Il mio culo grande

di
genere
incesti


Questa è una storia che ha vissuto una mia amica, la quale in un momento particolare, con la promessa di non giudicarla male, mi ha raccontato:
Mio marito ci abbandonò 8 anni fa. Mi lasciò con i miei 3 figli: 2 femmine ed un maschio. La più grande, Aurora, allora aveva 22 anni; la seconda, Miriam, ne aveva 18 e il piccolo, Marco, 13. Fu un periodo molto duro. Per dedicarmi a loro rinunciai pure a rifarmi un’altra vita. Riservai maggiori attenzioni a Marco perché era quello più bisognoso di attenzioni, mentre le ragazze sono sempre state molto mature e indipendenti fin da piccole. Non sono mai stata una madre rigida e severa. Sono sempre stata molto vicina a tutti e 3, sforzandomi di essere molto comprensiva. In particolare con Marco ero come un’amica con cui si poteva confidare tranquillamente e anche giocare. Instaurai con lui un ottimo rapporto, direi anche abbastanza intimo.
Oggi Aurora ne ha 30, Miriam 26 e Marco 21, mentre io ne ho 49. Non mi ritengo una donna bella ma tutto sommato piacente.
Sono alta 1,60, mora, occhi castano chiaro, ho una terza di reggiseno, gambe ben fatte. Uso molto i tacchi alti perché i miei figli hanno preso al padre e quindi sono tutti più alti di me, cosi non sfiguro troppo. E ho un gran bel culo, nel senso che è grande. E’ bello tondo e sodo ma abbondante, anche a causa del mio bacino largo e un pochino di cellulite. Sicuramente la parte più evidente di me. Spesso le mie figlie mi prendono per il “culo” dicendomi che ce l’ho grande, mi chiamano “culona”. Mio figlio si diverte un mondo. A volte ci rido sopra anch’io, ma non sempre. Poco tempo fa siamo andate tutte insieme al mare, compreso mio figlio. Ho indossato un bikini un po’ osé, in particolare il pezzo di sotto era abbastanza ridotto, mi lasciava parecchio scoperte le natiche. Le mie figlie si sono un po’ arrabbiate. Mi hanno fatto notare che non mi stava bene, che mi faceva volgare, che evidenziava troppo il mio culo grande. Io me la sono un po’ presa e le ho rimproverate, e loro hanno deciso di allontanarsi per una passeggiata lasciandomi sola con mio figlio Marco. Visto l’ottimo rapporto di confidenza mi sono rivolta a mio figlio per chiedergli il suo parere, mi sono girata di spalle e mostrandogli il culo gli ho chiesto:
- Marco, tu cosa ne pensi: queste mutandine mi fanno il culo più grande? –
Mi guardò e con un largo sorriso, poi mi rispose:
- Mamma… in realtà tu hai un gran bel culo. Tutto qui –
- Ma secondo te queste mutande me lo evidenziano di più o no? –
- Mamma il culo è quello che è, sia che indossi un perizoma o delle mutande normali. Per me, con queste mutande stai magnificamente –
Lo guardai attentamente negli occhi per capire se mi prendeva in giro o diceva la verità. Notai nel suo sguardo una certa libidine:
- A si! Dimmi la verità: sei per caso interessato al mio culo? –
- Te l’ho detto mamma, hai un gran bel culo… Si… in effetti… mi piace –
Scoppiai a ridere. Ero lusingata che a mio figlio gli piacessi cosi com’ero, con il mio bel culo grande.
Mi sentii anche gratificata da quello sguardo pieno di desiderio. Sentirmi desiderata mi eccitava parecchio, anche se a desiderarmi era mio figlio. Al momento decisi di non pensarci più e invitai mio figlio farci subito un bagno e poi sdraiarci al sole per abbronzarci. Dopo un meraviglioso bagno andammo a sdraiarci sotto il sole. Le mie figlie non si vedevano ancora, così chiesi a Marco di spalmarmi la crema abbronzante sulle spalle, sulle gambe e infine, ripensando allo sguardo libidinoso di mio figlio, gli chiesi di spalmarmene un po’ anche sulle chiappe, dato che il costume essendo abbastanza ridotto copriva ben poco, così avrei evitato di scottarmele. Nello sguardo di Marco si accese subito una lucetta maliziosa e ci diede sotto con immenso piacere. Me la spalmò su tutta la schiena, le gambe e infine si dedicò alle mie chiappe. Prese ad accarezzarmele con grande passione. Ci impiegò un bel po’ a spalmarmela. Devo, però, ammettere che la cosa piaceva anche a me, anzi, ad essere sincera mi eccitò parecchio. Ad un certo punto lo dovetti fermare, non volevo che qualcuno ci vedesse e soprattutto che arrivassero proprio in quel momento le sorelle. Meno male che avevamo scelto un punto piuttosto appartato; non mi piace stare in mezzo a troppa gente. Guardandolo, con un sorriso, gli feci notare che si era dedicato alle mie chiappe con grande passione, gli piaceva veramente tanto il mio culo:
- Ti piace proprio il culo della mamma, vero? –
Si mise a ridere sempre con quella sua aria maliziosa.
