Collegio di danza (4)
di
sandeepgupta
genere
feticismo
Liz bussò. "Avanti" la professoressa Blucher era dietro la scrivania sorridente, si alzò dalla scrivania e le venne incontro, indossava un maglione scollato grigio e una gonna a pieghe nera, ai piedi portava ballerine nere.
Fece il segnale di volerla sotto i piedi.
Evidentemente, pensò Liz, la Blucher aveva letto le annotazioni di Gal su di lei e sapeva che non poteva usarla come cuscino. Cosa che è difficile da inseganare se non la si conosce. A differenza di altre.
"Togli le scarpe"
Così liz tolse le scarpe e con grande piacere vide che c'erano i ped socks neri di pizzo, probabilmente gli stessi di giorni prima. Quel solo ordine significava che li avrebbe avuti sul viso!
Così fu. Liz ebbe i ped socks male odoranti sul proprio viso per diversi minuti. Ovviamente la prof usava il computer nel frattempo.
Liz fece anche respiri profondi per godersi l'aroma per lei sensazionale.
Con sua sorpresa la prof se ne accorse e disse:" noto con piacere che hai apprezzato il regalo della scorsa volta. È così che si fa. Brava."
"Si moltissimo prof" rispose soffocata liz.
Dopo qualche minuto sentì le dita alzarsi e riabbassarsi. Così purtroppo tolse le calze ed iniziò a baciare. Da lì non poté baciare il dorso, ma questo non importava, a quanto pare, alla professoressa perché dopo poco si mise a strusciare le piante sul viso di liz, gicando con le labbra. Altro segnale chiaro. Liz accolse le dita e le succhiò una ad una, leccando bene tra di esse, questa volta non erano tanto sporche e sapevano di poco, ma le piaceva molto comunque. Dopo un po', la Blucher le tappò il naso, per poi sporgersi a guardare, Liz aveva tentato la bocca aperta con la lingua ben fuori anche dopo che i piedi lasciarono il naso. Poté vedere la prof sorridere più di quanto non sorridesse già. Con sua sorpresa però, senza nemmeno testatre l'umidità della sua lingua, vide le labbra rosse della prof contrarsi e far piovere uno sputo che la prese però in un occhio. Liz un po' sorpresa, come le era stato insegnato, con la mano si pulí e portò alla lingua quello che riuscì. Subito dopo arrivò un altro sputo, questa volta in piena bocca. Poi ne seguirono altri, con precisione variabile, tutti riportati alla bocca da Liz come da prassi. Liz era sorpresa e molto umiliata. Non credeva che il suo idolo, una donna così gentile e bella potesse essere così sadica e crudele. Questa era unicamente una punizione umiliante. La prof sembrava anche divertita. Liz trattenne le lacrime. Allora era vero che le allieve erano tutte uguali e che erano solo oggetti per le prof. Come aveva potuto credere diversamente in quei giorni?
Liz si concentrò sul rimanere impassibile e professionale. La professoressa, senza dire altro e con professionalità disse:"seguimi"
Così Liz aveva solo ricevuto sputi, senza nemmeno che la prof si pulisse i piedi. Che umiliazione pensò.
La prof, si stese a leggere il libro, con le gambe incrociate.
Liz iniziò a leccare. Le piaceva molto la sensazione ed il sapore, ma lo faceva più meccanicamente che con passione. La storia degli sputi gratuiti l'aveva ferita.
Dopo qualche minuto la prof si tirò su la gonna, in posizione con i talloni uniti strofinandosi le mani sulle mutande di pizzo grigie.
Ricoprì di baci il culo, senza grandi difficoltà. La prof sembrò apprezzare molto, perché aveva smesso di leggere e muoveva ritmicamente le natiche.
Ad un tratto si tolse le mutande e si girò per vedere la reazione di Liz la quale era un po' intontita per la delusione di poco prima, ma sapeva che doveva fare. Senza l'aiuto della mano, liz iniziò a baciare le natiche, dopo un po' la prof si aprì le natiche con le mani. Era chiaro che fosse il momento di baciare anche 'l'occhio celatao' si fece coraggio e lo baciò delicatamente due volte di fila. Per sua fortuna sentiva solo odore di sudore e pulito. La prof sebrava molto eccitata, tanto è che con costernazione di Liz, questa iniziò a masturbarsi con una mano.
