Le avventure di Sylvie - Capitolo 03, un giovane sfrontato;
di
Sylvie De Manuel
genere
trans
Le avventure di Sylvie - Capitolo 03, un giovane sfrontato;
Disclaimer: Questa e' una storia di pura fantasia, rivolta ad un pubblico esclusivamente adulto. Ogni riferimento a fatti, persone, luoghi e' puramente casuale. Eventuali scene di "violenza" sono da intendersi "esclusivamente" come licenza poetica. Colei che scrive, rifiuta ogni forma di violenza, e di sesso non consensuale. Colei che scrive crede ciecamente nell'SSC (Sano Sicuro Consensuale) tra adulti. Si invita chiunque legge a prendere questa storia per quello che e', un racconto erotico a tinte forti ed a non praticare tecniche pericolose o andare a cercarsi situazioni inopportune, sia per se stessi che per altri. Per favore, abbiate cura del vostro corpo, della vostra mente e della vostra salute. Per favore, usate SEMPRE il profilattico per proteggervi dalle malattie a trasmissione sessuale e rispettate il vostro partner. Grazie per il vs. tempo.
Sylvie De Manuel.
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Mi alzai l'indomani come e' mia abitudine di mattina presto. Riposata, rilassata, col culetto che mi bruciava un poco, ma con il sorriso sulle labbra. Carlo dormiva beato. Andai in bagno, un po' intontita, mi rinfrescai, la faccia, poi mi accorsi di un biglietto nello specchio del bagno dove stava scritto:
"Quando ti alzi, preparati adeguatamente "en femme", sai gia' dove sono le creme etc., troverai cosa indossare nel primo cassetto del bagno. Poi prepara una abbondante colazione ed alle 8.00/8.30 svegliami ..... con .... dolcezza....." Il biglietto proseguiva con le istruzioni su cosa voleva lui per colazione: Cornetti vuoti riempiti con marmellata, caffe' nero. Un piattino con dei ... biscotti..... poi specifico' sottolineando che mi avrebbe dato lui da mangiare cosa avrebbe ritenuto opportuno....
Corsi subito ad aprire cosa c'era nel cassetto, curiosa come una donna in un negozio di abiti firmati..... Trovai una camicia da notte rosa trasparente, delle pantofole rosa con un piccolo tacco e dei ciuffetti di chiffon nella cinghietta.
Mi preparai adeguatamente, depilazione completa, doccia, trucco, parrucco, smalto mani e piedi ed indossai la camicia da notte con le pantofole ai piedi. La camicia era completamente trasparente, mentre le pantofole erano veramente "ridicole", penso che forse solo una settantenne indosserebbe scarpe del genere, ma le indossai senza problemi per il mio ... uomo.
Poi preparai la colazione e dopo avere fatto il caffe'mi diressi in camera con un vassoietto portando tutto.
Lui era coperto da un leggero lenzuolo. Lo scostai e siccome aveva detto di svegliarlo con dolcezza, dedussi che gradiva un servizietto orale. Indossava solo un pigiama leggero dal quale si intravedeva il suo membro semi duro. Delicatamente scostai il suo pigiama sfilandoglielo per le caviglie, poi mi inginocchiai ai bordi del letto e presi in mano il suo membro soppesandolo, ed ammirandolo mentre si irrigidiva nella mia mano, quindi lo presi in bocca e dopo ripetuti baci cominciai a spompinarlo. Divento' durissimo in breve tempo, mi dedicai con ardore al suo membro mentre gli massaggiavo i testicoli con la mano e riempivo di baci, leccate e succhiotti il suo cazzo duro.
Dopo qualche minuto, Carlo mosse la gamba e con un calcio mi allontano' da lui in malo modo facendomi cadere a terra all'indietro ..... Io lo guardai con fare interrogativo e non capii....
"Sei una brava cagnetta. Ma sei anche incredibilmente STUPIDA .......! ti mettero' a posto io"
Mi sentii mortificata al suo rimarcare la parola "STUPIDA", non capivo il motivo di tanta rabbia nei miei confronti..... e non dissi nulla.
"Non ti e' chiaro il concetto che devi usare solo la bocca per succhiare cazzi? Eppure ieri, mi e' stato riferito dal Maitre che avevi fatto quattro pompini a regola d'arte, forse i loro cazzi sono meglio del mio? Forse loro sono migliori di me? Ma come ti sei permessa di toccarmi? Pensi che le tue mani da frocetta possano toccarmi? Io posso toccarti e fare quello che voglio quando voglio, tu non ti devi mai piu' azzardare a toccarmi........ (disse con tono forte) e gia' che ci siamo cos'e' questa confidenza di darmi del tu? Chi ti credi di essere?"
Io ero pietrificata, il cuore batteva all'impazzata per la paura, umiliata, imbarazzatissima per il mio errore, per interminabili secondi temevo che non mi volesse piu'......., poi continuo'.
"Essere brava a succhiare cazzi o a prenderlo in culo non ti autorizza a mancarmi di rispetto....., pensavo fossi piu' educata, ma sapro' educarti io...... e farti stare al tuo posto... mettiti in ginocchio e metti le mani dietro la schiena... !", ordino' in modo deciso.
Ripresami dallo scock, mi misi nella posizione ordinata senza fiatare ....
Si alzo' in piedi, prese qualcosa dal comodino, poi si avvicino con il suo cazzo duro svettante alla mia bocca per un secondo, io mi piegai in avanti leggermente e feci per prenderlo in bocca, ma si allontano' subito da me dirigendosi alle mie spalle. Mi uni' le mani e le ammanetto' dietro la schiena in maniera stretta, facendomi volutamente male e strattonandomi dopo per assicurarsi che fossero ben salde nella posizione voluta. Poi si mise davanti a me, "guardami...." (lo guardai negli occhi)....., vidi che alzava il suo braccio destro e dopo dei secondi interminabili in cui ci guardavamo negli occhi, vidi partire uno schiaffo sulla mia faccia con tutta la sua potenza, fortissimo...... stordente.....
Caddi per terra su di un fianco, come un sacco di patate. "Rialzati cagna!" intimo'.....
A fatica (essendo ammanettata), mi rialzai..... e di nuovo "guardami...." (lo guardai negli occhi, mentre cominciavo a lacrimare per il dolore)..... e vidi partire il secondo schiaffo sulla faccia, fortissimo, sullo stesso lato...... che ovviamente mi fece cadere nuovamente a terra.....
Avevo gli occhi pieni di lacrime, sia per il dolore fisico, sia per l'umiliazione che stavo subendo, sia per essere stata cosi' stupida ed averlo deluso.....
"in ginocchio cagna!" disse ancora..... "e guardami negli occhi".....
Di nuovo a fatica mi misi in ginocchio e ricevetti un terzo fortissimo schiaffo sullo stesso lato che mi fece cadere a terra ancora una volta.......
"CAGNA, in ginocchio" disse ancora ed ancora eseguii.
Il mio volto era ormai rigato dalle lacrime ed il trucco che avevo posto con tanta cura era ormai rovinato...... la mia faccia era in fiamme, ci vedevo male, anzi per la verita' non vedevo quasi niente, poi ando' al comodino e tornato indietro ordino:
"Datti da fare", disse avvicinandosi a me col suo cazzo duro.
Subito cominciai a spompinarlo con dedizione e dolcezza, mentre lui dedussi che faceva colazione con cornetto e caffe'..... Onorai il suo cazzo con tutto l'amore e l'ardore che avevo, a scusarmi per avere sbagliato, a fargli capire quanto lo desiderassi, la mia testa si muoveva sul suo membro turgido con dolcezza e forza, ogni volta che lo prendevo in bocca assaporavo ogni centimetro della sua virilita'.
Dopo non so' quanto tempo, mi disse: "basta togliti"..... a malincuore, mi staccai dal suo membro,
lui ando' al comodino, poso' la tazza del caffe' e prese il piatto con i biscotti, intravidi che li frantumava a piccoli pezzi, poi mi mise il piatto sulla testa dicendo che se il piatto fosse caduto, mi avrebbe buttata fuori di casa a calci in culo.....
Rimasi immobile con il piatto sulla testa. Poi si masturbo' sui biscotti con lentezza prima e poi con forza sborrandoci sopra...., si svuoto' i coglioni sui biscotti e quando ebbe finito di eiaculare, prese il piatto e lo mise per terra.
Nonostante gli occhi appannati, vidi il suo sperma mescolato con i biscotti, intuii cosa mi avrebbe chiesto ma non dissi nulla.
"Ripuliscimi"..... furono le sue uniche parole... Subito mi fiondai sul suo membro ancora duro per ripulirlo dalle gocce di sperma che erano rimaste sul suo cazzo, e leccai tutto ripulendolo per bene...... mentre finivo di pulirlo mi disse: "adesso mangerai i biscotti come una cagna sul pavimento...... questa e' la tua punizione, ma se hai un minimo di cervello, capirai che non e' il modo di mangiare la punizione, quanto non avere potuto bere il mio sperma direttamente alla fonte...... Sono sicuro che avresti preferito un bel pompino con ingoio...... vero?"...... "Avresti potuto godere del mio nettare come una femmina ed invece lo prenderai come una cagna.... pensaci la prossima volta che mi deluderai o penserai di farlo"....
"Si.", risposi pentita per l'errore... ..... "che ti serva da lezione...... ora mangia come una cagna dal pavimento e non dimenticare di leccare tutto il piatto .......! (ordino').
A fatica mi piegai in avanti cadendo con la faccia a terra ed ancora piu' a fatica mangiai i biscotti zuppi di sperma, dovendoli masticare ed inghiottire da quella scomodissima posizione.
Poi aggiunse e mi darai sempre del lei, chiamandomi "Dottore"..... "hai capito?"
"Si Dottore", risposi mentre mangiavo a fatica .....
"Brava cagnetta"...... e ricordati che sarai punita ogni volta che sbaglierai. Non ammetto errori sul posto di lavoro....... Un ultima cosa. Bada bene a non farti mai scoprire in ufficio o la mia punizione sara' terribile....
"No dottore, non la deludero'...." dissi appena inghiottito quello che avevo in bocca.
Carlo si ando' a sedere sul bordo del letto e mi guardo' mangiare lentamente i biscotti frantumati zuppi del suo sperma prima e leccare il piatto dopo. Finito di leccare il piatto mi venne dietro, mi tolse le manette. Mi ordino' di andare a sistemarmi e truccarmi adeguatamente per uscire con gli abiti della sera prima.... Anche lui si vesti' dopo una doccia veloce e poi uscimmo di casa.
In garage mi apri' la portiera (da vero gentiluomo).... e mi sussurro' all'orecchio....."Comportati da femmina e ti trattero' da femmina. Sbaglia e sarai punita......come la piu' lurida delle cagne......"
"Si Dottore". (furono le mie uniche parole).
"Dammi l'indirizzo di casa tua". Subito gli diedi l'indirizzo e ci dirigemmo a casa mia.
Arrivati parcheggiamo in strada era gia' giorno, ma essendo sabato molte persone ancora dormivano. I negozianti non fecero tanto caso a noi e nell'androne di dove vivo non incontrammo nessuno, tranne uno giovane professore universitario che abita sul mio pianerotto. Lui sapeva di me (ma questa e' un'altra storia) e mi sorrise, ricambiai il saluto con un buongiorno Ingegnere (molto formale)......
Entrammo in casa mia. Un piccolissimo bivani, pulito ed ordinato.
Carlo mi ordino' di spogliarmi e restare con il solo intimo. Volle vedere i miei abiti femminili, mi fece fare una valigia con il cambio biancheria ed alcune combinazioni di vestiti per andare in ufficio.
Scelse delle gonne corte ma non esageratamente corte di colore diverso, e dei maglioni a collo alto (che utilizzo per nascondere il pomo d'adamo), l'intimo lo volle solo nero ed esclusivamente autoreggenti. Scarpe decollete' con tacco da 8 eleganti e classiche. "Devi essere elegante e non buttana..... buttana solo per me" (aggiunse ridendo).....
Come parrucca, gliene feci vedere alcune indossandole e girando su me stessa, ma poi preferi' quella a caschetto, non volle cambiare... mi disse che mi dava un aria da zoccola pur restando elegante ..... Non mi fece prendere molta roba, dopottuto dovevo passare per la sua segretaria che era scesa in citta' come lui da fuori città per alcuni giorni.
Poi mise sul tavolo della cucina un sacchetto dove c'erano i miei documenti ed estrasse il telefono.
"Prendi il telefono, metti in viva voce e chiama dove lavori, di' che mancherai due settimane." ordino' perentorio... Presi il telefono e feci partire la telefonata.
