In viaggio giubileo gay pride Roma - Prima avventura

di
genere
trio

Diretti verso Roma, la città eterna, santa e viziosa, avremmo passato 3 giorni per il gay pride che appunto dopo tante polemiche si sarebbe tenuta nella capitale.
partimmo, io e il mio compagno, di sera in treno; pronti all'avventura.
Stavamo insieme ormai da 5 anni , io 24 anni e lui 27, come per un accordo sottaciuto pur essendo una relazione chiusa sentimentale chissà perchè avevamo voglia di farci una vacanza che fosse libera da ogni vincolo relazionale...insomma volevamo divertirci, certo eravamo sessualmente appagati di noi ma gli ormoni continuavano a fremere e ad istigarci verso la ricerca di divertimento che nn comportasse il mettere in crisi la ns relazione ma solo che fosse un appagamento sessuale. un gioco.

partivamo dalla sicilia, palermo; saremmo stati circa 3 giorni a roma per il gay pride e poi avremmo passato qualche settimana a milano dai miei.

il treno, non era di quelli aperti come ci sono ora, ma era fatto a scompartimenti con posti a sedere, dove le poltrone durante la notte si potevano tirare giu con le poltrone di fronte creando cosi un alcova diciamo ad una piazza e mezzo. cosi io e il mio compagno prendemmo subito possesso di una cabina, tirammo le tende, da far capire che lo scompartimento fosse gia tutto occupato.
gia a meta strada quasi verso le 23 il treno era gia pieno.Ogni tanto mi affacciavo nel corridoio facendo bene attenzione a chiudere dietro le mie spalle il portello e mi ero accorto di un ragazzo che a fine corridoio mi guardava con insistenza. Avevamo capito che da li a poco qualche viandante avrebbe cercato con piu insistenza un posto dove sedersi e nn si sarebbe fermato ad una tendina chiusa.. e cosi fu.
Aprì con sfacciataggine la porta scorrevole e fingendo cortesia chiese se c'era qualche posto libero...ovviamente due posti su sei erano occupati e nn avevamo scuse quindi lo facemmo accomodare, non senza averlo squadrato da cima a fondo con interesse.
era un ragazzo sui 20 anni moro bel fisico con solo un borsone da viaggio, non parlò molto, si accomodò tranquillo e tirò fuori un libro facendo finta di leggerlo, ma io e il mio compagno c'eravamo accorti che lo sguardo nn era propriamente puntato verso le pagine ma si allungava a spiarci. Lo avevo riconosciuto era proprio il ragazzo che stava a fine corridoio che mi aveva guardato con insistenza, forse aveva capito che eravamo in pochi in quello scompartimento optando appunto per accomodarcisi dentro.
Ma ora, una volta dentro, si era accorto in che situazione si stava mettendo, il mio ragazzo nn ci impiego molto per scrutarlo e capire che tipo fosse; ed iniziò, frontalmente a lui seduto, ad accarezzarsi il pacco con non curanza. capii subito il suo intento cosi affianco a lui parlandoci amichevolmente appoggiavo la mia mano distrattamente sulla sua gamba e con naturalezza ed indifferenza lo accarezzavo oppure stringevo la sua gamba possente in una morsa per far finta di richiamare la sua attenzione....ma l'attenzione che richiamavo non era rivolta al mio compagno ma propriamente al visitatore che con voyorismo guardava e non guardava, ma anche se poteva far finta di nn prestare attenzione il suo corpo rispondeva animalescamente alla situazione che si creava ai suoi occhi...il paccco in mezzo alle sue gambe cresceva vistosamente ed ad ogni vibrazione del cazzo del mio compagno seguiva di rimando la vibrazione di quello dell'ospite, come ad un botta e risposta i loro cazzi stavano parlando tra di loro ammiccandosi e tremando dentro i loro pacchi regalo. ed io allungavo la mano verso il cavallo del pantalone del mio ragazzo e con le dita gli lambivo l'interno coscia..per stuzzicare maggiormente il ragazzo innanzi a noi.
All'altezza di messina le luci iniziarono a spegnersi per tutto il treno, ovviamente il treno si appressava per traghettare. nessuno aveva voglia di salire sul ponte del traghetto e approfittammo che le luci si erano spente per decidere di avvicinare le poltrone costruendo un letto per prepararci per la notte.
6 posti, 3 posti di fronte agli altri tre che si unirono per diventare un lettone ad una piazza e mezzo, non ricordo come scegliemmo la disposizione di come prepararci per la notte ma alla fine fu forse proprio lui a decidersi di mettersi nel posto centrale in mezzo a noi due.

