L'avvocatessa - cap 12

di
genere
trio

“Quest’estate non cambiare, stessa spiaggia stesso mare.”
Il che nel mio caso voleva dire una settimana presso la casa al mare della famiglia di Manlio.
L’unico aspetto che m’intrigava era rivedere Ugo, il nipote che avevo sverginato l’anno precedente, e che non sentivo da quei giorni.
Quando lo vidi rimasi colpita da due aspetti, il primo era il suo aspetto, non più da secchione, ma da persona ‘normale’. Il secondo è che era accompagnato da Elisa una sua coetanea, tipica troietta con aspetto alla Valentina, che cercava in tutti i modi di farsi notare.
Ugo mi salutò quasi con freddezza, mentre lei lo fece più per dovere che altro, ma mi fu subito chiaro che lui non desiderasse altro che avere un nuovo rapporto con me. Lo capii da come mi spogliava con gli occhi, fissandomi a lungo quando credeva che non me ne accorgessi, o da come voleva farmi ingelosire tenendo atteggiamenti fin troppo affettuosi con Elisa. Non volli però dimostrare fin da subito la mia ‘disponibilità’, così feci passare tutta la notte prima di fare la mia mossa.
Mossa che non fu altro che entrare la notte seguente nella loro stanza, dove dormivano seminudi, per scivolare dal basso nel loro letto sino a trovarmi davanti il cazzo di Ugo, che iniziai a baciare come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Lui all’inizio dovette credere che si trattasse d’Elisa, e non mosse neanche un muscolo, ma quando la mia lingua diventò più audace, anche perchè la sua mazza diventava bella dura, si alzò sul letto di quel tanto per capire che la sua ragazza dormiva al suo fianco. A quel punto gli presi tutto il pene in bocca e a lui scappò un gemito che svegliò Elisa, la quale sollevò il lenzuolo facendomi uscire allo scoperto.
“Ma che cazzo fai ?” mi chiese ancora sonnecchiante.
“Perchè non si vede ?” le risposi togliendomi la camicetta da notte e sdraiandomi a fianco di Ugo “Credevo tu fossi tanto aperta da voler dividere questo bel ragazzo con me, anche perché lui non vuole altro o sbaglio ?”
“No cioè si.” bisbigliò lui mentre gli poggiavo la mano sul pene.
Lei all’inizio si dimostrò riluttante, ma le bastò vedermi baciare il suo ragazzo perché volesse prendere il mio posto. Iniziammo così a segarlo entrambe scambiandoci lunghi baci in bocca con Ugo, sino a quando non furono le nostre labbra ad incontrarsi in un dolce bacio saffico.
“Vieni qua.” le dissi facendola inginocchiare sopra le ginocchia del suo ragazzo. “E tu gustati lo spettacolo.”
La mia bocca si spostò rapidamente su un capezzolo di Elisa per poi baciarle tutto il seno, mentre con una mano le massaggiavo dolcemente la passera, portandola così in poco tempo in uno stato di grande eccitazione.
Ugo ci guardò quasi estasiato, poi scivolò in alto per inginocchiarsi al mio fianco ed infilarmi una mano dentro le mutandine.
“Non ti ricordavo così.” mi disse fra un bacio e l’altro.
“Sai io non mi ricordavo del tuo gran cazzo. Gli risposi riprendendoglielo in mano.
Iniziò così un giro di baci e carezze, senza badare a chi si faceva o si riceveva cosa, in un crescendo di sospiri sempre più affannosi. Fu Elisa a rompere il triangolo sdraiandosi a pancia sotto davanti al suo ragazzo per prendergli il pene in bocca, così io potei togliermi le mutandine e baciare senza più alcun limite Ugo, il quale passò dal palparmi il seno, ad infilarmi due dita dentro la fica.
“Mi stai facendo venire una gran voglia di cazzo.” dissi sdraiandomi al fianco di Elisa “Non ne lasci un po’ per me ?”
“Certo che si.” mi rispose Elisa “Non sai quanto gode quando gli lecco le palle.”
Ugo si trovò così con me che gli succhiavo il cazzo, ed Elisa che faceva lo stesso con le palle, arrivando ben presto alla soglia dell’orgasmo. Con la ragazza ci scambiavamo spesso lunghi baci sulla bocca, alternando anche l'oggetto delle nostre attenzioni, mentre le mani toccavano sempre più freneticamente il sesso dell'altra. Elisa dimostrò di non essere una ragazza alle sue prime esperienze, anzi la sua bocca era a tratti famelica e la mano desiderosa di donare piacere.
“Girati.” le dissi quando il ragazzo stava quasi venendo.
Elisa on fece quasi in tempo a sdraiarsi di schiena, che lui le schizzò il proprio piacere sul seno, piacere che raccolsi con la lingua per portarle alla bocca.
“Mm come sei libidinosa.” mi disse Elisa fra un bacio e l’altro “Ugo mi aveva detto d’esser stato con una vera donna, ma non immaginavo così brava a cogliere ogni singolo attimo.”
“Sei troppo generosa di complimenti.” le risposi aprendole le gambe più che potevo “Ora però facciamoglielo tornare duro perché ho la fica in fiamme.”
