Apocalisse
di
Allison P.
genere
pulp
La prima volta che mi venne voglia di scopare con il Generale fu durante la fuga dalla scuola che ci aveva ospitati per un mese.
Per tutta la nostra permanenza li, una delle più lunghe, c'erano stati diversi segnali di un interesse diverso dalla semplice sopravvivenza collettiva. Ma probabilmente nessuno dei due voleva rovinare l'equilibrio raggiunto, rischiando magari di farci ammazzare. Ci eravamo incontrati tre mesi prima ad una stazione di servizio, io stavo cercando di far partire un furgoncino abbandonato e lui dei medicinali da banco. Era la prima persona che vedevo da un pò di tempo e decidemmo immediatamente di rimanere insieme. I piccoli gruppi sono i migliori per sopravvivere durante un' apocalisse zombie, si muovono velocemente e c'è sempre qualcuno che ti guarda le spalle. Perchè è questa la nostra situazione attuale, una cazzo di apocalisse zombie.
Sta di fatto, che dopo un mese di relativa tranquillità, fatta di sguardi fugaci e qualche battutina provocatoria, ci ritrovammo quegli esseri alle porte. Avevano sentito il nostro odore, quindi era arrivato il momento di cambiare aria. Arrivarono all'improvviso, mentre stavo fantasticando su come sarebbe stato farsi toccare dal Generale e magari farsi anche sbattere sulla brandina dove dormivo. Non li sentii arrivare, ma fui riportata con i piedi per terra dai colpi di pistola che seguirono.
" Cazzo, ci risiamo. Mi piaceva questo posto. "
esclamai mentre, il più velocemente possibile, buttavo nello zaino le nostre cose.
" Al furgone svelta. " ordinò il Generale " Sono troppi. " mi lanciò una pistola e indietreggiando feci saltare qualche testa.
Il vialetto della scuola era pieno di zombie che, attirati dagli spari, stavano sfondando le cancellate che avevamo improvvisato.
Il Generale prese una pietra e la lanciò contro una finestra, confondendoli. Riuscimmo a raggiungere il furgone, ma quando stavo per salire uno di quegli esseri si aggrappò alla mia canotta.
" Cazzo " Tirai fuori il coltello dalla cintura e iniziai a colpire a caso, cercando di fargli mollare la presa. Intanto il generale stava mettendo in moto " Strappa la canotta, quel figlio di puttana non ha intenzione di mollare la presa. "
Usai il coltello per tagliare la stoffa dove era avvinghiato lo zombie e finalmente saltai sul furgone. Partimmo a tutta velocità sgommando sulla ghiaia del vialetto, investendo almeno due o tre zombie che ci trovammo di fronte.
Avevo il fiato corto, continuavo a respirare come dopo una lunga corsa cercando di calmarmi. Stavo per fare una brutta fine e invece di essere spaventata o in preda al panico ero eccitata da morire. Avevo un seno scoperto per via dello strappo alla canotta e il capezzolo turgido svettava libero. In mezzo alle gambe ero un lago e sentivo il clitoride pulsare sulla stoffa rigida dei pantaloncini di jeans. Senza neanche pensarci misi una mano sul pacco del Generale e iniziai a massaggiarlo vigorosamente.
" Che diavolo fai? " fu la sua domanda secca, mai ci eravamo spinti ad un contatto fisico.
" Zitto e guida. " fu la mia risposta mentre armeggiavo con la patta dei suoi pantaloni. Continuava a guidare, un occhio alla strada, un occhio al mio seno scoperto che gli sballonzolava davanti alla faccia. Quando riuscii a tirarglielo fuori dai pantaloni era già in tiro e iniziai a segarlo ferocemente. Avevo troppa adrenalina in corpo.
Aveva un cazzo notevole, pensai, sarebbe stato bello farsi sbattere a dovere. I pensieri correvano veloci come il furgone sulla strada piena di quegli esseri schifosi.
