Silvia e Pietro fidanzatini 2
di
Elibn
genere
tradimenti
Più passava il tempo e più quello che avevo sentito quella sera mi tornava alla mente, era strano come quelle sensazioni mi erano entrate in mente, e come si stessero facendo largo in me.
All’inizio mi immaginavo circondata da ragazzi che mi guardavano mentre cavalcavo Pietro, poi pian piano le mie fantasie iniziavano a cambiare, ho iniziato ad immaginare che i ragazzi incitassero Pietro, poi che iniziassero ad insultarmi fino ad essere il loro giocattolino che si passavano a loro piacimento. Poi una sera tornai a casa dopo una scopatina veloce in macchina mentre Pietro mi riaccompagnava. Mi aveva lasciata molto delusa, non avevo assolutamente goduto e questo mi frustrava non poco.
Entrai in casa e mi buttai sotto la doccia, passarono pochi minuti prima che mi sedessi sul piatto della doccia con le gambe aperte a torturarmi il clitoride con il caldo getto della doccia. I miei pensieri ritornarono a quella sera, e quanto mi aveva fatto eccitare l’idea di quel ragazzo che mi voleva toccare, iniziai ad immaginare me quella sera che invece di rispondere di no, rispondeva si e mi facevo toccare, più immaginavo le mani di quel ragazzo su di me più sentivo il piacere crescere in me. D’un tratto mi immaginai mentre gli facevo un pompino con gli occhi di Pietro che mi fissavano mentre io la sua ragazza deliziavo un altro ragazzo ingoiando quel bel palo di carne. I discorsi di Pietro che mi diceva quanto gli era piaciuto che gli altri mi avessero guardato, lui che mi lecca i piedi dove quel ragazzo era venuto…. tutti questi pensieri si soprapponevano nella mia testa, fino a portarmi all’esplosione con le mie dita che tenevano ben aperte le mie grandi labbra ed il getto incessante che mi colpiva il clitoride. Nell’esatto momento in cui ho immaginato quel ragazzo steso su di me che riferendosi a Pietro gli dice frasi come “è una troia la tua ragazza, vedi come te la sto scopando bene…” quando iniziai ad immaginare lui dentro di me che mi insulta ed insulta Pietro il mio orgasmo esplode, strinsi le dita dei piedi e faccio di tutto per non mettermi ad urlare.
Allungai una mano e spensi l’acqua, mi ci vollero parecchi minuti prima di riprendermi e fu più il freddo che la mia reale ripresa a spingermi ad alzarmi e coprirmi con il telo.
Mi asciugai velocemente, sentivo le gambe molli, entrai in camera, feci cadere il telo e mi buttai sul letto.
Nonostante l’orgasmo continuavo a pensare a quel ragazzo.
Iniziai a toccarmi nuovamente, poi feci di più, presi il cuscino e l’appallottolai, ci salii sopra ed iniziai a cavalcarlo, lasciai ogni freno inibitorio, iniziai a strusciare la mia figa sul cuscino mentre le mie mani torturavano i miei capezzoli tirandoli fino quasi a farmi male.
Nella mia mente cavalcavo quel ragazzo mentre Pietro ci guardava, ma questa volta era diverso, ero io a parlare con Pietro, gli dicevo “vedi come mi scopa, sono una troia e tu da solo non mi basti” continuavo a dire le peggiori porcate, più le dicevo e più mi eccitavo e più strusciavo velocemente la figa sul cuscino, lo feci per non so quanto tempo tanto che ad un certo punto sentivo la figa in fiamme e le gambe che mi facevano male.
Crollai stesa sul cuscino, ma sempre a cavalcioni su di esso, avevo al figa in fiamme ed una voglia che mi teneva come sempre sul filo dell’orgasmo, feci scivolare una mano sotto al mio corpo, ed iniziai a toccarmi, riuscivo a sentire il cuscino completamente zuppo di umori , ma questo sarebbe stato un problema solo il mattino dopo, iniziai a toccarmi, prima solio il clitoride, poi infilai due dita dentro, appena varcarono le grandi labbra mi mancò l’aria.
