Il giudice

di
genere
etero

Sembra strana la storia che vi racconterò, ma è la mia storia e non vi obbligo a crederci, ma se volete leggetela. Mi chiamo Elisa, sono una ragazza di 22 anni di Napoli. Sono alta poco più di 1.60m, occhi azzurri intenso, capelli lunghi leggermente mossi e un fisico asciutto.

La mia famiglia non è come le classiche famiglie pudiche a parlare del sesso, anzi… è stata mia mamma a farmi vedere come si faceva e sempre lei mi incentivava a scopare con i miei fidanzati e mi lasciava farlo anche se lei era in casa. Anche perché anche lei scopava mio papà e qualche amante quando ero a casa. È capitata una volta che lei è tornata a casa con un uomo e si è messa a sbocchinarlo davanti a me per poi scoparselo a letto.

Mia mamma mi ha anche insegnato a usare il sesso come arma per farmi strada… Faccio danza, sono sempre stata brava, ma a volte cercavo di darmi una mano con altro… Sono cresciuta considerando il sesso come un modo per divertirmi e, mi piaceva farlo con uomini diversi per sperimentare cose nuove, per vedere la loro esperienza, per assaggiare cazzi nuovi e imparare.

È successo circa 3 anni fa, era una gara in due giorni, il primo le “qualifiche” e il secondo le “finali”. Il primo giorno la mia gara era al pomeriggio, durante la pausa per il pranzo ho identificato uno dei due giudici e l’ho seguito fino al suo spogliatoio, con non curanza dopo che lui era entrato entro anch’io. Gli chiedo se potesse darmi una mano per la gara di dopo e lui con aria maliziosa, cosciente del motivo per cui ero entrata mi chiede cosa ci avrebbe guadagnato. Io in risposta mi misi a succhiarmi un dito facendogli intuire il premio. Il giovane uomo aveva sui 35-40 anni, mi disse di fargli vedere…
Mi inginocchiai davanti a lui e gli abbassai dolcemente i pantaloni, ne uscì un salsicciotto molle di una quindicina di centimetri, ho cominciato a mettermelo in bocca e a leccarglielo sorreggendolo con una mano. Lo succhiavo e ad ogni colpo di bocca lo sentivo gonfiarsi nella mia bocca finché non si trasformò in un lungo palo buono da succhiare. Me lo succhiavo volentieri alternando momenti in cui glielo succhiavo velocemente e concentrandomi più sulla cappella a momenti in cui me lo facevo entrare in bocca lentamente e cercavo di farlo entrare il più possibile facendolo anche scendere in gola e poi uscire e stimolargli la cappella con la lingua. Ogni tanto finché me lo scopavo in bocca mi aiutavo con le mani segandolo o massaggiandogli le palle. Dopo 7-8 di lavoro lo sentivo stremato e pronto a venire, ma non volevo che finisse già così mi bloccai un po’ e mi misi a succhiargli le palle, per poi tornare a prendermelo in bocca e dopo poco me la riempì con il suo caldo nettare. Me lo tolsi dalla bocca, ingoiai e poi gli mostrai la bocca vuota… Gli leccai di nuovo un po’ il cazzo per pulirlo per bene.
Lui mi fece i complimenti e mi disse che succhiavo veramente bene. “Elisa, potrei quasi scommettere che passerai alle finali di domani”
“Uhh che bello!”
Prese un biglietto e ci scrisse sopra qualcosa e me lo porse. “Questo è l’indirizzo dell’albergo dove alloggerò stasera, se dovessi avere bisogno di un aiuto anche per domani…”
Presi il biglietto, con una mano andai a tastare tra le sue gambe tirandogli fuori il cazzo che nel mentre aveva messo via e glielo baciai sulla cappella. “A stasera tesoro”
Passai alla fase successiva, e prima di andare in albergo telefonai a mia mamma: “Ciao mamma! Sono passata!”
“Che brava tesoro! Dai che stasera festeggiamo”
“A proposito, oggi pomeriggio ho sbocchinato un giudice e mi ha invitata in albergo da lui stanotte per avere un aiuto domani”
“Che brava la mia bambina, mi raccomando fagli passare una notte indimenticabile e ingoia sempre!”
“Ovvio, non si spreca mai una goccia di sboro a meno che non mi riempie la figa.”
“Dai allora ti lascio andare a divertirti con il giudice, e mi raccomando divertiti”
scritto il
2021-11-15
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