Una ragazza dal carattere insospettabile
di
Antonio D. Ark.
genere
orge
Ho un amico architetto di Firenze di nome Alberto, ricco, separato da anni e felicemente single, la cui passione principale è il sesso. Insieme anche ad un altro amico che si chiama Nicola abbiamo spesso fatto scorribande non indifferenti, prima che io mi sposassi, poi però lui ha continuato a esercitare le sue passioni, e io ho preferito evitare rischi matrimoniali. Lui, puttaniere dichiarato, frequentatore di locali per scambisti e di situazioni particolari, ha sempre avuto il debole per le neolaureate, e va sempre a cercarsene qualcuna per prenderla come apprendista nel suo studio, per poi regolarmente provare a scoparsela. Spesso gli va bene, e lui si diverte di volta in volta a presentare ai suoi vecchi amici le sue nuove “segretarie”.
Qualche anno fa, era il 2001, telefonò a me e a Nicola per organizzare una uscita con cena e magari dopocena a ballare. Io ero un po’ titubante, sapevo che le sue intenzioni sono sempre le stesse, ma era parecchio tempo che non ci vedevamo e alla fine accettai. Con sorpresa mia e di Nicola lui si presentò non da solo, ma in compagnia di una ragazzina molto giovane, dal bel visino acqua e sapone, bassina, capelli lisci biondi. Indossava un paio di pantaloni turchesi a vita bassa molto attillati e una maglietta che le mettevano in risalto un bel seno e un culetto spettacolare, ma era visibilmente troppo giovane. Lui ce la presentò come Barbara, di Prato, sua nuova apprendista. Qdo io gli dissi che mi sembrava un po’ troppo giovane, lui mi rivelò che in realtà aveva 28 anni ed era neolaureata in lettere. Però era comunque inusuale che lui portasse fuori insieme a noi una delle sue “segretarie”. Mentre andavamo a cena ci rivelò che lei era una bravissima ballerina di salsa e merengue, e che dopo saremmo tutti andati a ballare e ci avrebbe insegnato a tutti e tre. Cenammo in un ristorante piuttosto conosciuto di Firenze, lui continuava a proporre brindisi a questo e a quell’evento, Barbara sembrava in realtà piuttosto timida e anche un po’ in imbarazzo, francamente mi sembrava anche fuori posto, una 28enne dall’aria a ragazzina ingenua in mezzo a tre cinquantenni rumorosi. Finita allegramente la cena, come già detto, andammo a ballare in un locale alla periferia di Firenze, dove appunto di mercoledì si ballava latinoamericano. Lì la ragazza sembrò molto più a suo agio, era già più allegra e spigliata e scherzavamo piacevolmente mentre lei a turno cercava di insegnare a me a Nicola qualche passo. Alberto invece se la cavava già bene, da buon viveur. Ogni tanto partiva e riportava da bere per tutti. Per una volta sembrava proprio una serata differente, si rideva si ballava e si scherzava, senza necessariamente pensare per forza a fare sesso, anche se la nostra improvvisata insegnante dava sfoggio di una notevole sensualità, nel ballare. E più che andava avanti la serata e più che lei pareva allegra e divertita. Certo che anche la profusione di Caipirinhas e di Gin Tonic che Alberto ci portava a cadenze regolari facevano il suo, lei sembrava reggere molto bene l’alcool, ma sicuramente il suo effetto lo faceva.
