Quel fine settimana da sissy-maid che mai portrò dimenticare

di
genere
dominazione

Ricordo molto bene quella volta che finalmente dopo tanto tempo avevamo di nuovo la casa libera, tutta per noi, senza figli in giro per casa.
E ricordo benissimo quando appena rientrato a casa trovai mia moglie ad aspettarmi.
Era bellissima e molto sexy, vestita di tutto punto e con un aspetto da vera dominatrice che solo guardarla mi eccitava da morire.
Non mi diede neanche il tempo di gustarmi lo spettacolo che avevo dinanzi, che mi prese per capelli e, spingendomi contro il pavimento mi avvicinò la sua scarpa alle labbra obbligandomi a baciarle.
Ero scioccato, ma allo stesso tempo molto eccitato. Poi tirandomi sempre dai capelli mi tirò verso l'alto, e mi fece alzare, mi guardò fisso negli occhi e mi disse:
"Abbiamo casa libera e non ho voglia di fare niente, quindi hai due possibilità:
1. fai tutto quello che ti dico, e con tutto intendo proprio tutto!
2. te ne vai a dormire da tua madre e ci vediamo tra 3 giorni quando rientrano i ragazzi."
Era un venerdì pomeriggio, non sapevo cosa avesse in mente e non sapevo cosa mi avrebbe aspettato fino alla domenica, ma accettai di rimanere a casa con lei, e di fare tutto quello che volesse.
Per prima cosa mi ordinò di fare una doccia e mi disse che mi avrebbe fatto trovare dei vestiti comodi sul letto. Con ancora l'accappatoio indosso uscii dal bagno ed andai in camera da letto, lei non c'era, e ben disposti sul letto c'erano una cintura di castità, dei collant, un vestitino da cameriera con annesso grembiulino, una parrucca ed un paio di scarpe con il tacco.
Rimasi scioccato e chiamandola le chiesi spiegazioni. Arrivò di cosa con in mano un frustino e mi diede un veloce colpo sulle natiche:
"forse non ti è ancora chiaro, devi fare tutto quello che ti chiedo di fare, senza obiezioni."
Non immaginavo neanche quando e dove avesse comprato tutti quelli accessori, ma ammetto che l'eccitazione mi stava salendo. Indossai per prima cosa la gabbia, e mentre stavo cercando il sistema per bloccarla, si avvicinò a me e velocemente mise un lucchetto alla mia gabbia e si prese la chiave, si voltò ed uscì dalla stanza, dicendo:
"dipende tutto da te, comportati bene ed avrai la chiave per essere di nuovo libero"
Indossai il resto dell'abbigliamento, mi sentivo ridicolo ed eccitato allo stesso tempo.
La raggiunsi e per prima cosa mi fece fare due giri della stanza per apprezzare il mio abbigliamento, poi mi disse di avvicinarmi a lei, ed indicandomi il pavimento mi fece chiaramente capire che avrei dovuto inginocchiarmi davanti a lei. Mi inginocchiai, lei avvicinò i suoi piedi ancora con le scarpe a me, e sentii la sua voce che mi diceva "Lecca". Obbedii e iniziai a leccarle le scarpe, pian piano salendo fino ad arrivare alle cosce.
Mi diede due colpi di frusta e mi disse di tornare in basso e di sdraiarmi schiena a terra. Feci come mi aveva ordinato e mi ritrovai con un tacco in bocca. Mi disse di succhiare il tacco come se fosse un vero cazzo, e mentre succhiavo mi sentii schiacciare le palle. Con l'altra scarpa mi stava schiacciando i testicoli. Poi mi ordinò di leccarle la fica.
Iniziai a leccarla con un eccitazione ed una voglia mai provate prima, la sentivo gocciolare dappertutto,ed alla fine le feci avere un orgasmo. Soddisfatta, mi disse di sedermi accanto a lei, lo feci, e guardandomi negli occhi mi disse che ero stato bravo, e che era arrivato il momento di
fare altro. L'eccitazione mi salì ancor di più, mi diede due schiaffi e mi disse:
"metti la tavola, che è ora di cena"
Fu come un macigno che mi cadeva in testa, speravo in qualcos'altro...