Sognavo che quel ragazzo mi avesse tirata a sé, e che qualcun altro ancora ci stesse guardando, allungai l’altra mano e afferrai una natica “guarda ho il culo libero” oltre ad uno sconosciuto che mi scopa davanti al mio ragazzo stavo sognando di invitare uno sconosciuto a scoparmi il culo. Appena mi balenò in mente questo pensiero caddi in avanti distrutta dall’ennesimo orgasmo prima di cadere nel sonno.
La mattina dopo ero sfatta, quando mi svegliai ero ancora nuda e a cavalcioni sul cuscino, rimettermi in piedi fu dura, sentivo le gambe distrutte e alzandomi vidi il casino che avevo lasciato sul cuscino.
Mi infilai degli slip e una maglia, arrotolai le lenzuola e la federa del cuscino e le buttai in lavatrice, tornai in camera e presi il cellulare e scrissi a Pietro, oltre ai classici messaggi di buon giorno gli scrissi che nel primo pomeriggio sarei andata da lui. Il pomeriggio a casa di Pietro non ci sono i suoi perché lavorano, Pietro mi rispose con un laconico “ok”.
Passai la mattina a rimettermi in sesto, appena finito di mangiare andai in camera, già mi ero truccata prima di pranzo, presi dall’armadio un leggings e un top, non misi il reggiseno, mi fiondai fuori casa e in pochi minuti ero davanti la porta di casa di Pietro.
Entrati in casa mi offri un caffe,
Pietro: “Ehi come mai questa sorpresa? Oggi non dovevi studiare?”
Io:” volevo chiederti una cosa”
Pietro:” cosa?”
Io:” non riesco a non pensare a quanto ti eccita che qualcuno possa…”
Pietro:” ok, ma io ti amo, è solo una perversione, mi eccita, ma io non voglio perderti…”
Lo interruppi subito “no, ok, ci ho pensato e in un certo qual modo eccita anche me, ma fino ad un certo limite”
A Pietro si illuminarono gli occhi
Pietro:” si certo con dei limiti”
Io:” e questi limiti li decido io”
Pietro:” si certo è ovvio”
In quel momento vidi Pietro completamente sotto un’altra luce, era disposto a tutto, qualsiasi cosa gli avessi detto lui avrebbe accettato, in quel momento mi sentii, non so come spiegarlo, mi sentii potente.
Io:” Ora voglio che rispondi a delle domande e voglio che risponda si o no. Ok?
Pietro:” si certo”
Io:” quindi ti eccita che mi vedano?”
Pietro:” si”
Io:” ti eccita l’idea che mi vedano mentre faccio qualcosa con te?”
Pietro:” si”
Io:” ti eccita che ti parli?”
Pietro:” in che senso?”
Io:” che ne so, cose tipo “cornuto” o “che bel cazzo ha quello” dai cose cosi?”
Pietro:” si credo che mi ecciterebbe”
Io:” quindi fammi capire, a te eccita fare il cornuto?”
Pietro:” non è proprio così”
Io:” spiegami”
Pietro:” mi eccita vederti godere, so che non sono una cima in questo e voglio vederti godere”
Io:” mi fai godere”
Pietro:” si, con la lingua”
Io:” si”
Fu dura dirglielo, praticamente gli avevo detto che era una frana e che l’unico modo che aveva per farmi godere è leccarmi.