La blucher ansimava. Era l'unico suono della stanza. A ogni sporadico bacio in mezzo, la prof aveva un sussulto. Liz tratteneva le lacrime a stento. Dopo poco, la prof incrociò le caviglie, strofinando le mani sulle proprie natiche. Questo significava usare la lingua pensò. Ma non posteva saperlo. La prof continuava a godere ed ansimare rumorosamente, incurante totalmente di Liz. Poi, ad un tratto si girò e tappò il naso a liz con le mani. Questa, scoppiò a piangenre rumorosamente perché comprese immediatamente ciò che voleva, ma fece finta di non capire e scelse
Il male minore. tuffò il vsio in mezzo alle natice. La prof parve soddisfatta comunque e le premeva il volto sul culo. Mentre continauva a masturbarsi.
I suoni nella stanza erano spasmi di piacere ma anche un pianto soffocato dalle chiappe. Questo fatto sembrava non turbare minimamente la prof. Liz non poteva essere ferita oltre.
Come se non bastasse, da un tratto bussò una persona alla porta, perché non l'avevano chiusa, qualcuno entrò. La prof Blucher, con un po' di imbarazzo, ma non troppo disse girandosi"al momento sono impegnata aspetta 5 minuti", si sentì una porta chiudersi.
Dopo qualche minuto la prof venne e lasciò la presa su Liz.
Questa aveva smesso di piangere ma aveva una faccia impassibile ma tristissima.
Con voce calma e soddisfatta, sorridendo la prof disse totalmente ignorando lo stato d'animo di liz:" hai fatto dei progressi ma hai molto da imparare ancora, ti sei guadagnata un 25. Rimettimi le scarpe e puoi tenerti le mutande come ricordo."
Liz fece tutto meccanicamente e salutò con sguardo basso discendo solo"grazie prof. Arrivederci."
"Figurati, cara, qusno vuoi, a presto" disse sorridendo allegra la professoressa.
Per sua fortuna la persona fuori era una donna delle pulizie.
Liz riprese a piangere e corse verso la sua stanza, buttò via le mutande nel primo bidone che trovò e aperta la porta, Gal accortasi delle sue condizioni accorse ad abbraccirala.
Liz raccontò a Gal tutto senza omettere nulla, anche sulle sue intuizioni etc. Ebbe conferma del seganle per leccare il culo e Gal dovette annotarlo. Curiosamente non sapeva ancora quando doveva mettere la propria faccia sotto le natiche di qualcuno.
Gal la rassicurò come una vera amica.
"Ti avevo detto che ti avrebbe deluso. Ora il suo sorriso ti pare ipocrita, prima era gentile. Forse solo la prof Martinez che è la più giovane ed anche ex allieva di qui, è gentile davvero, le altre sono gentili solo di facciata, per essere poi egoiste e crudeli..."
Ci vollero giorni perché Liz si riprendesse. Non buttò tuttavia le calze della blucher, per ricordare nel bene e nel male quei giorni.
Con Gal le cose andavano bene. I giorni passavano era dicembre ormai.
Tornata dalla palestra un giorno Gal, sorprese liz, facendo un gesto che non aveva mai fatto. Si strusciò le mani sul sedere. Liz, sorpresa, senza dire nulla si inginocchiò vicino al sedere di Gal la quale ora tirò fuori un tappetino da yoga da sotto il letto, per non farsi male alle ginocchia si inginocchiò nella posa classica. In questa posizione era difficile anche per liz baciarala. Ma fece del suo meglio sdraiandosi. Gal aveva indosso le calze ed i leggins. Non c'era un posto comodo per fare quella pratica.
Ad un certo punto dopo non molto, gal si diede una pacca sulle natiche, senza sapere se liz avrebbe colto. Liz si sdraiò sul tappetino, subito ebbe le chiappe di Gal, toniche ma morbide in viso. Era la prima volta che veniva schiacciata in quel modo. Pensava fosse peggio, respirava poco e sentiva il sudore ma tutto sommato era meditativo, pensò liz, non le dipiaceva, era come essere nel dormiveglia.
Dopo pohi minuti anche quella pratica finì.
Gal ruppe il silenzio:"Liz, mi dispiace, questa non era una punizione o tantomeno non ritenevo necessario ribadire la mia autorità, questo era per insegnarti queste mosse nei tempi giusti. So che avevi un'idea che fossero così."
"Si, Gal, non c'è problema, è il nostro compito fare queste cose".