A un certo punto Alberto propose: -Facciamo l’ultimo giro di bevute e andiamo a casa mia a farci una spaghettata, che ne dite?- L’idea ci sembrò ottima, e dopo mezz’ora eravamo in macchina tutti e quattro diretti alla sua bella casa sulla statale Bolognese. La ragazza sembrava particolarmente allegra, rideva molto, quasi l’opposto di quello che mi era sembrata al ristorante a inizio serata. Entrammo a casa di Alberto, io mi riproposi di mettere l’acqua sul fuoco, ma appena tornai in sala vidi, Alberto che baciava la ragazza tastandole vistosamente il culo. Io scambia un sguardo perplesso cin Nicola, ma Alberto continuò nella sua azione, e anzi le infilò la mano dentro ai pantaloni. Poi le sfilò la maglietta lì davanti a noi, e mentre le palpava il bel seno si rivolse verso di noi: -Sembra proprio che la nostra amica abbia voglia di cazzo, vero Barbarina?- Lei per tutta risposta rise, mentre lui continuava a palparla e si dedicava a leccarle il collo. Dopo poco l’insospettabile ragazza dal visino ingenuo era inginocchiata davanti a lui, che a pantaloni calati si faceva spompinare allegramente davanti a no con un sorriso beato stampato sulla faccia.
-Sei bravissima, me lo succhi divinamente!-
Io ero eccitatissimo e mi godevo la scena, finchè Alberto stesso dissi: -Beh? Che aspettate? Venite a sentire che belle tette ha la nostra amica!- Non me lo feci dire due volte, mi avvicinai e le infilai le mani da dietro nel reggiseno ancora allacciato, ma lei non accennò a diminuire l’azione su alberto. La sua bocca andava e veniva con evidente piacere sul cazzo del nostro amico, mentre io le palpavo le tette. Nicola la fece risollevare, giusto il tempo per sbottonarle i pantaloni e sfilarglieli, lei era arrendevolissima e visibilmente eccitata dalla situazione. Ci sedemmo sul divano e ci facemmo spampinare a turno, poi Alberto prese di nuovo l’iniziativa, coricandola e scostandole il perizoma per affondarle la lingua nella figa. Lei mugolò di piacere immediato, allora io e Nicola ci facemmo vicini per permetterle di prendere di nuovo i nostri cazzi in bocca, a turno. Alberto cominciò a scoparla in quella posizione, invitandoci poi a dargli il cambio. Lei ansimava come un mantice, con i nostri cazzi che si alternavano nella sua fica e nella sua bocca. Io sborrai ben prima di quanto avrei voluto, inondandole la bianca pelle del ventre. Allora Alberto prese il mio posto nella sua fica, riprendendo a chiavarla forte. Con un fremito le venne dentro, e anche Nicola quasi all’unisono esplose il suo piacere, schizzandole le tette. Pensai che la serata volgesse al termine, ma Alberto era di tutt’altro avviso: scomparve per un attimo in bagno, ma poi riapparve e si ripresentò davanti alla ragazza, invitandola a riprendergli di nuovo il cazzo in bocca. Vedere la bella biondina di nuovo con un cazzo in bocca che se lo succhiava avidamente mi procurò una nuova e immediata erezione: ci facemmo di nuovo spampinare tutti e tre attorno a lei, poi Nicola cominciò a scoparla di nuovo, a quattro zampe sul pavimento. Alberto però aveva altre mire, e la fece mettere a pecorina sul divano:
-Ora ci facciamo questo bel fiorellino…- disse ridendo, si chinò sul suo culo, le diede qualche rapida leccata e poi le infilò senza grossi complimenti il suo cazzo nel culo. Ce la inculammo tutti e tre a turno, mentre lei ormai senza freni ci incitava oscenamente a fotterla più forte e Alberto rincarava la dose con slogan tipo “Forza troia, fatti sfondare il culo” o “riempiamola di cazzo questa maiala”. Era tutto molto grottesco e scurrile, ma anche estremamente eccitante: quella bella figa dall’aria a ragazzetta ingenua e angelica trasformata in una troia infoiata e sbattuta come fosse un semplice oggetto di piacere! La cosa si prolungò per tutta la notte, la chiavammo in fica e in culo in ogni posizione, sborrandole a più riprese nel culo e sul viso tutto il liquido che avevamo nei coglioni, fino a quando il mio cazzo dolorante non ne potè più. Tornai a casa tardissimo e dovetti inventarmi un bel po’ di scuse con mia moglie, e quando il giorno successivo telefonai al mio amico chiedendogli dove cazzo l’avesse trovata, lui mi rivelò che sapeva benissimo quanto lei perdesse il controllo ballando e bevendo, glielo aveva rivelato una loro comune conoscenza che frequentava i locali da ballo.
