Ep 12 la sottomissione di Lorena
di
Filisgali1
genere
incesti
Incesto.. Dominazione..
Anna ha deciso di parlare con nostra figlia maggiore "la vedo troppo in difficoltà, Alice è incontenibile ed abbiamo il dovere di aiutare Lorena". Così abbiamo aspettato di rimanere soli a casa, e con dolcezza mia moglie ha cercato di capire cosa fosse diventato il rapporto tra le due. Lei evidentemente aveva un grosso bisogno di sfogarsi, ed è stato un fiume di parole
" è iniziato tutto pochi mesi fa. Alice si vedeva con Martin, il pallanuotista di colore. Ve lo ricordate? Ne era innamorata" - come sospettavo una delusione d'amore è stata l'innesco- "col tempo io e lui abbiamo creato un bel rapporto, parlavamo molto e a volte lui sembrava di salire per me più che per lei. Notavo la sua gelosia malcelata, ma non avevamo comunque problemi. Finché lui non l'ha lasciata. Ed Alice ha incolpato me per questo. Venne da me dicendomi che sicuramente lui ci avrebbe provato con me, dandomi della troia in maniera molto aggressiva. Quella volta fini' così ma continuó nei giorni successivi. In realtà lui qualche vago tentativo l'ha fatto ma io non avrei mai voluto. Così lui è sparito, ma lei ha comunque deciso che ero colpevole. Mi disse "da oggi in poi mi prenderò cura dei miei cognati come hai fatto tu, anzi molto meglio di te." e mentre lo diceva aveva iniziato a strattonarmi e a spingermi. Provai una reazione per calmarla ma prese a schiaffeggiarmi, ogni parola che provavo a dire equivale ad un ceffone" zitta, devi stare zitta. Da oggi in poi parli se ti autorizzo "con gli occhi iniettati di sangue. La verità è che da allora mi fa paura e non mi passa." Le chiedo cosa voglia dire che si occupa dei suoi cognati, ma Anna si incazza "ti devi segare anche sui racconti di come la sottomette adesso?! “ Lorena mi guarda interdetta, poi.."la prima volta è stata con Cristian. Ci stavo da qualche mese ed un paio di settimane dopo dell'abbandono di Martin ci trovammo a casa soli. Lei uscì dalla stanza con delle décollete alte, con una camicetta nera trasparente aperta e nuda sotto. Truccatissima ed improfumatissima. Si vedeva tutto. Rimasi di sasso. Quello doveva essere il momento della mia reazione, di qualsiasi tipo. Avrei cambiato il corso della storia. Ma non riuscivo a muovere nemmeno un muscolo, mentre lei si prendeva tutta l'attenzione. E mi guardava come a dire "te l'avevo giurato". Si avvicinò a lui in cucina, che incredulo più di me divenne tutto rosso. Fece un passo indietro mentre lei gli parlava "ehi cri hai bisogno di zuccheri? “e rise forte. " mi serve il frigorifero "gli passò vicino strusciandosi con il seno sul suo petto. La mano gli carezzo' la pancia. Apri' il frigo e guardandoci disse" uff.. Ho una fame.. Ho bisogno di mettermi qualcosa in bocca! Lore, scendi a prenderci la pizza. A lui bado io" disse abbracciandolo. La mia rabbia non usciva fuori. Sapevo di avere le coscienza pulita ma in qualche modo avevo dei sensi di colpa che mi rendevano inerme. Presi le chiavi di casa e corsi verso la porta per andare a comprare qualcosa. Mi fermo' con un grido. Si mise davanti a lui appoggiando la schiena e il culo sul suo corpo. Prese un piatto di plastica con degli avanzi e lo fece cadere a terra di proposito. "prima pulisci tutto". Mi inginocchiai ai suoi piedi e raccolsi tutto. Col piede indicò delle briciole "anche qui,con la lingua". Automaticamente aprii la bocca e feci da aspirapolvere. Lei mi poggio' il piede nudo sulla nuca "brava, fai vedere a Cristian a cosa servi". La guardai dal basso senza muovermi. Appariva alta 3 metri ed io una formichina. Prese la mano del mio ragazzo e se la passò tra le gambe e mi disse di alzarmi. Mi fece odorare le dita di quello stronzo, che sapevano della sua figa. Si giro' verso di lui e sfiorandogli le labbra disse "devo andare, ho un impegno. Svuotati su di lei, accontentati". Quella giornata fini' così ed anche la mia storia con il tipo. Passarono un paio di mesi di quiete fino al compleanno di un ragazzo, Andrea, che avevo preso a frequentare da poco. Alice si comportò normalmente fino al momento di tornare a casa. Vicini alla macchina mi prese un braccio e guardandoci disse " ho dimenticato il telefono sul tavolo. Vai a prenderlo subito". Erano tornati i suoi occhi