Una tettona insoddisfatta e il suo migliore amico (Capitolo I)

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tradimenti

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Tutto era cominciato da quella confessione che mi era scappata.
Avevo confidato ingenuamente al mio migliore amico che era un po' di tempo che l'attrazione sessuale e la voglia di aversi tra me e il mio fidanzato storico (Roberto) stava calando vertiginosamente. Mentre Federico, l'amico con cui ero seduta al bar sorseggiando un caffè, mi raccontava del fuoco e delle fiamme che faceva con la sua nuova trombamica e di quanto fossero passionali, mi lasciai scappare qualcosa tipo "ho una voglia di scopare anche io così che non hai idea"
Lui rimase stralunato e mi chiese cosa intendessi visto che ero fidanzata da anni e addirittura gli parlavo che stessimo programmando le nozze nonostante io avessi solo 22 anni e lui 27 (all'epoca). Federico mi guarda in modo confuso, non si spiegava perché una donna impegnata potesse avere quella voglia repressa. Per tutti io e il mio compagno eravamo una coppia rodata, probabilmente nessuno sospettava che era da un po' che non godevo più. Più che altro lo sapevo nascondere bene, ero sempre molto sorridente e davo molto l'idea di essere appagata, gioiosa, affabile. Quel giorno però mentre Fede mi diceva di come spaccava in due la tipa francamente mi venne voglia. La frenesia, l'ardore, il furore dei due non mi lasciò indifferente. Mi iniziava a mancare. Non facevamo l'amore con quell'intensità da due mesi almeno.
"Michele è stressatissimo per il lavoro, stanno licenziando dove lavora lui e quindi è molto in ansia" sospirai chiarendogli cosa volessi dire.
"Mica è colpa tua che non ti tromba più" mi rispose ridendo.
Risi a mia volta e scrollai le spalle. Cosa ci potevo fare se Michele, quando è preoccupato, diventa molto irritabile e preferisce isolarsi dal mondo? Era però la prima volta che questo periodo si protraeva così tanto nel tempo, solitamente si esaurivano in massimo 2-3 settimane.
"Ti manca molto quel tipo di sesso?" mi chiese.
"Non ce la faccio più" risposi di getto, pentendomi. Non volevo sembrare ninfomane e non volevo capisse quanto mi avesse eccitata sentirlo parlare di sesso. Mi avrebbe presa in giro per l'eternità.
"Sai, è che va avanti da un po' e non siamo abituati.."
"Deve essere dura per una bonazza come te stare senza cazzo" considerò lui con il suo solito linguaggio scurrile quando parlava di queste cose. Lo riprendevo e gli chiedevo di parlare più elegantemente di solito, ma quella volta non lo feci. Perché tutto sommato aveva ragione, avevo voglia ed era dura.
"Perché per quelle che tu reputi brutte non è dura stare senza sesso?" domandai ridendo cercando di spostare l'attenzione su altro.
"Non mi fraintendere!" chiarii lui ridendo e capendo la piccola gaffe che aveva fatto. "Intendo solo che per te è dura perché c'è tanta gente che ti vuole sbattere, poi vai a casa e quello che dovrebbe farlo pensa ad altro. In questo senso voglio dire che è più frustrante"
Accusai il colpo. Proprio la mattina stessa un compagno di corso all'università con cui spesso mi scambiavo appunti mi aveva proposto di uscire, con uno sguardo che non lasciava spazio ad interpretazioni: mi voleva. Giulio, il mio amico dell'università, non mi piaceva granché esteticamente, eppure con il suo invito mi aveva molto intrigata: sapeva fossi fidanzata, considerai che probabilmente gli interessavo proprio tanto per propormi lo stesso di fare qualcosa insieme. Ovviamente non pensavo volesse un legame sentimentale, voleva semplicemente passare diverse notti di sesso spinto, non sono stupida. Mi resi conto che però Fede aveva ragione, volevo sentirmi apprezzata e desiderata, e mi irritava ricevere queste attenzioni da molte persone ma non dal mio uomo.
Ci tengo però a precisare che non sono miss mondo visto che più volte ho detto di aver parecchie persone che mi vengono dietro, semplicemente sono una ragazza alta 1.60, folta capigliatura nera con un viso carino e un bel fisico. In un paese così piccolo come il mio una ragazza tettona, bassina, esteticamente gradevole e soprattutto con un carattere affabile risultava subito molto desiderabile: quindi non sono di certo una modella, ma nel mio piccolo avevo sempre avuto diversi ragazzi a cui piacevo. Mi desiderava molto anche Fede, quando ci conoscemmo al liceo (eravamo compagni di classe prima e banco poi) mi corteggiò parecchio. Nemmeno lui all'inizio rispecchiava i miei canoni estetici, poi con il tempo costruimmo un'alchimia mentale davvero forte per rovinarla con una relazione che già sapevo non sarebbe proseguita. A lui però piacevo sul serio, mi faceva regalini, mi dedicava canzoni, era molte dolce e mentre ripenso a lui nel passato mi rendo conto di quanto fosse cambiato. Ora è più sicuro, più maschio, più rude quasi. Alto 1.88, barba folta, fisico da calciatore, era sensibilmente migliorato esteticamente e la sua dolcezza aveva lasciato posto alla virilità. Oggi non è più cotto di me, la sua attrazione fisica però è rimasta potente nel tempo. Prima, metaforicamente parlando, se mi ci fossi messa insieme probabilmente sarebbe stato il tipo che mi avrebbe portato un mazzo di fiori tutte le volte che ci vedevamo. Se ci mettessi oggi mi scoperebbe letteralmente per tutta casa, senza sosta. Il mio ragazzo ha fatto il percorso inverso, anche se da settimane anche il romanticismo era calato.
