La veterinaria golosa
di
VENOM
genere
zoofilia
Sono una veterinaria ormai da molti anni ed amo profondamente gli animali.
Quello che mi è accaduto però, supera ogni limite verso il quale la mia immaginazione avrebbe pensato mai di spingersi.
Mi ero trasferita in Umbria da qualche mese ed avevo appena iniziato a lavorare in una tenuta di campagna, occupandomi di diversi esemplari di cavalli da corsa. La situazione era idilliaca, si stava bene, si mangiava bene e si dormiva ancor meglio.
Poi conobbi Ludovica, la figlia del proprietario della tenuta, con la quale nacque subito una forte amicizia.
La nostra intesa andava ben oltre le formalità e le confidenze, soprattutto quelle erotiche fluivano leggere e continue.
Parlavamo dei nostri ex, delle relazioni attuali e della nostra sessualità in generale. Un giorno, Ludovica mi fece una confessione alquanto estrema e per me decisamente inaspettata. Mi disse, con un po' di reticenza, facendomi giurare che mai l'avrei detto a nessuno, che... Beh, in un periodo in cui non riusciva a contenersi ed era assalita da attacchi folli di autoerotismo, aveva utilizzato il suo cane per... Scopare. Aveva letto che era fattibile e che sarebbe stato molto piacevole. Infatti mi raccontò di una esperienza assurda in cui aveva goduto come una matta, con il cane che ringhiava dal piacere e spingeva dentro in maniera velocissima e violenta. Rimasi un po' intontita da quel racconto che proprio mi sapeva di surreale. Non nego però che da lì in poi la mia curiosità si fosse spinta parecchio in avanti.
C'è da aggiungere che non facevo l'amore da mesi. L'ultima volta avevo fatto del buon sesso con uno di QUESTI e la cosa mi aveva appagata talmente tanto che per un po' di mesi proseguii in quel modo senza più bisogno d'altro.
Adesso però la voglia si faceva pressante e i racconti di Ludovica non aiutavano a tenerla distante.
Qualche settimana fa mi fa la proposta del secolo: "Ho letto che i cavalli se puliti e disinfettati per bene, stimolati nel modo giusto possono essere fonte di orgasmi stratosferici. Certo hanno un cazzo enorme e bisogna stare attente durante la penetrazione però... Io proverei, che ne dici?"
No no e poi no, ecco cosa avrei detto d'istinto. Invece... Dissi: "Vediamo..."
Il giorno dopo ero alle prese con delle analisi su due cavalli di razza purissima. Ludovica aveva pulito e sterilizzato con del gel antibatterico apposito uno dei due. Appena mi vide iniziò a baciarmi e a toccarmi... Ci avvicinammo al cavallo e piano da dietro, iniziammo ad accarezzargli il membro, che in brevissimo tempo divenne enorme. Non gigantesco come immaginavo e come avevo visto durante altri accoppiamenti equini, ma un bel cazzone di dimensioni senza dubbio enormi. Ludovica mi abbassò il pantalone e si gettò in terra iniziando a leccarmi ovunque.
Sentivo la sua lingua sbattermi nella vagina ed iniziai a bagnarmi senza più capire nulla. Prese uno coso enorme e flessibile di questo TIPO e iniziò a farmelo vibrare nella figa, roteandolo con forza e decisione.
A quel punto iniziò a spogliarsi ed io le ricambiai tutte le sue attenzioni. La mia lingua era fradicia della sua voglia di cazzo.
Ci mettemmo a pecora a turno sotto il cavallo e mentre una con le mani direzionava il cazzo equino l'altra era sotto che si faceva penetrare.
Quando fu il mio turno iniziai ad urlare. Il cazzo del cavallo mi fece dilatare la vagina dandomi un piacere misto a dolore enorme.
Il cavallo emetteva strani versi e spingeva il possibile frenato da Ludovica che mi incitava. Venni due, forse tre volte.
Non ho mai urlato tanto, nè mai avevo sentito un senso di pienezza così forte.
Il cazzo del cavallo mi sfondò la figa, poi lo facemmo venire sulla schiena di Ludovica che a tutti i costi voleva addosso lo sperma caldo dello stallone.
Lo ammetto, i giorni seguenti ho avuto un dolore di figa immenso ma... Che orgasmi della madonna! Quel cavallo aveva un cazzo durissimo e voglioso e io e Ludovica... Beh, non escludiamo il bis!