Si sdraiò di fianco a me. A questo punto gli chiesi:
- Dimmi la verità: ti sei eccitato mentre mi spalmavi la crema sulle chiappe? –
Sorrise, ma notai anche un lieve imbarazzo. Gli dissi che era un vero porcello. Lui si mise a ridere.
- Ti eccita toccare e palpare il culo di mamma vero? –
Passato l’imbarazzo iniziale, senza farsi troppi problemi mi rispose:
- Si! Mi piace. È grande e morbido. È molto bello toccarlo –
A questo punto fui io che mi feci una gran bella risata e gli dissi che ero molto lusingata nel sapere che gli piaceva cosi tanto il mio culo. Gli dissi che anche a me era piaciuto il suo massaggio sulle mie chiappe, era stato molto bravo.
Nel frattempo rientrarono anche le altre 2 mie figlie. Avevano fame, per cui mangiammo tutti insieme senza più toccare il discorso del mio culo e del costume. Il resto della giornata passò tranquilla, ci facemmo nuovamente il bagno, prendemmo ancora il sole, giocammo e leggemmo.
Si erano fatte ormai quasi le 18:00, così decidemmo di rientrare a casa. A questo punto una bella doccia e poi la cena. Le ragazze uscirono subito dopo mentre Marco un po’ più tardi. Fu anche il primo a rientrare. Si sedette sul divano accanto a me e poggiò la sua testa sulla mia spalla. Allargai il mio braccio, facendo appoggiare la sua testa sul mio seno e gli misi il braccio attorno al collo e con l’altra mano gli accarezzai la testa e lo baciai più volte. Dopo una decina di minuti di coccole decisi di andare a letto perché ero un po’ stanca. Dissi a Marco che mi ero scottata un po’, se mi faceva il piacere di spalmarmi una crema idratante per alleviare il bruciore. Come era ovvio accettò subito con grande piacere. Andai in bagno e presi 2 tubetti di crema. Una volta in camera mi distesi pancia al letto, mi sganciai il reggiseno tenendo soltanto il perizoma, che mi ero messa dopo la doccia, per lasciarmi le natiche scoperte. Erano un po’ rosse, ma niente di che. Diedi in mano a Marco un tubetto e lo invitai a spalmarmi la crema e sotto le sue carezze cominciai a rilassarmi, era veramente molto piacevole. Me la spalmò su tutta la schiena con molta cura massaggiandomela per bene. Gli chiesi di spalmarmene un po’ anche sulle gambe, cosa che fece con altrettanta cura, partendo dalle caviglie fino ad arrivare alle cosce. Sentire le sue e mani che mi accarezzavano le cosce mi eccitò parecchio, soprattutto quando mi accarezzava l’interno, vicino alla figa. Allora gli chiesi di spalmarmene anche sulle chiappe. In realtà, come ho già detto, erano un po’ rosse ma non mi ero affatto scottata, ma lo feci perché mi piacevano molto le sue carezze, soprattutto sulle chiappe. Mi eccitavano di brutto. Con questa scusa potevo approfittarne facendogli pensare che ne avevo bisogno. Si concentrò parecchio sulle mie chiappe, con grande passione. Si concentrò prima sulla chiappa destra, poi su quella sinistra, poi una mano per chiappa. Me le lisciava per bene dandomi ogni tanto una sorta di spremuta. Una vera goduria. Ad un certo punto mi chiese:
- Ti va bene così, mamma? –
- Si amore. Sei molto bravo. Mi piace moltissimo, continua così –
Ero su di giri, cosi ne approfittai per stuzzicarlo un po’ e gli chiesi di spalmarmela anche in mezzo alle chiappe, nel solco anale. Per lui fu un invito a nozze:
- Ok mamma! –
Sentivo le sue dita passare e ripassare lungo il solco e sfiorarmi continuamente il buchetto. La cosa mi eccitò ancora di più. Gli dissi ancora:
- Amore spalmamela bene anche attorno al buchetto –
Sentii il suo dito girare in tondo attorno al buco, di tanto in tanto lo sentivo premere leggermente sul buco, delicatamente. Avevo addosso una sorta di prurito. A questo punto gli chiesi se era eccitato. Con un certo affanno mi rispose di si. Mi girai sul fianco destro e gli chiesi di avvicinarsi. Era un po’ imbarazzato. Lo guardai negli occhi. Gli abbassai la tuta, aveva il cazzo bello rigido e già abbastanza grande. Si vedeva che era figlio di suo padre. Non era ancora ai suoi livelli, mio marito ha un cazzo di 23 centimetri, ma crescendo penso proprio che sarebbe diventato come lui. Al momento avrà avuto si e no 18 centimetri, roba, comunque, per un 19enne, di tutto rispetto. Glielo presi in mano e cominciai a fargli un lenta sega. Ero ormai letteralmente rapita dall’eccitazione. Gli chiesi:
- Ti piace come te lo sto accarezzando? –
- Si, mamma… è bellissimo… -
- Lo sai che hai veramente un gran bel cazzo? -
Non mi rispose ma mi fece un bel sorriso.
