La cena

di
genere
bisex

6

Quella mattina si respirava un'aria strana in ufficio. Francesca era particolarmente allegra e briosa, sembrava posseduta da chissà quale strano spirito.
Gianmarco invece si era dimostrato schivo, quasi imbarazzato. Cosa poteva essere successo? Ero talmente incuriosita da non riuscire a pensare ad altro per il resto della mattinata.
Interagii poco con lui mentre Francesca sembrava non volesse darmi tregua. Veniva spesso alla mia scrivania domandando a volte come stesse procedendo il lavoro, altre cosa ne pensassi dell'ufficio ora che ero riuscita a prendere confidenza con l'ambiente. Era piacevole parlare con lei, ma la frequenza con cui veniva a trovarmi aveva qualcosa di sospetto.
Le chiesi se per caso Gianmarco avesse qualcosa che non andava.
"Non ti devi preoccupare, sai. Ogni tanto gli capitano queste giornate. Vedrai che domani sarà come nuovo".
Lasciammo cadere il discorso e riprendemmo a seguire il nostro lavoro.
Le dodici arrivarono in fretta e io avevo preso l'abitudine di portarmi il pranzo da casa. Io e Francesca ci fermavamo per la pausa nell'area relax mentre Gianmarco andava a pranzare da qualche altra parte.
Ci sedemmo come sempre l'una di fronte all'altra e una volta preparata la tavola iniziammo a mangiare.
Trovavo Francesca una persona simpatica e intelligente e anche se dava l'impressione di essere sofisticata si rivelò essere una donna molto alla mano. Mi affascinava il suo modo di parlare,  era davvero una modello da cui prendere esempio.
Stavamo chicchierando del più e del meno quando si fermò fissandomi con aria strana.
"Non ne abbiamo ancora parlato, ma so benissimo che ci hai visti"
Fui come colpita da un fulmine.
"Come scusa? Di cosa parli? chiesi balbettando un po'.
"Non fare l'ingenua, non ti si addice. Il tuo primo giorno di lavoro, ricordi?"
"Si, certo"
"E ricordi anche di averci spiato mentre stavamo scopando in ufficio?"
Non potevo crederci, mi stava rivelando di essersi accorta che li spiavo!
Dovetti sembrare un cadavare, sentivo la pressione scendere e il battito del cuore farsi più forte.
"Tranquilla Vittoria, non devi preoccuparti! Non voglio rimproverarti, ero solo curiosa di sapere cosa avevi visto e se ti era piaciuto "
Non sapevo cosa rispondere. In fin dei conti lei era una mia superiore, come avrei dovuto comportarmi?
Cercai di raccogliere le forze per darmi un po' di contegno.
"Devi scusarmi" dissi evidentemente imbarazzata. "Non era mia intenzione, avevo sentito della musica uscire dall'ufficio ed ho visto la porta socchiusa. Ho dato solo una sbirciata, lo giuro!"
Lei ridette alla mia spiegazione
"Cara, so benissimo che sei rimasta li per tutto il tempo. Sai, sapere della tua presenza mi ha eccitato tantissimo"
Non mi capacitavo del fatto che mi potesse parlare così liberamente, rivelando un lato così intimo di se stessa.
"Quindi sapevi che vi stavo guardando e hai continuato lo stesso come se nulla fosse?"
"Te l'ho detto. Sapere che stavi osservando mi ha eccitato da morire. Era da un po' di tempo che non mi sentivo così"
"Mi fa piacere averti aiutato indirettamente, davvero" dissi ironica.
"Non te la prendere, dico davvero. Sai, io e Marco abbiamo un rapporto speciale. Siamo entrambi sposati, ma con gli anni la passione tende a venire meno e in noi abbiamo trovato il modo per non dover rinunciare al piacere. Piuttosto, che ne pensi di lui?"
"Intendi come persona o...."
"Si, come amante"
"Devo ammettere che mi sono eccitata molto anche io a guardarvi. Ma non ho mai pensato solo a lui. Ho in mente il ricordo di voi, del vostro rapporto e se ci penso bene non mi sono fermata sul singolo"
"Per rimanere a guardarci fino alla fine deve esserti piaciuto parecchio"
Non sapevo fin dove spingermi, ma sentivo che con lei avrei potuto parlare liberamente.
"Ti confesso che quando sono tornata a casa mi sono masturbata sotto la doccia"
Rise di gusto alla mia rivelazione.
"Tesoro mio! Sei proprio un amore. Se eri cosi eccitata avresti potuto entrare, ci saremmo divertiti"
Quella donna mi stupiva sempre di più. 
"Cosa?" Fù tutto quello che riuscii a dire
"Ma si tesoro, non sono una donna possesiva o gelosa. Ho cinquant'anni e sono stufa di fare la bigotta. Non c'è nulla di cui vergognarsi. Il sesso è una cosa bellissima che va vissuta liberamente. Almeno io la penso così. "
Ero visibilmente scossa. Non ero una persona pudica, mi piaceva il sesso in tutte le sue forme. Ma sentirla parlare così mi aveva davvero scosso, non sapevo come reagire.
"E in fondo credo piaccia anche a te, o sbaglio? Ti ho vista in queste settimane, ti piace vestirti in modo che gli abiti facciano risaltare le tue forme. I tuoi sorrisi, il tuo modo di fare. Tutto in te mi suggerisce che sei una gran porca"
Arrosii abbassando lo sguardo. Mi sentivo nuda davanti a lei. Era riuscita a leggermi nell'anima come se fossi fatta di vetro.
