Roberto ed io 2°
di
Rimembrando
genere
prime esperienze
Riprendo la storia dei miei giochi col cugino Roberto, chi ha letto il precedente racconto ricorderà che eravamo arrivati a spompinarci, restava ancora un passo da fare.
Una sera, dopo essere andati a letto, cominciammo a giocare con i nostri cazzi, in breve ci trovammo immersi in un 69: io succhiavo il suo uccello e lui contemporaneamente succhiava il mio. Lo avevamo fatto altre volte, ma quella particolare sera Roberto mi introdusse a giochi che non avevamo mai provato. Ad un certo punto staccò la bocca dal mio arnese e, dopo avermi fatto sistemare in posizione adatta, cominciò a leccarmi il buchetto, insomma cominciò a leccarmi il culo.
- Cosa fai? – gli chiesi
- Aspetta, vedrai che bello –
Lo stimolo della sua lingua mi stava eccitando. Il mio culetto era quasi vergine, avevo provato alcune volte ad inserirvi un dito, la cosa mi era anche piaciuta, ma non era niente in confronto alla sensazione che mi procurava la lingua del cugino. I muscoli che circondano l’ingresso del buchetto si erano rilassati, sentii la punta della lingua insinuarsi nell’ano e poi mettersi a girare. Confesso che provai una sensazione fantastica, il mio cazzo, già ritto, sembrava stesse per scoppiare.
Siccome tra noi vigeva il principio di “io farò a te quello che tu hai fatto a me” non esitai, data la posizione in cui eravamo potevo anch’io raggiungere il buchetto di Roberto, non avevo esperienza in quell’attività ma mi diedi da fare per ricambiare quello che lui mi stava facendo.
Ad un certo punto si staccò da me, mi fece stendere sulla schiena e si mise a cavalcioni su di me, si sputò abbondantemente su una mano e insalivò il mio cazzo bello eretto, poi lo guidò verso il suo buchetto e si impalò letteralmente. In seguito mi disse che il suo culetto era già stato visitato da altri ragazzi, c’era un vero e proprio club di ragazzi che praticavano regolarmente il sesso tra di loro, in seguito me li avrebbe fatti conoscere.
Cominciò a muoversi su e giù emettendo mugolii di piacere. Da parte mia il trovarmi col membro in quel budello stretto e caldo mi procurava delle sensazioni mai sentite prima. Il cazzo di Roberto era fieramente eretto e sembrava ingrossarsi sempre più ad ogni suo movimento. Dopo un po’ schizzò il suo seme con un gridolino di soddisfazione, pochi minuti dopo venni anch’io riempiendogli il culo con il mio sperma.
Ci separammo e rimanemmo per qualche minuto a riprendere il fiato, poi, di mia iniziativa, misi la bocca sul buchetto di Roberto e leccai il mio seme che stava colando.
Il cugino andò un momento al bagno, quando tornò aveva un tubetto
- Dato che sei vergine bisogna lubrificare per bene il buchetto, ho preso la vaselina –
Era il mio turno, ero un po’ spaventato, ma non potevo tirarmi indietro.
Roberto si cosparse per bene di vaselina due dita, poi me le inserì nel culetto, ho già detto che avevo provato più volte ad inserire un dito, le due dita non mi procurarono molto dolore, dopo un po’ cominciarono a muoversi avanti ed indietro ed a ruotare. Provavo una sensazione confusa, un po’ di dolore ed un po’ di piacere.
Dopo avermi lavorato per bene per alcuni minuti Roberto mi fece stendere sulla schiena ed alzare le gambe, cosparse di lubrificante il suo uccello che era bello ritto e ne poggiò la punta sull’ingresso posteriore del mio intestino.
- Stai rilassato, così entrerò senza difficoltà e non ti farò male –
Detto questo spinse contro lo sfintere, con un po’ di fatica introdusse la cappella, da parte mia non potei trattenere un gridolino, ma grazie all’abbondante lubrificazione ed al lavoro di dita cui era stato sottoposto il buchino non oppose grande resistenza. Il cazzo avanzò pian piano nelle mie viscere.
- Ti fa male? Vuoi che mi fermi? – Chiese il mio sverginatore
- Mi fa un po’ male, ma continua –
Lui avanzò fino a che non sentii le sue palle sbattermi contro le natiche, poi si fermò un momento, quindi cominciò a muoversi avanti ed indietro. La stimolazione interna cominciò a fare il suo effetto, il mio membro si era eretto.
A questo punto Roberto lo tirò fuori e mi fece cambiare posizione, mi fece mettere a quattro zampe poi reintrodusse il cazzo dentro di me e cominciò un movimento di va e vieni intenso. Ormai mi ero abituato all’intrusione e non provavo più dolore, anzi la cosa mi stava piacendo. In seguito scoprii che il piacere della penetrazione anale è causato, negli uomini, dalla stimolazione della prostata.
Alla fine il cugino emise una specie di ruggito e scaricò il contenuto delle sue palle nel mio intestino, subito dopo venni anch’io schizzando un bel getto di sborra.
A questo punto eravamo sfiniti, andammo in bagno a ripulirci e tornammo a letto.
- Ti è piaciuto? – Mi chiese
- Sì anche se all’inizio ho provato un po’ di dolore –
- Non preoccuparti, adesso che non sei più vergine vedrai che le prossime volte ti piacerà anche di più e non sentirai dolore –
In pratica mi diceva che lo avremo rifatto ancora, la cosa non mi dispiaceva, anzi.
Ci addormentammo. La mattina dopo mi sveglia con il buchetto che bruciava un po’ ma passò presto.
Nei giorni di vacanza che restavano ci inculammo altre volte, anzi prima della fine del mio soggiorno Roberto mi avrebbe fatto conoscere alcuni suoi amici con cui avremo entrambi avuto rapporti. Ma questo ve lo racconterò un’altra volta.
