In giro a cercar funghi, trova cazzi duri e lunghi!
di
pennabianca.
genere
orge
Mi chiamo Paolo, ho 56 anni e sono sposato con Mara, che di anni ne ha 52. Siamo una bella coppia che sta insieme da tanti anni e, insieme, abbiamo vissuto tante belle esperienze erotiche, che ci hanno sempre procurato molto piacere. Lei sicuramente, non è molto alta, ma il suo corpo, ha le curve al posto giusto: di seno, una bella quarta ed anche il culo è abbastanza grosso. Io sono un maschio come tanti con una discreta dotazione e, con lei ho sempre avuto una forte intesa, del resto ci conosciamo da tanti anni ed eravamo adolescenti quando abitavamo nello stesso quartiere, dove lei aveva succhiato tutti i cazzi che le erano capitati a tiro. Tutti dicevano che era una troia ed anche i miei coetanei la trattavano come una vera puttana. Tutti la disprezzavano per questo, anche se poi si facevano succhiare il cazzo e le riempivano la bocca di sborra; inoltre la insultavano dicendo che era solo una "puttanella" e che, una volta adulta, avrebbe sicuramente fatto la zoccola di professione.
Io, invece, ero affascinato, anzi, forse ero l’unico del quartiere che la trattava bene. Fra di noi c’era una vera amicizia e anche molto dialogo, perché anche a lei piaceva stare con me, in quanto la rispettavo e la trattavo da vera femmina, senza disprezzare le sue qualità erotiche, ma anzi trovandole superlativamente attraenti. Poco dopo aver superato i 20 anni, abbiamo deciso di andarcene da quel posto e ci siamo trasferiti in una città molto lontana, dove insieme abbiamo aperto un bar, che ben presto è diventato una perfetta miniera di soldi. Col passare del tempo, lei ha continuato a farsi sbattere da tutte le persone che suscitavano il suo interesse, ma sempre con la mia complicità, e questo ha fatto sì che divenissimo una coppia ancor più intima ed unita. Lo stesso ho fatto io con le clienti del bar che, in qualche modo suscitavano il mio interesse, e lei, spesso e volentieri, si compiaceva per il mio buon gusto nello scegliere le mie amanti. Cosi, dopo tanti anni, la nostra attività e ancora fiorente e vi abbiamo inserito anche i nostri due figli. Sia il maschio che la femmina, si trovano a loro agio dietro il bancone e, entrambi, non disdegnano di avere delle relazioni sessuali con gli avventori. Mia figlia, poi, è la copia esatta della madre soprattutto sotto il profilo sessuale e, devo ammettere, che sicuramente è anche una gran troia, quando scopa con qualche cliente. Infatti, mi è capitato di sentire qualcuno di essi complimentarsi per la sua bravura nel succhiare il cazzo o l’estrema disinvoltura nel prenderlo nel culo. Anche mio figlio riscuote molto successo fra le ragazze che frequentano il nostro bar. Spesso e volentieri, ne ho sentito alcune elogiare la sua bravura nel portarle ad un elevato livello di piacere. Fra le tante cose che io e mia moglie amiamo fare, vi è quello di andare per boschi alla ricerca di funghi, o altre prelibatezze, come asparagi, castagne, tartufi. Proprio in questo periodo, dopo una estate alquanto calda, ha piovuto abbondantemente in tutta la nostra zona, in maniera lenta e insistente e, dopo alcuni giorni di sole, ad entrambi è venuta la voglia di una lunga passeggiata nel bosco, alla ricerca di funghi prelibati. Decidiamo di andarvi mercoledì mattina presto, anche se il luogo scelto per la nostra ricerca non è proprio molto indicato in questo giorno particolare della settimana, perché, sulla sommità della collina dove sorge il bosco, ci sono delle postazioni adibite alla caccia della fauna migratoria. Poco dopo il sorgere il sole, lasciamo la nostra auto ai piedi della collina e, lentamente, ci inoltriamo nel bosco. Dopo circa un’ora in giro per la foresta, abbiamo già raccolto una discreta quantità di funghi molto pregiati, quando sentiamo l’eco di alcuni colpi di fucile. Mara, che fino a quel momento si era tenuta un po’ distante da me, mi raggiunge e, alquanto impaurita, continua con me la raccolta, rimanendo nelle mie vicinanze. Continuiamo a salire la collina e di nuovo la nostra attenzione viene catturata dall’ennesimo eco di colpi di fucile. Lei mi guarda un po’ impaurita e mi chiede se non sia il caso di andarcene, onde evitare di esser feriti. La rassereno informandola che le postazioni adibite alla caccia, sono poste in alto, sopra delle vere e proprie piattaforme aeree e che, comunque, difficilmente chi partecipa alla caccia, spara verso il basso. Continuiamo a salire ancora un po', quando, d'improvviso davanti a noi si materializza la figura di un signore, che sta, evidentemente, cercando qualcosa. Quando ci avviciniamo, ci rendiamo conto che è un cacciatore venuto a recuperare qualche preda abbattuta. Immediatamente egli si avvicina noi e, vista la nostra titubanza, ci tranquillizza e ci invita a raggiungere la sommità della collina, poiché, ci informa, appena oltre il capanno di caccia, sull’altro versante del rilievo, quello più esposto al sole, è più facile trovare i funghi che noi stiamo cercando. Quando raggiungiamo il punto adibito alla caccia, ci troviamo davanti ad un capanno in legno perfettamente integrato nel bosco, con un grosso tavolo davanti ed un braciere acceso. Il nostro arrivo, suscita la curiosità degli altri cacciatori e, in un attimo, ci ritroviamo, oltre alla persona che ci ha accompagnato, tra altre tre persone più una quarta che esce dal capanno, portando in mano un vassoio con della carne da arrostire sul braciere. All'istante, mi rendo conto che la presenza di mia moglie, che indossa dei jeans che ne modellano lo splendido culo ed una camicia abbottonata solo nella parte centrale, suscita l’interesse di quei cinque maschi, che la guardano con occhi carichi di desiderio. Anche mia moglie nota il fatto che tutti e cinque le stanno intorno e, con la scusa di guardare l’interno del suo canestro di funghi, indugiano con gli occhi nella scollatura della sua camicia, da dove è ben evidente il solco dei suoi seni. Io mi volto e vedo lo sguardo di mia moglie che, incrociato il mio, mi lascia capire che la cosa la sta intrigando. In breve prendo atto del fatto che è passato diverso tempo da quando, insieme, ci siamo abbandonati ad un po’ di trasgressione. In effetti, negli ultimi anni, ad entrambi è sempre piaciuto trovare situazioni intriganti, cariche di lascivia, dove entrambi ci siamo lasciati andare a goderne assieme. Sì, in questi ultimi anni, a mia moglie è piaciuto molto godere con altri maschi e sempre in mia presenza, sempre sotto il mio sguardo, ma, soprattutto, anche con la mia partecipazione. Non riesco a spiegare con precisione questo suo modo di fare, ma è sempre stato palese che poter fottere sotto i miei occhi, o magari con la mia partecipazione a qualsiasi sua porcata, le aumentasse la libido in maniera esponenziale. Sembra quasi che non provi interesse a godere, se non lo fa sotto il mio sguardo, attento, e la mia reale partecipazione. Così, mi determino che, in qualche modo, debba regalarle momenti di infinito ed estremo piacere.