Pietro:” lo so, non serve che ci giriamo intorno”
Io:” ma poi quella sera sei andato oltre, tu mi hai leccato i piedi dove quel ragazzo è venuto, dimmi la verità”
Pietro:” si mi eccita l’idea”
Io:” che idea”
Pietro” l’idea di vederti godere e di essere…”
Io:” di essere il cornuto”
Pietro:” si in un certo senso”
Io:” e ti eccita a tal punto che ora si vede che ce l’hai duro”
Pietro:” si”
Io:” lo sai ora cosa facciamo? Andiamo in camera tua, mi trovi un bel sito di video chat e mi trovo un bel ragazzo con cui parlare”
Pietro non disse nulla, andammo in camere sua, avevamo ancora un paio d’ore da dedicare a noi, accese il computer e fu facile trovare un sito dove trovare persone ben disposte, appena entrati trovammo un paio di persone, il primo appena accese la cam su scartato, troppo vecchio, ok la trasgressione, ma era troppo, poi trovammo un ragazzo con un nik abbastanza promettente Camboy. Pietro era seduto di lato alla cam, poteva vedere me e sentire lui, ma non poteva in nessun modo intervenire, queste erano le condizioni.
Quando accesi la cam feci in modo da non inquadrarmi il volto, gli raccontai un sacco di idiozie sul fatto che ero sola in casa e che il mio ragazzo era lontano.
Parlammo per dieci minuti, ma il ragazzo faceva la prima mossa, cosi fui io a fargli la proposta.
Il ragazzo disse che lui non si sarebbe spogliato, dai ci sta da capirlo con tutte ste truffe che ci sono.
Comunque iniziammo a parlare dei gusti e nel durante iniziai a toccarmi i seni, il ragazzo era decisamente eccitato ed anche Pietro lo era tanto che si levò i pantaloni, cosi decidi di iniziare il mio spettacolo.
Mi levai il top, e poi alzandomi levai anche i leggings mostrando di spalle il mio culo.
Il ragazzo partì iniziando a farmi richieste e a dirmi un sacco di porcate, devo dire che la cosa mi stava eccitando e non poco.
Mi sedetti sul letto, portando con me il portatile e appoggiai la schiena al muro mettendo il computer tra le mie gambe cosi il ragazzo poteva vedere le mie gambe, le mie mutandine e i miei seni.
Iniziai a toccarmi la figa da sopra le mutandine
Io:” peccato che tu non sia qui, avresti potuto farmi godere”
Camboy mi diceva che avrebbe fatto cose pazza dal leccarmi a scoparmi, ma io non volevo questo, io volevo arrivare ad altro.
Io:” si ci credo, si vede che sei un maschio, non come il mio ragazzo”
Ecco dove volevo arrivare, volevo far impazzire Pietro.
Vidi gli occhi di Pietro illuminarsi, era in piedi, senza pantaloni ma ancora con la maglia addosso, spensi per un secondo la cam e il microfono e dissi a Pietro di spogliarsi, di guardarmi, ma di non segarsi.
Riaccesi la cam e trovai Camboy che armeggiava con i suoi pantaloni, non potevo vedere il viso, ma ora potevo ammirare il suo cazzo di buone dimensioni
Camboy:” è questo quello che volevi?”
Io:” no, non lo vorrei in cam, lo vorrei ora qui”
Camboy continuava a chiedermi di toccarmi, di fargli vedere il sedere, ma io non volevo questo, lo spettacolo non era per lui, era per Pietro.
Cosi andai all’attacco.
Iniziai a fare i paragoni con il cazzo di Pietro, iniziai a chiedergli cosa mi avrebbe fatto, ad un certo punto lui capii qualcosa
Camboy:” ti eccita insultare il tuo ragazzo?”
Non sapevo cosa rispondere, ma voltando poco lo sguardo vidi Pietro eccitato come poche volte l’avevo visto.
Fu un istante, riguardai la cam e dissi “Si”.
Ecco, ora avevo un alleato, ora anche Camboy sapeva cosa volevo, e anche se lui non sapeva che quegli insulti non avrebbero eccitato anche me, fu subito contento di accontentarmi.
Camboy:” e quindi il cazzetto del tuo ragazzo non ti soddisfa?”
