Rimpatriata Familiare

di
genere
incesti

Racconto che narra di fatti avvenuti circa 5 anni fa (Ovviamente i Nomi saranno cambiati) Buona lettura e attendo commenti.

Vivevo a Roma da circa 8 mesi, abitavamo in casa con mia nonna e la convivenza era una cosa molto difficile.
Mia madre e mia nonna hanno due caratteri simili, quindi vi lascio immaginare quanti scontri vi fossero in casa.
Una sera come le altre, tra l'altro particolarmente noiosa, mia madre si decise a riprendere i contatti col fratello, cui aveva litigato qualche anno prima del suo matrimonio e di cui ne io, ne mio fratello sapevamo nulla a parte qualche racconto di nostra nonna, i classici racconti di gioventù che si ascoltano a natale aspettando di aprire i regali.
Si erano accordati e qualche giorno dopo, mentre ero in classe una ragazza mi chiamò (Al tempo frequentavo la 3 media ed erano in vista gli esami.), non ero molto popolare fra le ragazze in quanto non mi vergogno di dire che preferisco la compagnia maschile con cui ridere e scherzare senza problemi, ma ovviamente ancora non conoscevo il sesso.
La ragazza si presentò chiamandosi E, era riccia, castana, portava la 3 abbondante di seno e aveva un culo da capogiro e in quel periodo di caldo la sua gonna metteva in risalto due splendide gambe.
Mi disse di essere mia cugina, e che finalmente, grazie al padre, aveva scoperto il mio cognome e era molto contenta che frequentassimo la stessa scuola io, mio malgrado, non potei fare altro che annuire con un sorriso che sicuramente era da ebete.
Ci scambiammo i numeri e lei mi promise che si sarebbe fatta sentire per uscire o magari parlare.
E così accadde, come ho già detto ero vergine e lei era la prima vera ragazza che frequentavo, anche se ovviamente non osavo dirglielo, uscire con lei era una dolce tortura, in quanto mi creava delle erezioni istantanee che a stento riuscivo a nascondere.
La svolta successe due mesi prima della fine della scuola, un afoso aprile, lei mi mandò un messaggio, il classico che fai? io le risposi che morivo di noia e lei mi chiese di andare da lei, cosi almeno ci saremmo fatti compagnia.
Abitavamo a circa un Kilometro l'uno dall'altra quindi ci misi poco ad arrivare, il sole mi aveva fatto sudare, farsi una doccia non era stata una buona idea (Mi sarei ricreduto dopo..oh si)
Entrai, lei era sola, mi accolse con un paio di short verde acqua, quelli di cotone, cui lasciano poco all'immaginazione, e un top colorato.
Parlammo del più e del meno, seduti sul divano, lei davanti a me, aveva una strana luce negli occhi che non capivo, poi dopo un po mi fece una domanda che mi fece salire il sangue al cervello.

-Ma tu, ti sei ma masturbato?-

Posso dire che fra lei e i miei amici, ero uscito un po dal guscio , ed ero ormai sicuro di me, anche perché il discorso stava andando su argomenti che forse lei sapeva meglio di me.

-Si, qualche volta, sai...li a casa è un casino!-

Mi guardò sorridendo, evidentemente aveva qualcosa in mente, il suo piede scese lento sulla mia gamba, fino al mio inguine, io ovviamente imbambolato dai suoi occhi non mi accorsi subito della cosa, tanto che lei sentì l'erezione col piede, e mi sorrise ancora di più esclamando con voce diversa dal solito, una voce più...sensuale.

-Anche io mi sono masturbata, ed ho pensato molto a noi.. mi fà impazzire l'idea di farlo con mio cugino, è qualcosa di cosi scorretto che mi bagno ogni volta che ti vedo.

A quel punto ero andato, era la mia occasione di dirle ciò che le nascondevo da mesi.

-Anche io mi eccito tutte le volte che stiamo insieme, nasconderlo è una tortura.

-Lo sò- Rispose lei, soddisfatta -Pensi che mi vestissi provocante per rimorchiare? no, quelli vogliono solo scoparmi, mentre tu mi sei sempre vicino, e mi desideri ed io desidero te..-

Il suo piede comincio ad avvicinarsi di più, si avvicinò anche lei e le nostre lingue si intrecciarono, accarezzandosi, il mio primo bacio, e lei baciava molto bene, chissà io.
Non mancò molto che le mie mani le accarezzavano la schiena, un consiglio che mi avevano dato era fare le cose con calma per aumentare il desiderio, e a giudicare dalla foga con cui mi baciava, ci ero riuscito.
Lentamente la mia camicia fu sbottonata, i miei calzoncini sfilati, e rieccoci qui, lei sopra di me, che si strusciava lentamente sulla mia erezione, che ormai era fuori dai boxer ( 14 cm, non è un super pene, ma nessuna si è mai lamentata), la sua mano scivolo finalmente su di esso, non vi erano più parole, eravamo in totale ecstasy, prese a masturbarmi, lentamente, io scesi fra le sue gambe, e iniziai a muovere le dita sulle grandi labbra, penetrando poi con un dito, sentendo quel calore che mi scaldava la mano per la prima volta, odorandone il profumo che saliva vertiginosamente..odore di donna, l'odore del peccato con mia cugina, che intanto mi faceva impazzire coi suoi baci sul collo.

[La seconda parte a seguire..]


scritto il
2012-05-10
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