Innamorarsi
di
Vivalamore
genere
trans
Questa storia nasce prima della pandemia, Sono Marco, 40 anni sposato ma senza figli. Una routine classica di un operaio volenteroso, un po’ annoiato dal solito tram tram della vita. Non so dire di preciso quando ma ho cominciato a cercare tra gli annunci di donne a pagamento, quelli delle trans. Ok avete capito, a casa si scopava una volta al mese e pure male. Mia moglie non è mai stata troppo propensa a provare cose nuove, al massimo una pecorina e mai i pompini…. Insomma una noia. Dicevo che ho cominciato a cercare trans, mi eccitavano quelle estremamente femminili. Nelle mie ricerche mi sono imbattuto in Martina, origini pugliesi che era da parecchio trasferita nella mia città su in Veneto. Una bellezza abbagliante, dei lineamenti dolci e due occhi ammalianti, grazie a internet scopri’ il suo sito personale e cominciai a vedere le sue storie. Si raccontava a tutto tondo o comunque raccontava di una lei che mi intrigava sempre più. Successe una sera d’estate prima delle ferie, una cena tra colleghi, la moglie al mare con la sorella, un bicchiere di troppo e trovai il coraggio di chiamarla, era tardi ma rispose ugualmente:”ciao sono Martina chi sei?” “Marco, ti seguo sul tuo sito e vorrei conoscerti”…. “Bene allora sai già che sono una trans, è questo che vuoi?” “Ovvio non ti avrei chiamata…. Dove vengo?”. La raggiunsi presto, un po’ fuori città, un appartamento carino e ben tenuto, lei radiosa sebbene fosse tardi, un corpo statuario ma la cosa più sorprendente era l’empatia con cui ti accoglieva, sembrava ci conoscessimo da sempre. Avevo già il cazzo pronto per la partita. Ci parlammo un po’, da subito capii che non aveva fretta e sicuramente ero l’ultimo incontro della serata, per cui la tranquillità prese le redini del gioco. Ci bevemmo un caffè e chiacchierammo amabilmente, le dissi a un certo punto che sentivo lo spinoso problema di pagarle le prestazioni, ma lei tranquillamente risolse con un semplice , mi dai quello che hai, divertiamoci. E fu l’inizio! Ci spogliammo a vicenda e lei scopri’ subito la mia attrezzatura pronta all’uso e,trascinandomi in bagno per lavarsi tenendomi per il pene, mi disse che era un bel complimento un erezione spontanea. Mi lavo’ lei e con un dito si intrufolo’ nel mio orefizio e la cosa mi piacque molto. Quando finì vidi che anche lei era eccitata e la ringraziai per il complimento, le si illuminarono gli occhi e mi sussurrò se volevo accoglierla io o se preferivo fosse lei a ricevermi…rimasi spiazzato, essere sodomizzato da una trans, sottomesso con un pene che lambiva il mio ano vergine…. “Non lo so e se poi mi piace troppo?” “ mi vieni a trovare più spesso”. Ci spostammo sul letto dove mi lasciai cadere, Martina mi segui’ e mentre mi parlava cominciò a massaggiare il mio pene con un olio profumato, dopodiché affondò la sua bocca carnosa sul mio cazzo lubrificato e profumato. Disteso su un lato con lei indaffarata a lavorarmi di bocca, si mise in posizione per cui avevo il suo pene eretto a due centimetri dalla bocca. Ovviamente me lo trovai dentro e lo avvolsi con la lingua, lo bagnai e ci giocai, mi stava piacendo avere in bocca il pene di un trans, la cappella che arrivava fino in gola, mi sentivo una puttana, sentivo che quel pene lo volevo in ogni parte di me. Non so come mi ritrovai sul bordo del letto con la testa fuori dal bordo e piegata verso il pavimento con Martina che affondava fino le palle il suo cazzo nella mia gola…. Oddio stavo per venire. Cercavo di accoglierlo meglio che potevo, se fosse venuto avrei bramato e ingoiato il suo sperma come un assetato non beve da giorni. Ma si fermò. Uscì dalla mia gola e dolcemente mi disse di mettermi a pecora, ubbidì