmente, palesarono il suo stato di rospo cornuto ….
Appreso dell’adulterio e deciso a far fuori il figlio, corse all'armeria a prendere l'ascia più affilata disponibile per far scempio del figlio cornificatore, ma il capo stalliere, che aveva L.B. in simpatia, riuscì ad avvertirlo per tempo.
Il principe era appena rientrato nei suoi appartamenti dopo essere stato spremuto ben bene dalla matrigna. Appresa la notizia si gettò addosso il suo mantello più pesante, infilò in tasca l’iPhone, mise gli stivali e corse fuori dalla regolamentare porticina segreta che tutti i castelli delle fiabe hanno sul retro, quella che dava sul Bosco Oscuro.
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