«Amore, approfitta della gentilezza di queste persone per riposarti un momento, mentre io do uno sguardo qui intorno, per vedere se ci sono funghi da cogliere.»
Dico questo mentre, con lo sguardo, accenno ai maschi che le stanno intorno, così da farle intuire che la mia esortazione è senz'altro tesa al desiderio di vederla in azione con altri maschi e quindi mi asseconda.
«Grazie, mi fermo solo un attimo, giusto il tempo di bere un po’ d’acqua, per poi raggiungerti.»
Mi allontano di proposito, lasciandola in compagnia di quei cinque maschi, ma, dopo un breve giro, ritorno sui miei passi e mi avvicino per vedere quello che succede. Lei tiene in mano un bicchiere e tutti gli altri le stanno intorno; ridono e scherzano con lei, che era il punto focale della loro attenzione. Osservo un po’ la scena e già mi sto eccitando, immaginando che anche lo sia, quindi, senza far rumore, mi sposto un po’ lateralmente e mi avvicino ancora di più per poter ascoltare distintamente quello che le stanno dicendo. Giunto a breve distanza, osservo che uno dei cacciatori è entrato nel capanno e ne è uscito tenendo in mano un bel salame, che impugna tenendo la base e mostrandolo, quasi fosse un lungo e grosso cazzo.
«Signora, se oltre l’acqua, vuole anche fare uno spuntino, qui abbiamo un bel salame, che, di sicuro, le farà piacere assaggiare.»
Le parla con un tono alquanto allusivo, chiaro indice di un vero e proprio doppio senso, cui mia moglie non si sottrae, rispondendo a tono.
«Se si tratta di fare uno spuntino, un bel salame così lo gradisco a fette, diversamente, preferisco assaggiarlo intero.»
Essi tutti si rivolgono uno sguardo e restano un momento indecisi sul da farsi, in considerazione della mia presenza che, anche se in quel momento non è palese, è chiaro che, trovandomi nei paraggi, li trattiene dall’osare ancora di più con lei. Uno di loro, un po’ più audace degli altri, rincara un po’ la dose.
«Sicuramente, questo lo offriamo volentieri a fette, ma se li gradisce interi le assicuro che ne abbiamo altri che, certamente, saranno di suo gradimento.»
Lei sorride e resta immobile in mezzo a loro che, in ogni caso, sono ancora titubanti e, quindi, per sbloccare la situazione, lentamente, inizia a sbottonare i pochi bottoni che tengono chiusa la sua camicetta. Loro si scambiano uno sguardo e, quando stanno per allungare le mani sul suo seno, ancora ricoperto da un sottile reggiseno, io rientro in scena. La mia ricomparsa li lascia per un attimo indecisi, mentre mia moglie, vedendomi presente, ora si abbassa davanti a uno di loro; rapidamente gli apre la patta dei pantaloni e ne estrae un bel cazzo, quasi barzotto. Lo impugna decisa, lo porta alla bocca e prende a succhiarlo. Gli altri, incoraggiati dalla chiara piega assunta dalle circostanze, tirano fuori i loro cazzi e si sistemano tutti intorno a lei, per farselo succhiare. Intanto il primo si sta già godendo la bravura di mia moglie nel prendere il cazzo in gola.
«Accidenti! Questa troia lo succhia veramente bene! Ragazzi! Che spettacolo! Che bocca!»
Come sempre in questi casi, resto leggermente in disparte e mi gusto la scena: per me è molto eccitante vedere mia moglie alle prese con più cazzi. È intrigante, eccitante ed esageratamente stuzzicante vederla all'opera, profondamente troia proprio come piace a me. Uno di seguito all'altro, li succhia tutti, mentre con le mani insiste a tenerli perfettamente in tiro. Poi, di colpo, chiede a uno di loro di spostarsi, di aprire il cerchio che hanno fatto intorno a lei, e mi cerca con lo sguardo. Mi guarda, mentre io sono ancora immobile ed estasiato ad ammirare la sua maestria nel succhiare i cazzi. Improvvisamente si alza di scatto, e la sua voce è ferma e decisa.
«Tu, che fai lì? Devi venire qui, assieme a loro, perché voglio succhiare anche il tuo cazzo, altrimenti il gioco finisce qui!»
Immediatamente, sento lo sguardo di altri cinque che, in qualche modo, attendono la mia decisione; mi avvicino e mi inserisco in quel cerchio di maschi che, ora, allungano le mani su di lei, le toccano il culo ed accarezzano i seni, mentre lei si inginocchia davanti a me e, preso il mio cazzo in bocca, inizia a succhiarlo con evidente piacere. Assaporo, il piacere della sua bocca, poi mi abbasso, la faccio sollevare e la bacio in bocca, in maniera forte e passionale. Quando mi stacco da lei, le mani degli altri hanno già provveduto a sfilarle camicetta e reggiseno, così da liberare le sue splendide mammelle, che sono divenute trastullo delle mani di tutti: vengono toccate, palpate e strizzate, mentre altri le hanno abbassato i pantaloni, e sfilati dalle caviglie. Uno di essi invita tutti ad entrare nel capanno, cosa che facciamo mentre lei tiene un cazzo per mano e, sculettando ci precede all’interno della piccola costruzione in legno. Dentro, oltre ad un tavolo, vi è anche un piccolo divano, dove, uno di loro la invita ad inginocchiarsi. Lei prontamente si inginocchia e subito uno di loro provvede a toglierle il piccolo tanga, che ancora copre fica e culo. Subito uno di loro le si inginocchia dietro e comincia a leccarla, facendola gemere di piacere, ma a bocca piena, perché un altro, che si è posizionato dall’altro lato del divano, le ha già piantato il suo cazzo in bocca, facendoglielo succhiare per bene.