cattivi. Poi guardò maliziosamente lui e fece "nel frattempo ho un bel regalo di compleanno da fargli scartare". Le gambe mi tremavano, avevo paura a tornare indietro, stavolta sentivo che non si sarebbe fermata. Anche perché Andrea era un bel Figo! Camminai pianissimo sperando di sentirli ridere e scherzare. Non un fiato però. Vedevo solo lui appoggiato alla portiera chiusa con le braccia sul tetto e la faccia verso l'alto. Mi guardò. Gli arrivai vicino, Alice era inginocchiata e glielo stava succhiando. Mi vide, si fermo' per dirmi "l'hai scelto bene, brava" e prese a sbattersi il cazzo sulla lingua. "siediti qui accanto che ti insegno a spompinare, vero André, sono brava o no? “ prese a ciucciare le palle e sembrava gliele stesse strappando via. Godeva lo stronzo, mentre la lingua di lei comincio' a girare intorno la cappella." sei la migliore di tutte" ed in pochi secondi venne, lei se lo infilo' tutto in bocca e lo fece schizzare direttamente in gola. Si alzo' in piedi mentre io rimanevo seduta. La macchina aveva solo 2 posti "chiamati il taxi, Andrea deve accompagnare me a casa. Andiamo amore". Ma da quel che so anche lui non è stato mai più cagato da Alice. Ma Papà, la smetti? “ I racconti mi hanno fatto arrapare ancora di più, e me lo sono tirato fuori. Mi sego avvicinandomi a Lorena mentre lei guarda la madre. "prendilo in mano e continua a raccontare" le parole che non ho mai usato con l'altra con Lei mi vengono facili, cerca di divincolarsi ma con un po' di forza la fermo e glielo metto in mano. Voglio Sottometterla, come fa la sorella. Per dimostrare ad Alice che sono alla sua altezza. "raccontami di quando ha iniziato ad abusare di te". Anna mi guarda "schifoso bastardo" Mia figlia abbassa gli occhi "ve ne siete accorti.. Comunque è stato poco dopo Andrea. Le avevo chiesto ancora una volta scusa, ma mi doveva dare la possibilità di vivere le mie storie liberamente e tornare ad avere una sorella. Ci capimmo, piangemmo insieme e sembrò che tutto fosse passato. Avevo conosciuto Emanuele e con lui Alice non fece mai nulla di sbagliato. Finché una sera mi venne a cercare Martin. Qui sotto casa, dicendomi che aveva provato a sparire ma che si era innamorato di me. E nel giro di un attimo mi ritrovai tra le sue braccia a baciarci appassionatamente. Poi lo scacciai, ma non mi ero accorta che Ali aveva visto la scena. L'ho scoperto dopo un paio di giorni. Ero in camera con lui e lei entrò. Senza dire si mise sul letto vicino a noi, si abbassò una spallina scoprendo un seno, fece colare della saliva sul capezzolo e prese a giocarci. In silenzio prese la mano di Emanuele e si fece toccare. Lui pensava forse che fosse un gioco in cui ero complice, perché sorrideva beato. Glielo tirò fuori, ed in poco tempo era duro. "inculami" si giro' mettendosi a novanta. "Lore leccami il culo prima che mi trapani questo bel cazzone. " esitai.. "ho detto che me lo devi leccare, sbrigati troia" sentivo lui ridere ma guardavo solo lei. Mi portai ad un passo dal suo ano. Iniziai a farlo. Provai piacere nel sentirla ansimare. Improvvisamente mi trovai a farlo con passione mentre con le dita entravo nella sua figa. Mi schiaccio' il viso su di lei, poi mi mise sotto di lei facendomi spogliare. Stavamo a 69, vedevo la sua figa e le palle del tipo che le scopava il culo. Ma godevo nel leccarci così. Eliminai anche lui dalla mia vita. Dopo qualche sera sentii il bisogno di lei. Entrai in camera e lei guardava la TV. "che cazzo vuoi? Se è per chiedermi scusa vaffanculo, continuerò a chiavarmi tutti i tuoi ragazzi" iniziai a Biascicare frasi che non capivo, finché mi uscì di botto "scopami". Mi guardo' un po stupita e un po' compiaciuta. Venne da me. "ok, da oggi in poi sarai la mia schiava. Ma hai poche possibilità, se non obbedisci dimenticati la mia figa" e mi bacio'. È la mia padrona, state tranquilli, lo voglio anch'io".
Anna è nervosissima e non parla. Io ho voglia di scopare. La metto piegata sul tavolo, le abbasso le mutandine ed inizio a sbatterglielo dentro fortissimo.penso ad Alice e chiavo Lorena. Lei piange mentre lo faccio "continua a piangere troia di merda" e le sbatto la testolina sul tavolo. In pochi minuti le sborro sul culo, e mi risiedo esausto. Apro gli occhi, e c'è Stefano che ci guarda..