"Ti ho messo a disagio, cara?" domandò
"Devo ammettere che un po' si, mi sento leggermente a disagio. Ma hai ragione. Mi piace il sesso, tanto"
"Non vergognartene. Non con me almeno. Credo che io e te in fondo siamo molto simili. Io sinceramente sono stanca di dover comportarmi come l'etichetta vorrebbe. Mi piace il cazzo, e quando ne ho voglia me lo prendo. Cosa dovrebbe esserci di sbagliato in questo?"
Sollevai lo sguardo e incrociai i suoi occhi. Mi stava osservando con un espressione serena e comprensiva sul volto.
Mi rassicurò immediatamente guardarla
"Hai perfettamente ragione. Non vedo cosa ci sia di male se anche noi donne si abbia voglia di scopare. E intendo scopare davvero!"
"Sono pienamente d'accordo. Sai, oggi Marco è così perché gli ho detto di te. Scusami ma ho dovuto dirglielo, di te che ci spiavi"
"Non ci credo!! Perché??"
"Non farti prendere dal panico. Sai, da quella volta non riesco a togliermi dalla testa l'idea di venire a letto con te e Marco. Ogni notte prima di addormentarmi penso a noi tre, ai nostri corpi nudi intenti a darsi piacere a vicenda. Volevo sapere cosa ne pensava lui"
"E lui cosa ti ha detto?" Chiesi
"Ha detto, cito testualmente, 'Le ho messo gli occhi addosso dal momento che l'ho vista la prima volta durante al colloquio. Hai visto che culo?'. Ti giuro che ha detto proprio così "
"Oddio, adesso sono di nuovo imbarazzata!"
"Mi piace tantissimo questo tuo lato. Sei ancora così giovane. Comunque anche a lui piacerebbe"
"Davvero?"
"Si. Cosi mi sono offerta di proporti io questa cosa. Ecco perché non riusciva a parlarti oggi. Avrà i suoi cinquant'anni ma in fondo è un ragazzino anche lui!"
"Ed ecco perché tu eri cosi allegra!" dissi io
"Non vedevo l'ora di chiedertelo. Mi sei entrata in testa e non riesco davvero a togliermi questo chiodo fisso"
"D'accordo, mi sta bene. Ma quando?"
L'idea stava eccitando anche me e non riuscivo a nascondere l'emozione.
"Cosa fai questa sera?" Mi chiese sorridendo.

Finito l'orario di lavoro chiudemmo l'ufficio e ci fermammo al bar vicino al palazzo per l'aperitivo. Gianmarco era visibilmente imbarazzato, non riusciva nemmeno a guardarmi negli occhi. Francesca invece non stava più nella pelle, continuava a parlare e non riusciva a stare ferma. Ero seduta fra di loro e dovevo ancora trovare il mio equilibrio. Ero eccittata all'idea della serata che ci stava aspettando e cercavo di non darlo a vedere. Ma era la prima volta che sostenevo una conversazione con loro fuori dall'ambiente di lavoro.
Per fortuna Francesca riuscì a sviare la mia attenzione con delle battute spiritose e mi feci coinvolgere rispondendo in modo simpatico.
Finimmo i nostri drink e decidemmo di andare a cena in un ristorante che a detta di lei era "semplicemente divino".
Il locale non era molto affollato e Francesca, che doveva conoscere bene l'ambiente, chiese al cameriere di accompagnarci al solito tavolo. Ci accompagnò in una saletta adiacente a quella principale dove erano disposte solemente quattro tavole. Eravamo i soli nella stanza e vidi Francesca dare qualcosa al cameriere.
Ci accomodammo e ordinammo un aperitivo prima della cena. Scegliemmo un menù a base di pesce e dovetti ammettere che i piatti erano davvero squisiti.
Gianmarco stava cercando di sciogliere l'imbarazzo che lo frenava continuando a bere. Bevemmo molto anche io e Francesca, avevamo tutti il bisogno di essere più rilassati. L'atmosfera era strana, carica di sottointesi e aspettative. Finalmente incrociai il suo sguardo e vidi sul suo volto un espressione compiaciuta e maliziosa. Sedeva al tavolo proprio di fronte a me mentre lei si era accomodata al mio fianco. In quel momento mi resi conto di osservarlo con occhi diversi.
Non era un uomo particolarmente bello, era carino, ma in situazioni normali non avrebbe attirato il mio interesse. Era molto  alto, credo potesse tranquillamente arrivare al metro e novanta. Aveva una figura che in qualche modo mi rassicurava. Mi trovai a pensare quanto avesse potuto essere bello essere stretta fra quelle braccia, con la testa appoggiata al suo petto.
"Devi scusarmi Vittoria, so di non essere stato molto di compagnia fino ad ora. Ma devi ammettere che le circostanze non sono del tutto comuni" disse riuscendo finalmente a rivolgermi la parola.
"Nemmeno per me è facile, non ti preoccupare. È stato tutto così veloce che non sono ancora riuscita ad elaborare il tutto"
"Quando Francesca si mette in testa qualcosa deve ottenerla subito, e non c'è modo di fermarla" disse sorridendo.
"Sono pronta ad assumermi la responsabilità, signori. La colpa di questa meravigliosa serata è mia. Vi chiedo perdono" disse lei ironica. Ridemmo tutti alla sua battuta.
In quel momento lei mi appoggio con disinvoltura la mano sulla gamba, così come avrebbe potuto fare una vecchia amica, e prese ad accarezzarmi lentamente la coscia. Io non mi opposi in alcun modo, mi comportai come se fosse una cosa del tutto naturale. Nel mentre fissava Gianmarco con occhi pieni di desiderio, non cercava in alcun modo di nascondere la passione che provava per lui.
Sentivo i fumi dell'alcool inebriarmi la mente, una sensazione davvero piacevole. Ed era piacevole anche la sua mano che delicatamente risaliva la mia gamba, il suo tocco era delicato. Sembrava volesse assaporarmi lentamente, un poco per volta.