«Succhia troia! Succhialo bene, perché te lo voglio piantare tutto dentro, fino in fondo.»
Osservo eccitato la scena di lui che le tiene la testa fra le mani e letteralmente la scopa in bocca con un grosso cazzo, non troppo lungo, ma di una circonferenza che le riempie la bocca e che lei accoglie con gusto fin dentro la gola. Anche gli altri, a giro, si alternano davanti alla sua faccia, mentre il primo che lei ha succhiato e reso duro, ora si posiziona dietro di lei e, dopo aver spennellato un po’ la cappella lungo lo spacco della fica, gliela spinge dentro fino in fondo, facendola gemere di piacere. Lui la tiene ben stretta per i fianchi e poi comincia a pomparla con un ritmo sostenuto e, nel mentre, ne elogia la capacità di prendere il suo cazzo fino in fondo.
«Caspita! Questa vacca è così ben aperta, che l’ha preso tutto, fino in fondo, senza preoccuparsene. Ragazzi è fantastica! Ha una fica veramente bollente, calda e molto accogliente. Meravigliosa!»
Io mi avvicino a lei, le prendo la mano destra e la porto sul mio cazzo, cosicché lei possa segarlo con calma. Intanto il tizio che la scopa, sta aumentando il ritmo, e immagino che a breve le sborrerà dentro. Guardo gli altri che sembrano impazienti ad attendere il loro turno; così decido che è giusto che anche mia moglie, prima di esser riempita, raggiunga il suo piacere.
«Coraggio ragazzi datevi il cambio: non sborrate troppo in fretta, ma alternatevi a scoparla, così che lei possa godere molto e più a lungo.»
La mia proposta viene subito accolta e uno di loro invita l'amico, che la sta scopando, ad uscire dalla fica e lasciare il posto libero per qualche altro. In breve si alternano tutti dentro di lei e, quando anche il quinto, l'ha chiavata per bene, facendole avere un ennesimo orgasmo, lei si gira verso di me e mi incita a scoparla come hanno fatto tutti gli altri.
«Non stare lontano; lo sai benissimo che, oltre ad altri cazzi, voglio sentire anche il tuo che mi sfonda, quindi sbattimelo bene dentro, fino in fondo.»
Mi avvicino e subito mi lasciano il posto per infilare la fica di mia moglie, ormai completamente fradicia del suo piacere. Le spingo dentro il cazzo fino in fondo, e la sbatto con forza e decisione, serrandole i fianchi. Lei gode mentre continua a tenere in bocca, alternandoli, altri cazzi, affinché nessuno abbia il benché minimo cedimento. Quando sento che ha raggiunto l’ennesimo orgasmo, mi sfilo dalla figa e lo appoggio al culo, con un movimento lesto e deciso, e glielo spingo tutto dentro, sotto lo sguardo meravigliato degli altri, che si complimentano con me e con lei.
«Accidenti ragazzi! Questa zoccola l’ho preso tutto nel culo senza batter ciglio! Complimenti amico, la tua donna è una vera "zoccola"! Il sogno che ognuno di noi ha nel cassetto: avere una femmina come questa nel proprio letto, capace di far godere più maschi e di prenderlo anche nel culo con estrema disinvoltura.»
Le pompo il culo per un po’ e, quando sento che sono prossimo al piacere, giro lo sguardo e invita un altro a prendere il mio posto. Immediatamente riprende la girandola di cazzi che ora le sfondano il culo con estremo piacere. Quando anche l’ultimo ha assaporato questo ennesimo buco, decido che è giunto il momento di fare impazzire mia moglie e, di nuovo, le entro con forza nel culo, poi l’afferro per i fianchi e, sollevatala, mi siedo sul divano in modo da averla di spalle e, nello stesso tempo, con la fica a disposizione di chi ne voglia approfittare, elargendole il piacere della doppia penetrazione. Subito questa mia idea viene colta e uno di essi si inginocchia fra le sue cosce e, con estrema facilità la penetra fino in fondo. Lei gode, urla il suo piacere e ci incita a sfondarla ancora di più, con più forza, con più impeto, spingendo sempre più a fondo i nostri cazzi. Lei gode, raggiunge in breve un orgasmo dopo l’altro e sento che anch’io sono prossimo ad inondarle il culo; così, dopo che quello che la scopa davanti si sfila per cedere il posto ad un altro, io la metto di lato e la scopo nel culo con forza velocemente e, infine, le scarico dentro una sborrata tale che la fa urlare di piacere ancora di più. Mi sfilo e, dal suo culo slargato, fa capolino un rivolo di sborra bianca, che cola giù lungo la coscia. Subito il mio posto viene preso da un altro, che le pianta il cazzo nel culo senza tanti complimenti e si mette nella stessa posizione in cui ero io prima, con ciò agevolando un altro che la può scopare da davanti. Entrambi ora la pompano con forza e decisione, fin quando, dopo che lei ha goduto di nuovo, quello che la scopa davanti le svuota nella fica tutto il suo piacere. Anche quello che la sta inculando vuole venire e la gira di lato sul divano; la sbatte con forza fin quando anche lui non le riversa in culo tutto il suo piacere. Per un attimo rimane immobile sul divano, stremata dal piacere provato, mentre gli altri tre, che ancora non sono venuti, reclamano il loro turno. Uno di loro si siede sul divano e la invita a salire su di sé, per farsi cavalcare; lei obbedisce senza remore e, afferrato quel grosso randello, se lo pianta nella fica, da cui sta colando tutto il seme dell’ultimo maschio che le ha sborrato dentro. Appena il tempo di infilarselo dentro, che un altro si inginocchia dietro di lei e glielo pianta con decisione nel culo. I due incominciano a scoparla con forza, mentre il terzo, si posiziona sulla parte posteriore del divano e, con una mano appoggiata sulla testa di mia moglie, la esorta a prendergli il cazzo in bocca. Ora tutti e tre la scopano con decisione, mentre lei, immobile, subisce questi maschi che le sfondano ogni buco. Il primo a raggiungere l'apice del piacere è quello che la sta inculando: viene, con un grido roco, mentre si svuota tutto dentro di lei. Si sfila e subito il suo posto viene preso da quello che lei stava succhiando; anche lui le pianta con decisione il suo cazzo nel culo.
