I racconti di Gilda pt.1

di
genere
esibizionismo

Finalmente ho terminato il grosso del trasloco nella mia nuova casa e ora non mi rimane che sistemare tutto...
eh si, anche la mia vita, ma, un pezzo per volta, sono sicura di riuscirci.
Dopo il divorzio sono venuta ad abitare in un appartamento fuori città lontano da smog, rumori e traffico ma soprattutto lontano dai luoghi dove ho vissuto con lui per oltre 10 anni.
Sono appena due giorni che mi sono trasferita in questo nuovo appartamento e sento già di aver intrapreso la giusta direzione, vivere da sola ha sicuramente i suoi difetti ma ha anche moltissimi pregi.
La mia nuova casetta si trova, insieme ad altri tre appartamenti, al primo piano di una palazzina bianca mentre al secondo piano c'è l'accesso per la terrazza panoramica condivisa con gli altri condomini.
Al piano terra si trovano altri 4 appartamenti che hanno una loro entrata indipendente posta direttamente sul vialetto privato sotto casa. Vialetto, chiuso alle due estremità da una sbarra, sul quale affacciano dieci villette. In questo nuovo complesso residenziale oltre a me ci sono solo altre due famiglie che sono alle prese con il trasloco mentre il resto degli appartamenti sono ancora vuoti.
Ovviamente ora la quiete regna sovrana, bisognerà vedere poi quando arriveranno i vicini che tipi saranno, ma nel frattempo mi godo l'assoluta solitudine e tranqullità di una palazzina vuota.
Dal mio balcone la vista è bellissima, libera da ostacoli posso scorgere la campagna, che mi separa dalla città e il mare dal lato opposto, purtroppo riesco anche a vedere il cielo giallo di smog che come una cupola sovrasta la città.
Ma bando alle ciance è ora di mettersi al lavoro! Inizio questo primo sabato della mia nuova vita affrontando subito una pila di libri che ho portato con me.
Vado avanti per un'ora togliendo libri dagli scatoloni e sistemandoli per bene sugli scaffali della libreria in salone. Con tutta questa attività fisica ho iniziato a sudare e sentire caldo, complice anche la temperatura esterna che ha raggiunto già i 27°!
Stando da sola in casa posso tranquillamente togliermi la tuta che indosso, e continuare il lavoro di sistemazione in reggiseno e mutandine. Non c'è che dire... si lavora meglio in libertà.
Sentivo però qualcosa di strano dentro me, non saprei spiegarlo bene ma il fatto di stare mezza nuda mi ha fatto andare su di giri, probabilmente a causa della sensazione di libertà in cui mi trovavo. Verso le 13 opto per una pausa, mi preparo il pranzo, mangio e poi, come consuetudine, caffè e sigaretta sdraiata sul divano.
Qui ho iniziato a vagare con la mente e a pensare alla strana sensazione che percepivo, capendo che tutta questa solitudine stava stuzzicando la mia voglia di finto esibizionismo.
Lo chiamo finto perchè in realtà mi piacerebbe esibirmi ma ho una paura tremenda e mi vergogno troppo per farlo davanti ad altre persone, così per soddisfare comunque la mia voglia lo faccio solo in posti dove ho la quasi totale certezza di non incontrare nessuno, e soprattutto lo faccio da sola. E' il mio segreto!
Vivendo in casa con mio marito era più difficile trovare un attimo per me stessa e fare giochini 'particolari', ma adesso sono sicura che potrò farlo tutte le volte che ne avrò voglia.
Tornata per un istante in me stessa non ci ho pensato due volte e mi sono tolta quelle due uniche cosette che indossavo, rimanendo solo con le infradito, ma non per molto.
La sensazione di stare nudi è bellissima, ma quella di iniziare a sfiorarsi immaginando sogni proibiti non ha eguali! Via anche le infradito non servono a nulla.
Fantasticando su come potevo eccitarmi di più ho iniziato a pensare a come sfruttare questo breve periodo di solitudine condominiale. Non ci è voluto molto in effetti, così mi sono alzata dal divano e sono andata verso la porta di casa con il cuore a mille. Tolgo il gancio di sicurezza e apro timidamente la porta tendendo al massimo le orecchie per sentire il più lieve rumore che potesse venire dal piano terra.
Lo so non c'è nessuno nella palazzina ma il portone a piano terra non è ancora stato installato quindi, in teoria, chiunque potrebbe entrare nell'androne e salire le scale (e in giro ci sono ancora gli operai) e oltretutto è ancora pieno giorno. Non l'ho mai fatto di giorno!!
Mi accorgo che la mia mano destra è andata a finire, non so come, in mezzo alle mie gambe. Finisco di aprire tutta la porta e avanzando prudentemente a piccolissimi passi riesco a superare la soglia di casa. Wow! Sono totalmente nuda sul pianerottolo!