Io:” no, ho bisogno di un cazzo di un vero uomo”
Camboy non smise di insultare il mio ragazzo, e di darmi della troia affamata, e più era rude e più mi eccitavo.
Non l’avevo previsto, sfilai le mutandine ed iniziai a masturbarmi, stavo per esplodere, ma ad un tratto il ragazzo chiuse la chat frettolosamente dicendomi solo spero di rincontrarti sono tornati i miei.
Mi aveva lasciato insoddisfatta, chiusi lo schermo del computer,
Pietro:” sei stupenda”
Guardai Pietro
Io:” spero ti sia piaciuto”
Pietro:” sto impazzendo”
Io:” ti piace essere insultato!”
Non servì una risposta, anzi, la mia non era neanche una domanda.
Guardai Pietro, piegai le ginocchia e spalancai le gambe e incominciai a masturbarmi, non fui dolce, non volevo dolcezza, volevo recuperare l’orgasmo che avevo perso con Camboy.
Infilai le dita nella mia figa, era un lago, poi guardai Pietro,
Io:” ora ti puoi masturbare”
Pietro si avvicinò al mio volto,
Io:” no, niente pompini, ti fai una sega e basta”
Pietro iniziò a far scorrere la mano sulla sua asta,
Io:” che ti succede, se non ci sta qualcuno che ti insulta non ti piace?”
Pietro:” sei stupenda”
Io continuavo a masturbarmi, ero partita,
Io:” no, ti eccita troppo essere insultato. Dimmelo”
Pietro:” si”
Io:” si cosa?”
Pietro:” si mi eccita essere insultato”
Io:” bravo cazzetto”
Vidi Pietro illuminarsi solo per la parola cazzetto che gli avevo rivolto.
Io:” bravo, segati il cazzetto, peccato che non hai potuto vedere il cazzo del ragazzo, sono sicuro che se fosse stato qui mi avrebbe fottuta per bene, e credo che mi sarei fatta scopare per ore e ore. A te avrei solo fatto leccare la figa quando andava via. Ti eccita l’idea? No non serve che rispondi, lo so che ti eccita, ti si legge in faccia. Su da bravo vienimi, e poi puliscimi per bene”
Pietro aumentò il ritmo della mano, vedevo la sua cappella scomparire nel suo pugno sempre più velocemente.
Era eccitantissimo, i muscoli del suo corpo, delle sue spalle e del braccio con cui s stava segando erano gonfi al punto che si vedevano le vene ingrossarsi.
Io: “e lo sai come pulirai?”
Pietro:” come?”
Io:” dovrai leccare e ingoiare pensando che oggi è la tua, ma poteva essere di quel ragazzo.”
Non smisi di dirlo che Pietro fece un passo verso di me e venne sui miei seni.
Io continuai a masturbarmi,
Io:” leccami cornuto, lecca la sborra di quel ragazzo che mi ha fatto godere”
Pietro si piegò in avanti e iniziò a leccare il suo sperma che aveva sparato sui miei seni, gli misi una mano sulla testa,
Io:” bravo lecca”
Non smisi un secondo di torturarmi la figa, lo sciacquettio della mia figa si sentiva in tutta la stanza.
Sentire la lingua di Pietro sul mio seno, sentire che raccoglieva tutto il suo sperma mi faceva impazzire.
Gli spinsi la faccia e iniziai a strusciarla sul mio seno,
Io:” bravo il mio cornuto con la faccia sporca di sperma”
Avrei continuato, ma esplose il mio orgasmo, strinsi forte i capelli di Pietro nella mia mano e la sua faccia sui miei seni, ogni muscolo era scosso da decine di spasmi e sentivo il mio cuore a mille.
Quando mi ripresi lasciai la testa di Pietro
Io:” bravo il mio ragazzo. Hai tutta la faccia sporca di sperma, sei fortunato perché è la tua”
Pietro mi sorrise, poi si avvisino e prima di baciarlo raccolsi con le labbra un rivolo copioso di sperma che aveva sulla guancia e lo baciai.