"Così ci hai visto, in ufficio" disse lui.
Non provavo più imbarazzo e non volevo essere passiva nel nostro gioco.
"Siete stati fantastici, vedervi fare l'amore è stata la cosa più eccitante che abbia mai visto"
"Non sono abituato a parlarne così liberamente, sai. Il nostro rapporto è una cosa molto privata, entrambi abbiamo molto da perdere"
"Però hai acconsentito a questa serata, sentiti libero di esprimere i tuoi pensieri. Nemmeno per me è facile, ma come vedi cerco di lasciarmi andare. Trovo il tutto molto eccitante".
Mentre gli parlavo mi sfilai la scarpa e avvicinai il piede alla sua gamba. Francesca sentendomi muovere doveva aver capito cosa avessi intenzione di fare e mi guardò sorridendo facendomi intuire la sua approvazione. Lo vidi sussultare leggermente, non si aspettava un approccio del genere.
"Hai ragione, è inutile continuare ad avere remore. Sappiamo benissimo tutti dove ci porterà questa serata. Devo solo capire quanto in là posso spingermi"
"Tesoro, comportati come fai di solito con me. Ti posso assicurare che Vittoria è libertina come lo sono io, vero cara?"
Annuii, mi rivolsi a lui e dissi
"Io e Francesca abbiamo avuto modo di parlarne molto a riguardo, e devo convenire con lei"
Lo stavo accarezzando con il piede, lo sentivo rilassato sotto le mie attenzioni. Lentamente risali fino al suo ginocchio, infilando il piede in mezzo alle sue gambe, cercando il suo sesso. Lui allargò discretamente le gambe permettendomi di sentire il suo membro.
"Non credo tu abbia potuto cogliere bene il rapporto tra me e Francesca, non nella sua totalità. Quello che hai potuto osservare era un momento fugace, contenuto. Solitamente ci lasciamo andare più di così" disse. Capivo dalla sua espressione che stava gradendo le mie attenzioni sui suoi genitali.
"Marco" si rivolse a lui "quando abbiamo parlato a pranzo non le ho nascosto nulla. Conosce benissimo la situazione, smettila di preoccuparti e goditi la serata. Anzi, mi piacerebbe proprio che fossi tu a guidarla"
A quello parole vidi la sua tensione sciogliersi. Si mise dritto sulla schiena e, in modo discreto ma disinvolto, mi prese il piede con una mano e lo spinse forte contro il suo sesso.
Non lo sentivo ancora in erezione ma percepivo che la sua mole era importante.
"Certo tesoro, ma mi piacerebbe affrontare il discorso assieme", e sorrise maliziosamente.
"Vedi Vittoria, entrambi abbiamo avuto dei matrimoni infelici e frustranti. Lavorando assieme col tempo abbiamo potuto conoscerci meglio e capire che eravamo molto simili. Avevamo le stesse passioni e desideri, un modo non tradizionale di intendere il sesso"
Mentre parlava continuava a guidarmi il piede, spingendolo contro il suo pene. Lo sentivo crescere sotto le mie carezze, si faceva sempre più grande sotto i pantaloni.
Gli rivolsi un sorriso compiaciuto e gli dissi
"Nemmeno io sono una tradizionalista. Mi piace il sesso, molto, in tutte le sue sfumature. E non trovo corretto dover reprimere i miei desideri."
Si era portato il più vicino possibile al tavolo in modo che la tovaglia potesse coprirlo, e scontandomi il piede lo sentii sbottonarsi e estrarre il cazzo. Mi portò nuovamente e lui, la sua pelle contro la mia mi diede un lieve brivido. Ero eccitata ed incuriosita, cercavo di tastare le sue dimensioni.  Aveva una lunghezza notevole ma quello che mi colpì di più era lo spessore. Aveva un cazzo davvero enorme, davvero grosso. Riuscivo a percipirlo chiaramente. Iniziai a sentirmi umida fra le gambe.
"Cosa ne pensi Vittoria, l'aperitivo è di tuo gradimento?"
Aveva assunto un espressione autoritaria, tenace. Il suo cambiamento mi stava piacendo da matti.
"Ecco Vittoria, forse ho tralasciato qualcosa" disse Francesca "Devi sapere che Marco è molto ben dotato"
"Lo è davvero" risposi guardando Gianmarco negli occhi.
Lo stavo masturbando mentre lei continuava ad accarezzarmi la gamba. Ci stavamo guardando tutti con la stessa passione e consapevoli della nostra perversione. Mi sentivo tra persone che nutrivano la mia stessa voglia.
Passai le dita del piede sul suo glande e sentii che in punta cominciava a bagnarsi, un piccola goccia di sperma che dimostrava quanto fosse eccitato.
Lei stava aumentando l'intensità della presa, si stava eccitatando sentendo la mia coscia soda sotto la sua mano.
Bevvi un sorso di vino e appoggiai anche io una mano sulla sua gamba. Era piacevole sentire al tatto il nylon delle calze che portava. Senza mostrare indecisione la feci risalire sotto la gonna fino al suo sesso. Anche lei era bagnata, eccome.
La accarezzai da sopra gli slip e lei mi rivolse uno sguardo sensuale.
"Possiamo stare tranquilli" disse "saremo da soli per tutta la durata della cena. Conosco molto bene i titolari e ho fatto in modo che nessuno ci disturbasse"
Le sue parole fecero scattare in me una scintilla.
"Se la metti così devo confidarvi che c'è una cosa che avrei voluto fare da molto tempo e che non ho mai avuto occasione di praticare" e così dicendo mi abbassai e scivolai sotto la tavola. Non potevo crederci, stavo per farlo davvero. Era stato sempre un mio desiderio nascosto e finalmente potevo soddisfarlo. Non avevo molto spazio a mia disposizione, ma con qualche accorgimento riuscii ad avvicinarmi a lui e mettermi fra le sue gambe. Il cazzo che avevo davanti era davvero enorme, la sua circoferenza era simile ad una lattina di coca cola. Avvolsi un braccio attorno ad una gamba mentre con la mano libera lo afferai alla base dell'asta.
