La Persiana
di
Crowley
genere
esibizionismo
Era una frizzante e soleggiata mattina di un sabato di inizio giugno quando fui svegliato ormai a giorno fatto da alcuni rumori che provenivano non lontano dalla finestra della mia camera. Il mio appartamento è situato al piano terra di un vecchio cascinale ristrutturato e le finestre delle camere e del bagno si affacciano sull'ampio giardino di una facoltosa vicina di casa che abita, insieme ai suoi genitori, in una curatissima villa immersa nel verde. Cristina, la vicina, possiede inoltre alcuni appartamenti nel cascinale in cui vivo; pertanto, mi è capitato di avere a che fare con lei diverse volte per questioni di natura amministrativa ma al di là di questo, i rapporti si sono sempre limitati a un fugace saluto o banali discussioni sulle condizioni metereologiche. È una donna attraente e in forma nonostante i suoi circa cinquant'anni, magra e slanciata, folti capelli mossi castani e un viso cosparso da numerose lentiggini, una voce alta e metallica e una grande passione per il giardinaggio. Non nego di aver fatto frequentemente su di lei pensieri erotici.
Quella notte avevo dormito con la finestra aperta, realizzai abbastanza velocemente che i rumori di sacchi spostati e utensili appoggiati, giungevano dal piccolo capanno in prossimità della mia finestra, dove erano riposti i suoi utensili da giardinaggio. Mi alzai pigramente dal letto e decisi di farmi una doccia mattutina, così mi tolsi la maglietta e i boxer con cui avevo dormito e mi diressi verso il bagno. Spalancai la finestra lasciando le persiane chiuse per evitare che il bagno diventasse una vaporiera e aprii l'acqua calda. Mi accorsi che Cristina si trovava ora poco distante dalla finestra del bagno, mi avvicinai silenziosamente alla persiana scrutando tra le lamelle inclinate e la intravidi inginocchiata intenta a tagliare i fili d'erba cresciuti ai margini di un'aiuola di rose.
L'essere completamente nudo a così poca distanza da lei, celato solo da una persiana, stuzzicò le mie fantasie più perverse e quasi involontariamente abbassai una mano per afferrare il mio membro già eretto e iniziando a masturbarmi lentamente. Passarono solo pochi istanti, rapito dall'intensità del momento che inavvertitamente assestai una forte gomitata al vetro della finestra che rimbombò con un rumore fortissimo. Non avevo staccato la sguardo per un secondo da Cristina, così realizzai immediatamente che si era accorta della mia presenza. Mi immobilizzai istantaneamente trattenendo il respiro, mentre tra le righe vedevo la sua sagoma avvicinarsi alla finestra, insospettita dal forte rumore, finché si trovò esattamente dal lato opposto della persiana a pochi centimetri di distanza da me. Si abbassò leggermente fino a quando riuscì a vedere i suoi occhi scrutare tra le lamelle. Immobile come una statua potevo sentire il rumore del sangue martellare nelle tempie, finché venni folgorato dalle sue inaspettate parole.
esclamò con voce divertita
mi giustificai balbettando
La sua frase mi lasciò senza parole, mai mi sarei aspettato una simile reazione
ridacchiò rompendo il silenzio
risposi mentre ricominciai a respirare
Quando ebbi ricevuto un suo assenso, feci girare la maniglia dell'infisso e spinsi appena l'anta della persiana, lei impaziente le afferrò spalancandole. Mi ritrovai completamente nudo alla finestra con lei di fronte che mi guardava maliziosamente.
> mi esortò
Arrossando, ripresi a masturbarmi lentamente, i suoi occhi fissi sul membro che faceva abbondantemente capolino dalla mia mano.
