Luisella IV.

di
genere
zoofilia

Il vestito aderente si aggrappava al mi corpo, accarezzando la mia carne liscia. Attraverso il materiale di seta semi-trasparente, si vedevano i cerchi scuri delle punte delle mie grosse tette e, più in basso, il contorno triangolare del tumulo della mia fica era alluso in modo allettante, Fred mi girava in torno lanciandomi degli sguardi concupiscenti, che mi facevano tremare, ero un’altra volta in balia alle sue voglie.


Mi aspettavo una sua reazione, ho inarcato la mia schiena, spingendo il mio grande seno all’infuori, tentavo di richiamare l’attenzione del cane, muovevo i miei fianchi lussureggianti in modo suggestivo, lui girava in torno a me e anche io giravo dietro a lui, lo stavo stuzzicando, il suo cazzo fuori a metà, pendolava sotto il suo pancino, gocciolante e minacciante.


Mi ero bagnata totalmente, mi tolsi il perizoma e lui mise il suo naso tra le mie chiappe, feci un sussulto e gridai di piacere in anticipo alle sue carezze di lingua, la mia figa era fumante e potevo sentire un goccio di succo di figa caldo scorrere all’interno della mia coscia, mentre i miei capezzoli rigidi spiccavano in due picchi contro il mio abito, cominciai a sfregare la mia micetta.


Scivolando verso il basso in modo che il mio culo fosse appoggiato sul bordo del divano, guardai verso il mio tumulo di fica vedendo la superficie pulita e rasata, allargai le cosce e piegai mio collo per guardarmi la figa, le rosate labbra erano distese come i petali di un fiore carnoso, striato di rugiada mattutina, mia figa aperta e inondata di crema di donna, sentivo il formicolio sul mio clitoride, anche il caldo respiro di Fred spargeva la fragranza del mio buchetto rosa.


Ho cominciato ad accarezzare le mie grandi tette, pesanti, palpeggiando i miei capezzoli turgidi, le onde di piacere percorrevano il mio corpo, miei rosati bottoncini sembravano di esplodere nelle mie dita e, come vibrazione simpatica, il mio clitoride cominciava a pulsare, Fred mi dava le prime slinguate sulla mia micetta facendomi tremare.


Avrei voluto di essere così flessibile da scendere su me stessa, leccare la mia propria figa !che delizia! ma avevo provato e fallii, avevo forzato il mio corpo e la mia lingua raggiunse lì vicino ma lontano dal bersaglio, sono arrivata a leccare il mio tumulo pubico, ma non arrivai sul mio clitoride, !che rabbia! Avrei potuto competere con Fred a leccare la mia succosa fichetta.


Fred, intanto, proseguiva leccando la mia succosa figa, il suo muso sperduto tra le mie cosce, il dolce aroma della mia micetta si spargeva e vagava fumante per la stanza, lui girò la testa e mi guardò, io la sua padroncina, a gambe divaricate gemeva come una pazza, lui emise un dolce ringhio e continuò a leccare, lui sapeva che se c’erano dei gemiti c’era una femmina da fottere, il suo cazzo massiccio cominciò a indurirsi e i suoi grandi coglioni si sono gonfiati, è stata una risposta perfettamente naturale a quella stimolazione di aroma e sapore.


Avevo il culo al bordo del divano e mi ero distesa un po’, tra le mie tette guardavo il muso di Fred, muovevo i miei fianchi, lui mi leccava la figa eccitata, ho colpito il mio clitoride con le dita e quasi perdo il controllo dovuto alla scarica elettrica che hanno avute le mie cosce e basso ventre, stavo per venire, quella lingua mi faceva impazzire, la mia figa era diventata una fessura ovale piena di voglia di scopare, la crema bianca miscelata a fluidi tiepidi fuoriusciva dalla mia micetta e Fred non perdeva tempo e si beveva tutto il mio nettare.