Gli tolsi la mano dal cambio e mi chinai su di lui. Lo presi in bocca con troppa foga forse, lo sentii esclamare " Piano tesoro, così me lo stacchi. " non ascoltai la sua lamentela e iniziai a succhiare avidamente. Con una mano lo segavo e contemporaneamente usavo la bocca per leccargli l'asta e succhiare la cappella. Alla fine cedette e mettendomi una mano sulla testa iniziò a dettare il ritmo delle mie pompate. Mi spingeva con forza e io sentivo il suo cazzo in gola mentre continuava a guidare imprecando.
Le vene sul suo membro iniziarono a gonfiarsi e a pulsare sotto le mie mani, a breve sarebbe venuto.
" Sborrami in bocca "
Dopo pochi secondi sentii il primo getto caldo in gola che soddisfaceva la mia richiesta. Ingoiai e leccai tutto quello che produsse e quando mi staccai da lui ero in preda alla frenesia.
Mi tolsi i pantaloncini rimanendo nuda dalla vita in giù, scarponcini e canotta mezza strappata, un seno di fuori. Appoggiai la schiena alla portiera del furgone ancora in corsa e allargando le gambe, una sul sedile e una sul cruscotto, mi infilai due dita nella figa. Fu una sensazione meravigliosa, la sentivo allargarsi per il piacere, gli umori mi bagnarono la mano e continuai a sditalinarmi senza sosta ansimando.
Il Generale non mi staccava gli occhi di dosso
" Continua a guidare o ci farai ammazzare. " gli dissi mentre mi strizzavo un capezzolo. Con una mano allargai le grandi labbra e con l'altra iniziai a stuzzicarmi il clitoride ormai pronto ad esplodere. I suoi occhi erano incollati alla mia figa grondante. Durai pochi secondi, qualche passata, pochi movimenti circolari e il clitoride iniziò a pulsare regalandomi un potente orgasmo " Cazzo, si "
Il furgone inchiodò all'improvviso in mezzo alla strada ormai deserta, il Generale mi guardava mentre mi leccavo le dita che prima erano state dentro di me " Vieni qui " ordinò
" Voglio scoparti " guardai il suo membro tornato in tiro e poi lui
" Sissignore " gli risposi maliziosa. Mi spostai su di lui e lentamente mi impalai sul suo cazzo.
Strappò quello che rimaneva della canotta, lasciandomi completamente nuda e mi strinse le tette in una morsa di doloroso piacere. Era passato molto tempo da quando un uomo mi aveva toccata così. Appoggiai la schiena al volante inarcandomi leggermente, spingendogli la faccia sulle tette. Iniziò a succhiare i capezzoli a turno, mordendoli e stuzzicandoli con le dita. In quella posizione ero io che comandavo perciò iniziai a cavalcarlo muovendo il bacino e stringendo la figa per sentirlo meglio dentro di me. Mi mise le mani sul culo e cercò di guidare i miei movimenti, ma io ero troppo infoiata. Mi muovevo su e giù appoggiandomi con i piedi al sedile. Lo sentivo in profondità e godevo come non avevo goduto da molto tempo. Iniziai a gemere, ero vicina all'orgasmo " Stai venendo? " mi chiese
" Si, non fermarti " per tutta risposta mi infilò il pollice in bocca e io lo succhiai avvolgendogli la lingua attorno. Continuavo a muovere il bacino sul suo cazzo e sentivo le pareti interne della mia figa spingere contro quell'intruso che la riempiva. Spostò il pollice dalla mia bocca al clitoride " Allora fammi sentire come godi " e con movimenti circolari mi stimolò velocemente anche li. Esplosi dopo pochi secondi in un orgasmo liberatorio. Ero viva. " Dio, si. Cazzo. " Continuai per qualche secondo a muovere il bacino mentre lui finiva di stimolare il mio clitoride pulsante di piacere.