Una sera, dopo essere andati a letto, cominciammo a giocare con i nostri cazzi, in breve ci trovammo immersi in un 69: io succhiavo il suo uccello e lui contemporaneamente succhiava il mio. Lo avevamo fatto altre volte, ma quella particolare sera Roberto mi introdusse a giochi che non avevamo mai provato. Ad un certo punto staccò la bocca dal mio arnese e, dopo avermi fatto sistemare in posizione adatta, cominciò a leccarmi il buchetto, insomma cominciò a leccarmi il culo.
- Cosa fai? – gli chiesi
- Aspetta, vedrai che bello –
Lo stimolo della sua lingua mi stava eccitando. Il mio culetto era quasi vergine, avevo provato alcune volte ad inserirvi un dito, la cosa mi era anche piaciuta, ma non era niente in confronto alla sensazione che mi procurava la lingua del cugino. I muscoli che circondano l’ingresso del buchetto si erano rilassati, sentii la punta della lingua insinuarsi nell’ano e poi mettersi a girare. Confesso che provai una sensazione fantastica, il mio cazzo, già ritto, sembrava stesse per scoppiare.
Siccome tra noi vigeva il principio di “io farò a te quello che tu hai fatto a me” non esitai, data la posizione in cui eravamo potevo anch’io raggiungere il buchetto di Roberto, non avevo esperienza in quell’attività ma mi diedi da fare per ricambiare quello che lui mi stava facendo.
Ad un certo punto si staccò da me, mi fece stendere sulla schiena e si mise a cavalcioni su di me, si sputò abbondantemente su una mano e insalivò il mio cazzo bello eretto, poi lo guidò verso il suo buchetto e si impalò letteralmente. In seguito mi disse che il suo culetto era già stato visitato da altri ragazzi, c’era un vero e proprio club di ragazzi che praticavano regolarmente il sesso tra di loro, in seguito me li avrebbe fatti conoscere.
Cominciò a muoversi su e giù emettendo mugolii di piacere. Da parte mia il trovarmi col membro in quel budello stretto e caldo mi procurava delle sensazioni mai sentite prima. Il cazzo di Roberto era fieramente eretto e sembrava ingrossarsi sempre più ad ogni suo movimento. Dopo un po’ schizzò il suo seme con un gridolino di soddisfazione, pochi minuti dopo venni anch’io riempiendogli il culo con il mio sperma.
Ci separammo e rimanemmo per qualche minuto a riprendere il fiato, poi, di mia iniziativa, misi la bocca sul buchetto di Roberto e leccai il mio seme che stava colando.
Il cugino andò un momento al bagno, quando tornò aveva un tubetto
- Dato che sei vergine bisogna lubrificare per bene il buchetto, ho preso la vaselina –
Era il mio turno, ero un po’ spaventato, ma non potevo tirarmi indietro.
Roberto si cosparse per bene di vaselina due dita, poi me le inserì nel culetto, ho già detto che avevo provato più volte ad inserire un dito, le due dita non mi procurarono molto dolore, dopo un po’ cominciarono a muoversi avanti ed indietro ed a ruotare. Provavo una sensazione confusa, un po’ di dolore ed un po’ di piacere.
Dopo avermi lavorato per bene per alcuni minuti Roberto mi fece stendere sulla schiena ed alzare le gambe, cosparse di lubrificante il suo uccello che era bello ritto e ne poggiò la punta sull’ingresso posteriore del mio intestino.
- Stai rilassato, così entrerò senza difficoltà e non ti farò male –
Detto questo spinse contro lo sfintere, con un po’ di fatica introdusse la cappella, da parte mia non potei trattenere un gridolino, ma grazie all’abbondante lubrificazione ed al lavoro di dita cui era stato sottoposto il buchino non oppose grande resistenza. Il cazzo avanzò pian piano nelle mie viscere.
- Ti fa male? Vuoi che mi fermi? – Chiese il mio sverginatore
- Mi fa un po’ male, ma continua –
Lui avanzò fino a che non sentii le sue palle sbattermi contro le natiche, poi si fermò un momento, quindi cominciò a muoversi avanti ed indietro. La stimolazione interna cominciò a fare il suo effetto, il mio membro si era eretto.
A questo punto Roberto lo tirò fuori e mi fece cambiare posizione, mi fece mettere a quattro zampe poi reintrodusse il cazzo dentro di me e cominciò un movimento di va e vieni intenso. Ormai mi ero abituato all’intrusione e non provavo più dolore, anzi la cosa mi stava piacendo. In seguito scoprii che il piacere della penetrazione anale è causato, negli uomini, dalla stimolazione della prostata.
Alla fine il cugino emise una specie di ruggito e scaricò il contenuto delle sue palle nel mio intestino, subito dopo venni anch’io schizzando un bel getto di sborra.
A questo punto eravamo sfiniti, andammo in bagno a ripulirci e tornammo a letto.
- Ti è piaciuto? – Mi chiese
- Sì anche se all’inizio ho provato un po’ di dolore –
- Non preoccuparti, adesso che non sei più vergine vedrai che le prossime volte ti piacerà anche di più e non sentirai dolore –
In pratica mi diceva che lo avremo rifatto ancora, la cosa non mi dispiaceva, anzi.
Ci addormentammo. La mattina dopo mi sveglia con il buchetto che bruciava un po’ ma passò presto.
Nei giorni di vacanza che restavano ci inculammo altre volte, anzi prima della fine del mio soggiorno Roberto mi avrebbe fatto conoscere alcuni suoi amici con cui avremo entrambi avuto rapporti. Ma questo ve lo racconterò un’altra volta.
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