Roberto ed io 3°
di
Rimambrando
genere
prime esperienze
La vacanza al mare in compagnia di mio cugino Roberto mi aveva aperto gli orizzonti sul cosa si può fare tra maschietti. Prima della fine del mio soggiorno avrei avuto l’opportunità di completare la mia istruzione in merito.
Mancavano pochi giorni alla fine delle vacanze, sulla spiaggia incontrammo due amici di Roberto, due fratelli, uno di poco più di sedici anni e l’altro di 19.
- Domani sera faremo una festa, cosa ne dici di venire anche tu? – Disse il più grande a Roberto.
- Può venire anche lui? – Chiese il cugino
- È uno dei nostri? –
- Naturalmente – Rispose Roberto
- Possiamo stare tranquilli, i nostri genitori non ci sono e possiamo avere la casa tutta per noi per la notte –
Dopo che si furono allontanati chiesi a Roberto
- In che senso sono uno dei vostri? –
- Beh facciamo tra noi le cose che abbiamo fatto noi due. Ma le facciamo assieme ad altri. Se vieni devi essere pronto a tutto, se non te la senti puoi fare a meno di venire –
Debbo dire che la cosa se da un lato mi impauriva un po’ dall’altro mi incuriosiva, non nascondo che mi sentivo anche eccitato.
Chiedemmo il permesso agli zii di uscire la sera, anzi avvertimmo che se avessimo fatto tardi ci saremmo fermati a dormire a casa degli amici. Ci autorizzarono senza problemi, come ho già detto erano decisamente disinvolti, pensandoci in seguito ho concluso che sapessero cosa facevamo tra noi e che la considerassero una cosa normale per la nostra età.
All’avvicinarsi della sera partimmo per raggiungere la casa degli amici di Roberto. Si trattava di una villetta a circa 5 km dalla casa degli zii, isolata dalla strada da un muro ed una folta siepe. Sul retro c’era anche una piscina.
Arrivati alla casa ci aprì il maggiore dei fratelli, chiamiamolo Aldo per comodità. Aveva addosso solo un ridottissimo costume da bagno, ci invitò ad entrare e ci guidò alla piscina. C’erano il fratello minore ed altri tre ragazzi, erano tutti completamente nudi, Aldo si tolse il costume e ci invitò a metterci in libertà. Roberto non se lo fece ripetere, si tolse rapidamente maglietta, calzoncini e mutande. Io esitai un poco.
- Non ti preoccupare, qui non ci può vedere nessuno – Disse Aldo – Noi siamo abituati a stare qui nudi –
La cosa era provata dall’abbronzatura integrale che sfoggiavano lui e il fratello.
- I vostri genitori non vi dicono niente? –
- Figurati, sono abituati a prendere il sole nudi anche loro –
Tranquillizzato mi spogliai anch’io.
Intanto uno dei ragazzi si era seduto sul bordo della piscina, un altro dentro l’acqua si era piegato in avanti e gli aveva preso in bocca il cazzo, gli stava facendo un pompino con i fiocchi.
Rotto il ghiaccio che si era creato con il nostro arrivo anche gli altri si stavano dando da fare: Il fratello minore e uno degli altri ragazzi stavano facendo un 69. Aldo disse a Roberto e a me:
- Facciamo un trenino –
Non sapevo cosa voleva dire, ma presto lo avrei capito
Roberto si mise a quattro zampe e sporse in su il culo, Aldo mi fece inginocchiare dietro di lui e leccargli il buchetto, da parte sua si mise dietro di me e cominciò a rendermi lo stesso servizio. Inutile dire che i nostri uccelli entrarono in tiro. A questo punto saltò fuori un tubetto di vaselina, Aldo unse per bene il buchetto di Roberto, poi mi prese il cazzo e lo guidò dentro l’ano del cugino, Poi unse anche il mio ingresso posteriore e mi introdusse il suo arnese.
Mi trovai ad essere contemporaneamente possessore e posseduto. Aldo cominciò a muoversi avanti ed indietro ed io seguii il suo ritmo, provavo un piacere senza dubbio maggiore di quello che avevo provato nelle mie precedenti esperienze con Roberto. Con una mano presi il membro del cugino e cominciai a menarlo. Ad un certo punto Aldo disse:
- Facciamo cambio –
Si sfilò dal mio culo e mi fece sfilare da quello di Roberto, cambiammo posizione, ci stendemmo su un fianco e Aldo mi fece introdurre il mio cazzo nel suo ano mentre Roberto mi infilava. Riprendemmo a muoverci finché prima io, poi Aldo e Roberto non venimmo spruzzando sperma in abbondanza.