"Si Buon giorno Dottore, scusi il disturbo di sabato, ecco io..(cominciai a tentennare conoscendo il mio capo)... ecco, guardi mi scuso veramente tanto, per il poco preavviso, ma ecco io, io...io... ecco.... per favore, ho bisogno di due settimane di ferie..."
Il mio titolare si incazzo'... urlando. "ma che cazzo.... sempre permessi non puo' essere", io provai a scusami .... "la prego per favore..... mi scusi e' una emergenza........ la prego......" (mentre lo supplicavo, Carlo inizio' a massaggiarmi il culo e mi spingeva da sotto a sopra in corrispondenza del mio forellino, per incoraggiarmi e tormentarmi ......)
"non puo' essere, lunedi' vieni a lavoro o trovatene un altro......" urlo' il mio datore di lavoro (Carlo mi mise una mano sul collo da dietro e comincio a stringere il collo mentre con l'altra mano insisteva a palparmi con forza il culo ed il mio forellino)... continuai a supplicare il mio datore di lavoro...... "dottore la prego, ho bisogno del lavoro, ma anche di queste settimane di ferie.... la supplico....." lui ripete' intimandomi ..... "vieni lunedi' o non venire piu'..... poi chiuse la telefonata....
Mi ritrovai a supplicare al telefono per il mio lavoro, mentre dall'altra parte non c'era piu' nessuno....... poi Carlo mi lascio'...... Io ero preoccupata, ma pazza di eccitazione, il lavoro mi serviva...... era un piccolo lavoro di segreteria, niente di che..... ma mi aiutava a pagare le bollette e l'affitto......
"Tranquilla..... hai fatto la scelta giusta", disse Carlo, male che vada se sarai brava in queste due settimane potrei farti assumere nella ditta....... (disse sghignazzando, pienamente consapevole del suo potere su di me..... e del fatto che mi stesse prendendo per il culo, visto che era li' per licenziare non per assumere....), poi mi tolse il cellulare e lo spense.
Lascio' il mio mondo maschile (documenti, telefono, abiti etc) sul tavolo della cucina e tenne solo le chiavi di casa. Uscimmo da casa mia, chiuse la porta e si mise la chiavi di casa.
"per due settimane sei mia!"
Andammo in macchina e dopo un breve traggitto ci fermammo davanti un sexy-shop.
Lui entro', io restai in auto. Usci' dopo poco tempo con un pacchettino piccolo. "Questo e' un regalo per te....." (disse sornione)..... l'unico che riceverai,..... gli unici soldi che spendero' per te....... ....... lo aprirai piu' tardi ...."
Ringraziai e mi domandai cose fosse quel pacchetto cosi' piccolo e minuto. Poi ci dirigemmo di nuovo a casa sua. Qui mi fece rivestire con la camicia da notte rosa e mi ordino' di pulire e tirare a specchio tutta la casa.
Cosi' feci. Finite le pulizie fece il giro di tutta la casa e verifico' l'effettiva pulizia della stessa.
"Brava Sylvie" mi disse.... ora apriamo il regalo.
Andammo in soggiorno, prese il pacchetto e me lo diede, lo scartai curiosa e quando vidi il contenuto mi si illuminarono gli occhi.
Mi aveva regalato una gabbietta per il ... clitoride comprensiva di lucchetto. Al guardare la gabbietta mi tornarono alla mente dolci ricordi di passate esperienze (ma questa e' un altra storia), ringraziai: "Grazie Dottore".
"La gabbietta la indosserai sempre da adesso, non voglio certo che ti scappi una patetica "alzatina", cosi' siamo sicuri....... cosi' ti dovrai ricordare che mi appartieni e non ti e' concesso godere se non per mia generosita' nei tuoi confronti. Il tuo godere e' nel servirmi al massimo. Il tuo piacere sara' solo una ricompensa rimandata a data da destinarsi........ avvicinati solleva la camicia da notte..... " io mi avvicinai dicendo solo "Si Dottore".
Fece tutto lui. Mi indosso' la gabbietta sul clitoride e me la chiuse con il lucchetto.
Quella e le volte successive che apri' e chiuse la gabbietta furono le uniche volte in cui le sue mani avrebbero sfiorato il mio clitoride, giusto il tempo necessario per eseguire l'operazione ed assicurarsi che la gabbietta fosse posizionata correttamente. Finita l'operazione, aggiunse: "Ogni giorno starai 23 ore con la gabbietta. L'unica ora in cui sarai senza e' quando ti depilerai nell'intimo ogni mattina prima di fare colazione......"... "Si Dottore".
Finita l'operazione, aggiunse per sfottermi.... "molto carina"..... "grazie Dottore", fu la mia risposta.
Poi mi disse che saremmo andati in ufficio, io pensai... "di sabato?", ma non dissi nulla, lui anticipando i miei pensieri... "andremo in ufficio, ho convocati tutti, per comunicare loro che saranno fatti dei grandi tagli al personale. Voglio che stiano male ed in tensione nervosa per le prossime due settimane.... (disse sghignazzando).... devono capire che la pacchia e' finita e soprattutto che tipo sono io... inoltre per te saranno le prove generali, meglio che tu conosca gli ambienti cosi' saprai come muoverti ...."
"Si Dottore", risposi.
Indossai una delle gonne, intimo nero con autoreggenti nere, reggiseno push-up con dei calzettoni da ginnastica appallottolati a riempire le coppe per farmi risultare con una terza di seno, niente di esagerato, elegante, ma anche sexy, maglione a collo alto, trucco leggero ma deciso, ed occhiali da segretaria nerd, che usavo nelle occasioni in cui non dovevo correre il minimo rischio di essere scoperta ed infine le scarpe decollete' nere con tacco da 8.
Finita di vestirmi, Carlo mi fece girare su me stessa come un manichino (e come gia' aveva fatto in passato), poi aggiunse di nuovo... "molto carina, bada bene a non sprecare tutto il lavoro fatto e ad non farti scoprire."
"No Dottore", non la deludero'..
Poi mi guardo' e disse: "Ah ma manca qualcosa di veramente importante....", io rimasi interdetta, poi estrasse dalla tasca dei pantaloni un butt plug rosso di piccole dimensioni....... "questa e' una sorpresa, ti ho fatto due regali.... il primo la gabietta perche' tu non hai diritto a stare eccitata senza che sia io a procurarti piacere, il secondo questo che indosserai sempre, affinche' tu viva costantemente la tensione sessuale sul tuo corpo, affinche ti sia chiaro ogni momento chi sei e soprattutto come ti devi comportare, affiche' ti sia chiaro, ben chiaro, il tuo posto ed il tuo ruolo nel nostro rapporto..... ..... girati e piegati in avanti...." io guardai il plug rosso, rispondendo..... "Si Dottore", poi mi girai e mi piegai in avanti.
Lui mi sollevo' delicatamente la gonna, facendomi venire la pelle d'oca, abbasso' il perizoma, sentii che sputava sul plug e me lo infilo' dentro delicatamente. Una volta raggiunto il fine corsa, me lo spinse un po' dentro con dei colpetti per stuzzicarmi....... "Ti piace?", chiese... "Si Dottore" dissi dopo avere emesso qualche gemito.
"Se ti domandi perche' ho preso la misura piu' piccola e' perche' ti voglio sempre in tensione, ma non slargata.... a sfondarti ci pensero' io quando ne avro' voglia....." poi aggiunse, "lo indosserai prima di uscire di casa, fino a quando tornerai a casa.... e bada bene a non perderlo, sarebbe veramente imbarazzante........"
"Si Dottore", risposi, poi mi sistemai perizoma e gonna ed uscimmo di casa.
Il butt plug mi dava un costante tormento al culetto e ovviamente mi costringeva a tenere le chiappe ben chiuse, poiche' avendo la gonna, sarebbe potuto scappare via.....
Mi resi conto che sarebbe stata una prova molto difficile, ma volevo e dovevo superarla.
Uscimmo dal portone, salii in auto e li' alle scaffe della citta' ed al suo modo di guidare sportivo, ebbi continui sussulti, lui se ne accorse e disse (sfottendo) ... "tutto bene Sylvie?" .... "Si Dottore"......
Arrivammo sul posto. Carlo parcheggio l'auto e ci venne incontro il direttore della sede. Si inchino' in maniera servile e subito pensai ai film di Fantozzi...., "Ci sono tutti".... chiese solo Carlo.... "Si Dottore, tutti...." rispose l'uomo. "Bene, procediamo", i due uomini andavano avanti con fare spedito, io cercai di stargli dietro, all'inizio con passetti indecisi, poi con maggiore tranquillita'. Entrammo nella sala conferenze dove erano raccolti tutti i dipendenti. Stavano tutti in piedi, c'erano solo due sedie dietro al tavolo. Al centro la sedia per Carlo, piu' spostata di lato una sedia per me....
Mi sedetti lentamente sulla sedia imbottita tenendo le gambe ben chiuse, e sentii addosso gli sguardi di tutti, dei maschi e delle femmine, (i maschi che mi ammiravano e le femmine che mi invidiavano...... almeno cosi' mi piace pensarla). Poi Carlo inizio il suo discorso che duro' circa 20 minuti e che riassumero' per brevita' in pochi punti.
"Molti di voi saranno licenziati!!! Sappiamo benissimo alla sede centrale cosa e' successo in passato e tutto cio' non e' in alcun modo tollerabile......!!! Non abbiamo bisogno di gente che non vale e che non ha voglia di lavorare!!!! Tentativi di corruzione a vario titolo non saranno in alcun modo tollerati." Ripete' il discorso e le stesse cose svariate e svariate volte e con parole diverse con l'intento penso sadico di incutere timore ed ansia a tutti, poi inaspettatamente mi presento' ai dipendenti.
"Sylvie, alzati!"
Io fui colta alla sprovvista da quella chiamata ed esitai un momento a mettermi in piedi.... "Lei e' la mia assistente personale. Lavora per me, non lavora per la ditta. Ripeto lavora per me, non e' una dipendente della Ditta, che nessuno di voi si permetta di rivolgerle la parola. MAI. Quindi qualsiasi tentativo di approccio a lei, e mi rivolgo soprattutto ai maschietti, sara' considerato una offesa personale a me......, e' chiaro?"
Tutti fecero cenno con la testa di avere capito, dicendo "si"... mentre io salutai con un cenno della mano.
Non so' perche' aveva fatto una simile specificazione, ma l'avrei capito in altro momento, la cosa importante e' che cio' mi favoriva nel non dovere letteralmente aprire bocca....., (se non per servire oralmente Carlo), cosa che oggettivamente mi fu di aiuto in quanto mi toglieva l'ansia di potere essere scoperta.
Poco dopo Carlo si alzo, liberando me dal dovermi di nuovo sedere e sentire il plug e andammo via...., prima di uscire si giro' alle persone che mormoravano.... "ci vediamo lunedi'..... quelli di voi che sanno di essere degli incapaci, hanno due giorni per presentare le dimissioni ed evitarsi di essere umiliati per la loro inettitudine......".
Calo' il gelo. Il silenzio piu' totale, mentre io provai dei brividi di piacere, non per loro torturati psicologicamente, ma per la voce di Carlo, questa voce cosi' autoritaria, questa voce cosi' maschia e decisa e che io avevo tutta per me in privato .......
Passo' il sabato e la domenica con vari episodi che non raccontero' come pure non raccontero' tutte le volte e tutti i modi in cui servii Carlo, mi limitero' a pochi episodi per non scadere nella banalita'.....
Le giornate passavano molto simili ogni giorno.
Ogni mattina mi preparavo scupolosamente, poi nell'unica ora di liberta' del mio clitoride dalla gabbietta, prima Carlo dopo averlo liberato lo "rinfrescava" con una brocca di acqua gelata, (giusto per stremarmi sessualmente), poi mi consentiva di procedere all'accurata depilazione di tutte le parti intime e del resto del corpo. Ed infine mi rimetteva la gabbietta, senza ovviamente nessun piacere per me. All'inizio devo dire che la cosa mi fece rimanere un po' male, poi con il passare dei giorni mi abituai e le continue sollecitazioni procurate dal plug anale, nell'alzarmi, nel sedermi nel camminare oltre la forzata castita' del mio clitoride mi tenevano costantemente in tensione.
Al lavoro fu ovviamente una mattanza. Come aveva detto Carlo, la fiera campionaria della coscia, della mammella e del leccaculaggio.
