La mia cognata meravigliosa
di
Antonio Benedonna
genere
incesti
Come inizio do un saluto a tutti i lettori di questo sito.
Sono un uomo di 49 anni, appena compiuti, della mia vita mi sento appagato in tutto, anche a carattere sessuale, da quando sono sposato con mia moglie non ho mai avuto il desiderio di cercare un’altra donna.
Ciò che mi è capitato il 20 gennaio 2012 non me lo sari mai aspettato o sognato che potesse accadere.
È proprio per quello che mi è successo e che mi sta ancora accadendo che mi ha portato a cercare su internet una risposta a me stesso e così facendo sono capitato su questa pagina dei racconti. Non ho trovato ancora una risposta a me stesso ma ho trovato oggi che ho qualcosa in comune con altre persone e quindi sto scrivendo ciò che mi è successo sperando che ricevo qualche commento e che mi dia una risposta.
Premetto che con mia moglie faccio sesso tutte le sere e spesso anche la mattina al risveglio e se c’è occasione anche durante il giorno. Mia moglie non mi fa mancare nulla nei nostri rapporti ed io ricambio alla pari.
La scorsa settimana ero a casa libero dal lavoro e mi alzai alle 09:30, come sempre al mio risveglio ero eccitato ma la cosa non mi preoccupò perché per me è normale, mi alzo tutti i giorni in queste condizioni.
Una volta in piedi andai in cucina per prendermi il caffè e fumarmi la prima sigaretta del giorno.
Entrando trovai mia cognata seduta vicino al tavolo e alla mia vista sobbalzò dandomi il buongiorno e aggiunse: sveglio in tutto e per tutto. Non feci caso al suo dire tutto e per tutto o a cosa si riferiva, anche perché la famiglia di mia moglie oltre a essere tutti uniti, scherzano sempre e hanno la battuta pronta per tutte le occasioni e sono stato anche io coinvolto in questo.
Naturalmente non darà i nomi veri per non creare scompigli, quindi mia cognata si chiamerà alfonsina, ed ha 32 anni mia moglie si chiamerà Cristina e ha 44 anni mentre io mi chiamerò Antonio e come ho detto 49 enne da un paio di giorni.
Mi avvicinai al frigorifero presi il caffè del giorno prima che mia moglie conserva per me per tutti il giorno e stavo per accendermi la sigaretta, contemporaneamente chiesi a mia cognata dov’era mia moglie. Mi disse che si stava facendo la doccia e che doveva andare a fare degli analisi e lei la accompagnava per poi andare a fare insieme delle compere.
Mi stavo sedendo difronte ad Affonsina quando questa indicandomi la mia patta mi chiese: come si chiama quell’affare. Risposi: Si chiama Graziella e si fa mangiare quanto è bello.
Avresti il coraggio di farmelo mangiare disse mia cognata. A quella richiesta rimasi di ghiaccio, lei replicò nuovamente: io credo che non hai nemmeno il coraggio di tirarlo fuori.
Se lo tiro fuori poi te lo mangi risposi io. Accetto replicò lei.
Mi sentivo stordito, non capivo perché mi stavo comportando in quel modo, non avevo motivo di comportarmi così ma non mi rendevo conto perché non riuscivo a controllarmi.
Mi alzai e mi diressi verso mia cognata mentre con una mano mi abbassai il pigiama e le mutandine contemporaneamente e mettendo in bella vista il mio arnese completamente in tiro.
Bestia, esclamò mia cognata, a vedere il mio sesso eretto. Lo avvicinai alle sue labbra e lei prima le chiuse con forza poi baciò la punta e lo aspiro dentro la sua bocca come se fosse una ventosa. Lo inghiottì quasi tutto io sentivo il mio glande intrappolato all’ingresso della strettoia della sua gola. Lei non si muoveva ma la sua lingua stava accarezzando l’asta in largo e in lungo.
Poi cominciò a spompinarmi meravigliosamente fino a quando scaricai il mio seme sulla sua lingua e lo inghiottì.
Mi distaccai e mi sedetti stordito, lei si alzò andò a bere un sorso di caffè nel frigo dipo essersi pulita le labbra con un tovagliolo e si accese una sigaretta. In cucina era calato un silenzio irreale, entrambi non accennammo una parola fino a quando ci raggiunse mia moglie che voleva farmi il caffè caldo ma io le dissi che sarei uscito e lo prendevo al bar, lei poteva andarsene tranquillamente con sua sorella.