luci spente ed il dondolio del treno che si attaccava e si staccava. lui con gli occhi chiusi sembrava gia addormentatosi supino con le braccia a fianco del suo tronco io e il mio compagno a fianco a lui che ci guardavamo attraverso il suo corpo.....umberto il mio compagno allungo il suo bacino verso la mano del ragazzo con il tronco del corpo un po staccato ma con il bacino che sfiorava la sua mano e mi accorsi di impercettibili movimenti delle sue dita del mignolo che accarezzava il tessuto dei jeans del pacco di umberto, lo stesso feci io dall'altra parte e la sua mano fu piu decisa allungandosi e con il palmo diede una carezza al mio pacco. e il dondolio del treno ci aiutava a rendere la cosa meno voluta e piu accidentale...ad ogni scossa del treno la mano si avvicinava sempre piu decisamente e volutamente ai ns pacchi,ma si fermava li quasi morta, dovevano essere i ns cazzi a sfregarsi sulle sue mani.
L'eccitazione si era fatta piu forte ma avevamo capito io e umberto che lo straniero nn avrebbe preso nessuna iniziativa e che sarebbe stato passivo senza agire, ma subendo e senza opporre resistenza.
Ad un certo punto vedemmo la sua lingua accarezzarsi le labbra e socchiudere le labbra, Umberto non se lo fece ripetere due volte, si alzò allungandosi in piedi e sfregò il suo pacco verso l'orecchio del ragazzo che imperterrito faceva finta di dormire, ma che appena senti il tocco del jeans sulla sua guancia si giro socchiudendo ancora di piu la sua bocca verso quel pacco grosso all'altezza ormai della sua bocca.
Fu un lampo, Umberto si sbottonò i jeans e tiro fuori il cazzo che nn propriamente duro ma barzotto inizio ad accarezzargli le labbra come un rossetto....la sua bocca si dischiuse con piu decisione e la sua lingua inizio a lambirgli il prepuzio stuzzicandolo nel mentre si girava di fianco dandomi cosi le spalle ed anche io nn persi tempo. allungai delicatamente la mano verso la cintura dei suoi pantaloni che allentai e iniziai ad abbassargli i pantaloni, ed il mio pacco gia strusciava contro la riga del suo culetto sodo, solcandogli il solco; lo tirai fuori e inizia ,puntando la cappella verso il basso dove sapevo esserci il suo buchetto caldo.
Non riuscii mai a capire quello strano ragazzo che nn prestava alcuna voluta azione, ma d'altra parte nn oppeneva alcuna resistenza, anzi ne agevolava il gioco nella sua inerzia...come fosse un bambolotto gonfiabile.
La sua bocca spalancata quel giusto da permettergli di prenderlo in bocca ma nn per succhiarlo ma per essere scopato in bocca...e Umberto nn se lo faceva ripetere e affondava la sua minchia dura e grossa 21 cm nella sua bocca con movimenti lenti...aveva una bella capienza il boytoy, nessuno conato di vomito; se lo ritrovava tutto in gola con le palle che gli sbattevano sul mento pieno della sua nerchia ed io dietro che gia mi facevo strada nel suo buchetto che avevo gia provveduto a bagnare sputandomi nelle mani ,ed accarezzandoglielo infilai prima un dito poi due ed infine quando capii che era bagnato di suo mi sputai sulla cappella ed iniziai a forzare l'anello del suo caldo buchetto...che si dilatò voglioso di essere penetrato.
Fu quando inizia a fare sparire la cappella dentro che finalmente emise un gemito tra dolore e piacere e forzò il retto verso il mio cazzo che si fece sempre piu strada nel suo ano...sentendo le pareti calde del suo canale che si avvinghiava stringendomi il cazzo.
Sentivo il suo anello pulsare, si stringeva e si allargava, come se stesse respirando del mio cazzo. Con la mia verga in culo e l'uccello di di Umberto in bocca si faceva sbattere inerte, ogni mio colpo lo portava avanti spingendolo con la bocca verso la minchia di Umberto che si affondava sempre di piu e di rimando i colpi secchi in bocca di Umberto spingevano il suo corpo, il suo culo verso il mio cazzo che a sua volta penetrava piu a fondo.
Godeva il Toyboy e il suo godere silenzioso, la sua inerzia, ci spingeva ad un'eccitazione estrema quasi a carpire a forza un suo gemito. Eppure il suo corpo rispondeva all'eccitazione, il cazzo che gli era rimasto chiuso nei pantaloni gli scoppiava era evidente la sua forma dura un calco di cazzo duro si evinceva.
Umberto e io ci baciavamo mentre lui gli scopava la bocca e io il culo le nostre lingue intrecciata in una limonata goduriosa e lui tra noi era la liaison che ci univa, ci stavamo scopando per mezzo del toyboy.
Affogandolo di cazzo con le palle che gli sbattevano sul mento Umberto scarico' il suo seme in gola al ragazzo, non una goccia uscì dalle sue labbra, direttamente i fiotti di sborra calda gli inondarono la gola e fu li che anche io iniziai a serrare i colpi sempre piu secchi e venni, venni svutotando tutto il mio seme nel suo culo, svuotandomi le palle fino all'ultimo schizzo di sborra che sentivo scorrergli nel retto. Scorsi una macchia che si allargava sul pacco del toyboy....con la calda sborra che gli scendeva in gola e quella che gli aveva riempito il culo, si era sborrato dentro le mutande, dentro i jeans senza toccarsi.
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Sfilammo i cazzi dal toyboy dalla bambolina gonfiabile che si era prestata a svuota coglioni e ritornammo a sdraiarci affianco a lui, che continuando a far finta di dormire si era di nuovo messo in posizione supina.
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Ci risvegliammo una riga di luce riuscì a filtrare dalla tenda abbassata del finestrino, schiusi gli occhi sentendo la bocca di Umberto sulla mia che mi dava il buongiorno con un bacio.
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Il ragazzo nn c'era più, probabilmente era sceso silenziosamente dal treno mentre stavamo dormendo...guardai Umberto e pensai che cazzo di sogno ho fatto?
ROMA stazione di ROMA TERMINI,senti urlare il megafono.
Prendemmo i ns bagagli ed in un ultimo sguardo controllai la cabina prima di andarcene....e li in mezzo alle due postazioni vidi la poltrona macchiata di sborra.
In uno sguardo di intesa sorridemmo io e UMBERTO poi mi disse:" ALLORA SEI PRONTO PER ROMA?"

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RACCONTO PROSEGUE
scritto il
2020-12-31
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