Cronistoria di un amplesso

di
genere
etero

Sono in cucina insieme a lei che indossa l’accappatoio dopo aver fatto la doccia e la voglia di averla cresce sempre di più.
Decido di andare in camera da letto da solo ma non resisto la voglio e la chiamo.
Non appena mi vede capisce il mio desiderio si avvicina e si siede vicino a me.
I suoi occhi incrociano i miei e poi abbassa lo sguardo sul mio membro che comincia ad essere evidente. La sua mano calda lo accarezza sopra i pantaloni, si strofina e lui si fa sempre più sentire. Mi abbassa i vestiti, lo vede in tutto il suo vigore e lo afferra con una mano anche lei vogliosa, lascia cadere l’accappatoio e con l’altra mano sfila gli slip, unico indumento intimo che restava.
Voglio sentire la sua bocca ma lei mi sale a cavallo lo prende e sfrega la cappella sulla sua calda e umida figa, mi guarda ancora negli occhi e lo sento entrare.
Comincia a muoversi su e giù, è bagnata e lo scivolare dentro di lei mi fa impazzire, appoggio una mano sul fianco e l’altra sulla sua spalla giusto vicino al collo accompagnandola nella sua danza.
Lentamente scorro la punta delle mie dita lungo la sua schiena e afferro i sui glutei mentre cerco la sua lingua con la mia, voglio sentire il suo gusto, si abbassa e sento i suoi prosperosi seni appoggiarsi a me e le nostre lingue si intrecciano, la cosa ci eccita e la sento gemere.
Si rimette seduta muovendosi piano e decide lei che è ora di cambiare posizione, ruota su di me e la cosa mi fa pensare che mi voglia cavalcare al contrario ma invece si abbassa un po’ e lo fa uscire spostando il suo frutto bagnato verso la mia faccia e subito capisco il suo desiderio.
Ormai è sopra di me mi aiuto con la punta delle dita, la allargo bene vedendo la sua carne rosea e calda, ora affondo la lingua dentro di lei.
Ha un buon sapore, mi soffermo sul clitoride, comincia a dimenarsi e poco dopo si ferma di colpo. Sento i suoi umori bagnare la mia bocca mentre geme.
Mi invita a sedermi sul bordo del letto mentre lei si appoggia al muro offrendomi una vista divina della sua schiena inarcata all’indietro e del suo sedere spinto verso di me.
Sa benissimo che la cosa mi fa impazzire, allarga ancora un po’ le gambe e vedo le sue piccole labbra ormai fradice fuoriuscire e sgocciolare, la mia eccitazione è al massimo, sono durissimo.
L’avvicino a me, lo appoggio e lo faccio entrare prendendola per i fianchi e lei sussulta. Lo spettacolo nel vedere la mia asta ormai lucida del suo piacere muoversi dentro lei è bellissimo, ad ogni suo movimento lo affonda sempre di più ed io la sento tutta. Inizia con dei movimenti circolari più lenti sul mio bastone, le afferro le natiche per guidare la sua danza sul mio cazzo ormai voglioso di esplodere e poi le mie unghie scorrono leggere sulla sua schiena nuda e sudata procurandole piacere che si trasforma in mugolii e io mi devo trattenere perché non voglio che la cosa finisca così.
Passiamo al missionario dove ora sono io sopra di lei a decidere il ritmo e quanto affondare il mio membro, lei alza le gambe avvolgendo il mio collo facendomi capire che la devo prendere ed il ritmo si fa più veloce come anche i nostri respiri, contrae i muscoli stringendomelo sempre di più. È così calda e scivolosa che il letto è madido, il mio pene si irrigidisce dentro di lei e lo avverte.
Lo tiro fuori, lei lo afferra con una mano lasciando scoperta la mia cappella gonfia lucida e bagnata ed in quel momento pulso e schizzo il mio caldo piacere sulla sua pancia e sui seni ma non è finita perché lei lo raccoglie e se lo porta alle labbra.
Mi lascio andare e mi appoggio al suo fianco baciandola e scambiandoci così il mio caldo succo.
Siamo entrambi immersi nel piacere e ci stringiamo uno all’altra prima di metterci a dormire.
scritto il
2020-12-17
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