"Non so se lo hai notato, ma la sedia della mia scrivania può essere modificata per avere una faccia come cuscino, in più c'è anche una leva per distanziarlo e cinsetire di dare i baci. Adesso tiro fuori dall' armadio la conversione ed anche la panca per te. Ora che possiamo usarala."
"Va bene..." Rispose Liz.
Gal la usava come cuscino mentre studiava per qualche ora, una o due volte a settimana. Non era considerata una punizione, solo un gesto di supremazia. Non aveva più chiesto i baci che erano infatti considerati un'umiliazione. Gal non chiedeva molto e non puniva più, chiedeva praticamente solo che le venissero leccati i piedi sporchi, cosa che ormai piaceva a Liz; qualche volta chiedeva abche i baci come punizione lievissima.
A metà dicembre Liz prese un 17 in 'musica classica' l'insegnante era la signora Saltzman, soprannominata 'la vecchia' perché era la più anziana tra le insegnanti ed anche la più acida.
A liz non allettava l'idea di andare a fare un colloquio da lei. Per fortuna doveva recuperare poco.
Anche Tatiana, era stata costretta ad andare dalla vecchia e non le era piaciuto, aveva dovuto farle pun po' di cose ai piedi e non le piacquero i modi.
Venne il giorno del colloquio. Liz bussò alla porta, una voce roca e burbera disse:"avanti"
L'ufficio era sorprendentemente simile a quello della blucher, evidentemente erano fatti in serie, ma con più arredi, vecchi anni 70 di cattivo gusto. La scrivania era uguale, il divano pure, il tavolino non c'era ma er presente un vecchio sgabello in legno. La Saltzman aveva più di 65 anni ed era prossima alla pensione.
La vecchia era ancora seduta.
"Tu devi essere Elizabeth. Vieni qui."
"Si signora professoressa."
Disse Liz servilmente.
Fatti pochi passi Liz si accorse di una cosa piuttosto sconvolgente. Dietro alla sedia bucata c'era lo sgabello lungo e basso con sopra una ragazza!
Non riusciva a vedere il viso perché nascosto sotto la gonna grigia della prof. Così, se lei stava davanti dai piedi, poteva avere anche una dietro sotto il sedere. Ingenioso pensò Liz.
Le venne fatto il gesto di mettersi i piedi in faccia.
Liz tolse le brutte ballerine mrroni usate e si mise quesi piedi tozzi, rugosi e callosi sul viso. Erano di gan lunga piedi più brutti con cui avesse mai avuto a che fare. Era come avere carta vetrata sul viso. Il lato positivo era che questi erano quasi per nulla puzzolenti. Molto probabilmente erano stati leccati poco tempo prima, infatti liz riuscì a distinguere l'odore di saliva.
La vecchia, che non aveva un computer, stava correggendo a mano degli esami, con molta lentezza, non curandosi affatto di loro.
Dopo qualche tempo abbassò una leva della sedia facendo un rumore metallico. "Ora baciami un po' il culo troietta, che per riparare il tuo 11, mi devi consumare le mutande. Mi raccomando soprattutto in mezzo."
Liz rimase stupefatta da linguaggio volgare e crudele dalla vecchia. Era proprio antipatica e scortese come sembrava.
Dopo qualche minuto la vecchia incrociò le caviglie tenendo un piede sul viso. E aggiunse anche:"tu leccapiedi vedi di fare un lavoro migliore di questa stronza che ho tra le chiappe, che è buona come cuscino"
Liz rimase colpita di nuovo dai modi volgari che non si aspettava affatto da una donna anziana che le sembrava solo burbera.
Liz fece del suo meglio, nonostante non le piacesse affatto la donna ed i suoi piedi, si considerava brava, facendo pratica ogni giorno.
Dopo un quarto d'ora la vecchia si alzò per togliersi le mutande. E risistemò la sedia per avere il cuscino.
Liz non voleva affatto essere al posto della ragazza a pochi centimetri da lei. Avrebbe infatti da quel momento studiato molto alacremente musica classica.
"Sei brava leccapiedi" disse a Liz, la quale accettò il complimento con orgoglio. "Grazie prof"
"Ti invece sguattera sei buona a nulla" facendo questo tirò di nuovo la leva per allontanare il viso della poverina.
"Ora baciami il culo e dimostrami quanto vuoi cambiare il tuo voto lurida
Sgualdrina."
Liz sentì piangere, la poverina non aveva detto una sola parola. Era stata trattata malissimo.