Purtroppo lei non lavorò a lungo da lui.
Qualche anno fa, era il 2001, telefonò a me e a Nicola per organizzare una uscita con cena e magari dopocena a ballare. Io ero un po’ titubante, sapevo che le sue intenzioni sono sempre le stesse, ma era parecchio tempo che non ci vedevamo e alla fine accettai. Con sorpresa mia e di Nicola lui si presentò non da solo, ma in compagnia di una ragazzina molto giovane, dal bel visino acqua e sapone, bassina, capelli lisci biondi. Indossava un paio di pantaloni turchesi a vita bassa molto attillati e una maglietta che le mettevano in risalto un bel seno e un culetto spettacolare, ma era visibilmente troppo giovane. Lui ce la presentò come Barbara, di Prato, sua nuova apprendista. Qdo io gli dissi che mi sembrava un po’ troppo giovane, lui mi rivelò che in realtà aveva 28 anni ed era neolaureata in lettere. Però era comunque inusuale che lui portasse fuori insieme a noi una delle sue “segretarie”. Mentre andavamo a cena ci rivelò che lei era una bravissima ballerina di salsa e merengue, e che dopo saremmo tutti andati a ballare e ci avrebbe insegnato a tutti e tre. Cenammo in un ristorante piuttosto conosciuto di Firenze, lui continuava a proporre brindisi a questo e a quell’evento, Barbara sembrava in realtà piuttosto timida e anche un po’ in imbarazzo, francamente mi sembrava anche fuori posto, una 28enne dall’aria a ragazzina ingenua in mezzo a tre cinquantenni rumorosi. Finita allegramente la cena, come già detto, andammo a ballare in un locale alla periferia di Firenze, dove appunto di mercoledì si ballava latinoamericano. Lì la ragazza sembrò molto più a suo agio, era già più allegra e spigliata e scherzavamo piacevolmente mentre lei a turno cercava di insegnare a me a Nicola qualche passo. Alberto invece se la cavava già bene, da buon viveur. Ogni tanto partiva e riportava da bere per tutti. Per una volta sembrava proprio una serata differente, si rideva si ballava e si scherzava, senza necessariamente pensare per forza a fare sesso, anche se la nostra improvvisata insegnante dava sfoggio di una notevole sensualità, nel ballare. E più che andava avanti la serata e più che lei pareva allegra e divertita. Certo che anche la profusione di Caipirinhas e di Gin Tonic che Alberto ci portava a cadenze regolari facevano il suo, lei sembrava reggere molto bene l’alcool, ma sicuramente il suo effetto lo faceva.
A un certo punto Alberto propose: -Facciamo l’ultimo giro di bevute e andiamo a casa mia a farci una spaghettata, che ne dite?- L’idea ci sembrò ottima, e dopo mezz’ora eravamo in macchina tutti e quattro diretti alla sua bella casa sulla statale Bolognese. La ragazza sembrava particolarmente allegra, rideva molto, quasi l’opposto di quello che mi era sembrata al ristorante a inizio serata. Entrammo a casa di Alberto, io mi riproposi di mettere l’acqua sul fuoco, ma appena tornai in sala vidi, Alberto che baciava la ragazza tastandole vistosamente il culo. Io scambia un sguardo perplesso cin Nicola, ma Alberto continuò nella sua azione, e anzi le infilò la mano dentro ai pantaloni. Poi le sfilò la maglietta lì davanti a noi, e mentre le palpava il bel seno si rivolse verso di noi: -Sembra proprio che la nostra amica abbia voglia di cazzo, vero Barbarina?- Lei per tutta risposta rise, mentre lui continuava a palparla e si dedicava a leccarle il collo. Dopo poco l’insospettabile ragazza dal visino ingenuo era inginocchiata davanti a lui, che a pantaloni calati si faceva spompinare allegramente davanti a no con un sorriso beato stampato sulla faccia.