Dopo circa un’ora, io mi trovavo seduto fuori al bar/tabacchi quando mi arrivò un sms di mia cognata dove c’era scritto il seguente messaggio: “Ciao Antò, voglio dirti che è la prima volta che ingoio tutto, sei dolce il tuo sapore è alla vaniglia. Una volta lo fatto con mio marito e allora sputai tutto perché oltre ad essere agro sapeva di candeggina. Voglio complimentarmi per il bel pezzo di carne muscoloso che ti ritrovi, anche se non dovrei dirtelo, quello di mio marito è la metà del tuo. Sono eccitatissima solo pensando cosa ho avuto tra le mie labbra poco fa e mi tremano le gambe. Non voglio crederci ma spero ci possa essere un’altra occasione come quella di oggi.”
Per il mio compleanno avevo preso 2 giorni di ferie dal lavoro e esattamente il giorno prima del mio compleanno, mia moglie Cristina mi sveglio alle 09:00 dicendomi che dovevo andare a casa di Alfonsina, mi ha chiamato e mi ha detto che si è rotto il flessibile del lavandino in cucina, Stefano (chiamerò così il marito di alfonsina che ha 37 anni) e a lavorare e torna nel pomeriggio e ha la cucina allagata.
Quindi io mi alzai e dopo una doccia veloce presi un paio di flessibili che ho di scorta a casa, delle chiavi e pinze e dissi a Cristina: andiamo ad aggiustare i flessibili a tua sorella. No, no, rispose mia moglie, vai tu io devo pulire casa e preparare da mangiare.
Quando arrivai a casa di Alfonsina trovai una piccola chiazza d’acqua davanti il mobile della cucina e lei aveva chiuso il rubinetto centrale. Mi abbassai sotto il lavello e cominciai a smontare il flessibile vecchio.
Mentre ero intento a lavorare Alfonsina si accovacciò al mio fianco e mi lecco lembo esterno dell’orecchio sinistro e mi sussurrò sotto voce: sono eccitata. Contemporaneamente appoggiò la sua mano sinistra sulla mia patta e dopo essersi assicurata che mi stavo eccitando anche io mi apre la lampo sposta in basso i miei slip e fa sbalzare fuori il mio arnese già bello e pronto. Lo accarezza un poco con la mano andando su e giù poi si inchina in avanti e lo prende in bocca cominciando un lento e dolce pompino mentre io mi trovavo seduto a terra per poter lavorare sotto il lavabile.
Le cominciai a palpare il sedere e infilai la mano sotto la gonna andando a introdurre le dita sotto le sue mutandine che trovai fradice e la sua vagina era un fiume in pieno.
La penetrai con il dito medio e giocare un poco con le sue grandi labbra.
Poi la spostai e mi alzai in piedi e spinsi Alfonsina contro il lavello facendola appoggiare le mani sul mobile.
Mi posizionai dietro lei puntai il mio pene all’ingresso della sua vagina e dopo averla afferrato per i fianchi la tirai con forza a me e la penetrai con in solo colpo fino in fondo fermandomi una volta dentro di lei.
Mia cognata emisi un grido di piacere: oh siiiiiiiiiii… mio dio che bello grosso…………
Gli alzai la maglietta andando a palpargli i seni che erano liberi, non indossava il reggiseno. Ha i seni ma due capezzoli grossi e duri che sembravano die piccoli cazzi eretti.
Appena cominciai a muovermi dentro di lei, mia cognata inarcò i reni e alzò il suo coletto dandomi una migliore penetrazione. Dopo pochi istanti Alfonsina grido: godoooooooooooooooo dai sbattimi di più spaccami tuttaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa lo sento centimetro dopo centimetro, allargami la figa daiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii godoooooooooooooooooooooooooo.
Sentivo i suoi umori colarmi lungo le cosce. Mi distaccai e la feci girare aiutandola a sedersi sul bordo del lavello, mi posizionai tra le sue gambe e la penetrai nuovamente scopandola con foga mentre incollavo le mie labbra alle sue e le nostre lingue si intrecciarono tra loro e le mie mani torturavano i suoi seni e i capezzoli.
Intrecciò le sue gambe intorno al mio bacino e guidò il ritmo della penetrazione godendo di nuovo. Poi mi chiese di non venirle dentro che non era protetta e poco dopo mi distaccai gli dissi di inginocchiarsi davanti a me e le dieti il mio cazzo da succhiare. Finii di scoparla in bocca fin quando non ho sborrato un quantitativo enorme nella sua bocca che in parte inghiottì e in parte le colò dalle labbra.
Dopo che si ricompose mi disse che ero un toro a scopare e che non aveva mai goduta cosi tanto.
Questa e la mia storia, quella che mi fa fare a me stesso delle domande alle quali non trovo una risposta del perché mi sono comportato e sto comportandomi così con mia cognata.