Ormai il mio viso era diventato una maschera di pura lussuria e passione, i miei occhi chiari semi chiusi, le mie labbra aperte quasi a emettere un suono di agonia, la mia schiena incurvata godendo la diabolica lingua del mio cane, lui non smetteva di darmi colpi veloci e invadere la mia flebile carne rosata, ho aperto le labbra gonfie e ho sentito il suo muso spingere dentro la mia gnocca facendomi sussultare, spasmi pazzeschi colpirono il mio corpo facendo tremare le mie tette e spingerle verso l’alto, mentre mi sfogavo in un orgasmo di paurosa lascivia, un grido accompagnava le mille sensazioni che percorrevano il mio essere.


La sua lingua scivolò attraverso le mie labbra aperte, avevo un delizioso formicolio nel mio clitoride tremante e lui continuava a bere il succulento e saporito succo di figa, le onde elettriche ancora facevano sobbalzare il mio tumulo pubico, le mie snelle gambe tremavano ancora, le sollevai in aria, per permettere che lui leccasse il mio buchetto anale rugoso, misi le mie dita a forma di cazzo e le feci scivolare nel mio cratere ardente che le ingoiò all’istante, scopai molto veloce la mia micetta fino a esplodere in un altro travolgente orgasmo.


Sono rimasta a gambe spalancate e soffiando i miei capelli che coprivano il mio viso morso dai denti affilati della concupiscenza sfrenata, ho esteso le mie cosce umide e guardavo affascinata la vista del mio inguine agitato, avevo le mani cremose, uno alla volta ho succhiato miei diti assaporando la mia gustosa fica, avevo annaffiato il muso di Fred, il quale aspettava pazientemente che la sua padroncina si riprendesse dall’orgasmo che la aveva colpita ancora.


Fred era quasi in agguato accovacciato e pronto a saltare sulla mia succosa figa, le sue palle erano gonfie, il suo cazzo enorme si stagliava parallelamente al pavimento, lungo, grosso e vibrante, la nuda testa rosata del suo membro usciva dalla guaina pelosa, lui piagnucolava e guaiva di desiderio della mia figa, non poteva resistere più, si avvicinò col suo cazzo sporgente e sentii la sua pelliccia sfiorare le mie cosce, poi le sue zampe anteriori si posarono sul divano e lui spinse il suo corpo in avanti, la sua lingua colpii i miei capezzoli facendomi ansimare e l’ho stretto alle mie tette nude.


Gocce perlati uscivano dal suo cazzo e cadevano per terra formando una chiazza, facendo piccoli salti lui tentava di centrare la mia umida gnocca, sentii la punta ardente della sua asta separare le mie rosate e gonfie labbra vaginali, poi una violenta spinta fece entrare un bel po’ del suo cazzo nelle mie vogliose e profonde carni, ansimando e gemendo mi afferrai alla sua folta pelliccia mentre sentivo che la sua palla inondava la mia stretta e bollente fichetta.


Mi scopava con forza e vigore, come un vero maschio, il suo membro e la sua palla continuavano a crescere nell’interno della mia gnocca, guardai giù e vidi la mia figa luccicante di schiuma bianca mentre il suo cazzo andava dentro e fuori di me, stavo adorando quel cazzo che trapanava la mia micetta e mi eccitava fino al midollo, riempiendomi di desiderio diabolico, sentendomi travolgere dalla energia del cane che mi sbatteva con tutte le sue forze il suo mostruoso cazzo nella mia figa.

Sìi – sii – sii … gemevo e tremavo violentemente eccitata, i suoi peli punzecchiavano il mio clitoride, mi sentivo molto bagnata, singhiozzavo e piangevo dalla gioia, il suo cazzo si muoveva nel profondo della mia micetta, strusciavo le mie tette contro la sua pelliccia, afferrai la grande testa e l’ho dato un bacio con passione, stringendolo con le mie gambe nude, Fred mi scopava senza freda, come godendo il caldo abbraccio della mi vagina, i suoi succhi insieme ai miei scorrevano giù per le mie natiche, inzuppando il buchetto del mio culo.