Anna ha deciso di parlare con nostra figlia maggiore "la vedo troppo in difficoltà, Alice è incontenibile ed abbiamo il dovere di aiutare Lorena". Così abbiamo aspettato di rimanere soli a casa, e con dolcezza mia moglie ha cercato di capire cosa fosse diventato il rapporto tra le due. Lei evidentemente aveva un grosso bisogno di sfogarsi, ed è stato un fiume di parole
" è iniziato tutto pochi mesi fa. Alice si vedeva con Martin, il pallanuotista di colore. Ve lo ricordate? Ne era innamorata" - come sospettavo una delusione d'amore è stata l'innesco- "col tempo io e lui abbiamo creato un bel rapporto, parlavamo molto e a volte lui sembrava di salire per me più che per lei. Notavo la sua gelosia malcelata, ma non avevamo comunque problemi. Finché lui non l'ha lasciata. Ed Alice ha incolpato me per questo. Venne da me dicendomi che sicuramente lui ci avrebbe provato con me, dandomi della troia in maniera molto aggressiva. Quella volta fini' così ma continuó nei giorni successivi. In realtà lui qualche vago tentativo l'ha fatto ma io non avrei mai voluto. Così lui è sparito, ma lei ha comunque deciso che ero colpevole. Mi disse "da oggi in poi mi prenderò cura dei miei cognati come hai fatto tu, anzi molto meglio di te." e mentre lo diceva aveva iniziato a strattonarmi e a spingermi. Provai una reazione per calmarla ma prese a schiaffeggiarmi, ogni parola che provavo a dire equivale ad un ceffone" zitta, devi stare zitta. Da oggi in poi parli se ti autorizzo "con gli occhi iniettati di sangue. La verità è che da allora mi fa paura e non mi passa." Le chiedo cosa voglia dire che si occupa dei suoi cognati, ma Anna si incazza "ti devi segare anche sui racconti di come la sottomette adesso?! “ Lorena mi guarda interdetta, poi.."la prima volta è stata con Cristian. Ci stavo da qualche mese ed un paio di settimane dopo dell'abbandono di Martin ci trovammo a casa soli. Lei uscì dalla stanza con delle décollete alte, con una camicetta nera trasparente aperta e nuda sotto. Truccatissima ed improfumatissima. Si vedeva tutto. Rimasi di sasso. Quello doveva essere il momento della mia reazione, di qualsiasi tipo. Avrei cambiato il corso della storia. Ma non riuscivo a muovere nemmeno un muscolo, mentre lei si prendeva tutta l'attenzione. E mi guardava come a dire "te l'avevo giurato". Si avvicinò a lui in cucina, che incredulo più di me divenne tutto rosso. Fece un passo indietro mentre lei gli parlava "ehi cri hai bisogno di zuccheri? “e rise forte. " mi serve il frigorifero "gli passò vicino strusciandosi con il seno sul suo petto. La mano gli carezzo' la pancia. Apri' il frigo e guardandoci disse" uff.. Ho una fame.. Ho bisogno di mettermi qualcosa in bocca! Lore, scendi a prenderci la pizza. A lui bado io" disse abbracciandolo. La mia rabbia non usciva fuori. Sapevo di avere le coscienza pulita ma in qualche modo avevo dei sensi di colpa che mi rendevano inerme. Presi le chiavi di casa e corsi verso la porta per andare a comprare qualcosa. Mi fermo' con un grido. Si mise davanti a lui appoggiando la schiena e il culo sul suo corpo. Prese un piatto di plastica con degli avanzi e lo fece cadere a terra di proposito. "prima pulisci tutto". Mi inginocchiai ai suoi piedi e raccolsi tutto. Col piede indicò delle briciole "anche qui,con la lingua". Automaticamente aprii la bocca e feci da aspirapolvere. Lei mi poggio' il piede nudo sulla nuca "brava, fai vedere a Cristian a cosa servi". La guardai dal basso senza muovermi. Appariva alta 3 metri ed io una formichina. Prese la mano del mio ragazzo e se la passò tra le gambe e mi disse di alzarmi. Mi fece odorare le dita di quello stronzo, che sapevano della sua figa. Si giro' verso di lui e sfiorandogli le labbra disse "devo andare, ho un impegno. Svuotati su di lei, accontentati". Quella giornata fini' così ed anche la mia storia con il tipo. Passarono un paio di mesi di quiete fino al compleanno di un ragazzo, Andrea, che avevo preso a frequentare da poco. Alice si comportò normalmente fino al momento di tornare a casa. Vicini alla macchina mi prese un braccio e guardandoci disse " ho dimenticato il telefono sul tavolo. Vai a prenderlo subito". Erano tornati i suoi occhi cattivi. Poi guardò maliziosamente lui e fece "nel frattempo ho un