Sentii Francesca dire
"È fantastica, non trovi? Voglio proprio vederti in faccia mentre te lo prende in bocca"
Fu come se mi stesse dando l'approvazione, il suo consenso.
Passai la lingua dalla base fino alla punta del suo cazzo, lo sentivo contrarsi nella mia mano. Le mie dita non riuscivano a serrarsi attorno al suo membro, era talmente grosso da richiedere due mani per poterlo gestire. Avvolsi la sua cappella fra le mie labbra, serrandole attorno. Stavo succhiando con forza  e ingordigia la sua punta mentre facevo scorrere su e giù la pelle che lo ricopriva. Decisi di dedicargli tutte le mie attenzioni e lo presi con entrambe le mani mentre continuavo a lavorare con la bocca il suo glande.
"Coraggio Marco, raccontami cosa succede là sotto" lo incitò Francesca.
Spinse indietro la sedia e si posizionò in modo tale da offrirmi il suo sesso nella sua totale misura.
Mi feci coraggio e scostai la tovaglia in modo che potesse vedermi mentre mi prendevo cura di lui. Le mie labbra continuavano a serrarsi attorno al suo cazzo, facevo scorrere la mia lingua lungo il suo frenulo. Lo stavo guardando, volevo vedere quanto stesse godendo del pompino che gli stavo facendo. Mi piaceva sentire in bocca quel grosso pezzo di carne, così gonfio per l'eccitazione.
"Mmmm, è un pompino fantastico!"
Mi prese per la testa e la spinse contro di se, infilandomi tutta la sua passione in bocca.  Lo sentivo penetrare nella gola, più e più volte.
"Non credevo potesse lasciarsi andare così " disse rivolgendosi a Francesca.
Lo guardai e dissi
"Con un cazzo come il tuo, credimi, questo è solo l'inizio" dissi mentre passavo il suo sessi sulle mie guance.
"Non vedo l'ora di poterti scopare, sai? Ogni giorno in ufficio appena mi è possibile ti guardo il culo" disse guardandomi negli occhi.
"Vorrei sbatterti da dietro mentre ti spingo contro il muro! Ahhh, si. Leccalo così,  stringilo forte!"
Con la mano accompagnava i movimenti della mia testa, mi sentivo sottomessa a lui.
La sua cappella continuava a scoparmi la bocca e io mi adoperavo affinché potesse trovare il posto più congeniale al suo piacere. Mi spinse il cazzo in gola con forza, tenendomi ferma in quella posizione, e senza troppi complimenti lasciò eruttare il suo sperma. Lo sentivo scorrere direttamente nel mio stomaco, e anche se facevo fatica a tenerlo dentro cercai di sforzarmi facendolo venire direttente nel mio esofago. Ad ogni contrazione del suo cazzo seguiva uno  schizzo, mi ero stretta lui bevendo tutto il suo seme.
"Ahhh, bevila tutta Vittoria!"
Non riuscii a trattenere il respiro a lungo e dovetti staccarmi da lui. Stava ancora venendo, lo sperma che emetteva scendeva lungo il suo grosso cazzo. Con la lingua cercai di raccoglierne fino all'ultima goccia, volevo berlo mentre mi guardava. Mi sentivo la sua puttana, la mia figa stava pulsando dal piacere e mi sentivo completamente bagnata.
Si prese il cazzo in mano e con dolcezza mi scopò lentamente la bocca. Lo stava spingendo ancora.
In quel momento Francesca si alzò e si mise a sedere affianco a lui.
Si era voltata con le gambe verso di me e passandomi una mano sul capo disse
"Brava amore mio, puliscilo tutto, bevi la sua sborra. Ti piace, vero? La mia piccola puttanella".
Si abbassò anche lei afferrando con la mano il suo cazzo. Eravamo entrambe ai suoi piedi e iniziammo a baciarci mentre stringevamo la sua passione fra le mani.
Le nostre lingue roteavano l'una sull'altra, le ultime gocce del suo sperma passavano dalla mia alla sua bocca.
Si fermò e guardandomi disse
"È meglio se la chiudiamo qua per ora, non vorrai succhiargli tutte le energie?"
"Non aver paura, la serata è ancora lunga. Credo ce ne sia per tutte e due, vero Marco?" dissi io guardandolo e trovando un sorriso malizioso sul suo volto.
Finii di ripulirlo con la bocca e ci ricomponemmo tutti e tre.
Finita la cena Gianmarco ci accompagno alla sua auto e ci fece salire. Io mi accomodai sul sedile posteriore e Francesca mi seguì prendendo posto al mio fianco.
Si avviò in mezzo al traffico mentre noi due dietro ci stavamo lasciando andare a baci e carezze.
Le mani passavano sui nostri corpi avidamente, volevo sentirle piene della sua figura. Mi fece sdraiare contro la portieria dell'auto e mi travolse con il suo corpo. I suoi seni, grandi e morbidi, premevano contro i miei. Prese a baciarmi avidamente il collo mentre con la mano abbassava la spallina del mio vestito mettendo in mostra il mio seno. Lo sfilò dal reggiseno e mi baciò il capezzolo ormai turgido per l'eccitazione.
"Mi piaci tantissimo Vittoria" disse mentre mi mordeva leggermente "Non vedo l'ora di poter sentire la tua pelle nuda sulla mia"
Ora mi stava alzando la gonna e con la testa prese a scendere lentamente verso il mio ventre. Passò il palmo della mano sul mio monte di venere, premendola leggermente.
