Campo scuola pt 3

di
genere
gay

Ci buttammo a letto, denudando l'uno all'altro. Le mani di Matteo si insediarono in ogni angolo del mio corpo, ben presto le nostre lingue esplorarono ognuna il corpo dell'altro fino a finire in una 69. Io con il cazzo di Matteo in bocca e lui con il mio cazzo nella sua bocca. Ci spompinammo a vicenda per un po', poi mi alzai e mi misi a pecora sul letto: "Adesso fottimi amore, possiedimi e fammi sentire tuo!"
Volevo il cazzo del mio compagno, volevo godere col culo come avevo fatto sotto la doccia. Matteo si mise dietro di me, leccó a fondo il mio buco e poi posizionó la cappella all'entrata dell'ano. Entrò in brevissimo tempo e subito prese a scoparmi con foga. Le sue mani mi tenevano i fianchi che si muovevano sotto i suoi colpi decisi. Il pube mi sbatteva sulle chiappe producendo un suono che mi eccitava. Stavamo gemendo entrambi. Matteo avvicinò la testa alla mia schiena e la leccó continuando a fottermi. "Ah, ah amore più forte" lo incitavo "oddio si, così, fottimi per bene, sono tuo" quelle parole davano la spinta a Matteo che ogni volta aumentava il ritmo "sono pazzo di te, mettimelo ancora, non fermarti" sembravo una troia in calore. Matteo si fermó improvvisamente e mi girò a pancia in su, entró nuovamente in me e riprese a scoparmi. "Volevo vedere che faccia avessi mentre ti scopo"
Baciô il mio collo scendendo sul petto e risalendo fino al mento. La sua lingua trovò la mia e mi baciò con avventatezza. Le sue mani mi accarezzavano le cosce, i miei piedi lo circondavano. Venni sul suo torace che strusciava sul mio pene e quasi subito dopo venne anche lui dentro me.
Crollò sfinito su di me e ci addormentammo così.
Mi risvegliai dopo qualche ora con il cazzo già in tiro, Matteo sinera svegliato prima di me e già mi stava leccando la cappella. Sputó sulla mia verga e poi sulla sua mano che si passó sul culo per lubrificarlo. Si sedette su di me e ricominciammo a scopare. Stavolta ero io dentro lui. Mi galoppava muovendosi su e giù sulla mia asta. I suoi gemiti mi eccitavano da matti, sollevai la testa e gli baciai i capezzoli, poi li leccai. Mi teneva le mani e continuava a saltare su di me. Le sue chiappe sbattevano sulle mie palle. Gli strinsi quelle pacche morbide mantenendo il ritmo poi mi sfilai da sotto. Lo misi a pecora ed entrai in lui. Gli tenevo le braccia dietro la schiena fottendolo con energia. La testa affondò nel materasso che copriva i gemiti diventati urla. "Quanto mi fai impazzire Matte". Il suo culo era perfetto, ne volevo ad ogni colpo di più. Sborrai senza ritegno con un gemito esagerato. Crollammo finalmente esausti da tutto quel sesso. La mattina dopo ci aspettava la camminata per i musei.........
Continua
scritto il
2021-04-06
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