All’inizio mi immaginavo circondata da ragazzi che mi guardavano mentre cavalcavo Pietro, poi pian piano le mie fantasie iniziavano a cambiare, ho iniziato ad immaginare che i ragazzi incitassero Pietro, poi che iniziassero ad insultarmi fino ad essere il loro giocattolino che si passavano a loro piacimento. Poi una sera tornai a casa dopo una scopatina veloce in macchina mentre Pietro mi riaccompagnava. Mi aveva lasciata molto delusa, non avevo assolutamente goduto e questo mi frustrava non poco.
Entrai in casa e mi buttai sotto la doccia, passarono pochi minuti prima che mi sedessi sul piatto della doccia con le gambe aperte a torturarmi il clitoride con il caldo getto della doccia. I miei pensieri ritornarono a quella sera, e quanto mi aveva fatto eccitare l’idea di quel ragazzo che mi voleva toccare, iniziai ad immaginare me quella sera che invece di rispondere di no, rispondeva si e mi facevo toccare, più immaginavo le mani di quel ragazzo su di me più sentivo il piacere crescere in me. D’un tratto mi immaginai mentre gli facevo un pompino con gli occhi di Pietro che mi fissavano mentre io la sua ragazza deliziavo un altro ragazzo ingoiando quel bel palo di carne. I discorsi di Pietro che mi diceva quanto gli era piaciuto che gli altri mi avessero guardato, lui che mi lecca i piedi dove quel ragazzo era venuto…. tutti questi pensieri si soprapponevano nella mia testa, fino a portarmi all’esplosione con le mie dita che tenevano ben aperte le mie grandi labbra ed il getto incessante che mi colpiva il clitoride. Nell’esatto momento in cui ho immaginato quel ragazzo steso su di me che riferendosi a Pietro gli dice frasi come “è una troia la tua ragazza, vedi come te la sto scopando bene…” quando iniziai ad immaginare lui dentro di me che mi insulta ed insulta Pietro il mio orgasmo esplode, strinsi le dita dei piedi e faccio di tutto per non mettermi ad urlare.
Allungai una mano e spensi l’acqua, mi ci vollero parecchi minuti prima di riprendermi e fu più il freddo che la mia reale ripresa a spingermi ad alzarmi e coprirmi con il telo.
Mi asciugai velocemente, sentivo le gambe molli, entrai in camera, feci cadere il telo e mi buttai sul letto.
Nonostante l’orgasmo continuavo a pensare a quel ragazzo.
Iniziai a toccarmi nuovamente, poi feci di più, presi il cuscino e l’appallottolai, ci salii sopra ed iniziai a cavalcarlo, lasciai ogni freno inibitorio, iniziai a strusciare la mia figa sul cuscino mentre le mie mani torturavano i miei capezzoli tirandoli fino quasi a farmi male.
Nella mia mente cavalcavo quel ragazzo mentre Pietro ci guardava, ma questa volta era diverso, ero io a parlare con Pietro, gli dicevo “vedi come mi scopa, sono una troia e tu da solo non mi basti” continuavo a dire le peggiori porcate, più le dicevo e più mi eccitavo e più strusciavo velocemente la figa sul cuscino, lo feci per non so quanto tempo tanto che ad un certo punto sentivo la figa in fiamme e le gambe che mi facevano male.
Crollai stesa sul cuscino, ma sempre a cavalcioni su di esso, avevo al figa in fiamme ed una voglia che mi teneva come sempre sul filo dell’orgasmo, feci scivolare una mano sotto al mio corpo, ed iniziai a toccarmi, riuscivo a sentire il cuscino completamente zuppo di umori , ma questo sarebbe stato un problema solo il mattino dopo, iniziai a toccarmi, prima solio il clitoride, poi infilai due dita dentro, appena varcarono le grandi labbra mi mancò l’aria.