Sono un uomo di 49 anni, appena compiuti, della mia vita mi sento appagato in tutto, anche a carattere sessuale, da quando sono sposato con mia moglie non ho mai avuto il desiderio di cercare un’altra donna.
Ciò che mi è capitato il 20 gennaio 2012 non me lo sari mai aspettato o sognato che potesse accadere.
È proprio per quello che mi è successo e che mi sta ancora accadendo che mi ha portato a cercare su internet una risposta a me stesso e così facendo sono capitato su questa pagina dei racconti. Non ho trovato ancora una risposta a me stesso ma ho trovato oggi che ho qualcosa in comune con altre persone e quindi sto scrivendo ciò che mi è successo sperando che ricevo qualche commento e che mi dia una risposta.
Premetto che con mia moglie faccio sesso tutte le sere e spesso anche la mattina al risveglio e se c’è occasione anche durante il giorno. Mia moglie non mi fa mancare nulla nei nostri rapporti ed io ricambio alla pari.
La scorsa settimana ero a casa libero dal lavoro e mi alzai alle 09:30, come sempre al mio risveglio ero eccitato ma la cosa non mi preoccupò perché per me è normale, mi alzo tutti i giorni in queste condizioni.
Una volta in piedi andai in cucina per prendermi il caffè e fumarmi la prima sigaretta del giorno.
Entrando trovai mia cognata seduta vicino al tavolo e alla mia vista sobbalzò dandomi il buongiorno e aggiunse: sveglio in tutto e per tutto. Non feci caso al suo dire tutto e per tutto o a cosa si riferiva, anche perché la famiglia di mia moglie oltre a essere tutti uniti, scherzano sempre e hanno la battuta pronta per tutte le occasioni e sono stato anche io coinvolto in questo.
Naturalmente non darà i nomi veri per non creare scompigli, quindi mia cognata si chiamerà alfonsina, ed ha 32 anni mia moglie si chiamerà Cristina e ha 44 anni mentre io mi chiamerò Antonio e come ho detto 49 enne da un paio di giorni.
Mi avvicinai al frigorifero presi il caffè del giorno prima che mia moglie conserva per me per tutti il giorno e stavo per accendermi la sigaretta, contemporaneamente chiesi a mia cognata dov’era mia moglie. Mi disse che si stava facendo la doccia e che doveva andare a fare degli analisi e lei la accompagnava per poi andare a fare insieme delle compere.
Mi stavo sedendo difronte ad Affonsina quando questa indicandomi la mia patta mi chiese: come si chiama quell’affare. Risposi: Si chiama Graziella e si fa mangiare quanto è bello.
Avresti il coraggio di farmelo mangiare disse mia cognata. A quella richiesta rimasi di ghiaccio, lei replicò nuovamente: io credo che non hai nemmeno il coraggio di tirarlo fuori.
Se lo tiro fuori poi te lo mangi risposi io. Accetto replicò lei.
Mi sentivo stordito, non capivo perché mi stavo comportando in quel modo, non avevo motivo di comportarmi così ma non mi rendevo conto perché non riuscivo a controllarmi.
Mi alzai e mi diressi verso mia cognata mentre con una mano mi abbassai il pigiama e le mutandine contemporaneamente e mettendo in bella vista il mio arnese completamente in tiro.
Bestia, esclamò mia cognata, a vedere il mio sesso eretto. Lo avvicinai alle sue labbra e lei prima le chiuse con forza poi baciò la punta e lo aspiro dentro la sua bocca come se fosse una ventosa. Lo inghiottì quasi tutto io sentivo il mio glande intrappolato all’ingresso della strettoia della sua gola. Lei non si muoveva ma la sua lingua stava accarezzando l’asta in largo e in lungo.
Poi cominciò a spompinarmi meravigliosamente fino a quando scaricai il mio seme sulla sua lingua e lo inghiottì.
Mi distaccai e mi sedetti stordito, lei si alzò andò a bere un sorso di caffè nel frigo dipo essersi pulita le labbra con un tovagliolo e si accese una sigaretta. In cucina era calato un silenzio irreale, entrambi non accennammo una parola fino a quando ci raggiunse mia moglie che voleva farmi il caffè caldo ma io le dissi che sarei uscito e lo prendevo al bar, lei poteva andarsene tranquillamente con sua sorella.