A meta' mattinata verso mezzo giorno circa, durante il coffe-break Carlo volle ogni giorno allentata la tenzione e siccome avevamo solo 20 minuti, si dedico con rabbia a violenti "face-fuck" con la mia bocca. Mi faceva inginocchiare davanti a lui su di un cuscino (per evitare che si rompessero le calze), faceva uscire il cazzo gia' duro dalla patta dei pantaloni scostando di lato i boxer e duro come il marmo mi scopava la bocca, tenendomi fermamente una mano sul collo ed una sulla testa dandoci giu' di brutto. Le prime volte ebbi dei conati di vomito che trattenni, poi mi abituai e mi fu piu' facile. Poi ovviamente dovevo pulire tutto dopo avere ingoiato il suo sperma.
Poi riprendevano i colloqui ed arrivati alla pausa pranzo verso le 14.00 avevamo una ora e mezza circa di tranquillita', nella quale lo massaggiavo in particolare ai piedi scalsi, il collo e saltuariamente qualche pompino (io in ginocchio ovviamente e lui sul divano).
La sera poi finiti i colloqui tornavamo a casa, mi dava dei soldi per preparargli la cena acquistando qualcosa al super mercato o per ordinare da asporto. Mentre io preparavo la casa per accoglierlo, lui andava in palestra a sfogare ancora facendo ginnastica e pesi. Aveva ancora energia...... A me non fu concesso. Io restavo in casa da brava "dipendente" e lui si allenava, poi tornava a casa (e non mancava di dirmi.... "ti saluta Jose'"....), io ringraziavo per il saluto educatamente, non badandoci piu' di tanto preoccupandomi solo di accudirlo, servendo la cena con indosso sempre la vestaglia rosa trasparente e le pantofole col ciuffo.
A fine serata, spesso aveva ancora voglia di .... sesso e non dico tutti i giorni, usufruiva del mio culetto. Sarebbe banale raccontare tutte le volte e tutti i modi in cui mi prese, posso solo specificare che una volta fu' piuttosto "violento"..
Un giorno infatti un dipendente si era permesso di importunarmi, cercando di "sedurmi" per avere da me una buona parola con il capo, nonostante Carlo fosse stato chiaro che qualsiasi contatto con me sarebbe stata considerata una grave mancanza di rispetto. Questo giovane sui 28 anni circa, mi prese in un angolo uscita dal bagno delle signore e prima cerco di sedurmi, con un corteggiamento stile lumaca, poi passo' inaspettatamente all'azione baciandomi sul collo e toccandomi il culo spingendomi a se e facendomi sentire che era eccitato. La cosa mi imbarazzo' tantissimo, ma in un certo qual modo mi lusingo' in quanto lui non aveva certamente capito che segreto nascondessi, e mi trattava come una donna..... io che non potevo parlare temendo di essere scoperta, presa alla sprovvista come una imbranata non seppi reagire subito e rimasi ferma immobile mentre poi lui si fece piu' audace fraintendendo il mio silenzio con un assenso e mi bacio' in bocca, continuando a toccarmi il culo..... mise anche una mano piena sul culo e involontariamente per mia sfortuna, ando' a centrare in pieno il plug e tanto basto' a darmi dei fremiti di piacere che lui evidentemente fraintese....
La cosa ovviamente non mi lascio' indifferente e l'eccitazione mentale e fisica che vivevo constantemente non mi aiuto', visto che persi alcune goccioline ed emisi un gridolino di piacere...
Poi a fatica mi allontanai da lui e gli diedi uno schiaffo (leggero) senza dire nulla.
Mi rifugiai in bagno, mi sistemai il trucco e tornai da Carlo, che pero' capi' subito che qualcosa era successo, anche perche' mi ero attardata dal rientrare in stanza. Volle che gli raccontassi tutto. Di nuovo colarono lacrime dai miei occhi mentre gli raccontavo i fatti, imbarazzata ed in colpa per non avere saputo gestire la cosa e reagire prima.
Lui fu inaspettatamente compresivo, ma qualcosa dentro di me mi diceva che l'avrei pagata dopo. Il giovane sfrontato, come era ampiamente prevedibile fu licenziato senza possibilita' di spiegarsi. Carlo si trattenne dal fare una scenata a quel giovane che si era permesso di molestare la sua assistente....., ma gli fece capire che l'aveva fatta grossa e poi non potendo sfogarsi su di lui, la sera stessa si sfogo' con me.... in maniera estremamente brutale.
Carlo per come ho avuto modo di conoscerlo e' un uomo che conosce e le persone. Pretese di vedere il mio intimo una volta arrivati a casa ed ovviamente non potei negargli di constatare che nonostante la gabbietta avevo emesso qualche goccia di seme. Non disse nulla. La sua faccia diceva tutto. Quella notte, per la prima volta di tutte le volte che fui la sua femmina, fui trattata veramente come una puttana da 2 soldi. Mi prese per un braccio con forza, mi fece mettere a pecora e mi sculaccio' con rabbia, insultandomi ripetutamente per essere venuta per una toccatina. "Ti avevo avvisata.....!!! comportati da femmina e ti trattero' da femmina, sbaglia e ti trattero' come la piu' lurida delle cagne....... ti avevo avvisata" (urlava)....
Provai a scusarmi, ma lui infieriva sculacciandomi ripetutamente e con forza, provai anche a scappare, ma lui mi blocco con un braccio torcendomelo fino a farmi male ed a ripetizione colpiva i miei glutei...
Carlo non volle sentire ragioni, mentre continuava a sculacciarmi con forza, poi mi sputo' sul culo con disprezzo e spogliatosi velocemente appoggio' la cappella al mio forellino e mi scopo' con violenza incurante dei miei lamenti. Il tutto non fu' per niente piacevole. Dopo che ebbe finito sborrandomi dentro, le sue uniche parole furono.... "mi hai delusa profondamente.... non ti dovevi permettere di offendermi in questo modo godendo per una semplice palpatina al culo....... sei proprio una cagna......."
Io piangevo implorando il suo perdono, avrei voluto fargli capire il mio punto di vista che erano quasi 10 giorni (eravamo quasi alla fine del periodo) che non avevo momenti di piacere per me, ma ero constantemente sotto stress sessuale ed emotivo (tra plug, gabbietta, vivere en femme con la paura di essere scoperta ed ovviamente soddisfare sessualmente Carlo ogni giorno), ma non mi fu possibile esprimermi.
Da quella notte non mi fece dormire piu' per terra nella sua stanza, ma nel salotto davanti la porta di casa (ovviamente per terra).... ed aggiunse... "davanti la porta come i cani....." disse con rabbia. La cosa mi turbo' molto. Mancavano pochi giorni alla fine di tutto, ed io ero disperata.
La notte dormii male, poi l'indomani, tutto ricomincio' come se nulla fosse successo, ma lui era diverso....
Non so' dire se tutto fu' una scusa, un approfittarsi di quanto era accaduto per dare la colpa a me.... un trovare una scusa per potersi staccare da me, ammesso che un uomo del genere potesse legarsi a qualcuno..... Io per quanto avessi sbagliato, non ritenevo di essere stata cosi' colpevole da non meritare perdono o magari una qualche punizione ..... Volevo in qualche modo riconquistare il "Carlo dei primi momenti"... ma sembrava che qualcosa si fosse rotto e nei giorni a seguire, gli ultimi, notai comportamenti sempre piu' freddi e distaccati, quasi fossi una bambola gonfiabile che respirava ......
Arrivammo all'ultimo giorno di lavoro.
L'ultima selezione di "licenziamento" fu dedicata a due donne molto diverse tra di loro, "l'oca" e la "nonna".
L'oca era una ragazza giovane, neo laeureata che evidentemente era andata avanti a furia di compromessi sessuali, visto che in maniera sfacciatamente volgare, ostentava il suo seno ed il suo corpo. Veniva sempre in ufficio super scollata (quarta abbondante), minigonna estremamente corta, calze esageratamente sexy che rasentavano la volgarita', tacchi a spillo, giocava con i suoi ricci biondi maliziosamente e tranquillamente parlava di offrirsi a lui davanti a me..... La cosa a me (che non sono nata donna) sembro' veramente ridicola. Carlo la ascoltava e la lasciava parlare... come una oca appunto....
Ovviamente fu licenziata........ e quando ando' via si lamento' ostinandosi a non capire perche'.....
Poi per ultimo fu il turno della "nonna", la Signora Gina.
La "Nonna" era la segretaria storica dell'azienda. Aveva circa 60 anni, una bella donna che portava con eleganza e dignita' la sua eta'. Non era molto alta, circa 1.60, aveva una quinta di seno abbondante e naturale che non ostentava minimamente, indossava un tailleur elegante e scarpe con tacco basso. Una donna di classe che nulla faceva per ostentare il suo corpo. Non ne aveva bisogno. Aveva sempre lavorato a differenza di altri. Lei non era mai scesa a compromessi. Non si era mai concessa. Ed era questo il suo punto di forza. Le rimanevano due anni per la pensione. Era sicura di se, perche' lei era una donna che aveva costruito il suo presente con un passato di duro e faticoso lavoro.....
"Signora lei e' licenziata!!!" ....... disse Carlo in maniera insensibile, facendo calare il gelo nella stanza dove eravamo in tre... (io Carlo e la Signora Gina).
"Co... co.... come?, Dottore non puo' farmi questo, mi mancano due anni per la pensione.... la supplico...."
"Mi spiace, dobbiamo ringiovanire l'azienda, lei non e' nei nostri parametri aziendali"..... "la supplico Dottore, per pieta'...... , incomincio' a piangere disperata...... ho tre figlie da campare, mio marito mi ha lasciata anni fa.... non trovero' un altro lavoro..... non a quasi sessant'anni... la prego non puo' farmi questo.... ho sempre lavorato duramente, non mi sono mai permessa lussi o svaghi, non ho mai sottostato a ricatti, ho solo lavorato, la supplico.... abbia pieta'..... la prego.........."
Ad un certo punto vidi qualcosa che non immaginavo avrei mai visto nella mia vita.
Questa signora, si alzo' e si mise in ginocchio supplicando per il suo lavoro e chiedendo pieta' per la sua vita e la sua famiglia. Si prosto' a terra quasi come i musulmani pregano...... io mi commossi e piansi per lei...... lacrime abbondanti uscirono dai miei occhi. Era terribilmente umiliante per lei farlo e per me vedere questa donna prostrarsi per il lavoro ed annullando la sua dignita'. Vedevo me proiettata, che rischiavo il posto di lavoro e mi piangeva il cuore per questa donna. Carlo si accorse che mi ero intristita e vidi un ghigno sulla sua faccia. Un gigho che non seppi interpretare.....
"Sylvie? Perche' piangi?" (chiese Carlo).....
Era la prima volta che Carlo mi rivolgeva la parola in quasi due settimane in maniera pubblica (non nel privato) e mi faceva una domanda a cui dovevo rispondere con una frase che non fosse un si o un no, o con un cenno della testa...... Inoltre rispondere avrebbe potuto comportare l'essere scoperta.... e non sapevo cosa fare....
"Sylvie? Ti ho fatto una domanda. Perche' piangi?" (insistette Carlo con quel tono di voce che mi dava brividi di piacere).....
"Io.... (provai a farmi uscire la voce piu' femminile che potevo), vorrei che lei salvasse questa donna dal licenziamento Dottore...., per favore".
"Ah si, Sylvie? e perche' mai?"
(la donna era sempre prostrata a terra, ma aveva leggermente alzato la testa e mi guardava speranzosa.... incredula di avere trovato una alleata)....
"Lei merita di essere salvata dal licenziamento Dottore, per favore, la salvi!.", risposi facendomi sfrontata, ma sempre educata....
La donna nell'ascoltare la mia intercessione per lei mi sorrise dolcemente nonostante il viso fosse rigato dalle lacrime....
"Vedremo" disse Carlo..... "Portala in bagno ed aiutala a sistemarle il trucco non deve uscire da questa stanza in questo stato....."
Mi alzai, mi diressi verso di lei e mi accovaccia a terra per aiutarla ad alzarsi, (e qui il plug si fece sentire ....) le sorrisi e l'aiutai ad alzarsi ...... poi l'accompagnai in bagno, le struccai il volto dolcemente e poi le diedi i miei trucchi per risistemarsi. Non ci parlammo. Solo sguardi. Lei di gratitudine, io di pieta' verso di lei.
Poi uscimmo dal bagno e Carlo mi chiese di andargli a prendere qualcosa dalla sua borsa. Mi recai quindi nello stanzino / spogliatoio adiacente al bagno, ma non trovai quello che voleva, quindi persi un po' di tempo a cercarlo. Col senno di poi, mi resi conto che quello era solo stato un sotterfuggio per restare da solo con la "Signora Gina" senza che io ascoltassi cosa si dicessero, e senza fare sapere alle persone fuori dalla porta che il Dott. Carlo e la Signora Gina erano rimasti soli senza una terza persona a fare da testimone...