"Prova a stuzzicarlo un po' con qualche intimo particolare.." mi suggerii Fede.
"Roby non è in vena quando sta così, nemmeno lo noterebbe" considerai.
"Meglio che non parlo" disse lui ridendo.
"In che senso?"
"Ti voglio troppo bene per essere schietto come quando lo sono con un'amica qualunque"
"Dai dimmi" domandai incuriosita. "Non capisco!"
"Abbiamo ventidue anni, se non ti sfonda ora, quando? Sti cali di passione alla nostra età sono strani dai" disse finalmente lui.
"Ma il lavoro.."
"Tania, ho capito il lavoro" continuò fermandomi. "Ma ha 27 anni, se basta un qualsiasi problema per finire in questo modo che succederà quando ci saranno responsabilità più grandi come i figli, una casa, ecc? Anzi, proprio per sfogare la frustrazione dovrebbe scoparti ancora di più"
"Lui è fatto così.."
"Vabbè, io lo trovo strano. Poi se a te va bene ci mancherebbe, io ti dico la mia. Se io fossi stressato per motivi comunque non così gravi come il lavoro sfogherei la mia rabbia proprio fottendo la mia morosa. Sesso riparatore, no? Non è che sta morendo che reagisce così, il lavoro si trova, vive con i suoi e non ha urgenze di spese"
Accusai un altro colpo. In linea puramente generale pensavo avesse torto, ognuno reagisce come può alle cose, ma egoisticamente una parte di me appoggiava ciò che diceva. Mi eccitò ulteriormente comunque la sfrontatezza di Fede. Le pochissime amiche intime a cui avevo confidato la cosa mi dicevano le classiche frasi sul fatto che il tempo ripara tutto, per una volta mi faceva piacere che qualcuno condividesse il mio pensiero più profondo sulla questione.
"Credo che gli parlerò" esclamai sperando di chiudere il discorso del mio compagno.
Fede, capendo il mio stato d'animo, disse che quando volevo potevo parlagliene che mi avrebbe ascoltato, e così ritornò a parlare della sua trombamica. Forse il fatto che avesse scoperto la mia insoddisfazione sessuale lo spinse inconsciamente a raccontar ancor più nel dettaglio quanto stesse scopando forte con questa ragazza. Parlò del loro ritmo sfrenato, della voglia che avevano di ricominciare appena finivano, le mille posizioni che variavano. Io facevo di si con il capo e ogni tanto mi mordicchiavo il labbro, specie quando un dettaglio svelato mi faceva più effetto del solito: tipo quando magari mi aveva narrato di quanto amasse farle sesso orale, o di particolari posizioni di cui ero affamata. Ero eccitatissima, fortunatamente poi cominciammo a parlare di altro.
A casa mi masturbai furiosamente. Ero imbarazzata, sia perché era la prima volta che sentire le confidenze di un amico mi portava a quello stato di desiderio sia perché mi toccai fantasticando sul piacere e non sul mio uomo. So che quando ci si masturba la fantasia vola e prende confini inesplorati, ma raramente mi era capitato di darmi piacere senza pensare nemmeno per un attimo a Roberto. In realtà non pensai a nessuno in modo particolare e deciso, nemmeno a Fede che comunque ogni tanto si affacciava nella fantasia. Semplicemente pensavo a qualcuno che mi prendesse con foga. Inizialmente la mente andava su qualche attore attraente, poi variava su Fede, il mio compagno del corso, un mio ex, un altro attore ancora. L'unica costante era l'essere sbattuta senza troppi complimenti.
Il giorno dopo Fede mi propose di fargli compagnia mentre andava a comprare una camicia.
"Vieni? Dai mi serve un parere femminile"
"Ti faccio sapere tra poco"
"Dai ti prometto che non ti scopo, non c'è nemmeno sfizio visto che crolleresti dopo trenta secondi visto quanto sei arrapata!" scrisse facendo mille faccine divertite.
"Portati la tua tipa, almeno poi con lei scopi davvero"
"Dai, scherzavo, non voglio chiamarla che voglio fare un po' il prezioso dopo tutto quel sesso. A voi donne ogni tre certezze bisogna toglierne due, se no vi abituate e date per scontate le cose! Ti compro qualcosina per il disturbo"
"...Ok vengo ma non c'è bisogno mi compri niente"
"Passo tra un'oretta"
Andai a farmi una doccia e mi preparai accuratamente. Decisi di indossare un abito che esaltasse il mio grosso seno e misi un rossetto del colore che più gli piaceva, mi dissi ridendo tra me e me che dopo essermi fatta prendere in giro per il mio desiderio ora volevo ritornare al "comando" del nostro stuzzicarci. Volevo farlo eccitare, così quando mi avrebbe fatto battute su quanto fossi arrapata, gli avrei risposto per le rime dicendogli che l'arrapata che lui sfotte lo fa impazzire di voglia anche a distanza di anni. 1-1 palla al centro come si dice nel vostro gioco preferito, no?
Mentre mi apprestavo ad uscire ero elettrizzata ed euforica: ero contenta di poter, seppur in un gioco innocente, riusare nuovamente il mio fascino. Volevo davvero che mi desiderasse, quindi pensavo a come potevo provocarlo. Non pensavo di esagerare ovviamente, anche se però comunque con Fede potevo osare perché c'era troppo affetto tra di noi. Anche se l'avessi portato, involontariamente, al limite sapevo con certezza che non avrebbe osato saltarmi addosso per il rispetto che nutriva per me e la mia relazione. Più di una volta per esempio avevamo visto serie netflix da lui con nessun altro in casa e poteva oggettivamente provarci.
Mi arrivò un messaggio sul telefonino che citava "scendi"
Mi avviai curiosa di capire cosa poteva accadere.

scritto il
2020-11-28
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