Dopo circa un’ora, io mi trovavo seduto fuori al bar/tabacchi quando mi arrivò un sms di mia cognata dove c’era scritto il seguente messaggio: “Ciao Antò, voglio dirti che è la prima volta che ingoio tutto, sei dolce il tuo sapore è alla vaniglia. Una volta lo fatto con mio marito e allora sputai tutto perché oltre ad essere agro sapeva di candeggina. Voglio complimentarmi per il bel pezzo di carne muscoloso che ti ritrovi, anche se non dovrei dirtelo, quello di mio marito è la metà del tuo. Sono eccitatissima solo pensando cosa ho avuto tra le mie labbra poco fa e mi tremano le gambe. Non voglio crederci ma spero ci possa essere un’altra occasione come quella di oggi.”
Per il mio compleanno avevo preso 2 giorni di ferie dal lavoro e esattamente il giorno prima del mio compleanno, mia moglie Cristina mi sveglio alle 09:00 dicendomi che dovevo andare a casa di Alfonsina, mi ha chiamato e mi ha detto che si è rotto il flessibile del lavandino in cucina, Stefano (chiamerò così il marito di alfonsina che ha 37 anni) e a lavorare e torna nel pomeriggio e ha la cucina allagata.
Quindi io mi alzai e dopo una doccia veloce presi un paio di flessibili che ho di scorta a casa, delle chiavi e pinze e dissi a Cristina: andiamo ad aggiustare i flessibili a tua sorella. No, no, rispose mia moglie, vai tu io devo pulire casa e preparare da mangiare.
Quando arrivai a casa di Alfonsina trovai una piccola chiazza d’acqua davanti il mobile della cucina e lei aveva chiuso il rubinetto centrale. Mi abbassai sotto il lavello e cominciai a smontare il flessibile vecchio.
Mentre ero intento a lavorare Alfonsina si accovacciò al mio fianco e mi lecco lembo esterno dell’orecchio sinistro e mi sussurrò sotto voce: sono eccitata. Contemporaneamente appoggiò la sua mano sinistra sulla mia patta e dopo essersi assicurata che mi stavo eccitando anche io mi apre la lampo sposta in basso i miei slip e fa sbalzare fuori il mio arnese già bello e pronto. Lo accarezza un poco con la mano andando su e giù poi si inchina in avanti e lo prende in bocca cominciando un lento e dolce pompino mentre io mi trovavo seduto a terra per poter lavorare sotto il lavabile.
Le cominciai a palpare il sedere e infilai la mano sotto la gonna andando a introdurre le dita sotto le sue mutandine che trovai fradice e la sua vagina era un fiume in pieno.
La penetrai con il dito medio e giocare un poco con le sue grandi labbra.
Poi la spostai e mi alzai in piedi e spinsi Alfonsina contro il lavello facendola appoggiare le mani sul mobile.
Mi posizionai dietro lei puntai il mio pene all’ingresso della sua vagina e dopo averla afferrato per i fianchi la tirai con forza a me e la penetrai con in solo colpo fino in fondo fermandomi una volta dentro di lei.
Mia cognata emisi un grido di piacere: oh siiiiiiiiiii… mio dio che bello grosso…………
Gli alzai la maglietta andando a palpargli i seni che erano liberi, non indossava il reggiseno. Ha i seni ma due capezzoli grossi e duri che sembravano die piccoli cazzi eretti.
Appena cominciai a muovermi dentro di lei, mia cognata inarcò i reni e alzò il suo coletto dandomi una migliore penetrazione. Dopo pochi istanti Alfonsina grido: godoooooooooooooooo dai sbattimi di più spaccami tuttaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa lo sento centimetro dopo centimetro, allargami la figa daiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii godoooooooooooooooooooooooooo.
Sentivo i suoi umori colarmi lungo le cosce. Mi distaccai e la feci girare aiutandola a sedersi sul bordo del lavello, mi posizionai tra le sue gambe e la penetrai nuovamente scopandola con foga mentre incollavo le mie labbra alle sue e le nostre lingue si intrecciarono tra loro e le mie mani torturavano i suoi seni e i capezzoli.
Intrecciò le sue gambe intorno al mio bacino e guidò il ritmo della penetrazione godendo di nuovo. Poi mi chiese di non venirle dentro che non era protetta e poco dopo mi distaccai gli dissi di inginocchiarsi davanti a me e le dieti il mio cazzo da succhiare. Finii di scoparla in bocca fin quando non ho sborrato un quantitativo enorme nella sua bocca che in parte inghiottì e in parte le colò dalle labbra.
Dopo che si ricompose mi disse che ero un toro a scopare e che non aveva mai goduta cosi tanto.
Questa e la mia storia, quella che mi fa fare a me stesso delle domande alle quali non trovo una risposta del perché mi sono comportato e sto comportandomi così con mia cognata.
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Commenti dei lettori al racconto erotico