Quando rientrai, Carlo la congedo' e la donna si diresse verso la porta, poi si giro' e disse: "scusi Dottore, permette?", venne verso di me sorridente e senza aspettare risposta mi abbraccio con forza per alcuni secondi, un abbraccio di gratitudine che non capii a pieno, ma sentii invece in pieno il suo grosso seno sul mio corpo e poi con dolcezza mi bacio' sulla guancia teneramente ..... con gli occhi rossi di emozione..... Io le sorrisi.
Quello era l'ultimo giorno dei colloqui, e la mattanza era stata completata.... Il direttore locale, rimase al suo posto, ringrazio' il Dottore per il lavoro svolto, con lo stesso servilismo fantozziano con cui lo avevo conosciuto. Poi inaspettatamente saluto' pure me con un bacia mano..... La cosa mi sorprese, forse era piu' rilassato ed in vena di galanterie.....
Salutammo ed andammo via.
L'indomani era sabato ed era l'ultimo giorno di mio servizio come ... "pretty woman".
Non sapevo cosa aspettarmi, magari di provare un po' di piacere pure io, visto che praticamentte in due settimane avevo goduto liberamente solo una volta all'inizio..... ed una parte di me pensava di meritarsi un po' di coccole ed attenzioni che andassero oltre il mio servizio particolare svolto per lui.
La mattina inizio come tutte le mattine precedenti.
Volevo essere perfetta essendo l'ultimo giorno. Carlo invece fu molto distaccato, molto piu' del solito. Continuava a messaggiare con il telefono, cosa che nei giorni precedenti non aveva mai fatto. La cosa mi fece ingelosire, era un continuo di notifiche sul telefono, vibrazioni, capivo che stava ricevendo anche delle foto ed anche dei filmati (mise le cuffie per non farmi sentire cosa veniva detto nei filmati).
Poi Carlo mi chiamo e mi ordino' di pulire la casa a lucido, perche' a pranzo avrebbe lasciato l'appartamento e doveva riconsegnare le chiavi alla padrona di casa e dovendo riprendersi il deposito cauzionale voleva che la casa fosse tirata a lucido. Mi ordino' di preparargli la valigia e preparare tutto pulito e sistemato per una accurata ispezione da parte della padrona di casa.
"Tornero' alle 13.00 in punto con la padrona di casa, alle 12.00 dovrai lasciare l'appartamento, qui ci sono le chiavi di casa tua. Tornaci!!!" (disse freddo).
Io stavo per obiettare qualcosa e Carlo noto' la mia espressione di disappunto sul volto.
"Stai zitta..... non mi interessano le tue rimostranze"...... "oggi finisce il tuo servizio......., non avrai mica pensato che mi fossi innamorato di una come .... te?"... (disse ridacchiando)......
Io mi feci sfrontata e chiesi.... "..... e ci lasciamo cosi'?...... Cioe' .... in questo modo..... con io che faccio le pulizie e chiudo la porta?......" chiesi quasi ingenuamente.......
"Ti avevo detto ben chiaramente che non ci sarebbero stati ne' fiori... ne' altro......." disse lui acido....
"Si .... si.... ho ca... ca..pito, ma.... io.... veramente.... ecco ".... (iniziai a balbettare, la sua voce autoritaria aveva sempre questo effetto su di me, di sottomettermi psicologicamente).......
"Basta mi hai stancato!...! Finisci il tuo servizio ed esci da questa casa alle ore 12.00 ...... e se stai pensando di non pulire a dovere la casa piantandomi in asso, fossi in te lascerei perdere ...... sai bene quanto cattivo io possa diventare........"
Abbassai lo sguardo e non dissi piu' nulla.
Poco dopo sentii che usciva di casa, volevo piangere, ma non avevo tempo da perdere, quindi mi misi a fare le pulizie. Nelle settimane precedenti, avevo sempre tenuto la casa pulita, quindi non mi ci volle molto per sistemare tutto. Preparai la sua valigia. Preparai la mia. Preparai tutta la spazzatura selezionandola e poi feci un giro per la casa per controllare tutto. Quando ebbi finito, mi cambiai ed indossai i miei abiti, non sapendo cosa fare con la vestaglietta rosa e le scarpe col ciuffo, decisidi prenderle e portarle con me mettendole nella mia valigia, (non mi sembrava il caso di lasciarle li) e mentre mi rivestivo, solo all'ora mi ricordai che avevo ancora la gabbietta sul mio clitoride, come pure il plug era al suo posto.
Ma la gabbietta?
Carlo se ne era dimenticato? Lo aveva fatto apposta? Mi avrebbe lasciata in questo modo?
Non avevo risposte... .... Alle 12.00 lasciai l'appartamento pulito come ordinatomi e mi diressi alla fermata dell'autobus. Dovetti prendere tre autobus per raggiungere casa mia.
Il servizio bus, molto scadente oltre le centinaia di scaffe, non mi aiutarono. Furono circa 50 minuti di continue sollecitazioni al mio povero culetto. Tutti gli uomini che incontravo mi guardavano, come ho sempre detto, non sono bella, ma sono "passabile" e di sicuro mi considero quanto meno una "donna elegante". Qualcuno provo' a stuzzicarmi con sguardi e sorrisini, ma io stavo male.... avrei voluto piangere a dirotto e mi trattenni a fatica, ignorando tutti questi uomini.
Finalmente arrivai a casa aprii la porta di casa che avevo abbandonato da circa due settimane, mi tolsi gli abiti e la parrucca e mi spogliai completamente. Andai a cercare il mio cellulare e lo misi in carica dopo averlo acceso a fatica. Ricevetti alcuni messaggi del mio capo che mi sottolineava come mi fossi comportata male con lui e visto che il lunedi' di due settimane prima non ero andata al lavoro, potevo considerarmi LICENZIATA........ andai in bagno, tolsi il plug che buttai nel lavandino e mi buttai a letto iniziando a piangere.... Poi mi addormentai.
Mi risvegliai a tarda sera, credo fossero le 21.00, il mio cellulare squillava di continuo e dopo numerose telefonate mi decisi ad alzarmi dal letto ed andare a rispondere .... era un numero riservato.....
"Sylvie?".......
"Come?" dissi io..... (non ebbi il tempo di ragionare e fare la voce femminile)
"Sylvie?, sei tu? Pronto? Sono la Signora Gina..... la "nonna"......
Appena svegliata non ero molto lucida e non capivo come la Signora Gina potesse avere il mio numero..... provai a farmi uscire la voce piu' femminile che potessi fare, "buona sera..... desidera?"
"Sono qui con Carlo. Mi ha ordinato di dirti alcune cose......"
Di piu' che sapere che la Signora Gina era con Carlo, mi colpi' il verbo "ordinare".....
"Co... come?" dissi io balbettando per l'ennesima volta .....
"Carlo alla fine mi ha licenziata, ma il tuo amorevole intervento verso di me lo ha impietosito, ed ha deciso di offrirmi un contratto di due anni netti privati come sua segretaria personale. Avro' quindi la possibilita' di andare in pensione e di questo devo solo dire grazie a te......, sarai sempre nel mio cuore Sylvie, sei una brava ragazza di buon cuore, grazie veramente ".... (diceva e si sentiva che era sincera dal tono di voce)....
Io non credevo alle mie orecchie, ma una parte di me era felice per lei, se lo meritava, mentre l'altra parte era morta di gelosia....
"Sono felice per te" (risposi cercando di essere sincera).
"Un ultima cosa, Carlo mi ha detto di dirti che la chiave c'e' l'ha Jose e dovrai chiederla a lui...., mi ha detto di specificarti che dovra' essere Jose' ad aprire la serratura.... Io non so' cosa significa, ma spero che tu abbia capito......"
"Co... co..... come.... Cosa?" ..... (avevo capito benissimo.... ma non ci potevo credere)...., lei ripete' "La chiave della serratura c'e' l'ha Jose e dovra' aprirla lui"........ Io non so' cosa significa, ma spero che tu abbia capito......
Mi si gelo il sangue, al sapere che quel bullo possedeva la chiave della mia gabbietta.... sembrava un incubo, tutto era iniziato come una bella avventura in palestra e stava finendo in maniera pessima.....
La Signora Gina, stava per chiudere la telefonata, poi sento la voce di Carlo in sottofondo...
"aspetta voglio salutarla"..... "Sylvie, ti passo il Dottore, ciao un bacione e grazie ancora di tutto" ,
io non dissi nulla..... aspettavo la voce di Carlo..... "Ciao Sylvie, hai capito cosa devi fare vero?" (e qui il tono di voce suadente, forte, maschio, quel tono di voce che mi aveva sempre fatto impazzire di piacere mentale....
"Si Dottore, mi devo rivolgere a Jose' per la chiave." (risposi)...
"Si. Lui e' molto bravo con le .... serrature......." (disse ridendo)......
"Si Dottore"..... (replicai)....
"Ah Sylvie, un ultima cosa. Tu hai salvato la Sig.ra Gina dal perdere il posto di lavoro. Bene ora sappi che la Sig.ra Gina per i prossimi due anni fara' tutto quello che io le chiedero', come lo chiedero' e quando lo chiedero'. Ha promesso ciecamente fedelta' assoluta e di ubbidirmi in TUTTO. Mi ha dimostrato la sua fedelta' e buona volonta questa mattina in chat esaudendo ogni mia richiesta con foto e video espliciti..... Sono sicuro che mi divertiro' molto con lei che a differenza tua ha colto la palla al balzo in quei pochi minuti che ha avuto a disposizione per decidere..... tu mi capisci vero Sylvie? Alla Signora Gina e' bastato poco per accettare tutto, mentre devo dire che tu in quasi due settimane hai avuto delle esitazioni, dei tentennamenti, dei momenti in cui hai esitato...... per non parlare degli sbagli.
Quando ci siamo conosciuti Sylvie, ho capito subito che persona fossi, e sapevo che avresti sbagliato...... ne ero sicuro ed ho avuto ragione, perche' io ho sempre ragione....
Adesso ti saluto Sylvie..... grazie per la professionalita' che hai provato a darmi, ma ricordati che quello sbaglio che hai fatto (il secondo) ha incrinato inesorabilmente i nostri rapporti..... e la Signora Gina, avra' te' come esempio, non manchero' di spiegarle ed educarla a dovere su come ci si comporta sul posto di lavoro..... e come non dovra' sbagliare come hai fatto tu perche' se lei dovesse sbagliare....., anche per lei ci sara' la tua stessa sorte .......... quindi cara Sylvie, sono sicura che lei ti sara' sempre riconoscente, ma anche tu dovrai a lungo pensare a Lei e meditare sulla tua..... stupidita'....... addio!!!"......
Carlo chiuse il telefono ed io rimasi pietrificata con il telefono in mano come una statua di sale.
Provai a dire .... "Pro... pronto, per... fa...... vore... p... p... per fa.....vore...." imploravo (di nuovo) ad un telefono spento... Mi resi conto che non avevo nemmeno un numero di telefono a cui richiamare, la testa mi stava esplodendo, mai avrei immaginato che la signora Gina sarebbe scesa a compromessi sessuali, non la giudico per averli accettati, semplicemente non lo immagginavo possibile, ne' immaginavo che sarebbe finita cosi' tra me e Carlo.
Poi in preda alle emozioni, credo di avere avuto un calo di zucchero improvviso e penso di essere svenuta...
Mi svegliai poi nel cuore della notte in preda agli incubi. Piangevo, non riuscivo a credere che fosse finita in questo modo. Ma soprattutto non riuscivo a pensare che mi sarei dovuta relazionare con Jose, una persona (un bullo) che io disprezzavo profondamente......
Gia' immaginavo cosa avrebbe preteso da me..... e la cosa mi faceva stare male.
Andai in bagno presi uno specchietto mobile e provai a guardare il lucchetto tra le mie gambe. Poi cercai tra gli attrezzi, presi pinze e tenaglie per rompere il lucchetto, ma l'unica cosa che ottenni fu di girare la gabbia sul mio clitoride mentre provavo, provocandomi spasmi e fitte di dolore ai genitali ed allo stesso. Avrei potuto provare con una sega, ma la posizione di taglio era estremamente scomoda e pericolosa. Non volevo finire in ospedale e sui giornali......, il lucchetto infatti sebbene piccolo era di ottima qualita', non di certo quello che si usano per le valigie, e quindi non riuscii a romperlo.
Ero disperata.... e non facevo altro che ripetermi.... "no... Jose' .... no...., Jose' ... no.... , Jose'..... no......"