Non avevo nessuna freda per far finire questa magnifica scopata, sentivo il corpo pesante del mio peloso amante e lo sentivo mio, sentivo il suo cazzo immenso vibrare ritmicamente colpendo le mie chiappe, ho sollevato ulteriormente le mie gambe acchiappando il suo corpo tra le mie cosce, sentendo la punta affusolata del suo cazzo nel mio utero, mi sono venuti dei brividi, la mia pelle si è irizzata, esplodete il mio corpo in mille bollicine di colori che si scambiavano molto veloci, come lampi, come fari che giravano alla ricerca di un bersaglio, le mie gambe erano tese e rigide, le mie braccia aperte come crocefissate e il suo cazzo che annaffiava le pareti della mia gnocca con potenti getti di sborra.


Le onde di estasi continuavano a scorrere attraverso di me, volavo sulla cresta dell’orgasmo, il mio utero traboccava sperma, la mia figa era stracolma di seme denso e caldo, una sensazione da impazzire ‒ ¡ooohhh! cacchio Fred … sto venendo … mi stai facendo venire come una cagnolina in calore ‒ lo volevo gridare mentre lo stringevo a me, erano grida gioiose del mio orgasmo, scuotevo la testa da lato a lato, il mio corpo era una massa tremante di carne orgasmica.


Dopo qualche minuto, lui si staccò da me, un ruscello di sperma cremosa fuoriusciva dalla mia fessura, mi sono sdraiata stordita sul divano, Fred è venuto con la sua lingua a raccogliere le deliziose gocce che sgorgavano a getti come da un vulcano in eruzione, rabbrividì sentendo la rugosa lingua accarezzare la mia sensibile vagina, lo spinsi con la mia coscia, lasciami gli dissi, ansimavo contenta, mi sentivo dannatamente bene, pensavo già a rifarlo un’altra volta, ma per ora, mi sono rilassata sul divano esausta.


Avevo il mio inguine appiccicoso, non so per quanto mi sono addormentata, mi sono svegliata con un po' di sete, ho girato lo sguardo verso Fred che poggiava sul suo materassino con metà del suo cazzo fuori, affascinata i miei occhi erano incollati al suo membro e le sue palle, lo volevo vedere eretto, duro e gonfio ancora una volta, avevo un formicolio nelle mie mani che volevano prendere quel meraviglioso strumento della natura, cercavo di capire come fare per massaggiare quel cazzo fino e farlo sputare un’altra scarica di seme.


La mia testa mi diceva di fargli una sega al cane, volevo spegnere la mia sete col suo succo di cazzo, la mia lingua percorreva le mie labbra preparandosi per assaporare questo nettare, sarebbe stato una birichinata più, non mi sentivo depravata, un sorriso malizioso mi sfuggì al pensarci, mi avvicinai a Fred e lui mi guardava attento, mi sono accovacciata vicino al suo materassino e ho preso la sua pelosa guaina.


Come sempre mi eccitava la vista di un cazzo così grosso, lo sentivo palpitare nella mia mano, lo dovevo scuotere molte volte se volevo vedere schizzare il suo latte bianco, il corpo muscoloso e possente del cane, faceva vibrare il suo membro, mi sono chinata sul scintillante e umido cazzo e poggiai la mia lingua sulla fessura all’apice, apparivano le prime gocce perlate e io cominciai a bere, mi dovevo saziare, l’ho succhiato e leccato qual fosse un gelato alle mandorle, Fred piagnucolava e gemeva lasciandomi fare, ero tutta nuda e mi dovevo preparare per ricevere y getti del suo seme.


Fred si alzò nelle sue zampe e cominciò a scopare la mia mano, ho preso le sue palle gonfie, stavano pesante e piene di sperma bollente, toccai la pelle nuda e indurita del cazzo e la ritirai subito, sembrava un attizzatoio incandescente, la mia mano vellutata tornò ad avvolgere questo pene semplicemente sfiorandolo delicatamente come se fosse un fragile fiore sbocciato nel giardino, la sua pelliccia stava umida con le gocce di suo proprio seme, suo cazzo infiammato palpitava e il corpo del cane cominciò a vibrare, subito mi son mesa di sotto e il primo schizzo mi colpì sul mento, poi altri due sulle tette e lui continuava ad annaffiare il mio corpo con la sperma bollente, getto dopo getto sono rimasta piena del acquoso fluido di Fred, ero incantata come una bambina giocando il suo gioco prediletto.