" Dobbiamo rifarlo " gli dissi alzandomi
" Ai suoi ordini, signora " fu la sua risposta beffarda.
Per tutta la nostra permanenza li, una delle più lunghe, c'erano stati diversi segnali di un interesse diverso dalla semplice sopravvivenza collettiva. Ma probabilmente nessuno dei due voleva rovinare l'equilibrio raggiunto, rischiando magari di farci ammazzare. Ci eravamo incontrati tre mesi prima ad una stazione di servizio, io stavo cercando di far partire un furgoncino abbandonato e lui dei medicinali da banco. Era la prima persona che vedevo da un pò di tempo e decidemmo immediatamente di rimanere insieme. I piccoli gruppi sono i migliori per sopravvivere durante un' apocalisse zombie, si muovono velocemente e c'è sempre qualcuno che ti guarda le spalle. Perchè è questa la nostra situazione attuale, una cazzo di apocalisse zombie.
Sta di fatto, che dopo un mese di relativa tranquillità, fatta di sguardi fugaci e qualche battutina provocatoria, ci ritrovammo quegli esseri alle porte. Avevano sentito il nostro odore, quindi era arrivato il momento di cambiare aria. Arrivarono all'improvviso, mentre stavo fantasticando su come sarebbe stato farsi toccare dal Generale e magari farsi anche sbattere sulla brandina dove dormivo. Non li sentii arrivare, ma fui riportata con i piedi per terra dai colpi di pistola che seguirono.
" Cazzo, ci risiamo. Mi piaceva questo posto. "
esclamai mentre, il più velocemente possibile, buttavo nello zaino le nostre cose.
" Al furgone svelta. " ordinò il Generale " Sono troppi. " mi lanciò una pistola e indietreggiando feci saltare qualche testa.
Il vialetto della scuola era pieno di zombie che, attirati dagli spari, stavano sfondando le cancellate che avevamo improvvisato.
Il Generale prese una pietra e la lanciò contro una finestra, confondendoli. Riuscimmo a raggiungere il furgone, ma quando stavo per salire uno di quegli esseri si aggrappò alla mia canotta.
" Cazzo " Tirai fuori il coltello dalla cintura e iniziai a colpire a caso, cercando di fargli mollare la presa. Intanto il generale stava mettendo in moto " Strappa la canotta, quel figlio di puttana non ha intenzione di mollare la presa. "
Usai il coltello per tagliare la stoffa dove era avvinghiato lo zombie e finalmente saltai sul furgone. Partimmo a tutta velocità sgommando sulla ghiaia del vialetto, investendo almeno due o tre zombie che ci trovammo di fronte.
Avevo il fiato corto, continuavo a respirare come dopo una lunga corsa cercando di calmarmi. Stavo per fare una brutta fine e invece di essere spaventata o in preda al panico ero eccitata da morire. Avevo un seno scoperto per via dello strappo alla canotta e il capezzolo turgido svettava libero. In mezzo alle gambe ero un lago e sentivo il clitoride pulsare sulla stoffa rigida dei pantaloncini di jeans. Senza neanche pensarci misi una mano sul pacco del Generale e iniziai a massaggiarlo vigorosamente.
" Che diavolo fai? " fu la sua domanda secca, mai ci eravamo spinti ad un contatto fisico.
" Zitto e guida. " fu la mia risposta mentre armeggiavo con la patta dei suoi pantaloni. Continuava a guidare, un occhio alla strada, un occhio al mio seno scoperto che gli sballonzolava davanti alla faccia. Quando riuscii a tirarglielo fuori dai pantaloni era già in tiro e iniziai a segarlo ferocemente. Avevo troppa adrenalina in corpo.
Aveva un cazzo notevole, pensai, sarebbe stato bello farsi sbattere a dovere. I pensieri correvano veloci come il furgone sulla strada piena di quegli esseri schifosi.