Finita la cena mi fece sparecchiare, io ancora barcollavo sui tacchi e mi sentivo sempre più compresso chiuso in gabbia, ma feci come mi aveva ordinato, e finito di sparecchiare mi invitò a raggiungerla sul divano. La raggiunsi ed ancora una volta aveva una sorpresa per me: guardarsi un film insieme!
La prima sera finì con io annoiato dal film, carico sessualmente, ma senza ancora aver avuto un orgasmo e rinchiuso in gabbia.
La notte non fu facile, era la prima volta che dormivo con la cintura di castità, ma per la mattina dopo avevo molte speranze.
Al risveglio ero ancora in gabbia, portai la colazione a letto a mia moglie, anche se in quel momento la vedevo più come la mia Mistress, e questa cosa continuava ad eccitarmi.
Finita la colazione, mi disse di prepararmi per uscire. Le chiesi al chiave per potermi liberare, e quello fu un altro grosso errore. Mi rimproverò ancora una volta per aver preso iniziativa su una cosa che non dipendeva da me, che era lei a decidere quando e se liberarmi, e per farmi capire meglio chi comandava e decideva tra noi due, per punizione mi diede delle mutandine da donna e dei collant da indossare prima di uscire di casa.
Fortunatamente era inverno, e sotto gli altri vestiti non si vedeva niente, ma alla fine fui costretto ad uscire di casa con il cazzo chiuso in gabbia, i collant e un tanga in pizzo.
Facemmo una passeggiata e la spesa, qualche commissione e poi di nuovo a casa. Immediatamente mi tolsi tutto quello che avevo addosso, ero ancora nudo che stavo per vestirmi, quando la mia Mistress mi ordinò di aiutarla a spogliarsi.
Prima mi fece inginocchiare e si fece sfilare le scarpe, mi fece baciare i piedi e mentre lo stavo facendo mi spinse un piede in bocca. Mi ritrovai con la bocca piena e quasi contemporaneamente mi sentii colpire i testicoli. Di colpo mi spostai e mi liberai la bocca, ma lei mi prese dalle guance e mi ordinò di aprire la bocca.
Mi riempi la bocca con la sua mano, avevo una sua mano in bocca e l'altra dietro la testa che mi manteneva fermo.Di nuovo un calcio sui testicoli. Passò diverso tempo a prendermi a calci e a riempirmi la bocca, a volte con la mano, altre con il piede. Alla fine mi disse che ne aveva abbastanza, e mi indicò ancora una volta gli abiti da indossare.
Indossai di nuovo i miei abiti da cameriera, con l'unica differenza rispetto al giorno prima che non c'erano più i collant, ma stavolta c'erano una paio di autoreggenti color carne. Apparecchiai la tavola, pranzammo, ed ammetto che anche il momento del pranzo fu eccitante. Essere a tavola vestito da cameriera, e vedere mia moglie vestita da dominatrice, che ogni tanto mi ordinava di versarle l'acqua o di leccarla dove si era sporcata era comunque parte di un gioco che mi piaceva.
Finito il pranzo mi ordinò di sparecchiare e di lavare i piatti, ma dovevo farlo a mano. Non capivo il senso di doverli fare a mano, avevamo la lavastoviglie!
In realtà era un'altra sua prova. Ricordo che mentre lavavo a mano le stoviglie, la mia Mistress mi tormentava, si era messa dietro di me, mi afferrava dai fianchi, mi avvicinava la mano alla bocca, prima per baciarla e poi me la infilava in bocca, e nel frattempo mi rimproverava
perché secondo lei stavo lavando male le stoviglie. Infilò le mani sotto il vestito e iniziò a tirarmi i capezzoli, poi mi alzò il gonnellino e dopo avermi accarezzato le parti intime, afferrò con forza la mia gabbia e tirando tutto indietro verso di se, mi fece stringere le gambe per tenere fermo e bloccato all'indietro tutto il pacchetto. Mi disse di girarmi per guardarmi meglio, mi girai, e guardandomi disse:
"Sembra che hai una vagina, stai diventando proprio una brava troietta". E prendendomi per capelli mi voltò verso il lavandino per continuare il mio lavoro di pulizia dei piatti. Dopo aver pulito tutto, finalmente pensavo che il mio tormento fosse finito, invece mi piegò
sul lavandino, mi alzò di nuovo il gonnellino per avere bene le chiappe in vista e iniziò a sculacciarmi, prima con le mani, poi utilizzando qualsiasi cosa che trovava a portata di mano ed infine usò un paddle.