Poi mi buttai a letto piangendo con la disperazione nel cuore e nella testa...
continua .....
Disclaimer: Questa e' una storia di pura fantasia, rivolta ad un pubblico esclusivamente adulto. Ogni riferimento a fatti, persone, luoghi e' puramente casuale. Eventuali scene di "violenza" sono da intendersi "esclusivamente" come licenza poetica. Colei che scrive, rifiuta ogni forma di violenza, e di sesso non consensuale. Colei che scrive crede ciecamente nell'SSC (Sano Sicuro Consensuale) tra adulti. Si invita chiunque legge a prendere questa storia per quello che e', un racconto erotico a tinte forti ed a non praticare tecniche pericolose o andare a cercarsi situazioni inopportune, sia per se stessi che per altri. Per favore, abbiate cura del vostro corpo, della vostra mente e della vostra salute. Per favore, usate SEMPRE il profilattico per proteggervi dalle malattie a trasmissione sessuale e rispettate il vostro partner. Grazie per il vs. tempo.
Sylvie De Manuel.
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Mi alzai l'indomani come e' mia abitudine di mattina presto. Riposata, rilassata, col culetto che mi bruciava un poco, ma con il sorriso sulle labbra. Carlo dormiva beato. Andai in bagno, un po' intontita, mi rinfrescai, la faccia, poi mi accorsi di un biglietto nello specchio del bagno dove stava scritto:
"Quando ti alzi, preparati adeguatamente "en femme", sai gia' dove sono le creme etc., troverai cosa indossare nel primo cassetto del bagno. Poi prepara una abbondante colazione ed alle 8.00/8.30 svegliami ..... con .... dolcezza....." Il biglietto proseguiva con le istruzioni su cosa voleva lui per colazione: Cornetti vuoti riempiti con marmellata, caffe' nero. Un piattino con dei ... biscotti..... poi specifico' sottolineando che mi avrebbe dato lui da mangiare cosa avrebbe ritenuto opportuno....
Corsi subito ad aprire cosa c'era nel cassetto, curiosa come una donna in un negozio di abiti firmati..... Trovai una camicia da notte rosa trasparente, delle pantofole rosa con un piccolo tacco e dei ciuffetti di chiffon nella cinghietta.
Mi preparai adeguatamente, depilazione completa, doccia, trucco, parrucco, smalto mani e piedi ed indossai la camicia da notte con le pantofole ai piedi. La camicia era completamente trasparente, mentre le pantofole erano veramente "ridicole", penso che forse solo una settantenne indosserebbe scarpe del genere, ma le indossai senza problemi per il mio ... uomo.
Poi preparai la colazione e dopo avere fatto il caffe'mi diressi in camera con un vassoietto portando tutto.
Lui era coperto da un leggero lenzuolo. Lo scostai e siccome aveva detto di svegliarlo con dolcezza, dedussi che gradiva un servizietto orale. Indossava solo un pigiama leggero dal quale si intravedeva il suo membro semi duro. Delicatamente scostai il suo pigiama sfilandoglielo per le caviglie, poi mi inginocchiai ai bordi del letto e presi in mano il suo membro soppesandolo, ed ammirandolo mentre si irrigidiva nella mia mano, quindi lo presi in bocca e dopo ripetuti baci cominciai a spompinarlo. Divento' durissimo in breve tempo, mi dedicai con ardore al suo membro mentre gli massaggiavo i testicoli con la mano e riempivo di baci, leccate e succhiotti il suo cazzo duro.
Dopo qualche minuto, Carlo mosse la gamba e con un calcio mi allontano' da lui in malo modo facendomi cadere a terra all'indietro ..... Io lo guardai con fare interrogativo e non capii....
"Sei una brava cagnetta. Ma sei anche incredibilmente STUPIDA .......! ti mettero' a posto io"
Mi sentii mortificata al suo rimarcare la parola "STUPIDA", non capivo il motivo di tanta rabbia nei miei confronti..... e non dissi nulla.
"Non ti e' chiaro il concetto che devi usare solo la bocca per succhiare cazzi? Eppure ieri, mi e' stato riferito dal Maitre che avevi fatto quattro pompini a regola d'arte, forse i loro cazzi sono meglio del mio? Forse loro sono migliori di me? Ma come ti sei permessa di toccarmi? Pensi che le tue mani da frocetta possano toccarmi? Io posso toccarti e fare quello che voglio quando voglio, tu non ti devi mai piu' azzardare a toccarmi........ (disse con tono forte) e gia' che ci siamo cos'e' questa confidenza di darmi del tu? Chi ti credi di essere?"
Io ero pietrificata, il cuore batteva all'impazzata per la paura, umiliata, imbarazzatissima per il mio errore, per interminabili secondi temevo che non mi volesse piu'......., poi continuo'.
"Essere brava a succhiare cazzi o a prenderlo in culo non ti autorizza a mancarmi di rispetto....., pensavo fossi piu' educata, ma sapro' educarti io...... e farti stare al tuo posto... mettiti in ginocchio e metti le mani dietro la schiena... !", ordino' in modo deciso.
Ripresami dallo scock, mi misi nella posizione ordinata senza fiatare ....
Si alzo' in piedi, prese qualcosa dal comodino, poi si avvicino con il suo cazzo duro svettante alla mia bocca per un secondo, io mi piegai in avanti leggermente e feci per prenderlo in bocca, ma si allontano' subito da me dirigendosi alle mie spalle. Mi uni' le mani e le ammanetto' dietro la schiena in maniera stretta, facendomi volutamente male e strattonandomi dopo per assicurarsi che fossero ben salde nella posizione voluta. Poi si mise davanti a me, "guardami...." (lo guardai negli occhi)....., vidi che alzava il suo braccio destro e dopo dei secondi interminabili in cui ci guardavamo negli occhi, vidi partire uno schiaffo sulla mia faccia con tutta la sua potenza, fortissimo...... stordente.....
Caddi per terra su di un fianco, come un sacco di patate. "Rialzati cagna!" intimo'.....
A fatica (essendo ammanettata), mi rialzai..... e di nuovo "guardami...." (lo guardai negli occhi, mentre cominciavo a lacrimare per il dolore)..... e vidi partire il secondo schiaffo sulla faccia, fortissimo, sullo stesso lato...... che ovviamente mi fece cadere nuovamente a terra.....
Avevo gli occhi pieni di lacrime, sia per il dolore fisico, sia per l'umiliazione che stavo subendo, sia per essere stata cosi' stupida ed averlo deluso.....
"in ginocchio cagna!" disse ancora..... "e guardami negli occhi".....
Di nuovo a fatica mi misi in ginocchio e ricevetti un terzo fortissimo schiaffo sullo stesso lato che mi fece cadere a terra ancora una volta.......
"CAGNA, in ginocchio" disse ancora ed ancora eseguii.
Il mio volto era ormai rigato dalle lacrime ed il trucco che avevo posto con tanta cura era ormai rovinato...... la mia faccia era in fiamme, ci vedevo male, anzi per la verita' non vedevo quasi niente, poi ando' al comodino e tornato indietro ordino:
"Datti da fare", disse avvicinandosi a me col suo cazzo duro.
Subito cominciai a spompinarlo con dedizione e dolcezza, mentre lui dedussi che faceva colazione con cornetto e caffe'..... Onorai il suo cazzo con tutto l'amore e l'ardore che avevo, a scusarmi per avere sbagliato, a fargli capire quanto lo desiderassi, la mia testa si muoveva sul suo membro turgido con dolcezza e forza, ogni volta che lo prendevo in bocca assaporavo ogni centimetro della sua virilita'.
Dopo non so' quanto tempo, mi disse: "basta togliti"..... a malincuore, mi staccai dal suo membro,
lui ando' al comodino, poso' la tazza del caffe' e prese il piatto con i biscotti, intravidi che li frantumava a piccoli pezzi, poi mi mise il piatto sulla testa dicendo che se il piatto fosse caduto, mi avrebbe buttata fuori di casa a calci in culo.....
Rimasi immobile con il piatto sulla testa. Poi si masturbo' sui biscotti con lentezza prima e poi con forza sborrandoci sopra...., si svuoto' i coglioni sui biscotti e quando ebbe finito di eiaculare, prese il piatto e lo mise per terra.
Nonostante gli occhi appannati, vidi il suo sperma mescolato con i biscotti, intuii cosa mi avrebbe chiesto ma non dissi nulla.
"Ripuliscimi"..... furono le sue uniche parole... Subito mi fiondai sul suo membro ancora duro per ripulirlo dalle gocce di sperma che erano rimaste sul suo cazzo, e leccai tutto ripulendolo per bene...... mentre finivo di pulirlo mi disse: "adesso mangerai i biscotti come una cagna sul pavimento...... questa e' la tua punizione, ma se hai un minimo di cervello, capirai che non e' il modo di mangiare la punizione, quanto non avere potuto bere il mio sperma direttamente alla fonte...... Sono sicuro che avresti preferito un bel pompino con ingoio...... vero?"...... "Avresti potuto godere del mio nettare come una femmina ed invece lo prenderai come una cagna.... pensaci la prossima volta che mi deluderai o penserai di farlo"....
"Si.", risposi pentita per l'errore... ..... "che ti serva da lezione...... ora mangia come una cagna dal pavimento e non dimenticare di leccare tutto il piatto .......! (ordino').
A fatica mi piegai in avanti cadendo con la faccia a terra ed ancora piu' a fatica mangiai i biscotti zuppi di sperma, dovendoli masticare ed inghiottire da quella scomodissima posizione.
Poi aggiunse e mi darai sempre del lei, chiamandomi "Dottore"..... "hai capito?"
"Si Dottore", risposi mentre mangiavo a fatica .....
"Brava cagnetta"...... e ricordati che sarai punita ogni volta che sbaglierai. Non ammetto errori sul posto di lavoro....... Un ultima cosa. Bada bene a non farti mai scoprire in ufficio o la mia punizione sara' terribile....
"No dottore, non la deludero'...." dissi appena inghiottito quello che avevo in bocca.
Carlo si ando' a sedere sul bordo del letto e mi guardo' mangiare lentamente i biscotti frantumati zuppi del suo sperma prima e leccare il piatto dopo. Finito di leccare il piatto mi venne dietro, mi tolse le manette. Mi ordino' di andare a sistemarmi e truccarmi adeguatamente per uscire con gli abiti della sera prima.... Anche lui si vesti' dopo una doccia veloce e poi uscimmo di casa.
In garage mi apri' la portiera (da vero gentiluomo).... e mi sussurro' all'orecchio....."Comportati da femmina e ti trattero' da femmina. Sbaglia e sarai punita......come la piu' lurida delle cagne......"
"Si Dottore". (furono le mie uniche parole).
"Dammi l'indirizzo di casa tua". Subito gli diedi l'indirizzo e ci dirigemmo a casa mia.
Arrivati parcheggiamo in strada era gia' giorno, ma essendo sabato molte persone ancora dormivano. I negozianti non fecero tanto caso a noi e nell'androne di dove vivo non incontrammo nessuno, tranne uno giovane professore universitario che abita sul mio pianerotto. Lui sapeva di me (ma questa e' un'altra storia) e mi sorrise, ricambiai il saluto con un buongiorno Ingegnere (molto formale)......
Entrammo in casa mia. Un piccolissimo bivani, pulito ed ordinato.
Carlo mi ordino' di spogliarmi e restare con il solo intimo. Volle vedere i miei abiti femminili, mi fece fare una valigia con il cambio biancheria ed alcune combinazioni di vestiti per andare in ufficio.
Scelse delle gonne corte ma non esageratamente corte di colore diverso, e dei maglioni a collo alto (che utilizzo per nascondere il pomo d'adamo), l'intimo lo volle solo nero ed esclusivamente autoreggenti. Scarpe decollete' con tacco da 8 eleganti e classiche. "Devi essere elegante e non buttana..... buttana solo per me" (aggiunse ridendo).....
Come parrucca, gliene feci vedere alcune indossandole e girando su me stessa, ma poi preferi' quella a caschetto, non volle cambiare... mi disse che mi dava un aria da zoccola pur restando elegante ..... Non mi fece prendere molta roba, dopottuto dovevo passare per la sua segretaria che era scesa in citta' come lui da fuori città per alcuni giorni.
Poi mise sul tavolo della cucina un sacchetto dove c'erano i miei documenti ed estrasse il telefono.
"Prendi il telefono, metti in viva voce e chiama dove lavori, di' che mancherai due settimane." ordino' perentorio... Presi il telefono e feci partire la telefonata.