e sentii l’inconfondibile rumore di un preservativo che veniva aperto, ecco ci siamo pensai, l’eccitazione era fuori controllo, un tocco freddo mi riportò in quota. Aveva messo del lubrificante sul mio ano vergine e infilato un dito per permettergli di entrare. Eccomi spaventato e eccitato come una verginella attendevo il mio cazzo che avrebbe portato via la mia verginità. Fu implacabile e inesorabile…. Sentii spalmare il lubrificante con il pene coperto dal preservativo e a un tratto sentii la pressione sull’ orefizio di quella cappella che fino a poco prima alloggiava nella mia gola. Le sue mani calde sui miei fianchi una spinta decisa e quel membro maschile su un corpo femminile ruppe la mia verginità. Male! Mi faceva male il culo allargato e tappato da quel meraviglioso pene, Martina mi rassicurò che subito fa male ma poi diventa piacere. Non si fermò mai, arrivò delicatamente e piano piano a infilarsi tutta dentro di me. Una sensazione meravigliosa, dolore e piacere, sottomissione e umiliazione si mischiarono insieme. Mi presi in mano il mio pene, era duro come non lo avevo mai avuto, scivolai con la mano sulle palle e trovai quelle di Martina appoggiate alle mie,sebbene non servisse ebbi la prova che era tutta dentro di me. Ecco, il nuovo me, troietta bramosa di cazzo, gay latente che ha scoperto il piaceee di essere sodomizzato….. fanculo le etichette, chi le ha messe non ha mai provato a accogliere dentro di se un’altra persona e io quella sera avevo Martina che stava anche lei godendo nel mio corpo. Le prime spinte bruciavano e le rassicurazioni che sarebbe migliorato non stavano facendo effetto. Le chiesi di fermarsi perché volevo cambiare posizione, ma in realtà volevo si fermasse per lasciar respirare un attimo le mie membra. Le chiesi di girarmi che volevo vederla in faccia mentre mi godeva. Disteso sulla schiena e con le gambe aperte, in una posizione più consona gli affondi di Martina dentro il mio ano divennero piacevoli. Guardavo i suoi seni ballare e il suo pene che mi lambiva le interiora davano una scena talmente erotica che appena mi masturbo’ le venni copiosamente sulla mano. “Allora alla mia porcellina il pene nel culo piace eh?” “Si, Cazzo continua che ti adoro””Allora non ti dispiace se vengo dentro”” No! Fammi sentire il tuo cazzo che esplode in me”. Ancora qualche colpo, l’aumento del ritmo, il respiro affannato e poi lei, mi stringe i fianchi e spinge il suo cazzo infondo al mio intestino e sento le contrazioni del pene che rilasciano in me lo sperma che bramavo in bocca. Eccoci fermi una dentro l’altro, respiro affannoso di chi ha veramente goduto, lo stupore di non essere più vergine, di aver accolto un pene,averlo lasciato esplodere il suo seme nelle mie interiora….. cazzo lo adoro, capii che non avrei più potuto farne a meno. Evitai la sciocca frase “ti è piaciuto?” Ovvio che si, il suo sperma confermava che gli era piaciuto…. Con ancora il suo cazzo amabilmente alloggiato nel mio ano, Martina mi chiese una cosa che mi lasciò stupito….. “vuoi dormire con me?” “Non ho abbastanza soldi” “Ma chi se ne frega dei soldi, non so perché ma mi piaci, abbiamo fatto l’amore,non sesso e io queste cose le sento” “non hai paura che possa essere un killer?” “Come puoi farmi del male se mi hai appena donato la tua verginità?” “…….” “Ok ,con molto piacere dormo qui”. Quella notte dormii molto poco e feci molto l’amore, dandolo e prendendolo. Con Martina abbiamo instaurato un rapporto continuativo, non siamo fidanzati ma appena possiamo ci troviamo e ci prendiamo cura l'una dell’altro e anche in pandemia i nostri momenti di amore non mancano mai
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Commenti dei lettori al racconto erotico