Claire, il suo corpo e il sesso (3)

di
genere
etero

Prendemmo il nostro tempo. Ci godemmo noi stessi. Eravamo insieme, complici in un gioco esplorativo. Gli occhi degli uomini (e delle donne) erano quasi tutti per Claire, la cui bellezza strepitosa la faceva svettare fra le (peraltro alcune molto belle) donne presenti. Bevemmo con calma altri due bicchieri di Champagne. La situazione erotica a contorno continuava a stimolarci e decidemmo di ritornare dall'altra parte del corridoio. Cambiammo stanza. La nuova stanza aveva più luce. Rimasi colpito da come la semplice differenza di luce rendeva l'atmosfera diversa: più esposta. Rimanemmo un po' di tempo a osservare divertiti l'orgia che aveva lugo davanti a noi. A un certo punto ci spogliammo e andammo, di nuovo da soli, su un materasso libero. Claire me lo riprese in bocca e poi la penetrai lentamente. Accanto a noi venne una coppia. Lei era una bella ragazza dalle forme sinuose. Lui un ragazzo asciutto. Mentre io scopavo Claire, il ragazzo scopava la sua compagna, e le due si guardavano sorridendo. L'altra ragazza accarezzò il viso di Claire. Iniziarono a baciarsi mentre noi le peneravamo. Io ero in visibilio. Si piacquero. Iniziarono a toccarsi la pelle. Ora che si cercavano, la posizione era scomoda. Uscii fuori da Claire perché fosse libera di stare con quella bella ragazza dolce. Il compagno di lei fece lo stesso. Le guardammo ammirati mentre si accarezzavano e si baciavano. Il ragazzo prese la testa della ragazza per i capelli, ma dolcemente, e si fece succhiare il cazzo. Lei era in ginocchio. Lui mi fece segno con la mano di servirmi, mentre lei glielo succhiava. Io esitai. Guardai Claire. Lei mi dette l'ok con uno sguardo. Il ragazzo mi fece ancora lo stesso segno con la mano. Mi misi il preservativo e penetrai la ragazza, prima lentamente e poi più forte ma mai troppo. Mentre la scopavo da dietro, guardavo Claire e lei mi guardava, toccandosi. Venne quasi subito un altro ragazzo per scoparla. Inizialmente aveva dei modi seduttivi, Claire mi guardò. Io detti l'assenso con lo sguardo. La penetrò con la classica posizione missionaria. Io ero turbato, ma anche eccitato. Quasi subito lui la scopò più forte di quello che avrebbe dovuto. Vidi che Claire non era a suo agio. Uscii immediatamente dall'altra ragazza e ritornai da Claire. Quasi mi ci fiondai. Il ragazzo che la stava penetrando fu costretto a uscire subito. Guardai Claire negli occhi, a un centimetro di distanza. La baciai teneramente. MI tolsi il preservativo e la penetrai. Non c'era paragone fra lei e le altre.

Quando uscimmo dal locale, erano le quattro e mezzo del mattino. Attraversammo Parigi a piedi. Lei mi teneva il braccio. E parlammo della serata. Eravamo entrambi contenti. La cosa che aveva apprezzato di più era io fossi sempre stato con lei, che lei fosse sempre stata al centro. Tutto era andato al di là delle sue apsettavie: molto meglio delle volte in cui vi andò da sola, mi disse. Capimmo che quello che ci era piaciuto di più non era tanto fare sesso con altre persone ma fra noi due avendo allo stesso tempo la possibilità (solo la possibilità bastava) di farlo con altri: essere in un ambiente "libertin", senza necessariamente andare con altri. Quella serata, e il periodo che ne seguì, fu l'apice della nostra vita sessuale.

Tornammo alcune volte in quel posto. A me piacque sempre, a Claire anche ma forse un po' meno della prima volta insieme.

Poi accadde una cosa apparentemente piccola ma che io capii subito che, a lungo termine, sarebbe stata devastante.