Alzai lo sguardo per vedere i suoi occhi. Sembrava al 7° cielo. Gli sorrisi. Gli agguantai stretto il cazzo e lo tirai verso di me, avvicinandolo alla mia bocca. Glielo scappellai per bene e gli diedi diversi baci sulla cappella, poi gliela leccai tutta attorno e infine glielo presi in bocca e cominciai a succhiarglielo lentamente. Sentivo nella mia bocca la sua cappella durissima e pulsante. Con la mia mano sinistra lo agguantai per una chiappa e lo avvicinai ulteriormente, infilandomi il cazzo tutto in bocca, fino alla gola poi, lentamente, ma tenendo ben serrate le labbra attorno al tronco risalivo fino ad arrivare alla cappella. Non durò molto, 4 o 5 di questi affondi e mi venne abbondantemente in bocca. Riuscì ad ingoiare tutto. Aveva un buon sapore. Sapeva di giovane. Le sue carezze mi avevano fatto venire un paio di volte, ma avevo ancora una forte voglia addosso. Cosi continuai a succhiarglielo fino a farglielo venire nuovamente duro. Dato che mi aveva stimolato parecchio il buchetto sentivo un forte prurito, sentivo il bisogno di farmelo mettere nel culo. Così, col cazzo ancora in mano, continuando a segarglielo lentamente, alzai lo sguardo e gli chiesi:
- Amore… hai voglia di mettermelo nel culo? –
Mi fece un sorriso a 32 denti e rispose immediatamente:
- Si mamma! Mi piacerebbe moltissimo… –
- Dai allora. Montami su e mettimelo tutto dentro –
Mi distesi nuovamente prona e inarcai la schiena sollevando il culo. Lui sembrava come bloccato, incredulo. Lo dovetti spronare dicendogli che ne avevo voglia, gli chiesi se non se la sentiva perché ero sua madre. Mi rispose:
- No! Non è che non ne ho voglia o perché sei mia madre e che non pensavo che mi chiedessi
una cosa del genere. Non mi sembra vero –
Gli chiesi:
- Ti masturbi? –
- Si –
- E ti piace quando lo fai? –
- Si, moltissimo –
- E non preferiresti farlo con una donna? –
- Certo –
- E allora dai. Sono qui, a tua disposizione. Ti sto offrendo il mio culo che a te piace molto, o non ti piace mettermelo nel culo? Preferisci mettermelo nella figa? –
- No mamma. Io adoro il tuo culo e mi piacerebbe moltissimo mettertelo dentro –
- E allora dai amore, dati da fare. Il mio culo è tutto tuo. È aperto pronto a riceverti. Mettici il tuo bel cazzo tutto dentro. Dai… che ho voglia di godere ancora –
Non si fece più pregare, salì sul letto e si mise in ginocchio dietro di me. Io mi posizionai alla pecorina, poggiai i gomiti sul letto, divaricai le ginocchia, inarcai per bene la schiena e protesi il culo verso il suo cazzo, offrendoglielo impaziente.
- Dai amore… mettimelo tutto dentro il culo che ne ho una gran voglia… –
Con mio marito, da subito, appena sposati fino a poco prima che ci lasciasse praticavamo regolarmente il sesso anale con immenso piacere sia mio che suo. Per me prenderlo nel culo era come la ciliegina sulla torta. Sentire il suo grosso cazzo che mi dilatava il buco del culo mi mandava totalmente in estasi. Ed ora ne avevo una voglia matta. Per troppo tempo avevo rinunciato ai piaceri del sesso per i miei figli, e trovavo giusto che mio figlio, l’unico maschio della famiglia, cominciasse a restituirmi quei piaceri trascurati, persi, quasi dimenticati. Era come una specie di risscatto.