"Si Buon giorno Dottore, scusi il disturbo di sabato, ecco io..(cominciai a tentennare conoscendo il mio capo)... ecco, guardi mi scuso veramente tanto, per il poco preavviso, ma ecco io, io...io... ecco.... per favore, ho bisogno di due settimane di ferie..."
Il mio titolare si incazzo'... urlando. "ma che cazzo.... sempre permessi non puo' essere", io provai a scusami .... "la prego per favore..... mi scusi e' una emergenza........ la prego......" (mentre lo supplicavo, Carlo inizio' a massaggiarmi il culo e mi spingeva da sotto a sopra in corrispondenza del mio forellino, per incoraggiarmi e tormentarmi ......)
"non puo' essere, lunedi' vieni a lavoro o trovatene un altro......" urlo' il mio datore di lavoro (Carlo mi mise una mano sul collo da dietro e comincio a stringere il collo mentre con l'altra mano insisteva a palparmi con forza il culo ed il mio forellino)... continuai a supplicare il mio datore di lavoro...... "dottore la prego, ho bisogno del lavoro, ma anche di queste settimane di ferie.... la supplico....." lui ripete' intimandomi ..... "vieni lunedi' o non venire piu'..... poi chiuse la telefonata....
Mi ritrovai a supplicare al telefono per il mio lavoro, mentre dall'altra parte non c'era piu' nessuno....... poi Carlo mi lascio'...... Io ero preoccupata, ma pazza di eccitazione, il lavoro mi serviva...... era un piccolo lavoro di segreteria, niente di che..... ma mi aiutava a pagare le bollette e l'affitto......
"Tranquilla..... hai fatto la scelta giusta", disse Carlo, male che vada se sarai brava in queste due settimane potrei farti assumere nella ditta....... (disse sghignazzando, pienamente consapevole del suo potere su di me..... e del fatto che mi stesse prendendo per il culo, visto che era li' per licenziare non per assumere....), poi mi tolse il cellulare e lo spense.
Lascio' il mio mondo maschile (documenti, telefono, abiti etc) sul tavolo della cucina e tenne solo le chiavi di casa. Uscimmo da casa mia, chiuse la porta e si mise la chiavi di casa.
"per due settimane sei mia!"
Andammo in macchina e dopo un breve traggitto ci fermammo davanti un sexy-shop.
Lui entro', io restai in auto. Usci' dopo poco tempo con un pacchettino piccolo. "Questo e' un regalo per te....." (disse sornione)..... l'unico che riceverai,..... gli unici soldi che spendero' per te....... ....... lo aprirai piu' tardi ...."
Ringraziai e mi domandai cose fosse quel pacchetto cosi' piccolo e minuto. Poi ci dirigemmo di nuovo a casa sua. Qui mi fece rivestire con la camicia da notte rosa e mi ordino' di pulire e tirare a specchio tutta la casa.
Cosi' feci. Finite le pulizie fece il giro di tutta la casa e verifico' l'effettiva pulizia della stessa.
"Brava Sylvie" mi disse.... ora apriamo il regalo.
Andammo in soggiorno, prese il pacchetto e me lo diede, lo scartai curiosa e quando vidi il contenuto mi si illuminarono gli occhi.
Mi aveva regalato una gabbietta per il ... clitoride comprensiva di lucchetto. Al guardare la gabbietta mi tornarono alla mente dolci ricordi di passate esperienze (ma questa e' un altra storia), ringraziai: "Grazie Dottore".
"La gabbietta la indosserai sempre da adesso, non voglio certo che ti scappi una patetica "alzatina", cosi' siamo sicuri....... cosi' ti dovrai ricordare che mi appartieni e non ti e' concesso godere se non per mia generosita' nei tuoi confronti. Il tuo godere e' nel servirmi al massimo. Il tuo piacere sara' solo una ricompensa rimandata a data da destinarsi........ avvicinati solleva la camicia da notte..... " io mi avvicinai dicendo solo "Si Dottore".
Fece tutto lui. Mi indosso' la gabbietta sul clitoride e me la chiuse con il lucchetto.
Quella e le volte successive che apri' e chiuse la gabbietta furono le uniche volte in cui le sue mani avrebbero sfiorato il mio clitoride, giusto il tempo necessario per eseguire l'operazione ed assicurarsi che la gabbietta fosse posizionata correttamente. Finita l'operazione, aggiunse: "Ogni giorno starai 23 ore con la gabbietta. L'unica ora in cui sarai senza e' quando ti depilerai nell'intimo ogni mattina prima di fare colazione......"... "Si Dottore".
Finita l'operazione, aggiunse per sfottermi.... "molto carina"..... "grazie Dottore", fu la mia risposta.
Poi mi disse che saremmo andati in ufficio, io pensai... "di sabato?", ma non dissi nulla, lui anticipando i miei pensieri... "andremo in ufficio, ho convocati tutti, per comunicare loro che saranno fatti dei grandi tagli al personale. Voglio che stiano male ed in tensione nervosa per le prossime due settimane.... (disse sghignazzando).... devono capire che la pacchia e' finita e soprattutto che tipo sono io... inoltre per te saranno le prove generali, meglio che tu conosca gli ambienti cosi' saprai come muoverti ...."
"Si Dottore", risposi.
Indossai una delle gonne, intimo nero con autoreggenti nere, reggiseno push-up con dei calzettoni da ginnastica appallottolati a riempire le coppe per farmi risultare con una terza di seno, niente di esagerato, elegante, ma anche sexy, maglione a collo alto, trucco leggero ma deciso, ed occhiali da segretaria nerd, che usavo nelle occasioni in cui non dovevo correre il minimo rischio di essere scoperta ed infine le scarpe decollete' nere con tacco da 8.
Finita di vestirmi, Carlo mi fece girare su me stessa come un manichino (e come gia' aveva fatto in passato), poi aggiunse di nuovo... "molto carina, bada bene a non sprecare tutto il lavoro fatto e ad non farti scoprire."
"No Dottore", non la deludero'..
Poi mi guardo' e disse: "Ah ma manca qualcosa di veramente importante....", io rimasi interdetta, poi estrasse dalla tasca dei pantaloni un butt plug rosso di piccole dimensioni....... "questa e' una sorpresa, ti ho fatto due regali.... il primo la gabietta perche' tu non hai diritto a stare eccitata senza che sia io a procurarti piacere, il secondo questo che indosserai sempre, affinche' tu viva costantemente la tensione sessuale sul tuo corpo, affinche ti sia chiaro ogni momento chi sei e soprattutto come ti devi comportare, affiche' ti sia chiaro, ben chiaro, il tuo posto ed il tuo ruolo nel nostro rapporto..... ..... girati e piegati in avanti...." io guardai il plug rosso, rispondendo..... "Si Dottore", poi mi girai e mi piegai in avanti.
Lui mi sollevo' delicatamente la gonna, facendomi venire la pelle d'oca, abbasso' il perizoma, sentii che sputava sul plug e me lo infilo' dentro delicatamente. Una volta raggiunto il fine corsa, me lo spinse un po' dentro con dei colpetti per stuzzicarmi....... "Ti piace?", chiese... "Si Dottore" dissi dopo avere emesso qualche gemito.
"Se ti domandi perche' ho preso la misura piu' piccola e' perche' ti voglio sempre in tensione, ma non slargata.... a sfondarti ci pensero' io quando ne avro' voglia....." poi aggiunse, "lo indosserai prima di uscire di casa, fino a quando tornerai a casa.... e bada bene a non perderlo, sarebbe veramente imbarazzante........"
"Si Dottore", risposi, poi mi sistemai perizoma e gonna ed uscimmo di casa.
Il butt plug mi dava un costante tormento al culetto e ovviamente mi costringeva a tenere le chiappe ben chiuse, poiche' avendo la gonna, sarebbe potuto scappare via.....
Mi resi conto che sarebbe stata una prova molto difficile, ma volevo e dovevo superarla.
Uscimmo dal portone, salii in auto e li' alle scaffe della citta' ed al suo modo di guidare sportivo, ebbi continui sussulti, lui se ne accorse e disse (sfottendo) ... "tutto bene Sylvie?" .... "Si Dottore"......
Arrivammo sul posto. Carlo parcheggio l'auto e ci venne incontro il direttore della sede. Si inchino' in maniera servile e subito pensai ai film di Fantozzi...., "Ci sono tutti".... chiese solo Carlo.... "Si Dottore, tutti...." rispose l'uomo. "Bene, procediamo", i due uomini andavano avanti con fare spedito, io cercai di stargli dietro, all'inizio con passetti indecisi, poi con maggiore tranquillita'. Entrammo nella sala conferenze dove erano raccolti tutti i dipendenti. Stavano tutti in piedi, c'erano solo due sedie dietro al tavolo. Al centro la sedia per Carlo, piu' spostata di lato una sedia per me....
Mi sedetti lentamente sulla sedia imbottita tenendo le gambe ben chiuse, e sentii addosso gli sguardi di tutti, dei maschi e delle femmine, (i maschi che mi ammiravano e le femmine che mi invidiavano...... almeno cosi' mi piace pensarla). Poi Carlo inizio il suo discorso che duro' circa 20 minuti e che riassumero' per brevita' in pochi punti.
"Molti di voi saranno licenziati!!! Sappiamo benissimo alla sede centrale cosa e' successo in passato e tutto cio' non e' in alcun modo tollerabile......!!! Non abbiamo bisogno di gente che non vale e che non ha voglia di lavorare!!!! Tentativi di corruzione a vario titolo non saranno in alcun modo tollerati." Ripete' il discorso e le stesse cose svariate e svariate volte e con parole diverse con l'intento penso sadico di incutere timore ed ansia a tutti, poi inaspettatamente mi presento' ai dipendenti.
"Sylvie, alzati!"
Io fui colta alla sprovvista da quella chiamata ed esitai un momento a mettermi in piedi.... "Lei e' la mia assistente personale. Lavora per me, non lavora per la ditta. Ripeto lavora per me, non e' una dipendente della Ditta, che nessuno di voi si permetta di rivolgerle la parola. MAI. Quindi qualsiasi tentativo di approccio a lei, e mi rivolgo soprattutto ai maschietti, sara' considerato una offesa personale a me......, e' chiaro?"
Tutti fecero cenno con la testa di avere capito, dicendo "si"... mentre io salutai con un cenno della mano.
Non so' perche' aveva fatto una simile specificazione, ma l'avrei capito in altro momento, la cosa importante e' che cio' mi favoriva nel non dovere letteralmente aprire bocca....., (se non per servire oralmente Carlo), cosa che oggettivamente mi fu di aiuto in quanto mi toglieva l'ansia di potere essere scoperta.
Poco dopo Carlo si alzo, liberando me dal dovermi di nuovo sedere e sentire il plug e andammo via...., prima di uscire si giro' alle persone che mormoravano.... "ci vediamo lunedi'..... quelli di voi che sanno di essere degli incapaci, hanno due giorni per presentare le dimissioni ed evitarsi di essere umiliati per la loro inettitudine......".
Calo' il gelo. Il silenzio piu' totale, mentre io provai dei brividi di piacere, non per loro torturati psicologicamente, ma per la voce di Carlo, questa voce cosi' autoritaria, questa voce cosi' maschia e decisa e che io avevo tutta per me in privato .......
Passo' il sabato e la domenica con vari episodi che non raccontero' come pure non raccontero' tutte le volte e tutti i modi in cui servii Carlo, mi limitero' a pochi episodi per non scadere nella banalita'.....
Le giornate passavano molto simili ogni giorno.
Ogni mattina mi preparavo scupolosamente, poi nell'unica ora di liberta' del mio clitoride dalla gabbietta, prima Carlo dopo averlo liberato lo "rinfrescava" con una brocca di acqua gelata, (giusto per stremarmi sessualmente), poi mi consentiva di procedere all'accurata depilazione di tutte le parti intime e del resto del corpo. Ed infine mi rimetteva la gabbietta, senza ovviamente nessun piacere per me. All'inizio devo dire che la cosa mi fece rimanere un po' male, poi con il passare dei giorni mi abituai e le continue sollecitazioni procurate dal plug anale, nell'alzarmi, nel sedermi nel camminare oltre la forzata castita' del mio clitoride mi tenevano costantemente in tensione.
Al lavoro fu ovviamente una mattanza. Come aveva detto Carlo, la fiera campionaria della coscia, della mammella e del leccaculaggio.