"Il tuo profumo mi fa impazzire, voglio sentire anche il tuo sapore" disse.
Con le dita mi sollevò gli slip mettendo a nudo la mia figa. Riuscivo chiaramente a percepire quanto fossi dilatata, le stavo mostrando il mio sesso in tutto il suo essere.
Mi baciò appena sopra il clitoride, scendendo poi con la lingua sulle grandi labbra. Le misi una mano fra i capelli e le dissi
"Lo vedi come mi hai fatto bagnare? Sono tutta aperta per te!"
Passò la lingua dal mio perineo fino al clitoride con un movimento lento, esercitando la giusta pressione e facendomi gemere dal piacere. Stavo muovendo i fianchi per accompagnare le carezze che con la bocca mi stava dando. Sentivo i miei umori colare lungo le mie natiche, il piacere che mi stava dando era fantastico. La strinsi più forte a me, gemendo senza più contegno. Infilò le dite dentro di me mentre con la bocca succhiava il mio clitoride.
"Ohh si Fran....continua così....baciami forte..." gemetti.
Sentii l'orgasmo invadermi la figa, sentivo i miei umori riempirmi e fluire fuori. Spruzzai i miei fluidi sul suo viso mentre lei continuava avidamente a leccarmi. Le sue dita scorrevano frenetiche dentro di me facendomi schizzare ancora di più.  Le strinsi le gambe sulla testa...avevo bisogno di una pausa. L'orgasmo che mi aveva dato era stato talmente intenso da lasciarmi inerme.
Baciò dolcemente il mio sesso cincendomi i fianchi ed ebbi nuovamente voglia di lei
Gianmarco fermò l'auto e ci disse che eravamo giunti a destinazione.
Ci sistemmamo e scendemmo dall'auto. Eravamo nel parcheggio di un hotel. "Aspettatemi qua, io vado a prendere una stanza e torno" disse voltandosi e diregendosi verso l'ingresso.
"Potrei innamorarmi di te" disse Francesca abbracciandomi come se fossimo amanti di lunga data.
"Io sono già innamorata di te " le risposi
Si mise a ridere
"Solo perché ti ho fatto venire?"
"No, perché sei stata l'unica a farmi provare un orgasmo del genere"
Mi baciò con passione e senza timore degli sguardi altrui. Le sue labbra erano morbide e carnose, mi appoggiai all'auto e lasciai che mi stringesse a se.
Ci baciammo per un po' fino a quando Gianmarco tornò da noi dicendoci di seguirlo.
Aveva preso una stanza con un ingresso  esterno. Nessuno avrebbe potuto disturbare la nostra privacy.
Salimmo per le scale ed entrammo in un corridoio su cui si affacciavano diverse stanze.
Apri la porta della nostra e ci accomodammo tutti e tre.
Aveva portato con se due bottiglie di prosecco e tre calici.
Chiedemmo a Gianmarco di preparare da bere nel mentre io e Francesca ci saremmo assentate per rinfrescarci in bagno.
Mi spogliai completamente davanti a lei che restava in disparte a fissarmi.
"Hai davvero un corpo meraviglioso Vichi" disse "muoio dalla voglia di continuare a scopare con te"
Mi ero seduta sul bidet continuando ad averla di fronte.
"E io muoio dalla voglia di sentire il tuo sapore" le dissi.
Prese la palla al balzo e con fare sensuale si sollevò la gonna e venne verso di me, prendendomi per la testa e spingendola verso il suo sesso.
"Era questa che volevi? La mia figa?"
Trassi un lungo respiro per potermi sentire tutto il suo aroma. Gli slip che indossava ormai era fradici dei suoi umori e passai la lingua sopra alla scoperta del suo sapore.
Li scostò con le dita mostrandomi la figa, la sua peluria era tenuta corta sul monte di venere mentre le grandi labbra erano rasate. Appoggiai la bocca al pelo e la baciai. La mia lingua penetrò nella sua fessura, sentivo finalmente il suo sapore, la sua umidità.
Mi fermò e disse
"Non facciamoci attendere oltre...voglio vederti scopata da Marco"
Mi alzai dopo essermi sciacquata e le cedetti il posto.
Si spogliò anche lei e per la prima volta la vidi nuda. Era bellissima, i suoi grandi seni si reggevano da soli nonostante la mole. Uscimmo dal bagno e trovammo Gianmarco nudo, seduto sul letto mentre su masturbava. Appena ci vide si alzo e ci venne in contro. Mi passò un braccio dietro la schiena tirandomi a se e mi baciò.
Francesca nel frattempo si era chinata e prese il suo grosso cazzo in bocca, succhiandolo avidamende.
Fece scendere la mano dalla schiena verso il mio culo, e lo strinse con foga mentre con l'altra accompagnava i movimenti della testa di lei.
Le sue dita ora stavano frugando fra le mie natiche. Gli presi il cazzo in mano mentre lei continuava a succhiargli la cappella.
Non riuscivo a chiudergli la mano attorno, era davvero grossissimo. Lui trovò il buco del mio sedere e vi infilò un dito dentro, delicatamente.
"Ho voglia di mettertelo tutto dentro nel culo, sai? Credi di poterlo prendere?"
Lo guardai e dissi
"Possiamo provarci"
Mi abbassai anche io e assieme a Francesca gli succhiammo il cazzo assieme. Le nostre lingue si intrecciavano mentre le passavamo sul suo membro. Con la mano lei lo stava masturbando e io presi in bocca i suoi testicoli. Erano cosi grossi e sodi da riempirmi la bocca.
Ci teneva entrambe per la testa mentre guardandoci godeva della vista di noi intente a succhiargli il sesso.