Intanto anche gli altri ragazzi si stavano dando da fare. Il fratello minore veniva inculato da uno dei ragazzi che, lo notai, doveva avere poco più di 16 anni ma un uccello di dimensioni superiori a quello degli altri. Gli altri due ragazzi si stavano leccando a vicenda il buchino.
L’attività appena terminata mi aveva sfinito, ed altrettanto era successo a Roberto ed Aldo, quindi ci ripulimmo e prendemmo un po’ di fiato prima di provare un altro gioco.
Non saprei dire esattamente quanti pompini feci in quella notte, in quanti culi penetrai e quanti membri ospitai nel mio ano. Sta di fatto che dopo aver giocato per almeno 6 ore trovammo qualche posto dove distenderci e ci addormentammo come sassi.
La mattina mi svegliai su un divano, avevo il buchetto che bruciava un po’ e la bocca impastata per tutta la sborra che avevo sorbito. Anche i miei compagni di giochi si svegliarono, dopo esserci lavati ed aver fatto colazione ci demmo da fare per far sparire le tracce delle nostre attività notturne.
Alla fine ci separammo, Roberto ed io tornammo a casa, gli zii ci chiesero:
- Vi siete divertiti alla festa? –
- Moltissimo – rispondemmo all’unisono.
Non ebbi più occasione di partecipare a feste del genere, quanto ai ragazzi presenti diversi anni dopo ne riconobbi uno: si era messo in politica e faceva discorsi in cui tuonava contro i gay, avrei avuto molta voglia di ricordargli quella notte in cui non solo aveva spompinato me ed altri ragazzi, ma si era anche preso, con evidente soddisfazione, diversi cazzi nel culo…
Pochi giorni dopo il mio soggiorno al mare finì. Avevo imparato praticamente tutto quello che c’era da sapere sul sesso tra maschietti. Avrei avuto preso la possibilità di istruirmi anche su quello con le donne, ma questa è un’altra storia, ne parleremo magari in un prossimo racconto.
Mancavano pochi giorni alla fine delle vacanze, sulla spiaggia incontrammo due amici di Roberto, due fratelli, uno di poco più di sedici anni e l’altro di 19.
- Domani sera faremo una festa, cosa ne dici di venire anche tu? – Disse il più grande a Roberto.
- Può venire anche lui? – Chiese il cugino
- È uno dei nostri? –
- Naturalmente – Rispose Roberto
- Possiamo stare tranquilli, i nostri genitori non ci sono e possiamo avere la casa tutta per noi per la notte –
Dopo che si furono allontanati chiesi a Roberto
- In che senso sono uno dei vostri? –
- Beh facciamo tra noi le cose che abbiamo fatto noi due. Ma le facciamo assieme ad altri. Se vieni devi essere pronto a tutto, se non te la senti puoi fare a meno di venire –
Debbo dire che la cosa se da un lato mi impauriva un po’ dall’altro mi incuriosiva, non nascondo che mi sentivo anche eccitato.
Chiedemmo il permesso agli zii di uscire la sera, anzi avvertimmo che se avessimo fatto tardi ci saremmo fermati a dormire a casa degli amici. Ci autorizzarono senza problemi, come ho già detto erano decisamente disinvolti, pensandoci in seguito ho concluso che sapessero cosa facevamo tra noi e che la considerassero una cosa normale per la nostra età.
All’avvicinarsi della sera partimmo per raggiungere la casa degli amici di Roberto. Si trattava di una villetta a circa 5 km dalla casa degli zii, isolata dalla strada da un muro ed una folta siepe. Sul retro c’era anche una piscina.
Arrivati alla casa ci aprì il maggiore dei fratelli, chiamiamolo Aldo per comodità. Aveva addosso solo un ridottissimo costume da bagno, ci invitò ad entrare e ci guidò alla piscina. C’erano il fratello minore ed altri tre ragazzi, erano tutti completamente nudi, Aldo si tolse il costume e ci invitò a metterci in libertà. Roberto non se lo fece ripetere, si tolse rapidamente maglietta, calzoncini e mutande. Io esitai un poco.