A meta' mattinata verso mezzo giorno circa, durante il coffe-break Carlo volle ogni giorno allentata la tenzione e siccome avevamo solo 20 minuti, si dedico con rabbia a violenti "face-fuck" con la mia bocca. Mi faceva inginocchiare davanti a lui su di un cuscino (per evitare che si rompessero le calze), faceva uscire il cazzo gia' duro dalla patta dei pantaloni scostando di lato i boxer e duro come il marmo mi scopava la bocca, tenendomi fermamente una mano sul collo ed una sulla testa dandoci giu' di brutto. Le prime volte ebbi dei conati di vomito che trattenni, poi mi abituai e mi fu piu' facile. Poi ovviamente dovevo pulire tutto dopo avere ingoiato il suo sperma.
Poi riprendevano i colloqui ed arrivati alla pausa pranzo verso le 14.00 avevamo una ora e mezza circa di tranquillita', nella quale lo massaggiavo in particolare ai piedi scalsi, il collo e saltuariamente qualche pompino (io in ginocchio ovviamente e lui sul divano).
La sera poi finiti i colloqui tornavamo a casa, mi dava dei soldi per preparargli la cena acquistando qualcosa al super mercato o per ordinare da asporto. Mentre io preparavo la casa per accoglierlo, lui andava in palestra a sfogare ancora facendo ginnastica e pesi. Aveva ancora energia...... A me non fu concesso. Io restavo in casa da brava "dipendente" e lui si allenava, poi tornava a casa (e non mancava di dirmi.... "ti saluta Jose'"....), io ringraziavo per il saluto educatamente, non badandoci piu' di tanto preoccupandomi solo di accudirlo, servendo la cena con indosso sempre la vestaglia rosa trasparente e le pantofole col ciuffo.
A fine serata, spesso aveva ancora voglia di .... sesso e non dico tutti i giorni, usufruiva del mio culetto. Sarebbe banale raccontare tutte le volte e tutti i modi in cui mi prese, posso solo specificare che una volta fu' piuttosto "violento"..
Un giorno infatti un dipendente si era permesso di importunarmi, cercando di "sedurmi" per avere da me una buona parola con il capo, nonostante Carlo fosse stato chiaro che qualsiasi contatto con me sarebbe stata considerata una grave mancanza di rispetto. Questo giovane sui 28 anni circa, mi prese in un angolo uscita dal bagno delle signore e prima cerco di sedurmi, con un corteggiamento stile lumaca, poi passo' inaspettatamente all'azione baciandomi sul collo e toccandomi il culo spingendomi a se e facendomi sentire che era eccitato. La cosa mi imbarazzo' tantissimo, ma in un certo qual modo mi lusingo' in quanto lui non aveva certamente capito che segreto nascondessi, e mi trattava come una donna..... io che non potevo parlare temendo di essere scoperta, presa alla sprovvista come una imbranata non seppi reagire subito e rimasi ferma immobile mentre poi lui si fece piu' audace fraintendendo il mio silenzio con un assenso e mi bacio' in bocca, continuando a toccarmi il culo..... mise anche una mano piena sul culo e involontariamente per mia sfortuna, ando' a centrare in pieno il plug e tanto basto' a darmi dei fremiti di piacere che lui evidentemente fraintese....
La cosa ovviamente non mi lascio' indifferente e l'eccitazione mentale e fisica che vivevo constantemente non mi aiuto', visto che persi alcune goccioline ed emisi un gridolino di piacere...
Poi a fatica mi allontanai da lui e gli diedi uno schiaffo (leggero) senza dire nulla.
Mi rifugiai in bagno, mi sistemai il trucco e tornai da Carlo, che pero' capi' subito che qualcosa era successo, anche perche' mi ero attardata dal rientrare in stanza. Volle che gli raccontassi tutto. Di nuovo colarono lacrime dai miei occhi mentre gli raccontavo i fatti, imbarazzata ed in colpa per non avere saputo gestire la cosa e reagire prima.
Lui fu inaspettatamente compresivo, ma qualcosa dentro di me mi diceva che l'avrei pagata dopo. Il giovane sfrontato, come era ampiamente prevedibile fu licenziato senza possibilita' di spiegarsi. Carlo si trattenne dal fare una scenata a quel giovane che si era permesso di molestare la sua assistente....., ma gli fece capire che l'aveva fatta grossa e poi non potendo sfogarsi su di lui, la sera stessa si sfogo' con me.... in maniera estremamente brutale.
Carlo per come ho avuto modo di conoscerlo e' un uomo che conosce e le persone. Pretese di vedere il mio intimo una volta arrivati a casa ed ovviamente non potei negargli di constatare che nonostante la gabbietta avevo emesso qualche goccia di seme. Non disse nulla. La sua faccia diceva tutto. Quella notte, per la prima volta di tutte le volte che fui la sua femmina, fui trattata veramente come una puttana da 2 soldi. Mi prese per un braccio con forza, mi fece mettere a pecora e mi sculaccio' con rabbia, insultandomi ripetutamente per essere venuta per una toccatina. "Ti avevo avvisata.....!!! comportati da femmina e ti trattero' da femmina, sbaglia e ti trattero' come la piu' lurida delle cagne....... ti avevo avvisata" (urlava)....
Provai a scusarmi, ma lui infieriva sculacciandomi ripetutamente e con forza, provai anche a scappare, ma lui mi blocco con un braccio torcendomelo fino a farmi male ed a ripetizione colpiva i miei glutei...
Carlo non volle sentire ragioni, mentre continuava a sculacciarmi con forza, poi mi sputo' sul culo con disprezzo e spogliatosi velocemente appoggio' la cappella al mio forellino e mi scopo' con violenza incurante dei miei lamenti. Il tutto non fu' per niente piacevole. Dopo che ebbe finito sborrandomi dentro, le sue uniche parole furono.... "mi hai delusa profondamente.... non ti dovevi permettere di offendermi in questo modo godendo per una semplice palpatina al culo....... sei proprio una cagna......."
Io piangevo implorando il suo perdono, avrei voluto fargli capire il mio punto di vista che erano quasi 10 giorni (eravamo quasi alla fine del periodo) che non avevo momenti di piacere per me, ma ero constantemente sotto stress sessuale ed emotivo (tra plug, gabbietta, vivere en femme con la paura di essere scoperta ed ovviamente soddisfare sessualmente Carlo ogni giorno), ma non mi fu possibile esprimermi.
Da quella notte non mi fece dormire piu' per terra nella sua stanza, ma nel salotto davanti la porta di casa (ovviamente per terra).... ed aggiunse... "davanti la porta come i cani....." disse con rabbia. La cosa mi turbo' molto. Mancavano pochi giorni alla fine di tutto, ed io ero disperata.
La notte dormii male, poi l'indomani, tutto ricomincio' come se nulla fosse successo, ma lui era diverso....
Non so' dire se tutto fu' una scusa, un approfittarsi di quanto era accaduto per dare la colpa a me.... un trovare una scusa per potersi staccare da me, ammesso che un uomo del genere potesse legarsi a qualcuno..... Io per quanto avessi sbagliato, non ritenevo di essere stata cosi' colpevole da non meritare perdono o magari una qualche punizione ..... Volevo in qualche modo riconquistare il "Carlo dei primi momenti"... ma sembrava che qualcosa si fosse rotto e nei giorni a seguire, gli ultimi, notai comportamenti sempre piu' freddi e distaccati, quasi fossi una bambola gonfiabile che respirava ......
Arrivammo all'ultimo giorno di lavoro.
L'ultima selezione di "licenziamento" fu dedicata a due donne molto diverse tra di loro, "l'oca" e la "nonna".
L'oca era una ragazza giovane, neo laeureata che evidentemente era andata avanti a furia di compromessi sessuali, visto che in maniera sfacciatamente volgare, ostentava il suo seno ed il suo corpo. Veniva sempre in ufficio super scollata (quarta abbondante), minigonna estremamente corta, calze esageratamente sexy che rasentavano la volgarita', tacchi a spillo, giocava con i suoi ricci biondi maliziosamente e tranquillamente parlava di offrirsi a lui davanti a me..... La cosa a me (che non sono nata donna) sembro' veramente ridicola. Carlo la ascoltava e la lasciava parlare... come una oca appunto....
Ovviamente fu licenziata........ e quando ando' via si lamento' ostinandosi a non capire perche'.....
Poi per ultimo fu il turno della "nonna", la Signora Gina.
La "Nonna" era la segretaria storica dell'azienda. Aveva circa 60 anni, una bella donna che portava con eleganza e dignita' la sua eta'. Non era molto alta, circa 1.60, aveva una quinta di seno abbondante e naturale che non ostentava minimamente, indossava un tailleur elegante e scarpe con tacco basso. Una donna di classe che nulla faceva per ostentare il suo corpo. Non ne aveva bisogno. Aveva sempre lavorato a differenza di altri. Lei non era mai scesa a compromessi. Non si era mai concessa. Ed era questo il suo punto di forza. Le rimanevano due anni per la pensione. Era sicura di se, perche' lei era una donna che aveva costruito il suo presente con un passato di duro e faticoso lavoro.....
"Signora lei e' licenziata!!!" ....... disse Carlo in maniera insensibile, facendo calare il gelo nella stanza dove eravamo in tre... (io Carlo e la Signora Gina).
"Co... co.... come?, Dottore non puo' farmi questo, mi mancano due anni per la pensione.... la supplico...."
"Mi spiace, dobbiamo ringiovanire l'azienda, lei non e' nei nostri parametri aziendali"..... "la supplico Dottore, per pieta'...... , incomincio' a piangere disperata...... ho tre figlie da campare, mio marito mi ha lasciata anni fa.... non trovero' un altro lavoro..... non a quasi sessant'anni... la prego non puo' farmi questo.... ho sempre lavorato duramente, non mi sono mai permessa lussi o svaghi, non ho mai sottostato a ricatti, ho solo lavorato, la supplico.... abbia pieta'..... la prego.........."
Ad un certo punto vidi qualcosa che non immaginavo avrei mai visto nella mia vita.
Questa signora, si alzo' e si mise in ginocchio supplicando per il suo lavoro e chiedendo pieta' per la sua vita e la sua famiglia. Si prosto' a terra quasi come i musulmani pregano...... io mi commossi e piansi per lei...... lacrime abbondanti uscirono dai miei occhi. Era terribilmente umiliante per lei farlo e per me vedere questa donna prostrarsi per il lavoro ed annullando la sua dignita'. Vedevo me proiettata, che rischiavo il posto di lavoro e mi piangeva il cuore per questa donna. Carlo si accorse che mi ero intristita e vidi un ghigno sulla sua faccia. Un gigho che non seppi interpretare.....
"Sylvie? Perche' piangi?" (chiese Carlo).....
Era la prima volta che Carlo mi rivolgeva la parola in quasi due settimane in maniera pubblica (non nel privato) e mi faceva una domanda a cui dovevo rispondere con una frase che non fosse un si o un no, o con un cenno della testa...... Inoltre rispondere avrebbe potuto comportare l'essere scoperta.... e non sapevo cosa fare....
"Sylvie? Ti ho fatto una domanda. Perche' piangi?" (insistette Carlo con quel tono di voce che mi dava brividi di piacere).....
"Io.... (provai a farmi uscire la voce piu' femminile che potevo), vorrei che lei salvasse questa donna dal licenziamento Dottore...., per favore".
"Ah si, Sylvie? e perche' mai?"
(la donna era sempre prostrata a terra, ma aveva leggermente alzato la testa e mi guardava speranzosa.... incredula di avere trovato una alleata)....
"Lei merita di essere salvata dal licenziamento Dottore, per favore, la salvi!.", risposi facendomi sfrontata, ma sempre educata....
La donna nell'ascoltare la mia intercessione per lei mi sorrise dolcemente nonostante il viso fosse rigato dalle lacrime....
"Vedremo" disse Carlo..... "Portala in bagno ed aiutala a sistemarle il trucco non deve uscire da questa stanza in questo stato....."
Mi alzai, mi diressi verso di lei e mi accovaccia a terra per aiutarla ad alzarsi, (e qui il plug si fece sentire ....) le sorrisi e l'aiutai ad alzarsi ...... poi l'accompagnai in bagno, le struccai il volto dolcemente e poi le diedi i miei trucchi per risistemarsi. Non ci parlammo. Solo sguardi. Lei di gratitudine, io di pieta' verso di lei.
Poi uscimmo dal bagno e Carlo mi chiese di andargli a prendere qualcosa dalla sua borsa. Mi recai quindi nello stanzino / spogliatoio adiacente al bagno, ma non trovai quello che voleva, quindi persi un po' di tempo a cercarlo. Col senno di poi, mi resi conto che quello era solo stato un sotterfuggio per restare da solo con la "Signora Gina" senza che io ascoltassi cosa si dicessero, e senza fare sapere alle persone fuori dalla porta che il Dott. Carlo e la Signora Gina erano rimasti soli senza una terza persona a fare da testimone...