Con Elisa riprendemmo così a masturbarci a vicenda, mentre entrambe le bocche erano nuovamente sul cazzo di Ugo, che tornò ben presto in erezione. Questa volta però le nostre lingue si mossero con estrema calma, permettendo ad entrambe d'assaporare sino in fondo il gusto leggermente dolce del pene del ragazzo. In compenso le nostre mani diventarono ben presto quasi frenetiche, cercando ogni anfratto della passera dell'altra da toccare per stimolare i terminali del piacere.
“Dai fatevi scopare.” disse ad un certo punto Ugo dimostrando di non sapersi contenere.
“Ma non ti ho insegnato proprio niente !” gli risposi fingendo di sgridarlo e dandogli uno schiaffetto sul pene “Elisa mettiti a pecora che questo porco ti leccherà la fica sino a non avere più saliva.
La ragazza si girò velocemente, e a lui non rimase che mettersi dietro di lei per leccarle la passera, mentre io le accarezzavo culo e tette.
Non so dire chi s’eccitò di più fra loro due, se lei ricoperta da così tante attenzioni, o lui vedendomi dare piacere alla sua ragazza. In realtà volevo far godere il più possibile la troietta in modo da farla venire in fretta, e godere poi io del cazzo di Ugo. Quando lei smise quasi di gemere, presi in mano il cazzo del ragazzo e quasi lo tirai verso la fica di Elisa.
“Adesso scopala, ma senza fretta perché poi è il mio turno.” gli dissi dandogli l’ennesimo bacio.
Lui la penetrò con quella forza che non è troppa per far male, ma neanche poca per non far sentire lo scivolare della mazza dentro la passera, per poi fotterla senza alcuna frenesia. Lei iniziò a gemere, e per impedire che qualcuno ci sentisse le chiusi la bocca con la mia, mentre la mano scivolò dentro il solco delle sue chiappe sino ad arrivare all'entrata posteriore che sfiorai delicatamente, senza mai pensare a violare in alcun modo.
Come avevo previsto Elisa era talmente eccitata che ebbe quasi subito un orgasmo, così mi misi carponi al suo fianco, per poter prendere il suo posto.
“Scopami !” dissi senza alcun pudore.
“Eccoti accontentata.” mi rispose lui mettendosi dietro di me
Se con Elisa Ugo era stato fin troppo dolce, con me lo fu molto meno, ma del resto io ero la prima a non voler qualsiasi forma di delicatezza. Mi ritrovai così col suo cazzo che scorreva in me a gran velocità, mentre lui mi teneva stretta per i fianchi. Strinsi i denti per non urlare il mio piacere, vedendo con la coda dell'occhio Elisa stesa vicino a me, quasi distrutta dall'orgasmo.
“Sei una gran troia.” mi disse all’improvviso accelerando ancor di più il ritmo “Non ti basta il cazzo di mio zio e vuoi anche il mio.”
Era vero, come lo era il semplice fatto che lui non solo era più dotato dello zio, ma non aveva alcuna particolare perversione e gli interessasse solo scopare.
“E tu sei un porco che vuole due donne insieme, peccato che sei più bravo con le parole che con i fatti, perché se continui così fra un minuto sborri di nuovo.”
Ugo si rese conto che non stavo mentendo, così per sbollirsi mi fece mettere di fianco per scoparmi con più calma, con mio gran piacere.
Elisa invece dopo essersi ripresa dall’orgasmo, si sdraiò davanti a me per potermi baciare, ma soprattutto toccarmi all’inizio dello spacco, la dove il pene del suo ragazzo non poteva arrivare.
“Anche per me sei una gran puttana.” mi disse quasi sorridendo “Sai non aspetto altro che vederti prenderlo nel culo al mio posto.”
“Perchè a te non piace prenderlo dietro ?” le chiesi sicura che una ragazza come lei non si facesse problemi ad avere un rapporto anale.
“Non è che mi faccia impazzire, sarà che sento sempre male.”
Spinsi allora Ugo facendolo di fatto sdraiare sul letto, per poi afferrargli il cazzo mentre m’inginocchiavo sopra di lui. Ricoperta com’era dei miei umori la sua mazza scivolò dentro il mio buchetto quasi senza incontrare resistenza, mentre Elisa si accucciava vicino a me.
Fu quasi lei a dettare il ritmo dopo avermi infilato due dita dentro la fica, ma fu così piacevole che non dissi nulla, anzi cercai più volte la sua bocca con la mia, trovandola sempre disponibile.
Quella particolare doppia penetrazione mi fece godere moltissimo, anche per merito di Elisa che non solo non smise mai di baciarmi dalla bocca alla passera, ma mi scopò con tre dita per tutta la durata del rapporto, senza mai darmi un attimo di tregua.
“Fatemi godere porci che non siete altro.” furono le uniche parole che riuscii a dire prima d’esser avvolta dall’orgasmo.
Ugo venne poco dopo nella bocca di Elisa, che non aspettava altro che riprendere i giochi di lingua e sperma che prima avevo fatto io con lei.
Mi rivestii per lasciarli, già stanchi nonostante fosse da poco passata l’alba, con la promessa di rivederci a breve.
Promessa che mantenei la sera stessa, quando approfittai di un’uscita ‘fra uomini’ di Manlio e dei suoi parenti, per finire con Elisa in camera di Ugo che ci aspettava impaziente.
E quella sera Elisa imparò a prenderlo nel culo senza sentire alcun dolore.



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scritto il
2021-04-21
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