bel regalo di compleanno da fargli scartare". Le gambe mi tremavano, avevo paura a tornare indietro, stavolta sentivo che non si sarebbe fermata. Anche perché Andrea era un bel Figo! Camminai pianissimo sperando di sentirli ridere e scherzare. Non un fiato però. Vedevo solo lui appoggiato alla portiera chiusa con le braccia sul tetto e la faccia verso l'alto. Mi guardò. Gli arrivai vicino, Alice era inginocchiata e glielo stava succhiando. Mi vide, si fermo' per dirmi "l'hai scelto bene, brava" e prese a sbattersi il cazzo sulla lingua. "siediti qui accanto che ti insegno a spompinare, vero André, sono brava o no? “ prese a ciucciare le palle e sembrava gliele stesse strappando via. Godeva lo stronzo, mentre la lingua di lei comincio' a girare intorno la cappella." sei la migliore di tutte" ed in pochi secondi venne, lei se lo infilo' tutto in bocca e lo fece schizzare direttamente in gola. Si alzo' in piedi mentre io rimanevo seduta. La macchina aveva solo 2 posti "chiamati il taxi, Andrea deve accompagnare me a casa. Andiamo amore". Ma da quel che so anche lui non è stato mai più cagato da Alice. Ma Papà, la smetti? “ I racconti mi hanno fatto arrapare ancora di più, e me lo sono tirato fuori. Mi sego avvicinandomi a Lorena mentre lei guarda la madre. "prendilo in mano e continua a raccontare" le parole che non ho mai usato con l'altra con Lei mi vengono facili, cerca di divincolarsi ma con un po' di forza la fermo e glielo metto in mano. Voglio Sottometterla, come fa la sorella. Per dimostrare ad Alice che sono alla sua altezza. "raccontami di quando ha iniziato ad abusare di te". Anna mi guarda "schifoso bastardo" Mia figlia abbassa gli occhi "ve ne siete accorti.. Comunque è stato poco dopo Andrea. Le avevo chiesto ancora una volta scusa, ma mi doveva dare la possibilità di vivere le mie storie liberamente e tornare ad avere una sorella. Ci capimmo, piangemmo insieme e sembrò che tutto fosse passato. Avevo conosciuto Emanuele e con lui Alice non fece mai nulla di sbagliato. Finché una sera mi venne a cercare Martin. Qui sotto casa, dicendomi che aveva provato a sparire ma che si era innamorato di me. E nel giro di un attimo mi ritrovai tra le sue braccia a baciarci appassionatamente. Poi lo scacciai, ma non mi ero accorta che Ali aveva visto la scena. L'ho scoperto dopo un paio di giorni. Ero in camera con lui e lei entrò. Senza dire si mise sul letto vicino a noi, si abbassò una spallina scoprendo un seno, fece colare della saliva sul capezzolo e prese a giocarci. In silenzio prese la mano di Emanuele e si fece toccare. Lui pensava forse che fosse un gioco in cui ero complice, perché sorrideva beato. Glielo tirò fuori, ed in poco tempo era duro. "inculami" si giro' mettendosi a novanta. "Lore leccami il culo prima che mi trapani questo bel cazzone. " esitai.. "ho detto che me lo devi leccare, sbrigati troia" sentivo lui ridere ma guardavo solo lei. Mi portai ad un passo dal suo ano. Iniziai a farlo. Provai piacere nel sentirla ansimare. Improvvisamente mi trovai a farlo con passione mentre con le dita entravo nella sua figa. Mi schiaccio' il viso su di lei, poi mi mise sotto di lei facendomi spogliare. Stavamo a 69, vedevo la sua figa e le palle del tipo che le scopava il culo. Ma godevo nel leccarci così. Eliminai anche lui dalla mia vita. Dopo qualche sera sentii il bisogno di lei. Entrai in camera e lei guardava la TV. "che cazzo vuoi? Se è per chiedermi scusa vaffanculo, continuerò a chiavarmi tutti i tuoi ragazzi" iniziai a Biascicare frasi che non capivo, finché mi uscì di botto "scopami". Mi guardo' un po stupita e un po' compiaciuta. Venne da me. "ok, da oggi in poi sarai la mia schiava. Ma hai poche possibilità, se non obbedisci dimenticati la mia figa" e mi bacio'. È la mia padrona, state tranquilli, lo voglio anch'io".
Anna è nervosissima e non parla. Io ho voglia di scopare. La metto piegata sul tavolo, le abbasso le mutandine ed inizio a sbatterglielo dentro fortissimo.penso ad Alice e chiavo Lorena. Lei piange mentre lo faccio "continua a piangere troia di merda" e le sbatto la testolina sul tavolo. In pochi minuti le sborro sul culo, e mi risiedo esausto. Apro gli occhi, e c'è Stefano che ci guarda..
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