Mi prese per le braccia e mi sollevò senza difficoltà. Ero stretta a lui con le braccia attorno al suo collo mentre le mie gambe gli cingevano i fianchi. Non sembrava fare il minimo sforzo nel tenermi sollevata.
Francesca gli prese il cazzo e lo guidò verso la mia figa. Seppur fossi completamente aperta, sia per la posizione che per l'eccitazione, fece fatica a penetrarmi. Sentivo la punta entrarmi appena e la figa che che si opponeva alla sua mole. Mi strinse forte le spalle e con un colpo deciso del bacino spinse quel grossissimo cazzo tutto dentro di me. Gridai in preda ad un misto di dolore e piacere. Sentivo il sio sesso sfondarmi la figa, le pareti del mio utero gli si stringevano contro
"Fantastico, sei strettissima" disse "mi fai impazzire"
Non riuscivo a parlare. Ero completamente concetrata su quel pezzo di carne che mi stava dilaniando. Prese a sollevarmi e posarmi, lo sentivo entrare e uscire. Il dolore iniziale si stava trasformando in piacere e mi lascia andare baciandolo. Mi stava scopando in piedi, tenendomi in braccio.
Sotto di noi sentivo Francesca accarezzarmi il culo, appoggiare la lingua sul mio buco per poi passarla ai suoi testicoli.
Sentivo i miei umori scivolare abbondantemente sul suo cazzo mentre lei era li pronta a roccoglierne ogni goccia.
Senza lasciarmi andare si girò e mi posò sul letto, e mi penetrò con tutta la sua lunghezza. Sentivo la figa dilatarsi oltre il suo limite, era come mi stessero scopando con una mano.
I suoi colpi erano forti, ogni spinta mi faceva sobbalzare sul letto.
Francesca lo abbracciò 
"Rallenta Marco, abbiamo ancora tempo. Giochiamocela un po' " disse
"Non toglierlo, ti prego!"  dissi io "scopami ancora, voglio sentirti dentro"
"Lascia che ci pensi io a te tesoro " disse lei.
Salì sul letto e fece passare le gambe sopra di me, mettendosi con la figa sul mio volto. Stava ondeggiando il bacino mentre si stringeva il seno.
"Vedi Marco? Avevo ragione o no? Ora hai due belle donne che vogliono avere il tuo cazzo, non lo trovi stupendo?"
Senza aspettare la sua risposta si abbassò con la testa sul mio sesso e iniziammo a leccarci a vicenda.
Avevo le sue grandi labbra aperte davanti al mio viso, mettendo in mostra il suo sesso bagnato. La mia lingua continuava a passare sul suo clitoride mentre lei spingeva il bacino verso di me. Sentii afferrarmi le gambe e alzarle. Era Gianmarco che mi stava prendendo e le allargava. Fece scivolare il cazzo sulla mia figa, lo sentivo sfregare sul mio clitoride. Era una sensazione fantastica, mi stava facendo godere moltissimo. Diedi un lieve morso al sesso di Francesca che gemette.
Ora lei gli stava facendo un pompino mentre lui era in piedi davanti a noi, continuava a tenermi per le caviglie e mi sentivo vogliosa di essere penetrata ancora.
"Mettilo dentro Fran, ti prego. Lo voglio, voglio che mi scopi!"
Lo sentii approggiarsi a me e con un colpo deciso era di nuovo dentro. In quella posizione lo potevo sentire in tutta la sua grandezza, sentivo la mia vagina dilatarsi ad ogni spinta, lo sfregamento sulle sue pareti.
I miei umori fuoriuscivano abbondanti, il corpo cercava di lubrificarsi al meglio per accogliere quella montagna di carne dura.
La dita di lei giocavano con il mio clitoride e non seppi più resistere, il piacere che stavo provando era troppo intenso
"Siiii, così, scopami forte! Fammi venire ti prego!" urlai mentre sentivo la mia figa spruzzare i miei fluidi.
Fu un orgasmo divino,  il più bello e intenso che avessi mai provato. Le mie gambe fremevano per le ondate di piacere, inconsciamente cercavo di stringerle ma Gianmarco continuava a tenerle larghe e a montarmi.
Avevo bisogno di un momento di pausa,  sentivo delle scosse lungo tutto il corpo. Afferrai forte le natiche di Francesca e le allargai, le vedevo chiaramente anche il buco del culo. Mi gettai avidamente con la bocca su di lei e succhiai il clitoride con decisione. Anche lei stava gemendo muovendo il bacino avanti e indietro, sfregando il sesso sul mio volto.
"Appri la bocca Fran" disse Marco.
Stava per venire anche lui, lo sentii uscire e pochi secondi dopo lo sperma che ricadeva dal volto dei lei si posava su di me. Era abbondante, mi aveva ricoperta il monte di venere. Non riuscivo a vederla in volto, ma anche lei doveva avere il viso pieno del suo seme.
Con la bocca Francesca mi stava ripulendo, sentivo la lingua raccogliere la sborra che avevo addosso, le labbra che si serravano aspirando quell'abbondante fluido.
Gianmarco appoggio le mie gambe sul letto e si ritrasse per permetterci di sistemarci. Lei alzò, e girandosi venne a baciarmi. Ci abbracciammo forte, mise una gamba in mezzo alle mie e prendemmo a stimolarci a vicenda.
Le presi la testa fr le mani, la guardai e le dissi
"Mi avete sfinita. Ho bisogno di un momento,  ti prego"
"Fai pure con comodo, avrà bisogno anche lui di un attimo per riprendersi" disse dandomi un bacio.
Ci mettemo a sedere sul letto e Gianmarco ci offrì del prosecco. Eravamo ancora abbracciate e dopo un primo sorso mi baciò il collo
"È stato bello, vero? Ed è solo l'inizio, vedrai. Marco ha questa grande dote, riesce a recuperare in tempi davvero brevi" disse.