Gli tolsi la mano dal cambio e mi chinai su di lui. Lo presi in bocca con troppa foga forse, lo sentii esclamare " Piano tesoro, così me lo stacchi. " non ascoltai la sua lamentela e iniziai a succhiare avidamente. Con una mano lo segavo e contemporaneamente usavo la bocca per leccargli l'asta e succhiare la cappella. Alla fine cedette e mettendomi una mano sulla testa iniziò a dettare il ritmo delle mie pompate. Mi spingeva con forza e io sentivo il suo cazzo in gola mentre continuava a guidare imprecando.
Le vene sul suo membro iniziarono a gonfiarsi e a pulsare sotto le mie mani, a breve sarebbe venuto.
" Sborrami in bocca "
Dopo pochi secondi sentii il primo getto caldo in gola che soddisfaceva la mia richiesta. Ingoiai e leccai tutto quello che produsse e quando mi staccai da lui ero in preda alla frenesia.
Mi tolsi i pantaloncini rimanendo nuda dalla vita in giù, scarponcini e canotta mezza strappata, un seno di fuori. Appoggiai la schiena alla portiera del furgone ancora in corsa e allargando le gambe, una sul sedile e una sul cruscotto, mi infilai due dita nella figa. Fu una sensazione meravigliosa, la sentivo allargarsi per il piacere, gli umori mi bagnarono la mano e continuai a sditalinarmi senza sosta ansimando.
Il Generale non mi staccava gli occhi di dosso
" Continua a guidare o ci farai ammazzare. " gli dissi mentre mi strizzavo un capezzolo. Con una mano allargai le grandi labbra e con l'altra iniziai a stuzzicarmi il clitoride ormai pronto ad esplodere. I suoi occhi erano incollati alla mia figa grondante. Durai pochi secondi, qualche passata, pochi movimenti circolari e il clitoride iniziò a pulsare regalandomi un potente orgasmo " Cazzo, si "
Il furgone inchiodò all'improvviso in mezzo alla strada ormai deserta, il Generale mi guardava mentre mi leccavo le dita che prima erano state dentro di me " Vieni qui " ordinò
" Voglio scoparti " guardai il suo membro tornato in tiro e poi lui
" Sissignore " gli risposi maliziosa. Mi spostai su di lui e lentamente mi impalai sul suo cazzo.
Strappò quello che rimaneva della canotta, lasciandomi completamente nuda e mi strinse le tette in una morsa di doloroso piacere. Era passato molto tempo da quando un uomo mi aveva toccata così. Appoggiai la schiena al volante inarcandomi leggermente, spingendogli la faccia sulle tette. Iniziò a succhiare i capezzoli a turno, mordendoli e stuzzicandoli con le dita. In quella posizione ero io che comandavo perciò iniziai a cavalcarlo muovendo il bacino e stringendo la figa per sentirlo meglio dentro di me. Mi mise le mani sul culo e cercò di guidare i miei movimenti, ma io ero troppo infoiata. Mi muovevo su e giù appoggiandomi con i piedi al sedile. Lo sentivo in profondità e godevo come non avevo goduto da molto tempo. Iniziai a gemere, ero vicina all'orgasmo " Stai venendo? " mi chiese
" Si, non fermarti " per tutta risposta mi infilò il pollice in bocca e io lo succhiai avvolgendogli la lingua attorno. Continuavo a muovere il bacino sul suo cazzo e sentivo le pareti interne della mia figa spingere contro quell'intruso che la riempiva. Spostò il pollice dalla mia bocca al clitoride " Allora fammi sentire come godi " e con movimenti circolari mi stimolò velocemente anche li. Esplosi dopo pochi secondi in un orgasmo liberatorio. Ero viva. " Dio, si. Cazzo. " Continuai per qualche secondo a muovere il bacino mentre lui finiva di stimolare il mio clitoride pulsante di piacere.
" Dobbiamo rifarlo " gli dissi alzandomi
" Ai suoi ordini, signora " fu la sua risposta beffarda.
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