Dopo mezzora circa la vecchia disse:"leccapiedi, meriti certamente questo nome. Se ti va bene un 22 puoi già andare, che io distruggo questa puttanella. Non ci sono più le schiave di una volta.. eh si."
"Grazie mille professoressa, il voto mi soddisfa..."
Intanto la poverina pianse più forte. Liz aveva moltissima pena per lei. Chissà chi era, non riusciva a vedere bene nemmeno come era vestita, vedeva solo dei jeans blu e delle ballerine rosse.
"Arrivederci professoressa"
"Ciao lingua veloce hahah"
Liz aveva capito che doveva assolutamente evitare di tornare da quella megera. Le era andata molto bene, perché leccare i piedi era la sua specialità, ma avrebbe potuto andare molto peggio, come aveva testimoniato da vicino. La sua fama era ben meritata. Chissà quante ragazze aveva traumatizzato, non voleva nemmeno immginare il culo di quella strega.
Era l'ultima settimana del quadrimestre, Gal era presa con lo studio e la usava solo come cuscino ogni tanto, oltre al lavoro di lingua costante.
Anche per Liz fu stressante quel momento dell' anno, tanto è che prese 15 in 'teatro e cinema'. Questa materia era insegnata dall professoressa Veronica Martinez una ragazza spagnola di 36 anni. D'aspetto era mora con i capelli ricci, carnagione scura, occhi scuri, un viso sorridente ed elegante, aveva un naso con una leggera gobba e portava occhiali con montatura spssa nera il corpo era tonico e formoso ma asciutto. Era di altezza media e portava il 38 di scarpe. Veronica Martinez aveva frequentato il collegio ed era diventata professoressa da pochi anni. Era rinomata per essere corretta e molto cordiale oltre ad essere tra le più giovani insegnanti, si vociferava che nei suoi colloqui facesse vedere un film parlasse anche degli errori fatti nell'esame.
Cose piuttosto bizzarre, dal momento che quasi tutte le prof chiedevano solo prestazioni fisiche e non mentali.
Le fu dato appuntamento l'ultimo giorno prima delle vacanze di Natale.
Liz bussò alla porta. Con sorpresa di liz l'ufficio della Martinez era diverso dalle altre prof, era più spazioso ma allo stesso tempo più spoglio. Era occupato da un ampio divano con penisole grigio sormontato da un grosso specchio sulla parete, da un lato, dal lato opposto, c'era un telo per proiezioni. Davanti al divano c'era un piccolo tavolino di vetro con sopra un cuscinetto. Dalla parte della finestra c'era un angolo con qualche pianta ed una scrivania più piccola di quelle standard delle altre professoresse ma con la medesima sedia a doppio fondo. Dall' altro lato c'era un piccolo armadio e lo sgabello basso e lungo.
La Martinez era seduta sul divano che usava il MC portatile si alzò per andarle incontro sorridente. "Tu devi essere Elizabeth, bene, vieni, togliti le scarpe e siediti sul divano. Chiudo la porta, per non essere disturbate quando vedremo il fim." Disse sorridendo con gentilezza.
Liz fu stupita dall' informalità di tutto ciò. Si tolse le scarpe e le ripose vicino a delle vans nere, probabilmente della prof. La Martinez era vestita con una felpa e pantaoni della tuta rosa chiaro, portava solo delle calze ped socks della puma bianche, liz intravide anche una cavigliera d'oro alla cavigli sinistra.
Le due si sedettero sul divano, una di fianco all altra. Liz era quasi imbarazzata dall' informalità accogliente della Martinez.
La prof distese le gambe distanziate e parallele sul cuscino giacente sul tavolino, si mise il pc sulle gambe ed iniziò a cercarr qaulcosa. Liz subito si mise in ginocchio per terra guardando i piedi, pronta ad eseguire qualsiasi comando.
La Martinez rise. "Vieni qui, siediti e guarda il computer per adesso, ti dirò io poi quando guardare i piedi, stai tranquilla."
Liz fece prontamente quanto ordinato, sedendosi composta e guardando lo schermo.
"Bene, ecco i tuoi errori, ora esaminiamoli insieme per qualche minuto e se hai domande non avere timore di farmele."
Così in maniera costruttiva esaminarono gli errori di Liz. La prof Martinez meritava davvero la fama di essere gentile e disponibile pensò Liz, la quale si era rilassata.