Lui svuotò il suo calice in un sorso e si avvicinò nuovamente a noi offrendo alle nostre bocche il suo membro.
Si era rilassato dopo l'orgasmo, ma anche se ora pendeva verso il basso aveva lo stesso una notevole misura.
Francescao prese in mano e cominciò a masturbarlo.
"Adoro sentirlo crescere nella mano" disse
Io avvolsi il braccio attorno al bacino di lui e con la mano gli strinsi una natica.
"Ha un cazzo fantastico, davvero. Non mi ero mai sentita così piena"
"Hai una figa così stretta che mi hai fatto sborrare subito, sai?" disse lui.
Il suo cazzo stava nuovamente prendendo vigore, in poco tempo avevamo di fronte il suo bellissimo membro in tutta la sua possanza. Mi alzai e mi strinsi al suo fianco. Presi in mano il suo cazzo e dissi
"Adesso è il turno di Fran, voglio veder godere anche lei " dissi dirigendo il pene verso la bocca di lei che prese a succhiarlo con vigore. Io stringevo l'asta con una mano mentre con l'altra gli accarezzavo la schiena, baciandolo sulle braccia.
"Mi piace come mi scopi, sai? Ora voglio vederti scopare anche lei. Falla urlare come hai fatto con me"
La sollevò e mise anche lei nella stessa posizione in cui mi aveva scopato prima.
La penetrò senza fatica, erano amanti di lunga data e il sesso di lei ormai era abituato alle sue misure.
Fù il mio turno di salirle con la mia figa sul suo volto, e mentre mi lecceva io e Gianmarco ci baciavamo con passione. La sentivo stringere forte mie natiche, gemere sotto i colpi di lui.
La lingua di Francesca entra ed usciva dalla mia figa, mi scopava con la bocca mentre i miei umori le bagnavano il viso.
Guardavo il suo cazzo affonfare dentro di lei, grosso e duro, con colpi sempre più forti.
Sentivo ora la lingua di lei leccarmi il buco del culo, bagnarlo con la sua saliva. Mi infilò un dito dentro, lasciando che la saliva lubrificasse il suo interno. Lo leccò ancora bagnandolo sempre di più e mettendo dentro due dita. Voleva dilatarmi la porca.
Con una mano la aiutai ad allargarmi le natiche, facendole capire che mi piaceva quello che stava facendo. La sentii sputarmi contro, allargando con le dita il mio buco. Le aveva infilate completamente dentro di me, mi scopava il culo con le dita.
Guardavo Gianmarco e vedevo il suo volto esprimere tutto il piacere che stava provando. Guardarlo ansimare mi eccitava e gli sussurrai
"Scopala, scopala forte. Falle sentire il tuo cazzo. Spingilo dentro, fino in fondo"
"Mi state facendo impazzire voi due"
Passai la mano sul suo ventre, mi piaceva sentire la sua pancia morbida contrarsi ad ogni affondo.
Eravamo posizionati in un perfetto triangolo di passione, tre corpi che si davano piacere l'uno con l'altro. Mi allungai per prendere il mio calice e lo versai lentamente sul suo petto, appogiandogli la bocca addosso e bevendo da lui.
Accarezzavo il sesso di Francesca mentre veniva scopato forte da Gianmarco.
Il suo clitoride era duro sotto le mie dita, i suoi gemiti riempivano la stanza. Mi strinse forte il culo, anche lei stava venendo. Le sue gambe si serrarono attorno ai suoi fianchi e si lasciò scappare un urlo di piacere. Lui rallentò, spingendo con più dolcezza. Uscì da lei, rimanendo li in piedi di fronte a me. Il membro era lucido degli umori di lei, il glande grosso e gonfio di piacere. Mi abbassai e lo presi in bocca sentendo il sapore di entrambi. Ero eccitatissima, succhiavo il suo cazzo come se volessi consumarlo.
Dopo un breve momento Francesca riprese a penetrarmi il culo con le dita, spingendole sempre più in fondo.
Guardai Gianmarco e gli dissi
"Se vuoi ora possiamo provarci" lasciando intendere che avrebbe potuto provare a metterlo nel culo.
Ne avevo paura, ma ero talmente eccitata da non provare più remore. Lo volevo sentire dietro, dilaniarmi la carne riempiendomi di lui.
Mi alzai e lo strinsi baciandolo nuovamente.
Francesca nel frattempo aveva capito cosa volevo farebe si alzò per andare verso la sua borsetta. Tornò con i mano un flacone di lubrificante.
"Questo ti servirà"
Baciai ancora Marco e guardandolo gli dissi
"Ti prego, fai piano. Non credo di potercela fare, ma muio dalla voglia di provarci"
"Non ti preoccupare, sarò delicato"
Mi prese per le spalle e mi voltò, mi strinse il seno appoggiando il suo cazzo duro contro il mio sedere.
"Sei bellissime, ragazze. Questa serata è un sogno che si avvera" disse lui.
Senza tergiversare oltre mi fece mettere sul letto alla pecorina. Mi appoggiai al materasso con il petto cercando di alzare il culo il più possibile. Lo sentivo sfregare il membro tra le mie natiche e Francesca venne a sistemarsi di fronte a me, con le gambe aperte, offrendomi la sua figa.
Sentii il freddo del lubrificante versarsi sul mio buco. Con un dito mi penetrò dolcemente, fino in fondo. Prese a massaggiarlo e penetrarlo lentamente, aggiungendo un altro dito.
"Hai un culo fantastico Vichi. Voglio mettertelo tutto dentro, voglio riempirti col mio cazzo e sentirti urlare"
"Sono tutta tua, usami, scopami, fai di me la tua puttana!"