«Vacca sfondata! Hai il culo aperto come una galleria e sei così piena di sborra che il mio cazzo scivola come se fosse sul sapone. Adesso ti sfondo il culo anch’io, poi te lo riempio con tutta la mia sborra. Tieni, eccomi, adesso ti sborro in culo!»
L’uomo la tiene per i fianchi e la scopa velocemente, poi, improvvisamente, rimane immobile piantato dentro di lei e si svuota le palle, riversando tutto il suo piacere nel culo di mia moglie. Lei gode nel sentire l’ennesima ondata di sborra che le si riversa nell’intestino, poi, quando l’uomo si sfila, continua a cavalcare il cazzo che ancora ha nella fica, ma che, ben presto, eiacula tutto lo sperma prodotto.
Quando anche l’ultimo maschio le ha goduto dentro, lei si solleva e dai suoi buchi, oscenamente aperti, cola tutto il seme che le abbiamo riversato dentro. Per un lungo istante, tutti restiamo in silenzio ed immobili a guardarla, mentre lei allunga una mano e, presi dei tovaglioli, si asciuga la sborra che le sta colando lungo le cosce. Poi si gira, cerca il mio sguardo, osserva gli altri e, senza dire nulla, si inginocchia di nuovo davanti ad ognuno di essi, gli prende il cazzo in bocca e lo succhia e pulisce, ripulendoli da tutte le tracce di sborra che ancora erano presenti. Due di loro, vedendo quanto sia troia mia moglie, hanno ancora un accenno di erezione e, con la bravura delle sue labbra, ben presto quei due cazzi tornano ad essere duri e tesi.
«Cazzo! Questa vacca è talmente troia, che me lo sta facendo di nuovo diventare duro. Prima le ho sborrato nella fica: vuol dire che adesso farò in modo di gustare
anche il culo.»
Senza aggiungere altro fa inginocchiare mia moglie sul divano e con un semplice affondo secco e deciso, glielo pianta tutto nel culo. Lei geme, mentre tiene ancora l’altro cazzo in bocca, che è di nuovo bello duro. L’uomo se lo lascia succhiare e, con entrambe le mani le tiene ferma la testa; comincia a scoparle la bocca, muovendo il bacino avanti indietro, mentre l’altro le pompa il culo con colpi vigorosi e devastanti. Lei gode di nuovo, mentre io, osservando la scena, mi sto eccitando ancora. Mi avvicino e la guardo mentre gode ancora; allungo la mano e le afferro i seni, strizzando con forza i capezzoli fra l’indice ed il pollice; di proposito le procuro un misto di dolore/piacere che so essere molto gradito e, infatti, ben presto ha un nuovo orgasmo, mentre quello che si sta facendo succhiare il cazzo, improvvisamente glielo spinge tutto in gola, esortandola a bere il suo seme.
«Bevi, troia! Ingoialo tutto! Ti sborro in gola, troia!»
Lei serra con forza le labbra, succhia e ingoia tutto ciò che le viene versato in bocca, e questo suo modo di fare, così lascivo e porco, scatena anche l’orgasmo di quello che la sta chiavando nel culo.
«Cazzo! Cazzo, quanto è puttana questa femmina! Adesso sborro... le inondo il culo!»
La pompa con forza, tenendola ben ferma per i fianchi, fin quando con un grido, non le riversa dentro tutto il suo piacere. Anche gli altri, nel vedere quanto sia troia mia moglie si sono avvicinati e alternandosi nella sua bocca, sono riusciti di nuovo ad avere il cazzo duro e, uno dopo l’altro, si alternano dietro di lei, infilando, a volte il culo, a volte la fica di mia moglie, per poi schizzare dentro tutto il loro piacere. Durante questa ennesima tornata di cazzi, io mi sono posizionato davanti alla sua bocca e lei ha stretto fra le sue labbra il mio cazzo, succhiandolo con forza, e quando l’ultimo le sborra dentro la fica, io le scarico in bocca tutto ciò che è rimasto nelle mie palle. Stremata, e con i buchi ridotti a caverne, da cui cola di tutto e di più del piacere che le abbiamo riversato in corpo, crolla sul divano, mentre tutti applaudono e si complimentano con lei, esternano il loro entusiasmo dando pacche sulle spalle a me, congratulandosi per la sua bravura.
«Complimenti! Sei una troia stupenda! Una vacca meravigliosa! Una puttana come poche ce ne sono al mondo e tu, amico, sei fortunato ad avere una troia come lei, al fianco. Grazie, ci hai fatto godere tantissimo.»
Io mi ricompongo un po’, poi esco fuori e raccolgo i suoi indumenti; poi, tornato dentro, la trovo circondata da loro, che le offrono tovaglioli imbevuti d’acqua, per potersi pulire al meno peggio. Sono tutti molto gentili e cordiali con lei, la trattano come una vera regina. Poi, prima che ce ne andiamo, ci offrono di restare a pranzo con loro, per mangiare la carne alla brace che intendono cucinare, ma mia moglie, sorridendo, declina l’invito, rinviandolo ad un’altra occasione.
«Grazie ragazzi! Ma oggi di carne ne ho mangiata anche troppa: non vorrei che mi facesse male!»
Uno dei cacciatori le dice, ridendo, che la prossima settimana, se vuole, poco distante da quel posto, ci sarà una battuta di caccia al cinghiale con circa una dozzina di persone. Lei sorride, mi guarda e dice che ci farà un pensierino. Riprendiamo i nostri cesti con i funghi e ce ne torniamo nel bosco, dove lei, una volta rimasti soli, mi abbraccia e mi bacia con forza.
«Ti amo! Sei un uomo meraviglioso; avevo proprio voglia di una ripassata di cazzi, ma non volevo che fosse una cosa programmata, mentre questa, così improvvisata, mi ha proprio soddisfatto e fatto sentire più che bene. Come sempre, sei la persona che di più amo al mondo, perché sai intuire i miei desideri, le mie voglie, ma, soprattutto, sai come soddisfare i miei pruriti. Mi dispiace solo che ho dovuto chiederti di partecipare, quando invece vorrei che tu fossi come sempre più presente, più partecipe, e non esservi costretto perché sono io a chiederlo.»