Quando rientrai, Carlo la congedo' e la donna si diresse verso la porta, poi si giro' e disse: "scusi Dottore, permette?", venne verso di me sorridente e senza aspettare risposta mi abbraccio con forza per alcuni secondi, un abbraccio di gratitudine che non capii a pieno, ma sentii invece in pieno il suo grosso seno sul mio corpo e poi con dolcezza mi bacio' sulla guancia teneramente ..... con gli occhi rossi di emozione..... Io le sorrisi.
Quello era l'ultimo giorno dei colloqui, e la mattanza era stata completata.... Il direttore locale, rimase al suo posto, ringrazio' il Dottore per il lavoro svolto, con lo stesso servilismo fantozziano con cui lo avevo conosciuto. Poi inaspettatamente saluto' pure me con un bacia mano..... La cosa mi sorprese, forse era piu' rilassato ed in vena di galanterie.....
Salutammo ed andammo via.
L'indomani era sabato ed era l'ultimo giorno di mio servizio come ... "pretty woman".
Non sapevo cosa aspettarmi, magari di provare un po' di piacere pure io, visto che praticamentte in due settimane avevo goduto liberamente solo una volta all'inizio..... ed una parte di me pensava di meritarsi un po' di coccole ed attenzioni che andassero oltre il mio servizio particolare svolto per lui.
La mattina inizio come tutte le mattine precedenti.
Volevo essere perfetta essendo l'ultimo giorno. Carlo invece fu molto distaccato, molto piu' del solito. Continuava a messaggiare con il telefono, cosa che nei giorni precedenti non aveva mai fatto. La cosa mi fece ingelosire, era un continuo di notifiche sul telefono, vibrazioni, capivo che stava ricevendo anche delle foto ed anche dei filmati (mise le cuffie per non farmi sentire cosa veniva detto nei filmati).
Poi Carlo mi chiamo e mi ordino' di pulire la casa a lucido, perche' a pranzo avrebbe lasciato l'appartamento e doveva riconsegnare le chiavi alla padrona di casa e dovendo riprendersi il deposito cauzionale voleva che la casa fosse tirata a lucido. Mi ordino' di preparargli la valigia e preparare tutto pulito e sistemato per una accurata ispezione da parte della padrona di casa.
"Tornero' alle 13.00 in punto con la padrona di casa, alle 12.00 dovrai lasciare l'appartamento, qui ci sono le chiavi di casa tua. Tornaci!!!" (disse freddo).
Io stavo per obiettare qualcosa e Carlo noto' la mia espressione di disappunto sul volto.
"Stai zitta..... non mi interessano le tue rimostranze"...... "oggi finisce il tuo servizio......., non avrai mica pensato che mi fossi innamorato di una come .... te?"... (disse ridacchiando)......
Io mi feci sfrontata e chiesi.... "..... e ci lasciamo cosi'?...... Cioe' .... in questo modo..... con io che faccio le pulizie e chiudo la porta?......" chiesi quasi ingenuamente.......
"Ti avevo detto ben chiaramente che non ci sarebbero stati ne' fiori... ne' altro......." disse lui acido....
"Si .... si.... ho ca... ca..pito, ma.... io.... veramente.... ecco ".... (iniziai a balbettare, la sua voce autoritaria aveva sempre questo effetto su di me, di sottomettermi psicologicamente).......
"Basta mi hai stancato!...! Finisci il tuo servizio ed esci da questa casa alle ore 12.00 ...... e se stai pensando di non pulire a dovere la casa piantandomi in asso, fossi in te lascerei perdere ...... sai bene quanto cattivo io possa diventare........"
Abbassai lo sguardo e non dissi piu' nulla.
Poco dopo sentii che usciva di casa, volevo piangere, ma non avevo tempo da perdere, quindi mi misi a fare le pulizie. Nelle settimane precedenti, avevo sempre tenuto la casa pulita, quindi non mi ci volle molto per sistemare tutto. Preparai la sua valigia. Preparai la mia. Preparai tutta la spazzatura selezionandola e poi feci un giro per la casa per controllare tutto. Quando ebbi finito, mi cambiai ed indossai i miei abiti, non sapendo cosa fare con la vestaglietta rosa e le scarpe col ciuffo, decisidi prenderle e portarle con me mettendole nella mia valigia, (non mi sembrava il caso di lasciarle li) e mentre mi rivestivo, solo all'ora mi ricordai che avevo ancora la gabbietta sul mio clitoride, come pure il plug era al suo posto.
Ma la gabbietta?
Carlo se ne era dimenticato? Lo aveva fatto apposta? Mi avrebbe lasciata in questo modo?
Non avevo risposte... .... Alle 12.00 lasciai l'appartamento pulito come ordinatomi e mi diressi alla fermata dell'autobus. Dovetti prendere tre autobus per raggiungere casa mia.
Il servizio bus, molto scadente oltre le centinaia di scaffe, non mi aiutarono. Furono circa 50 minuti di continue sollecitazioni al mio povero culetto. Tutti gli uomini che incontravo mi guardavano, come ho sempre detto, non sono bella, ma sono "passabile" e di sicuro mi considero quanto meno una "donna elegante". Qualcuno provo' a stuzzicarmi con sguardi e sorrisini, ma io stavo male.... avrei voluto piangere a dirotto e mi trattenni a fatica, ignorando tutti questi uomini.
Finalmente arrivai a casa aprii la porta di casa che avevo abbandonato da circa due settimane, mi tolsi gli abiti e la parrucca e mi spogliai completamente. Andai a cercare il mio cellulare e lo misi in carica dopo averlo acceso a fatica. Ricevetti alcuni messaggi del mio capo che mi sottolineava come mi fossi comportata male con lui e visto che il lunedi' di due settimane prima non ero andata al lavoro, potevo considerarmi LICENZIATA........ andai in bagno, tolsi il plug che buttai nel lavandino e mi buttai a letto iniziando a piangere.... Poi mi addormentai.
Mi risvegliai a tarda sera, credo fossero le 21.00, il mio cellulare squillava di continuo e dopo numerose telefonate mi decisi ad alzarmi dal letto ed andare a rispondere .... era un numero riservato.....
"Sylvie?".......
"Come?" dissi io..... (non ebbi il tempo di ragionare e fare la voce femminile)
"Sylvie?, sei tu? Pronto? Sono la Signora Gina..... la "nonna"......
Appena svegliata non ero molto lucida e non capivo come la Signora Gina potesse avere il mio numero..... provai a farmi uscire la voce piu' femminile che potessi fare, "buona sera..... desidera?"
"Sono qui con Carlo. Mi ha ordinato di dirti alcune cose......"
Di piu' che sapere che la Signora Gina era con Carlo, mi colpi' il verbo "ordinare".....
"Co... come?" dissi io balbettando per l'ennesima volta .....
"Carlo alla fine mi ha licenziata, ma il tuo amorevole intervento verso di me lo ha impietosito, ed ha deciso di offrirmi un contratto di due anni netti privati come sua segretaria personale. Avro' quindi la possibilita' di andare in pensione e di questo devo solo dire grazie a te......, sarai sempre nel mio cuore Sylvie, sei una brava ragazza di buon cuore, grazie veramente ".... (diceva e si sentiva che era sincera dal tono di voce)....
Io non credevo alle mie orecchie, ma una parte di me era felice per lei, se lo meritava, mentre l'altra parte era morta di gelosia....
"Sono felice per te" (risposi cercando di essere sincera).
"Un ultima cosa, Carlo mi ha detto di dirti che la chiave c'e' l'ha Jose e dovrai chiederla a lui...., mi ha detto di specificarti che dovra' essere Jose' ad aprire la serratura.... Io non so' cosa significa, ma spero che tu abbia capito......"
"Co... co..... come.... Cosa?" ..... (avevo capito benissimo.... ma non ci potevo credere)...., lei ripete' "La chiave della serratura c'e' l'ha Jose e dovra' aprirla lui"........ Io non so' cosa significa, ma spero che tu abbia capito......
Mi si gelo il sangue, al sapere che quel bullo possedeva la chiave della mia gabbietta.... sembrava un incubo, tutto era iniziato come una bella avventura in palestra e stava finendo in maniera pessima.....
La Signora Gina, stava per chiudere la telefonata, poi sento la voce di Carlo in sottofondo...
"aspetta voglio salutarla"..... "Sylvie, ti passo il Dottore, ciao un bacione e grazie ancora di tutto" ,
io non dissi nulla..... aspettavo la voce di Carlo..... "Ciao Sylvie, hai capito cosa devi fare vero?" (e qui il tono di voce suadente, forte, maschio, quel tono di voce che mi aveva sempre fatto impazzire di piacere mentale....
"Si Dottore, mi devo rivolgere a Jose' per la chiave." (risposi)...
"Si. Lui e' molto bravo con le .... serrature......." (disse ridendo)......
"Si Dottore"..... (replicai)....
"Ah Sylvie, un ultima cosa. Tu hai salvato la Sig.ra Gina dal perdere il posto di lavoro. Bene ora sappi che la Sig.ra Gina per i prossimi due anni fara' tutto quello che io le chiedero', come lo chiedero' e quando lo chiedero'. Ha promesso ciecamente fedelta' assoluta e di ubbidirmi in TUTTO. Mi ha dimostrato la sua fedelta' e buona volonta questa mattina in chat esaudendo ogni mia richiesta con foto e video espliciti..... Sono sicuro che mi divertiro' molto con lei che a differenza tua ha colto la palla al balzo in quei pochi minuti che ha avuto a disposizione per decidere..... tu mi capisci vero Sylvie? Alla Signora Gina e' bastato poco per accettare tutto, mentre devo dire che tu in quasi due settimane hai avuto delle esitazioni, dei tentennamenti, dei momenti in cui hai esitato...... per non parlare degli sbagli.
Quando ci siamo conosciuti Sylvie, ho capito subito che persona fossi, e sapevo che avresti sbagliato...... ne ero sicuro ed ho avuto ragione, perche' io ho sempre ragione....
Adesso ti saluto Sylvie..... grazie per la professionalita' che hai provato a darmi, ma ricordati che quello sbaglio che hai fatto (il secondo) ha incrinato inesorabilmente i nostri rapporti..... e la Signora Gina, avra' te' come esempio, non manchero' di spiegarle ed educarla a dovere su come ci si comporta sul posto di lavoro..... e come non dovra' sbagliare come hai fatto tu perche' se lei dovesse sbagliare....., anche per lei ci sara' la tua stessa sorte .......... quindi cara Sylvie, sono sicura che lei ti sara' sempre riconoscente, ma anche tu dovrai a lungo pensare a Lei e meditare sulla tua..... stupidita'....... addio!!!"......
Carlo chiuse il telefono ed io rimasi pietrificata con il telefono in mano come una statua di sale.
Provai a dire .... "Pro... pronto, per... fa...... vore... p... p... per fa.....vore...." imploravo (di nuovo) ad un telefono spento... Mi resi conto che non avevo nemmeno un numero di telefono a cui richiamare, la testa mi stava esplodendo, mai avrei immaginato che la signora Gina sarebbe scesa a compromessi sessuali, non la giudico per averli accettati, semplicemente non lo immagginavo possibile, ne' immaginavo che sarebbe finita cosi' tra me e Carlo.
Poi in preda alle emozioni, credo di avere avuto un calo di zucchero improvviso e penso di essere svenuta...
Mi svegliai poi nel cuore della notte in preda agli incubi. Piangevo, non riuscivo a credere che fosse finita in questo modo. Ma soprattutto non riuscivo a pensare che mi sarei dovuta relazionare con Jose, una persona (un bullo) che io disprezzavo profondamente......
Gia' immaginavo cosa avrebbe preteso da me..... e la cosa mi faceva stare male.
Andai in bagno presi uno specchietto mobile e provai a guardare il lucchetto tra le mie gambe. Poi cercai tra gli attrezzi, presi pinze e tenaglie per rompere il lucchetto, ma l'unica cosa che ottenni fu di girare la gabbia sul mio clitoride mentre provavo, provocandomi spasmi e fitte di dolore ai genitali ed allo stesso. Avrei potuto provare con una sega, ma la posizione di taglio era estremamente scomoda e pericolosa. Non volevo finire in ospedale e sui giornali......, il lucchetto infatti sebbene piccolo era di ottima qualita', non di certo quello che si usano per le valigie, e quindi non riuscii a romperlo.
Ero disperata.... e non facevo altro che ripetermi.... "no... Jose' .... no...., Jose' ... no.... , Jose'..... no......"
Poi mi buttai a letto piangendo con la disperazione nel cuore e nella testa...
continua .....
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