Serata invernale

di
genere
etero

«tesoro stanno per arrivare un mio collega e sue figlia , vatti a cambiare, resteranno da noi per il weekend» mi dice mio padre mentre mi spinge in camera mia.
Odio quando fa così, organizza tutto e di più dicendomi tutto alla fine, come se non ci vivessi anche io in questa casa.
Un po’ per provocarlo, un po’ per mia pura voglia mi vesto come lui odia.
Metto addosso solo una camicia a scacchi che copre a mala pena il sedere senza niente sotto, delle parigine e dei tacchi neri molto alti.
Ho un fisico niente male, sono magra ma con le forme al punto giusto e di media altezza , anche io ho qualche smagliatura qua e là ma niente di troppo evidente.

Scendo di sotto e a quanto vedo gli amici di papà sono già arrivati , sentendomi scendere le scale si voltano tutti verso di me.
Mio padre mi sta incenerendo con gli occhi , la ragazzina di a male pena tredici anni invece mi guarda scettica, invece l’uomo di circa cinquanta anni vicino a mio padre mi sta guardando la scollatura.
Si riprende dopo pochi secondi ma io sono già eccitata.

La cena passa velocemente, ho sfiorato tutta la sera la sua gamba con il piede mentre mi allargavo la scollatura e sbottonato e riabbottonavo la camicia.
So che probabilmente , ora chiuso nella stanza degli ospiti al terzo piano si sta segando duro, ed io non posso farmi sfuggire quest’occasione.
Salgo silenziosamente e senza bussare entro in camera sua, chiudo a chiave la porta e mi siedo vicino a lui.

«oh mio Dio Agnese che diavolo fai?» l’uomo sposta la mano da suo enorme cazzo che ora sta coprendo con un cuscino.

«Voglio solo divertirmi un po’» dico seducente mentre mi sfilo lentamente la camicia sotto il suo sguardo avido.
Rimasta completamente nuda mi avvicino e mi metto a cavalcioni su di lui.
Non è un uomo dall’aspetto particolarmente giovanile, ed io solo diciassettenne sono tremendamente eccitata da ciò.
Metto le mie labbra sulle sue e partiamo direttamente con un bacio fuocoso, mette le mai sui miei glutei e li stringe.

Mi allontano di poco da lui è sfilo il cuscino, scendo fino ad arrivare all’altezza del suo enorme cazzo in erezione, penso sia il più grande tra tutti quelli che ho visto.
Contorno il suo ben di Dio con la mia piccola mano , muovo su e giù stando attenta a fare dei movimenti leggermente circolari.
Lui mi guarda bramoso , io velocizzo il movimento mentre sento il suo cazzo scaldarsi tra le mie mani.
Avvicino anche la bocca al pene e lo accolgo completamente , sono brava con i lavoretti manuali ma i pompini sono il mio forte.
«Sembri così innocente ma sei una vera troia» dice in preda ad un orgasmo, il suo linguaggio sconcio non fa altro che aumentare di più il calore nel mio bassoventre.

Mi alzo posizionando il mio sesso sul suo, comincio a cavalcarlo, il piacere si diffonde subito in me è più aumento la velocità più sento di sognare.
«ahh, oh mio Dio, ahhh, cazzo» gemo in modo svergognato, mio padre è al piano di sotto e potrebbe sentirci ma in realtà non me ne frega niente.
Continuò a ansimare in modo incontrollato quando lui inverte le posizioni facendomi mettere a pecorina.

«Hai un culo molto sodo, una gioia per gli occhi» commenta mentre mi da dei piccoli schiaffetti.
Comincia a penetrarmi ed io mi muovo per aiutare i suoi movimenti, so di essere molto probabilmente una troia ma in questo momento non mi importa.

Continuò a genere svergognatamente quando comincio a sentire le gambe tremare e l’orgasmo avvicinarsi.
«Sto vendendo» urlo mentre ansimo e lui aumenta ancora di più la velocità.
«anche io» dice.
Nel giro di pochi minuti veniamo entrambi e ci buttiamo sul letto stremati.

«non penserai di aver finito» dice sorridendomi malizioso.
Avvicina la sua bocca alle mia grandi labbra e comincia a pecchiare.
L’eccitazione di riaccende in me ed aumenta quando comincia a succhiare il clitoride.
Mi palpa le tette mentre continua a succhiare e leccare i miei umori.
Non ci metto tanto ad arrivare la secondo orgasmo della serata.

Opera conclusa mi rivesto e torno in camera mia.
di
scritto il
2020-11-22
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