La guardo, le sorrido e le spiego semplicemente, che non stavo in disparte per non partecipare, bensì per ammirare la sua meravigliosa porcaggine, il suo modo di esser puttana, zoccola, vacca: cosa che a me piace da morire. Insieme, torniamo alla nostra auto e alla vita di tutti i giorni, in attesa che, casualmente, capiti di nuovo un piacere inaspettato, da vivere al momento
Io, invece, ero affascinato, anzi, forse ero l’unico del quartiere che la trattava bene. Fra di noi c’era una vera amicizia e anche molto dialogo, perché anche a lei piaceva stare con me, in quanto la rispettavo e la trattavo da vera femmina, senza disprezzare le sue qualità erotiche, ma anzi trovandole superlativamente attraenti. Poco dopo aver superato i 20 anni, abbiamo deciso di andarcene da quel posto e ci siamo trasferiti in una città molto lontana, dove insieme abbiamo aperto un bar, che ben presto è diventato una perfetta miniera di soldi. Col passare del tempo, lei ha continuato a farsi sbattere da tutte le persone che suscitavano il suo interesse, ma sempre con la mia complicità, e questo ha fatto sì che divenissimo una coppia ancor più intima ed unita. Lo stesso ho fatto io con le clienti del bar che, in qualche modo suscitavano il mio interesse, e lei, spesso e volentieri, si compiaceva per il mio buon gusto nello scegliere le mie amanti. Cosi, dopo tanti anni, la nostra attività e ancora fiorente e vi abbiamo inserito anche i nostri due figli. Sia il maschio che la femmina, si trovano a loro agio dietro il bancone e, entrambi, non disdegnano di avere delle relazioni sessuali con gli avventori. Mia figlia, poi, è la copia esatta della madre soprattutto sotto il profilo sessuale e, devo ammettere, che sicuramente è anche una gran troia, quando scopa con qualche cliente. Infatti, mi è capitato di sentire qualcuno di essi complimentarsi per la sua bravura nel succhiare il cazzo o l’estrema disinvoltura nel prenderlo nel culo. Anche mio figlio riscuote molto successo fra le ragazze che frequentano il nostro bar. Spesso e volentieri, ne ho sentito alcune elogiare la sua bravura nel portarle ad un elevato livello di piacere. Fra le tante cose che io e mia moglie amiamo fare, vi è quello di andare per boschi alla ricerca di funghi, o altre prelibatezze, come asparagi, castagne, tartufi. Proprio in questo periodo, dopo una estate alquanto calda, ha piovuto abbondantemente in tutta la nostra zona, in maniera lenta e insistente e, dopo alcuni giorni di sole, ad entrambi è venuta la voglia di una lunga passeggiata nel bosco, alla ricerca di funghi prelibati. Decidiamo di andarvi mercoledì mattina presto, anche se il luogo scelto per la nostra ricerca non è proprio molto indicato in questo giorno particolare della settimana, perché, sulla sommità della collina dove sorge il bosco, ci sono delle postazioni adibite alla caccia della fauna migratoria. Poco dopo il sorgere il sole, lasciamo la nostra auto ai piedi della collina e, lentamente, ci inoltriamo nel bosco. Dopo circa un’ora in giro per la foresta, abbiamo già raccolto una discreta quantità di funghi molto pregiati, quando sentiamo l’eco di alcuni colpi di fucile. Mara, che fino a quel momento si era tenuta un po’ distante da me, mi raggiunge e, alquanto impaurita, continua con me la raccolta, rimanendo nelle mie vicinanze. Continuiamo a salire la collina e di nuovo la nostra attenzione viene catturata dall’ennesimo eco di colpi di fucile. Lei mi guarda un po’ impaurita e mi chiede se non sia il caso di andarcene, onde evitare di esser feriti. La rassereno informandola che le postazioni adibite alla caccia, sono poste in alto, sopra delle vere e proprie piattaforme aeree e che, comunque, difficilmente chi partecipa alla caccia, spara verso il basso. Continuiamo a salire ancora un po', quando, d'improvviso davanti a noi si materializza la figura di un signore, che sta, evidentemente, cercando qualcosa. Quando ci avviciniamo, ci rendiamo conto che è un cacciatore venuto a recuperare qualche preda abbattuta. Immediatamente egli si avvicina noi e, vista la nostra titubanza, ci tranquillizza e ci invita a raggiungere la sommità della collina, poiché, ci informa, appena oltre il capanno di caccia, sull’altro versante del rilievo, quello più esposto al sole, è più facile trovare i funghi che noi stiamo cercando. Quando raggiungiamo il punto adibito alla caccia, ci troviamo davanti ad un capanno in legno perfettamente integrato nel bosco, con un grosso tavolo davanti ed un braciere acceso. Il nostro arrivo, suscita la curiosità degli altri cacciatori e, in un attimo, ci ritroviamo, oltre alla persona che ci ha accompagnato, tra altre tre persone più una quarta che esce dal capanno, portando in mano un vassoio con della carne da arrostire sul braciere. All'istante, mi rendo conto che la presenza di mia moglie, che indossa dei jeans che ne modellano lo splendido culo ed una camicia abbottonata solo nella parte centrale, suscita l’interesse di quei cinque maschi, che la guardano con occhi carichi di desiderio. Anche mia moglie nota il fatto che tutti e cinque le stanno intorno e, con la scusa di guardare l’interno del suo canestro di funghi, indugiano con gli occhi nella scollatura della sua camicia, da dove è ben evidente il solco dei suoi seni. Io mi volto e vedo lo sguardo di mia moglie che, incrociato il mio, mi lascia capire che la cosa la sta intrigando. In breve prendo atto del fatto che è passato diverso tempo da quando, insieme, ci siamo abbandonati ad un po’ di trasgressione. In effetti, negli ultimi anni, ad entrambi è sempre piaciuto trovare situazioni intriganti, cariche di lascivia, dove entrambi ci siamo lasciati andare a goderne assieme. Sì, in questi ultimi anni, a mia moglie è piaciuto molto godere con altri maschi e sempre in mia presenza, sempre sotto il mio sguardo, ma, soprattutto, anche con la mia partecipazione. Non riesco a spiegare con precisione questo suo modo di fare, ma è sempre stato palese che poter fottere sotto i miei occhi, o magari con la mia partecipazione a qualsiasi sua porcata, le aumentasse la libido in maniera esponenziale. Sembra quasi che non provi interesse a godere, se non lo fa sotto il mio sguardo, attento, e la mia reale partecipazione. Così, mi determino che, in qualche modo, debba regalarle momenti di infinito ed estremo piacere.