Quello che mi è accaduto però, supera ogni limite verso il quale la mia immaginazione avrebbe pensato mai di spingersi.
Mi ero trasferita in Umbria da qualche mese ed avevo appena iniziato a lavorare in una tenuta di campagna, occupandomi di diversi esemplari di cavalli da corsa. La situazione era idilliaca, si stava bene, si mangiava bene e si dormiva ancor meglio.
Poi conobbi Ludovica, la figlia del proprietario della tenuta, con la quale nacque subito una forte amicizia.
La nostra intesa andava ben oltre le formalità e le confidenze, soprattutto quelle erotiche fluivano leggere e continue.
Parlavamo dei nostri ex, delle relazioni attuali e della nostra sessualità in generale. Un giorno, Ludovica mi fece una confessione alquanto estrema e per me decisamente inaspettata. Mi disse, con un po' di reticenza, facendomi giurare che mai l'avrei detto a nessuno, che... Beh, in un periodo in cui non riusciva a contenersi ed era assalita da attacchi folli di autoerotismo, aveva utilizzato il suo cane per... Scopare. Aveva letto che era fattibile e che sarebbe stato molto piacevole. Infatti mi raccontò di una esperienza assurda in cui aveva goduto come una matta, con il cane che ringhiava dal piacere e spingeva dentro in maniera velocissima e violenta. Rimasi un po' intontita da quel racconto che proprio mi sapeva di surreale. Non nego però che da lì in poi la mia curiosità si fosse spinta parecchio in avanti.
C'è da aggiungere che non facevo l'amore da mesi. L'ultima volta avevo fatto del buon sesso con uno di QUESTI e la cosa mi aveva appagata talmente tanto che per un po' di mesi proseguii in quel modo senza più bisogno d'altro.
Adesso però la voglia si faceva pressante e i racconti di Ludovica non aiutavano a tenerla distante.
Qualche settimana fa mi fa la proposta del secolo: "Ho letto che i cavalli se puliti e disinfettati per bene, stimolati nel modo giusto possono essere fonte di orgasmi stratosferici. Certo hanno un cazzo enorme e bisogna stare attente durante la penetrazione però... Io proverei, che ne dici?"
No no e poi no, ecco cosa avrei detto d'istinto. Invece... Dissi: "Vediamo..."
Il giorno dopo ero alle prese con delle analisi su due cavalli di razza purissima. Ludovica aveva pulito e sterilizzato con del gel antibatterico apposito uno dei due. Appena mi vide iniziò a baciarmi e a toccarmi... Ci avvicinammo al cavallo e piano da dietro, iniziammo ad accarezzargli il membro, che in brevissimo tempo divenne enorme. Non gigantesco come immaginavo e come avevo visto durante altri accoppiamenti equini, ma un bel cazzone di dimensioni senza dubbio enormi. Ludovica mi abbassò il pantalone e si gettò in terra iniziando a leccarmi ovunque.
Sentivo la sua lingua sbattermi nella vagina ed iniziai a bagnarmi senza più capire nulla. Prese uno coso enorme e flessibile di questo TIPO e iniziò a farmelo vibrare nella figa, roteandolo con forza e decisione.
A quel punto iniziò a spogliarsi ed io le ricambiai tutte le sue attenzioni. La mia lingua era fradicia della sua voglia di cazzo.
Ci mettemmo a pecora a turno sotto il cavallo e mentre una con le mani direzionava il cazzo equino l'altra era sotto che si faceva penetrare.
Quando fu il mio turno iniziai ad urlare. Il cazzo del cavallo mi fece dilatare la vagina dandomi un piacere misto a dolore enorme.
Il cavallo emetteva strani versi e spingeva il possibile frenato da Ludovica che mi incitava. Venni due, forse tre volte.
Non ho mai urlato tanto, nè mai avevo sentito un senso di pienezza così forte.
Il cazzo del cavallo mi sfondò la figa, poi lo facemmo venire sulla schiena di Ludovica che a tutti i costi voleva addosso lo sperma caldo dello stallone.
Lo ammetto, i giorni seguenti ho avuto un dolore di figa immenso ma... Che orgasmi della madonna! Quel cavallo aveva un cazzo durissimo e voglioso e io e Ludovica... Beh, non escludiamo il bis!
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Commenti dei lettori al racconto erotico