Quando terminò avevo il culo in fiamme, così per premio mi disse che potevo andare con lei verso il divano. Mi sedetti sul divano ma venni immediatamente sgridato, il mio posto era a terra, a 4 zampe. Mi poggiò i piedi sulla schiena come se fossi un tavolinetto. Ogni tanto per tenermi sempre attento, mi tirava qualche calcio.
Fortunatamente dopo qualche minuto mi disse che potevo sedermi accanto a lei. Mi sedetti e in pochi secondi mi ritrovai con i suoi piedi prima addosso e poi in mano:
"Ora massaggiami i piedi"
Passammo molto tempo sul divano, con me che massaggiavo i suoi piedi. Alla fine disse che voleva premiarmi per essermi comportato bene, e che avrei dovuto soltanto aspettare di essere chiamato. Così andò in camera da letto e dopo qualche minuto mi chiamò
La raggiunsi, era in piedi vicino la finestra, mi disse di fermarmi e così mi fermati ad un paio di metri da lei. Iniziò a toccarsi sui fianchi e sul seno, mi stavo eccitando e sentivo il mio cazzo come se stesse per esplodere nella gabbia. Con le sue mani scese verso la vagina, si alzò il vestito e... indossava uno strapon!
Rimasi sorpreso, iniziai a pensare cosa avesse in mente, ma non ci fù il tempo per farlo, perchè con il dito mi indicò di avvicinarmi e subito dopo mi disse di inginocchiarmi.
Mi trovai faccia a faccia con il cazzo finto, ma neanche il tempo di sbattere gli occhi che mi infilò il dildo in bocca, e iniziò a rivolgermi frasi come
"sei la mia troia"
"ti piace il cazzo, vero?"
"come succhi bene"
"Che gola profonda che hai"
E così mi trovai a passare del tempo a leccare il dildo, succhiarlo e masturbarlo.
Ogni tanto mi schiaffeggiava, a volte con le mani, altre con il dildo.
Poi mi prese per capelli e mi spinse sul cazzo finto fino ad ingoiarlo tutto.
Ero stravolto ed eccitato!
Mi buttò sul letto, mi piegò e con fermezza mi spostò le gambe, ordinandomi di tenerle bene aperte. Mi accarezzò delicatamente le natiche e improvvisamente sentii un liquido freddo sul buco del culo.Mi stava lubrificando l'ano!
Mi infilò un dito nel culo, poi due, poi si avvicinò al mio orecchio e disse:
"ora la facciamo godere questa troia"
lentamente infilò lo strapon nel mio culo, piano piano, fino a quando non entrò tutto. Mi stava inculando, la sentivo muoversi dietro di me, a volte lentamente, alte velocemente, a volte spingendomi il dildo fino in fondo il buco del culo, altre tirandolo fuori e inserendo solo la punta.
Cambiammo più volte posizione, di schiena, a candela, a pecorina, alla missionaria, mi stava facendo fare l'intero Kamasutra. Qualche volta mi faceva aprire le gambe per entrare meglio, altre me le faceva chiudere.Non ricordo quante posizioni mi fece cambiare, quante volte i suoi movimenti cambiarono di velocità ed intensità, ma dopo diverse sperimentazioni tornò alla posizione iniziale, io ero piegato sul letto e lei in piedi. Continuò a penetrarmi lentamente, poi aumentò la velocità e la forza dei colpi. La mia gabbia si muoveva come il batacchio di una campana,poi mi disse:
"vediamo se riesci a squirtare come una vera troia"
Solo dopo capii cosa voleva dire, perchè continuò a penetrarmi fino a quando non iniziai a gocciolare sborra, ebbi come una specie di eiaculazione, avevo la sborra che gocciolava attraverso la mia cintura di castità. Sentii la sua mano che sfiorava la mia gabbia, raccolse dello sperma sulla mano e poi con la stessa mano mi tappò la bocca. Mi ordinò di aprire la bocca e mi infilò la mano sporca di sperma in bocca.
"pulisci!", mi disse, ed io obbedii.
Andammo a dormire, e la mattina dopo le portai la colazione a letto.