-Sei bravissima, me lo succhi divinamente!-
Io ero eccitatissimo e mi godevo la scena, finchè Alberto stesso dissi: -Beh? Che aspettate? Venite a sentire che belle tette ha la nostra amica!- Non me lo feci dire due volte, mi avvicinai e le infilai le mani da dietro nel reggiseno ancora allacciato, ma lei non accennò a diminuire l’azione su alberto. La sua bocca andava e veniva con evidente piacere sul cazzo del nostro amico, mentre io le palpavo le tette. Nicola la fece risollevare, giusto il tempo per sbottonarle i pantaloni e sfilarglieli, lei era arrendevolissima e visibilmente eccitata dalla situazione. Ci sedemmo sul divano e ci facemmo spampinare a turno, poi Alberto prese di nuovo l’iniziativa, coricandola e scostandole il perizoma per affondarle la lingua nella figa. Lei mugolò di piacere immediato, allora io e Nicola ci facemmo vicini per permetterle di prendere di nuovo i nostri cazzi in bocca, a turno. Alberto cominciò a scoparla in quella posizione, invitandoci poi a dargli il cambio. Lei ansimava come un mantice, con i nostri cazzi che si alternavano nella sua fica e nella sua bocca. Io sborrai ben prima di quanto avrei voluto, inondandole la bianca pelle del ventre. Allora Alberto prese il mio posto nella sua fica, riprendendo a chiavarla forte. Con un fremito le venne dentro, e anche Nicola quasi all’unisono esplose il suo piacere, schizzandole le tette. Pensai che la serata volgesse al termine, ma Alberto era di tutt’altro avviso: scomparve per un attimo in bagno, ma poi riapparve e si ripresentò davanti alla ragazza, invitandola a riprendergli di nuovo il cazzo in bocca. Vedere la bella biondina di nuovo con un cazzo in bocca che se lo succhiava avidamente mi procurò una nuova e immediata erezione: ci facemmo di nuovo spampinare tutti e tre attorno a lei, poi Nicola cominciò a scoparla di nuovo, a quattro zampe sul pavimento. Alberto però aveva altre mire, e la fece mettere a pecorina sul divano:
-Ora ci facciamo questo bel fiorellino…- disse ridendo, si chinò sul suo culo, le diede qualche rapida leccata e poi le infilò senza grossi complimenti il suo cazzo nel culo. Ce la inculammo tutti e tre a turno, mentre lei ormai senza freni ci incitava oscenamente a fotterla più forte e Alberto rincarava la dose con slogan tipo “Forza troia, fatti sfondare il culo” o “riempiamola di cazzo questa maiala”. Era tutto molto grottesco e scurrile, ma anche estremamente eccitante: quella bella figa dall’aria a ragazzetta ingenua e angelica trasformata in una troia infoiata e sbattuta come fosse un semplice oggetto di piacere! La cosa si prolungò per tutta la notte, la chiavammo in fica e in culo in ogni posizione, sborrandole a più riprese nel culo e sul viso tutto il liquido che avevamo nei coglioni, fino a quando il mio cazzo dolorante non ne potè più. Tornai a casa tardissimo e dovetti inventarmi un bel po’ di scuse con mia moglie, e quando il giorno successivo telefonai al mio amico chiedendogli dove cazzo l’avesse trovata, lui mi rivelò che sapeva benissimo quanto lei perdesse il controllo ballando e bevendo, glielo aveva rivelato una loro comune conoscenza che frequentava i locali da ballo.
Purtroppo lei non lavorò a lungo da lui.
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