Gli passai l’altro tubetto, era una crema lubrificante. Me la spalmò con cura tra le chiappe e dentro il buco, poi se ne passò un po’ anche sul cazzo. Era pronto. Puntò la sua cappella all’ingresso del mio buco e cominciò a spingere. Nonostante l’astinenza il mio sfintere si allargò prontamente permettendo alla sua cappella di violare nuovamente il mio intestino. Emisi un grido, un misto di dolore, sopportabilissimo, dopo tanto tempo, e di piacere soprattutto:
- Aaaaahhh… aaahh…-
Mio figlio si fermò subito chiedendomi:
- Mamma, ti ho fatto male? –
- No amore. E’ bellissimo dopo tanto tempo prenderlo nuovamente nel culo. Dai amore, inculami per bene. Fammi sentire il tuo cazzo tutto dentro. Riempimi il culo… –
Mio figlio riprese a spingere lentamente, forse intimorito dal mio urlo. Sentii il suo cazzo pian piano affondare completamente dentro. Sentivo il mio intestino riempirsi, come un budello che viene riempito di carne quando si fanno i salami. E il “salame” di mio figlio mi riempì veramente tutta. Sentii il suo ventre a contatto con le mie chiappe. Fu un momento sublime, l’eccitazione era tanta che non riuscì a trattenermi e venni copiosamente con un urlo:
- Aaaaaaaaaahhh… siiii… oddio amore… mi hai fatta venire… mmmmmhhh… che goduria… -
La sensazione che stavo provando era estasiante. Speravo che mio figlio durasse un’eternità. Ma purtroppo la sua inesperienza gli permise di durare soltanto alcuni minuti. Pochi, ma per me assolutamente intensi. Sentivo il cazzo di mio figlio entrare ed uscire, stantufarmi il culo. Mi concentrai e cominciai a solleticarmi anche il clitoride. Riuscì a venire in tutto 3 volte prima che mio figlio mi riempisse il culo di sborra. Lo sentivo ansimare forte fino a che emise una sorta di grugnito e, spingendomi il cazzo tutto dentro, fin dove poteva, mi esplose dentro come se fosse una bomba di sborra. Fu fantastico sentire quel liquido caldo riempire il mio intestino. Continuò ancora per un po’ a scoparmi il culo finchè il suo cazzo non si ammosciò e le mie pareti anali ebbero la meglio espellendolo fuori. Aveva il fiatone. Io mi sentivo in buona parte appagata, ma ne avrei voluto ancora. Ma per quella volta mi accontentai. Mi lasciai andare e mi distesi sul letto.
- Bravissimo amore. E’ stato molto bello. Ti è piaciuto? –
- Si… mamma… è stato bellissimo… non vedo l’ora… di rifarlo… -
Mi misi a ridere.
- Ah! Ah! Ah! Ti piace veramente tanto il culo di mamma, vero? –
- Si mamma. Hai un culo veramente bello –
Gli chiesi di sdraiarsi sopra di me. Volevo sentire il calore del suo corpo sul mio. Trovavo estasiante sentire il suo peso sopra di me, dopo avermi scopata. Mi faceva stare bene.
- Sai amore, mi è piaciuto moltissimo. Sei stato veramente bravo. Mi hai fatta godere tantissimo.
Domani quando le tue sorelle non ci saranno se vuoi lo rifacciamo. Che ne dici? –
- Non vedo l’ora che sia già domani… -
- Hai veramente un bel cazzo. L’ho sentito tutto, dentro il culo. Anch’io non vedo l’ora di rifarlo. Dai, adesso vai in camera tua a riposare prima che rientrino le tue sorelle e… mi raccomando; questo deve restare un segreto tra noi! –
- Tranquilla mamma! –
Prima di staccarsi da me mi diede diversi baci, io girai la testa e lo baciai in bocca, infilandogli la lingua dentro. Restammo per qualche attimo a baciarci così, limonando. Si alzò e mi diede un paio di baci sulle natiche poi, dilatandomele spremendomele un po’ mi baciò anche il buco, e mi disse:
- Bellissime queste chiappe e bellissimo anche questo buco, mi piace tantissimo. Notte mamma. Ti voglio bene! –
- Notte amore. Anch’io ti voglio tanto bene –
Mi addormentai pensando a quanto sarebbe stato bello l’indomani prendere ancora il cazzo di mio figlio dentro il culo.
di
scritto il
2021-04-27
2 1 . 3 K
visite
3
voti
valutazione
1.3
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto sucessivo

In sartoria
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.