Sognavo che quel ragazzo mi avesse tirata a sé, e che qualcun altro ancora ci stesse guardando, allungai l’altra mano e afferrai una natica “guarda ho il culo libero” oltre ad uno sconosciuto che mi scopa davanti al mio ragazzo stavo sognando di invitare uno sconosciuto a scoparmi il culo. Appena mi balenò in mente questo pensiero caddi in avanti distrutta dall’ennesimo orgasmo prima di cadere nel sonno.
La mattina dopo ero sfatta, quando mi svegliai ero ancora nuda e a cavalcioni sul cuscino, rimettermi in piedi fu dura, sentivo le gambe distrutte e alzandomi vidi il casino che avevo lasciato sul cuscino.
Mi infilai degli slip e una maglia, arrotolai le lenzuola e la federa del cuscino e le buttai in lavatrice, tornai in camera e presi il cellulare e scrissi a Pietro, oltre ai classici messaggi di buon giorno gli scrissi che nel primo pomeriggio sarei andata da lui. Il pomeriggio a casa di Pietro non ci sono i suoi perché lavorano, Pietro mi rispose con un laconico “ok”.
Passai la mattina a rimettermi in sesto, appena finito di mangiare andai in camera, già mi ero truccata prima di pranzo, presi dall’armadio un leggings e un top, non misi il reggiseno, mi fiondai fuori casa e in pochi minuti ero davanti la porta di casa di Pietro.
Entrati in casa mi offri un caffe,
Pietro: “Ehi come mai questa sorpresa? Oggi non dovevi studiare?”
Io:” volevo chiederti una cosa”
Pietro:” cosa?”
Io:” non riesco a non pensare a quanto ti eccita che qualcuno possa…”
Pietro:” ok, ma io ti amo, è solo una perversione, mi eccita, ma io non voglio perderti…”
Lo interruppi subito “no, ok, ci ho pensato e in un certo qual modo eccita anche me, ma fino ad un certo limite”
A Pietro si illuminarono gli occhi
Pietro:” si certo con dei limiti”
Io:” e questi limiti li decido io”
Pietro:” si certo è ovvio”
In quel momento vidi Pietro completamente sotto un’altra luce, era disposto a tutto, qualsiasi cosa gli avessi detto lui avrebbe accettato, in quel momento mi sentii, non so come spiegarlo, mi sentii potente.
Io:” Ora voglio che rispondi a delle domande e voglio che risponda si o no. Ok?
Pietro:” si certo”
Io:” quindi ti eccita che mi vedano?”
Pietro:” si”
Io:” ti eccita l’idea che mi vedano mentre faccio qualcosa con te?”
Pietro:” si”
Io:” ti eccita che ti parli?”
Pietro:” in che senso?”
Io:” che ne so, cose tipo “cornuto” o “che bel cazzo ha quello” dai cose cosi?”
Pietro:” si credo che mi ecciterebbe”
Io:” quindi fammi capire, a te eccita fare il cornuto?”
Pietro:” non è proprio così”
Io:” spiegami”
Pietro:” mi eccita vederti godere, so che non sono una cima in questo e voglio vederti godere”
Io:” mi fai godere”
Pietro:” si, con la lingua”
Io:” si”
Fu dura dirglielo, praticamente gli avevo detto che era una frana e che l’unico modo che aveva per farmi godere è leccarmi.