Prima di incontrarmi, nella vita di Claire c'era praticamente solo il lavoro. Da quando stavamo insieme, c'era molto altro. Soprattutto, c'era molto piacere, cosa che prima non si concedeva quasi per nulla. Non solo piacere sessuale, ma anche piacere culinario, vacanze, cinema, ecc. Cavandomela abbastanza bene in cucina, le cucinavo piatti abbastanza buoni. E andavamo spesso al ristorante insieme. A suo dire, prese del peso. Onestamente, io non riuscivo a vedere alcuna differenza: il suo corpo era perfetto e strepitosamente bello come prima, forse ancora meglio di prima. Ma lei no: insisteva che aveva preso del peso. La cosa, in sé, non avrebbe avuto alcuna importanza. Tuttavia, anche a causa del suo lavoro, Claire è una perfezionista. Se si ritiene perfetta si espone. Se tuttavia non si ritiene perfetta, si chiude. Quindi si chiuse: non volle più provocarmi con la lingerie sexy perché pensava che il suo corpo non fosse sufficientemente bello. Né volle più andare al club per lo stesso motivo. Vedendo le conseguenze di lungo periodo di questo atteggiamento assurdo, mi preoccupai. Cercai di convincerla, di parlarne, di rassicurarla. Ma niente. Era irremovibile. Naturalmente continuammo a far dell'ottimo sesso, ma quella fase iniziale di esplorazione, di esposizione erotica, era sospesa a tempo indeterminato.

Senza l'elemento novità, che per me (in una forma o in un'altra) è fondamentale per nutrire la dimensione sessuale del rapporto, io gradualmente mi stavo spegnendo sessualmente. Questo portò a galla una mia dimensione che, da quando mi ero innamorato di Claire, avevo sospeso: la dominazione. Ho (avevo) una vita parallela in cui potevo esprimere e coltivare il mio lato dom. Non ne parlerò qui (forse in un altro racconto un giorno). Dirò solo che vedo la dominazione non solo (né tanto) in senso fisico quanto in senso psicologico: come percorso di medio periodo in cui la ragazza impara a essere il mio oggetto e ad avere piacere solo dandomi piacere. Ho avuto la fortuna di poter soddisfare questo mio lato in diverse relazioni prima di conoscere Claire. Tuttavia, da quando mi innamorai di Claire, questo lato di me si spense. Tuttavia, al decrescere della novità erotica e della qualità del sesso fra me e Claire, il mio lato dom si riaccese. Quasi per caso, conobbi una ragazza sub con la quale ebbi alcuni incontri: Ginevra. Devo correggere l'inizio di questo racconto, in cui ho scritto che fino a oggi non ho mai tradito Claire. Lo ho fatto solo con Ginevra. Questo conta a tutti gli effetti come un tradimento. Quello che all'inizio di questo racconto mi ha fatto commettere l'errore di scrivere che non ho mai tradito Claire è forse il fatto che quello che ho condiviso con Ginevra non si sovrapponeva in nulla a quello che condividevo e che condivido con Claire. Ma rimane un tradimento. Insomma, iniziai a vedere Ginevra e a sottometterla. Per la prima volta, mio malgrado, fui coinvolto sentimentalmente da una sottomessa, e lei ancora più di me. Mai al punto da farmi pensare di lasciare Claire, ma abbastanza da ridurre ulteriormente il sesso con lei. Da quando nacque nostro figlio, tuttavia, mi imposi di non vedere più Ginevra, con la quale, fino a poco tempo fa, sono rimasto comunque in contatto. La gravidanza e i primi tre anni stressanti col primo figlio ridussero ulteriormente la nostra vita sessuale. Ma dalla nascita di nostro figlio non la tradii mai.

In questo periodo, credo di essere vicino a cedere e a tradirla.

Tuttavia, inaspettatamente, negli ultimissimi giorni, mentre scrivevo questo racconto, qualcosa è cambiato con Claire. Per la prima volta, è stata disponibile a rilanciare la novità nel nostro rapporto sessuale (anche se c'è sempre l'impaccio del suo perfettismo). Forse ha sentito, in qualche modo, che ero vicino a cedere e tradirla. O forse no, forse è stata semplicemente una coincidenza. O forse ha finalmente capito che senza novità un rapporto sessuale si inaridisce. In ogni caso, abbiamo individuato un club adatto. E' stato bello vedere che lo studiava online, guardando le foto, dov'era, le recensioni, le regole del dress code, ecc. Sarebbe solo un inizio, ma questo potrebbe cambiare tutto.

kjdfe@mailbox.org
scritto il
2023-08-18
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