- Non ti preoccupare, qui non ci può vedere nessuno – Disse Aldo – Noi siamo abituati a stare qui nudi –
La cosa era provata dall’abbronzatura integrale che sfoggiavano lui e il fratello.
- I vostri genitori non vi dicono niente? –
- Figurati, sono abituati a prendere il sole nudi anche loro –
Tranquillizzato mi spogliai anch’io.
Intanto uno dei ragazzi si era seduto sul bordo della piscina, un altro dentro l’acqua si era piegato in avanti e gli aveva preso in bocca il cazzo, gli stava facendo un pompino con i fiocchi.
Rotto il ghiaccio che si era creato con il nostro arrivo anche gli altri si stavano dando da fare: Il fratello minore e uno degli altri ragazzi stavano facendo un 69. Aldo disse a Roberto e a me:
- Facciamo un trenino –
Non sapevo cosa voleva dire, ma presto lo avrei capito
Roberto si mise a quattro zampe e sporse in su il culo, Aldo mi fece inginocchiare dietro di lui e leccargli il buchetto, da parte sua si mise dietro di me e cominciò a rendermi lo stesso servizio. Inutile dire che i nostri uccelli entrarono in tiro. A questo punto saltò fuori un tubetto di vaselina, Aldo unse per bene il buchetto di Roberto, poi mi prese il cazzo e lo guidò dentro l’ano del cugino, Poi unse anche il mio ingresso posteriore e mi introdusse il suo arnese.
Mi trovai ad essere contemporaneamente possessore e posseduto. Aldo cominciò a muoversi avanti ed indietro ed io seguii il suo ritmo, provavo un piacere senza dubbio maggiore di quello che avevo provato nelle mie precedenti esperienze con Roberto. Con una mano presi il membro del cugino e cominciai a menarlo. Ad un certo punto Aldo disse:
- Facciamo cambio –
Si sfilò dal mio culo e mi fece sfilare da quello di Roberto, cambiammo posizione, ci stendemmo su un fianco e Aldo mi fece introdurre il mio cazzo nel suo ano mentre Roberto mi infilava. Riprendemmo a muoverci finché prima io, poi Aldo e Roberto non venimmo spruzzando sperma in abbondanza.
Intanto anche gli altri ragazzi si stavano dando da fare. Il fratello minore veniva inculato da uno dei ragazzi che, lo notai, doveva avere poco più di 16 anni ma un uccello di dimensioni superiori a quello degli altri. Gli altri due ragazzi si stavano leccando a vicenda il buchino.
L’attività appena terminata mi aveva sfinito, ed altrettanto era successo a Roberto ed Aldo, quindi ci ripulimmo e prendemmo un po’ di fiato prima di provare un altro gioco.
Non saprei dire esattamente quanti pompini feci in quella notte, in quanti culi penetrai e quanti membri ospitai nel mio ano. Sta di fatto che dopo aver giocato per almeno 6 ore trovammo qualche posto dove distenderci e ci addormentammo come sassi.
La mattina mi svegliai su un divano, avevo il buchetto che bruciava un po’ e la bocca impastata per tutta la sborra che avevo sorbito. Anche i miei compagni di giochi si svegliarono, dopo esserci lavati ed aver fatto colazione ci demmo da fare per far sparire le tracce delle nostre attività notturne.
Alla fine ci separammo, Roberto ed io tornammo a casa, gli zii ci chiesero:
- Vi siete divertiti alla festa? –
- Moltissimo – rispondemmo all’unisono.
Non ebbi più occasione di partecipare a feste del genere, quanto ai ragazzi presenti diversi anni dopo ne riconobbi uno: si era messo in politica e faceva discorsi in cui tuonava contro i gay, avrei avuto molta voglia di ricordargli quella notte in cui non solo aveva spompinato me ed altri ragazzi, ma si era anche preso, con evidente soddisfazione, diversi cazzi nel culo…
Pochi giorni dopo il mio soggiorno al mare finì. Avevo imparato praticamente tutto quello che c’era da sapere sul sesso tra maschietti. Avrei avuto preso la possibilità di istruirmi anche su quello con le donne, ma questa è un’altra storia, ne parleremo magari in un prossimo racconto.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Commenti dei lettori al racconto erotico