Pietro:” lo so, non serve che ci giriamo intorno”
Io:” ma poi quella sera sei andato oltre, tu mi hai leccato i piedi dove quel ragazzo è venuto, dimmi la verità”
Pietro:” si mi eccita l’idea”
Io:” che idea”
Pietro” l’idea di vederti godere e di essere…”
Io:” di essere il cornuto”
Pietro:” si in un certo senso”
Io:” e ti eccita a tal punto che ora si vede che ce l’hai duro”
Pietro:” si”
Io:” lo sai ora cosa facciamo? Andiamo in camera tua, mi trovi un bel sito di video chat e mi trovo un bel ragazzo con cui parlare”
Pietro non disse nulla, andammo in camere sua, avevamo ancora un paio d’ore da dedicare a noi, accese il computer e fu facile trovare un sito dove trovare persone ben disposte, appena entrati trovammo un paio di persone, il primo appena accese la cam su scartato, troppo vecchio, ok la trasgressione, ma era troppo, poi trovammo un ragazzo con un nik abbastanza promettente Camboy. Pietro era seduto di lato alla cam, poteva vedere me e sentire lui, ma non poteva in nessun modo intervenire, queste erano le condizioni.
Quando accesi la cam feci in modo da non inquadrarmi il volto, gli raccontai un sacco di idiozie sul fatto che ero sola in casa e che il mio ragazzo era lontano.
Parlammo per dieci minuti, ma il ragazzo faceva la prima mossa, cosi fui io a fargli la proposta.
Il ragazzo disse che lui non si sarebbe spogliato, dai ci sta da capirlo con tutte ste truffe che ci sono.
Comunque iniziammo a parlare dei gusti e nel durante iniziai a toccarmi i seni, il ragazzo era decisamente eccitato ed anche Pietro lo era tanto che si levò i pantaloni, cosi decidi di iniziare il mio spettacolo.
Mi levai il top, e poi alzandomi levai anche i leggings mostrando di spalle il mio culo.
Il ragazzo partì iniziando a farmi richieste e a dirmi un sacco di porcate, devo dire che la cosa mi stava eccitando e non poco.
Mi sedetti sul letto, portando con me il portatile e appoggiai la schiena al muro mettendo il computer tra le mie gambe cosi il ragazzo poteva vedere le mie gambe, le mie mutandine e i miei seni.
Iniziai a toccarmi la figa da sopra le mutandine
Io:” peccato che tu non sia qui, avresti potuto farmi godere”
Camboy mi diceva che avrebbe fatto cose pazza dal leccarmi a scoparmi, ma io non volevo questo, io volevo arrivare ad altro.
Io:” si ci credo, si vede che sei un maschio, non come il mio ragazzo”
Ecco dove volevo arrivare, volevo far impazzire Pietro.
Vidi gli occhi di Pietro illuminarsi, era in piedi, senza pantaloni ma ancora con la maglia addosso, spensi per un secondo la cam e il microfono e dissi a Pietro di spogliarsi, di guardarmi, ma di non segarsi.
Riaccesi la cam e trovai Camboy che armeggiava con i suoi pantaloni, non potevo vedere il viso, ma ora potevo ammirare il suo cazzo di buone dimensioni
Camboy:” è questo quello che volevi?”
Io:” no, non lo vorrei in cam, lo vorrei ora qui”
Camboy continuava a chiedermi di toccarmi, di fargli vedere il sedere, ma io non volevo questo, lo spettacolo non era per lui, era per Pietro.
Cosi andai all’attacco.
Iniziai a fare i paragoni con il cazzo di Pietro, iniziai a chiedergli cosa mi avrebbe fatto, ad un certo punto lui capii qualcosa
Camboy:” ti eccita insultare il tuo ragazzo?”
Non sapevo cosa rispondere, ma voltando poco lo sguardo vidi Pietro eccitato come poche volte l’avevo visto.
Fu un istante, riguardai la cam e dissi “Si”.
Ecco, ora avevo un alleato, ora anche Camboy sapeva cosa volevo, e anche se lui non sapeva che quegli insulti non avrebbero eccitato anche me, fu subito contento di accontentarmi.
Camboy:” e quindi il cazzetto del tuo ragazzo non ti soddisfa?”
Io:” no, ho bisogno di un cazzo di un vero uomo”
Camboy non smise di insultare il mio ragazzo, e di darmi della troia affamata, e più era rude e più mi eccitavo.