«Amore, approfitta della gentilezza di queste persone per riposarti un momento, mentre io do uno sguardo qui intorno, per vedere se ci sono funghi da cogliere.»
Dico questo mentre, con lo sguardo, accenno ai maschi che le stanno intorno, così da farle intuire che la mia esortazione è senz'altro tesa al desiderio di vederla in azione con altri maschi e quindi mi asseconda.
«Grazie, mi fermo solo un attimo, giusto il tempo di bere un po’ d’acqua, per poi raggiungerti.»
Mi allontano di proposito, lasciandola in compagnia di quei cinque maschi, ma, dopo un breve giro, ritorno sui miei passi e mi avvicino per vedere quello che succede. Lei tiene in mano un bicchiere e tutti gli altri le stanno intorno; ridono e scherzano con lei, che era il punto focale della loro attenzione. Osservo un po’ la scena e già mi sto eccitando, immaginando che anche lo sia, quindi, senza far rumore, mi sposto un po’ lateralmente e mi avvicino ancora di più per poter ascoltare distintamente quello che le stanno dicendo. Giunto a breve distanza, osservo che uno dei cacciatori è entrato nel capanno e ne è uscito tenendo in mano un bel salame, che impugna tenendo la base e mostrandolo, quasi fosse un lungo e grosso cazzo.
«Signora, se oltre l’acqua, vuole anche fare uno spuntino, qui abbiamo un bel salame, che, di sicuro, le farà piacere assaggiare.»
Le parla con un tono alquanto allusivo, chiaro indice di un vero e proprio doppio senso, cui mia moglie non si sottrae, rispondendo a tono.
«Se si tratta di fare uno spuntino, un bel salame così lo gradisco a fette, diversamente, preferisco assaggiarlo intero.»
Essi tutti si rivolgono uno sguardo e restano un momento indecisi sul da farsi, in considerazione della mia presenza che, anche se in quel momento non è palese, è chiaro che, trovandomi nei paraggi, li trattiene dall’osare ancora di più con lei. Uno di loro, un po’ più audace degli altri, rincara un po’ la dose.
«Sicuramente, questo lo offriamo volentieri a fette, ma se li gradisce interi le assicuro che ne abbiamo altri che, certamente, saranno di suo gradimento.»
Lei sorride e resta immobile in mezzo a loro che, in ogni caso, sono ancora titubanti e, quindi, per sbloccare la situazione, lentamente, inizia a sbottonare i pochi bottoni che tengono chiusa la sua camicetta. Loro si scambiano uno sguardo e, quando stanno per allungare le mani sul suo seno, ancora ricoperto da un sottile reggiseno, io rientro in scena. La mia ricomparsa li lascia per un attimo indecisi, mentre mia moglie, vedendomi presente, ora si abbassa davanti a uno di loro; rapidamente gli apre la patta dei pantaloni e ne estrae un bel cazzo, quasi barzotto. Lo impugna decisa, lo porta alla bocca e prende a succhiarlo. Gli altri, incoraggiati dalla chiara piega assunta dalle circostanze, tirano fuori i loro cazzi e si sistemano tutti intorno a lei, per farselo succhiare. Intanto il primo si sta già godendo la bravura di mia moglie nel prendere il cazzo in gola.
«Accidenti! Questa troia lo succhia veramente bene! Ragazzi! Che spettacolo! Che bocca!»
Come sempre in questi casi, resto leggermente in disparte e mi gusto la scena: per me è molto eccitante vedere mia moglie alle prese con più cazzi. È intrigante, eccitante ed esageratamente stuzzicante vederla all'opera, profondamente troia proprio come piace a me. Uno di seguito all'altro, li succhia tutti, mentre con le mani insiste a tenerli perfettamente in tiro. Poi, di colpo, chiede a uno di loro di spostarsi, di aprire il cerchio che hanno fatto intorno a lei, e mi cerca con lo sguardo. Mi guarda, mentre io sono ancora immobile ed estasiato ad ammirare la sua maestria nel succhiare i cazzi. Improvvisamente si alza di scatto, e la sua voce è ferma e decisa.
«Tu, che fai lì? Devi venire qui, assieme a loro, perché voglio succhiare anche il tuo cazzo, altrimenti il gioco finisce qui!»
Immediatamente, sento lo sguardo di altri cinque che, in qualche modo, attendono la mia decisione; mi avvicino e mi inserisco in quel cerchio di maschi che, ora, allungano le mani su di lei, le toccano il culo ed accarezzano i seni, mentre lei si inginocchia davanti a me e, preso il mio cazzo in bocca, inizia a succhiarlo con evidente piacere. Assaporo, il piacere della sua bocca, poi mi abbasso, la faccio sollevare e la bacio in bocca, in maniera forte e passionale. Quando mi stacco da lei, le mani degli altri hanno già provveduto a sfilarle camicetta e reggiseno, così da liberare le sue splendide mammelle, che sono divenute trastullo delle mani di tutti: vengono toccate, palpate e strizzate, mentre altri le hanno abbassato i pantaloni, e sfilati dalle caviglie. Uno di essi invita tutti ad entrare nel capanno, cosa che facciamo mentre lei tiene un cazzo per mano e, sculettando ci precede all’interno della piccola costruzione in legno. Dentro, oltre ad un tavolo, vi è anche un piccolo divano, dove, uno di loro la invita ad inginocchiarsi. Lei prontamente si inginocchia e subito uno di loro provvede a toglierle il piccolo tanga, che ancora copre fica e culo. Subito uno di loro le si inginocchia dietro e comincia a leccarla, facendola gemere di piacere, ma a bocca piena, perché un altro, che si è posizionato dall’altro lato del divano, le ha già piantato il suo cazzo in bocca, facendoglielo succhiare per bene.
«Succhia troia! Succhialo bene, perché te lo voglio piantare tutto dentro, fino in fondo.»