Al termine della revisione la Martinez chiuse il computer e disse:" eccoci cara; i miei colloqui funzionano così:
Noi guarderemo un film inerente la tua prova, lo commenteremo insieme durante la proiezione, in maniera molto informale. Mi interessa capire cosa coglierai, se vorrai dire la tua, questo non sarà oggetto di valutazione, non ti preoccupare. Dopo la correzione che abbiamo già fatto, ogni ragazza ha già preso 18 per me. dopo la visione del film è libera di non fare nulla ed andrasene. Io farò dei segnali durante il film, anche ripetendoli nel caso non si vedano al buio, non ti preoccupare, tu sarai libera di coglierli se vuoi e se li conosci. In base a quello che fai stimo un voto. Arrivati a 25 ti avviserò nel caso. Io non mi offendo per le scelte che verranno fatte, a quel punto puoi fermarti e continuare a vedere il film senza fare nulla. Se continuerai ti dirò quando sarai a 30. Per la lode deciderò io. È chiaro?"
Liz era elettrizzata. Così dovrebbero essere tutti i colloqui, sarà divertentissimo e piacevole così. Ecco perché tutte ne parlano benissimo. Sa Martinez è davvero corretta e leale, non potrebbe essere meglio di così pensò Liz allegra.
"Chiarissimo e grazie mille."
La Martinez ripose il computer sotto il tavolino, con un telecomando spense le luci e tirò giù le tapparelle, per poi con un altro avviare la proiezione del film dal soffitto. Mise le gambe in maniera neutra come prima. "Mettiti comoda come preferisci, se vuoi allungare le gambe sei libera di farlo."
Fantastico pensò Liz.
Il film era un musical, anche piuttosto interessante secondo liz, la quale però spesso guardava più i piedi della Martinez in attesa di disposizioni. Fece qualche commento banale, furono più le spiegazioni brevi della prof però.
Dopo circa un quarto d'ora dall' inizio del film, vide il primo invito. Fù quello dei baci. Quindi Liz tolse con delicatezza le calze bianche e si sorprese che erano molto usate, avevano persino un buco sulla pianta. Puzzavano anche molto, in contrasto con l'idea di donna pulita che si era fatta della Martinez.
La prof, non era del tutto noncurante di Liz, infatti ogni tanto la osservava discretamente. Sebbene con la luce riflessa del film, Liz notò dei piedi estremamente curati e proporzionati, tra i più regolari e belli che avesse mai visto, erano snelli, senza grande muscolatura o calli per quanto poteva vedere, sicuramente se ne prendeva molta cura ed usava le stesse calze spesso di proposito, come da tradizione per le senior del collegio come fu lei stessa.
Notò subito scintillare un anellino, questo era con molta probabilità lo stesso che utilizzò in collegio pensò.
Mentre stava ammirando intontita quello spettacolo in penombra, la prof disse:"lo sepcchio dietro di me serve a vedere il film, mentre in quella posizione se vuoi."
" Va bene, grazie"
A liz venne in mente l'idea di tirare fuori il suo fazzoletto e di metterlo sotto i suoi piedi per poi baciarle prima l'anello e poi tutto il resto.
Mentre tirava fuori il fazzoletto e le alzava i piedi, la Martinez parve molto sorpresa ma felice, non disse nulla ed aspettò che le venisse baciato l'anello.
"Lo sai che da quando sono qui nessuna aveva tirato fuori il proprio fazzoletto di seta. Mi hanno baciato l'anello qualche volta, ma era da anni che non ricevevo questo trattamento e mi fai tornare indietro nel tempo. Ti ricompenserò per questo più tardi."
Liz era molto fiera di se ed iniziò a baciare il resto del piede, le piante, i talloni, le dita erano tutti delicatissimi come la seta sulla quale poggiavano, caldi, molto odorosi, sembarva che i baci sprofondassero come velluto.
Dopo un po', incrociò le caviglie.
Liz aveva l'acquolina in bocca.
Fu la più bella leccata della sua vita, le uscì anche tanta saliva, leccava di gusto come un cane, a lingua piena, gustandosi il sapore salato e caratteristico che ormai amava. Le piante snelle e ben tornite riflettevano la proiezione scintillando. La prof sembrava apprezzare particolarmente questo trattamento. "Quanta saliva... complimenti... Lecchi come se lo facessi da anni..." Nel frattempo la prof tirò fuori un pacchetto di pop corn dal tavolino, mentre li mangiava disse:"non c'è niente di meglio che guardare un bel film mangiando pop corn mentre ti leccano i piedi poi con questa passione ed abilità! Lo scoprirai anche tu un giorno Elizabeth e mi saprai dire."