Francesca mi prese la testa e se la portò al sesso.
"Leccami amore, voglio sentire la tua lingua sulle mie labbra. Fai godere anche me"
Avevo di nuovo la bocca piena dei suoi umori, il suo sapore mi mandava in estasi.
Lui tolse le dita da me e appoggiò la punta del suo enorme cazzo contro il mio buco.
Prese a spingere lentamente, cercando di allargarlo con la cappella. Il lubrificante fece il suo dovere egregiamente, permettendo al suo glande di scivolare dentro.
Una fitta di dolore mi pervase il corpo. Sentivo il mio culo dilaniato dall'ingresso di lui, seppur solo con la punta. Mi prese per i fianchi e mi strinse forte. Per un attimo ebbi paura che volesse penetrarmi con un colpo solo. Invece si ritrasse e uscì per poi appoggiarlo di nuovo. Lo fece più e più volte, entrava con la cappella in me per poi uscire. E ogni volta mi sentivo strappare, la sua circonferenza era troppo per il mio culetto.
"Rilassiti amore" disse Francesca "Rilassati e accettalo, fallo entrare, lascia che ti scopi il culo"
"Fa male, mi sento spaccare il buco. È troppo grosso" risposi con una smorfia di dolore.
"Coraggio, vedrai che una volta dentro ti piacerà "
"Non ce la faccio, è troppo grosso!"
Sentii nuovamente il freddo del lubrificante scivolarmi tra le natiche, lenendo il dolore che provavo.
Stava riprendendo le spinte, cercando di penetrarmi.
"Hai un culo strettissimo" disse lui senza smettere di provare a dilatarmi. Ad ogni suo ingresso lo spingeva leggermente più a fondo, lo sentivo allargarmi le carni. Il dolore era forte, ma il momente che stavo vivendo mi eccitava e mi impediva di ritrarmi. Mi faceva male e stavo permettendogli di farneme ancora.
Con le mani mi allargava le natiche con forza, dilatandomi ancora di più.
Ora il suo cazzo era entrato quasi per la metà e il dolore stava lentamente scemando. Cercai di rilassarmi ancora appogiando la testa sul pelo di lei e allungando le braccia sul materasso.
Quando vide di essere penetrato a sufficenza prese a spingere più forte, sempre di più. Ero letteralmente spaccata dal suo cazzo.
Diede un colpo deciso e mi penetrò completamente, sentii il cazzo raggiungere il mio ventre. Urlai in un misto di dolore e piacere, lo avevo completamente dentro. Restò fermo per qualche tempo continuando a tastarmi il sedere con una stretta decisa. Francesca mi accarezzava la testa quasi con fare materno, muovendosi sotto di me per sentire la pressione del mio volto sulla sua figa.
Marco prese a montarmi come un vero stallone, ormai il suo grosso cazzo scivolava dentro di me senza più incontrare resistenze. Ansimavo forte sotto i suoi colpi, il suo ventre sbatteva contro il mio culo lasciando risuonare nella stanza i suoi colpi.
Stavo godendo di una tale intensità che non avrei mai creduto possibile.
Lasciato il posto al piacere ripresi avidamente a succhiare il sesso di lei, sempre più umida. La mia lingua passava lungo le sue piccole labbra verso l'orifizio, penetrandola. Diedi delle decise leccate dal basso facendo risalire la lingua fino al suo clitoride. Marco appoggio un piede sul materasso e prese a spingere con maggior foga
"Volevo mettertelo in culo dal primo momento in cui ti vista, mi hai fatto impazzire per te da subito" disse.
"Sono tua Marco. Scopami, scopami forte il culo. Voglio sentirlo tutto dentro di me, ti prego!"
Diede un colpo fortissimo col bacino penetrandomi in tutta la sua lunghezza. Urlai ancora dal piacere, i suoi movimenti mi facevano impazzire.
Francesca mi strinse più forte a lei
"Siiii, continua così,  leccami. Non ti fermare ora"
Raggiunse l'orgasmo schizzandomi in faccia tutto il suo piacere. Avevo il volto completamente bagnato dai suoi umori. Continuai a leccarle il clitoride mentre sentivo i suoi fluidi schizzarmi addosso.
"Cazzo, sto per venire anche io" disse Marco.
"Vienimi in bocca, ti prego. Voglio avere la tua sborra in bocca, voglio berla tutta"
Si ritrasse, e afferrandomi con forza, mi fece sedere sul pavimento. Mi prese forte per i capelli e mentre continuava a masturbarmi puntò il suo cazzo contro il mio viso.
"Eccola, tieni, sto per venire"
Aprii la bocca accettando tutto il suo getto. Lo sentivo spruzzare il suo seme sul mio viso, coprendomi completamente.
Aspettai che avesse finito di eiaculare prima di prenderlo nuovamente in bocca.

Sentivo il sapore agre del suo sperma riempirmi i sensi. La mia mano scese sulla mia figa e cominciai a masturbarmi mentre bevevo le ultime goccie della sua sborra.
Eravamo tutti e tre sfiniti e ci stendemmo sul letto in un caldo abbraccio.
Non ce ne accorgemmo nemmeno e ci addormentammo assieme in quel fantastico triangolo.
La mattina seguente fui svegliata dalle loro voci, li sentivo agitati
"Cazzo ci siamo addormentati!! Come lo spiego adesso a lei?
"E io? Credi che la mia situazione sia migliore?"
Non potei fare a meno di sorridere e Francesca mi rimproverò
"Cosa cazzo ci trovi da ridere?? Cosa racconto adesso a mio marito??"
Mi dispiaceva per loro, ma io mi sentivo assolutamente tranquilla e appagata.
Quella serata diede inizio a quello che poi chiamai "il club del sesso".
scritto il
2021-10-21
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