Osservo eccitato la scena di lui che le tiene la testa fra le mani e letteralmente la scopa in bocca con un grosso cazzo, non troppo lungo, ma di una circonferenza che le riempie la bocca e che lei accoglie con gusto fin dentro la gola. Anche gli altri, a giro, si alternano davanti alla sua faccia, mentre il primo che lei ha succhiato e reso duro, ora si posiziona dietro di lei e, dopo aver spennellato un po’ la cappella lungo lo spacco della fica, gliela spinge dentro fino in fondo, facendola gemere di piacere. Lui la tiene ben stretta per i fianchi e poi comincia a pomparla con un ritmo sostenuto e, nel mentre, ne elogia la capacità di prendere il suo cazzo fino in fondo.
«Caspita! Questa vacca è così ben aperta, che l’ha preso tutto, fino in fondo, senza preoccuparsene. Ragazzi è fantastica! Ha una fica veramente bollente, calda e molto accogliente. Meravigliosa!»
Io mi avvicino a lei, le prendo la mano destra e la porto sul mio cazzo, cosicché lei possa segarlo con calma. Intanto il tizio che la scopa, sta aumentando il ritmo, e immagino che a breve le sborrerà dentro. Guardo gli altri che sembrano impazienti ad attendere il loro turno; così decido che è giusto che anche mia moglie, prima di esser riempita, raggiunga il suo piacere.
«Coraggio ragazzi datevi il cambio: non sborrate troppo in fretta, ma alternatevi a scoparla, così che lei possa godere molto e più a lungo.»
La mia proposta viene subito accolta e uno di loro invita l'amico, che la sta scopando, ad uscire dalla fica e lasciare il posto libero per qualche altro. In breve si alternano tutti dentro di lei e, quando anche il quinto, l'ha chiavata per bene, facendole avere un ennesimo orgasmo, lei si gira verso di me e mi incita a scoparla come hanno fatto tutti gli altri.
«Non stare lontano; lo sai benissimo che, oltre ad altri cazzi, voglio sentire anche il tuo che mi sfonda, quindi sbattimelo bene dentro, fino in fondo.»
Mi avvicino e subito mi lasciano il posto per infilare la fica di mia moglie, ormai completamente fradicia del suo piacere. Le spingo dentro il cazzo fino in fondo, e la sbatto con forza e decisione, serrandole i fianchi. Lei gode mentre continua a tenere in bocca, alternandoli, altri cazzi, affinché nessuno abbia il benché minimo cedimento. Quando sento che ha raggiunto l’ennesimo orgasmo, mi sfilo dalla figa e lo appoggio al culo, con un movimento lesto e deciso, e glielo spingo tutto dentro, sotto lo sguardo meravigliato degli altri, che si complimentano con me e con lei.
«Accidenti ragazzi! Questa zoccola l’ho preso tutto nel culo senza batter ciglio! Complimenti amico, la tua donna è una vera "zoccola"! Il sogno che ognuno di noi ha nel cassetto: avere una femmina come questa nel proprio letto, capace di far godere più maschi e di prenderlo anche nel culo con estrema disinvoltura.»
Le pompo il culo per un po’ e, quando sento che sono prossimo al piacere, giro lo sguardo e invita un altro a prendere il mio posto. Immediatamente riprende la girandola di cazzi che ora le sfondano il culo con estremo piacere. Quando anche l’ultimo ha assaporato questo ennesimo buco, decido che è giunto il momento di fare impazzire mia moglie e, di nuovo, le entro con forza nel culo, poi l’afferro per i fianchi e, sollevatala, mi siedo sul divano in modo da averla di spalle e, nello stesso tempo, con la fica a disposizione di chi ne voglia approfittare, elargendole il piacere della doppia penetrazione. Subito questa mia idea viene colta e uno di essi si inginocchia fra le sue cosce e, con estrema facilità la penetra fino in fondo. Lei gode, urla il suo piacere e ci incita a sfondarla ancora di più, con più forza, con più impeto, spingendo sempre più a fondo i nostri cazzi. Lei gode, raggiunge in breve un orgasmo dopo l’altro e sento che anch’io sono prossimo ad inondarle il culo; così, dopo che quello che la scopa davanti si sfila per cedere il posto ad un altro, io la metto di lato e la scopo nel culo con forza velocemente e, infine, le scarico dentro una sborrata tale che la fa urlare di piacere ancora di più. Mi sfilo e, dal suo culo slargato, fa capolino un rivolo di sborra bianca, che cola giù lungo la coscia. Subito il mio posto viene preso da un altro, che le pianta il cazzo nel culo senza tanti complimenti e si mette nella stessa posizione in cui ero io prima, con ciò agevolando un altro che la può scopare da davanti. Entrambi ora la pompano con forza e decisione, fin quando, dopo che lei ha goduto di nuovo, quello che la scopa davanti le svuota nella fica tutto il suo piacere. Anche quello che la sta inculando vuole venire e la gira di lato sul divano; la sbatte con forza fin quando anche lui non le riversa in culo tutto il suo piacere. Per un attimo rimane immobile sul divano, stremata dal piacere provato, mentre gli altri tre, che ancora non sono venuti, reclamano il loro turno. Uno di loro si siede sul divano e la invita a salire su di sé, per farsi cavalcare; lei obbedisce senza remore e, afferrato quel grosso randello, se lo pianta nella fica, da cui sta colando tutto il seme dell’ultimo maschio che le ha sborrato dentro. Appena il tempo di infilarselo dentro, che un altro si inginocchia dietro di lei e glielo pianta con decisione nel culo. I due incominciano a scoparla con forza, mentre il terzo, si posiziona sulla parte posteriore del divano e, con una mano appoggiata sulla testa di mia moglie, la esorta a prendergli il cazzo in bocca. Ora tutti e tre la scopano con decisione, mentre lei, immobile, subisce questi maschi che le sfondano ogni buco. Il primo a raggiungere l'apice del piacere è quello che la sta inculando: viene, con un grido roco, mentre si svuota tutto dentro di lei. Si sfila e subito il suo posto viene preso da quello che lei stava succhiando; anche lui le pianta con decisione il suo cazzo nel culo.
«Vacca sfondata! Hai il culo aperto come una galleria e sei così piena di sborra che il mio cazzo scivola come se fosse sul sapone. Adesso ti sfondo il culo anch’io, poi te lo riempio con tutta la mia sborra. Tieni, eccomi, adesso ti sborro in culo!»