Non l’avevo previsto, sfilai le mutandine ed iniziai a masturbarmi, stavo per esplodere, ma ad un tratto il ragazzo chiuse la chat frettolosamente dicendomi solo spero di rincontrarti sono tornati i miei.
Mi aveva lasciato insoddisfatta, chiusi lo schermo del computer,
Pietro:” sei stupenda”
Guardai Pietro
Io:” spero ti sia piaciuto”
Pietro:” sto impazzendo”
Io:” ti piace essere insultato!”
Non servì una risposta, anzi, la mia non era neanche una domanda.
Guardai Pietro, piegai le ginocchia e spalancai le gambe e incominciai a masturbarmi, non fui dolce, non volevo dolcezza, volevo recuperare l’orgasmo che avevo perso con Camboy.
Infilai le dita nella mia figa, era un lago, poi guardai Pietro,
Io:” ora ti puoi masturbare”
Pietro si avvicinò al mio volto,
Io:” no, niente pompini, ti fai una sega e basta”
Pietro iniziò a far scorrere la mano sulla sua asta,
Io:” che ti succede, se non ci sta qualcuno che ti insulta non ti piace?”
Pietro:” sei stupenda”
Io continuavo a masturbarmi, ero partita,
Io:” no, ti eccita troppo essere insultato. Dimmelo”
Pietro:” si”
Io:” si cosa?”
Pietro:” si mi eccita essere insultato”
Io:” bravo cazzetto”
Vidi Pietro illuminarsi solo per la parola cazzetto che gli avevo rivolto.
Io:” bravo, segati il cazzetto, peccato che non hai potuto vedere il cazzo del ragazzo, sono sicuro che se fosse stato qui mi avrebbe fottuta per bene, e credo che mi sarei fatta scopare per ore e ore. A te avrei solo fatto leccare la figa quando andava via. Ti eccita l’idea? No non serve che rispondi, lo so che ti eccita, ti si legge in faccia. Su da bravo vienimi, e poi puliscimi per bene”
Pietro aumentò il ritmo della mano, vedevo la sua cappella scomparire nel suo pugno sempre più velocemente.
Era eccitantissimo, i muscoli del suo corpo, delle sue spalle e del braccio con cui s stava segando erano gonfi al punto che si vedevano le vene ingrossarsi.
Io: “e lo sai come pulirai?”
Pietro:” come?”
Io:” dovrai leccare e ingoiare pensando che oggi è la tua, ma poteva essere di quel ragazzo.”
Non smisi di dirlo che Pietro fece un passo verso di me e venne sui miei seni.
Io continuai a masturbarmi,
Io:” leccami cornuto, lecca la sborra di quel ragazzo che mi ha fatto godere”
Pietro si piegò in avanti e iniziò a leccare il suo sperma che aveva sparato sui miei seni, gli misi una mano sulla testa,
Io:” bravo lecca”
Non smisi un secondo di torturarmi la figa, lo sciacquettio della mia figa si sentiva in tutta la stanza.
Sentire la lingua di Pietro sul mio seno, sentire che raccoglieva tutto il suo sperma mi faceva impazzire.
Gli spinsi la faccia e iniziai a strusciarla sul mio seno,
Io:” bravo il mio cornuto con la faccia sporca di sperma”
Avrei continuato, ma esplose il mio orgasmo, strinsi forte i capelli di Pietro nella mia mano e la sua faccia sui miei seni, ogni muscolo era scosso da decine di spasmi e sentivo il mio cuore a mille.
Quando mi ripresi lasciai la testa di Pietro
Io:” bravo il mio ragazzo. Hai tutta la faccia sporca di sperma, sei fortunato perché è la tua”
Pietro mi sorrise, poi si avvisino e prima di baciarlo raccolsi con le labbra un rivolo copioso di sperma che aveva sulla guancia e lo baciai.
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