Nonostante il bel orgasmo avuto prima e adesso questo caldo bagno di seme, la mia micetta stava ricominciando a fare vapore, ispirata da quel palpitante pezzo di carne che pompava costantemente sborra acquosa, avevo un ditino a giocherellare col mio bottoncino sul mio tumulo pubico e sentivo la lava incandescente che fuoriusciva dal mio vulcano sotto l’inguine, la vista del cazzo martellante mi stava facendo sbavare e sentivo la mia lingua calda come il mio clitoride, da sempre ho amato succhiare cazzi e ingoiare sperma e questo pene si vedeva fottutamente delizioso che mi faceva veramente sbavare.


Lo volevo prendere in bocca, un brivido oscuro e depravato scorreva il mio corpo al pensiero di sentire il cazzo del mio cagnolino invadendo le mie labbra, mi sentivo assetata di quella succulenta carne di cane e di suo saporito nettare, esitavo mentre aprivo la mia bocca facendo scivolare sensualmente la mia lingua avanti e indietro e un filo di saliva strisciava sul mio mento, il cazzo del cane dondolava su e giù gocciolando ancora, quasi piagnucolavo affamata alla vista di quel gustoso banchetto, mi chinai leccandomi le labbra e lasciai che un goccio di crema canina scendesse lentamente nella mia gola, era calda, muschiata, buonissima, stavo ribollendo di lussuria, il tutto risultava molto eccitante.


Fred molto forte, era riuscito a eccitarsi con le mie carezze, il suo cazzo era diventato duro un’altra volta e spingeva la sua massa dentro la mia bocca, ma io lo volevo nel caldo rifugio della mia gnocca, mi misi in quattro e lui è venuto a leccare le mie carni vogliose e infiammate, poi saltò sopra di me e mi acchiappò tra le sue zampe anteriori aggrappandosi saldamente ai miei fianchi, la sua coda frustava l’aria e lui saltellava dietro di me cercando il mio buchetto facendomi qualche graffio sulle gambe, per un momento pensai mi volesse inculare, ma non adesso, cosi con la mia mano ho indirizzato la sua punta affusolata nella mia vagina.


La grossa testa del suo cazzo rimbalzo prima sulla mia coscia e poi colpì le mie grosse labbra e spinse la metà del suo membro dentro di me facendomi sobbalzare in avanti e gridare di piacere, mi poggiai fermamente al tappetto per resistere la forza della scopata bestiale, gridolini acuti scappavano dalla mia gola e la mia testa incominciava a essere sopraffatta dalla lascivia e la lussuria, sogghignavo mordendo mio labbro inferiore, mi ha fatto un po’ di male quando spinse la sua palla che subito cominciò a gonfiarsi dentro di me causandomi sussulti di piacere facendomi dimenticare qualsiasi male.


Fred mi follava una delizia i miei occhi diventarono bianchi sperduti dentro le mie cavità, sussurravo un dolce e romantico motivetto mentre il mio amante mi perforava le mie delicate carni, era il paradiso in terra, c’era la tentazione e la serpe che scuoteva le pareti della mia vagina, stavo per impazzire di concupiscenza e voglia matta, gridavo al mio amante di non fermarsi di sbattermi più forte con quell’ariete che s’avvicinava al mio utero facendomi tremare e crogiolarmi di godimento puro.


Ero immersa nel mio piacere, sentendo la sua lingua che mi leccava la schiena e il suo pene infiammato crescere ancora di più, all'improvviso un'ascia mi spezzò la testa in due, una forza straordinaria mi travolgeva e mi faceva quasi perdere i sensi, era il mio orgasmo, prima di una serie che mi hanno fatto fare delle contorsioni per tutto il mio corpo, spingendo le mie chiappe all’indietro, cercando di sentire più del suo pene dentro di me, i muscoli della mia vagina succhiavano il suo membro implorando di darmi tutto il suo succo caldo e fresco.