L’uomo la tiene per i fianchi e la scopa velocemente, poi, improvvisamente, rimane immobile piantato dentro di lei e si svuota le palle, riversando tutto il suo piacere nel culo di mia moglie. Lei gode nel sentire l’ennesima ondata di sborra che le si riversa nell’intestino, poi, quando l’uomo si sfila, continua a cavalcare il cazzo che ancora ha nella fica, ma che, ben presto, eiacula tutto lo sperma prodotto.
Quando anche l’ultimo maschio le ha goduto dentro, lei si solleva e dai suoi buchi, oscenamente aperti, cola tutto il seme che le abbiamo riversato dentro. Per un lungo istante, tutti restiamo in silenzio ed immobili a guardarla, mentre lei allunga una mano e, presi dei tovaglioli, si asciuga la sborra che le sta colando lungo le cosce. Poi si gira, cerca il mio sguardo, osserva gli altri e, senza dire nulla, si inginocchia di nuovo davanti ad ognuno di essi, gli prende il cazzo in bocca e lo succhia e pulisce, ripulendoli da tutte le tracce di sborra che ancora erano presenti. Due di loro, vedendo quanto sia troia mia moglie, hanno ancora un accenno di erezione e, con la bravura delle sue labbra, ben presto quei due cazzi tornano ad essere duri e tesi.
«Cazzo! Questa vacca è talmente troia, che me lo sta facendo di nuovo diventare duro. Prima le ho sborrato nella fica: vuol dire che adesso farò in modo di gustare
anche il culo.»
Senza aggiungere altro fa inginocchiare mia moglie sul divano e con un semplice affondo secco e deciso, glielo pianta tutto nel culo. Lei geme, mentre tiene ancora l’altro cazzo in bocca, che è di nuovo bello duro. L’uomo se lo lascia succhiare e, con entrambe le mani le tiene ferma la testa; comincia a scoparle la bocca, muovendo il bacino avanti indietro, mentre l’altro le pompa il culo con colpi vigorosi e devastanti. Lei gode di nuovo, mentre io, osservando la scena, mi sto eccitando ancora. Mi avvicino e la guardo mentre gode ancora; allungo la mano e le afferro i seni, strizzando con forza i capezzoli fra l’indice ed il pollice; di proposito le procuro un misto di dolore/piacere che so essere molto gradito e, infatti, ben presto ha un nuovo orgasmo, mentre quello che si sta facendo succhiare il cazzo, improvvisamente glielo spinge tutto in gola, esortandola a bere il suo seme.
«Bevi, troia! Ingoialo tutto! Ti sborro in gola, troia!»
Lei serra con forza le labbra, succhia e ingoia tutto ciò che le viene versato in bocca, e questo suo modo di fare, così lascivo e porco, scatena anche l’orgasmo di quello che la sta chiavando nel culo.
«Cazzo! Cazzo, quanto è puttana questa femmina! Adesso sborro... le inondo il culo!»
La pompa con forza, tenendola ben ferma per i fianchi, fin quando con un grido, non le riversa dentro tutto il suo piacere. Anche gli altri, nel vedere quanto sia troia mia moglie si sono avvicinati e alternandosi nella sua bocca, sono riusciti di nuovo ad avere il cazzo duro e, uno dopo l’altro, si alternano dietro di lei, infilando, a volte il culo, a volte la fica di mia moglie, per poi schizzare dentro tutto il loro piacere. Durante questa ennesima tornata di cazzi, io mi sono posizionato davanti alla sua bocca e lei ha stretto fra le sue labbra il mio cazzo, succhiandolo con forza, e quando l’ultimo le sborra dentro la fica, io le scarico in bocca tutto ciò che è rimasto nelle mie palle. Stremata, e con i buchi ridotti a caverne, da cui cola di tutto e di più del piacere che le abbiamo riversato in corpo, crolla sul divano, mentre tutti applaudono e si complimentano con lei, esternano il loro entusiasmo dando pacche sulle spalle a me, congratulandosi per la sua bravura.
«Complimenti! Sei una troia stupenda! Una vacca meravigliosa! Una puttana come poche ce ne sono al mondo e tu, amico, sei fortunato ad avere una troia come lei, al fianco. Grazie, ci hai fatto godere tantissimo.»
Io mi ricompongo un po’, poi esco fuori e raccolgo i suoi indumenti; poi, tornato dentro, la trovo circondata da loro, che le offrono tovaglioli imbevuti d’acqua, per potersi pulire al meno peggio. Sono tutti molto gentili e cordiali con lei, la trattano come una vera regina. Poi, prima che ce ne andiamo, ci offrono di restare a pranzo con loro, per mangiare la carne alla brace che intendono cucinare, ma mia moglie, sorridendo, declina l’invito, rinviandolo ad un’altra occasione.
«Grazie ragazzi! Ma oggi di carne ne ho mangiata anche troppa: non vorrei che mi facesse male!»
Uno dei cacciatori le dice, ridendo, che la prossima settimana, se vuole, poco distante da quel posto, ci sarà una battuta di caccia al cinghiale con circa una dozzina di persone. Lei sorride, mi guarda e dice che ci farà un pensierino. Riprendiamo i nostri cesti con i funghi e ce ne torniamo nel bosco, dove lei, una volta rimasti soli, mi abbraccia e mi bacia con forza.
«Ti amo! Sei un uomo meraviglioso; avevo proprio voglia di una ripassata di cazzi, ma non volevo che fosse una cosa programmata, mentre questa, così improvvisata, mi ha proprio soddisfatto e fatto sentire più che bene. Come sempre, sei la persona che di più amo al mondo, perché sai intuire i miei desideri, le mie voglie, ma, soprattutto, sai come soddisfare i miei pruriti. Mi dispiace solo che ho dovuto chiederti di partecipare, quando invece vorrei che tu fossi come sempre più presente, più partecipe, e non esservi costretto perché sono io a chiederlo.»
La guardo, le sorrido e le spiego semplicemente, che non stavo in disparte per non partecipare, bensì per ammirare la sua meravigliosa porcaggine, il suo modo di esser puttana, zoccola, vacca: cosa che a me piace da morire. Insieme, torniamo alla nostra auto e alla vita di tutti i giorni, in attesa che, casualmente, capiti di nuovo un piacere inaspettato, da vivere al momento
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