Una frescura piacevole, come solo gli androni delle scale possono dare, avvolge il mio corpo. Mi stuzzica ancora di più la sensazione di fresco sotto i piedi nudi, mi da l'idea di trovarmi ancora più nuda, di essere fragile e al tempo stesso trasgressiva. In passato ho provato a camminare scalza in casa e anche in luoghi pubblici ma essendo vestita e non eccitata non ho provato nessun piacere anzi ad essere sincera mi sentivo un pò a disagio.
Proseguo sempre a piccoli passi e raggiungo il centro del pianerottolo... stò allontanandomi dal luogo di sicurezza e questa idea mi eccita ancora di più perchè paurosamente mi viene da pensare a cosa potrebbe succedere se una ventata facesse chiudere la porta di casa.
Rinsavisco un attimo, e mi dico "Gilda dai! La sicurezza prima di tutto!" Rientro in fretta in casa per prendere le chiavi ma in mezzo a tutto il disordine di pacchi e pacchetti ho dimenticato dove ho messo la borsa così inizio a cercare rendendomi conto solo dopo un pò che la porta di casa l'avevo lasciata tutta aperta. Poco male... ormai il ghiaccio è stato rotto e inizio anche a sentire una certa umidità tra le gambe. Gironzolo nuda per casa in cerca delle chiavi che sbadatamente avevo appoggiato in cucina. Le prendo e le infilo nella toppa dal lato esterno. Adesso mi sento abbastanza sicura e mi appoggio allo stipite della porta inarcando la schiena e portandomi entrambe le mano sulle natiche. Ricordo l'ultima volta che ho fatto questo gesto alle 3 di notte sul pianerottolo della nostra vecchia casa sul quale si affacciavano ben 5 appartamenti. La sensazione è simile ma qui il rischio è bassissimo. Devo fare qualcosa di più trasgressivo per alzare un pò l'asticella.
Cammino in modo sexy sul pianerottolo accarezzandomi dolcemente per tutto il corpo, mi chino allargando le gambe così che posso arrivare con facilità a stuzzicarmi ano e clitoride, l'eccitazione sale e con lei voglio salire anche io. Mi dirigo verso le scale che portano alla terrazza al secondo piano e, sempre con le orecchie tese, inizio a salire i gradini, uno ad uno lentamente ad ogni passo il cuore accelerava sempre di più.
Arrivo senza accorgermene di fronte alla porta chiusa che porta in terrazza, fortunatamente non ho le chiavi altrimenti in questo stato di eccitazione non avrei esitato ad aprirla e a uscire nuda sul lastrico solare. Con apparente tranquillità mi siedo sull'ultimo scalino e apro per bene le gambe per toccarmi meglio. Il pensiero di trovarmi un pò lontano dal mio luogo di sicurezza mi invade e così mi accarezzo, mi tocco, e senza pudore mi infilo dentro due dita e inizio a masturbarmi lentamente. Rimango così forse per due minuti poi mi viene in mente lui! Si lui! Non il mio ex ma il mio compagno di giochi.
Eccitatissima scendo di corsa le scale e rientro in casa, lasciando sempre la porta aperta, mi dirigo con sicurezza verso lo scatolone dei cd e dei dvd, sapevo di averlo messo li. Apro lo scatolone e subito in prima fila c'è la custodia metallica che contiene il mio dildo compagno di mille giochini. Lo prendo ed esco di nuovo sul pianerottolo, sono veramente su di giri non ci stò più capendo niente, mi metto il dildo in bocca e ci sputo sopra per lubrificare e un pò di saliva mi cola addosso. Poi me lo infilo davanti ma dopo un paio di stantuffate lo sfilo e decido di salire di nuovo le scale per stare lontano dal posto sicuro! Mentre salgo mi rimetto il dildo in bocca, adesso sa di fica, sa di me, lascio colare altra saliva sul mio corpo. Arrivo su e pianto il dildo sul penultimo scalino. Non so cosa mi è preso ma inizio a spalmarmi la saliva sulle tette. Porca che non sei altro! Guardo il dildo li dritto sullo scalino e senza esitare mi ci siedo sopra lentamente, è bellissimo quando lo sento entrare dietro. Apro le gambe e con le mani appogiate sullo scalino dietro inizio a darmi la spinta per muovermi su e giù ma data la situazione mi basta veramente poco e quasi subito un orgasmo forte, piacevole, mi sale su. Ahh che bella sensazione!
Appena ritorno in me stessa mi rendo conto della situazione! Sono nuda sulle scale di un pianerottolo seduta a gambe aperte con un dildo piantato nel culo e le tette umide di saliva/umori! Assurdo! Inizio a ridere, mi alzo lentamente mi sfilo il dildo. Scendo giù e rientro a casa, chiudo la porta dietro di me e mi precipito sul divano continuando a ridere come una matta. E' stato bellissimo quello che ho fatto e non vedo l'ora di rifarlo.
scritto il
2022-02-07
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