Fred si contorceva da un lato all’altro dandomi con forza il suo pene i suoi coglioni sbattevano sulla mia figa e sul mio clitoride turgido, mi faceva gridare come una pazza e cercare di sfuggire a quella sensazione diabolica ed eccitante che mi faceva tremare tutti i miei organi e tutta la mia pelle, i tremori delle mie estremità non cessavano e i miei strilli neppure, stavo delirando sentendo questo straripamento di sperma nella mia matrice, facendo che il mio culo si contraesse ripetutamente aumentando il godimento che sentiva il mio corpo, alla fine tutto si fermò, anche il tempo, i miei pensieri volavano in alto, sentivo tanta gioia e pace, il suo pene copriva tutti i miei angoli e il suo sperma inondava tutte le mie pareti vaginali, lo tenevo fermo per le sue zampe posteriori sentendo il battito del suo cazzo grosso e palpitante, i getti di sperma erano sempre più deboli ma riuscivo a sentirli e mi facevano vibrare come un diapason in perfetta acustica con le urla acute della mia gola.


La mia micetta si scioglieva sul suo cazzo, gli spasmi mi scuotevano ancora, onde di gioia attraversavano la mia pancia e le cosce, urlavo mentre sentivo tutte queste sensazioni, avevo una specie di ebbrezza eccitante che mi teneva in un alto grado di eccitazione e mi faceva desiderare più orgasmi, impalata sul suo gigantesco pene che non smetteva di sbattere, mi sentivo come si stava rimpicciolendo e la sua infiammazione era un po' di meno ogni volta, alcuni getti mi hanno spruzzato le cosce e altri spruzzato oltre, bagnando il tappetto.


Eravamo fermi, rigidi, attaccati coi nostri sessi appiccicati, il suo enorme membro aveva spinto le mie grosse labbra verso fuori deformando i contorni della mia vagina, fuoriuscivano getti e il suono della palla uscendo, mi fece spingere il culetto all’indietro cercando di scopare ancora per un po’ quel magnifico cazzo, il suo pene stava acchiappato nella mia fessura strappandomi altre vibrazioni pazzesche.


Poi, quel cazzo enorme scivolò fuori con un fiume di fluidi che formarono una immensa pozza lasciando una chiazza sul tappetto, mi uscirono dei sospiri e pure qualche parolaccia, sospiravo per che mi sentivo svuotata e lanciavo ingiurie vedendo la macchia di sperma che dovrei coprire e forse spiegare se qualcuno mi chiede su di essa.


Mi inginocchiai davanti a Fred, il mio sguardo fisso sul suo cazzo che dondolava su e giù, ero ipnotizzata e muovevo la mia testa allo stesso ritmo del suo pene, pensai che sarebbe una buona idea pulire il suo cazzo intriso di liquidi, mi sembrava attraente e il colore rosso intenso assolutamente delizioso.


Mi accovacciai avvicinando la mia faccia al suo pene, il suo cazzo incominciava a ritrarsi nella sua guaina, Fred mi guardava e tremava vedendo la mia bocca che inghiottiva il suo cazzo e lambeva tutta quella melma dal suo pomello gommoso, ho pulito e ripulito tutta la sua lunghezza, le mie papille gustative apprezzarono il sapore facendomi sentire un formicolio pungente di deliziosi sapori.


Ero molto stanca e anche il mio cucciolo adorato, dovevo lasciarlo riposare e riprendersi, il giorno è abbastanza lungo e forse ci troveremo con nuovi desideri, ho chiuso i miei occhi sognando e pensando a quel momento … e se gli do il mio didietro ?

I vostri contributi sono importanti, critiche e nuove idee, scrivere a:
luisa_luisa4634@yahoo.com

scritto il
2021-04-18
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