Scossi la testa mentre la guardavo: indossava una maglietta bianca sgualcita e logora sul collo di una taglia più grande, un paio di pantaloncini corti grigi che emergevano di pochissimo sotto la maglietta e lasciavano scoperte le sue gambe affusolate e già abbronzate. Ai piedi portava degli infradito rosa malandati. Mentre continuavo il mio lavoro, lei si tolse i guanti da lavoro gettandoli a terra si spolverò le mani sulla maglietta, prese un elastico per capelli dalla tasca e si legò la folta chioma castana in una coda. Avvicinandosi alla finestra e mi tese il braccio per aiutarla a scavalcare. Lo afferrai con la mano con cui mi stavo masturbando e la tirai vigorosamente all'interno. Feci per chiudere la finestra dietro di lei ma mi fermò
Quella notte avevo dormito con la finestra aperta, realizzai abbastanza velocemente che i rumori di sacchi spostati e utensili appoggiati, giungevano dal piccolo capanno in prossimità della mia finestra, dove erano riposti i suoi utensili da giardinaggio. Mi alzai pigramente dal letto e decisi di farmi una doccia mattutina, così mi tolsi la maglietta e i boxer con cui avevo dormito e mi diressi verso il bagno. Spalancai la finestra lasciando le persiane chiuse per evitare che il bagno diventasse una vaporiera e aprii l'acqua calda. Mi accorsi che Cristina si trovava ora poco distante dalla finestra del bagno, mi avvicinai silenziosamente alla persiana scrutando tra le lamelle inclinate e la intravidi inginocchiata intenta a tagliare i fili d'erba cresciuti ai margini di un'aiuola di rose.
L'essere completamente nudo a così poca distanza da lei, celato solo da una persiana, stuzzicò le mie fantasie più perverse e quasi involontariamente abbassai una mano per afferrare il mio membro già eretto e iniziando a masturbarmi lentamente. Passarono solo pochi istanti, rapito dall'intensità del momento che inavvertitamente assestai una forte gomitata al vetro della finestra che rimbombò con un rumore fortissimo. Non avevo staccato la sguardo per un secondo da Cristina, così realizzai immediatamente che si era accorta della mia presenza. Mi immobilizzai istantaneamente trattenendo il respiro, mentre tra le righe vedevo la sua sagoma avvicinarsi alla finestra, insospettita dal forte rumore, finché si trovò esattamente dal lato opposto della persiana a pochi centimetri di distanza da me. Si abbassò leggermente fino a quando riuscì a vedere i suoi occhi scrutare tra le lamelle. Immobile come una statua potevo sentire il rumore del sangue martellare nelle tempie, finché venni folgorato dalle sue inaspettate parole.
esclamò con voce divertita
mi giustificai balbettando
La sua frase mi lasciò senza parole, mai mi sarei aspettato una simile reazione
ridacchiò rompendo il silenzio
risposi mentre ricominciai a respirare
Quando ebbi ricevuto un suo assenso, feci girare la maniglia dell'infisso e spinsi appena l'anta della persiana, lei impaziente le afferrò spalancandole. Mi ritrovai completamente nudo alla finestra con lei di fronte che mi guardava maliziosamente.
> mi esortò
Arrossando, ripresi a masturbarmi lentamente, i suoi occhi fissi sul membro che faceva abbondantemente capolino dalla mia mano.
Scossi la testa mentre la guardavo: indossava una maglietta bianca sgualcita e logora sul collo di una taglia più grande, un paio di pantaloncini corti grigi che emergevano di pochissimo sotto la maglietta e lasciavano scoperte le sue gambe affusolate e già abbronzate. Ai piedi portava degli infradito rosa malandati. Mentre continuavo il mio lavoro, lei si tolse i guanti da lavoro gettandoli a terra si spolverò le mani sulla maglietta, prese un elastico per capelli dalla tasca e si legò la folta chioma castana in una coda. Avvicinandosi alla finestra e mi tese il braccio per aiutarla a scavalcare. Lo afferrai con la mano con cui mi stavo masturbando e la tirai vigorosamente all'interno. Feci per chiudere la finestra dietro di lei ma mi fermò
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