"Grazie prof." Poco dopo accadde qualcosa di inaspettato, la prof tappò il naso con le dita dei piedi. Segno di aprire la bocca con la lingua fuori. Liz aveva paura; ecco, altri sputi, non li sopporto li odio, pensava. Spalancò la bocca e chiuse gli occhi in attesa tristemente. Ma con sua meraviglia la martinez le aveva messo in bocca tre pop corn con le mani e stranamente, si era anche pulita le dita sulla sua lingua. Liz li mangiò e rise, grazie. Era quasi commossa dalla gentilezza della Martinez. Poi la prof si mise qualche pop corn tra le dita dei piedi e li tenne paralleli uniti. "Serviti pure" disse simpaticamente. Liz divorò i pop corn e le dita con voracità.
" Ti piacciono particolarmente i miei piedi o hai tanta saliva di tuo? Perché io cintinuerei, sei bravissima e amo questa pratica, ma mi stanno venendo le rughe da acqua da tanto che sono bagnati da tempo. Non voglio metterti in imbarazzo, non rispondere; ma alla tua senior devo fare i complimenti, chi è?"
"Grazie prof, è troppo gentile. La mia senior è Gal Hadad"
"Ahh si, Gal, la conosco bene, è bravissima mi ricordo eccome di lei certo. era brava nella mia materia ed è venuta poche volte qui, ma mi ricordo che leccava benissimo e ti ha trasmesso questa eccellenza alla perfezione devo dire. Le farò i complimenti."
Liz era piena di orgoglio e felicissima, forse fino a quel momento non si era mai sentita così felice da quando era in collegio.
"Liz, hai già trenta e lode lo sai? Vieni qui e finiamo di guardare il film"
Continuarono a vedere il film commentandolo ogni tanto. Liz era delusa che la sua sessione fosse finita lì, ma al contempo era fiera dei grandi complimenti ricevuti.
Ad un tratto, la Martinez le tappò il naso con una mano, liz aprì la bocca con la lingua ben fuori, venne imboccata di qualche pop corn, poi la prof si pulí le dita sulla lingua fuori, Liz ingoiò rapidamente i pop corn per tirare subito fuori la lingua più insalivata. La prof la esaminò toccandola in vari modi. "Il tuo segreto è che è hai una lingua incredibilmente morbida e vellutata, oltre alla tecnica che puoi sempre migliorare..." Poi bisbigliò: "se solo..." Farfugliando qualcosa. Liz voleva fare di più. Prese una mano della prof ed iniziò a leccarla dolcemente impegnadosi al massimo, prima il dorso poi il palmo. La Martinez era sorpresa ma lasciava fare, pareva godere molto da quella strana cosa.
Le porse anche l'altra mano abbronzata smaltata di rosso, come si fa ai cani. Si mise anche dei pop corn per farseli mangiare. Sembrava divertirla molto questa pratica. Quando le leccava i palmi le faceva il solletico ma oltre a piccole risate anche lievi versi di goduria.
Quando le cose sembrava stessero scaldandosi in maniera inattesa, vennero i titoli di coda. La prof si svegliò da quel sogno e dallo stato di trance, Liz staccò la lingua ormai stanca dalle mani.
In un attimo si accesero le luci e tornarono alla realtà.
"Elizabeth... Che dire.."
"Mi chimai pure Liz..."
"Liz... Ecco io posso farti solo complimenti. Non dico altro. Hai trenta e lode. Voglio regalarti questi." Prese i suoi ped socks bianchi della puma, molto odorosi, con le piante consumate, uno aveva anche un buco.
"Questi li uso da mesi. Forse non lo sai ma sono oggetti rari e ricercati. Ogni calza usata ha la propria anima ed odore unici ed irripetibili. Colleziono calze particolari, per questo raramente ne regalo."
Liz era commossa e questo gesto di estrema gentilezza persino le provocò una lacrima. Che a sua volta intenerì la Martinez. Si intendevano bene loro due pensarono vicendevolmente.
"Io la ringrazio immensamente, verrò a trovarla in futuro, anche solo per salutarla."
"Ciao Liz, a presto"
Quella ragazina aveva davvero colpito e destato strani istinti nella giovane professoressa che rimaneva in cuor suo gentile ed empatica.
Liz se ne andò, triste ma molto felice soprattutto.
Aveva dimenticato il fazzoletto di seta dentro, ma questo se lo sarebbe ricordato troppo tardi...
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