Mi disse che mi stavo comportando bene, mi ordinò di portare via quello che era rimasto della colazione e di aspettare che mi chiamasse. Feci così, mi chiamò e la raggiunsi.
Era tornata di nuovo in abiti da Mistress, ma stavolta con un paio di stivali e tacchi altissimi.
Si arrabbiò perché non indossavo i vestiti da cameriera e disse che mi avrebbe punito. Indicò il pavimento e così mi ritrovai a terra, a leccarle la suola degli stivali. Poi mi fece pulire con la lingua ogni millimetro delle sue calzature e quando finalmente ebbi finito mi disse:
"avevo voglio di premiarti, ma sei stato disobbediente quindi niente premio"
e dopo qualche secondo
"mettiti a 4 zampe e girati"
Mi misi a 4 zampe, con il sedere rivolto verso di lei. Avevo paura per il mio sedere, ma come se avesse capito cosa stessi pensando, la mia Mistress disse:
"non aver paura, per oggi il tuo culo da troia è al sicuro. Apri le gambe!"
In quella posizione iniziò a prendermi a schiaffi sul culo e a calci. Poi aggiunse:
"questo è quello che ti meriti, e per ogni colpo che ricevi dovresti ringraziarmi!"
e così ogni volta che mi colpiva dovevo dirle
"grazie Mistress"
si sedette sopra di me, come se fossi un cavalluccio, e iniziò a tirarmi i capezzoli come se stesse mungendo una vacca, poi sentii vibrare nelle zone intime.
Aveva preso un magic wand e lo stava usando sulla mia zona intima.
Era piacevole, e questo lei lo aveva capito e mi disse:
"ti ricordo che ti stò punendo, non puoi avere certo un orgasmo"
Sentivo però di essere arrivato al massimo della sopportazione, e mi allontanai per non sborrare. Si arrabbiò e mi chiese cosa stessi facendo. Le risposi che stavo per venire, per questo mi ero allontanato.
"Questo non è un mio problema, se tu che non puoi venire. Se vedo anche una sola goccia di sperma sarò costretta a fartela ingoiare"
Ma ormai avevo capito quale era il suo obiettivo.
Allungo le sue gambe sotto di me, io ero ancora girato e quindi lei aveva bene in vista le mie chiappe, mi afferrò dai testicoli e mi tirò verso di lei, fino a trovarmi con il mio cazzo ingabbiato tirato all'indietro, perfettamente aderente ai sui stivali.
Mi poggiò il magic wand sui testicoli, e come sicuramente aveva progettato, schizzai ovunque!
Iniziò a rimproverarmi e a ricordarmi cosa mi aspettava per aver disobbedito, ma continuavo a sentire vibrazioni sulle mie zone intime, continuava a tenermi il magic wand schiacciato contro di me. Quando ormai non c'era più una goccia di sperma nei miei testicoli, mi fece girare,
mi prese per capelli e mi spinse con la faccia vicino alla mia sborra:
"Gli stivali erano appena stati puliti, li rivoglio come prima"
Leccai tutto fino a renderli di nuovo splendenti.
il pranzo ed il dopo pranzo seguirono più o meno come il giorno precedente, cambiò solo che dopo volle farsi un bagno. Mi fece preparare la vasca e mentre si lavava mi tenne al suo fianco come uno schiavetto da bagno, ordinandomi di tanto in tanto qualcosa da fare a da prenderle. Quando ormai l'acqua era diventata fredda, mi disse di raggiungerla nella vasca.
Stavo per spogliarmi e togliermi di dosso finalmente i vestiti da cameriera, ma mi fermò e mi disse:
"devi entrare così come sei"
Entrai nella vasca e lei subito si alzò, mi spinse più in basso e si mise con la fica sopra la mia testa
"ora scaldiamo l'acqua"
e iniziò a fare pipì sopra la mia testa.
Era caldissima, poi uscì dalla vasca, mi diede la chiave del lucchetto della mia cintura di castità e disse:
"sei libero adesso, lavati e poi raggiungimi in camera da letto, tua moglie ti aspetta"
Ero libero e quella che fino a qual momento era stata la mia mistress era tornata ad essere mia moglie
Mi lavai e la raggiunsi in camera da letto, dove facemmo l'amore come mai prima.
Ad oggi aspetto ancora con trepidazione di avere di nuovo la casa tutta per noi!
scritto il
2021-12-14
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